)*(Stazione
Celeste)
~ Il
Cambio d'Era ~
THE
shift
of the ages
di David Wilcock
In questo capitolo
andiamo a guardare molto nello specifico la vita e la ricerca del
controverso scienziato di frontiera, Richard Hoagland.
Diamo una breve
occhiata al fatto che ci deve essere stata una civiltà perduta sul
pianeta Marte, che costruiva strutture piramidali oltre ad un gigantesco
edificio scavato con la forma di una faccia umana.
In modo più
significativo, esploriamo come la squadra di Hoagland abbia dimostrato
come questo intero “Città” di formazioni riveli tutto dei principi
matematici fondamentali della fase di quarta dimensione delle CU: cioè
un tetraedro all’interno di una sfera.
Possiamo vedere poi
come questa conoscenza della fisica delle CU non sia ristretta alle
civiltà Terrestre.
Capitolo
Otto
Richard
Hoagland e il "messaggio di Cydonia"
Come ogni
lettore può dedurre dai dati personali di Wilcock, un evento profondo e
sconvolgente è avvenuto quando egli era al secondo anno di college, nel
1993. David aveva un amico al quale il professore di fisica aveva detto, in
termini tutt’altro che incerti, che gli ufo erano reali e che noi avevamo
praticato della retro-ingegneria sulla loro tecnologia. Alcuni dei dati e
dei dettagli erano simili al materiale che è stato poi pubblicato dal
colonnello Phillip Corso nel 1997, nel libro “Il Giorno Dopo Roswell” [1].
Il libro di Corso, che parla anche della retro-ingegneria sulla tecnologia
ET, ha fornito un’eccellente conferma dei fatti che David aveva inizialmente
ricevuto.
David fu
profondamente e permanentemente trasformato nel ricevere questa
informazione. Egli decise che la sola scelta possibile rimastagli era di
dedicare la sua intera vita a comprendere e spiegare questi fenomeni, come
se nient’altro potesse essere più importante. Questa trasformazione
personale avvenne in poche settimane, mentre girava e interagiva nella vita
del college. Con la nuova conoscenza della realtà del fenomeno degli UFO,
tutto era cambiato per sempre, in maniera irreversibile. Non c’era
possibilità di tornare indietro al modo in cui egli guardava il mondo prima;
fu un completo “cambio di paradigma”. Il peso dell’evidenza minacciava di
uscire dalla sua bocca dovunque andasse.
Ora le
persone intorno a lui sembravano come pupazzi in un gigantesco, cosmico
gioco dell’oca, manipolato da una mano invisibile che essi non avrebbero mai
potuto vedere, e ancor meno immaginare. I governi mondiali stavano
conservando gelosamente la più grande rivelazione nella storia dell’umanità
mentre gli studenti del college erano intenti a “giocare a figurine” in Sala
Mensa. Quando cercava di dir loro cosa stava accadendo, le loro emozioni
spaziavano dal terrore all’estasi, alla collera. Una persona gli ha anche
chiesto con impassibile serietà se fosse membro di una qualche setta.
Ovviamente, egli tendeva a favore di coloro le cui reazioni erano di estasi.
Pochi mesi dopo la scoperta
iniziale, lo stesso amico visitò nuovamente David, solo che questa volta le
informazioni aggiunsero nuove fantastiche dimensioni a quello che era già
stato detto. Le convinzioni di David si erano già allargate abbastanza da
permettere alla realtà della vita extraterrestre di trovare posto, così egli
era assai impaziente di apprenderne di più. Questa nuova era di rivelazioni
è giunta quando al suo amico è stata consegnata una copia del Briefing di
Richard Hoagland / Mars Mission alle Nazioni Unite nel 1992 come dono di sua
nonna. Questa videocassetta era un riassunto completo della ricerca condotta
dal team di Hoagland, conosciuto poi come il Mars Mission, riguardante “I
Monumenti di Marte” [2] o
“Gli Enigmi Marziani”. Era la videocassetta di una presentazione dal
vivo tenuta direttamente alle Nazioni Unite sul loro stesso terreno; quindi,
ovviamente, queste informazioni hanno attratto una certa attenzione.
