*(Stazione Celeste)

 

 

 

"Wings"

di Karen Bishop

 

 

Stare nell'Occhio del Ciclone

30 Aprile 2010

Benvenuti!

Adesso ci stiamo muovendo in un territorio nuovo e, mentre continuiamo ad evolverci e, contemporaneamente, a rimanere presenti durante le ultime fasi della “fine della fine”, ci ritroviamo in spazi nuovi e interessanti che, forse, non avevamo mai sperimentato.

Il vecchio mondo che conosciamo sta ora crollando più rapidamente. Potremmo scoprire che è più difficile che mai interagire e farsi coinvolgere, pressoché in qualsiasi cosa. Magari niente ci sembra “giusto” o buono, forse ci domandiamo dov’è che dovremmo essere e, inoltre, forse sentiamo di essere dispersi in uno spazio di non-spazio, come se toccare i resti della vecchia realtà fosse un’abitudine di sopravvivenza che dobbiamo sopportare ancora per un po’.

Dopo essere stati scacciati nel nulla, a fluttuare nello spazio esterno senz’àncora, sostenendo il nostro centro personale da soli, dentro di noi, aspettiamo, mentre il vecchio mondo continua con il suo smantellamento e con la scomparsa delle energie e delle creazioni che non andranno mai bene in una realtà di mondo nuovo.

Gli allineamenti del nuovo, la preparazione della terra per il nuovo e i sobbalzi che continueranno a verificarsi per molti mesi a venire, hanno creato un’instabilità intorno a noi, che ci sta spingendo a cercare di afferrarci a qualche cosa...qualcosa che preghiamo e speriamo sarà, anche solo lontanamente, buona e amorevole.

Come attori in una commedia il cui copione è obsoleto, potremmo continuare con le nostre vecchie battute e maschere, o addirittura domandarci come faremo mai a interagire con gli altri che si sono barricati dentro una scatola di paura, attendendo inconsciamente chissà che. E, anche nel migliore dei casi, stare a guardare il comportamento degli altri, come se tutto apparentemente andasse bene, quando molti di noi sanno che cos’è in atto a livello invisibile, può far sì che alcuni di noi si chiedano in quale strano film di fantascienza ci siamo cacciati.

Naturalmente, naturalmente e, come sempre, stiamo progredendo in un processo di ascensione spirituale che si sviluppa e si rivela in modi che non avremmo mai immaginato fin quando non ce li troviamo davanti. E, come sempre, è precisamente l’opzione della libera scelta che crea il tipo di esperienza che il pianeta avrà, mentre continua a trasformarsi e a modellarsi in una nuova e vibrante abitazione per una nuovissima realtà.

Così, anche se moltissime cose stanno per giungere al termine, è il nostro processo spirituale evolutivo che è in tandem con tutto questo, creando nuovi individui che impareranno e si evolveranno in esseri a vibrazione superiore, che, con naturalezza, si troveranno proprio dove dovranno essere, essendo precisamente anche chi e ciò che devono essere.

Come è successo tante volte fino ad ora, in questa esperienza unica nel suo genere, il piano è cambiato di nuovo o, almeno, è stato rimodellato in qualcosa di più adatto all’attuale sviluppo delle scelte del libero arbitrio e ai modi in cui il pianeta e i suoi abitanti hanno scelto di sperimentare questo spostamento massiccio.

La paura e l’istinto di sopravvivenza hanno provocato un’enorme esperienza di separazione. Semplicemente, non ci stiamo “vedendo” l’un l’altro e, quindi, il dare inizio a qualsiasi nuova creazione con gli altri, ad un livello di vibrazione molto più elevato, che rimarrà intatto durante la fine della fine, per ora è stato drasticamente rimandato. Quindi, veniamo incoraggiati a “stare bassi”, diciamo, e ad aprire nuovi spazi che siano più sottili, delicati, agevoli, leggeri e che non possiedano alcun genere di spazio grande e drammatico.

Questo adattamento a un piano di livello più alto si manifesterà con gran varietà di modi. Potremmo ritrovarci a lavorare per altri, con uno stipendio sicuro, invece di essere autonomi. Potremmo ritrovarci in ruoli che sono semplici e hanno un obiettivo semplice, senza un progetto o un piano. Potremmo scoprire che non abbiamo bisogno di “fare” niente, ma semplicemente goderci il luogo in cui siamo, perché ora è previsto che siamo sottilmente e puramente ciò che siamo sempre stati ai nostri livelli più alti e più veri. Le cose saranno molto più “calme”, mentre rimaniamo nell’occhio del ciclone. Non creeremo niente di nuovo. Veniamo spostati e messi fuori pericolo.

Potremmo sentire che stiamo tornando nel vecchio o nella massa, ma ciò che sta succedendo è che stiamo tornando alle cose basilari. Moltissime cose (comprese quelle elettroniche, ad esempio), sono arrivate fin dove potevano, fino al punto in cui hanno perso il loro intento originale e integro (compreso anche il movimento “New Age”) e adesso devono arrivare al termine. Inoltre, stiamo tornando in quella che sembra la coscienza di massa, perché ci stiamo ancorando alla nuova terra, che è proprio qui.

