)*(Stazione Celeste)
Scintille di Saggezza Esoterica
Come puoi vivere le energie evolutive dei pleniluni? di Francesco de Falco
Chi di noi, adolescente e innamorato, non ha rivolto almeno una volta lo sguardo speranzoso al nostro satellite? Il fascino della Luna è stato sapientemente evocato da poeti, romanzieri, registi e... appassionati di occultismo. Da un punto di vista esoterico, però, la Luna è, da molto tempo, un corpo morto. Essa ha ospitato la vita nel lontano passato, ma oggi, come il corpo fisico di un uomo ormai trapassato, si sta dissolvendo lentamente. Questo fatto è riconosciuto anche dalla scienza occidentale che ha riscontrato come essa si stia rimpicciolendo, a mano a mano che la materia di cui è composta si disperde negli spazi siderali. Alla Luna manca quasi del tutto un campo magnetico che, secondo molti, è indispensabile alla presenza della vita. Essa è quindi il simbolo del passato. Infatti, nell'astrologia esoterica, il segno legato alla Luna rappresenta "ciò che mantiene l'anima in prigione": gli aspetti ombra di precedenti incarnazioni, come si manifestano soprattutto a livello fisico, che noi siamo chiamati a dissolvere nella vita attuale; ciò che ancora ostacola la nostra realizzazione e il nostro servizio di gruppo. Un'altra conferma di questo punto di vista esoterico ci giunge, un po' inaspettatamente, dai Tarocchi di Marsiglia. Se osserviamo l'arcano XVIII, la Luna, notiamo che raffigura una serie di limiti che ostacolano il nostro percorso evolutivo: due cani (o lupi) ululanti; torri doganali che sbarrano l'orizzonte; acque stagnanti. Esso ci segnala che, per continuare il cammino, dobbiamo fermarci: riesaminare e accettare i lati ombra legati al passato e dissolverli, per poi proseguire la nostra evoluzione.
La Luna non possiede quindi una diretta influenza benefica sulla Terra e sull'umanità che vi abita. Le influenze positive che i pleniluni ci donano, favorendo il contatto con le sfere superiori della coscienza, non provengono direttamente dalla Luna, ma da un'altra fonte. Il plenilunio segnala questi momenti, come il termometro indica una certa temperatura, senza causarla direttamente. Riflettiamo ancora: da dove viene la luce che illumina la Luna piena? Essa risplende forse di luce propria? No, il suo bagliore è il riflesso della luce del Sole. Il plenilunio è quindi anche il simbolo della personalità inferiore (la Luna) completamente solarizzata, ossia totalmente infusa della luce dell'anima (il Sole). Il contatto con l’anima è dunque favorito dai pleniluni. Ma il significato esoterico più importante di questi dodici periodi annuali non è individuale, bensì collettivo. Essi rappresentano altrettanti porte di opportunità per la solarizzazione della personalità dell’umanità da parte di energie superiori.
Durante i dodici pleniluni dell'anno, viviamo l’opportunità di allinearci con i centri spirituali del pianeta e riceverne ispirazione. Affinché questo avvenga è necessaria la nostra disponibilità e la nostra intenzione profonda. Queste si manifestano attraverso la nostra determinazione a connetterci regolarmente in meditazione durante i cinque giorni del plenilunio (i due giorni precedenti, il giorno del plenilunio e i due giorni seguenti). Durante i primi due giorni ci predisponiamo al contatto, attraverso la nostra invocazione interiore delle energie superiori. Nel giorno del plenilunio, viviamo il culmine di questo processo di allineamento e contatto. Le energie, richiamate attraverso l’invocazione, vengono ora evocate: si manifestano. Alla domanda invocativa fa seguito la risposta, evocata dall’allineamento interiore. Nei due giorni seguenti viviamo l’irradiazione di ciò con cui siamo entrati in contatto, in termini di idee, concetti seme, sentire interiore, che si manifesterà, nel tempo, in un comportamento esteriore mutato.
Questo processo di invocazione, evocazione e irradiazione di energie spirituali, che può avvenire durante i pleniluni (secondo la nostra disponibilità) conduce a degli effetti che si manifestano in tutto il mese seguente. Ciò avviene in analogia al ritmo naturale della respirazione. Durante il plenilunio, come durante l'inspirazione fisica, riceviamo ispirazione, idee seme, nuove comprensioni. Durante il periodo successivo, in particolare con il novilunio, come durante l'espirazione fisica, elaboriamo ciò che abbiamo ricevuto e produciamo un'irradiazione positiva nel nostro ambiente. Questo processo, in cui ci predisponiamo a essere ispirati da frequenze superiori per poi irradiarle ovunque ci troviamo, diviene così un modo di diffondere concetti e comportamenti nuovi in quel grande organismo collettivo che è l’umanità. Cerchiamo di sintonizzarci con le energie evolutive durante i giorni del plenilunio. Ci sforziamo poi di irradiarle nei giorni e nelle settimane seguenti.
In questo modo nuovi concetti e idee-seme possono fecondare il corpo mentale collettivo di quella parte dell'umanità pronta a riceverle. A livello emotivo, accade lo stesso attraverso la trasmissione e la condivisione di un "sentire" differente, una nuova sensibilità ai valori dell'anima che vada a permeare il corpo emotivo dell’umanità. Infine, nel piano fisico, la graduale trasformazione dei nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti di chi ci è più vicino, esprime concretamente la purificazione del nostro mondo interiore.
La manifestazione di comportamenti più amorevoli, gentili, comprensivi è la prova che qualcosa in noi si è trasformato; che la nostra evoluzione è reale e non illusoria. Cosa ancor più importante, il nostro comportamento può dimostrare nel quotidiano l’esistenza di una via più armoniosa nei rapporti umani, rispetto a quella che troppo spesso si può osservare nel mondo che ci circonda. La nostra connessione durante i pleniluni e la successiva opera di irradiazione diviene così un importante atto di servizio per il bene collettivo.
I pleniluni condividono tutti questa qualità spirituale, ma ognuno di essi porta con sé una nota specifica. Tra essi, i tre pleniluni primaverili formano, in un certo senso, un accordo musicale di tre note. Esplorerò questo accordo e le tre note che lo compongono nell'articolo "I tre profumi della primavera". Francesco
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