La ricerca
di Chatelain va ben oltre il Calendario Maya, e la sua scoperta di un ciclo
ancora più grande che unifica l’intero Sistema Solare in semplici vibrazioni
armoniche può proprio essere il suo risultato più bello.
Come vedremo
nel prossimo capitolo, gli agenti di borsa che lavorano con le tecniche di
Bradley Cowan sono molto eccitati riguardo a questo nuovo numero, che ha
implicazioni altrettanto profonde per il Sistema Solare. Questa citazione
proviene direttamente dall’inizio del primo capitolo di Ancestors:
[Nota: La
versione più recente dell’opera di Chatelain si chiama Our Cosmic
Ancestors, sebbene la versione originale si intitolasse
Our Cosmic
Ancestors Came from Outer Space [1].
PER MIGLIAIA
DI ANNI astrologi e matematici sono stati grandemente impressionati dalla
maestosa regolarità del moto delle stelle nei cieli.
Per millenni
hanno tentato disperatamente di scoprire i segreti di questo meraviglioso
orologio. Questi “osservatori dei cieli” hanno capito che doveva esistere un
periodo di tempo molto lungo, che abbracciava milioni di anni, che
rappresentava con numeri interi le rivoluzioni di tutti gli oggetti celesti.
Al termine di
un periodo tanto costante, tutti i corpi del firmamento si sarebbero trovati
nuovamente nelle loro posizioni originali sulla fascia dello zodiaco.
Questi
astrologi e matematici chiamarono questo lasso di tempo il “Grande Ciclo” o
il “Grande Anno”.
[Loro] non
sapevano che questo numero esiste davvero e che era stato calcolato decine
di migliaia di anni prima della loro epoca per essere utilizzato da civiltà
precedenti ma poi perso e dimenticato quando guerre e disastri cataclismici
naturali distrussero una civiltà dopo l’altra.
Gli astrologi
provarono invano a trovare la Grande Costante ma alla fine si sono arresi.
Ma ora, per una serie di strane coincidenze, questo strano numero è stato
ritrovato su una vecchia tavoletta di argilla proveniente da Nineveh.
Come
Chatelain ha appena indicato, questo enorme ciclo è emerso da una tavoletta
di argilla Sumera, che era stata ritrovata fra i resti dell’incendio della
Libreria del Re Assurbanipale a Nineveh.
Questa
libreria era stata scoperta nel diciannovesimo secolo tra le rovine della
civiltà Assira, localizzata nell’attuale Iraq, tramite il lavoro di Paul
Emile Botta e Henry Layard. Botta stesso ha scoperto i resti Assiri,
compresi molti meravigliosi pezzi di architettura come il castello di Re
Sargon II, che era una virtuale sala del tesoro di statue e artefatti.
Layard più
tardi ha scavato il sito di Kuyunjik, in cerca della capitale Assira,
conosciuta come Nineveh. E di fatto la sua intuizione ha pagato
profumatamente, in quanto tra le molte altre cose ha scoperto la Libreria
del Re Assurbanipale, un re Assiro che fu in carica dal 669 al 626 a.C.
All’interno
di questa libreria c’erano migliaia di tavolette d’argilla incise con
scritture cuneiformi. Queste scritture erano, come dice Chatelain, “una
collezione di tutta la scienza e di tutta la storia conosciuta a
quell’epoca, raccolta da tutte le civiltà precedenti”.
Chatelain
continua mostrando come queste scoperte portassero a dissotterrare la storia
dell’epica saga di Gilgamesh, che è stata confermata dagli studiosi come la
fonte originale della storia di Noè e del Diluvio.
Di fatto, è
stato dimostrato che il moderno racconto Biblico è una versione semplificata
della Saga di Gilgamesh, con un cambio nei nomi ed una gran quantità di
omissioni. Anche Zechariah Sitchin, un controverso Sumerologo e propositore
della teoria degli Antichi Astronauti, ne ha parlato.
Le
sconcertanti figure su quelle tavolette sono state originariamente bollate
come elucubrazioni di menti deboli Sumere ossessionate dai numeri.
Ciò
nonostante, Chatelain ha visto che poteva esserci quacosa di più; la sua
attenzione è stata attratta dal numero 195.955.200.000, ed spiega nel suo
libro come questo numero sia l’espressione di 70 moltiplicato 7 volte per
60. [ Per semplicità, abbrevieremo questo numero con 19,5 x 10^10].
