Arcangelo Uriel
VUOI ESSERE FELICE?
da Jennifer Hoffman AGOSTO 2005
Questo articolo fa
parte di una serie di brani tratti dal libro dell’Arcangelo Uriel “Shifting in
Consciousness – The Process of Healing Umanity” che sarà disponibile a breve
(in inglese)
Prima di imparare a vivere le nostre vite attraverso l’intenzione, creando di
proposito e consapevolmente la realtà che vogliamo creare per noi stessi, dobbiamo
fare qualche demolizione interiore di vecchie cose per rimuovere le barriere
che ci impediscono di farlo nel presente. Queste barriere sono le convinzioni
e le percezioni che abbiamo immesso nelle nostre vite per proteggerci dal dolore,
dalla delusione e dal caos. Benché esse esistano più per proteggerci che per
danneggiarci, quando poniamo la nostra intenzione per cambiare, esse ci frenano,
perché, come ci insegna la nostra esperienza, il cambiamento o fare qualcosa
di diverso, il più delle volte crea dolore e disagio. Così, la nostra mente assume
che se noi distruggiamo lo status quo, andremo a creare disagio. Prima di vivere
attraverso l’intenzione, dobbiamo imparare a smettere di vivere per assunti.
Che cosa ci aspettiamo dalla vita? Se realmente osserviamo le nostre vite, vedremo
che molto di quello che facciamo si basa su preconcetti perché i nostri assunti
derivano dalle nostre esperienza passate. La cosa funziona così: noi cerchiamo
di fare qualcosa di diverso che sfocia poi in un’esperienza dolorosa, ed allora
ci facciamo convinti che, come tentiamo di avanzare nella vita, il risultato
sia il dolore e non quello che ci aspettavamo. Queste esperienze spaziano in
tutti i campi della nostra esistenza: - invitiamo qualcuno ad uscire con noi
e quello ci respinge in maniera umiliante, o ci carichiamo di lavoro extra e
quando andiamo a chiedere un aumento, il principale si rifiuta di darcelo, i
nostri amici ci mettono in imbarazzo in pubblico, la nostra famiglia non ci rispetta
e ce lo fa sapere, e la lista potrebbe continuare all’infinito. Ognuna di queste
esperienze può portarci ad assumere che se ci mettiamo in una posizione per star
dietro ai nostri desideri, in un modo nell’altro, ne usciremo feriti. Una ragione
più che valida per presumere che ciò si verificherà ogni qual volta vogliamo
uscire dal seminato. E senza una cosciente consapevolezza che questo è proprio
quello che stiamo facendo, continuiamo a chiederci perché mai ci sentiamo bloccati
o stagnanti nelle nostre vite.
Gli assunti non sono limitati a ciò che sperimentiamo
nelle nostre vite. Noi siamo bombardati dai messaggi che ci consentono di creare
assunti su come dovremmo
vivere, sul tipo di educazione che dovremmo perseguire, sulle nostre aspirazioni
in merito alla carriera, sui vestiti che dovremmo indossare, col risultato di
dipendere da loro. Per esempio, la pubblicità sulle riviste in carta patinata
ci dice che se usiamo un certo tipo di shampoo avremo gli stessi capelli brillanti
e morbidi della top model che lo sponsorizza. Così, acquistiamo lo shampoo, dando
per scontato che l’annuncio pubblicitario sia veritiero, ma dopo averlo usato,
scopriamo che i nostri capelli sono gli stessi di prima. Oppure, studiamo anni
per conseguire un titolo universitario presupponendo che ciò ci farà ottenere
un lavoro favoloso pagato profumatamente, soltanto per scoprire che, in barba
alla laurea, trovare lavoro è difficile e che la paga è di gran lunga inferiore
alle aspettative.
Ci facciamo anche delle idee su come dovremmo essere trattati
dalla gente, dalle corporazioni, dai datori di lavoro, dalla società e dai governi.
Pensiamo che ognuno di loro abbia a cuore il nostro miglior interesse, fino al
momento in cui incontriamo qualcuno che pensa solo a se stesso e che se ne infischia
di noi. Pensiamo che se diamo il meglio di noi stessi sul lavoro, avremo sempre
un lavoro, fino a che non sperimentiamo un’ improvvisa ed inaspettata sospensione
od il licenziamento. Ci aspettiamo che in famiglia regnino l’amore ed il rispetto
reciproci, fino a che non veniamo respinti da uno dei suoi membri. Ci aspettiamo
che la società sia ben organizzata e ci dia protezione, fino a che non sperimentiamo
il contrario. Da piccoli, ci aspettiamo che qualcuno si prenda cura di noi e
come bambini ci aspettiamo di essere al sicuro e ben protetti. Tutti questi assunti
sull’essere curati e seguiti da qualcuno sono stati testati e quando il risultato è il
caos ed il dolore, questo ci obbliga a creare un assunto opposto, quello cioè che
nessuno si prenderà cura di noi. Allora lo estrapoliamo sino ad includere la
convinzione che anche l’Universo ci negherà il suo sostegno, dimenticandoci così la
nostra connessione con la Sorgente e con il nostro potere.
Non appena ci creiamo
dei preconcetti, poniamo dei limiti all’Universo e quindi anche dei limiti alla
nostra realtà. Gli assunti limitano la nostra capacità ed abilità di creare,
perché essi si fondano sulla paura e non sulla conoscenza interiore di cui siamo
in controllo. Vivere per assunti è come vedere la prima parte e la fine di un
film e crearsi una teoria su quello che è successo nel mezzo. Quando viviamo
di assunti non permettiamo la creazione, perché crediamo di sapere già come va
a finire – dopo tutto, non è andata a finire così prima d’ora?
Come ci muoviamo
attraverso il Cambiamento e ci procuriamo le esperienze per inserire le nostre
vite in una diversa realtà, possiamo rimanere sorpresi dalla vastità dei nostri
assunti ed essere alquanto sconcertati nello scoprire che abbiamo basato una
grossa fetta della nostra realtà su di essi. Fino ad un certo punto questi assunti
erano accettabili ed improvvisamente non lo sono più. Cosa faremo dopo? Andremo
a creare nuovi assunti o faremo un passo avanti ed impareremo a vivere senza
di essi? Il messaggio del Cambiamento è chiaro, imparate a creare una realtà che
esiste da momento a momento, da miracolo a miracolo, estendendone il concetto
nel nostro mondo ad incorporare l’illimitato potenziale che è sempre è a nostra
disposizione, un potenziale libero da assunti e preconcetti.
L’opposto dell’assunto è la
conoscenza, così quando viviamo senza idee predefinite
avanziamo nella conoscenza che tutto andrà bene e come dovrebbe essere. A quel
punto non avremo più bisogno di ipotizzare alcunché perché sapremo che in ogni
momento avremo il potere di scegliere un esito ed un’esperienza differenti. Vivere
senza assunti significa vivere nelle certezza del nostro potere, della nostra
connessione con la Sorgente e con la libertà che proviene dal sapere che nel
nostro mondo tutto va bene. Una volta che ci saremo affrancati dai nostri assunti,
l’intero Universo sarà ai nostri ordini, pronto a dare forma ad ogni nostro pensiero
e desiderio perché saremo pronti a guardare oltre il velo della presunzione e
vedere nel mondo ciò che può essere creato dal comprendere chi siamo, ciò che
siamo, e quello che siamo in grado di fare e stare nel nostro stesso potere.
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