Affinché la teoria armonico/geometrica delle “densità” di energia
nell'universo stia in piedi da sola, abbiamo bisogno di un qualche tipo
di prova fisica che si possa osservare e misurare. Cathie soddisfa
questo punto dimostrandoci che la Griglia sferica ha al suo interno un
cubo e un ottaedro. Come abbiamo visto nei precedenti capitoli, Richard
Hoagland ed il suo team hanno decodificato il pittogramma di Barbury
Castle 1991. Questo pittogramma, la Madre Di Tutti Cerchi Nel Grano,
mostrava un tetraedro dentro una sfera.
Quasi allo stesso modo in cui Cathie aveva misurato un cubo e un
ottaedro nella Terra, il lavoro di Hoagland evidenzia zampilli di
energia in forma di tetraedro. È abbastanza umoristico notare a questo
punto come Cathie aderisca strettamente al suo modello di cubo/ottaedro,
e come Hoagland aderisca strettamente al suo modello tetraedrico, ma
come entrambe queste forme coesistano insieme al resto dell’Ottava. Dal
momento che il tetraedro è la densità immediatamente sopra la nostra, la
sua forma dovrebbe anche essere fra le più forti nei suoi effetti
energetici, conducendoci alle osservazioni fisiche più ovvie. Il team di
Hoagland ha studiato esclusivamente queste energie tetraedriche,
misurando il tetraedro all'interno di una sfera con grande precisione al
fine di localizzare dove dovrebbero emergere i maggiori punti di stress.
In breve, Hoagland ci ha dimostrato che i punti inferiori del tetraedro
emergono a 19,5° sopra o sotto l'equatore del pianeta o della sfera, a
seconda di dove si posiziona il vertice della figura.
Hoagland poi prende le misure del tetraedro, compreso questo punto di
energia a 19,5°, e dimostra la loro presenza su quasi ogni corpo nel
Sistema Solare. Sul Sole, per esempio, le macchie solari non si spingono
mai oltre il 19,5° Nord o Sud. Più recentemente, Hoagland ha dimostrato
dove sarebbe il vertice del tetraedro, pubblicando i risultati di
un'ispezione satellitare del Sole che indicava un perfetto anello
circolare di energia che circonda il polo nord magnetico. Andando oltre,
si possono osservare grandi focolai di energia in un paio di vulcani su
Venere, anch’essi a 19,5°. Su Marte, abbiamo il Monte Olimpo, un vulcano
a scudo che è tre volte la dimensione del Monte Everest, anch’esso a
19,5°.
Sulla Terra, Hoagland indica le Hawaii, ma noi mostreremo che qui c'è un
altro posto per il tetraedro che è ancora migliore. Dirigendoci verso i
pianeti gassosi, gli effetti energetici si osservano più in forma di
spirale e meno come disordini della crosta o vulcani. Infatti, molte
persone con scarsa familiarità con il lavoro di Hoagland resteranno
sorprese nello scoprire che il Great Red Spot [1]
di Giove si trova anch’esso 19,5° sotto l'equatore. Questo enorme
vortice spiraliforme è una tempesta apparentemente perpetua, ed è
sufficientemente larga da contenere due volte la Terra al suo interno.
Questo ci mostra molto più chiaramente come appaiono questi punti della
griglia del tetraedro quando causano un effetto fisico su un gas.
Spostandoci al successivo grande pianeta gassoso, Saturno, ci sono fasce
scure di nubi localizzate a 19,5° Nord e Sud rispetto al suo equatore.
Ovviamente, queste evidenziano il tetraedro intrecciato, ovvero il fatto
che si devono includere due tetraedri uno di schiena all'altro per
rappresentare appieno l'energia. Inoltre Saturno ha una misteriosa
formazione circolare sul proprio Polo Nord che al suo interno dà
nitidamente forma ad una stella pentagonale, con dentro anche una spessa
nube esagonale. Questo aiuta a mostrarci in forma gassosa dove si
trovano le energie cristalline che per prime entrano nel pianeta.