Continua poi
indicando che siccome i Sumeri contavano per 60, apparentemente i numeri
provenivano direttamente dalla loro civiltà, e i moderni Sumerologi
concordano che queste tavolette abbiano avuto origine là.
Dato che i
Sumeri hanno inventato l’uso dei giorni, delle ore e dei secondi,
utilizzando il loro sistema di conteggio a base 60, Chatelain ne ha dedotto
che questo numero potesse essere una misurazione di una certa quantità di
secondi.
Da qui in
poi, le scoperte di Chatelain pertinenti a questo ciclo sono assolutamente
rivoluzionarie. Con questo singolo numero, si può calcolare il tempo esatto
che impiega ogni pianeta, cometa, od oggetto celeste nel Sistema Solare per
compiere un ciclo completo intorno al Sole, preciso al secondo.
E non è
tutto. Questo misterioso numero comprende anche un multiplo esatto della
precessione. Come ora sappiamo, comprenderebbe anche i cicli delle macchie
solari, dato che sono un armonica diretta della precessione attraverso il
Grande Ciclo Solare.
La
precisione della costante di Nineveh viene riassunta in una importantissima
citazione da Chatelain:
... Ogni periodo di rivoluzione o congiunzione di tutti i corpi del sistema
solare calcolati con la costante di Nineveh corrispondono esattamente fino a
parecchi numeri decimali ai valori dati nelle moderne tavole degli astronomi
statunitensi...
Non sono stato in grado di trovare neanche un singolo periodo di
rivoluzione, o di congiunzione di un pianeta o satellite del sistema solare,
che non fosse una frazione esatta fino al quarto numero decimale
della Grande Costante del Sistema Solare.
Si, pare impossibile,
eppure dobbiamo ricordare che l’astrofisica era il mestiere di Chatelain;
era Direttore delle Comunicazioni delle missioni Apollo. Ha lavorato sul
calcolo delle orbite per questi viaggi di lunghissimo raggio, e quindi non
era spaventato da questi numeri: poteva lavorarci piuttosto agevolmente.
E inoltre possiamo
provare che questo ciclo è stato calcolato almeno 6.000 anni fa, e che già a
quell’epoca era probabilmente piuttosto arcaico.
In altre parole, la
Costante di Nineveh è un calcolatore fantastico, in quanto è progettato per
suddividere la rotazione di ogni pianeta in un determinato numero intero di
cicli; non in anni come nel Calendario Maya, ma in secondi. Quindi, con
questo numero emergono molte scoperte significative.
Tanto per cominciare,
non possiamo non vedere le armoniche che sono in gioco qui. I numeri
nell’Ottava hanno una geometria e una vibrazione fondamentali, come abbiamo
già visto.
Le loro funzioni di ordine superiore hanno delle chiare forme d’onda, delle
strutture e dei moti interni ben definiti. E ora, quello che stiamo
osservando è che il ciclo dominante dell’intero Sistema Solare è costruito
su niente di più che 70 moltiplicato sette volte per 60: in altre parole, le
vibrazioni armoniche dei numeri sei e sette, in cima all’Ottava.
Ciò che questo ci
dimostra è che si potrebbe pensare ogni orbita planetaria anche come una
lunghezza d’onda armonica di lunghezza precisa.
Questo era divenuto
evidente già nel capitolo precedente, quando abbiamo visto che tra gli
schemi temporali planetari e solari stavano emergendo molti cicli armonici.
Ora possiamo vedere come l’intero Sistema Solare sia fondamentalmente
interconnesso con lo stesso sistema.
In altre parole, gli
stessi stress armonici nello spazio-tempo che hanno ammassato i continenti
con la Griglia Globale hanno effetti simili sui cicli astronomici e
astrologici.
E così, per una cultura antica o extraterrestre che possieda la conoscenza
delle vere proprietà della vibrazione, possiamo dimostrare come la costante
di Nineveh stessa rappresenti l’unico grande numero che sarebbe necessario
tenere sotto mano.
Calcolando la
lunghezza precisa di ogni orbita o ciclo planetario sarebbe poi una semplice
questione di dividere la Costante per un gruppo di numeri molto più piccoli
che si potrebbero memorizzare facilmente. Quindi, diciamo che si vuole
calcolare la precessione, o il Grande Ciclo, in secondi.