Ad oggi, moltissime persone
sono consapevoli che esiste un enigma di qualche tipo. La sonda Mariner 1 ha
fotografato già nel 1971 delle forme tetraedriche piramidali inconfondibili,
chiamate Piramidi di Elysium. Questo a sua volta diede il via a ricerche
presso il SRI International con la visione remota, che coinvolgevano JJ
Hurtak, Ingo Swann e altri. Questa era la primissima fase di un lavoro
relativo alla coscienza che suggeriva che laggiù ci doveva essere una
civiltà. Questo lavoro è stato poi incluso e allargato nell’epica opera di
Hurtak “Le Chiavi in di Enoch” [3],
che ha anticipato di oltre 15 anni la scoperta di Robert Bauval della
relazione Orione-Giza.
Poi, nel 1976, il satellite Viking Orbiter 1 stava fotografando la
superficie di Marte, e al trentacinquesimo passaggio sulla superficie
lunare, frame 35A76, dal deserto circostante si erge di punto in bianco
quella che sembra la forma di un volto umano. Da quel poco che si poteva
evidenziare nell’originale non ingrandito, sembra essere una gigantesca
formazione rocciosa, lava indurita o sabbia in una forma o nell’altra. Gli
scienziati della NASA al tempo lasciarono cadere la cosa, e non diedero
ulteriore priorità alla sonda Viking di fotografarla prima che la sonda
“morisse”, terminando le proprie limitate scorte di combustibile. Essi
semplicemente non potevano accettare che essa fosse altro che un curioso e
insignificante tratto caratteristico di Marte.
L’immagine della
“ faccia” non sarebbe stata studiata per anni se non si fossero sviluppate
delle situazioni che alla fine hanno portato la realtà della sua esistenza
alle masse. Vero, la NASA inizialmente ne ha pubblicato delle fotografie
sfocate, e David si ricordava di averla vista tra le copie di Odyssey
Magazine, una rivista astronomica per giovani, quando era in seconda liceo.
Egli ricorda di essere rimasto completamente scioccato la prima volta che
l’ha vista, e sentiva che laggiù c’era qualche fantastica verità che
aspettava di essere scoperta. Questo compito è stato portato a termine da
Richard Hoagland, e potrebbe essere la prima e più importante figura storica
ad aver introdotto il pubblico a questi enigmi.
Nel 1965, all’età di
soli 19 anni, quando la maggior parte dei giovani dava ancora la caccia al
sesso opposto e sfruttava la sua nuova libertà per bere birra legalmente,
Hoagland è diventato curatore del museo delle scienze di Springfield,
Massachusetts. Ovviamente Hoagland doveva essere un “bambino prodigio”
dell’astronomia per essersi assicurato un lavoro come questo a quell’età. La
sua creatività e il desiderio di “pensare in grande” lo hanno portato a
progettare e produrre un grande evento commemorativo per il sorvolo di Marte
della Mariner 4: la prima volta che la nostra specie aveva mandato una sonda
su un altro pianeta del Sistema Solare. C’è stata una affluenza di 2000
persone al museo, e altri 5000 fra stampa e scienziati che osservavano al
JPL [4] di Pasadena, in
California.
Chiaramente questo
non è stato un passo piccolo per un uomo dell’età in cui la maggior parte
delle persone mancano di sicurezza in sé stessi o di conoscenza di quello
che realmente vogliono di fare nella propria vita. Poi, quando Hoagland
aveva solo vent’anni, ha lavorato come consulente alla NBC riguardo al primo
atterraggio morbido di una sonda costruita dall’uomo sulla superficie
lunare. In seguito gli si sono presentate altre opportunità compresa, tra le
altre, un’apparizione al The Tonight Show. Questa è l’ovvia ragione per cui
Hoagland non ha conseguito “un’educazione superiore”, era già sulla cresta
dell'onda.