(Guardate
specialmente al frame in basso a destra per vedere la stella a cinque
punte. La nube esagonale non è composta di linee scure come la stella; è
visibile a metà strada fra il bordo del cerchio e il centro,
perfettamente circoscritto. Hoagland l'ha ristampata in Monuments of
Mars [2], ed
era stata originariamente pubblicata nel 1988 da D.A. Godfrey da una
serie di immagini oblique della Voyager rettificate al computer delle
regioni polari di Saturno. Il titolo del lavoro che ne venne fuori è "un
Oggetto Esagonale intorno al Polo Nord di Saturno"). Nettuno ci mostra
sia un Great Dark Spot [3]
a 19,5° come Giove, sia una fascia di nubi come Saturno. Le immagini
più recenti di Nettuno, in un'edizione speciale di Scientific American
nel Marzo 1998, mostrano chiaramente come una spessa fascia di nubi
bianche circondi continuamente l'intera circonferenza di Nettuno alla
medesima latitudine del Great Dark Spot. Nessuno si è avventurato
a spiegare o indovinare il perché di questo. Urano non è stato
adeguatamente fotografato per determinare se esista un simile spot, ma
data l’evidenza di tutti gli altri pianeti gassosi, sembra quasi certo
che se ne troverà uno simile.
Le
implicazioni di tutto questo sono assai significative. Ci siamo dati
grande pena di dimostrare come queste semplici forme geometriche
compongano le più piccole "unità" di energia pulsante della Creazione, e
ora le stiamo vedendo emergere come punti di stress di energia
circolante su sfere molto più grandi, quelle dei nostri pianeti. Fino ad
ora, i detrattori di Hoagland sono stati riluttanti a fornire ipotesi
alternative del perché su questi altri pianeti emergano questi focolai
di energia.
Se si provasse che Hoagland ha ragione, si darebbe inevitabilmente
credibilità al suo lavoro su Marte. Come avevamo detto, Hoagland ha
mostrato ripetuti esempi di questo angolo di 19,5° e del rapporto e/π
nelle relazioni tra gli oggetti nella regione marziana di Cydonia, in
cui sono localizzate tutte le anomalie come le piramidi e la Faccia.
Questi sono stati anche dimostrati nei cerchi nel grano, come abbiamo
già mostrato in precedenti capitoli.
Ritornando al nostro studio delle dinamiche del tetraedro nella sfera,
il complesso di Cydonia si trova esattamente a 120°, ovvero un terzo,
del giro intorno a Marte dal gigantesco vulcano del Monte Olimpo. Come
tutti possono vedere, 120 è esattamente un terzo di 360. Dunque,
possiamo vedere che la distanza fra due punti del tetraedro su un globo
dovrebbe essere di 120°, dal momento che il tetraedro dovrebbe dividere
il globo in tre parti uguali.
La domanda quindi diventa: perché mai qualcuno avrebbe voluto costruire
Cydonia, un complesso di piramidi, proprio in quel punto? Dobbiamo
presumere che stessero in qualche modo imbrigliando l'energia emessa dal
tetraedro. Tuttavia Cydonia si trova ben al di sopra dei 19,5°. [Sebbene
il team di Hoagland evidenzi che la latitudine al vertice della Piramide
D&M è esattamente di 40,87°, che è esattamente la cotangente di e/π,
ovvero 0,865].
Ecco una possibile risposta. Anche se il complesso di Cydonia non è
costruito sul punto caldo stesso, ci può essere una sorta di linea
longitudinale di energia che si estende direttamente verso l'alto e
verso il basso, attraversando il punto del tetraedro. Se questo fosse
vero, ci dovremmo aspettare che il tetraedro crei fasce verticali di
energia utilizzabile che sarebbero tutte distanziate fra loro di 120°, e
viaggerebbero in direzione Nord-Sud. La cotangente di e/π
potrebbe proprio essere un altro punto di focalizzazione o
nodo di energia che era molto utile ai tempi della “costruzione” di
Cydonia.
Questo stesso fenomeno appare anche sulla Terra. Si può vederlo nel
lavoro di Carl Munck, il nostro ricercatore della griglia globale che ha
scoperto un sistema di coordinate che include praticamente tutti i siti
sacri sulla terra. Nel suo libro, The Code 1997 [4],
mostra come tutte le piramidi egiziane possano essere allineate in una
striscia molto stretta che viaggia dritta in direzione Nord-Sud.