Succede che se si
divide la Costante di Nineveh per 240, si ottiene esattamente questa
precessione. E quel numero 240 è un armonico preciso di 24, il numero delle
ore in un giorno.
Se si vuole la Cometa
di Halley, si divide per 81.000, che è l’armonico di nove volte nove.
Chatelain ci mostra
che il Ciclo di Nineveh esisteva su entrambi i lati dell’Atlantico; lo
avevano anche i Maya, solo con una diversa base armonica che preservava il
loro amore pr le vibrazioni del numero 13.
I Maya sono arrivati alla Grande Costante del Sistema Solare in due modi. Lo
esprimevano come multiplo di 26 congiunzioni Giove-Saturno, [186.392 volte]
così come multiplo del ciclo del loro Calendario Maya di 260 congiunzioni
giove Saturno [78.170 volte].
Di nuovo, vediamo
l’insistenza dei Maya nell’uso del 26 e del 260 per contare.
L’altro numero
armonico che sembra emergere come possibile parte dell’Ordine Divino è il
25, espresso nel numero approssimativo di anni terrestri nella precessione
come 25.000.
Questo è il numero
“veramente armonico” per il Grande Respiro del Sole che era stato dato nella
serie di Ra/La Legge dell’Uno. Esso ha anche un’estrema importanza
Piramidologica, come indicheremo tra un secondo. Le scoperte di Chatelain
includono anche una ulteriore giustificazione dell’importanza armonica del
25.000 nel Grande Ciclo del Sistema Solare.
Se sottraiamo sette
semplici giorni al valore comune dell’orbita d Plutone intorno al Sole di
90.727 giorni, cosa che è perfettamente possibile data l’imprecisione delle
nostre capacità di misurazione, otteniamo 90.720 giorni. E di nuovo, questo
è un numero precisamente armonico o “Gematriano”.
Se dividiamo questo
numero tondo nella Costante di Nineveh di 19,5x10^10 o 2.268 milioni di
giorni, otteniamo esattamente 25.000.
Si è vero! Il Grande
Ciclo Solare gravita verso un ideale armonico di 25.000 anni terrestri, e il
Ciclo di Nineveh è di esattamente 25.000 anni di Plutone.
Questi cicli sembrano
identici, conteggiati nello stesso numero armonico di 25, per due pianeti
diversi. E ovviamente, 25 è una vibrazione diretta del numero 5.
Tratteremo questo
argomento della Grande Piramide con maggiori dettagli nel ventesimo
capitolo, ma per ora parleremo della base 25 nel codice numerologico
scoperto all’interno delle sue misurazioni.
Il numero 25, nella
Piramide è indicato come il quadrato di cinque. La numerologia del numero 5
è “iniziazione ai misteri dell’universo”.
Elevando il numero al
quadrato, abbiamo dunque un tremendo aumento del significato di base
dell’iniziazione. Lemesurier, autore de La Piramide Svelata [2],
si riferisce a questo numero come a un’indicazione del Messia, ovvero “Il
Grande Iniziato”.
Di fatto, il 25 è il
numero fondamentale di tutte le persone Ascese. Le Letture di Cayce spiegano
che la Seconda Venuta di Cristo è l’alba della Luce Cristica in tutta
l’umanità. Dunque, abbiamo una possibile prova numerologica che ci dice che
questo stesso Grande Ciclo del Sistema Solare produce iniziazione, ovvero
quella cui noi ci stiamo riferendo come avanzamento ad una dimensione
superiore.
Emergono anche altre
interessanti possibilità quando consideriamo che i numeri armonici
possiedono veri significati spirituali, incisi nella Mente di Dio stesso.
L’intero sistema solare potrebbe essere un messaggio di straordinaria
profondità spirituale codificato molto attentamente, se permettiamo a noi
stessi di non limitare i poteri della Mente di Dio in questo sistema
armonico.
PULSAR B1257+12:
PROPRIO COME A CASA...
Più assembliamo
questi pezzi insieme, più l’intera funzione del Sistema Solare, e di
conseguenza dell’intero cosmo, appare come Armonia Divina.
Si è scoperto che il
primissimo sistema multiplanetario che abbiamo scoperto, orbitante intorno
alla pulsar B1257+12, è un duplicato preciso degli intimi funzionamenti del
nostro Sistema Solare, in termini sia di dimensioni sia di distanze
planetarie.
