)*(Stazione Celeste)

 

 

 

Date: 8 settembre 2014

Maestro Asceso: Il Cristo

Canalizzato da Eddy Seferian

 

VIENE SCELTA LA BOCCETTA AURA SOMA DEL CRISTO,

PRESIEDE IL MAESTRO PITAGORA

A PROPOSITO DELL’EUROPA

Segue un dialogo che riguarda l’Europa e anche la Luce in noi

Cristo: “Quando andrete prossimamente a Crotone io sarò con voi perché è un punto fermo dal quale partono tutte le energie per far sì che si formi in un'unica forma questo Continente.

“Quando andrete là ricordatevi di quello che vi sto dicendo perché andate in quel luogo per toccare quelle pietre con i palmi delle mani aperte, dovete toccarle e questo sarà l’inizio della vita di quel punto che tornerà a vibrare come molti e molti secoli fa.

“Dovete esserne coscienti, dovete sapere che cosa andate a fare, io sarò con voi.”

Eddy: “Scusate, ma ve lo debbo dire, è stata scelta la boccetta dell’aura soma del Cristo, ma chi è con noi è la Colonna che si chiama Pitagora, è lui che ci dà questo messaggio.”

Pitagora: “Quando sarete sul luogo direte le preghiere e i mantra e le orazioni che vi sentirete di cantare e vedrete che le vibrazioni dei canti si irradieranno come dei raggi, come se quel punto della colonna fosse un sole, un sole splendente, è la Luce di un tempo che torna a sfavillare e a portare le energie di coesione necessarie per questo Continente (Europa).

“Andate in quel punto con un compito molto serio e io sarò con voi, sentitemi con voi, sentite la mia vibrazione quando sarete sul posto e la vostra presenza appoggiando i palmi delle vostre mani su quei ruderi, attiveranno nuovamente quella Luce, quell’energia che ritorna a manifestarsi tale e quale come a quei tempi.

“Ricordatevi quando sarete sul posto, questo è quello che avverrà.

“Il processo di aggregazione del continente sarà lungo, ma ritengo che vi sia facile comprendere il perché, sono tante razze, tante lingue diverse, tante abitudini, consuetudini. Vedete, quando andate sul posto, rievocate nella memoria ciò che vi hanno fatto studiare nei libri di scuola dell’antico splendore di una città che tutt’oggi ha una sua Luce Spirituale molto intensa. Allora non è stata portato a temine, a compimento la Conoscenza della cultura, la Conoscenza della civiltà a quei popoli, ma ora sono pronti e possono dare lezione alle altre Nazioni.

“Ma questo appartiene all’evoluzione della Terra, amalgamare, mettere insieme, ognuno porta la propria ricchezza, il proprio bagaglio di conoscenze e di abitudini e si forma, infine, al di sopra delle battaglie cruenti, un’unità unica. Ricordatelo, il punto di partenza di queste Energie che si irradiano e si irradieranno su tutto il Continente partono da quell’antico centro di saggezza, di disciplina mentale, di iniziative proiettate nel futuro.

“Torno in quel punto, felice di poter raccogliere il frutto della piantina, il frutto del seme che ho piantato in quel luogo. Vedete, il tempo è un valore immenso, ma non ci sono limiti che chiudono l’influenza e l’energia che deve scaturire da certi punti che sono stati attivati. Quello è un punto attivato, distrutto materialmente, ma i distruttori non conoscevano l’aspetto luminoso di quella semina. Ecco, a distanza di secoli sono felice di accompagnarvi sul posto e di parlarvi di quella Luce. La Luce che sembrava spenta per sempre, ecco, ricordatevi, è una Luce sottile, è una Luce non visibile all’occhio fisico, ma la sentirete, la sentirete nel vostro cuore, la sentirete nel vostro corpo, nella vostra mente.

“Vi attendo.

“Non ho altro da dirvi oggi, se avete qualche cosa da chiedere…” 

Adriana: “Cosa intendi per colonna di Pitagora?”

Eddy: “È l’unica colonna eretta rimasta di un tempio distrutto. Conoscete la storia? Verso il 500 a.C. c’era una colonia fiorente ed importantissima dove Pitagora insegnava. Era a Crotone. Pitagora insegnava come in una scuola vera e propria, come si usava allora. C’erano molti allievi del posto, della città, oppure venuti dall’estero, da lontano, per sentire la parola di Pitagora e per imparare dal suo insegnamento.