La prima cosa che dovremmo osservare in questa immagine è quanto
precisamente il Fiume Nilo segua la linea della griglia. Questo fatto
segue piuttosto bene la nostra idea che le linee della griglia
trasportino correnti di flusso di energia. Queste stesse correnti
causano la formazione di vortici spiraliformi nei pianeti gassosi, come
il Great Red Spot di Giove. Inoltre se disegniamo un "punto
nodale" simile ai cerchi ai bordi del tetraedro nel cerchio nel grano di
Barbury Castle, esso descrive precisamente i confini del delta del Fiume
Nilo verso l'oceano.
Dal momento che Gizeh si trova esattamente a 30° di latitudine nord,
vediamo subito come diventi un punto nodale dell'intersezione di altri
due solidi Platonici. Dall'effetto che questo punto ha sulla costa
egiziana, pare che l'intensità di queste forze non solo causi vulcani,
ma dia anche forma e modelli la terra intorno a sé.
Munck poi ci mostra che se ci si sposta esattamente di un terzo nel giro
intorno alla Terra, si giunge in Centro-America, patria degli Aztechi e
dei Maya. Un'altra fascia della griglia letteralmente identica emerge
esattamente dove ci si aspetta che sia: a 120° da Gizeh, come vediamo
nell'immagine qui sotto. Chiaramente l'intero complesso di piramidi di
Tikal si conforma alla configurazione della linea nord-sud della
griglia. Se si estende la linea ulteriormente verso Nord, essa racchiude
anche un'oscura piramide e i relativi artefatti che sono stati ritrovati
sommersi sotto il Rock Lake nel Wisconsin. Munck entra molto di più nel
dettaglio riguardo al significato di questi artefatti rispetto a quello
che faremo qui noi. Più avanti vedremo come queste forme ci dicano
precisamente dove si trovano sulla Griglia tramite le proprie misure.
Per ulteriori informazioni si incoraggia il lettore ad acquistare il
materiale di Munck.
Così, se una fascia della griglia rappresenta un punto di stress
dell'energia che sta creando ogni molecola sulla Terra istante dopo
istante, allora ci dovremo aspettare che un'area di maggiore stress
possa modellare la forma della terra intorno a sé. Se si guarda
attentamente nell'area dello Yucatan, nel Centro-America, laddove la
linea cresce, si vedrà che l'intera penisola si comporta come se una
forza di qualche tipo l'avesse chiamata ad allinearsi con la medesima
fascia della griglia. Essa la segue perfettamente tra le sue linee e
termina con una linea retta quasi orizzontale. Questo è ancor di più la
prova della forza che l'energia armonica della fascia della griglia
realmente possiede. Anche la linea principale della griglia che passa
attraverso Gizeh possiede ovviamente una forza simile, in quanto
potrebbe essere responsabile dell’ammassamento dell'intera massa di
terra dell'Africa. Dopotutto, la linea longitudinale che passa
attraverso Gizeh ha a proprio contatto la maggiore quantità di terra di
qualsiasi altro punto sulla Terra.
Il punto principale che vogliamo mostrare qui è che pare che l'area del
Rock Lake stia imbrigliando energia. Come scrive Munck:
“… è
un fatto risaputo intorno al Rock Lake che la gente veda cose che in
realtà non ci sono, come grandi rocce che galleggiano nel lago, per
svanire poche ore più tardi. Pescatori sul ghiaccio che cercano di far
partire le loro motoseghe sul ghiaccio non riescono a farle funzionare.
Una volta ritornati sulla costa funzionano bene, ma quando ritornano sul
ghiaccio si rifiutano di nuovo di partire. I sommozzatori, che cercano
di filmare le piramidi sommerse, non riescono a far funzionare le loro
telecamere vicino alle piramidi. Ritornati sulla costa, funzionano bene.
Altri sommozzatori, preparandosi ad entrare nel lago, vengono
improvvisamente colti da un senso di timore”.