Poi, nel 1968, dopo un altro “grande passo” nella carriera di Hoagland
diventato assistente direttore del Gengras Science Center and Planetarium a
West Hartford, nel Connecticut, Walter Cronkite lo ha assunto come
consulente alla CBS News. Questo gli ha dato una posizione unica per
spiegare al pubblico Americano la scienza che stava dietro alle missioni
Apollo, all'età di soli 22 anni. Fino al 1971, egli era stato coinvolto in
parecchi prestigiosi sforzi, e con Eric Burgess, ha progettato la famosa
placca incisa progettata per dire alle altre specie di vita intelligente
qual è il nostro aspetto e dove viviamo. Carl Sagan era stato in grado di
realizzarla e di farla montare sulla Voyager, e ha riconosciuto i loro
sforzi nella rivista accademica Science.
Poi, secondo la sua introduzione in “Monumenti di Marte”, “Fin dal
1971 Hoagland ha avuto una serie di posizioni editoriali, manageriali, e di
consulenza nel mondo della scienza spaziale”. Nell'edizione del Gennaio del
1980 di Star & Sky, Hoagland ha avanzato la sua “Proposta per Europa”, in
cui diceva che le prove di acqua ghiacciata su Europa conducevano verso
quello che l'editore Terry Dickinson definiva “Il primo nuovo plausibile
posto per la vita nel Sistema Solare in 10 anni.”
Poi, nel 1981, Hoagland è andato ad una conferenza a Boulder, Colorado, e là
ha incontrato Vincent DiPietro e Greg Molenaar. DiPietro è colui a cui
bisogna dare atto di essere stato il primo ad aver condotto con seria
attenzione uno studio intellettuale sulla Faccia Marte. Di carriera è un
ingegnere elettrico, specializzato in elettronica digitale ed elaborazione
di immagini. Egli ha visto per la prima volta la Faccia su una rivista di
“archeologia extraterrestre” e l’ha prontamente bollata come falsa. Ci sono
voluti altri due anni e mezzo prima che egli si imbattesse ancora in quella
fotografia mentre stava cercando immagini della Viking fra gli archivi della
NASA.
Presto anche Greg Molenaar è stato coinvolto nel gioco, altrettanto
affascinato da questo oggetto enigmatico che emergeva da quell'immagine.
Molenaar è uno scienziato informatico con un background simile a quello di
DiPietro, e a questo punto erano entrambi buoni amici e colleghi. Insieme,
si sono sforzati di migliorare la risoluzione dell'immagine della faccia
Marziana, e questo li ha infine portati a progettare un processo di
miglioramento dell'immagine pixel per pixel chiamato “Starburst Pixel
Interleaving Technique” o SPIT. Questa tecnica ha spianato loro la strada
verso la comprensione del fatto che la Faccia era effettivamente simmetrica;
il processo di SPIT ha fatto emergere dei dettagli nel lato in ombra della
fotografia che altrimenti sarebbe stato impossibile vedere.
Successivamente avrebbero scoperto un'ulteriore frame di particolare
interesse, il 70A13. Questo ha dato loro maggiori dettagli vitali per la
loro indagine. Tra le altre cose, il 70A13 ha direttamente spianato la via
verso la scoperta di un gigantesco oggetto piramidale a cinque lati che era
situato in posizione molto prossima alla Faccia, a sole 10 miglia a
sud-ovest. Questo oggetto è stato poi battezzato la “Piramide D&M” in loro
onore. Il processo SPIT mostrava che quest'oggetto era di enorme interesse,
quasi certamente artificiale per via della sua stupefacente struttura
geometrica.
