)*(Stazione Celeste)
Data: 4 luglio 2012 Maestro Asceso: Metatron Canalizzato da Eddy Seferian
PRESIEDE L'ARCANGELO METATRON
A PROPOSITO DELL'ELEMENTO METAFISICO ETERE Arcangelo Metatron rivolto a tutti e a volte a Eddy: “Mi cerchi, vedo che mi cerchi. Vorresti sapere dove mi trovo. Vorresti sapere se sono sempre ai piedi di quella alta montagna.1 Come dirti, hai già dimenticato che quella era la mia culla quando ero appena nato? quando il mio principio aveva visto la Luce per la prima volta? Quella è la mia dimora. Quella montagna è sacra. Mi guardi e sorridi perché mi vedi ancora bimbo. Ebbene, sì. Io sono al contempo tutte le età, tutte. Che età? che dimensione vuoi dare all’Etere di cui il mio Signore mi ha affidato la cura? Non c’è tempo, non c’è misura. Ecco come mai al contempo io sono bimbo e sono adulto. Per cui, quando qualcuno di voi mi invoca, a seconda dei casi, mi presento come bimbo o mi presento come giovane, o mi presento come adulto. Ma IO SONO! La vibrazione, che il mio Signore mi ha donato e affidato, non ha età, non ha dimensioni. “Perché, quando volete aiutare qualcuno che ha necessità, vi limitate a cantare la Fiamma Viola di Guarigione? Dopo aver cantato la Fiamma Viola di Guarigione visualizzate il ritmo trino dell’Etere e al contempo visualizzate la persona che volete aiutare, e fate in modo che questo ritmo trino si innesti nella parte malata o disturbata della persona che volete aiutare. “Ora immaginate l’Etere: uno due tre! uno due tre! all’infinito! È un ritmo che nasce all’improvviso semplicemente perché qualcuno se ne accorge. Ma questo ritmo è costante anche quando nessuno di voi se ne accorge. Ponete questo ritmo trino dell’Etere, che è l’essenza dell’essenza dell’essenza della Vitalità e la sovrapponete alla parte malata di quella persona che avete voluto aiutare. Un attimo di silenzio per far sì che questo possa avvenire. “La forza dell’Etere è quella di armonizzare. Quando invece di un ritmo trino si innesta un ritmo duale, un ritmo a quattro tempi, a cinque tempi, a sette tempi, vi è disordine. Si riarmonizza inviando un’ondata di Elemento Etere. Il mio Signore mi ha affidato questo Elemento, ecco perché è con gioia che ve ne posso parlare. Andate in alta montagna e nelle rarefazioni dell’atmosfera percepirete la presenza dell’Etere. Riuscirete persino quasi a vederne la vibrazione trina. “Memorizzatela, portatela in voi, fatene scorta. Ritirate l’Etere e comunicatelo, quando vedete che qualcuno ne ha bisogno inviateglielo. Io lo chiamo Etere, molti lo chiamano prana, è la medesima vibrazione, è la medesima cosa. “Sorridi, mi guardi e mi chiedi se è il mio ultimo giocattolo. È un giocattolo preziosissimo, è un giocattolo che posso usare solo in determinate occasioni, con grande rispetto. “Avete qualcosa da chiedere?” Mauro: “Io ho una domanda. Vorrei sapere se la Luce è un prodotto dell’Amore del Sole.” Arcangelo Metatron: “Il Sole, i pianeti che gli girano attorno, sono sostenuti e regolati solo da un’Onda d’Amore. Non può essere, non può avvenire diversamente. È solo nella vibrazione dell’Amore che ci può essere un’Onda di Armonia, di equilibrio e di rispetto reciproco degli equilibri che regolano i vari movimenti. “La Luce … se ti interessa, vorrei parlarti della Luce calda Solare e della Luce sfavillante Stellare. Vi siete mai chiesti se hanno la stessa origine? Vi siete mai chiesti: se questa calda Luce Solare vi provenisse da molto, ma molto, ma molto più lontano, non diventerebbe anch’essa sfavillante e Stellare? L’aspetto della Luce è determinato dalle vostre due dimensioni: spazio e tempo. “Se annullate lo spazio, nel tempo immobile e orfano (dello spazio) rimane comunque, indipendentemente da qualsiasi distanza, una Luce Stellare sfavillante, perché questo è il suo principio. Mi dirai che è una spiegazione oscura. Ebbene, ti ho proprio parlato della Luce, ti ho proprio spiegato della Luce, che cos’è la Luce, perché tu possa chiarire l’oscurità del tuo pensiero, che difficilmente riesce a percepire cos’è la Luce.” Mauro: “… … gli scienziati ci dicono che è un fotone che si muove nello spazio del tempo. È quindi eterno?” Metatron: “Io ti ho portato un esempio che ti toglie una delle due dimensioni.” Mauro: “… e non le capisco.” Metatron: “Ti devi astrarre. Prova a immaginare, ci riesci. Togli lo Spazio e rimane il Tempo. Togli il Tempo e rimane lo Spazio. Prova, è un esercizio che ti affido e poi ne dovrai parlare ai tuoi fratelli.” Mauro: “Ma se sono in una Unità Spazio/Tempo come faccio a togliere una delle due componenti fondamentali?” Metatron: “Tu prova. Quando ti metti in meditazione, prova a fare questo esercizio. È come se tu ti mettessi davanti a una tela e ti mettessi a dipingere, a creare.”2 Eddy: “Metatron dice che non ha altro da dirvi. Ma se avete da chiedere … La sua Onda è ancora qui.” Mauro: “Io vorrei elaborare la lettura dell’aspetto della