Ora abbiamo visto Cayce e Ra proporre
un modello molto interessante per un'evoluzione improvvisa e multidimensionale
della specie umana.
Questo diviene quindi un modello in
cui tutto quello che abbiamo precedentemente appreso sulla struttura delle
dimensioni diviene molto più personale, molto più reale e con un futuro molto
più immediato, tanto che noi vi stiamo fissando i nostri occhi proprio in questo
preciso momento.
La vera energia della Coscienza
stessa, espressa come un mare fluido di Pura Luce, semplicemente non ha una sola
velocità di risonanza o vibrazione nelle sue pulsazioni. Ci viene detto da una
varietà di fonti di Intelligenza Superiore che la velocità della Luce stessa non
è affatto una costante, ma piuttosto è capace di variazioni armoniche.
Secondo Ra, quello che misuriamo qui
sulla Terra come Luce è "luce distorta" che ha un certo "vero colore" anche se a
noi appare bianca e se ogni densità nell'Ottava di dimensioni rappresenta una
diversa "densità di vero colore" di vibrazione.
E con il lavoro di Bruce Cathie e
Carl Munck sulla Velocità della Luce, possiamo capire come sia proprio questo il
caso.
Si può mostrare la Velocità della
Luce come due cose:
1.
una precisa armonica di vibrazione sonora con frequenza 144 in un sistema
di tempo basato sul 9, utilizzando i minuti di arco come indicatori di distanza,
e...
2.
...direttamente correlata alle tangenti comuni condivise dei numeri di
frequenza sonora (che sembrano avere un movimento dinamico, strutturato e di
tipo ondulatorio) e la radice quadrata di 5, che forma i blocchi di costruzione
per i Solidi Platonici e/o il rapporto fondamentale
φ.
Inoltre, quando includiamo le
nuove informazioni di Hoagland sulle relazioni angolari del tetraedro
circoscritto che divengono numeri interi precisamente armonici o non armonici
quando inseriti in un cerchio a 666°, possiamo vedere innegabilmente che il
suono, la luce e la geometria sono matematicamente interconnessi.
Su questo punto non si può discutere
quando la prova è tanto facile da vedere, comprese le semplici geometrie
Platoniche che emergono visivamente negli esperimenti del dott. Jenny con i
liquidi vibranti.
Pertanto, possiamo dedurre che la
velocità della luce ha proprietà simili a queste altre armoniche, le quali sono
tutte piuttosto capaci di variare, espandendosi e contraendosi nella loro
frequenza.
La velocità della luce è
semplicemente un'altra misurazione della frequenza, direttamente correlata con
la densità relativa o la forza del campo di energia eterica o del punto zero in
ogni data area.
Quindi quando abbiamo un punto di
stress altamente armonico come i 19.47°, l'intersezione del vertice del
tetraedro con la sfera circoscritta, non dovremmo sorprenderci nel vedere che il
suo valore "armonico di 666" è 36, uno dei mattoni più fondamentali della scala
diatonica musicale "Gematriana".
Questo essenzialmente prova che i
numeri "diatonici" o “Gematriani” possiedono un movimento interno strutturato e
gemoetrico e non sono tutti dei semplici valori numerici statici come potevamo
pensare.
Quindi ancora una volta, quando
comprendiamo in modo appropriato la velocità della luce, tutto cambia. La Luce è
semplicemente il movimento più veloce possibile nel mare di "etere", o quella
che Ra definisce energia intelligente, ad una certa densità. Il movimento
apparente della Luce stessa può aumentare quando aumenta la velocità del
movimento o della vibrazione nell'etere.
Inoltre, nuove ricerche nella "Teoria
della Grande Unificazione" di John Nordberg rivelano che le proprietà del tempo
funzionano molto meglio quando vengono ricalcolate come la velocità della luce
stessa, invece che col nostro attuale uso del movimento apparente del Sole nel
cielo per misurare il tempo. (Avremo molto più da dire nel prossimo volume).
Se ricordiamo dal capitolo su Bruce
Cathie, il movimento relativo di un secondo del nostro tempo sull'orologio è di
1440 volte più rapido del movimento del Sole nel cielo.
Quindi ancora una volta, tutto questo
ci porta a credere che il tempo come lo conosciamo noi, sia esso misurato con la
Velocità della Luce o col secondo stesso, siano tutte funzioni di semplici
vibrazioni in movimento, in questo caso armoniche del numero 144.
Quindi, se il tempo è veramente un
movimento armonico che può cambiare ad intervalli armonici, allora quando la
Velocità della Luce cambia, altrettanto cambia la nostra percezione del tempo,
come abbiamo visto nei casi riguardanti certe anomalie nella Griglia.
Se ricordiamo, i "vortici vili" di
Sanderson sulla griglia icosaedrica della Terra hanno causato distorsioni
temporali naturali ed indolori per i passeggeri che vi hanno volato attraverso
in determinati momenti, mentre i risultati del Philadelphia Experiment hanno
creato distorsioni di tempo che hanno portato a danni fisici per alcuni
partecipanti.
In entrambi i casi, sembra certamente
che il tempo sia in grado di variare, e continuano ad arrivare nuove
informazioni che confermano sempre più questa tesi. Il 13 Aprile 2000, il Dott.
Steven Greer ha postato sul suo famoso sito CSETI un articolo di W.B.Smith, un
ufficiale militare canadese, che ha fornito le stesse informazioni.
In questo nuovo articolo, Smith parla
del suo lavoro su Project Magnet, l'unico progetto governativo ufficialmente
riconosciuto che ha indagato sulla Griglia Globale. È divenuto classificato
quando hanno iniziato a determinare davvero la forma e le proprietà anomale
della Griglia.
Il contributo principale di Smith in
campo Ufologico, è stato quello di essere l'autore di un documento
inavvertitamente declassificato che affermava che la questione UFO negli USA era
"classificata a livello più alto della bomba ad idrogeno".
Per quanto riguarda l’articolo, è
stato trascritto da un discorso tenuto con discrezione al Vancouver Area UFO
Club il 14 Marzo 1961, intitolato "Quello che stiamo facendo ad Ottawa" [1].
Nell'articolo, pare che Smith fosse
in contatto con "contatti telepatici umani che (il suo gruppo) riteneva
sinceri", sebbene questo debba essere intuito dall'estratto postato dal dott.
Greer, in quanto molti ricercatori discreditano immediatamente qualsiasi cosa
"canalizzata". Smith quindi va avanti dicendo che:
“La nostra tecnica per gestire i
contatti era quella di porre un certo numero di domande piuttosto generali a
tutti i contatti e poi confrontavamo le risposte. Abbiamo scoperto che nella
maggioranza dei casi ottenevamo esattamente le stesse risposte da tutti i
contatti... Abbiamo semplicemente ristretto le nostre attività... ai contatti i
cui risultati siamo stati in grado di verificare”.
Fra altre cose, l'articolo dice che i
contatti di Smith erano abbastanza accurati da permettergli di ottenere
conoscenza sulla propulsione degli UFO e su come creare un dispositivo che
potesse misurare i cambiamenti nella forza della frequenza della Griglia
Globale. Ma quello che interessa di più a noi per questo capitolo, è quello che
ha detto sul tempo e sulla velocità della luce, all'inizio del documento.
Abbiamo aggiunto corsivi e sottolineature per enfasi:
C’è tantissimo in nostro possesso
che non siamo stati ancora in grado di decifrare. Penso che il problema siamo
noi, non le informazioni.
Molte delle informazioni che abbiamo ottenuto da queste persone, mettono seri
dubbi sulla validità di alcuni concetti di base della nostra scienza.
Una cosa che ci hanno detto è che la velocità della luce non è una costante. Di
fatto sembravano piuttosto decisi nelle loro affermazioni sul fatto che la
luce non viaggia, essa è.
Questa è quasi la stessa frase
scritta dal dott. Elkins all'inizio del The Ra Material: "(Gli ET ci hanno detto
che) la luce non si muove, la luce è".
Il dott. Elkins la identifica
direttamente con la fisica di Dewey Larson, il quale afferma che il tempo è un
moto e che la luce è il moto primario che crea il tempo.
