2.1 FILOSOFIA: UN PRIMO
NECESSARIO PASSO
Quando le piene
implicazioni della scienza dell’etere diverranno ampiamente note
all’umanità, sarà necessario un cambio di paradigma molto significativo. Per
questa ragione, si deve costruire con attenzione un fondamento filosofico
che connetta la teoria dell’etere e la coscienza, prima dei capitoli in cui
si discuterà di anti-gravità, free energy e di altre applicazioni
tecnologiche. I lettori non inclini alla filosofia possono non aver
riflettuto sui problemi dell’energia del punto zero, della teoria del campo
unificato o della scienza dell’etere nel modo in cui li presenteremo noi,
incorporando per enfasi molte controverse scoperte scientifiche. Per altri
che possono non aver normalmente studiato scienza o fisica, o addirittura
non essere consapevoli del lavoro riguardo alla teoria dell’etere, potrebbe
essere richiesto uno sforzo significativo e un impiego di tempo per digerire
completamente il materiale di questo libro. (Comunque sappiamo già da
precedenti esperienze che alcuni lettori staranno svegli la notte e lo
leggeranno tutto d’un fiato!) Questa è un’altra valida ragione per discutere
ora di filosofia; il lettore non incline alla lettura tecnica avrà una
capacità molto maggiore di vedere il contesto della discussione che segue, e
molto probabilmente avrà un interesse maggiore nel procedere per il resto
del libro, un capitolo alla volta.
Iniziamo questo capitolo
con una breve indagine preliminare sulle forze energetiche universali la cui
esistenza è cruciale per comprendere ogni cosa di questo libro,
tecnologicamente e in altro modo. È importante ricordare che questa è solo
una breve descrizione, e che sarà enunciata con molti più dettagli nei
capitoli successivi. Dopo questa descrizione iniziale dell’energia in
questione, tratteremo la mole di informazioni che suggeriscono il suo
coinvolgimento nell’arena della coscienza.
2.2 L’ETERE
Noi viviamo in un universo
armonico, costruito su un fondamento di energia amorevole, conscia,
unificata e invisibile, nota come “energia del punto zero” o “etere”. Fino
al 20° secolo, tutta la tradizione scientifica Occidentale proponeva che
tale energia esistesse, almeno fin dai tempi degli antichi filosofi Greci, e
molto probabilmente fin da una civiltà molto più vecchia con avanzate
conoscenze scientifiche.
L’esistenza di questo etere
è stata presumibilmente provata falsa dall’esperimento di Michaelson-Morley
(M-M) all’inizio del 20° secolo, e moltissimi scienziati credono ancora che
questo sia corretto. Vi è un numero di ragioni per cui l’esperimento M-M è
difettoso, e per i nostri lettori con un’inclinazione tecnica, molti dei
ricercatori che andremo a menzionare hanno dettagliato spiegazioni di come
questo sia stato male interpretato. Ora sappiamo che la scienza “eterica” è
l’unico modello rimanente dell’universo che combaci con le prove che sono
ora disponibili. Le attuali teorie che operano con questi concetti, compresa
la “Fisica Sequenziale”, la “Cinetica Sub-quantica”, la Termodinamica del
Non-equilibrio”, la “Teoria del Sistema Generale”, la “Teoria del Sistema
Reciproco”, la “Teoria dell’Universo Armonico”, la “fisica dell’onda scalare
di Maxwell/Whittaker”, la “Fisica Iperdimensionale” e tutte le varie “Teorie
del Campo Unificato” concordano tutte sul fatto che la nostra realtà fisica
emerge da questa sostanza energetica nascosta, che crea tutto ciò che
conosciamo e vediamo tramite la vibrazione.
E così, come pesci nel
mare, la pressione di questo fluido energetico ci circonda costantemente,
sebbene noi normalmente non ne notiamo la presenza. In questa mole di nuovi
dati, il fluido dell’etere è una tremenda fonte di energia che si trova in
costante movimento vibrazionale, fluendo attraverso tutti gli oggetti
nell’Universo, creandoli e ricreandoli in ogni istante, proprio come la
fiamma di una candela assorbe costantemente nuova cera e nuovo ossigeno e
irradia nuovo calore e nuova luce, ma continua ancora a esistere come
“unità” misurabile. Dovesse questo etere mai fermarsi dal fluire e dal
turbinare con un comportamento tanto intelligente e propositivo, tutta la
massa espellerebbe calore, si “dissolverebbe” gradualmente e ritornerebbe al
suo stato primordiale di energia; la “fiamma” sarebbe spenta.
Infatti, questa nuova
“fisica del 21° secolo” ci dice che la vera pietra angolare della massa, gli
atomi e le molecole stesse, non sono affatto particelle. Invece, non sono
niente più di turbini sferici di energia in questo fluente fiume di etere. E
l’etere stesso fornisce il modo più tangibile e scientifico di definire,
spiegare e addirittura ingegnerizzare la Mente di Dio.
2.3 IL DOTT. HAL PUTHOFF
E “L’ENERGIA DEL PUNTO ZERO”
È importante ricordare che
questa nuova teoria non è semplicemente una nozione astratta intrattenuta
nelle menti di “bizzarri” scienziati amatoriali che giocano con le pentole
crepate da stregoni nel laboratorio creato in garage. O, per metterla in
modo metaforico, questa “pentola” non è affatto crepata; è invece pronta a
riempirsi fino all’orlo e a iniziare a espandersi nella coscienza pubblica
convenzionale. Le forze più significative che resistono a tale “rivelazione”
sono presumibilmente quelle connesse con l’industria dei carburanti fossili,
dato che sottolineeremo molto chiaramente la prova inconfutabile che questa
tecnologia può essere imbrigliata per produrre illimitata “free energy” per
tutta l’umanità. Ovviamente un sistema anti-gravità commercialmente prezioso
renderebbe il nostro mondo di città, autostrade e sistemi di trasporto,
interamente basati su carburanti fossili, obsoleto.
Inoltre, vi sono prove che
suggeriscono che le elite ricche sono ora consapevoli che loro/noi perderemo
tutto se non implementiamo questa tecnologia, non vi è alcun vantaggio nel
mantenere il controllo finanziario su una Terra che è stata distrutta. Anche
le Nazioni Unite si sono fatte avanti affermando che il nostro ambiente è
sull’orlo di una terribile e irreversibile catastrofe se non facciamo
immediatamente dei dolorosi cambiamenti. Questa potrebbe essere la ragione
per cui visibili fisici d’avanguardia con precedenti di ricerche
governative, come il dott. Hal Puthoff dell’Università di Cambridge, stanno
iniziando a riconoscere che è necessaria la moderna scienza dell’etere per
spiegare i molti problemi e paradossi della Scienza. Il messaggio ci viene
passato goccia dopo goccia dai media convenzionali... e in questo libro non
nasconderemo niente, con la piena consapevolezza dei potenziali rischi
annessi nell’agire in questo modo. Consideratela come un “antipasto”.
Al fine di conferire
validità all’idea che l’etere esista realmente, il dott. Puthoff ci ricorda
gli esperimenti che erano stati condotti prima che la teoria della meccanica
quantistica sia mai esistita, progettati per vedere se c’era qualche energia
nello “spazio vuoto”. Se queste aree dell’universo sono davvero vuote,
allora non ci dovrebbe essere niente; niente campi elettromagnetici, niente
raggi X, nessun calore, nessuna energia, niente. Per verificare quest’idea
in laboratorio era necessario creare un’area che fosse completamente libera
di aria (un vuoto), e schermato da tutti i campi di radiazione
elettromagnetica conosciuti. La schermatura di questa area “vuota”dai campi
di energia è stata eseguita utilizzando quella che è nota come Gabbia di
Faraday, costituita di piombo. Questo vuoto senz’aria è stato poi
raffreddato fino allo zero assoluto, la temperatura a cui tutta la materia
dovrebbe smettere di vibrare e dunque non produrre alcun calore.
A questo punto, tutte le
spiegazioni convenzionali, aventi a che fare con quella che i fisici
chiamano la “conservazione dell’energia”, direbbero semplicemente che
dovrebbe essere un morto “vuoto” senza vita. L’avete raffreddato a zero
gradi Kelvin, succhiato via tutta l’aria e schermato tutti i campi di
energia. Eccolo; ora avete un vuoto “morto”.
Questi esperimenti hanno
provato che invece di un’assenza di energia nel vuoto, ve ne era una
quantità tremenda! Il dott. Puthoff l’ha spesso definito un “calderone
ribollente” di energia a magnitudini molto alte. Questa forza è stata
soprannominata “energia del punto zero” o ZPE [1]. Il
termine “punto zero” è stato utilizzato per due ragioni. La prima ragione è
che si può trovare ancora questa energia allo “zero assoluto”, a cui non vi
dovrebbe essere alcun calore o qualsiasi altra forma di energia rimanente.
