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Guarigione verso la Completezza: da
De- a
Ri-Generazione (Prima Parte)
Di LAUREN – 9 agosto 2013
E’ davvero Agosto? Non che mi sia
rimasto un gran margine di tempo, ma
giuro che qui a New York era appena
primavera. E che deliziosa primavera
è stata. La bella notizia è che,
dopo tre mesi di ristagno e dopo
l’apertura del Portale del Leone, a
fine Luglio, mi sento come se avessi
f i n a l m e n t e raggiunto un
nuovo livello di informazioni. È
stato un passaggio straziante, senza
accesso a concetti più estesi, ma
immagino che avessi bisogno di
ripulirmi da qualche filamento
pendente del DNA, per poter essere
in grado di ricevere informazioni di
livello più elevato… e, anche se
sono sempre in una sorta di attesa
che accada qualcosa, sono
sicurissima che ne sia valsa la
pena.
Guarigione contro Completamento
Fin da Luglio, i Pleiadiani mi
stanno dicendo che ci troviamo
all’incrocio tra il (nuovo) mondo
della (co)creazione non manifesta e
manifesta e che una parte di questo
“attraversamento”, che si ricollega
alla nostra perfezione biologica,
richiede di lasciarsi alle spalle il
costrutto 3D della guarigione.
Infatti, mi sento dire che coloro
che attualmente si stanno dotando di
anima, ora devono trascendere
completamente l’idea di “guarire” e
come intero.
Quello che voi chiamate guarire non
è veramente possibile nella 5D…
poiché nell’unità tutto è perfetto
nella sua purezza. Il motivo per cui
la guarigione non è la strada, è che
l’atto di guarire si origina
nell’imperfezione. Presumere che una
persona abbia bisogno di guarire,
significa presumere che egli sia in
uno stato imperfetto… il che è
controproducente per questi
standard.
La perfezione, in questo caso, è lo
stato di completezza, di interezza,
in cui la persona agisce in base
alla “cianografia di perfezione”… il
livello di comprensione che nulla è
mai veramente sbagliato, o mancante,
che è solo la percezione di questo
che lo rende tale.
– ACP
Secondo il Consiglio, il “paradigma”
di guarigione si basa sul modello
del tempo lineare 3-4D, che loro
definiscono matrice di
de-generazione, mentre il
“completamento” si basa sul modello
ciclico 5D, che loro chiamano
matrice di ri-generazione… il
primo si basa sulla carenza, il
secondo sull’abbondanza.
Guarire
significa ridurre il nostro pensiero
ad un livello temporale di
linearità… di finito (la mortalità)
contro l’infinito (l’immortalità).
Questo cambio di paradigma è un
requisito per completare,
poiché, senza di esso, noi
rafforziamo/manteniamo la nostra
realtà in accordo con la tripletta:
malattia, declino e, infine, morte…
come nell’ultimo anno.
Mentre rilasciamo la nostra
connessione con questo modello di
guarigione lineare (3D), veniamo
anche incoraggiati a capire che,
proprio come tutto il viaggio per
arrivare qui, il benessere
progressivo non è necessariamente il
processo di resurrezione, che è
ciclico… perciò, non scoraggiatevi.
L’ACP dice che il processo di
“completamento” può essere
paragonato più ad una successione di
miglioramenti, in cui avanziamo a
piccoli passi, anziché girare
intorno, verso l’alto,
apparentemente in modo sempre
uguale… progredendo verso la
perfezione… ma senza alcuna
indicazione chiara che sia così. Per
tale motivo, potremmo sentirci come
se non facessimo alcun miglioramento
e poi, all’improvviso, in un attimo,
tutto va a posto su un livello e poi
ecco che andiamo a lavorare su
quello successivo.
Mi dicono che sarà così per la
maggior parte di Agosto… che non
sperimenteremo necessariamente una
progressione lineare di cambiamento
positivo, ma che possiamo
aspettarci “pezzi di cambiamento”,
per così dire. È così che funziona
il completamento (ciclico). Non è il
focus del “sistemare” che si è rotto
(come sottolineato nel modello di
guarigione 3D), ma ne consegue il
tornare a casa da noi stessi, il
riprendersi le tante parti
disparate, riportandole all’interezza
di chi siamo veramente… a pezzetti,
a quanto sembra.
Siccome questo processo di ritorno a
casa è laterale e non lineare, la
mente-ego inferiore potrebbe (leggi:
lo farà di sicuro) combattere per
capirlo. Per questo, l’ACP
raccomanda l’AMORE come balsamo
lenitivo e la luce
(comprensione/chiarezza) come guida.
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