E noi abbiamo detto loro che dal
nostro punto di vista, [la Luce] pare viaggiare alla ben definita velocità di
186.000 miglia al secondo.
Hanno detto che questo è il modo in
cui appare a voi perché voi la state osservando da una regione che ha
determinate condizioni, determinate influenze, ma hanno detto che se ci si
allontanasse da questa regione si scoprirebbe che prevale un gruppo diverso di
circostanze.
Un’altra cosa che ci hanno detto
getta forti dubbi sulle nostre idee sul tempo. Ci hanno detto che il tempo non è
affatto quello che pensavamo, ovvero quello che può essere marcato con le
lancette dell'orologio.
[Hanno detto] che il tempo è, di
fatto, una funzione del campo, il risultato dell'esistenza di un universo.
Cioè, qualcosa derivato dai concetti primordiali di base che hanno portato
questo universo ad esistere, e che differisce quando ci si sposta da una
parte all'altra dell’universo.
Può anche essere alterato, a volte
da mezzi naturali, a volte con mezzi controllati da intelligenza in varie parti
dell’universo. Così che in
ogni dato intervallo, che incidentalmente è quello che segnano i nostri orologi,
i nostri intervalli, non pezzi di tempo, in questi intervalli si può avere ogni
sorta di lunghezze del tempo.
In altre parole, se uno di voi
controlla il proprio orologio con me e trova che sono sincronizzati e io salgo
su un disco volante e faccio un viaggetto ben al di fuori di questa Terra e io
guardo il mio orologio e diciamo, torno dopo tre ore e confrontiamo nuovamente
gli orologi, forse il vostro orologio potrebbe dire che sono stato via per
un'ora e il mio dice che sono stato via per tre ore.
Entrambi gli orologi sono
perfettamente corretti. Voi avete vissuto un'ora nel tempo del viaggio; nello
stesso intervallo io ho vissuto tre ore, e sono state tre ore vere, non
un’illusione. La teoria della relatività parla di questa dilatazione.
Questo però porta ad un paradosso e
io penso che chiunque sia del tutto matematicamente incline e si sia preso il
disturbo di studiare il paradosso temporale relativistico, probabilmente né è
rimasto turbato.
Secondo la teoria della relatività,
se salgo su un’astronave ed esco dalla Terra, ad una velocità molto vicina a
quella della luce e vado fino a, diciamo, Alpha Proxima e poi giro e torno
indietro, le persone sulla Terra direbbero che sono stato via per qualcosa come
10 anni.
Secondo il mio orologio sono stato
via per un anno. Ora questo è, a quanto pare, il risultato della dilatazione del
tempo nella teoria della relatività in quanto l'astronave viaggiava,
relativamente alla Terra ad una velocità molto vicina alla velocità della luce.
Il paradosso si solleva quando si
considera che relativamente all'astronave la Terra si stava allontanando
esattamente alla stessa velocità, quindi, per le persone sull'astronave che sono
relativamente stazionarie, dovrebbero essere passati 10 anni e nel tempo in cui
la Terra tornerebbe da loro dovrebbe essere stata via solamente per un anno.
Quindi potete capire subito la
primissima premessa su cui la teoria della relatività è basata, ovvero che se B
è relativo ad A, allora A deve essere relativo a B e questo porta ad un
paradosso impossibile.
Questo paradosso si risolve
completamente se si riconosce la natura variabile del tempo. Quando ci si
muove da una parte dell' universo all'altra, si incontra ogni sorta di valore
del tempo entro determinati intervalli.
Ora io trovo che questa idea del
concetto di natura variabile del tempo sia quasi incomprensibile per moltissime
persone perché... ogni volta che facciamo qualcosa noi controlliamo l'orologio.
Siamo divenuti schiavi dell'orologio
al punto che crediamo che gli intervalli segnati dall'orologio siano il tempo
stesso. Quindi adesso troviamo molto difficile tornare indietro.
La frase più importante in questo
intero estratto, che costituisce la tesi di questo intero libro, è che " Quando
ci si muove da una parte dell' universo all'altra, si incontra ogni sorta di
valore del tempo entro determinati intervalli".
Dobbiamo ritenere che questi
intervalli siano armonici e che si riferiscano alla concentrazione di densità
eterica nello "spazio" circostante, e questa è anche il livello dimensionale di
tale area.
Secondo Ra, questi cambiamenti sono
relativi alla nostra posizione nella galassia e vedremo la matematica che sta
dietro a questo concetto nei prossimi capitoli.
L’influsso più immediato di questo
frequenza in via di trasformazione nella nostra area sarebbero gli effetti
visibili nel Sole e nella Terra e nel prossimo capitolo ci concentreremo sul
Sole.
Quindi quello che vedremo è che il
sole attraversa diverse densità di concentrazione energetica, che ha dei salti
energetici che influiscono profondamente sulla sua intera struttura e che questi
salti energetici sono anche salti dimensionali.
Pertanto, se scopriamo il vero ciclo
iperdimensionale del Sole, scopriamo anche il calendario di quando esattamente
avverranno questi salti dimensionali, in quanto sono una misurazione del nostro
progresso attraverso i vari strati di concentrazione.
Dunque la domanda diventa questa:
Come sappiamo dove ci troviamo in termini di questo movimento attraverso
l’energia intelligente “di fondo” nell'Universo?
Esiste un modo per misurarlo con
precisione e se si, quale sarebbe?
Possono le stesse forze
iperdimensionali armoniche che hanno letteralmente scolpito la forma dei
continenti attuali, esercitare anche una forza a distanza sui pianeti, senza
trovarsi nei pianeti come lo è invece la Griglia?
Se le "Unità di Coscienza" non sono
limitate dalle dimensioni, allora come determiniamo dove ci troviamo in termini
di movimento attraverso questi stress energetici?
Le informazioni che abbiamo già
osservato suggeriscono che i depositari dell’eredità Atlantidea erano ben
consapevoli di questo sistema, e che qualcosa di estremamente importante sta per
accadere sulla Terra nel nostro prossimo futuro.
I disegnatori del Grande Sigillo
degli Stati Uniti, e della Sala di Meditazione delle Nazioni Unite, ovviamente
possiedono questa conoscenza.
E dal momento che questo sembra
essere un dono diretto della stessa Atlantide, allora avrebbe senso che gli
Atlantidei abbiano fatto tutto quello che potevano per preservare tale
conoscenza per noi in molti modi diversi, in quanto nulla potrebbe essere più
importante.
HAMLET'S MILL: ANTICHI MITI CODIFICANO IL "GRANDE CICLO"
Nel materiale suggerito da Ra e Cayce, si può determinare la linea temporale di
questi salti energetici tramite la naturale oscillazione della Terra conosciuta
come precessione, almeno in parte.
È un fatto ben conosciuto nei circoli
metafisici che il professore di Storia della Scienza del MIT, Giorgio De
Santillana, ha collaborato con la professoressa di Storia della Scienza
dell’Università di Francoforte, Hertha Von Dechend, per produrre una ricerca
epica e a prova di proiettile intitolata Hamlet's Mill.
Quest’opera epica mostrava come
questi numeri precessionali fossero preservati in tutte le culture antiche,
avendo avuto apparentemente origine con Atlantide stessa e con il "mito
dell'inondazione" creato dopo che era affondata sotto le onde dell'Oceano
Atlantico, suo omonimo.
Graham Hancock ha parlato di
quest’epica ricerca nel suo libro Le Impronte degli Dei [2]
e un estratto dal Capitolo 30 del libro di Hancock chiarisce bene il punto:
Per qualche inspiegabile ragione e in
qualche sconosciuta data, sembra che certi miti arcaici di tutto il mondo
abbiano "co-optato" (nessuna altra parola sarebbe più adeguata) per servire da
veicoli per una gran mole di dati tecnici complessi che riguardano la
precessione degli equinozi.
L'importanza di questa incredibile
tesi, come una autorità nello studio delle misurazioni antiche ha sottolineato,
è che ha sparato la prima salva di quella che potrebbe dimostrarsi una
"rivoluzione Copernicana nelle attuali concezioni dello sviluppo della cultura
umana".