La seconda ragione è che le pressioni di questo campo di energia solitamente
si annullano, ovvero quella che è nota come risultante del vettore zero.
Questa definizione dal
suono tanto complesso significa semplicemente che questa energia applica
forza (vettori) in modo equo in ogni direzione, e dunque per noi non ha un
movimento o una forza tipicamente misurabile; semplicemente come risultato
si annulla. Tuttavia il colonnello Tom Bearden sottolinea che se si mettono
due pulci in una battaglia di spinta testa a testa e nessuna delle due
riesce a muoversi avanti o indietro, si può misurare la pressione nell’area
fra le due teste e ottenere una risultante del vettore zero. Tuttavia, se si
misurasse la pressione fra due elefanti che vanno testa contro testa allo
stesso modo, si avrebbe ancora una risultante del vettore zero. Pertanto,
Bearden suggerisce che diverse aree dello spazio possono avere differenti
pressioni di energia, che normalmente non sono notabili o misurabili per
noi. Egli si riferisce a queste invisibili energie come a “onde scalari”, e
ha costruito dei rilevatori che ci permettono di misurarle, utilizzando
spire schermate in Gabbie di Faraday.
Così se state ancora
pensando che niente di tutto questo importi molto nella vostra vita, vi
daremo giusto un’idea di quanto alta sia esattamente la magnitudine
dell’energia all’interno del vuoto. I fisici John Wheeler e Richard Freynman
hanno calcolato che:
La quantità di energia
nel volume di spazio vuoto contenuto in una singola lampadina è
sufficientemente concentrata da portare tutti gli oceani del mondo al punto
di ebollizione!
Immaginate, solo per un
momento, cosa sarebbe possibile se si potesse imbrigliare questa energia per
il nostro personale potere di guarigione miracolosa. O per l’abilità
psichica. O per far levitare il nostro corpo, o altri oggetti pesanti. Noi
non abbiamo timore di dire che l’energia per fare queste cose esiste già!
Quanti dei nostri lettori accantoneranno ogni miracolo di Gesù o di altri
iniziati o maestri spirituali? Se resistete all’idea che tale possibilità
esista, allora questo libro probabilmente non è per voi. Il col. Bearden ci
ricorda che quando attingiamo a questa energia per i nostri bisogni,
equivale a intingere un cucchiaino da the nell’oceano. Questa riserva
illimitata di energia intorno a noi è di una magnitudine molto maggiore di
quanto noi potremmo mai immaginare.
Una volta accettata
l’esistenza di questa energia, si chiariscono molti problemi nella meccanica
quantistica. La vera esistenza degli atomi, così come vengono visti ora
nelle teoria di meccanica quantistica, non può essere adeguatamente spiegata
con i modelli oggi esistenti. (Avremo molto di più da dire su questo con
l’avanzare del libro). Il dott. Hal Puthoff fa notare che la teoria
convenzionale della meccanica quantistica non comprende perché un elettrone
non irradia semplicemente via tutta la sua energia e non si schianti nel
nucleo, come farebbe un satellite nell’orbita terrestre. Se c’è una cosa
come “l’elettrone”, apparirebbe infatti simile a una piccola macchina del
moto perpetuo. Quando gli viene chiesto, il fisico quantistico solitamente
dirà semplicemente che questo strano comportamento rappresenta “la magia
della meccanica quantistica”. In modo problematico, propongono un “sistema
chiuso” in cui l’energia si irradia all’esterno ma in cui nessuna energia
può entrare all’interno, anche se i fisici sanno che “l’energia non si crea
né si distrugge”. Tuttavia, se l’elettrone stesso attirasse continuamente
energia dal ZPE o etere, come suggerisce il dott. Puthoff, allora sarebbe in
grado di sostenersi come un “sistema aperto”, proprio come la fiamma di una
candela in cui l’energia fluisce costantemente dentro e fuori.
2.4 ETERE: NON UN TABÙ
Sempre più ricercatori non
sono più intimoriti nell’utilizzare la parola “etere” quando discutono
dell’energia del punto zero, questa sostanza fluente di sottofondo
dell’Universo che si può dimostrare esistente ovunque. La parola “etere” è
essenzialmente diventata un tabù dopo che l’esperimento di Michaelson-Morley
(M-M) ha presumibilmente provato la sua inesistenza nel 1887, anche se tutto
quello che ha realmente fatto è stato di provare l’inesistenza di un etere
materiale, che sarebbe una sostanza letteralmente fisica di materia che vaga
per l’aria come un gas. L’idea originale di questo esperimento non era di
provare l’esistenza o l’inesistenza dell’etere; era semplicemente di
misurare quanto ve ne fosse. L’esperimento proponeva che mentre la Terra si
muove nello spazio, vi sarebbe una raccolta di sostanza eterica che si
sarebbe potuta misurare nella direzione del movimento della Terra,
similmente alle ondine che si producono con la mano in una piscina.
Vi sono parecchi problemi
nell’utilizzare questo per provare che l’etere non c’è. In primo luogo, la
scienza convenzionale non comprende che la gravità è il movimento principale
dell’etere sulla Terra che possiamo misurare, cosa che va oltre il concetto
di “raccolta di etere” nel movimento della Terra nello spazio. Per una
persona all’interno del campo gravitazionale, la gravità sarebbe l’unico
movimento eterico che può notare; esso ci scherma da altri movimenti. In
secondo luogo, non hanno compreso che l’etere stava formando anche gli
strumenti di misurazione così come l’area di misurazione, rendendo così
impossibile qualsiasi tipo di misurazione di cambiamenti tanto minuscoli!
Qualsiasi cambiamento nell’area circostante produrrà un cambiamento anche
nello strumento stesso.
Anche se M-M non ha provato
l’inesistenza di una fonte energetica non-materiale come la ZPE, è probabile
che anche il semplice uso del termine “etere” crei ora un rigetto automatico
da parte delle autorità scientifiche. Fino a quando la gente continua a
“credere” nell’inerente credibilità della confraternita scientifica senza
esaminare i fatti di persona, questo gioco potrà essere perpetuato. E anche
se non possiamo “vedere” direttamente l’etere, non possiamo vedere neanche i
batteri sulla nostra pelle, l’aria che respiriamo o la gravità che ci
trattiene sulla Terra. Dunque, anche se qualcuno può pensare che qualcosa di
“non fisico”significhi che non può esistere, tutto quello che in realtà
significa è che non è direttamente percepibile con i nostri organi
sensoriali naturali.
Prima dell’esperimento di
Michaelson e Morley, la maggior parte dei fisici concordava che questo etere
dovesse esistere, e creava modelli elaborabili e costrutti matematici basati
su di esso. Ed ora, il risultato negativo dell’esperimento M-M è stato
surclassato da una piena di scoperte che provano che gli antichi concetti
erano a tutti gli effetti corretti. La differenza è che ora noi sappiamo che
gli atomi e le molecole sono composti da nient’altro che campi
elettromagnetici, la cui energia proviene da una fonte che non è ancora
misurabile con la maggior parte dei metodi convenzionali! Pertanto, laddove
la Relatività e la Meccanica Quantistica sono stati i segni distintivi della
fisica del 20° secolo, messe all’angolo da ovvie contraddizioni e
impossibili torri di Babele di logica sempre più contorta, una moderna
interpretazione dell’ “etere” ringiovanirà rapidamente la fisica con nuova e
ordinaria vita nel 21° secolo, riportando l’Universo ad una comprensibile
Unità in cui noi “conosciamo il campo di gioco”.
2.5 UNA VISIONE
VIBRAZIONALE DI DIO, DELL’AMORE E DELLA FISICA
Mentre la nostra
comprensione di questa fonte di energia universale continua ad espandersi,
ci confrontiamo subito con l’idea che sia intelligente, che possa interagire
direttamente con la nostra coscienza. Dopo tutto, se questo è veramente il
“Campo Unificato” che la scienza convenzionale stava cercando come base di
tutta la materia, allora anche noi siamo parte di quel campo unificato:
mente, corpo e spirito. O per metterla in termini diversi, dal momento che
abbiamo una coscienza, allora anche la coscienza deve essere una parte
funzionale di quel campo unificato. Questo semplice punto filosofico viene
ignorato piuttosto spesso nel corso di un’indagine scientifica:
In virtù del fatto che
la coscienza esiste, deve essere una funzione del Campo Unificato, qualunque
cosa questo comporti.
E nel suo libro “Dal Big
Bang Ai Buchi Neri, Una Breve Storia del Tempo" [2], il
noto fisico Stephen Hawking ha predetto nei tardi anni ’80 che questa Teoria
del Campo Unificato sarebbe stata risolta entro venti anni.