I nostri nuovi spazi e ruoli sono tutti, semplicemente, incentrati sull’essere. Essere gli aspetti più semplici e più veri di noi stessi. E, siccome questi aspetti ci arrivano in modo così spontaneo, questi nuovi spazi non richiederanno sforzo. Ora veniamo incoraggiati ad essere fari di luce autoalimentati, essendo semplicemente noi stessi. Potremmo scoprire che non abbiamo alcun desiderio di essere d’aiuto in niente, con nessuno; di non essere in vena. Potremmo vedere altri che chiedono aiuto, che in passato avremmo dato, e sentire semplicemente abbiamo “proprio finito” con questo genere di cose. Potremmo avvertire un imponente finale di quasi tutto ciò che abbiamo sempre conosciuto. Una morte decisamente definitiva.

Ciò che avviene, qui, è che veniamo spostati in spazi di grande protezione dalla caduta. Non era previsto che cadessimo con tutto quello che sta crollando, né che aiutassimo il processo. Adesso veniamo guidati in spazi che sono molto liberi e sgombri dalla vecchia realtà che sta crollando come una fila di tessere del domino. Se prima ci sentivamo invisibili, ora ci sembrerà di esserlo ancora di più. Questo perché non possiamo permetterci di essere afferrati come se fossimo dei salvagente, o di permettere a coloro che affondano e sono nel panico di spingerci giù e contribuire alla nostra dipartita.

In passato, il nostro processo evolutivo spirituale ci ha fatto sentire gradualmente sempre più invisibili, dato che adesso viviamo e vibriamo ad un livello di esistenza molto più elevato. Coloro con la densità e l’egocentrismo provocato dagli stati dell’ego, non riuscivano a vederci. Adesso siamo più invisibili che mai, poiché veniamo condotti naturalmente in spazi di sicurezza, durante questi finali imponenti e questi tempi di grande collasso.

Il piano di prima era di toglierci dalla vecchia realtà, cosa che molti di noi hanno fatto. Poi avevamo progettato che avremmo dato inizio ad una nuovissima realtà, in un nuovissimo mondo, riuniti come fratelli e sorelle. Questa nuova realtà che potevamo creare come intero ci avrebbe sostenuto, mentre la realtà vecchia avrebbe finito con lo scomparire del tutto, in maniera graduale e molto amorevole. Per tutto il tempo avremmo aiutato coloro che lo volevano e che ce lo avessero chiesto, a salire lungo i  pioli della scala ascensionale. Beh, indovinate un po’? Gli esseri umani hanno il libero arbitrio e questo ha provocato un ulteriore svolta nel piano. Finirà mai?

Non sono pronte abbastanza anime e quindi il vecchio piano non può svilupparsi. La vecchia realtà sta finendo davvero e la terra progredisce come aveva programmato, ma il “come” e la strada che ci conduce là stanno cambiando ad ogni respiro che facciamo. Siamo effettivamente in uno spazio del cosmo, nuovo e a vibrazione più alta, e questo di per sé crea nuovi e meravigliosi stati dell’essere. Quindi, non ha importanza che cosa sembra stia succedendo intorno a noi, quello che accade dentro di noi è davvero qualcosa di nuovissimo...ed è tutto incentrato sull’energia del cuore. È l’energia del cuore che ci porterà esattamente dove dobbiamo essere e quella che fungerà come nostra sorgente per creare qualsiasi cosa ci occorra nei tempi futuri.

Il 21 Aprile mi sono svegliata all’alba e ho trovato mio padre nella mia stanza. Un po’ disorientato, non era ben sicuro di dove si trovasse. Tutto ciò che è riuscito a dire è stato “Non sapevo bene che cosa aspettarmi. Non sapevo proprio come sarebbe stato”. Poche ore dopo, mia figlia ha telefonato per dirmi che era morto, proprio nel momento in cui era arrivato nel mio spazio. Abbiamo trascorso i due giorni successivi a parlare tantissimo, perché lui se ne andava per dei brevi periodi e poi ritornava. In pochissimo tempo aveva capito come navigare e aveva capito dove si trovava, perciò si muoveva velocemente. Anche se solo in questa fase specifica del non-fisico (subito dopo il decesso), è stato comunque bello parlargli di nuovo.

Nel chiedermi perché fosse venuto nel mio spazio subito dopo aver lasciato il suo corpo, invece di andare da qualche altra parte, e domandandogli di altri luoghi in cui si era recato in quei pochi giorni, è diventato chiaro che è l’energia del cuore che stabilisce che cosa si connette con che cosa.