Hamlet's Mill
è stato pubblicato nel 1969, più di un quarto di secolo fa, quindi la
rivoluzione veniva da lontano.
Durante questo periodo,tuttavia, il
libro non è stato né largamente diffuso al pubblico né ampiamente compreso dagli
studiosi del remoto passato. Questo stato di cose non è ancora noto a causa di
tutti i relativi problemi o punti deboli del lavoro.
Invece, nelle parole di Martin Bernal,
professore degli Studi Governativi alla Cornell University, è accaduto perché
"pochi archeologi, Egittologi e storici antichi possiedono la combinazione di
tempo, sforzo e capacità necessarie per affrontare le argomentazioni molto
tecniche di De Santillana".
Pertanto, Hamlet's Mill prova
in modo esaustivo che le mitologie di tutto il mondo hanno codificato parti
molto simili di informazioni riguardanti questo Grande Ciclo sulla Terra.
Tra gli aspetti più importanti di
queste informazioni c’è un ricordo quasi universale di un diluvio o alluvione
catastrofica e di un’inondazione di qualche genere. Ancora più importante, come
affermato sopra, De Santillana e la Von Dechend mostrano come nei miti stessi
vengano conservate precise informazioni sulla nostra precessione degli equinozi
di 25.920 anni.
Nell'ultimo capitolo abbiamo discusso
della precessione come una oscillazione nell'asse Terrestre. Abbiamo anche detto
che il modo migliore per visualizzarla sarebbe come se la stessa Terra avesse un
asse gigante che si estende da nord a sud.
Se voleste replicare la precessione, avreste bisogno di "macinare" la Terra
lentamente in circolo, andando nella direzione opposta o quella in cui ruota.
Dopo aver completato un cerchio, avreste l'equivalente di 25.920 anni Terrestri.
In Hamlet's Mill, De Santillana e la Von Dechend mostrano come quest’idea
concettuale sia stata rivelata più e più volte nelle antiche mitologie di tutto
il mondo come il concetto di un mulino che macina o di una metafora molto
simile.
Prima delle meraviglie moderne come
le macchine trebbiatrici, quasi ogni cultura sulla Terra aveva la necessità di
costruire mulini e simili per macinare il grano e per fare il pane. Quindi, la
metafora era facilmente leggibile e familiare per le persone cui veniva
proposta.
Se questa era la piena estensione
della "connessione precessionale" in questi antichi miti, parrebbe ancora
piuttosto facile che venisse presa alla leggera.
Il fatto chiave, spiegato così bene
in Impronte degli Dei di Hancock, è che gli stessi numeri armonici
fondamentali della precessione sono codificati anch'essi nei miti.
Di questo vengono presentati numerosi
esempi. Inoltre, questi miti possiedono invariabilmente il concetto del mulino
stesso che si rompe e che provoca una enorme catastrofe, simile alla inversione
polare alla fine di ogni ciclo.
Coloro che sono interessati sono invitati a consultare il lavoro del gruppo di
Hancock et al. per ulteriori informazioni. Nel caso di Hamlet's Mill, è
veramente troppo intricato e involuto anche per i migliori storici accademici
del mondo.
COTTERELL SCOPRE IL GRANDE CICLO SOLARE
Tutto quello che ci serve sapere ora è che per qualche ignota ragione, uno
specifico gruppo di informazioni riguardanti la precessione degli equinozi è
stata accuratamente codificata nelle mitologie di tutto il mondo.
Sappiamo anche che sia le letture di
Cayce sia quelle di Ra hanno messo direttamente in relazione la precessione con
il finora ignoto "ciclo solare", che coincide precisamente con la precessione
per numero di anni.
Lo scienziato e matematico Maurice
Cotterell ha fatto esattamente questo, scoprendo un ciclo a lungo termine nelle
eruzioni solari o macchie solari, che coincide con estrema precisione con
l'esatto numero di anni della precessione. Questo ciclo è stato scoperto tramite
un attento studio scientifico delle informazioni provenienti dal Sole ottenute
via satellite.
Come vedremo fra poco, Cotterell ha
scoperto queste informazioni con mezzi prettamente scientifici, senza miti,
metafisica o materiale "canalizzato" psichicamente.
Ovviamente, dal momento che ha fatto
la scoperta a metà degli anni '80, non poteva essere conosciuta in anticipo da
Edgar Cayce o da Carla Rueckert del Ra Material. È altrettanto improbabile che
lo studioso Cotterell sia a conoscenza di una di queste connessioni, dato che
non vengono mai menzionate nei suoi libri.
Per determinare le statistiche di un
ciclo solare di una qualsiasi concepibile lunghezza, si deve iniziare con alcune
misurazioni specifiche di come le varie forze del Sole interagiscano le une con
le altre. Cotterell aveva accesso ai dati satellitari che gli fornivano proprio
queste informazioni.
Quello che ha fatto è stato di
confrontare la velocità di rotazione conosciuta all'equatore del Sole con la
velocità di rotazione conosciuta per i poli Solari. Dato che il sole è un corpo
gassoso fluido, si muove più rapidamente all'equatore e più lentamente ai poli.
È la stessa analogia di quando si
rimescola un pentolone di minestra. Dove si mescola al centro si muove più
rapidamente, ma intorno ai bordi della pentola si muove molto più lentamente.
Espandendo questa informazione fino
al Sole, i dati satellitari confermano che ci vogliono 26 giorni Terrestri
perché il Sole compia un giro completo all'equatore e 37 giorni Terrestri
affinché il Sole compia un giro completo ai poli.
Ovviamente, ci devono essere dei
punti in cui questi due cicli di rotazione si intersecano e si trovano nello
stesso punto. Questa sarebbe la base per determinare ogni ciclo attraverso il
quale potrebbero funzionare questi campi magnetici.
Cotterell ha determinato che le due variabili si intersecherebbero ogni 87,4545
giorni. Quindi ha deciso di scattare delle "istantanee" dei dati solari solo
quando questi due cicli si intersecano. Ha chiamato questa unità di 87.4545
giorni, un bit.
Il passo seguente è stato confrontare
le posizioni angolari dei due campi del Sole ad ogni "bit" rispetto al periodo
di un anno Terrestre, ovvero 365,2422 giorni.
L'anno Terrestre sarebbe l'unico
nostro solido periodo di riferimento qui sulla Terra per confrontare e misurare
accuratamente l'interazione di queste due variabili.
Così, Cotterell ha preso ogni "bit"
di queste tre figure e le ha incastonate insieme con un supercomputer a cui
aveva accesso nel suo nuovo lavoro al Cranfield Institute of Technology, ora
Cranfield University.
Mentre i risultati mulinavano,
Cotterell ha avuto lo shock della sua vita. Ecco la citazione da
Mayan
Prophecies [3]:
Il computer ha sgobbato parecchio
alle sue somme prima di sputar fuori i suoi dati vitali in forma di grafico.
Quello che ne è uscito era sensazionale.
In una lunga stampa di picchi e baratri, simile ad un elettrocardiogramma un po’
sballato, si poteva chiaramente vedere un ciclo ritmico. Questo grafico di
interazione aveva le impronte di qualunque cosa fosse a regolare le macchie
solari, perché quello che si poteva sicuramente tracciare era un ciclo di 11,49
anni che evidenzia periodi di intensa attività.
Questo, comunque, non era tutto. Dai
grafici venivano chiaramente indicati altri cicli, che si estendono per periodi
di tempo più lunghi.
Qua includeremo un esempio del primo
dei grafici di Cotterell per aiutare a visualizzare quello che ha visto lui e
come era rappresentato:
Prima di andare
avanti, ricordiamo ai lettori che la definizione di macchie solari di Cotterell,
condivisa da molti altri scienziati, comporta il vedere le linee magnetiche di
forza sul Sole come se fossero veramente "fili" soggetti a intreccio.
Alcuni di questi
"fili" andrebbero da Nord a Sud e altri da Est a Ovest.
Così, mentre
l'equatore ruota più rapidamente dei poli, così le linee verticali e orizzontali
di forza magnetica continuano ad attorcigliarsi e ad annodarsi l’uno con l’altro
come in una treccia. Quando la tensione diventa troppo alta, c’è un improvviso
cedimento che rilascia l’energia accumulata.