Il concetto di coscienza
inerente all’energia dell’universo non è più nel campo dei fantasmi e degli
spiritualisti, dato che la fisica quantica moderna ha scoperto la prova
incontrovertibile che le aspettative dello sperimentatore possono influire
drammaticamente sull’esito dell’esperimento; le energie quantiche
interessate “sanno che vengono osservate”. Chiunque può andare nella sezione
scientifica della sua libreria locale e trovare montagne di titoli che ne
parlano, come il classico “La Danza dei Maestri Wu Li" [3],
noto per le sue frequenti, introspettive apparizioni all’Oprah Winfrey Show.
Inoltre, sappiamo anche che questa interazione conscia con la “materia” non
si deve fermare con l’arena quantica.
Nel campo della
parapsicologia, che è solidamente empirica e che per molti anni si è
sforzata in vano di essere accettata dal mondo accademico convenzionale,
abbiamo prestigiose intuizioni come la Ricerca delle Anomalie
Ingegneristiche di Princeton, PEAR, che ha provato in modo assoluto che la
coscienza umana può influire sull’esito di procedure apparentemente
“casuali”. Questo può includere effetti in cui il partecipante è in grado di
dimostrare i seguenti e statisticamente significativi risultati:
- influenzare i
generatori casuali di numeri computerizzati
- modificare la velocità
con cui la radiazione emana da una fonte misurata da un Contatore Geiger
- ed anche influire sul
movimento causale di palline da ping pong attraverso una matrice di
chiodi. Lo sperimentatore lascia cadere le palline attraverso un singolo
foro dentro una matrice che normalmente dovrebbe convogliarle in una
configurazione casuale attraverso dieci o quindici fori sul fondo,
eppure per puro intento il partecipante è in grado di aumentare
significativamente il numero di palline da ping pong che cadono dentro
un determinato foro.
È anche importante
ricordare che i soggetti di questa sorta di esperimenti non sono persone
fortemente impegnate nello psichico, ma gente normale; quindi non stiamo
parlando di qualcosa che è disponibile solamente ad una certa “elite” di
umani nella nostra società. Questi esperimenti rivelano chiaramente che
l’essere umano possiede potenziali mai attinti che non hanno ancora ottenuto
l’accettazione scientifica convenzionale.
Quindi, se l’intero
Universo è composto da un campo unificato, ovvero un Unica Fonte di Energia
Conscia Unificata, allora come abbiamo detto, anche noi siamo parte di quel
campo; la nostra coscienza può interagire con essa a molti livelli. E
sebbene molti di noi non hanno raggiunto una soluzione riguardo a chi o cosa
sia veramente Dio, dobbiamo anche seguire la logica e ammettere che anche
tutte le nostre più fondamentali concettualizzazioni di Dio devono essere
considerate in questo modello. E quando eliminiamo le distinzioni religiose
e confessionali dei vari sistemi di credo sul pianeta e tentiamo di tessere
un singolo filo attraverso i loro insegnamenti, ci rimane il semplice fatto
che la natura fondamentale dell’energia di Dio è Amore e Luce. E dal momento
che la sua natura è amorevole, ci viene detto che cerca di far sentire tutti
gli altri allo stesso modo; si sforza continuamente di avere il più
possibile ogni forma di vita cosciente nell’Universo riunita con quell’Amore
e quella Luce. Per questo, Gesù ci ha insegnato ad “amare il tuo prossimo
come sé stessi”. Ci viene detto che Dio si sta evolvendo, attraverso le
decisioni compiute in libero arbitrio da i suoi partecipanti apparentemente
separati. L’intero universo cambia quando decidiamo di riunirci nell’Unità.
Il punto chiave che può
connettere i concetti di Dio, Amore e fisica è l’idea di vibrazioni
simpatetiche, come suggerito dal ricercatore John Keely. Keely ci ricorda
che questo principio viene facilmente visto con un diapason. Se si colpisce
un diapason e se ne ha un altro di proporzioni simili vicino, le vibrazioni
sonore “raggiungeranno” misteriosamente il diapason non vibrante e lo
faranno risonare a sua volta. Similmente, abbiamo diverse persone, diverse
nazioni, diversi pianeti, e possiamo scegliere o di amarci l’un con l’altro
e stare insieme oppure di odiarci e distruggerci l’un con l’altro.
Così, nel senso più
semplice possibile, possiamo o avere fede o semplicemente postulare che
l’intero universo sia un Unico Essere con un’Unica Mente, e che sia l’etere
non fisico sia la materia fisica siano una parte fondamentale di
quell’essere interconnesso. Tutti gli insegnamenti spirituali del mondo ci
dicono che Dio ricerca l’Unità, unione e connessione, e lo associano anche
piuttosto direttamente con il concetto di vibrazione. Per utilizzare
un’analogia fornita dal dott. Walter Russell in The Secret of Light [4],
possiamo prendere un singolo fil di ferro, piegarlo a 90° e iniziare a farlo
ruotare. A velocità inferiori possiamo facilmente vedere il fil di ferro, ma
più velocemente lo facciamo vibrare in moto circolare, più apparirà come un
disco completamente solido.
Questo è un modello di come
la nostra materia apparentemente solida può essere in ultimo vista come
composta di energie non solide vibranti a certe frequenze, ma è anche un
modello che ci permette di vedere come più alte salgono le vibrazioni, più
stabile ed Unificata diventerà la loro composizione.
Pertanto, Unità o Unione è
il punto di “singolarità” in cui tutte le vibrazioni divengono simultanee:
tutti i colori diventano Luce Bianca e tutto lo spazio ed il tempo si fonde
in un singolo “centro del momento”, che tratteremo più tardi in questo
libro. Di nuovo, il più vicino arriviamo al “momento di svolta” dell’Unità,
più alte diventano le vibrazioni, e il modello di fisica in questo libro ci
mostrerà molto concretamente come funzioni, se abbiamo la volontà di
accettare questa semplice premessa filosofica.
E così, anche se l’amore
viene spesso visto come un concetto meramente nebuloso e soggettivo che
spesso rimane incastrato nell’idea di controllo e sessualità, nei modelli di
etere può essere molto ben definito:
Amore è la tendenza per
le entità nel Campo Unificato, siano esse umane, particelle o altro, di
vibrare sempre più verso l’Unione o Unità Armonica.
Cosa ha a che fare l’amore
nell’essere umano con il movimento vibrazionale? Vi sono parecchi modi di
vederlo. In un senso più fisico, la percezione dell’amore provoca maggior
movimento nel sistema nervoso ed in tutto il corpo: le pupille si dilatano,
il battito cardiaco accelera, varia la conduttività della pelle, aumenta la
sudorazione, la respirazione accelera ed i processi neurologici fluiscono
più rapidamente, portando ad una inspirazione maggiore. Per di più, la
percezione dell’amore porterà l’essere umano ad una maggiore armonia con gli
altri; c’è una maggior propensione a sorridere, ad essere felici e
amichevoli. In un senso molto reale per molte filosofie spirituali, crea un
moto radiante, come quando l’amore si irradia verso un’altra persona, quella
persona inizia a sentirlo, ed è probabile che continui a irradiarlo agli
altri. Si potrebbe vedere come questo moto radiante viaggi attraverso
l’umanità proprio nello stesso modo in cui l’onda esibisce il suo moto
attraverso un determinato mezzo conduttore, sebbene possa non sembrare
un’onda veloce sull’asse del tempo (Almeno, questo è, quello che viene
trattato più avanti in questo capitolo, fino a quando studieremo l’effetto
Maharishi). E infatti, gli ET ci dicono che in qualunque momento, la massa
totale dell’umanità ha una parte importante nel determinare la frequenza
vibrazionale totale della terra, più alta o più bassa; quindi “tutti
contano”.
Abbiamo detto che questo
moto di Amore è un fattore nella fisica, sia a livello quantico sia negli
esseri umani. Di conseguenza, l’etere che forma tutti gli oggetti
nell’Universo deve essere in movimento. Ma perché dev’esserci movimento,
chiederete voi? Senza movimento, non c’è Esistenza. Se alla fine dei conti
l’Universo è composto semplicemente da un Campo Unificato, allora qualcosa
deve pur accadere all’interno di tale campo per creare cambiamento: non può
semplicemente “star lì seduto”. In altre parole se il campo rimanesse
statico, immobile ed invariabile, allora non potrebbe esserci realtà, dato
che al livello quantico più fondamentale, l’energia si deve muovere per
funzionare. Tale movimento è una vibrazione; pertanto tutti gli elementi di
questo Campo Unificato potrebbero essere visti come esistenti
fondamentalmente come moto vibrazionale.