luce … che è un’energia d’Amore e contemporaneamente è, tecnicamente, la base della nostra realtà percepibile, che viene generata da uno … Ma l’Amore è generante … può l’Amore generare un corpo materiale? Devo lavorare, non è così semplice. Come può l’Amore, per quanto sia …” Eddy: “… Amore Cosmico …” Mauro: “Amore Cosmico, Universale, Spirituale che genera un corpo, un corpuscolo elementare, che si chiama fotone e che è la base materica della Luce. La Luce è formata da fotoni, corpuscoli che hanno un campo elettromagnetico e hanno una piccola massa. Mi è difficile estrapolarlo dallo spazio-tempo, però mi sforzerò di farlo e di applicarlo in una meditazione profonda. Ma cercavo di trovare un metodo di lettura della parte tecnica, tecnologica …” Eddy: “Ti dice che è come vivisezionare il fenomeno, perché lo vedi in una dimensione e lo vedi in un’altra dimensione. Poi quando hai formulato quello che percepisci con la dimensione Tempo e separatamente quello che hai formulato con la dimensione Spazio, li metti insieme e vedrai quello che viene fuori.” Mauro: “È quello che debbo fare, lo metto in pratica.” Eddy: “Metatron dice che nei laboratori lo fanno (io non ci sono mai stato). Per capire, comprendere: è un’ipotesi, mi dice. Mi dice, ipotesi nel senso matematico …” Mauro: “È un postulato. L’avevo capito. In effetti la scienza dice che il fotone ha corpo e campo, campo di probabilità. Quindi non è né l’uno né l’altro. La Luce si scompone in sette colori, ma è solo su questo sistema solare su questa galassia oppure questo fenomeno è universale? Cioè nelle altre galassie è possibile che la Luce si scomponga in una gamma diversa dai sette colori?” Metatron: “I sette colori dipendono dall’ambiente dove si manifestano e l’ambiente … parla di coordinate …” Mauro: “… componenti chimici.” Metatron: “Può darsi che in altre galassie ci siano altre componenti e allora invece di sette avrete magari tutta un’altra formulazione non numerica, ma diversa.” Alessandra: “Anche perché su questa galassia c’è la forma umana e il sette potrebbero essere i sette chakra. In un’altra non sai ...” Mauro: “Nel sistema solare c’è questa forma umana. E questa forma umana è una evoluzione della vita, che ha altri livelli e loro fanno parte di questa evoluzione, ma su livelli superiori rispetto al nostro. Superiori nel senso evolutivo. All’interno di questa galassia possono esserci strutture simili alle nostre ma più evolute o diversamente evolute, con altre componenti. La nostra è con base carbonio. La nostra è a base di carbonio. Metatron, su che base parti da elementi chimici? o ha un’altra struttura?” Metatron: “La prima volta che mi hai sentito, dove mi hai visto? Mi hai visto come un bimbo in una culla e la culla cos’era? Era un vulcano che era la montagna dell’Aconcagua. E i suoi colori erano il giallo, l’arancio ed il rosso.” Eddy: “Poi non lo so, dice che il resto lo devi formulare tu.” Mauro: “Quindi era una struttura … della Madre Terra ... è un’evoluzione della Madre Terra.” Eddy: “Ad un certo punto, crescendo è arrivato all’azzurro del Cielo.” Mauro: “È bellissimo … noi siamo nell’evoluzione dell’insieme del rosso (radicamento), dell’arancio (movimento), del giallo (coscienza) e stiamo lavorando nel verde (esplorazione). È corretto?” Eddy: “Sì, perché siamo attivi. Il verde è attività …” Mauro: “… attività dell’Amore. Il verde lo elaboriamo nell’Amore verso noi stessi, egoico, o verso gli altri, quindi dell’Amore percepito. Più lavoriamo verso di noi, più andiamo verso lo scuro. Se andiamo verso gli altri ci muoviamo verso il chiaro.” Eddy: “Nel 2004/5 ho canalizzato Metatron per la prima volta ed è stata un’esperienza bellissima. Mi faceva vedere proprio questi colori del rosso, dell’arancio e del giallo e, a un certo punto, veniva fuori una striscia azzurra …” Mauro: “È l’evoluzione. Quindi Metatron ha accelerato i cristalli della Madre Terra. È lui, insieme alla Terra, il padre e la madre dei cristalli. È la struttura primaria delle rocce. E sono una forma vivente.” Metatron: “La mia culla era nel cuore dell’Aconcagua.” Mauro: “C’è da studiare sulle rocce. Tutta la genesi e tutte le relazioni terapeutiche delle rocce.” Eddy: “Come Metatron è all’Aconcagua, Saint Germain invece è a Mount Shasta nel nord della California, ma è un altro schema.” Mauro: “Metatron viene dalle viscere della Terra…” Eddy: “Saint Germain era la Natura vera, vegetale. Mauro: “… la struttura vegetale. Quindi da dove ha origine?” Eddy: “La natura vegetale e la natura animale, la natura umana.” Mauro: “Ma da dove viene? È generato dall’evoluzione della Terra o è arrivato da sopra, dal Cielo e ha colonizzato? È una domanda che pongo.” Eddy: “Lui dice che quella era la sua culla, era l’habitat dove lui è cresciuto.” Mauro: “Non vuole pronunciarsi. Non ci è dato di sapere la vera … benissimo comunque. Grazie.” Eddy: “Allora chiudiamo la meditazione.”