Questo spontaneo
rilascio è visibile come macchia solare, che solitamente si mostra in due punti
ravvicinati contemporaneamente. Questi due punti corrispondono ai due bordi
dell'improvviso arco che si è creato quando la treccia magnetica attorcigliata
di energia sbuca fuori dal Sole.
Quindi, ogni 11
anni circa, i campi magnetici intrecciati sul Sole raggiungono la loro massima
tensione, producendo il maggior numero di macchie solari visibili sulla
superficie.
Quindi,
analizzando il traffico di questi campi magnetici intersecati, Cotterell è stato
in grado di produrre un grafico, basato su unità, o bit, di 87,4545 giorni.
La prima cosa che
ha visto è che un periodo di 8 bits, circa 700 giorni, sembrava molto
significativo e lo ha chiamato microciclo. Poi, prendendo sei microcicli o 48
bit, è giunto ad un ciclo più lungo di 11,49299 anni, una figura estremamente
vicina alla media di 11,1 anni data dalla scienza ufficiale per un ciclo
"regolare" di macchie solari.
Quando Cotterell
ha osservato più attentamente, ha potuto vedere che l'intero grafico si ripeteva
dopo 781 bit di tempo. Questa è stata una delle scoperte fondamentali di
Cotterell, arrivando ad un periodo di 68.302 giorni (o 187 anni) che lui ha
chiamato “ciclo di macchie solari”.
Questo ammontava a
97 microcicli. (Ricordiamo che ogni microciclo era della durata di 8 bit).
Cotterell ha scoperto con sua sorpresa che cinque di questi 97 microcicli sono
in realtà più lunghi, perché contengono 9 bit invece di 8. Questo lo ha portato
a capire che anche questo intero ciclo stava slittando, e pertanto indicava la
presenza di qualcosa di ancora più grande.
Cotterell
attribuisce questi lenti slittamenti solari a quello che è noto come “foglio
neutrale curvato [4]” del Sole.
Questa è un’area conosciuta vicina all'equatore solare dove il Nord e il Sud
magnetico si trovano in preciso equilibrio, cancellandosi essenzialmente l’un
l’altro e producendo una zona nulla.
Cotterell aveva
già avuto accesso alle ultime ricerche su come si credeva dovesse apparire
questo foglio. Basandoci sulla complessa interazione dei diversi campi magnetici
del Sole, possiamo vedere che esso sembra una sorta di enorme, sferico biscotto
della fortuna posizionato sopra il Sole, con le punte rivolte verso il basso.
Nel libro Cotterell
dice che:
Pare che il
foglio neutrale si sposti di un bit ogni 187 anni e che un particolare bit di
slittamento scivoli lungo l'intera sequenza di 97 microcicli per un periodo di
97x187 ovvero 18.139 anni.
Quindi,
visualizzando lo "slittamento" nel foglio neutrale, si potrebbe dire che ogni
187 anni il biscotto della fortuna si muove di un bit a destra della sua
posizione iniziale. Continuiamo:
Questo grande periodo di interazione
magnetica tra il Sole e la Terra, sembrava essere il più importante di tutti.
Era, comunque, suddiviso in modo non uguale in tre periodi di 19 cicli di
macchie solari e due di 20, per un totale di 97 in tutto.
Sembrava che ogni volta uno di questi periodi giungeva al termine, il campo
magnetico del Sole si invertiva. Alla fine Cotterell sembrava essersi imbattuto
in quella che egli avrebbe poi visto come una conoscenza probabilmente molto
antica.
Questo " importantissimo schema" di 19 o 20 cicli di macchie solari sembrava
controllare lo spostamento dei poli magnetici del Sole. La lunghezza cruciale di
20 cicli coinvolta è di esattamente 1.366.040 giorni ovvero 3.740 anni.
Come detto prima, l’inversione polare in realtà si alterna tra 20 cicli di
macchie solari di 3.740 anni e 19 cicli di 3.553 anni. Questo di fatto produce
una concordanza molto migliore con i numeri della precessione, come vedremo fra
poco.
Dimostreremo molto presto che questo stesso ciclo di 1.366.040 anni esatti era
conosciuto e osservato dai Maya. Sembrava che quando i poli del Sole si
destabilizzavano e si invertivano, la Terra fosse soggetta ad una seria attività
cataclismica. I Maya volevano esserne preparati.
Questa connessione Sole-Terra è molto misteriosa e non è in nessun modo una
conoscenza scientifica "comune". Suggerisce che una più grande forza energetica
sia all’opera sul, o attraverso, l'intero sistema solare.
La domanda diventa questa: se questi cicli di macchie solari finiscono per avere
un effetto sulla relativa stabilità o meno della Terra, dobbiamo ipotizzare che
le forze del Sole abbiano in qualche modo causato queste inondazioni.
Basandoci sulla nostra nuova comprensione dell'energia dell’etere e sulle sue
concentrazioni armoniche variabili, le macchie solari, o la funzione più grande
che le coinvolge, sembrano esercitare un controllo sul campo magnetico della
Terra, che poi influenza la posizione della Terra nello spazio. Anche l'energia
gravitazionale del Sole è una energia iperdimensionale.
Le macchie solari sono solitamente considerate niente più di un disturbo
magnetico, ma Cotterell lega le particelle energetiche che emanano dal Sole
all'astrologia, credendo che le mutevoli particelle solari abbiano effetto sugli
umani.
Infatti, il libro di Cotterell e Gilbert Mayan Prophecies mostra molte
sorprendenti coincidenze tra i picchi ed i baratri del ciclo di macchie solari
scoperto da Cotterell e altri fenomeni apparentemente slegati.
Questi comprendono il grado di radiazione del Carbonio 14 osservato in tre
anelli anno dopo anno, le temperature medie annue del clima Europeo, la rigidità
degli inverni del nord Europa, l'avanzamento e l'arretramento dei ghiacci alpini
e, incredibilmente, la crescita e la caduta delle civiltà.
Sembrava che quando i livelli di radiazione del C14 diminuivano, l'attività
delle macchie solari aumentasse proporzionalmente, e che durante tali periodi,
...sembrava che
l'alta attività solare... fosse collegata esattamente con la crescita di potenti
e sofisticate civiltà.
La bassa attività
delle macchie solari sembra collegata con periodiche "Ere Oscure", che sono
caratterizzate da un generale declino del livello culturale che è coinciso con
la caduta di importanti civiltà.
Dunque, da questo
possiamo vedere che le teorie di Cotterell suggeriscono che la radiazione solare
in qualche modo abbia un effetto sulla coscienza umana. Di fatto, la crescita e
lo sviluppo delle civiltà umane nel loro insieme. Nel modello di Cotterell,
questo è un effetto fisico causato da particelle tridimensionali di radiazione
che influenzano gli umani ed il clima in modi molto simili e misteriosi.
Eppure, è ancora
poco chiaro come esattamente questi periodi di radiazioni causino l'aumento
dell'intelletto dei popoli e come portino a grandi avanzamenti, mentre
contemporaneamente influenzano “avanzamenti” climatici sulla Terra.
Possiamo già
vedere prendere forma il fatto che l'energia del Sole sia di natura
iperdimensionale, che introduce una coscienza più elevata. Questo aumento
iperdimensionale raggiunge il suo punto massimo nel momento dell'Ascensione,
quando entriamo pienamente in un'area di densità eterica superiore e di velocità
relativa della luce superiore.
Cotterell allo
stesso modo spiega l'astrologia personale in questo modello basato sulle
radiazioni solari. Questo pare avere profonde implicazioni per l’astrologia del
segno del Sole, ovvero l'effetto di base che l'essere nati in un certo segno, o
in un certo mese dell'anno, ha sulla personalità.
Cotterell mostra
che il Sole ha due campi magnetici fondamentali, uno dei quali divide
essenzialmente il sole per il lungo, come una torta, in quattro quadranti
uguali.