Se i nervi nel vostro
cervello non fossero in grado di far vibrare l’energia attraverso loro
stessi e all’interno delle aree appropriate, non sareste in grado di pensare
o far lavorare il vostro corpo in nessun modo. Se il sangue non vibrasse
attraverso le vostre vene per l’azione delle varie contrazioni muscolari,
sareste morti. Se all’elettricità non fosse permesso di vibrare attraverso
le schede di circuiti del vostro computer, il computer non funzionerebbe. Se
l’energia negli atomi non si muovesse, non potremmo percepirli e non
potrebbero legarsi l’uno con l’altro per formare i composti chimici di base.
Così per voi, esseri umani, è importante capire che in un senso
neuro-chimico molto diretto, ogni pensiero ed azione, per quanto piccola,
crea una forma di vibrazione nell’energia eterica che vi circonda e vi crea.
Se le interazioni elettriche nel vostro cervello e nel vostro corpo
avvenissero solamente nel contesto dello “spazio vuoto” che vi circonda,
allora potreste aspettarvi che non viaggino all’esterno della barriera della
vostra pelle verso l’aria, ma noi ora sappiamo che non c’è alcuno spazio
vuoto nell’Universo. Se tutta l’energia è unificata con un singolo campo,
come l’energia eterica, allora qualsiasi movimento di energia all’interno di
quel campo deve risonare in tutto il campo, compreso il movimento di
coscienza.
Pensatela a questo modo. Il
vostro corpo non potrebbe funzionare molto bene se ogni cellula si
dichiarasse separata dal corpo e si spegnesse, rifiutandosi di “vibrare” con
il resto dei sistemi corporei. È per questa semplice ragione che gli
insegnanti spirituali di tutto il mondo ci suggeriscono che Dio ha
un’agenda, cercando di rinforzare i pensieri e le azioni amorevoli e
unificatori. Come potrebbe una parte del corpo combattere contro un’altra se
il corpo deve perpetuarsi attraverso la cooperazione? Nessuno può negare che
ognuno di noi desidera essere felice, è scritto direttamente nella
Costituzione degli Stati Uniti come uno dei nostri quattro “diritti”
fondamentali. Perché Dio dovrebbe essere diverso?
Così, se la vostra
coscienza stesse veramente creando “riccioli” di vibrazione in questo mare
di energia eterica non fisica, allora il più amorevole diventate, per voi
stessi e per gli altri, più questo provocherebbe in voi un rafforzamento
della vostra fusione vibrazionale con l’energia della Creazione. Ed infine,
questa fusione è un punto di non-spazio/non-tempo e di tutto-spazio/tutto-tempo.
Geometricamente, è il Centro.
L’amore è una forza
radiante, rinforzante ed unificatrice, che si muove verso il punto centrale
dell’Unità, laddove l’odio, ovvero l’assenza di amore, è una forza
assorbente, disintegrante e indebolitrice, che assorbe energia dal punto
centrale dell’Unità e la compartimentalizza.
Sebbene molta gente
probabilmente non concorderà con tale definizione della natura vibrazionale
della coscienza, è certamente qualcosa che merita un esame equo,
specialmente alla luce della prova scientifica che stiamo per trattare.
Quest’importanza dell’ “amore come vibrazione” è di gran lunga il messaggio
spirituale più fondamentale che gli ET positivi sembra stiano tentando di
impartire all’umanità attraverso un gran numero di metodi, come il fenomeno
delle “letture psichiche”.
Così, sebbene il pensare
all’Amore come ad un movimento energetico veramente tangibile richieda
effettivamente un certo sforzo mentale, c’è un numero sempre crescente di
persone che sta lavorando sui suoi processi di crescita e guarigione
spirituale che parlano costantemente di questa “energia”. Anche come scienza
sta facendo grandi sforzi in molti modi molto importanti, dobbiamo anche
rispettare quanti sforzi spirituali stanno avvenendo nella nostra società.
Un numero sempre crescente di noi sta diventando informato dei quadri
generali che definiscono la realtà per come la conosciamo noi, e non abbiamo
timore di seguire gli indizi verso nuove soluzioni.
La scienza non ha più
bisogno di essere compartimentalizzata fino al punto che il fisico va in
chiesa e prega Dio la Domenica, e poi impiega il resto della settimana in
laboratorio nel tentativo di negarne l’esistenza.
2.6 L’EFFETTO BACKSTER
RIVISITATO
Infatti, lo stesso etere
conscio è presumibilmente la più diretta manifestazione energetica di Dio
che potremo mai trovare – e come abbiamo detto, tutte le tradizioni
spirituali sembrano concordare che Dio è Amore e Luce. Certi esperimenti
replicabili, compreso i vari esperimenti poligrafici di Cleve Backster con
le piante ed altre forme di vita, ed un gran numero di studi medici negli
umani, rivelano che l’odio distrugge la vita mentre l’amore la rinforza.
Sebbene potremmo discuterne la causa, rimane il fatto che quando un essere
umano manda cattivi pensieri ad una pianta, essa va in grande allarme e
shock ed alla fine deperirà e morirà, mentre altri esperimenti altrettanto
validi hanno mostrato che se un essere umano invia amore ad una pianta e/o
le suona della musica intorno, la pianta sboccerà e crescerà più vigorosa.
Questa ricerca dall’aspetto metodologico è stata originariamente evidenziata
in un libro estremamente popolare negli anni ’70 noto come The Secret
Life of Plants [5], e più recentemente in un altro
libro noto come The Secret of Life of Your Cells [6],
del dott. Robert Stone.
L’“effetto Backster”
dimostra che le piante sono molto ben sintonizzate con le vibrazioni
energetiche all’interno del loro ambiente. È stato dimostrato e registrato
innumerevoli volte, eliminando tutte le variabili estranee con protocolli
molto rigorosi. Cleve Backster aveva molti anni di esperienza in polizia
nell’amministrazione dei test delle “macchine della verità”, in cui un
essere umano veniva collegato ad una macchina che misurava minuscole
variazioni elettrochimiche nella pelle. Questo processo, noto come test del
poligrafo, produceva dati nella forma di un grafico continuo su carta,
similmente alla misurazione del battito cardiaco o di altri segni vitali. La
puntina che depositava l’inchiostro sulla carta era progettato per agitarsi
in accordo con ogni variazione nella Risposta Epidermica Galvanica della
persona, o GSR [7], che è fondamentalmente la misurazione
di quanto bene la pelle conduca l’elettricità. Se la persona sentiva
improvvisamente lo stress interiore nel dire una menzogna, il loro sistema
fisiologico avrebbe rivelato tale stress attraverso cose come incremento nel
ritmo cardiaco, respirazione e sudorazione. Qualunque di questi aumenti
avrebbe variato la conduttività elettrica della pelle, e spesso piuttosto
bruscamente.
Così, dopo molti anni di
lavoro in questo campo ed essendo diventato uno dei massimi esperti del
poligrafo nel paese, Cleve Backster un giorno ha avuto l’idea di connettere
delicatamente gli stessi terminali metallici che normalmente avrebbe
connesso ad un essere umano per un test della verità alle foglie di una
pianta, e tracciare le variazioni elettrochimiche della pianta. Col tempo,
ha scoperto che la pianta stava in qualche modo rispondendo piuttosto
direttamente al suo ambiente, qualsiasi cosa potesse danneggiare la pianta
nel mondo esterno sembrava provocarle una reazione. Tagliare la pianta non
sembrava neanche lontanamente traumatico quanto bruciarla, tuttavia se
fingeva di bruciare la pianta pur sapendo che in realtà non l’avrebbe fatto,
la pianta non rispondeva. È stato solo quando si è formato una chiara
immagine mentale di un pacchetto di fiammiferi, di accenderne uno e tenerlo
vicino ad una foglia che il grafico ha registrato un improvviso picco: la
pianta stava andando in shock, inviando quanto più linfa possibile alla
foglia al fine di proteggersi contro qualsiasi danno. Questo effetto inoltre
si è propagato in tutte le piante nelle vicinanze.
Alcuni scarteranno questa
ricerca a prescindere, non importa quanti grafici vengano loro mostrati, o
addirittura anche se questo venisse dimostrato proprio sotto i loro occhi.
D’altro canto, altra gente di mente più aperta sceglierebbe di interpretare
questo esperimento come un’indicazione che le piante sono creature pensanti
proprio come noi. Tuttavia, al livello più fondamentale, dobbiamo
considerare che in un modo o nell’altro, ci dev’essere un mezzo tramite il
quale i pensieri dell’umano vengono trasmessi alla pianta; ci dev’essere un
conduttore attraverso cui la coscienza possa viaggiare. La scienza
convenzionale non ha ancora riconosciuto la nicchia in cui questo conduttore
esisterebbe; cioè l’etere o l’energia del punto zero. Novelle teorie di un
“messaggio” chimico inviato attraverso l’aria sono certamente possibili, ma
l’effetto funziona altrettanto bene anche quando le piante sono isolate
l’una dall’altra, proibendo così qualsiasi forma di comunicazione del
genere.