Così, semplicemente dalla breve descrizione di Munck, possiamo vedere
che in apparenza in quest'area c'è una perturbazione energetica
sufficientemente forte da provocare sia guasti meccanici sia effetti
relativi alla coscienza. Dato che la nostra idea è che queste aree
rappresentino punti di stress di energia intelligente di dimensione
superiore, entrambe le teorie concordano. Le frequenze superiori di
energia renderebbero inoperative cose come le motoseghe e le batterie di
telecamere elettroniche, dato che di fatto si modificherebbe la velocità
vibratoria delle frequenze elettromagnetiche nella zona, rendendole così
incompatibili con le normali attrezzature. Questo risultato è
letteralmente identico alle osservazioni che sono state fatte quando si
avvicina un UFO; tutti gli oggetti meccanici/elettrici smettono di
funzionare. Così, le stesse forze di energia superiore che gli UFO sono
in grado di imbrigliare emergono anche più potenti in determinati luoghi
della Terra.
Queste frequenze si verificherebbero anche al livello della coscienza,
causando quindi probabilmente allucinazioni e reazioni emotive. Una
reazione simile sembra avvenire in presenza degli UFO, portando la gente
ad avere "illusioni" ed ansia, così come euforia e quel senso che "tutto
il tempo si sia fermato" o sia diventato silenzioso. Pare che i
costruttori degli artefatti di Rock Lake stessero imbrigliando energia
utilizzabile, e che la gente moderna debba ancora imparare a farne buon
uso a livello di coscienza.
Così giusto per orientarci meglio, guardiamo quello che abbiamo fino
adesso in termini delle nostre fasce della griglia. La mappa che segue,
tratta dal libro di Munck, ci aiuterà a vedere chiaramente dove si trova
il tutto quanto. Introdurremo nel diagramma anche il tetraedro per
aiutarci a visualizzare in modo appropriato il suo posizionamento.
Ora
sappiamo che il Rock Lake ha mostrato delle anomalie. Ma per quanto
riguarda il Tikal? Carl Munck ha discusso della piramide principale di
Tikal, che si trova nella parte inferiore della linea della griglia
Americana nello Yucatan, dicendo che questa è per molti versi unica.
Primo, la sua profondità mostra un’esatta armonica della circonferenza
dell'equatore della Terra in piedi: 24,9015, che è un armonico di
24.901,5 miglia. Egli va avanti a mostrare come la piramide di Tikal
codifichi la misura esatta della superficie di una sfera, che sarà
sempre di 41.252,96127 gradi quadrati. Se moltiplichiamo questo numero
della sfera per tre, che rappresenta le tre scalinate sulla piramide, si
scoprono le esatte coordinate longitudinali della piramide sulla
Griglia! Questo sembra molto curioso, in quanto stiamo prendendo un
numero che rappresenta una sfera e lo utilizziamo in un gruppo di tre. È
proprio come il nostro tetraedro che divide la sfera Terrestre in tre
parti.
CARL MUNCK E LA SCIENZA DELLA ARCHEOCRIPTOGRAFIA
Una buona introduzione al lavoro di Carl Munck la si può trovare
qui, (in inglese) nei suoi libri
o nelle sue videocassette di “The Code” [5]
e in tutte le trasmissioni del Laura Lee Show in cui è apparso come
ospite. Ulteriori ricerche indipendenti si possono ricavare dal gruppo
di studio di Joe Mason ed altri, conosciuto come “The Code Gang"
su
www.greatdreams.com/gem1.htm,
anche loro apparsi nel Laura Lee Show. Fondamentalmente quello che
apprendiamo da tutte queste fonti è che Munck da solo ha derivato un
complesso sistema matematico che dimostra un sistema di griglia
planetaria in funzione. Ma questo non è come qualsiasi altro sistema di
griglia con cui abbiamo avuto a che fare!
È interessante evidenziare come Munck inizialmente sia stato ispirato
dal lavoro di Edgar Cayce. In una delle Letture di Cayce, un
intervistatore ha chiesto se saremmo mai stati in grado di comprendere
le piramidi. La notevole risposta è stata che noi avremmo dovuto prima
comprendere la "matematica precisione della Terra". E, per come la mette
Munck, "per me, questo indica molto chiaramente due cose: matematica e
mappe". Da questo interessante punto di partenza, Munck ci guida in una
piacevole gita nel mondo della matematica, in cui i numeri sincronistici
delle misure della Terra sembrano comparire ovunque si guardi.