Inoltre,
sono venuti a conoscenza di un grande oggetto piramidale di stile
Egiziano anch’esso situato approssimativamente a 10 miglia ad ovest
della Faccia. Anche questa piramide simmetrica dagli spigoli affilati
era circondata da un gruppo di altri “mound” [5] vagamente piramidali
molto ravvicinati, e per questo l'intera area è stata chiamata “La
Città”. L’apparenza di questo particolare oggetto enigmatico sulle
sabbie Marziane è letteralmente identica alle fotografie aeree della
Grande Piramide. Nell'immagine che segue, il team di Hoagland ha apposto
una freccia sull'originale per indicare come si sarebbe vista la Faccia
da una serie di quattro mound nel centro della città stessa. Non si può
non vedere la piramide gigante, direttamente sopra la freccia,
fiancheggiata da quelle che sembrano essere due piramidi
significativamente più piccole, una al suo angolo ad ovest ed una al suo
angolo nord-ovest. Si possono vedere anche altre formazioni enigmatiche
compreso “Il Forte”, ad est della piramide gigante, ed è possibile che
questa intera zona possa essere una serie di piramidi, per la maggior
parte oscurate dall'accumularsi della sabbia.
Le più
recenti fotografie della NASA hanno solamente aumentato la risoluzione
di quest'area, ma questo non è stato mai neanche discusso con un minimo
di serietà dai media ufficiali fino al 2000, fino alla pubblicazione del
film “Mission to Mars” da parte della Disney.
Sebbene
questo materiale sia stato presentato ad Hoagland nel 1981, egli non ha
fatto più niente a riguardo fino al 1983. (Tenete a mente che in quel
momento, il contatto con Ra era già terminato e che l'intervistatore Don
Elkins sarebbe morto presto. Ciò nonostante più tardi nella nostra
discussione vedremo come Ra abbia parlato di questa antica civiltà
Marziana). Questo gentile rifiuto di prestare attenzione era la reazione
tipica da parte della comunità scientifica, la quale ostacolava ogni
sforzo per far arrivare questo materiale al pubblico.
Hoagland
alla fine ha ripreso i contatti con DiPietro e Molenaar come conseguenza
diretta del suo lavoro su “La Cosa fra gli Anelli di Saturno” [6],
un grande oggetto che emetteva livelli molto alti di frequenze radio
senza nessuna apparente ragione. Raffinando la propria ricerca, Hoagland
è stato attratto verso il bordo degli anelli, dove poteva vagamente
evidenziare una serie di piccoli satelliti, o oggetti, che potevano
fornire un'ulteriore prova per il mistero. (È bene far notare qui che
dopo che Hoagland aveva lanciato il sasso con la “Cosa fra gli
Anelli”, Richard Boylan, Dottore in Fisica, [il quale suggerisce
fortemente che essa si tratti di un vascello extraterrestre di qualche
sorta, per via delle sue manovre erratiche e delle sue proprietà di
enigmatiche] ha iniziato a sostenerlo).
Hoagland era interessato a DiPietro
e Molenaar per la loro conoscenza sul miglioramento delle indagini.
Egli voleva che essi processassero le immagini degli enigmi negli
anelli di Saturno, ma la sua agenda sarebbe cambiata presto. I
ricercatori gli hanno mandato via e-mail delle versioni molto più
recenti e aggiornate delle fotografie e delle loro analisi, e mentre
egli le studiava a casa, la cosa alla fine lo ha investito con la
forza d’arresto di una collisione planetaria. Dice Hoagland in
“Monumenti”:
“Capii che stavo guardando qualcosa
che era o una completa perdita di tempo, oppure era la più
importante scoperta del ventesimo secolo se non della nostra intera
esistenza sulla Terra.”
Hoagland ha preso rapidamente
DiPietro e Molenaar a bordo e ha formato “The Mars Mission”. Questo
non è per dire che sia stato facile per Hoagland acclimatarsi alla
possibile verità di questi dati; nelle sue stesse parole, egli è
stato “trascinato urlante e scalciante” fino alla verità di un
postulato tanto incredibile. Ma lentamente e gradualmente, i pezzi
cominciavano a combaciare.
