)*(Stazione Celeste)
Quei pettegolezzi,
quelle critiche, quelle chiacchiere, oltretutto senza fondamento, sul tuo conto
che ti hanno così profondamente rattristato, ti fanno chiedere perché
deve esistere tanta cattiveria gratuita.
Ti feriscono, vero, queste parole a vanvera e non capisci perché devi
venir colpito da chi non ha avuto niente di male da te; ma cerca di comprendere
il segnale: è proprio la tristezza che ti deriva dalle critiche malevole
che ti sta facendo toccare con mano quanto può ferire la lingua.
Tu non sei un pettegolo né tantomeno un calunniatore e non ti interessi
dei fatti altrui, ma qualche giudizio ti esce ancora dalla bocca. Proprio il
dolore che provi per te stesso deve farti pensare a quanto può essere
dannosa una tua parola nei confronti di un altro.
Perciò, astieniti, da oggi in poi, dal giudicare il tuo prossimo: in
fin dei conti, il modo di agire di una persona è dettato dal suo modo
di vedere la vita e tu non puoi credere che solo la tua ottica sia quella giusta.
La realtà, la verità, è una sola, ma può essere
osservata da infinite angolazioni, per cui ognuno ha la sua parziale visione
del vero e del reale.
Solo quando, alla fine dell’evoluzione, ognuno avrà imparato gli innumerevoli
aspetti della stessa verità, non ci saranno più discordanze tra
i vari esseri. Per ora ci si deve accontentare del parziale modo di vedere di
ognuno.
Non nascano, quindi, più dalla tua mente pensieri critici e non sia più
offesa la tua anima dall’esperienza dei giudizi altrui perché sono solo
figli dell’ignoranza.
Agisci come io ti ispiro ad agire e non curarti se a qualcuno non garba ciò
che fai: non puoi fare diversamente perché questo è il tuo cammino
e lo devi percorrere, volente o nolente.
Dammi la mano; ti accompagno, dai.