“Un signorotto della città di Sibari, che è a sud di Crotone a pochi kilometri di distanza, che era uno dei ragazzi viziati di uno dei più potenti e ricchi mercanti di Sibari, ha detto: Vado da Pitagora e voglio partecipare ai suoi studi, voglio frequentare la sua Scuola.

“Ma Pitagora quando l’ha visto gli ha detto in poche parole di tornare a casa perché non era adatto. Allora lui, forte della sua posizione, ha creato un’armata, un esercito e sono tornati mettendo a ferro e fuoco Crotone.

“Molti si sono salvati, molti sono morti. C’era l’usanza che molti allievi partivano per varie città della Grecia per insegnare le loro teorie, andavano in Asia minore ed ecco che a distanza di tanti secoli ritorna questo Centro importantissimo, rimasto inattivo o semimorto per secoli, anzi per millenni.

“Pitagora mi dice di spiegarvi che quando c’è un innesto così forte,  non c’è niente da fare, la terra si imbeve, la terra ha respirato questo insegnamento, ha fatto suo il principio di Pitagora.  E come un seme è arrivato il momento che serve per un’altra cosa, per questo Continente (l’Europa).”

Laura: “Quindi l’energia che andremo a risvegliare, non è più l’insegnamento che Lui ha dato, ma è una forza di aggregazione.”

Eddy: “Sì, la sua disciplina sarà quella che verrà convogliata. Mi ha fatto vedere dei raggi che partiranno da lì ma che probabilmente già ci sono e che si irradieranno, come un ventaglio, da Gibilterra sino alle coste del Caucaso. Un ventaglio vero e proprio. Quando il Maestro me lo diceva, pensavo: Non è possibile! Ho aperto l’atlante, ho misurato ed è esattamente la stessa distanza: Crotone/Gibilterra, Crotone/Caucaso.

“Il ventaglio copre tutta l’Europa. Se è vero, è una bella follia!

“Quello che non capisco è che queste cose hanno bisogno di essere toccate fisicamente da qualcuno che è a conoscenza, e allora si risveglia in pieno. Il nostro recarci sul posto e toccare quella Colonna sarà come girare un interruttore.”

Maria Cristina: “Andare in un luogo e riconoscere il punto è come se si riattivasse, è una riattivazione, è importante.”

Eddy: “Dice che l’importante è andare là e bisogna toccare con il palmo della mano la Colonna.”

Maria Cristina: “Ma prima è venuto Cristo, e poi è arrivato Pitagora, è un’energia che ha a che fare con il Cristo?”

Eddy: “Sì, perché dietro l’immagine di Cristo si è presentato Pitagora, non so che nesso ci possa essere fra queste due anime.”

Mauro: “Mi domandavo se questo ventaglio prende tutta l’Europa e l’Africa è esclusa?”

Eddy: “Sì perché è una cosa che riguarda solo gli stati dell’Europa, è l’unità di questi stati.”

Mauro: “Sì, ma i Maestri ci raccontavano che il futuro sarà nell’Africa.”

Eddy: “Sì, ma quella è un’altra cosa. Quello che avviene nei prossimi tre secoli è per formare l’unità dell’Europa, poi avverrà anche in Africa, è il turno del prossimo Continente. La Terra deve girare, girare, girare….”           

Mauro: “Mi sarebbe piaciuto dialogare animatamente con i Maestri e se vuoi anche un po’ più provocatoriamente, sempre con molto rispetto. Per esempio mi domandavo…”

Eddy: “Dice di farlo espressamente.”

Mauro: “Il pretesto è stato La luce nel Pozzo (testo dettato dal Maestro Istruttore Solare Horunci il 24 maggio 1950) Ci è stato detto: Leggetelo, rileggetelo, guardatelo, sentitelo, fatelo vostro. Ora, la Luce nel pozzo è una metafora, siamo perfettamente consapevoli, volevo analizzare che cos’è la Luce e che cos’è il pozzo. Il pozzo è questa realtà che stiamo vivendo nella materia. È più complessa la definizione della Luce perché tutti siamo convinti di vivere nella Luce, ma di fatto questa Luce la stiamo vivendo attraverso il sentire e il percepire la realtà con i sensi; l’occhio è l’organo che ci permette di vedere la Luce. Ma la Luce di cui si parla, non è questa, è ben altro. Sempre nella metafora, il pozzo è la vita buia, è questo immenso buio che stiamo vivendo e noi diamo per scontato che viviamo nella luce del sole, invece la Luce di cui si parla è ben altro. È l’immenso luminoso che non è così chiaro perché siamo qua. Tutti ci vediamo, ma è come se vedessimo attraverso la luce di una candela. Invece la Luce di cui si parla è molto ma molto, ma molto più intensa, ed è una cosa che non riusciamo a cogliere perché è come se dovessimo far descrivere ad un cieco la luce del sole. Non ce la fa, perché non la sta vivendo.