Hoagland stesso ha dato importanti
contributi a questi dati, compresa la scoperta del “Forte”, situato
direttamente a nord-est della piramide di stile egiziano e della
“Città”, come vi abbiamo appena mostrato. È piuttosto evidente che
il “Forte” nell'immagine è un oggetto altamente geometrico. Sembrano
esattamente due lati adiacenti di una costruzione quadrata con un
cortile centrale, connessi insieme in un angolo di 90° quasi
perfetto. Fotografie più recenti hanno indicato che quello che
sembrava essere un cortile centrale è in realtà un mound che si erge
verso l'alto che proietta un'ombra, ma anche nelle nuove immagini si
può vedere l'evidente geometria di questa formazione. Inoltre, il
piazzamento e il posizionamento del “Forte” lo rende un pezzo
pregiato di fabbricato da cui osservare direttamente la Faccia da un
lato e la Piramide D&M a cinque lati dall'altro.
Hoagland ha continuato a fare
scoperte, compreso il fatto che la Faccia si trovava in una
posizione dal significato rituale. L'alba all'Equinozio sarebbe
avvenuta direttamente dietro la Faccia, e un mound di terra molte
miglia ad est della Faccia sembrava servire a deviare il riverbero e
a rendere questa Alba ancora più improvvisa e potente da vedere. In
breve, tutti pezzi stavano andando a posto per suggerire che questo
fosse molto più di un mucchio di “robaccia”. Era, a tutti gli
effetti e propositi, una stupefacente finestra d’osservazione su un
misterioso e sconosciuto passato, su un pianeta del nostro Sistema
Solare che si “supponeva” non ospitasse la vita.
Un altro “salto multidimensionale”
nel progresso sarebbe avvenuto nel 1988 con l'aggiunta alla Mars
Mission di Erol Torun. Torun era un esperto cartografo proveniente
dalla stessa Defense Mapping Agency degli Stati Uniti. Il lavoro di
Torun era di assicurarsi di poter dire la differenza fra una duna di
sabbia e un bunker nemico camuffato. Il modo migliore per
determinare se un oggetto sia artificiale era di applicare
all'immagine dei frattali matematici, e Torun era un esperto proprio
in questo. Utilizzando i frattali, Torun poteva misurare il grado di
irregolarità e di cambiamento presente all'interno di un oggetto del
panorama. Un oggetto artificiale riceveva un “punteggio” molto
maggiore di uno naturale, per via del grado di cambiamenti
improvvisi presenti al suo interno. Torun ha compreso subito che le
aree della Faccia e della Città erano di gran lunga le aree più
altamente frattalizzate, o casuali, dell'intero circondario.
Il lavoro di Torun si è dimostrato
di inestimabile valore per la missione. Egli è stato il primo a
“rettificare ortograficamente” le immagini della Viking. Per i
disattenti questo significa che Torun ha applicato i propri precisi
protocolli scientifici per trasformare i fotogrammi in questione in
mappe, con coordinate precise appropriatamente allineate in
direzione Nord-Sud. Questo ha dato a tutti coloro che erano
coinvolti nell'indagine l'opportunità di eseguire misurazioni esatte
del posizionamento dei diversi oggetti nella regione di Cydonia. Ma
niente poteva prepararli per le scoperte che avrebbero fatto di lì a
poco.
In brevissimo tempo, emerse la prova
che indicava che una delle principali funzioni della Città era di
fornire un “messaggio” geometrico codificato ai propri futuri
scopritori. Come viene spiegato in grande dettaglio ne
“I Monumenti di Marte”,
oltre che sul sito di Hoagland,
www.enterprisemission.com,
l’impatto maggiore di questo messaggio è incentrato intorno al
rapporto di due costanti matematiche fondamentali; cioè “e” e “π”.
La costante “e” proviene dallo studio degli esponenti in
trigonometria; è un valore che conserva simmetria nei calcoli in cui
utilizzare gli esponenti una potenza di 10 sarebbe scomodo. Sappiamo
già che “π” rappresenta la circonferenza
di un cerchio quando il suo diametro è uguale a 1. Nella città
Marziana, c'è un ripetuto suggerimento a dividere matematicamente
questi due valori l’uno con l’altro. Il “rapporto e/π”,
se espresso con un valore numerico, risulta approssimativamente
0,865. Con ripetizione quasi incessante, coppie di misurazioni
adiacenti su Cydonia avrebbero tra di loro questo stesso esatto
rapporto. La più comune di tutti era la relazione angolare di 22,5°
con 19,5°.