Se pensiamo per un
minuto a cosa veramente riveli questo fatto, ci mostra che esiste una “armonica”
dell’ottaedro nel Sole, con un vertice per ogni polo e quattro equamente
distanziati attorno all'equatore (Vedere l’immagine).
Secondo i dati
dell'astronave interplanetaria IMP1 1963, i punti di stress equatoriali
dell'ottaedro che formano questo campo magnetico a quattro lati, provocano nel
Sole un "effetto sprinkler [5]"
che ci riversa addosso una doccia di particelle con carica diversa ogni mese.
Dunque, ogni mese
può essere fondamentalmente "positivo" o "negativo", basandoci su quelli che noi
ora sappiamo essere flussi ottaedrici di energia. (Cotterell non ha evidenziato
la geometria in questo).
Cotterell va avanti a mostrare una
perfetta correlazione tra i flussi di ioni positivi e l'estroversione,
ovvero personalità estroverse, e similmente, fra gli ioni negativi e
l'introversione, ovvero personalità più chiuse in sé stesse.
Questa relazione è stata dimostrata
dallo studio di Mayo/Eysenck. Jeff Mayo era un astrologo che ha collaborato
con il dott. Hans Eysenck, il "padre del test del Quoziente Intellettivo",
per dimostrare questo punto interessante ed elusivo.
Ai partecipanti è stata fatta
una stima della personalità sulle tendenze introverse/estroverse, e questi
dati sono stati poi confrontati con il loro "segno natale". Lo studio ha
dimostrato una correlazione straordinariamente alta tra queste due
variabili, per un gruppo relativamente enorme di oltre 2.000 soggetti
partecipanti.
Cotterell ci
avvisa anche dell'effetto che le macchie solari hanno sui nostri sistemi
gravitazionali, radio ed elettrici. In Mayan Prophecies, discute di una
enorme eruzione solare che ha sputato raggi X osservata il 5 Marzo 1989, e
durata per 137 minuti.
Gli scienziati del Gruppo di Osservazione Geologica di
Edinburgo credevano che fosse l’evento più grande del suo genere nel 20°
secolo, avendo sovraccaricato i sensori che hanno usato per osservarlo.
Cotterell indica che subito dopo nel punto della eruzione si sono
osservate macchie solari, dimostrando un chiaro legame tra i due eventi
solari.
Queste due
forze solari non erano mai state messe in relazione in passato e questo
evento supporta la teoria di Cotterell che le macchie solari siano correlate
a disturbi magnetici e di radiazione. L'"eruzione"
sarebbe la rottura visibile della tensione nelle linee magnetiche di forza,
seguite dalla macchia solare.
Però il
seguito è stato ancor più interessante. Tre giorni dopo, l'8 Marzo, il sole
ha iniziato ad emettere un grande flusso di protoni o particelle cariche
positivamente.
Cotterell ha
indicato che il campo magnetico della Terra si è deviato di 8 gradi in poche
ore, rispetto alla normale deviazione di soli 0,2° all’ora.
Questo evento
ha portato direttamente all’avvistamento di aurore boreali in aree assai
insolite, molto più a sud della norma, massicce ondate di energia che hanno
distrutto alcune griglie di distribuzione elettrica in Canada e hanno
causato danni diffusi e una totale dispersione delle onde radio, mettendo KO
le comunicazioni satellitari.
Ora, al
momento attuale, gruppi crescenti di astrofisici stanno prevedendo grossi
problemi nei nostri sistemi di comunicazione, intorno all'anno 2000, proprio
durante e dopo che questo libro sarà pubblicato.
Il tipico
ciclo di macchie solari di 11 anni raggiunge il suo picco nel 2000, e
basandoci sulle attuali osservazioni, possiamo aspettarci come risultato
alcuni effetti solari molto seri.
Abbiamo già visto questi effetti
avvenire su scala più ampia, compreso lo spegnimento del satellite Galaxy 4
del 1998, che ha provocato il mancato funzionamento dei Teledrin in tutti
gli Stati Uniti. L' energia dovrebbe divenire sempre più intensa col passare
del tempo.
Quindi, con la
nostra breve panoramica su qualcosa che Cotterell spiega con dettagli molto
maggiori, iniziamo a vedere all’opera una legge della natura mai scoperta in
precedenza.
Prima di
tutto, abbiamo chiaramente visto all’opera la geometria ottaedrica nei
flussi di ioni positivi e negativi che emergono dal Sole, mostrandoci ancora
una volta queste forze all’opera nel Sistema Solare su larga scala.
Il Sole non influenza solo i nostri schemi climatici e la stabilità
magnetica e polare Terrestre, ma anche i progressi che facciamo come
società.
Con questi più alti gradi di progresso deve venire anche
maggiore creatività, intuizione e introspezione, essendo questi tratti molto
umani necessari per stimolare massicci cambiamenti sociali. Questi
cambiamenti sociali possono essere inseriti nella elusiva categoria della
"crescita spirituale".
Ci sarebbe
ovviamente una correlazione con i maggiori avanzamenti sociali e avanzamenti
personali negli individui. La crescita spirituale è il
fondamento della introspezione, dell'ispirazione e della motivazione, il
respiro del Divino che si muove sulle placide acque della psiche umana.
L'umanità sta passando nella quarta densità.
Quindi ora
possiamo dimostrare che l’emissione di energia dal Sole è direttamente
collegata con gli avanzamenti spirituali negli umani.
Possiamo anche
vedere che questo misterioso ciclo delle macchie solari è legato
all'oscillazione precessionale di 25.920 anni della Terra e nessuno sembra
averne capito il motivo.
Quello che
stiamo ipotizzando qui è che vi sia una buonissima ragione per cui le
macchie solari e la precessione coincidano; entrambe rappresentano il ciclo
multidimensionale superiore a cui alludevano Cayce e Ra.
Questo ciclo è molto misterioso e nel corso di questo
libro continueremo a vedere che il suo scopo è di impostare un calendario
per gli avanzamenti spirituali finali: i Salti Dimensionali, la roba di pura
alchimia; materia che si trasforma da una fase vibratoria ad un'altra.
Questa è la "fisica dell'Ascensione".
Ovviamente, se
diamo credito al materiale riguardante Atlantide e civiltà ancora più
antiche, sembra che nel passato la vita intelligente umana abbia già
attraversato almeno uno di questi "salti".
È molto
interessante che molti autori compreso Graham Hancock, che ha scritto
Impronte degli Dei, insistano sul fatto che gli antichi conoscessero questo
grande ciclo e che abbiano fatto tutto il possibile per preservarne le
informazioni al fine di avvisarci. Avvisarci, vi chiederete?
Sicuramente. I
contatti di questo autore, insieme ad altre fonti mistiche, indicano che
questo ciclo di 25.920 anni è come una specie di respiro; il Sole "inala"
per circa 12.500 anni, si ferma, e poi "esala" per 12.500 anni. Si ritiene
che ogni singolo respiro del ciclo termini con un "punto di salto".
Infatti,
dovremmo avere ben in mente altri fenomeni di "respirazione" nell'universo
multidimensionale, ovvero le pulsazioni dell'Unità di Coscienza.
Quando giunge
questo punto di salto nel respiro del Sole, i campi di energia magnetica del
Sole saltano simultaneamente alla Terra e con essi seguono enormi ed epici
cambiamenti; cambiamenti che molti naturalmente interpretano come disastri
su scala mondiale se non capiscono quello che ci accade durante questo
processo.
Infatti, gli
ultimi tre maggiori spostamenti polari conosciuti sono stati
approssimativamente 84.000, 50.000 e 12.500 anni fa, come abbiamo visto a
pag.139 nel caso dell’Ancestors [6]
di Chatelain , di cui parleremo nel prossimo capitolo.
Mentre il
primo numero non è esatto, possiamo vedere una stretta correlazione. Questa
è una parte necessaria del meccanismo di funzionamento di questa transizione
dimensionale a cui si riferivano Ra e Cayce.
In The Ra
Material, per esempio, si afferma che la Terra molto probabilmente si
sposterà approssimativamente di 20° per assecondare la nuova energia di
"quarta densità" che affluirà dal Sole, ma essi dicono anche che questi
Cambiamenti Terrestri erano "molto, molto passeggeri".