La seguente citazione
viene dall’articolo di John Gribbin sul London Guardian, su
http://crash.ihug.co.nz/~hardy/gconsyn.html
e dice proprio questo, con i grassetti aggiunti da noi:
LONDRA, dal
THE GUARDIAN: La scoperta di tre pianeti orbitanti intorno alla pulsar nota
come PSR B1257+12 ha svelato un sistema con proprietà che collimano quasi
esattamente con quelle del Sistema Solare Interno, composto da Mercurio, da
Venere e dalla Terra.
Le similitudini
sono così vistose che sembra che possa esserci una legge di natura che
assicura che i pianeti si formino sempre in determinate orbite e che abbiano
sempre determinate dimensioni; e questo presta credito al significato della
relazione matematica che riguarda le orbite dei pianeti nel nostro Sistema
Solare, cosa che molti astronomi hanno liquidato come mera numerologia.
Inoltre
intorno al sistema B1257+12 potrebbero anche esistere dei pianeti esterni,
ma non abbiamo ancora la strumentazione per rilevarli.
Pertanto è
estremamente probabile che il sistema B1257+12 sia altrettanto armonico e
preciso nella sua funzione orbitale quanto il nostro, operando esattamente
sotto le stesse leggi della vibrazione della Costante di Nineveh.
Quindi in
breve, i numeri sacri coinvolti in questa serie di cicli multidimensionali
potrebbero davvero essere universali.
Dopo tutto,
questo è il primissimo sistema della sua natura che abbiamo scoperto, fra le
moltissime altre potenziali aree che avremmo potuto studiare, e guarda caso
ha proprietà praticamente identiche al nostro.
Anche
l’articolo ufficiale qui sopra ha ammesso che potrebbe esserci in gioco una
ancora sconosciuta “legge della natura”. E nel prossimo capitolo
dimostreremo essenzialmente questo, mostrando che questo stesso preciso
sistema continua ad operare anche quando espandiamo la nostra attenzione
fuori dalla nostra stessa Galassia.
“ANNI
PERFETTI”
Come abbiamo
affermato in via ipotetica, prima che l’umanità provocasse un così grande
danno autodistruggendosi su Maldek, la Terra aveva un anno “perfetto”.
Questo anno
terrestre probabilmente “reale” potrebbe spiegare perché misuriamo il
cerchio in 360 gradi; sarebbe un armonico dei 360 giorni del circolo della
Terra intorno al Sole, proprio come pare che Marte abbia utilizzato 666
gradi per i loro cerchi, fornendoci le relazioni angolari armoniche dei
Solidi Platonici.
Chatelain
spiega che ci sono molte culture antiche che contano ancora come se ci
fossero solamente 360 giorni, e aggiungendo mal volentieri 5 giorni alla
fine per far tornare i conti.
Per indagare
ancora un po’ su questa cosa, diciamo che 9.450.000 è il numero
approssimativo di giorni per l’attuale Anno Precessionale. [Questo sarebbe
il risultato della costante di Nineveh di 2.268 milioni di giorni divisi per
240, proprio come avevano fatto gli Atlantidei/Sumeri].
Poi vi
inseriamo la lunghezza sacra “originale” dell’anno terrestre di 360 giorni
anziché 365,2422. Se il nostro “perfetto ciclo precessionale” per la terra
fosse esattamente 25.000 anni di esattamente 360 giorni, quanti giorni vi
sarebbero in totale per quel “ciclo perfetto”?
Per ottenere
questo numero dobbiamo semplicemente moltiplicare 360 per 25.000.
Da questo
calcolo, possiamo dimostrare piuttosto chiaramente che il numero “di giorni
perfetto” in un “ciclo perfetto” sarebbe di esattamente 9.000.000 giorni, un
armonico esatto del numero 9, senza la necessità di alcun ulteriore
abbellimento.
Nove viene
considerato il penultimo numero dai Maya, in quanto pietra angolare che
sorregge tutti gli altri numeri armonici naturali che emergono nel
calendario Maya, come il 36, il 72 ed il 144.
Nel sistema
della Piramide, il numero armonico 9 viene considerato indicativo della
“perfezione perfetta”, ovvero il numero 3, che significa “perfetto”,
moltiplicato per sé stesso. Sapendo che Plutone è il cronometro del Grande
Ciclo del Sistema Solare l’architettura olografica del sistema diventa molto
più chiara.