Munck asserisce che gli antichi utilizzavano un sistema a 360°, lo
stesso che utilizziamo noi oggi. Inoltre, la sua prova indica che il
Primo Meridiano una volta era collocato in un'area diversa, che
effettivamente, come vedremo, sembra molto più appropriata. L'attuale
collocazione a Greenwich, in Inghilterra, è fondamentalmente dovuta ai
primi anni della conquista e dell'egemonia scientifica europea. Il
lavoro di Munck dimostra definitivamente che gli Antichi utilizzavano
Gizeh, in Egitto, quale longitudine zero o Primo Meridiano. Per una
società che fosse in grado di percepire le energie cristalline che
scorrono attraverso una sfera, sarebbe ovvio collocare il Primo
Meridiano nel punto in cui tutte queste sono bilanciate insieme. Munck
indica che questo punto si trova in Egitto, proprio nella Grande
Piramide. La ragione per cui proprio questo è il "punto d'equilibrio" è
facilmente leggibile nella distribuzione dei continenti, dato che Gizeh,
in Egitto, è l'unico posto sulla terra in cui si possono disegnare in
ogni direzione i "Grandi Cerchi" intorno alla circonferenza terrestre e
la quantità totale di terra che essi coprono, rispetto agli oceani, è
maggiore che in ogni altro punto. In altre parole, Gizeh è il vero
centro gravitazionale sulla superficie della Terra, un "nodo" intorno al
quale ruotano tutti i continenti.
Quindi, non c'è altro punto di intersezione sulla Terra in cui queste
grandi linee circolari coprano una quantità di terra maggiore rispetto a
Gizeh. La maggior parte degli studiosi della piramide pensano che gli
egiziani abbiano costruito la piramide in questo punto semplicemente per
tracciare una mappa del pianeta e impressionarci con la loro precisione.
Quello che stiamo dicendo noi è che i costruttori non avevano altra
scelta se non di costruire la Grande Piramide esattamente dove si trova,
se volevano che funzionasse in modo appropriato. La ragione del perché
questo sia il punto di equilibrio gravitazionale dei continenti di tutto
il mondo è che la struttura cristallina armonica delle vibrazioni della
Terra li ha sistemati in questo modo, nella stessa maniera in cui ha
incurvato la terra che circonda il delta del Nilo. La Grande Piramide è
costruita sopra il più potente vortice dell'intero pianeta, in cui si
incrociano tutte le linee del tetraedro, del cubo, dell’ottaedro, del
dodecaedro e dell’icosaedro.
Così, sebbene Munck non approfondisca i Solidi Platonici, ha determinato
dove si trovano i loro centri. Munck di per sé non ha creato una “mappa
della griglia” geometrica mondiale, nel senso di un diagramma che possa
essere facilmente tracciato sulla superficie della Terra da cui si
possano fare delle osservazioni e/o delle previsioni fisiche. Ma, ne “Il
Codice”, vediamo degli esempi su scala minore di quattro o cinque luoghi
che si congiungono con linee rette a formare quelli che Munck chiama
schemi “ad aquilone”. Quindi, se in questo modello non esiste alcuna
“mappa generale”, perché Munck la chiama “griglia”? Come si fa ad
immaginare una griglia senza una sua mappa precisa?
Per riassumere più precisamente il lavoro di Munck in una frase,
potremmo dire che quello che Munck ha in realtà scoperto è un sistema
ubiquo di coordinate su scala mondiale. Secondo la strabiliante prova di
Munck, su questo sistema di coordinate sono stati mutuamente d’accordo
tutti i costruttori dei Siti Sacri sulla Terra, indipendentemente da
dove questi siti si trovassero. Questo sistema di coordinate funziona
come una sfera a 360°, con la Grande Piramide, ovvero il centro dei
Solidi Platonici sulla Terra, come Primo Meridiano. La domanda
successiva che emerge immediatamente è come gli Antichi possano aver
inserito le coordinate nei loro monumenti. Chiaramente non hanno
scolpito i numeri di latitudine e longitudine sulle pareti dei loro
templi, altrimenti li avremmo già trovati!