Perché non ci confrontiamo in questo?”

Eddy: “Se pensi a te stesso, sei un involucro, sei un pozzo. Pensa alla tua mente, pensa al tuo modo di essere, alla vita che fai, all’attività interiore: sei un pozzo, in fondo a questo pozzo c’è una Luce che è la tua vita. Questo è il senso dei Maestri.”

Mauro: ”È diverso dal buio immenso della vita che è la percezione…”

Eddy: “La percezione è splendida quando ti rendi conto che una Luce della medesima natura la puoi trovare anche al di fuori di te in quel che ti circonda. E allora sei veramente incamminato.”

Mauro: “Quindi devo ritrovare la risonanza della Luce degli altri. Molto bello.”

Eddy: “Sì. Ed è bella, allora, la comunione tra le due Luci. La tua del tuo profondo con quella che è attorno a te. È un momento splendido.”

Laura: “Soprattutto in questi ultimi tempi, da quando ci siamo visti per il gruppo di Atlam, benché non ci frequentiamo, da una volta all’altra qualche cosa ha lavorato in me. Non so cosa, non so dire con le parole quali concetti, ma percepisco gli altri in modo completamente diverso e gli altri percepiscono me in un modo completamente diverso. Ogni volta è qualche cosa che si allarga, qualche cosa che sento, qualche cosa che integro in me ma nello stesso tempo nella realtà dell’altro. Non è una cosa che penso, è una cosa che sento.”

Eddy: “Siamo partiti che questo doveva essere un gruppo ristretto, con un determinato numero di persone e basta, invece, i Maestri vogliono che sia di nuovo un gruppo Atlam! aperto. Non di sette persone e basta, come era a suo tempo (anni ‘50). Atlam! è ancora l’antica civiltà di Atlantide; anche questa è una favola, ma esiste, era una grande civiltà.

“Gli insegnamenti che io ho avuto negli anni ’50 per 12 anni, vengono da un Maestro che ha vissuto in quel periodo e che non si è mai incarnato e ha sempre insegnato. È come se l’energia di Atlantide! si stesse concentrando in quel punto a Crotone, per creare finalmente qualche cosa di nuovo. Il fatto è che nessuno di noi vivrà tre secoli.”

Tutti: “Ma ci rincontreremo, ci ritroveremo sotto altre spoglie.”

Livia: “Io mi sono fatta la stessa domanda. Ma insomma, si parla di Luce e mi sono chiesta: ma che cos’è la Luce? Poi si pensa al sole, si pensa ai raggi e mi dico, no, c’è qualche cosa di più profondo che non riesco a comprendere. Poi, tac, mi è venuto qualche cosa. Il mio corpo è un involucro dove sono contenuti la mia anima, il mio spirito e la mente come potere per poter controllare l’anima, lo spirito, è una fusione di queste cose che rientra nell’Uno, nell’Unità. Non è nulla fuori, è dentro, questo lo sappiamo tutti e nel momento in cui arrivo all’Unità, lì è Luce e c’è una fusione con gli altri. Non esisti più. Sono arrivata a uno stato di mente che non penso più positivo, non penso più negativo, vivo la vita con i miei simili, sono un'unica cosa con il Tutto e questa mia mente ha il potere di mantenere la neutralità della mia vita. Io vivo e quando sento di essere in comunione con gli altri è come se si aprisse il cuore in un immenso Amore verso la vita.

Come faccio a spiegarvi. Io sono innamorata della vita, e penso che sia questa Unità. Mi è venuto in mente questo. Questo è per me, non so per gli altri.”

Eddy: “E questo ci aiuterà ad andare a Crotone?”