Se non altro, mio padre ha sempre saputo quanto gli volessi bene. Ho avuto la fortuna di non avere alcun rimpianto quando è arrivata la sua ora. So che in tutti i suoi giorni ha sentito il mio amore per lui e lo ha sempre apprezzato. Dunque, è stato questo grande amore che abbiamo condiviso a stabilire dove sarebbe atterrato dopo aver lasciato la sua forma. Ha anche stabilito dove si sarebbe diretto dopo, perché a volte mi raccontava che cosa aveva fatto quel giorno. Una notte stavamo parlando già da un po’ e alla fine io ho detto “Papà, sono stanchissima. Ho bisogno di spegnere la luce e dormire un po’”. Avendo l’impressione di essere stata brusca, gli ho chiesto che cosa facesse mentre tutti dormivano. “Oh, Karen” mi ha risposto “Vado in tanti di quei posti! Vado ai concerti e quasi ovunque mi piaccia!”. Gli piaceva la musica e ho sentito la felicità e la gioia che provava mentre era ad un concerto, da qualche parte del pianeta. Il suo cuore e la sua gioia lo portavano immediatamente dove desiderava essere e da ciò che desiderava sperimentare.

Diversi giorni, prima del funerale, è sparito dal mio spazio. Sapevo che, dopo un funerale, la maggior parte delle anime passa alla fase successiva della “assunzione”. Gli avevo chiesto, durante una delle nostre ultime conversazioni, dopo che era trapassato, di farmi sapere, per favore, quando se ne sarebbe “andato per davvero”. La sera del suo funerale (al quale non era “previsto” che io partecipassi), mentre ero seduta con mia figlia in sala da pranzo, sul tardi, è arrivato e mi ha detto che adesso sarebbe passato alla tappa successiva del suo viaggio. Il giorno dopo ho visto la sua anima molte volte, ma era mio padre ad un’età molto più tenera, durante i suoi giorni più felici, quando crebbe in India.

Vi racconto questa storia, perché molti di voi mi hanno scritto chiedendomi di condividerla, poiché anche voi avete recentemente perso delle persone care e anche perché il nostro stesso processo evolutivo di morire mentre siamo in vita è molto simile.

Navighiamo per mezzo del cuore nella dimensione successiva. Quando siamo nello spazio del cuore, tutto è radicalmente diverso. E ora possiamo rimanere in questi stati per la maggior parte del tempo. Nello spazio del cuore possiamo vedere molto di più. Tutto ha senso e ogni cosa è limpida. E, inoltre, ci vediamo l’un l’altro, vediamo che tutto quanto, in assoluto, è veramente connesso e sostiene un intero (o un modo di esistere), e riusciamo a vedere chiaramente che il mondo della separazione è creato dalla densità che esisteva nella vecchia realtà e nelle dimensioni, o emozioni, a vibrazione inferiore.

Una volta giunti più completamente in questi reami superiori, può essere estremamente impegnativo far parte di ciò che ci si lascia alle spalle e vivere in un mondo di separazione. Forse vorremmo gridare “Vedetemi! Sono qui!”, proprio come potrebbe essersi sentito mio padre, dopo aver lasciato la sua vecchia forma, mentre fluttuava ancora in un vecchio mondo del suo passato. Se vi siete evoluti verso uno stato in cui tutto ciò che conoscete è l’energia del gruppo e il fatto che ci onoriamo veramente a vicenda per chi siamo e ciò che siamo, potrebbe sembrarvi letteralmente l’inferno stare in un mondo in cui questa non è la norma.

Fin quando non arriverà quel momento, e mentre viviamo ancora nella realtà fisica che ancora ci circonda, veniamo incoraggiati a rimanere nell’occhio del ciclone, ad essere chi sappiamo di essere nelle nostre forme più vere e semplici e a sapere che le nostre necessità saranno soddisfatte miracolosamente. Una corrente invisibile di energia divina sta navigando per noi durante questo periodo. Essa sta sistemando le cose per noi, assicurandosi che noi siamo accuditi e tutto ciò che dobbiamo fare noi è di seguire le briciole e cogliere le opportunità verso cui ci guidano i nostri cuori.

Mentre l’energia del cuore comincia a sormontare tutto il resto, nello stesso tempo noi impareremo nuove modalità di esistenza, che ci serviranno a sostenerci durante il tempo della caduta. Mentre guidavo attraverso gli Stati Uniti, la settimana scorsa, ho avuto la fortuna di essere nell’energia del cuore e di sperimentare dove essa mi conduceva. Ho incontrato le persone più sorprendenti nelle più piccole cittadine e ho avuto le esperienze più amorevoli e piene di rispetto da molto tempo a questa parte. È stato talmente bello, che la mia gatta si è goduta la gita invece, di solito, durante i viaggi lei diventa nervosa.

L’energia del cuore sovrasta tutto il resto. Non le importa quale credo spirituale uno abbia, di che colore sia, quale sia lo stile di vita, quale sia la professione, o quale sia l’età. È la colla e il connettore ed è quello che ci permette di vederci a vicenda. E quando siamo nello spazio dell’energia del cuore, abbiamo solo bisogno di rimanere nel nostro spazio...centrati e nell’occhio del ciclone.

Con tanto amore e gratitudine


 

 

 

Originale in inglese: http://www.emergingearthangels.com/2010/wings4.30.2010.html

Traduzione a cura di Nicoletta Ricci per Eoslailai

www.stazioneceleste.it