1 Si tratta del monte Aconcagua nella catena della Ande in Argentina (America Meridionale). L’Aconcagua con i suoi 7000 m. di altitudine è la cima più alta di quel continente. 2 A questo proposito aggiungo le interessanti riflessioni che l’amica Maurizia da Venezia mi ha inviato: Caro Eddy, il quesito della ricerca che Metatron ci chiede di fare non mi dava pace, mi si presentava più volte al giorno, ma a poco a poco qualche cosa ho cominciato a formulare e oggi quando ti ho fatto partecipe della mia conclusione, mi hai chiesto, con mio stupore, di inviartela che l’avresti fatta avere ai tuoi amici di meditazione. Il mio pensiero è questo: 1) se sono nello spazio senza tempo io divento lo spazio stesso, lo abbraccio tutto con i suoi universi; il mio spirito è fuso nello spazio infinito, “IO SONO” l’infinito stesso e tutto mi appartiene nell’unità. 2) Se sono nel tempo senza spazio, sono nell’eterno presente, una condizione intima interiore. Caro Eddy, non so se ho esposto in maniera decente dei pensieri così difficili da esprimere comunque oggi Fulvia (da Londra) mi ha fatto notare che Dante ha diviso il paradiso in cieli mobili e cielo immobile. Ho cercato in internet i cieli di Dante e li ho trovati così elencati:
1 ) cielo LUNA; 2) cielo MERCURIO; 3) cielo VENERE; 4) cielo SOLE; 5) cielo MARTE; 6) cielo GIOVE; 7) cielo SATURNO; 8) cielo STELLE FISSE; 9) cielo (PRIMO MOBILE); 10) cielo EMPIREO Sopra i nove cieli vi è l’EMPIREO, dove ha sede Dio circondato dagli angeli e dai beati, che qui risiedono normalmente (salvo spostarsi liberamente nei cieli sottostanti). Quindi per Dante nove cieli sono mobili e solo uno immobile l’“EMPIREO”. I cieli di Dante(a) mi hanno rassicurata sul mio pensiero e mi hanno dato uno spunto nuovo su quanto suggeritoci come ricerca da Metatron: “poi metti insieme spazio e tempo e vedrai quello che viene fuori”. Quello che viene fuori sono creazioni di universi, se riusciamo a separare il tempo dallo spazio e viceversa saremo nell’Empireo, fusi nel tutto ma anche con una identità nell’eterno presente immobile che attraverso la volontà potrà diventare mobile muovendosi nello spazio che ci appartiene. Naturalmente tutto ciò potremmo realizzarlo quando avremo superato tutti e nove i Cieli. Come ultima cosa, il tutto mi ricorda l’albero della vita ebraico con i suoi 10 mondi (sephirah) e le sue strade. Caro Eddy, che dirti ... spero di averci azzeccato almeno un po’. N o t a
(a) Qui di seguito l’ulteriore precisazione giunta dalla comune amica Fulvia, da Londra: Ecco il punto in cui Dante vede Dio nell’Empireo:
‘Nella profonda e chiara sussistenza dell’alto lume parvenni tre giri di tre colori e d’una consistenza; e l’un dall’altro, come Iri da Iri, parea riflesso, e il terzo parea foco che quinci e quindi egualmente si spiri.’ Cioè ci sono tre cerchi di tre colori, uguali e distinti, e due che sembravano il riflesso l’uno dell’altro, mentre il terzo pareva fuoco che procede dagli altri due. I commenti dicono che i due cerchi sono il Padre e il Figlio e il terzo, il fuoco, è lo Spirito Santo.
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