Livia: “L’aereo ci aiuterà ad andare a Crotone. Questa è stata la Luce nel buio che ho sentito dentro di me. Mi ha aperto a questo mondo del non pensare e quando mi alzo al mattino che ho dei dubbi, controllo la mente e dico: No, ritorna nello stato neutro. Quindi non penso più positivo, non penso più negativo, ma mi fondo con il tutto. Per la mia esperienza è bellissimo.

“È come se tutti i miei chakra funzionassero al 100%. Quindi nella comunione con il tutto io non esisto, il mio pozzo non esiste più. Vivo la situazione, questo è quello che sento.”

Maria Cristina: “La domanda che ponevo al Maestro di turno …. Un consiglio, come fare, per vivere, per eliminare in qualche modo o bypassare la mente stando in questo presente che percepisco che posso raggiungere anche dentro di me. Se sto in questa centratura che è anche dentro, quella elimina tutto il resto, fa collassare il resto. Però è una cosa che intuisco e basta. Vorrei delle istruzioni, un consiglio su questa cosa che colgo appena e poi mi sfugge.”

Roberto: “La risposta, per mia esperienza dopo trenta anni di pratica dell’insegnamento di Gurdjieff, è: il ricordo di Sé. È il ricordo di me. Se sto lì è perfetto quello che tu hai detto, ma devo avere la capacità e l’intenzione e io aggiungo personalmente, che l’intenzione è l’inizio, ma se non c’è uno stato di grazia, io la chiamo di compassione e di Amore che focalizza e che trasforma questa intenzione allora rimaniamo nella mente e non riusciamo a trovare la Luce dentro di noi. Io non l’ho trovata la Luce, ma so che la strada è questa. Lo sento, la mia intenzione è sempre di più di trovare questo stato di neutralità che tu hai definito bene e anche Livia ha definito benissimo. Perché è proprio stare in equilibrio su quell’oscillazione che è sempre o di qua o di là e invece è lì la soluzione. Ma, almeno per quella che è la mia esperienza, non ci arriviamo da soli senza stato di grazia, senza compassione, senza perdono di noi stessi, senza amore verso gli altri. Se la cerchiamo con la mente non ci arriveremo mai.”

Livia: “Il centro è che sei tu che usi la tua mente, non è più la mente che usa te. Ma è il tuo stato dell’essere che usa la mente? Quando uso la mente per avere un equilibrio, nel neutro io trovo l’equilibrio.”

Mauro: “La mente è uno strumento. Io trovo, per esempio che la centratura e tutto quello che vogliamo definire come lo stare nel presente, io la trovo nell’azione del fare. Cioè solo facendo, io ruoto su me stesso e mi centro. Quindi non è nel parlare o nel discutere o nel trovare la grazia o l’Amore… tutto questo è la conseguenza di un azione. Solo facendo, il mio lavoro, costruire le case – io torno sempre nelle metafore perché fa parte del mio mondo – solo nella costruzione del fare mi permette di essere, e quindi di dare Amore, di relazionarmi, di confrontarmi, è solo così che io posso essere e do la Luce e sono la Luce. Se io non facessi e se non avessi la volontà di fare, perché l’azione del fare è la benzina del motore della volontà. La volontà, che poi doveva essere l’argomento di oggi.”

Laura: “Al mattino non sempre ci si sveglia luminosi con un cuore aperto. Poi con la volontà uno sceglie e secondo me è lì la chiave. C’è un bivio: Vado nella mente incasinandomi o vado nel cuore? Allora questa è la volontà. Io vado nel cuore. È la volontà di scegliere ogni mattina, ogni istante la direzione, ed è un fluire, un equilibrio che fluisce. Tutto quello che avete detto è tutto giusto, ma è la volontà di scegliere, è la volontà di mantenere quello stato.”

Noemi: “L’entusiasmo.”

Roberto: “L’intenzione.”

Laura: “Se tu stai fermo, che vuoi?”

Roberto: “L’altra parola magica è l’attenzione.”

Gian: “Più che l’attenzione, la coscienza.”

Roberto: “L’attenzione con l’intenzione.”

Gian: “Coscienza.”

Roberto: “Chiamala come vuoi.”      

Maria Cristina: “Sì, è essere presenti.”

Roberto: “Viviamo esperienze diverse e poi ci si ritrova.”