Anche se gli
Atlantidei non ce l’hanno fatta a superare un simile spostamento, non
dobbiamo automaticamente trarne la conclusione che sia stata decretata una
sentenza di morte anche per noi.
GREGG BRADEN E IL CAMBIO FRA LE ERE
Se è vero che il Sole ci sta guidando attraverso un livello di cambiamenti
senza precedenti, dovremmo aspettarci ogni genere di anomalie nel Sole, così
come sulla Terra stessa.
Molti dati di
questo genere si possono trovare nel lavoro del geologo professionista e
ricercatore metafisico Gregg Braden, Risveglio al Punto Zero [7],
disponibile anche nelle Laura Lee Publications. Quindi, citiamo alcuni
esempi di queste anomalie.
La prima cosa
che ha colpito immediatamente questo autore quando ha visto il video di
Braden è stata che ha citato prove scientifiche per cui il cuore di ferro
della Terra non è fuso; si comporta più come un cristallo.
Cosa ancora
più interessante è che questo cuore assume la forma precisa di un
dodecaedro!
Finora non
siamo riusciti ad ottenere una immagine su internet da accompagnare a queste
informazioni, in quanto ovviamente non viene pubblicizzata, troppe persone
inizierebbero a fare troppe domande.
Questo,
comunque, ci aiuta a capire che il cuore interno della Terra può avere una
frequenza di "unità di coscienza" separata rispetto all'esterno, e sono
queste forze in realtà ad aver creato una forma precisa invece di abbozzarla
semplicemente con l'allineamento dei continenti.
Il fulcro del
lavoro di Braden punta al fatto che avvicinandoci sempre più al termine del
ciclo, osserviamo che misurazioni fondamentali della Terra che una volta
venivano considerate costanti, ora stanno invece cambiando molto
rapidamente.
La prima
"costante" è la forza di campo relativa della gravità della Terra, misurata
in "gauss". Abbiamo impostato una scala teorica da 0 a 10 gauss per misurare
la forza del campo magnetico della Terra, dove 0 è il più debole e 10 il più
forte.
Possiamo
dimostrare attraverso registrazioni fossili e mineralogiche che in certe ere
del passato, il campo gravitazionale della Terra era di 10 gauss. 2.000 anni
fa era di 4 gauss. Comunque, nella metà del 1998 era di soli 0,4 gauss e
continuava a scendere ad una velocità incredibile.
La seconda
"costante" da esplorare è la frequenza, o ritmo della vibrazione, nel campo
magnetico della Terra. Questo valore si rappresenta in hertz.
Per un lungo
periodo di tempo, si è creduto che la vibrazione magnetica che rappresenta
il "battito cardiaco" della Terra fosse stabilmente di 7,8Hz. Questo battito
cardiaco era abbastanza importante per un funzionamento appropriato dei
nostri corpi, da essere incorporato nei viaggi spaziali degli astronauti.
Venivano
progettate a bordo piccole macchine che emanassero questa stessa vibrazione
magnetica, per evitare ai corpi degli astronauti di subire dei traumi.
Ora sappiamo
da Gregg Braden che il battito cardiaco della Terra si è improvvisamente
impennato fino a 11,2Hz e in alcuni posti sul pianeta è arrivato fino a 14!
All’epoca in cui ha prodotto il video Risveglio al Punto Zero nel
1996, era stato misurato a 8,6Hz. Chiaramente, le cose stanno accelerando ad
una velocità incredibile!
Inoltre, è un
fatto ben noto che il campo magnetico della Terra sta effettuando dei
cambiamenti proprio nella sua polarità. Moltissimi sono ben consapevoli che
il Nord Magnetico sia significativamente spostato rispetto al Nord
Rotazionale.
Tuttavia, non
ci soffermiamo mai a capire quanto questo sia strano ed in qualche modo
sconcertante. Inoltre ora sappiamo che questo sta cambiando più rapidamente
che mai.
Infatti,
proprio negli ultimi anni, il Nord Magnetico si è spostato così rapidamente
che si è dovuto ridisegnare completamente le piste di decollo degli
aeroporti per poter permettere atterraggi sicuri ai piloti.
Come tutti
sanno, il principale strumento di navigazione dei viaggi aerei è la bussola,
che misura posizione del Nord Magnetico. Ora che questo sta cambiando, si
stanno facendo delle serie e costose correzioni negli aeroporti di tutto il
mondo.
Questi fatti
da soli suggeriscono che la Terra si stia destabilizzando in modo rapido. Il
campo gravitazionale sta perdendo forza molto rapidamente e questo significa
che la gravità non è bilanciata.
L'aumento del ritmo delle pulsazioni
dal "costante" 7,8Hz ci mostra anche che il campo magnetico della Terra si
sta destabilizzando o "oscillando".
Non solo
questo, ma gli effetti di El Niño e La Niña ci mostrano che l'interno della
Terra si sta misteriosamente scaldando, evidenziandosi negli oceani. Anche
questo è stato predetto nella serie della Legge dell'Uno già nel 1981,
attraverso la seguente citazione, che è riprodotta anche qui nel Capitolo
Due:
Questo [movimento planetario verso la quarta densità] avverrà con qualche
inconveniente, come abbiamo già detto, per via delle energie delle
pensiero-forme della vostra gente che disturbano gli ordinati costrutti
degli schemi di energia all’interno delle spirali di energia della vostra
Terra che aumentano l’entropia e il calore inutilizzabile.
Questo provocherà alla vostra Terra alcune rotture dell’involucro esterno
mentre si sta rendendo appropriatamente magnetizzata per la quarta densità.
Questo è l’adeguamento planetario [8].
Quindi, secondo fonti come Ra e il
lavoro di Gregg Braden, l’attuale posizione che manteniamo nello spazio non
ci tratterrà a lungo; la Terra dovrà compiere un adeguamento per
raddrizzarsi.
Come abbiamo indicato in precedenza,
Charles Hapgood ha chiamato questo processo "Dislocazione della Crosta
Terrestre [9]",
in cui l'intera parte esteriore della crosta terrestre scivola sopra il
cuore interno fuso del pianeta tutto in una volta. Come scritto in Impronte
degli Dei, la teoria di Hapgood è stata supportata niente di meno che da
Albert Einstein.
Braden spiega che ogni volta che nei precedenti registri storici la forza
del campo magnetico è calata e le pulsazioni della gravità aumentate, è
avvenuta una inversione dei poli.
Inoltre, come sottolinea il geologo William Hutton nel libro della ARE
Press, I Cambiamenti della Terra a Venire: La Prova [10], si è compreso di
recente che il cuore interno e dodecaedrico della Terra ruota ad una
velocità maggiore rispetto all'esterno.
Questo di per sé suggerisce una interazione di forze nella Terra più
complessa di quanto le ascrivessimo in precedenza.
Ciò che è più importante è che questo stesso studio ha rivelato anche che
questo più rapido dodecaedro interno si è già significativamente dislocato
dall'angolo di rotazione della parte esterna della Terra!
In altre parole, i poli magnetici interni della Terra si sono già spostati e
ora si trovano ad un diverso angolo di inclinazione!
Dunque, il cuore interno della Terra potrebbe proprio aver creato un
precedente per la futura posizione della parte esterna. Nel muoverci verso
questa nuova posizione, il Nord Magnetico continua a slittare sempre più
rapidamente in quella direzione, prima che avvenga il grande, roboante
adeguamento.
Sia Hutton sia Michael Mandeville indicano che nelle Letture di Cayce si
potrebbe trovare che questa “inversione dei poli” terrestri sia avvenuta nel
1936. Ci sono ripetuti riferimenti nelle Letture a qualche grande evento di
Cambiamento Terrestre che sarebbe avvenuto nel 1936.
La spaventosa calma di quell’anno non sembra avere alcun senso, basandoci
sulla notevole accuratezza di Cayce in tutte le altre aree.
Secondo le letture di Cayce, una volta avvenuto questo spostamento interno
era inevitabile che la crosta esterna si muovesse di conseguenza. Di nuovo,
Ra dice che questo movimento dovrebbe essere di circa 20°.