Ricordiamo
che basandoci su questo Grande Ciclo di Nineveh, dopo 25.000 anni di Plutone
tutti i pianeti si riassemblerebbero in una linea retta perfetta.
Questo
momento sembra essere la vera misurazione della pulsazione armonica del
nostro Sistema Solare in quanto entità unificata, proprio come noi
considereremmo un anno sulla Terra con i suoi 12 importanti cicli lunari o
mesi come una completa unità orbitale di tempo.
E allo
stesso modo, noi tutti sappiamo che la materia è in realtà composta di
energia atomica che è per il 99,99999% spazio vuoto. Quel 0,00001% che
rimane non è solido, ma piuttosto sorge dalla “energia del punto zero”
eterica della coscienza.
Poi quando
comprendiamo le armoniche, vediamo che anche l’atomo è un’espressione di una
vibrazione di colore, di suono e di geometria. Questo potrebbe spiegare
perché il limite teorico della Tavola Periodica degli elementi sia 144, che
è l’armonico della luce.
RAY
TOME E LA “RISONANZA STONEKING” TRATTATA NEL NOSTRO PROSSIMO VOLUME
Quindi quando
osserviamo l’intero Sistema Solare come una gigantesca CU, troviamo che i
numeri sono molto armonici e molto semplici. Dobbiamo anche ricordarci
dell’esistenza della Legge di Bode, che ci mostra come le distanze fra i
pianeti corrispondano direttamente ai rapporti musicali.
Questo argomento è
stato ulteriormente ampliato e armonicamente ridefinito dal lavoro di Ray
Tomes e JB Stoneking, che ha incluso l’articolo del London Guardian nei suoi
scritti.
In aggiunta, Tomes ci
mostra che ogni livello di grandezza del sistema nell’universo è suddiviso
da ogni altro secondo un rapporto precisamente uguale.
Le vibrazioni
armoniche del numero 34560 si mantengono vere come rapporti che separano
precisamente le magnitudini medie di grandezza degli oggetti, come si può
vedere nell’illustrazione di Tomes che segue. Questi dati e altri punti
riguardanti la struttura armonica verranno trattati con maggiori dettagli
nel nostro prossimo volume.
Una volta che iniziamo a vedere l’interdipendenza del livello quantico
dell’atomo, il macrolivello del Sistema Solare ed oltre, come in questa
tabella, il sistema delle armoniche inizia davvero ad avere più senso.
Certamente non
abbiamo bisogno che la struttura fisica di un pianeta sia in posizione
affinché queste strutture energetiche si organizzino: le naturali risonanze
nell’etere lo fanno per noi.
Quindi
quello che abbiamo, essenzialmente, sono dei cicli molto precisi che erano
stati ricavati da alcune culture molto antiche, che sembrano rivelare una
già compresa “legge armonica maestra” nell’Universo che in seguito è caduta
nell’oscurità.
Questi “cicli
maestri” appaiono come intervalli di tempo molto precisi ed armonici, che
funzionano sulla base di numeri fondamentali quali il 9, ovvero il quadrato
di 3, e come abbiamo visto ora, dei numeri 5, 6, 7 e 8, l’ottava.
Tutto questo
suggerisce un disegno semplice, intelligente, con un proposito intelligente
nell’Universo. Sebbene non siamo abituati a pensare che la Natura sia così
precisa, un veloce esame della complessità della molecola del DNA umano
dovrebbe chiarire le idee.
Nel prossimo capitolo
proveremo che simili armoniche esistono mentre continuiamo ad espandere la
nostra prospettiva per includere la spirale della Via Lattea.
La Legge dell’Uno
indica che è l’azione a spirale della Galassia che in ultima analisi
controlla la frequenza degli stress energetici in ogni determinata area.
Dunque, il Respiro
del Sole così come il Grande Ciclo di Nineveh sono in realtà le ombre dei
lenti e continui moti spiraliformi attraverso cui noi viaggiamo quando
cambiamo posizione nella Galassia. Si, cari amici, benvenuti nel 21° secolo!
Non si tratta più di
un banale oroscopo basato su nove pianeti. Quello con cui abbiamo a che fare
qui è l’Astrologia Galattica, la Guida dell’Autostoppista all’Universo.