Laura: “Come adesso che noi siamo qua, ognuno di noi ha la sua vita, deve fare le sue scelte e deve fare il suo cammino, ma quando siamo qua è come se la nostra vita non ci fosse, siamo qua, e siamo in una comunione di cuori, di intenti, di percorso. Un’unità, quindi non è più la mia vita, la sua vita, ma siamo noi. Questa è l’unità perché la viviamo, adesso in questo momento.”

Livia: “Sai, nello stato neutro, quando io percepisco che la mia mente non pensa positivo o negativo, a me non viene neanche in mente la volontà. Io sono. Agisco nel momento, non lo so, ma sapete, io sono felicissima di vivere l’attimo. Io non mi faccio neanche la domanda: Oggi la mia volontà dove va? Io mi sveglio e sono felice, io mi guardo allo specchio e dico: Vai Livia!

Adriana: “Io penso che ognuno abbia una sua modalità per trovare il suo equilibrio. Tu in questo momento hai trovato questo modo che per te è perfetto e magari non lo è per un altro. Poi ognuno di noi, sapendo che deve trovare l’equilibrio, deve riuscire ad arrivare al non giudizio, quello che tu dici, non penso positivo, non penso negativo, cioè il non giudizio che è una cosa essenziale per arrivare a questa neutralità, a questo stato di benessere e di centratura. Ognuno nella sua vita, nella sua quotidianità deve trovare il suo punto di equilibrio.”

Gian: “Il punto di Luce.”

Adriana: “Il ritrovamento della Luce che ognuno di noi ha.”

Maria Cristina: “Quello che, secondo me, Mauro voleva dire prima – semmai mi correggi – è un fare non a casaccio . . .  è un fare qualche cosa per arrivare ad essere, il che può essere la sua attività di ricerca legata al suo lavoro; però non siamo tutti energeticamente uguali, alcuni hanno bisogno di arrivare ad essere per fare, ma credo che funzionino tutti e due i sistemi; ognuno parte equipaggiato in maniera diversa energeticamente. Per cui per arrivare a se stesso c’è  bisogno di vivere.”

Roberto: “Dal 2013, energeticamente, siamo in un momento in cui è ora di essere. Se dobbiamo dare una definizione, dobbiamo parlare di fisica quantistica, perché non abbiamo più gli aggettivi o i verbi per definire sul piano razionale una trasformazione che tocca delle dimensioni che abbiamo dentro di noi, perché noi ci stiamo parlando con la voce e siamo qui in un mondo 3d, ma i Maestri ci dicono che siamo esseri multidimensionali, viviamo su altre dimensioni, quindi usiamo le parole per parlare di qualche cosa che percepiamo intuitivamente. Kryon, dice proprio questo, che la trasformazione avviene attraverso l’intento e la compassione. L’intento e la compassione ci portano ad essere, ci trasformano e ci portano ad essere, e, questa parola che fa paura a tutti e che è l’Amore . . .”

Livia: “È il motore. Amare è molto difficile, sembra facile, ma è la cosa più difficile che c’è, ti rendi conto che ami solo quando sei libero, hai questa libertà interiore che ti permette di connetterti con i tuoi simili e poi non sono più persone ma sono fratelli e sorelle e quindi è una sorellanza e una fratellanza universale, sono quei raggi della Colonna, bellissimo.”

Roberto: “Quello che abbiamo vissuto quando il Maestro Gesù è arrivato l’anno scorso alla Sacra, è che è arrivata un’onda d’Amore che eravamo tutti sciolti, è irresistibile, quindi c’è qualche cosa che normalmente non sappiamo afferrare, ma la possiamo vivere. E questa cosa non si vede ma ci trasforma dentro, dove ci trasforma? Ci dicono a livello di DNA e non stiamo a discutere che cos’è il DNA, le nostre memorie cellulari si trasformano. Ma ci dicono anche che non siamo in grado di sopportare, per questo non si manifestano i Maestri, ma parlano attraverso i canali, perché hanno un’energia troppo forte . . .”