Quindi di nuovo, usiamo
l’esempio dell’amore che rappresenta un livello superiore di vibrazione
nell’etere. La pianta può non avere alcuna “emozione” come le pensiamo noi
in quanto umani, ma semplicemente risponde alle variazioni nella risonanza
vibrante dell’etere che la circonda e che in tal modo la crea attimo dopo
attimo. In altre parole, quando una persona invia pensieri d’amore ad una
pianta o suona della musica, l’energia eterica che la pianta attira per la
crescita e lo sviluppo aumenta, e la pianta in tal modo diventa più
vigorosa. Similmente, quando Backster ha inviato pensieri odiosi alla
pianta, la frequenza di energia intorno ad essa è in realtà diminuita, e in
base ad un primitivo disegno della pianta, questa variazione di energia ha
innescato un naturale istinto di sopravvivenza.
Backster ha dimostrato
anche che lo shock avuto in risposta dalla pianta potrebbe essere stato
altrettanto facilmente provocato dalla sofferenza di altre creature nella
stessa area. Egli ha progettato una serie di esperimenti in cui una macchina
avrebbe gettato casualmente dei gamberetti in acqua bollente mentre lui non
era presente nell’area; non era necessario che un umano inviasse pensieri
negativi alla pianta. Pertanto, si può vedere come vibrazioni disarmoniche
nell’etere, indipendentemente da chi o cosa le crea, portino a condizioni di
crescita disarmoniche od addirittura tossiche, mentre vibrazioni eteriche
amorevoli aumentano la velocità ed il vigore della vitalità che fluisce
nelle piante, come altri esperimenti hanno chiaramente dimostrato. Dolore,
morte e pensieri di odio portano via energia dalle forze eteriche in
quell’area e riducono la capacità della pianta di crescere.
L’effetto Backster è stato
dimostrato anche con i batteri, una forma di vita ancora più semplice dei
gamberetti. Abbiamo presenziato ad una delle sue letture tenuta alla Walter
Russel University of Science and Philosophy l’8 Settembre 2000, e durante
questa lettura Backster ha rivelato di aver scoperto l’effetto sui batteri
dopo aver versato una pentola di acqua bollente di una caffettiera in un
lavandino nel suo laboratorio. Le sue piante, sempre connesse al poligrafo,
hanno registrato un enorme ed immediato shock quando l’ha fatto, come ha
scoperto poi dalle stampe. Ovviamente, all’inizio era molto intrigato da
cosa avesse potuto provocarlo, ad ha dovuto riflettere attentamente su cosa
stesse facendo esattamente nel momento in cui è stato registrato lo shock.
Una volta risalito all’acqua bollente, ha toccato il lavandino con un
bastoncino di cotone ed ha analizzato il campione al microscopio. Quindi ha
ottenuto la risposta, cioè una grande colonia di batteri stava proliferando
nel lavandino, che non aveva pulito regolarmente! Esperimenti successivi
hanno dimostrato che le piante regivano in modo consistente alla morte dei
batteri. È stato questo risultato inatteso che lo ha condotto ad eseguire
gli esperimenti con i gamberetti.
2.6.1 “CIBO VIVO”
Da questo punto, ha poi
determinato che nei suoi esperimenti si poteva utilizzare lo yogurt al posto
delle piante, per via delle culture di batteri viventi al suo interno, ed
avrebbe eseguito gli esperimenti esattamente nello stesso modo. La
conduttività dello yogurt gli ha permesso di mettervi dentro gli elettrodi
nello stesso modo, ed è stato in grado di misurare reazioni simili al
poligrafo e poi c’è stato qualcuno che ha mangiato un campione di yogurt
separato, lo yogurt registrava una reazione di shock esattamente in quel
momento con un piccolo numero di secondi impiegato dai succhi gastrici dello
stomaco per iniziare a digerirlo. Allo stesso modo, lo yogurt in una
determinata stanza avrebbe risposto a qualsiasi cosa di dannoso che fosse
avvenuto ad una pianta nelle vicinanze.
2.6.2 LA PLANARIA
Ad un certo punto, Backster
ha presenziato ad una presentazione scientifica che riguardava la Planaria,
un piccolo verme piatto lungo un centimetro con due “occhi” protuberanti ad
un lato del corpo. In questo esperimento, i ricercatori stavano tentando di
dimostrare che la conoscenza poteva essere trasferita da un verme ad un
altro verme che avesse mangiato i resti del primo. Così, l’ipotesi era che
una Planaria “imparava” a non andare in una determinata area che avrebbe
danneggiato il suo corpo, tale conoscenza sarebbe stata conservata nelle sue
cellule e poteva essere trasferita ad un altro verme che si fosse cibato dei
resti del suo corpo. La prima Planaria sarebbe stata collocata in una
capsula di Petri [8] che aveva sul bordo una sostanza
chimica caustica, così avrebbe appreso attraverso la dura esperienza a non
dirigersi verso il bordo. Dopo aver appreso bene questa lezione, sarebbe
stato fatto a dadini e dato in pasto ai vermi successivi. I ricercatori
avrebbero connesso gli elettrodi del poligrafo ad ogni Planaria posizionata
nel contenitore, al fine di registrare le occasioni in cui andava in shock
per il contatto con la sostanza chimica.
“Volete sapere cosa sta
accadendo realmente?” ha chiesto Backster al capo ricercatore. “Sicuro”, lo
ha sfidato il ricercatore. “Guardate questo” disse Backster. È andato al
flacone che conteneva l’intera colonia di vermi Planaria e gli ha dato una
bella scossa avanti e indietro. I Planaria nella capsula hanno avuto una
reazione così grande che ha letteralmente scaraventato i grafici fuori dal
foglio! Il ricercatore si è immediatamente precipitato verso il grafico ed
ha iniziato a verificare la macchina in cerca di un cavo staccato o di un
malfunzionamento; Backster ha semplicemente riso, messo le mani in tasca e
se ne è andato. Per metterla in modo semplice, quello che è accaduto ad un
Planaria è accaduto a tutti i Planaria, ed una primitiva forma di “coscienza
di gruppo” ha viaggiato attraverso uno spazio teoricamente vuoto, cercando
di insegnare al gruppo le sue lezioni di sopravvivenza.
2.6.3 LE CELLULE
Gli studi di Backster
comprendenti le cellule umane, come documentato nel libro del dott. Robert
Stone, sono forse ancor più interessanti. In questo caso, le cellule
epiteliali (della pelle) di un essere umano, raccolte dall’interno della
guancia con un bastoncino di cotone, sono state conservate in una stanza
separata e connesse ad un poligrafo. Backster è stato ripetutamente in grado
di provare che le cellule della guancia dimostravano risposte improvvise
corrispondenti precisamente con gli shock emozionali creati ad arte,
attentamente indotti nel partecipante. Non era necessariamente facile
indurre eticamente in shock un essere umano, per cui non vi era alcun modo
“standardizzato” per eseguire l’esperimento. Gli shock creati ad arte sono
stati gestiti attraverso metodi come la visione di immagini violente che
avrebbero avuto un particolare impatto emotivo sull’individuo, come un
pilota da combattimento veterano della Seconda Guerra Mondiale che guarda un
filmato su un aeroplano che viene abbattuto. In un caso del genere, quando
l’ex-pilota si contorceva sulla sedia, creando variazioni di frequenza
elettromagnetica nella sua Risposta Epidermica Galvanica, le cellule della
sua guancia nella stanza accanto si sono contorte in modo misurabilmente
uguale. Un altro esempio è stato quello di lasciare un giovane uomo in una
stanza con una rivista pornografica, e poi irrompere nella stanza dopo che
aveva iniziato a guardarla, creando uno stato di imbarazzo. Le sue cellule
hanno mostrato la stessa risposta nella stanza accanto.
Pertanto, gli shock e le
emozioni negative nella mente si muovono istantaneamente in tutte le cellule
del corpo influenzandole, che le cellule siano ancora connesse al corpo o
meno! Se lo spazio non ha alcun conduttore al suo interno che permetta alla
coscienza di viaggiare da un’area all’altra, allora come può essere
possibile tutto questo?