Anche la lettura in trance profonda di Wilcock del Gennaio 1999 indica che
la Terra dovrà effettivamente compiere questa transizione, e che quando
questo avverrà seguiranno terremoti più devastanti:
Invero, la massa sferica della gravità diverrà più regolare, come una
costante, nei prossimi mesi e anni.
Per fare questo, deve rinnovare e ravvivare la connessione con l’influsso di
energia solare di quarta densità positiva. Questo avviene indirettamente
attraverso la polarità degli abitanti, e più direttamente tramite
l'inevitabile riallineamento della griglia globale stessa.
Questo aspetto del cambiamento non è necessariamente malleabile, benchè
grazie all'armonia degli abitanti possa essere affrontato ad una velocità
molto minore, quindi meno disastrosa. [53-29]
Ma ripetiamo, non abbiamo a che vedere con questo fenomeno solo sulla Terra;
stiamo parlando anche del Ciclo Solare. Anche i dati dal Sole suggeriscono
che un epico cambiamento è in corso. Braden sottolinea anche che la sonda
Ulysses ha fatto l’incredibile scoperta che i poli magnetici Nord e Sud del
Sole non sono più rilevabili come nel 1995!
In più, c'è stato un continuo e incredibile aumento nella quantità di
eruzioni solari, di raggi X e tempeste di protoni anno dopo anno. Questi
aumenti sono così profondi che spesso hanno finito per andare fuori scala
rispetto agli strumenti di misurazione che i nostri scienziati avevano
costruito per osservarli.
Il satellite SOHO è stato la nostra principale connessione per osservare
questi fenomeni e nel 1998 è andato offline almeno due volte, apparentemente
a causa della crescente irregolarità della radiazione Solare. Questi
problemi della SOHO e delle tempeste solari sono trattati molto
eloquentemente nel sito ORBIT di Kent Steadman,
www.cyberspaceorbit.com.
I CAMBI DI CICLO E IL
CALENDARIO MAYA
Entriamo nel Calendario Maya, un misterioso sistema di misurazione che è
stato scoperto inciso in un gigantesco disco di pietra in Mesoamerica.
Il Calendario Maya era piuttosto inspiegabile per chi lo aveva scoperto, in
quanto tracciava un ciclo di 1.872.000 giorni e all'inizio nessuno capiva il
perché. Il ciclo era suddiviso in varie unità di lunghezza, ognuna con un
nome separato.
-
Un anno
Terrestre era un kin
-
20 giorni
erano un uinal
-
18 uinal
sommati ci danno 360 giorni, che era chiamto tun
-
Venti tun
sommati ci danno 7.200 giorni, chiamato katun
-
Venti katun
sommati ci danno 144.000 giorni, chiamato baktun
Quindi, la struttura finale del
Calendario Maya era dunque composta di 13 baktun, ognuno composto da 20
katun, che ci portano ad un totale di 1.872.000 giorni ovvero quasi
precisamente 5.125 anni.
La qualità armonica e Gematriana di
questi numeri dovrebbe essere facilmente e immediatamente visibile.
La "saggezza convenzionale" sul
Calendario Maya non ha portato ad alcuna spiegazione soddisfacente del
perché queste particolari lunghezze di tempo fossero tanto importanti per i
Maya, in particolar modo i 5.125 anni.
Comunque, Cotterell potrebbe essere stato il primo a notare che cinque di
questi cicli del Calendario Maya sommati portano agli stessi 25.920 anni
della precessione stessa.
Dobbiamo quindi ritenere che i Maya fossero consapevoli della precessione?
Se sì, perché l'hanno tracciata così meticolosamente e perché solo un quinto
dell'intero periodo?
Se il lettore ricorda, avevamo parlato in questo capitolo del fatto che
Maurice Cotterell aveva compiuto una importante scoperta riguardo al numero
di anni necessari per l’inversione dei poli del Sole.
Lo ha chiamato "ciclo di inversione delle macchie solari" e gli ha dato il
valore esatto di 1.366.040 giorni.
Questo è stato calcolato con precisione tramite grafici e tramite una
mappatura dell'intersezione dell'orbita solare all'equatore di 26 giorni,
rispetto alla sua orbita ai poli di 37 giorni.
Questa scoperta è stata il risultato della tecnologia satellitare, combinata
con il miglior supercomputer disponibile a Cotterell a quel tempo; un
prodotto della tecnologia moderna di fine 20° secolo mentre ci avventuriamo
verso lo “spazio esterno".
Per quanto incredibile possa sembrare per i non esperti, Cotterell ha poi
scoperto la stessa identica misura del ciclo di inversione delle macchie
solari in antiche scritture Maya; l'enigmatica figura conosciuta come "super
numero" nell’opera Maya chiamata Codice Dresda.
Sorprendentemente, ha dimostrato che quando questo "super numero" veniva
messo a confronto con il suo ciclo delle macchie solari, (dopo aver eseguito
un certo bilanciamento di cui parleremo), le due misure erano
matematicamente identiche! Ora questo dovrebbe certamente sollevare molta
attenzione!
Come possono i nostri attuali modelli di storia spiegare qualcosa di questo
genere? Come ho detto, era chiaro che i Maya avessero un grande interesse
nel tenere d’occhio questo ciclo, in quanto avrebbe portato ad inevitabili
cataclismi sulla Terra.
Ovviamente sapevano che i Cicli di Macchie Solari erano in azione,
altrimenti non avrebbero potuto essere in possesso di questi esatti numeri
scientifici.
Pertanto, la ricerca di Cotterell non è nient’altro che una riscoperta di
qualcosa di già conosciuto; qualcosa che persino la nostra migliore
strumentazione doveva ancora far giungere alle menti della comunità
scientifica ufficiale.
Ricordate che è stata proprio l'ingenuità di Cotterell a portarlo a scoprire
questo ciclo, e che questo deve ancora essere riconosciuto "ufficialmente"
dagli astrofisici.
Quindi, il tempo calcolato dal Calendario Maya era ovviamente un ciclo
ancora più importante dell’inversione polare del Sole; il numero
dell’inversione polare del Sole è stato trovato solamente in un codice,
mentre la figura del Calendario Maya è stata il risultato finale del loro
intero sistema di misurazione calendariale.
Il Calendario Maya combacia esattamente con un quinto del ciclo
precessionale; in altre parole, se si moltiplica 5.125 anni per 5, si
ottiene 25.625 anni, che è molto vicino a 25.920.
Sorprendentemente, e ovviamente molto significativamente, il "ciclo di
inversione delle macchie solari" di Cotterell, che è anche un numero Maya
come abbiamo appena detto, combacia precisamente anche con il ciclo
precessionale; questa volta è esattamente un settimo dell'intero ciclo.
Questa è una scoperta estremamente significativa su cui nessun altro
ricercatore oltre a Wilcock ha richiamato l’attenzione, in quanto si trova
sotterrata nell'appendice del libro di Cotterell e Gilbert.
Quindi ripetiamo, cinque Cicli del Calendario Maya e sette Cicli di
Inversione delle Macchie Solari portano entrambi ad una stessa identica
figura, la precessione degli equinozi. Ed è proprio questa figura di 25.920
anni che sia Cayce sia Ra indicavano come di fondamentale importanza per
tutti noi.
Se ricordate, il grafico Solare di Cotterell si ripeteva dopo 781 bit
di tempo, che erano 68.302 giorni. Lui ha definito questo periodo di 68.302
giorni ciclo delle macchie solari.
Egli ha anche determinato che unità di 19 o 20 di questi cicli sono
direttamente correlati alle inversioni polari del Sole.
Il ciclo medio di inversione polare del sole era lungo 1.366.040 giorni.
Cotterell mostra che i Maya sapevano anche che unità di 260 giorni potevano
essere sommate a formare un ciclo allo scopo di fornire "l’operatore
differenziale di inversione" [SDO (11)]
che permetterebbe a questi cicli di espandersi nelle loro controparti più
grandi.
l 260 era un numero molto sacro ai Maya, tanto sacro che gli diedero
addirittura un nome: lo tzolkin. Vedremo di più su questo numero nel
prossimo capitolo, in quanto era uno dei due principali cicli usati per
contare il numero di giorni sulla Terra, permettendo loro di tracciare dieci
rotazioni dell'equatore del Sole di 26 giorni l'una.