Eddy: “Vi voglio raccontare una storia fuori dal mondo. Negli anni ’50, il Maestro che ci seguiva e ci ha istruiti, ci parlava dell’Europa che si doveva formare; noi ci guardavamo in faccia e ci dicevamo: Ma cosa sta dicendo il Maestro? Ma non osavamo dire niente. Quando ancora era in vita la medium Maria Antelmi, che era un’iniziata oltre che una medium, siamo andati in due punti: al Monte Bianco e al Monte Rosa per risvegliare un’energia in un determinato punto per la formazione dell’Europa. Ai piedi del Monte Bianco in Val Ferret e dall’altra parte in Val Veny. In Val Veny, allora negli anni ’50, si poteva toccare il ghiacciaio, oggi si è ritirato. Era una cosa fuori del mondo, però il Maestro ha voluto, tramite nostro, toccare il Monte Bianco che è un punto importantissimo dell’anima dell’Europa e poi il Monte Rosa. Al Cervino mi ha fatto andare dalla parte della Svizzera, si arriva proprio ai piedi del ghiacciaio, si tocca il ghiacciaio, è completamente diverso che dalla parte Italiana, ma semplicemente per toccare come per conto loro per la formazione dell’Europa. Perché sono queste tre cime, il Bianco con la Val Ferret e la Val Veny, il Cervino e il Monte Rosa.”

Laura: “Il Monte Rosa, dove?”

Eddy: “Al Monte Rosa ci sono diversi punti, c’è la Val Gressoney, c’è la valle dalla Val d’Ossola e poi c’è anche la Val Sesia e forse una quarta, ecco, mi ha fatto fare tutte queste valli per arrivare al Monte Rosa. Il Monte Rosa è come una mamma, è come la mamma dell’Europa. I Maestri mi hanno fatto vivere questa esperienza per l’Europa, e noi ci dicevamo: Ma che roba, cosa dicono?

“Quando dovevamo fare queste cose eravamo in tre persone, ma soprattutto c’era il rapporto fra Maria Antelmi e me. Lei era la medium, io vedevo; lei oltre che medium vedeva, sentiva, percepiva e quindi c’era un dialogo meraviglioso tra noi; e c’era sempre quest’altra donna che era neutra. Sì, le interessava, seguiva, ma era presente come testimone. Ora guardate dove siamo arrivati.”

Laura: “Ora il gruppo è numeroso.”

Eddy: “Questo negli anni ‘50, quanti anni sono passati? 60. Incredibile!”

Mauro: “Una briciola rispetto ai tre secoli.”

Laura: “Ora il gruppo che andrà a Crotone sarà molto più numeroso di tre persone e molti di noi saranno i testimoni. . .”

Eddy: “Il Maestro ci dà appuntamento alla Colonna.”

Eddy e un gruppo di “aiutanti” si sono recati a Crotone e sabato 25 e domenica 26 ottobre  hanno potuto, finalmente, portare a compimento il compito richiesto.

Il giorno 29 ottobre, di ritorno da Crotone, Eddy ha canalizzato di nuovo Gesù il Cristo.

 

 

PRESIEDE IL MAESTRO GESÙ, IL CRISTO

LA COLONNA DI CROTONE E IL NUOVO RUOLO DEL MAESTRO GESÙ PER L’UNIONE D’EUROPA

Gesù, il Cristo: “Vi ho già invitato alcune volte a non pensare più a me crocifisso sulla Croce in dolore. Quando pensate a me, ve lo riconfermo, pensatemi grande come quella Colonna dove vi siete recati (a Crotone in Calabria).

“È una Colonna di Luce, è una Colonna di libertà, è una Colonna di fede. Pensate a me e pensate alla Colonna, pensate alla Colonna e immediatamente vedrete il mio volto, nella vostra mente si farà spazio il mio sguardo e il mio abbraccio. Questo è un nuovo Ciclo.

“Lentamente le cose si sono trasformate, molto lentamente dalla fine dell’ultimo terribile conflitto che ha devastato queste terre. Che quella Colonna possa diventare un simbolo di crescita, di maturazione e di libertà.

“Quello è il punto centrale da dove partiranno tutte le linee di energia con le loro immense onde ritmiche che raggiungeranno così i confini settentrionali della vostra futura Nazione / Continente.

“A questo rivoluzionario processo mancava solo questo atto di Amore, da concentrare in quel punto, ai piedi di quella Colonna perché questo Amore possa salire lungo la superficie della Colonna, raggiungerne la sommità e come un getto liquido ricadere su tutta la superficie della Nazione/Continente. È come dire che, infine, dopo aver predisposto tutte le necessarie pedine, ecco, ha avuto inizio il processo sottile.

