)*(Stazione Celeste)
Paragonati
ad una bilancia.
Su un piatto c’è il bene, sull’altro il male. A seconda di come tu carichi
un piatto o l ‘altro, penderai da una parte o dall’altra.
Ma l’uomo deve vivere in equilibrio, quindi deve esserci parità di pesi
su ambedue i piatti.
La bilancia può anche essere accomunata ad una croce. L’asse verticale
è lo spirito, i bracci orizzontali rappresentano la materia: tu devi
vivere nel punto di incontro, nel centro. Solo così sarai l’uomo equilibrato
che si vuole tu sia.
Ma potresti anche essere l’uomo crocifisso: il centro dei due assi è
il tuo cuore, gli estremi dell’asse orizzontale le tue mani.
Potrai spostare la tua attenzione, e quindi le tue azioni, verso la mano destra
e la sinistra e potrai così indirizzare la tua vita in un verso o in
un altro, ma anche qui ricordati che io, il tuo cuore, mi trovo proprio al centro.
L’uomo nasce nello spirito (asse verticale) e, ad un certe punto, si cala nella
materia (asse orizzontale) e si trova nel punto di incontro dei due assi.
Inizia allora la sua peregrinazione tra un estremo e l’altre dell’asse materiale,
un’oscillazione che lo allontana dal centro.
Da qui inizia la serie di vicissitudini che lo sballottano di qua e di là.
Ma il traguardo è il ritorno al centro e, presto o tardi, con maggiori
e minori sofferenze, tutti ci torneranno.
Una volta ritrovato il punto di incontro tra cielo e terra, imparata la lezione,
può avvenire il distacco e la risalita sull’asse verticale.
Hai la tua croce: fare in modo che il tuo Calvario duri più o meno dipende
solo da te. Io, al centro, ti chiamo; tu guida la tua mente verso di me.