Una scoperta importante come quella di
Cotterell ci aiuta a capire il perchè i Maya erano così interessati a
questo; esso trasforma o inverte direttamente cicli di ordine inferiore in
cicli di ordine superiore.
Così, i Maya hanno preso due SDO o
unità tzolkin di 260 giorni per trasformare il numero di inversione polare
del sole nel loro numero di Codice di 1.366.560.
Illustrando nuovamente la connessione
tra il ciclo di inversione polare del sole, il ciclo del Calendario Maya e
il ciclo precessionale, lasceremo che siano le parole stesse di Cotterell a
parlare da sole. Tutto questo è catalogato a pag.300 nell’Appendice 7 di
Mayan Prophecies:
Sbandierando il numero 1.366.560 i Maya ci introducono alla natura variabile
della curvatura neutra e delle inversioni magnetiche solari. Quindi
sbandierando il numero 1.872.000 (il ciclo Maya di 5.125 anni) i Maya hanno
attirato l’attenzione su:
-
La precessione
-
Il fatto che il momento delle sette collisioni (5 durante 97 inversioni,
seguite da 2 durante le successive 39 inversioni) successive all'inizio
del ciclo, è in qualche modo significativo, in termini di collisione.
Le collisioni a cui si riferisce
Cotterell, sono le volte in cui i Cicli di 1.366.040 giorni di Inversione
della Macchie Solari collidono l’un l’altro.
Cotterell
poi dimostra come questi numeri si sommano per formare un ciclo
precessionale leggermente più corto della figura comune di 25.920 anni,
ovvero 25.627 anni. (260 giorni vengono sommati fino al valore di 1.872.000
x 5 come parte naturale del ciclo di inversione).
Quindi ci
spostiamo a pag.303, dove Cotterell spiega il perché i Maya sbandierassero
questo numero:
Quindi forse l’intera questione del ciclo di 1.872.000 è quella di far
arrivare il messaggio dell’inversione dei poli o della Terra che inclina il
proprio asse.
Questo è esattamente quello che vediamo nel materiale presentato in
Hamlet's Mill e altre fonti, comprese le Letture di Cayce. Il ciclo
precessionale stesso sembra connesso a cataclismi periodici sulla Terra.
Fortunatamente, abbiamo altre prove che puntano a questo come qualcosa di
più di un semplice caso in cui tutti moriamo e veniamo spazzati via dalla
faccia del pianeta; nei materiali profetici abbiamo un chiaro collegamento
al concetto di ingresso nella quarta densità.
Inoltre, con i dati di Cotterell, ora abbiamo anche raggiunto quello che
cercavamo: una relazione diretta di tutte queste informazioni con i cicli di
tempo misurabili e scientifici nel Sole, così come anche con la prova che
lega i numeri ad una civiltà antica.
Chiaramente, i Maya hanno fatto molto lavoro su questo ciclo, e pare dalle
loro scritture che stessero almeno parzialmente cercando di avvisarci che
questo ciclo causa enormi cataclismi periodici.
La conclusione quasi unanime è che la data terminale del Calendario Maya sia
il 22 Dicembre 2012. Il Ra Material indica che la Terra per quella data sarà
diventata completamente di quarta densità. I Francesi hanno calcolato che la
Terra in quella data passerà nell'Era dell’Acquario.
Tuttavia, Cayce ha parlato del 1998 e del 2001 per questo ciclo solare, non
del 2012. Infatti, una gran moltitudine di predizioni presunte intuitive
sembrano concentrarsi nei pochi anni intorno al 2000, non al 2012.
Di questo se ne parla piuttosto bene nel libro di
A.T.Mann Millennium Prophecies [12]
e in 1999: l'anno dell'Apocalisse [13]
di Charles Berlitz. Questo è ovviamente anche un aspetto descritto
della profezia della Bibbia, come indicato in opere come
The Late Great
Planet Earth [14] di Hal
Lindsey.
Di nuovo, il 2012 sembra relativamente vicino, in termini di tempo, a queste
previsioni, eppure questa data non veniva quasi mai menzionata in nessuno di
essi.
La nozione di Ascensione, basandoci su altre fonti
profetiche, non sembra sincronizzata col 2012 ma molto ben sincronizzata con
i primi anni del Nuovo Millennio. Quindi, possiamo certamente
ipotizzare la possibilità che non dovremo aspettare così tanto come
credevamo.
Quello che sappiamo è che il momento approssimativo del passaggio dall'Era
dei Pesci a quella dell'Acquario è stato calcolato in Francia intorno al
2011d.C.
Dal momento che le ere dello zodiaco rappresentano il Grande Ciclo di 25.920
anni della precessione, suddiviso in 12 unità di 2.160 anni, avrebbe senso
che così come noi passiamo dai Pesci all’Acquario, altrettanto il Calendario
Maya punterebbe dritto verso quell’epoca per la trasformazione.
L’opera di John Major Jenkins in
Maya Cosmogenesis
2012 [15] ha espanso la
nostra conoscenza sul perchè il Calendario Maya possa aver puntato come data
al 22 Dicembre 2012. Infatti, questa informazione può essere l’intera
chiave per capire il perchè la nostra area locale di "densità energetica"
avrà il culmine della sua crescita proprio in quel periodo.
Jenkins ha mostrato chiaramente che nel lento movimento
della precessione, la Terra si allinea con il centro della Via Lattea in
questo "punto di triangolazione" che è il 2012. Molti dei miti Maya,
comprese le loro drammatiche partite a ball-court [16],
sembrano aver preso di mira quel momento come il periodo in cui la Terra è
pienamente allineata con l'utero della Madre Cosmica, la nostra Galassia.
Ovviamente, questo utero significa rinascita, e questo è esattamente quello
che stiamo attraversando noi, basandoci su una esplicita guida fornitaci
dalle Letture di Cayce e ancor di più dalla serie della Legge dell'Uno.
Ra chiarisce che tutti questi cicli hanno a che fare con la nostra posizione
relativa nella Galassia, e che le la Terra sta sicuramente rinascendo.
Basandoci sulla teoria dell'etere, questa idea di densità
energetica in cambiamento relativa al Centro Galattico non è difficile da
capire. Nella teoria dell’etere, la gravità stessa non è altro che il
flusso di "vento eterico" di energia di fondo che entra per creare un corpo
grande come la Terra momento dopo momento.
In questo modello, quando camminiamo sulla Terra siamo
come zanzare che viaggiano lungo una finestra attraverso cui l’aria soffia
all’interno. È il reale movimento dell'energia intelligente, secondo
Ra e molte altre fonti, che crea tale effetto.
Nel prossimo volume avremo molto altro da dire a riguardo. Per ora, il punto
più importante per noi è comprendere che il centro della nostra Galassia
sarebbe ovviamente la forza maggiore per questo influsso di energia cosmica.
Quindi, è logico ritenere che mentre la Terra si allinea molto precisamente
con questa fonte centrale di energia entrante, anche noi veniamo influenzati
molto chiaramente dalla sua maggiore concentrazione.
Questo ci dà un solido modello per visualizzare il movimento verso un'area
in cui la Velocità della Luce, il Tempo e le vibrazioni spirituali in
generale, sono al loro livello più alto, provocando quindi cambiamenti per
noi nel nostro Sistema Solare.
Nel prossimo capitolo, inizieremo a scoprire i risvolti più profondi di
questa funzione del Ciclo Solare, aspetti che coinvolgono le orbite dei
pianeti.
Questa informazione ci mostrerà come le armoniche del “fluido” vibrante di
energia intelligente o etere creerà movimenti molto precisi nelle orbite
planetarie.
Dato che i pianeti sono una parte fondamentale e interconnessa di questo
fluido armonico, e che sono in movimento vibrazionale, vedremo che anche le
loro esatte orbite dovrebbero essere una funzione della vibrazione.
Quello che non potevamo aspettarci è quanto incredibilmente precisa si
riveli tale funzione.
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