Mentre gli Antichi possono certamente aver tentato di farlo, il loro
metodo era molto, molto più elegante. Quello che questi ingegnosi
architetti hanno fatto è stato di inserire le coordinate nelle reali
strutture degli oggetti che costruivano! In tutto il mondo, Munck ci
mostra come la struttura dell’oggetto sacro, il numero delle facce,
delle scale, delle terrazze e altre caratteristiche in esso contenute
rivelino i loro numeri di codice. In altre parole, i “numeri”
fondamentali di un oggetto si acquisiscono semplicemente contando le sue
caratteristiche visibili. Molti dei templi Maya hanno un gran numero di
scale, e Munck mostra eloquentemente come questi numeri si sommino
insieme. Quindi ancora una volta, la reale forma e struttura
dell’oggetto stesso fornisce i numeri cruciali delle sue coordinate. Una
volta fatto questo, i numeri vengono combinati con qualche semplice e
ovvia forma di addizione, moltiplicazione, sottrazione o divisione, e
poi combinati con una speciale “costante” di cui discuteremo nel
prossimo capitolo. Questo forma un numero più grande che Munck chiama
“Valore del Punto Griglia.” È questo numero che fornisce la chiave per
le coordinate di posizione, perché Munck mostra che una semplice
operazione matematica sulle coordinate di latitudine o longitudine
risulterà esattamente nello stesso numero, fino all’ultimo numero
decimale! Questa semplice operazione si esegue addizionando,
moltiplicando o dividendo il numero di gradi per il numero di minuti per
il numero di secondi delle coordinate.
Quindi, di nuovo, una volta ottenuta la formula base dalla struttura
dell’oggetto stesso, il passo successivo è di fattorizzare in certe
costanti matematiche di base. Tutte queste costanti, come ad esempio π,
sono universali per tutte le società planetarie. Indipendentemente da
dove ci si trova, se si assegna ad un cerchio un diametro di una unità,
la circonferenza misurerà sempre 3,14159 unità. Dal momento che numeri
come questi rappresentano leggi matematiche che non possono essere
alterate, sono state usate per interagire con le misure fondamentali
della struttura stessa. E quello che ci rimane è un sistema veramente
ingegnoso che trascende tutte le barriere di linguaggio.
Quando si utilizza la formula di Munck per fattorizzare in semplici
costanti universali le caratteristiche e le misurazioni esterne del sito
sacro, i risultati sono molto significativi. In tutto il mondo, con
estrema ridondanza, tutti i diversi tipi di siti sacri descrivono
esattamente dove si trovano sulla Griglia, nei termini del sistema di
coordinate a 360° avente Gizeh come Primo Meridiano. Le unità
fondamentali di misurazione della lunghezza che vengono usate nel
sistema di Munck sono il miglio, il piede ed il pollice, e sono queste
unità “Inglesi” a fornire risultati strabilianti. Ovviamente, questo ci
costringe a credere che queste unità sono molto più antiche di quanto
siamo abituati a credere, dato che nella maggior parte della letteratura
Piramidale le antiche unità di misura vengono spesso viste come “Pollici
Primitivi”, “Cubiti”, “Stadi”, “Acri” e simili. L’articolo di cui
abbiamo riferito sopra sul sito di Laura Lee mostra una parte della più
semplice e impressionante opera di Munck che decodifica la Piramide Maya
di Kukulcan.