“Quelle Onde che avete visto susseguirsi una all’altra rappresentano il programma di unione, Noi seguiamo questo processo sottile, seguiamo i vari popoli, i loro umori, ma vedete, con quel giorno di preghiera intensa ha avuto definitivamente inizio questo processo. Ci sono alcuni secoli prima di raggiungere la completa Unione. Non è un compito facile, ma quel punto di energie è un punto di riferimento importante per la vera Unione.

“Mi sono assunto il compito di seguire e di indirizzare le varie iniziative per questo scopo, quindi vi chiedo di rivolgervi a Me e assieme invieremo le energie e il sostegno necessari per la realizzazione che infine ha avuto il suo inizio sui piani sottili.

“Vedete, sui piani sottili, questi processi evolutivi difficilmente vengono ostacolati, possono subire dei ritardi o dei tentennamenti ma la meta è fissata e non può cambiare. Vi ho già detto, quando pensate a Me non pensatemi più sofferente sulla croce, quel ciclo è terminato, quel dolore è servito per questa nuova attitudine, ora tutte insieme, queste varie Nazioni, hanno un tempo ben preciso entro il quale, devono, unirsi, mischiarsi e lo faranno, per creare un'unica grande unità che deve svolgere un programma di equilibrio per la grandezza della fioritura di quest’ultimo.

“Sentitemi presente, rivolgetevi pure a Me, quando nella vostra mente mi ricreerete. Ricordatevi, sono accanto a quella Colonna che è il centro di agglomerazione, di unità.

“Vi chiedo di avere un atteggiamento di preghiera affinché questo processo, che deve comunque attuarsi, si svolga nel massimo Amore, nel massimo equilibrio.

“Non ho altro da dirvi questa sera, vi chiedo tanta buona volontà per sostenere questo processo di unificazione che è già cominciato. Siate benedetti.”    

Fiorella: “Eddy, cosa vuol dire: mantenere un atteggiamento di preghiera nella vita? Vuol dire mandare Luce?”

Eddy: “Anche. Oppure è sufficiente un pensiero.”

Donata: “Posso sapere quali sono le Nazioni che si devono unificare?”

Eddy: “Sono quelle del Continente. È stato commovente, sai ... Siamo arrivati vicino alla Colonna, eravamo in dodici, quattordici, tutt’un tratto – da dove siano sbucati non lo sappiamo –  eravamo in cinquanta, sessanta, settanta. Non avevamo il permesso, non potevamo entrare nel recinto, è arrivato il guardiano, ma ormai avevamo quasi terminato la recita dei mantra e di toccare la Colonna. Quella Colonna è proprio a metà strada tra  Gibilterra e il Caucaso. Se si punta con un compasso il centro sulla Colonna, il ventaglio che si viene a creare copre tutta l’Europa. Incredibile. Tutta. Lì è tutto recintato perché stanno facendo degli scavi, dicono che hanno trovato delle cose importantissime, ma non ci hanno detto cosa.

“Siamo tornati il giorno dopo, eravamo in pochi e il Maestro mi ha fatto vedere il risultato di quello che avevamo fatto il primo giorno.”

Gigi: “Con queste Onde?”

Eddy: “Proprio queste Onde, che partono dal centro e si allargano verso il Caucaso e verso Gibilterra come mezzi cerchi e hanno un rapporto: se la prima onda dista dalla colonna 100, la seconda onda dista 200 dalla prima onda e quella successiva aumenta sempre in proporzione la distanza, senza perdere la sua intensità. Diciamo che la prima onda dalla colonna è a 100 metri, la seconda onda è 200 metri dopo, la terza onda è 400 metri dopo, raddoppia tutto. Non so che ritmo è, non lo conosco.

“Non posso dire che sono onde, si manifestano come onde, ma è come se una fonte di energia le creasse. Il ritmo è 1 che diventa 2 che diventa 4, che diventa 8, che diventa 16 poi 32 e via di seguito.”

Partecipante: “Quindi cosa dobbiamo fare? Concentrarci sulla Colonna di Luce o sul Cristo?”

Eddy: “Noi siamo andati e l’abbiamo toccata, come ci era stato chiesto.”

Fiorella: “È una Colonna di Luce, Libertà e Fede, quindi quando vediamo la Colonna pensiamo a Gesù e non dobbiamo vederlo più in maniera sacrificale.”

Partecipante: “Quindi lo dobbiamo vedere in questo nuovo Compito.”

Tutti i partecipanti ringraziano.

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