2.7 MISTERI METAFISICI
CLASSICI SPIEGATI
2.7.1 CANCRO
Le scoperte di Backster
sulle nostre cellule aiutano a spiegare il fatto che il cancro viene ora
mostrato da medici professionisti come Deepak Chopra e Andrew Weil come una
manifestazione diretta di rabbia, o di resistenza all’amore. Questi studi
rivelano anche che coloro che sono più in salute e vivono più a lungo sono i
più felici e più liberi da preoccupazioni, paura e odio, e che in tal modo
accettano l’amore nella loro vita. In altre parole, stress e shock non sono
semplicemente isolati dal sistema corporeo; essi fondamentalmente
influiscono su tutte le cellule del sistema corporeo. Quello che una volta
appariva come una speculazione metafisica sta ora diventando un fatto medico
conclamato. Se volete vivere più a lungo, dovete possedere efficaci abilità
di gestione dello stress, ed imparare come comunicare efficacemente per
dissipare la vostra rabbia.
2.7.2 L’EFFETTO
MAHARISHI
Inoltre, se l’effetto
Backster può avvenire all’interno delle cellule di una persona sia che le
cellule siano all’interno o separate dal corpo, allora è folle ritenere che
questo effetto non passi in qualche modo anche fra esseri umani,
influenzando quindi direttamente lo stato emozionale degli altri intorno a
loro. Questa è una delle ragioni per cui persone molto sensibili e intuitive
possono finire per avere costanti battaglie con la depressione; sono
incapaci di “respingere” la disarmonia delle persone intorno a loro. E come
nota più positiva, il così ben congegnato esperimento sull’ “effetto
Maharishi” ha mostrato che mentre un grande gruppo di persone ben addestrate
meditava insieme in un’importante città, la quantità di eventi violenti in
tale città è notevolmente calata. Un ottimo, breve racconto di questo
esperimento è contenuto nel libro Cosmic Voyage della dott.ssa
Courtney Brown, capo del Farsight Institute:
Nel numero di Dicembre
1988 del Journal of Conflict Resolution, è apparso un articolo
metodologicamente sofisticato che affermava che gruppi di meditatori
praticanti la Meditazione Trascendentale e il più coinvolto Programma
TM-Sidhi in un unico luogo potevano influenzare il livello di conflitto nei
luoghi limitrofi (Orme-Johnson et. Al. 1988). Questo fenomeno è stato
etichettato come “Effetto Maharishi” in onore dello Yogi Maharishi Mahesh.
L’articolo è stato considerato controverso quando è stato pubblicato, ad a
tutti gli effetti lo è ancora.
Di nuovo, quello che stiamo
fondamentalmente vedendo con questo effetto è che c’è un conduttore
attraverso cui viaggia la coscienza umana; e infatti, potrebbe essere anche
la vera natura di tale coscienza. In un modello eterico, questo movimento
potrebbe essere semplicemente visto come quello che abbiamo definito Amore:
“L’Amore è la tendenza delle entità all’interno del Campo Unificato,
umano, particella o altro, ad irradiare in modo crescente Unità Armonica,
attraverso moto vibrazionale”.
E nel caso dei meditatori
Trascendentali, in qualche modo il processo di quietare la mente, avendo
pensieri amorevoli e respirando profondamente provoca un innalzamento della
vibrazione, che poi si propaga attraverso la coscienza dell’umanità proprio
come l’abbassamento della vibrazione attraverso il dolore si era propagato
attraverso la famiglia di vermi Planaria nella dimostrazione di Backster.
Così, se volete quietare la
vostra mente nell’amorevole coscienza, potete essere ben in grado di
provocare un movimento di energia intorno a voi. Ma esattamente quanto moto
è in grado di creare un essere umano in questo etere? Se anche tutti gli
oggetti fisici sono creati da questa energia, allora deve rimanere solamente
un movimento all’interno della coscienza, o potrebbe essere anche un moto
fisico? (in capitoli successivi discuteremo del moto dell’etere per levitare
materia fisica attraverso mezzi tecnologici, e mostreremo chiare ed evidenti
prove che dimostrano che questo è stato già realizzato).
2.7.3 LEVITAZIONE
Di fatto, alcune di quelle
persone sul nostro pianeta stanno già sviluppando le abilità che si dice
siano comuni nei regni superiori di vibrazione: abilità come ESP,
precognizione, levitazione, manifestazione/demanifestazione di oggetti,
l’abilità di vedere le auree, guarire gli altri cose simili, tutte cose che
possono avvenire in un modello eterico. Vi sono testimoni oculari e
documentazioni di numerosi santi Cristiani che hanno levitato, come Santa
Teresa (1515-82) che parlò così:
Arriva, in generale,
come uno shock, rapido e tagliente, prima che tu possa raccogliere le idee,
o aiutarti in qualunque modo, e la vedi e la senti come una nuvola, o una
forte aquila che si solleva e ti trasporta via sulle sue ali.
Questo autore ed altri
hanno personalmente percepito gli stadi preliminari di quello che stava
descrivendo Santa Teresa, compreso una “rapida e tagliente sensazione prima
di poter raccogliere le idee” ed una sensazione che “la tua anima venga
portata via” attraverso la parte superiore della testa. Wilcock ha definito
questo fenomeno “l’esplosione dell’orecchio” dato che sembra originarsi come
una vibrazione pulsante nelle orecchie che provoca, oppure è il risultato di
un improvviso, shockante aumento vibrazionale nella coscienza. Nel nostro
caso, questo non è mai arrivato completamente ad essere una levitazione di
qualunque tipo, ma c’è ancora speranza! Registri Cattolici Ufficiali
riportano che San Giuseppe di Cupertino (1603-63) è stato letteralmente in
grado di volare tre metri e più sopra il terreno, e questo è stato osservato
pubblicamente più di 100 volte. Una volta si è anche caricato un altro
confratello e lo ha trasportato in giro per la stanza, e subito prima della
sua morte, amici testimoni hanno confermato sotto giuramento davanti a Dio
di aver visto San Giuseppe levitare. È assai improbabile che abbiano
mentito, visto quello che questo tipo di giuramento significava per loro.
Più recentemente, abbiamo
il caso del signor DD Home di cui è stato anche documentato che levitava il
suo corpo nel 19° secolo, da ricercatori scientifici rispettabili, leader
mondiali e dignitari della corona che lo hanno osservato di prima mano nel
Lago Ontario orientale, nell’area del Canada dal 1820 al 1850. Home non solo
poteva levitare, poteva anche eseguire molte altre cose, come immergere le
mani o la testa nel fuoco senza bruciarsi, ed anche far levitare una
fisarmonica dentro una gabbia e suonarne una nota. Il libro di Michael
Talbot “Tutto È Uno [9]” contiene un tesoro di affascinanti
racconti proprio come questo, e dovrebbe essere considerato una “lettura
raccomandata” per coloro che desiderano veramente studiare ed integrare
questo nuovo paradigma.
Indipendentemente da quello
che ogni singolo lettore vuole credere riguardo i fenomeni metafisici come
la levitazione, vi sono certamente un numero sempre crescente di persone che
stanno vivendo valide esperienze mistiche e sono riluttanti a discuterne in
pubblico per paura di sembrare ridicoli. Nell’Ottobre del 2000, un
altrimenti ordinario venditore di mobili ha rivelato a questo autore che suo
figlio aveva levitato di un metro sopra il terreno in una camera pulita
durante una seduta spiritica, ed è stato solo dopo che Wilcock ha rivelato
la verità sulla sua carriera e sulle sue scoperte che l’uomo si è fidato
abbastanza da offrire tale informazione. Naturalmente, uno scettico
coninuerà solamente a dire “Sta mentendo” a meno che la prova non venga
individualmente testimoniata, altri testimoni certificati come nel caso di
San Giuseppe di Cupertino vengono ignorati. Comunque noi ora possiamo
allentare le catene, in quanto l’esistenza dell’etere conscio rende
possibile tutti i generi di fenomeni mistici, fornendo un conduttore
attraverso cui la coscienza può viaggiare e dunque provocare azioni a
distanza, fino anche al punto di provocare la diretta levitazione di oggetti
o del corpo umano. E la telecinesi è stata studiata molto accuratamente in
laboratorio.
2.8 L’ETERE E LA
PSICOCINESI
Se un essere umano può far
levitare oggetti e muoverli attraverso lo “spazio vuoto”, allora le nostre
attuali comprensioni scientifiche necessitano di una seria revisione. Come
abbiamo detto, se l’amore è semplicemente un movimento di energia che tende
verso un livello superiore di vibrazione, allora questo può non essere
necessariamente un moto esclusivamente nel campo non fisico della coscienza;
anche la materia fisica può subirne l’influenza, fino anche alla levitazione
del corpo. Comunque, i dati sulla levitazione sono ancora aperti ad altre
interpretazioni, alcune delle quali sono semplicemente religiose e non si
preoccupano di chiedersi il “come”. Nella mente dello scienziato, l’universo
è composto da quattro forze di base: gravità, elettromagnetismo, forza
nucleare debole e forza nucleare forte. Se l’etere forma davvero tutta la
materia fisica e crea, oppure è una funzione della coscienza, allora ci dev’essere
un modo per la coscienza di generare spontaneamente ognuna di queste quattro
forze fondamentali che abbiamo citato, oltre ad essere in grado di muovere
oggetti fisici. Se non possiamo trovare le forze fondamentali dell’Universo
create in questo movimento di coscienza, allora l’intera, vastissima mole di
dati “non può essere vera”.