Senza tanti indugi, il team della
Mars Mission ha compreso che questi angoli e questi rapporti stavano
dimostrando qualcosa di molto più grande di quanto non avessero mai
immaginato. Sembravano illustrare, nelle parole di Hoagland,
...
“La fabbrica della Realtà”: come Materia, Tempo ed Energia siano intrecciate
nella tappezzeria delle Tutto... dalle stelle... ai pianeti... agli atomi...
ai sistemi viventi... alla Intelligenza stessa...
“Cydonia” finisce per essere “niente di meno che una affermazione
architettonica della fisica fondamentale dell'Universo: l'ultima
personificazione di una grandiosa “Architettura universale”... al livello
più archetipico.
La
ragione che sta dietro le drastiche affermazioni di Hoagland è la seguente:
“L'
Indagine su Cydonia ha trovato ora molteplici esempi del Messaggio di
Cydonia: identicamente “codificato” ovunque nel Sistema Solare... compreso
qui sulla Terra!”
Quello
che il “Messaggio di Cydonia” rivela, di cui parlava sopra Hoagland, è la
fondamentale, multidimensionale natura - l'avete indovinato – delle unità di
coscienza. Avevamo detto che la fondamentale esistenza delle unità di
coscienza è espressa come una sfera che pulsa attraverso diversi Solidi
Platonici mentre “respira”. La prossima dimensione, sopra la nostra, è la
casa della forma più semplice di tutte, che Platone associava all'elemento
del fuoco, cioè il tetraedro. Ed è un dato di fatto che il team di Hoagland
abbia scoperto le inconfondibili firme matematiche di un tetraedro
circoscritto: un tetraedro posizionato all'interno di una sfera. Come
mostreremo nei prossimi capitoli, essi hanno trovato prove schiaccianti di
questa configurazione energetica in molti dei corpi nel nostro Sistema
Solare.
Poi,
la trama si fa veramente seria quando si è vista la stessa figura matematica
espressa in una formazione enigmatica in un cerchio nel grano dei giorni
nostri. Il team di Hoagland ha preso la formazione nel grano di Barbury
Castle discussa nel capitolo precedente e ha scoperto una matematica
letteralmente identica a quella del tetraedro circoscritto. Per esempio, i
tre anelli nel centro davano tutti le misurazioni angolari appropriate per
indicare che essi rappresentano una sfera. Questo è stato fatto comparando
l'angolo di ogni anello con la linea circolare verticale che definiva la
sfera [vedi figura].
Se la
si accosta al tetraedro visto in piano diventa immediatamente evidente che
stiamo guardando una precisa raffigurazione matematica di una delle nostre
“unità di coscienza”. [Nota: le linee che hanno dato a Hoagland i valori di
19,5° e 49,6° nella figura provengono da dove la forma stessa del tetraedro
incrocia gli anelli].
Quindi quello che stiamo osservando qui
è una forza esterna che ci disegna una mappa geometricamente precisa di un
campo di energia che riguarda tutto, dai protoni e i pianeti. A questo
punto, la verità dietro questa legge dell’Universo diventa sempre più
cristallina. Ci sono molte fonti diverse che giungono insieme, e che stanno
tutte cercando di darci la stessa informazione. Nel libro di Hoagland “I
Monumenti di Marte”, viene dato grande risalto alla precisa analisi di
queste relazioni geometriche nella città, ed è fortemente raccomandato per
chiunque proseguire ulteriormente nello studio di questo argomento. Nel
prossimo capitolo esploreremo la notevole e completamente differente
mappatura di queste energie nella sfera fisica da parte di un altro
ricercatore.
Note:
[1]
“The Day After Roswell”
[2]
"The Monuments of Mars"
[3]
"Keys of Enoch"
[4]
Jet Propulsion Laboratory [N.d.T.].
[5]
Termine utilizzato per definire terrapieni e colline o montagnole
artificiali
[6]
"The Thing in Saturn's Rings"
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