Integrazione della polarità:
neutralizzare le realtà opposte
Di LAUREN – 23 novembre 2015
Da dove iniziare, da dove iniziare…
stanno succedendo così tante cose,
al momento, su così tanti livelli
del nostro essere… eppure è così
poco, in confronto, quello che ci è
possibile comprendere, per ora.
Farò del mio meglio per tradurre ciò
per cui ho un contesto, ma sappiate
che le informazioni che sono in
grado di descrivere al momento sono
soltanto la minuscola punta di un
iceberg gigantesco, che è diventato
visibile per la prima volta. Cioè:
stiamo appena iniziando a sfogliare
i veli, a svelare tutto questo nuovo
mondo (dall’interno) che noi, come
ESSERI unificati giungiamo ad
esplorare e a creare
simultaneamente.
L’analogia è piuttosto banale, ma
l’anticipazione di ciò che stiamo
diventando dà un po’ la sensazione
del Natale, solo che non vogliamo
scartare tutti i regali in una
volta… vogliamo assaporare ogni
momento scintillante, maneggiare
ogni dono contenendoci in modo
misurato, con l’attenzione e la
premura che merita, quando ci
sentiamo pronti ad aprirlo (e ad
aprirci ad esso). E, naturalmente,
il termine “pronto” è relativo al
nostro processo personale e a quanta
grandiosità siamo preparati ad
accogliere interiormente.
A proposito di essere preparati… non
che qualcuno di noi se l’aspettasse,
ma, di certo, questo non è il
periodo migliore, dopo il portale
dell’11:11. A seconda di dove
poniamo ancora resistenza al nostro
Sé divino e all’esperienza della
nuova vita (leggi: ciò che vuole
essere), la pressione è stata
enorme, allo scopo di costringerci a
spezzare tutte le catene che ancora
ci legano, ci trattengono dalla
bontà, dalla nostra grandezza e/o ci
tolgono potere. Negli ultimi 30
anni, sotto lo scorpione, il sole ha
davvero alzato la posta, a
questo proposito, aggiungendo
l’elemento altamente alchemizzante
della trasmutazione (a livello del
nucleo) e l’incessante
determinazione a decalcificare quei
luoghi bloccati all’interno. Con
l’archetipo inflessibile dello
scorpione (Plutone), che dona la sua
intensità di trasformazione sempre
gradevole al già intenso processo di
resurrezione, c’è solamente una
garanzia: il disagio.
Fortunatamente, noi siamo dei maghi
a trovare conforto nello sconforto,
oramai.
Ora che la breve, ma intensa,
revisione del nostro territorio
delle ombre è finita… salvo la luna
piena di questa settimana… spero che
ritroverete tutto intero il vostro
sé precedentemente frammentato e che
possiate vedere con più chiarezza
che cosa era rimasto nascosto e/o
era ancora in attesa di essere
trasformato, prima di quella gita
dell’anima nell’oltretomba.
Tutto considerato, dopo l’ultima
luna rossa e la serie di eclissi di
Settembre, uscire da questo anno si
sta dimostrando tanto esilarante
quanto spaventoso, come salire lungo
delle gigantesche montagne russe,
preparandosi all’inevitabile caduta
libera che si trova dall’altra
parte. Eppure, con l’assenza della
separazione tra ciò che è e ciò che
sarà, stiamo vivendo la caduta
libera e la salita allo stesso
tempo!
Anche se ci stiamo tuttora ancorando
in questa nuova coscienza, una cosa
è chiara… le ruotine di sicurezza
sono state rimosse ufficialmente e
siamo lanciati a tutta birra verso
il 2016, scivolando attraverso il
tempo e lo spazio come se ci
trovassimo su una maledetta lastra
di asfalto ghiacciato. A volte,
tutto quello che possiamo fare è
pregare di non perdere il controllo
e finire in un fosso… altre volte,
riusciamo a gestire i nostri Sé
multidimensionali con aplomb,
persino con l’atteggiamento di un
maestro.
Gli ultimi tre mesi di ogni anno
sono un pochino troppo da gestire,
perché ci si prepara a mietere il
raccolto delle tre stagioni
precedenti, mentre le nostre
creazioni e concettualizzazioni si
rendono manifeste nelle nostre vite
fisiche e, contemporaneamente, ci si
apre alle energie dell’anno
seguente, piantando i semi necessari
per i germogli della primavera.
Questo fa sempre l’effetto di
camminare tra due mondi, un periodo
di concentrazione divisa a metà e di
maggiore attività… di conclusioni e
nuovi inizi… di lasciar andare il
vecchio e aprirsi al nuovo. Ma
quest’anno, mentre molti completano
l’integrazione del proprio Sé
superiore nella forma, i cambiamenti
che affrontiamo sono cambiamenti
fuori dall’ordinario… stiamo
parlando di conclusioni di
proporzioni epiche, non solo per noi
personalmente, ma per un’intera
epoca terrena dell’esistenza umana.
È impossibile da comprendere, a
questo punto, ma è qui che ci
troviamo.
Siamo immersi così profondamente
nella multidimensionalità, che la
parola “simultaneo” assume un
significato del tutto nuovo, mentre
impariamo come gestire
contemporaneamente molteplici punti
focali. Ad esempio, al momento la
creazione sta accelerando in modo
selvaggio e noi siamo chiamati a
gestire una miriade di situazioni
della vita tutte in una volta;
eppure, abbiamo anche bisogno di
mantenere un ritmo radicato e di
prestare l’attenzione necessaria e
la cura alla fase di resurrezione,
perché anch’essa esige la
nostra attenzione. Entrambe sono di
importanza vitale, in questo
momento, eppure scopriamo che, se
cerchiamo di separare o di
compartimentalizzare questi
avvenimenti, chiaramente simultanei,
non ci riusciamo.
Questo potrebbe risultare piuttosto
difficile da affrontare con un
minimo di grazia, ma è una cosa
voluta. Stiamo imparando (in modo
esperienziale) come lavorare con il
modello di creazione universale
(ciclico) e con le nostre vecchie
abitudini di linearità… a volerci
concentrare su una sola cosa per
volta e a completare quella cosa,
prima di iniziare la successiva…
siamo messi dolorosamente alla
prova.
Più a fondo ci inoltriamo nella
fusione dei nostri sé superiori e
inferiori, più ci rendiamo conto che
la nostra divinità agisce come uno
strato che governa la nostra umanità
e che questa cosa che si chiama vita
è un’impresa separata-ma-uguale, che
supervisioniamo con la coscienza
cristica. Nei giorni buoni questo
può essere la capacità di “fare
tutto quanto”… potremo occuparci
della nostra umanità e di tutto ciò
che comporta, accogliendo, nel
contempo, le nostre direttive divine
e tutto ciò che ESSE comportano. Nei
giorni di distorsione, può essere il
conflitto interiore… il non sapere
quale “sé” seguire o in che modo,
con la conseguente disarmonia.
La chiave sta nel cercare un
equilibrio tra i sé, trovando un
terreno comune che crei armonia e
accordo. Questo atto equilibrante di
unificare forma e non-forma / visto
e non-visto persisterà nell’esigere
la nostra attenzione, mentre
continuiamo a spingere i nostri sé
fisici e le nostre vite verso
l’unità.
Affrontate tutto con la
non-resistenza.
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