Studi rigorosi del fenomeno
della psicocinesi sono stati condotto nella ex Unione Sovietica e in
Cecoslovacchia, più tardi documentati nella Ricerca di Parapsicologia
Sovietica e Cecoslovacca non segretata della DIA, di Louis F. Maire III e
del Maggiore J.D. LaMoth, MSC, pubblicata nel Settembre 1975. Dal momento
che pare che questi paesi fossero molto più avanti degli Stati Uniti in
questa ricerca, vale la pena seguire queste linee guida, dato che molti
Occidentalisti non sono consapevoli del grado di progresso scientifico
compiuto nell’ex blocco sovietico in queste aree. In questi studi ci si
riferisce all’energia eterica imbrigliata come a “bioplasma”. Abbiamo messo
in grassetto certe porzioni di questo estratto piuttosto lungo per enfasi:
La
psicocinesi (PK), o come viene talvolta chiamata, telecinesi, è l’abilità di
influenzare oggetti animati o inanimati a distanza, senza contatto fisico,
per mezzo di campi di energia biologici controllati o meno.
Alcuni,
ma non tutti, gli effetti della PK comprendono: iniziazione o cessazione del
moto negli oggetti inanimati; evidente neutralizzazione dell’effetto della
gravità su oggetti inanimati (levitazione); induzione di variazioni nei
processi fisiologici della materia animata; la creazione di campi elettrici,
elettromagnetici, elettrostatici magnetici o gravitazionali misurabili
intorno agli oggetti destinatari; e l’imposizione di immagini su emulsioni
fotografiche schermate...
[Nota:
Subito, i criteri affinché la coscienza umana crei i campi di energia di
base nell’Universo sono stati soddisfatti, pubblicati in un documento della
DIA degli Stati Uniti]
La
ricerca sovietica ha preso parecchie direzioni diverse negli sforzi per
sviluppare spiegazioni materialistiche per gli effetti PK osservati. Questa
ricerca comprendeva studi approfonditi delle caratteristiche del campo
elettrico tra soggetto ed oggetto, caratterizzazione dei campi elettrici
immediatamente intorno al soggetto, studio dei campi bioelettrici tramite
strumenti di rilevazione, studio degli schemi d’onda del cervello dei
soggetti, e fotografia dei campi bioenergetici dei soggetti.
Ad oggi,
gli scienziati Sovietici non sono affatto d’accordo sulla natura delle forze
coinvolte, ma tutti concordano che vi sia in gioco un’energia fisica.
Il dott.
Viktor G. Adamenko dell’Istituto di Radiofisica a Mosca, il dott. Viktor
Inyushin, dell’Università Kazaka, Lama-ata, ed il dott. Genady Sergeyev
dell’Istituto Fisiologico A.A. Uktomskii, Leningrado, sono i leader dei
teorici sovietici che studiano PK.
Sia
Inyushin che Sergeyev hanno sviluppato delle teorie fondate sull’esistenza
di una nuova forma di energia, una forma di energia biologica denominata
“bioplasma”. Essi considerano gli effetti PK come analoghi ad un fulmine che
carica accidentalmente una superficie e percepiscono che il movimento nella
PK avviene come risultato di un’interazione di carica elettrostatica e del
campo elettromagnetico dell’oggetto con il campo dell’operatore umano.
L’energia
biologica coinvolta va sotto la conscia direzione del soggetto, che può
iniziare o fermare il moto di un oggetto, variarne la direzione o farlo
rotare. Sergeyev ha sviluppato una strumentazione che misura le variazioni
nel campo bioplasmico a distanze fino a 3 metri; lui ha registrato campi di
10.000 volt/cm nelle vicinanze dell’obiettivo senza alcuna indicazione di un
campo elettrico nello spazio tra il soggetto e l’oggetto.
Secondo
Sergeyev, l’energia bioplasmica ha la massima concentrazione nella regione
della testa. Lui attribuisce la PK ad una polarizzazione del bioplasma in
modo simile al laser e lo definisce “effetto biolaser” che agisce come forza
materiale sull’oggetto.
Il dott.
Sergeyev ha sviluppato dei rilevatori che monitorizzano il campo di energia
durante le dimostrazioni di psicocinesi. Sebbene agli osservatori
occidentali siano state negate le informazioni sulla costruzione dei
rilevatori, (informazioni che si riporta siano state classificate
dall’esercito Sovietico) alcuni dettagli possono essere stati pubblicati
dall’Accademia Sovietica delle Scienze.
[Nota: A
questo punto gli autori cercano di speculare su quello che potrebbero essere
questi rilevatori. Abbiamo omesso questa parte e certe altre. Quando
rivedremo il lavoro del Col. Tom Bearden sulla tecnologia ad onda scalare
Sovietica potremo vedere il perché sia stata classificata, dato che lui ha
scritto libri interi su come gli ex Sovietici abbiano usato questa
tecnologia per applicazioni sulle armi].
Il dott.
Adamenko ha condotto esperimenti per accertare il ruolo delle cariche
elettrostatiche sulla superficie degli obiettivi come causa del loro
movimento... Adamenko ha mostrato che le basi materiali dell’interazione
senza contatti tra l’uomo e gli oggetti risulta da un campo elettrostatico
la cui magnitudine dipende dallo stato psicologico dell’uomo...
...Adamenko
fa riferimento alla guarigione con “l’imposizione delle mani” (in termini
occidentali “guarigione per fede”). I Sovietici hanno misurato i campi
elettrici tra i “guaritori” ed i pazienti, pur conoscendo questi campi
potenziali non sono stati in grado di replicare gli effetti benefici
ottenuti dagli umani per mezzo di campi generati meccanicamente...
Nel 1973
e 1974, uno psichico Sovietico di nome Boris Ermolayev ha partecipato ad una
serie di esperimenti all’Università di Mosca. Si riporta che Ermolayev abbia
l’abilità di far levitare (sospendere) oggetti a mezz’aria concentrando
energia psichica verso un punto focale nello spazio.
In alcuni
dei test, Ermolayev ha schiacciato un oggetto fra le sue mani, poi ha aperto
lentamente le sue mani fino a circa 20cm. dall’oggetto, che è rimasto
sospeso nell’aria.
Gli
scienziato Sovietici affermano che tutti i test sono stati condotti sotto
rigorosi controlli de che non è stato utilizzato alcun filo o altri
attrezzi di sorta. Dubrov sente che i poteri di levitazione di Ermolayev
possono essere utilizzati per dimostrare che le variazioni spazio-temporali
e gravitazionali avvengono nell’area tra le mani dello psichico e l’oggetto.
Suggerisce che la trasmissione di energia elettromagnetica di velocità
conosciuta dovrebbe essere posticipata quando viene indirizzata attraverso
il campo di levitazione.
Due
soggetti femminili, Nina Kulagina e Alla Vinogradova, sono state studiate
approfonditamente dai dott. Sergeyev e Adamenko. Secondo Sergeyev, la
signora Kulagina può controllare il battito di preparazioni di cuore di
rana, imprimere immagini su emulsioni fotografiche schermate, e muovere
oggetti che pesano una libbra e più...
Nina Kulagina nel laboratorio mentre veniva filmata con gli oggetti che
muoveva
In altri
esperimenti, la signora Kulagina ha impresso immagini su pellicole non
esposte sigillate in buste nere. Durante questi esperimenti Sergeyev ha
misurato l’energia intorno al corpo della psichica e ha trovato che era la
metà di quella di un individuo non psichico. Questo ha portato Sergeyev a
credere che lei assorbisse, o attirasse, l’energia intorno a sé per poi
scaricarla sull’oggetto.
Le
esperienze della signora Kulagina sperimentano un considerevole stress
durante i test. Le sue pulsazioni aumentano, così come il suo ritmo
respiratorio; sviluppa dolore nella spina dorsale superiore e sul retro del
collo. All’inizio del suo stato “attivato” ha sete ed un sapore di ferro o
rame in bocca.
Durante
lo stato attivato sperimenta occasionalmente periodi di vertigine e nausea.
Il livello di zuccheri nel sangue aumentano ed entro un’ora dal termine del
test avviene una perdita di peso da mezzo chilo ad un chilo. Sperimenta meno
stress quando è da sola, ed afferma di rispondere meglio in un’atmosfera di
amicizia, fiducia e stima reciproca.