L’autore di questo libro ha ponderato a lungo sul perché Munck non abbia
steso tutto su una mappa di qualche tipo, includendo una serie di linee
interconnesse, dal momento che era questo che si aspettava di vedere
quando ha ricevuto per la prima volta la sua copia nel 1997. Dato che
sembra chiaramente che vi siano all’opera i Solidi Platonici, la domanda
diventa questa: come facciamo a fare in modo che i siti sacri di Munck
funzionino con la Griglia che conosciamo noi? Questa in realtà è una
domanda che la fonte telepatica extraterrestre di Wilcock gli ha posto
mentre era in trance, nella Primavera del 1997. A quel tempo, gli era
stato semplicemente detto di “combinare insieme il lavoro di Carl Munck
e di Bruce Cathie.” Come abbiamo appena visto nel capitolo precedente,
il lavoro di Cathie è piuttosto complesso, e il lavoro di Munck lo è
altrettanto. Al tempo in cui scriviamo questo, circa due anni dopo il
fatto, le fonti di David hanno finalmente risposto alla domanda
originale in una lettura. A quel punto, David aveva finalmente compiuto
ricerca sufficiente da essere in grado di ricevere una risposta, ed era
anche ormai consapevole di essere in contatto con Ra, lo stesso gruppo
extraterrestre che ha creato la serie della Legge dell’Uno con Don
Elkins, Carla Rueckert e Jim McCarty.
La lettura 53-29 iniziava con un sogno da cui David si era risvegliato,
in cui un canarino si era posato su un pezzo di cemento armato in un
attico. All’improvviso dall’esterno arrivava il rumore di una grande
esplosione, e l’onda d’urto sembrava viaggiare attraverso l’aria,
uccidendo istantaneamente il canarino. Nello stesso momento, il numero
1080 lampeggiava enorme, occupando la sua intera visuale. Poi, il sogno
si interrompeva, e subito dopo si è risvegliato. Dopo aver registrato
questa parte del sogno, ha fatto la seguente affermazione iniziale:
D:
Questa è una metafora che mi dice che questo sogno ha a che fare con il
numero lunare 1080, con il canarino morente che indica un pericolo
imminente, provocato da qualcosa a distanza che fratturava il terreno
proprio davanti al canarino. Sembra una formula, ancora una volta, che
mi sta parlando di un terremoto, con il numero 1080 che mi dice che ha a
che fare con il quando la luna sarà piena, indicando probabilmente una
data. Non lo so. Tutto questa registrazione dev’essere cominciata
intorno alle 3:28 a.m.
Subito dopo, Ra procedeva a rispondere alla domanda riguardo a quello
che il sogno potesse significare. In questa parte della lettura c’è la
predizione di ulteriori grandi terremoti che sarebbero occorsi nel 1999,
cosa che poteva certamente essere verificata dopo che la lettura era
stata tramessa: il 1999 è stato il più intenso anno sismologico mai
registrato nella storia, con parecchi terremoti fortissimi superiori ai
7 punti della scala Richter. Inoltre, possiamo vedere che il sogno stava
parlando dell’allineamento della Luna con il Sole dell’11 Agosto, e dei
sostanziali movimenti della crosta che si sono verificati subito dopo.
In quel senso era molto accurato!
Ra: In
verità, la massa sferica della gravità diventerà più regolarizzata come
una costante nei mesi e negli anni a venire. Per fare questo deve
rinnovare e ravvivare la connessione con l’entrante energia solare di
quarta densità. Questo avviene indirettamente attraverso la polarità
degli abitanti, e più direttamente attraverso l’inevitabile
riallineamento della stessa griglia globale. Questo aspetto del
cambiamento non è necessariamente malleabile, sebbene con l’armonia
degli abitanti può essere affrontato ad una velocità molto inferiore, e
quindi molto meno disastrosa.
La
connessione che abbiamo noi è con la Sorgente Stessa di Tutta
l’Esistenza; anche noi siamo la Luce. Sappi quindi che questo contatto
continuerà in quanto lo sforzo maggiore viene poi fatto per cercare la
Luce Cristica dentro di te. Tutto quello che devi fare è di cominciare
ad immaginare l’ineluttabile nome dell’Uno, e allora sarai sulla strada
giusta per giungere a casa.
Queste
unità [di coscienza] possono essere paragonate ad un infinità di altre
presenze multilivello, e nel fare questo, abbracciano una singola unità
dentro e intorno a sé stesse, la quale era una funzione dell’interazione
tra il grande ed il piccolo, tra il campo planetario ed il campo
dell’entità individuale (o apparentemente individuale). Non esiste
separazione, in quanto c’è un’unità di coscienza formata da questa
unione, anche quando si forma la griglia globale.