La sua
abilità PK dipende dall’umore (il suo e quello degli osservatori) e spende
più energia in un’atmosfera ostile o scettica.
Gli
aspetti meccanici degli effetti PK della signora Kulagina sono i seguenti:
1. Forma
e dimensioni sono più importanti della struttura fisica della sostanza che
sta cercando di influenzare.
2. Peso e
dimensioni dell’oggetto che sta cercando di muovere sono importanti; i pesi
variano da pochi grammi a quasi mezzo chilo.
3. Trova
più facile muovere un cilindro verticale rispetto ad uno orizzontale.
4. Non
provoca alcun cambiamento nella forma di oggetti morbidi durante il
movimento.
5. La
direzione in cui si muove un oggetto dipende dalla sua volontà, e può essere
o verso di lei o lontano da lei. Può anche provocare movimenti rotatori o
verticali.
6.
L’effetto di campo ottimale avviene ad approssimativamente 30/50cm; il suo
limite di distanza è di circa 1 metro, quando l’oggetto da influenzare è a
un metro dal bordo della superficie su cui si opera. A queste distanze si
dice che fosse in grado di muovere un oggetto in mezzo ad altri, a seconda
di dove focalizza la sua attenzione.
Gli
aspetti elettrici degli effetti della signora Kulagina sono i seguenti:
1. Un
campo elettrico viene generato nelle vicinanze dell’oggetto che sta tentando
di influenzare; comunque, non v’è alcun campo misurabile tra la Kulagina e
tale oggetto e non si osserva alcuna scintilla.
2. Non
può esercitare alcun effetto su un oggetto situato nel vuoto. [Nota: Altre
ricerche psichiche sovietiche avevano chiaramente dimostrato che questa
“energia bioplasmica” può viaggiare attraverso qualsiasi cosa, comprese
gabbie schermate al piombo che impediscono l’ingresso a qualsiasi radiazione
convenzionale]
3. La
monitorizzazione elettrostatica non ha alcun effetto sui suoi poteri, che
sembrano essere migliori su un oggetto sotto una copertura dielettrica [non
conduttiva], ma non funzionano durante temporali o altre condizioni
atmosferiche in cui vi sia una quantità maggiore del normale di elettricità
nell’aria. Non può mai esercitare influenza su un elettroscopio.
4. Può
provocare la luminescenza di cristalli lumiferi e produrre variazioni nello
spettro della luce visibile assorbita dai cristalli liquidi.
Il dott.
Adamenko ha scoperto che Alla Vinogradova produce effetti simili a quelli di
Nina Kulagina, ma è soggetta a molto meno stress psicologico. In alcuni dei
suoi esperimenti con lei a Mosca, durante il quale ha mosso una varietà di
oggetti intorno ad una superficie dielettrica, intorno agli oggetti è stata
misurata una grande quantità di energia elettrostatica (ES) (teoricamente
sufficiente per illuminare un piccolo tubo di neon).
Le
misurazioni hanno rilevato pulsazioni di campo sincrone con il ritmo
respiratorio, il battito cardiaco e lo schema ritmico alfa del cervello
della Vinogradova; la regione fra la Vinogradova e l’oggetto non conteneva
alcun campo di energia né frequenze, e l’energia ES aumentava di intensità
quando ci si avvicinava all’oggetto.
I
risultati con Anna Vinogradova hanno portato Adamenko a credere che vi
possano essere individui che hanno l’abilità di mettere in piedi secondo
volontà un campo ES sulla superficie corporea e proiettarlo secondo
necessità.
[Nota: A
questo punto nel documento l’autore impiega parecchie pagine per descrivere
come le ricerca Cecoslovacca nella PK possa essere eseguita con moltissime
persone, non solo con individui eccezionali.
Tipicamente comprende un oggetto leggero che pende da un filo attaccato al
suo punto medio ed è libero di roteare dentro un contenitore di vetro
sigillato.
Semplicemente toccando l’esterno del contenitore, le persone sono in grado
di farlo roteare. Il primo esempio di un oggetto simile che possa ruotare
dentro il vetro è una ruota a raggi:]
Uno degli
strumenti di Pavlita per dimostrare la PK viene mostrato in Figura 8. Il
modo usuale per caricare lo strumento di energia psichica è di toccare
l’area della tempia della testa con la mano, poi toccare l’oggetto.
L’energia accumulata poi provoca la rotazione della ruota. Pavlita afferma
che con l’allenamento alcune persone possono imparare a far girare la ruota
con la sola concentrazione visuale...
[Nota:
questo autore è riuscito a far girare un quadrato di carta di 10x10cm,
piegato in forma piramidale e sospeso su un ago montato sotto vetro, senza
toccare l’oggetto. Sebbene sia molto più facile da fare senza la copertura
di vetro, si può certamente fare in quelle condizioni se si ha la pazienza.
Quindi possiamo garantire sull’autenticità di tali esperimenti].
Ora per concludere questa
sezione del documento vi sono speculazioni sulle possibili applicazioni
militari di tali abilità. La seconda e ultima frase è, per noi, assai
rivelatrice della semplice verità:
…più
significativo è il fatto che scienziati Sovietici e Cechi stiano
perseguendo un approccio correlato ed unificato per determinare le fonti
di energia e le interrelazioni che soggiacciono alla PK e sembrano
essere molto più avanti delle loro controparti occidentali su questo
obiettivo.
Chiaramente vi è una gran
quantità di informazioni da assorbire e da considerare all’interno di questo
documento. Molti di noi possono non essere stati consapevoli delle anomalie
intorno al fenomeno della psicocinesi, che comprendono la creazione di campi
elettromagnetici, elettrostatici, magnetici e gravitazionali intorno agli
oggetti di studio.
Ancor più importante, il
campo energetico intorno agli oggetti stava mostrando gli stessi ritmi di
interni al corpo della persona, come ritmo cardiaco e respiratorio. Di
conseguenza, se una persona è in grado di creare tutti i principali campi
che osserviamo a livello macroscopico tramite la coscienza, (escludendo le
forze nucleari deboli e forti a livello atomico) allora dovremmo chiaramente
mettere la coscienza su un gradino più alto rispetto a queste altre forze,
come fattore unificante di tutte queste forze.
In altre parole, se le
forze fondamentali della natura che i nostri scienziati hanno osservato
possono essere tutte create o imbrigliate da una forza di coscienza, allora
in ultima analisi devono essere tutte connesse in Unità.
Inoltre, gli esperimenti
della Kulagina con la PK dimostrano chiaramente che la quantità di
vibrazioni simpatetiche o di amore nella stanza avevano un notevole effetto
sui suoi risultati: scettici, atmosfera tesa le creano uno stress energetico
molto maggiore rispetto alle situazioni calme, rilassate e di supporto.
2.9 TUTTO È UNO
La nostra ultima
affermazione è che tutti i campi fondamentali (gravità, elettromagnetismo,
forza nucleare debole e forza nucleare forte) devono emanare direttamente
dall’etere, una forza unificatrice di vibrazioni simpatetiche che forma
tutta la realtà fisica, come vedremo ora. La coscienza è fondamentalmente
interconnessa con questo processo.
Se il Campo Unificato è
pura energia, e l’energia deve muoversi per formare tutta la fisicità,
allora alla fine la Coscienza è un’altra forma di movimento eterico. Una
volta che una persona è appropriatamente addestrata, può utilizzare la sua
coscienza per creare moto nell’etere in una qualsiasi delle sue forme,
compresi i campi di forza comunemente osservati. E come hanno dimostrato gli
scienziati russi, questa non è più sola speculazione; questi sono dati
sperimentali.
Nel nostro prossimo
capitolo, ci avventureremo in una discussione su come questi concetti
dell’etere e della coscienza si espandano fino al contesto cosmico, in cui
si vedono energie planetarie con un effetto strutturato sulla coscienza
umana, marcando dunque il passaggio del tempo.
Rivedremo anche i dati che
suggeriscono che piani alternativi di esistenza sono davvero una realtà
tangibile, e che l’anima dell’essere umano può esistere su più di un piano
di esistenza alla volta. Al termine del prossimo capitolo pubblicheremo una
revisione dei contesti di questi due capitoli combinati.
Note:
[1]
Dall’inglese Zero Point
Energy
[2]
orig. A Brief History of
Time
[3]
orig. Dancing
Wu-Li Masters
[4]
trad. Il Segreto della Luce
[5]
trad. La Vita Segreta delle Piante
[6]
trad. La Vita Segreta delle Vostre Cellule
[7] dall’inglese: Galvanic Skin Response
[8]
il classico contenitore circolare trasparente
usato per le colture dei batteri
[9]
titolo originale: “The
Holographic Universe”