Forse la cosa
più interessante che incontreremo avvicinandoci sempre più alla comprensione di
questo ciclo solare è la triangolazione nel periodo prima e dopo l'anno 2000.
C’è un’infinità di profezie apparentemente valide che puntano a questo preciso
periodo come momento di grande cambiamento.
Le Letture di
Cayce, parlando di quello che dev’essere esattamente lo stesso ciclo solare
indicato da Ra e dal Calendario Maya, ha richiamato l’attenzione sul 1998.
La domanda che
dobbiamo farci quindi è questa. Se si suppone che debba essere il 2012, allora
perché ci sono così tante profezie che si concentrano su una data che è
significativamente precedente?
Se osserviamo il
Grande Ciclo strettamente dalla prospettiva delle macchie solari, allora
dobbiamo presumere che l'interesse nel 2000 possa essere nato dal fatto che si
sa che il più piccolo “ciclo di macchie solari" opera con incrementi di 11 anni.
Sappiamo che
questo ciclo di 11 anni ha degli effetti, disturba le comunicazioni radio e
aumenta l'emissione di particelle solari. I calcoli attuali collocano il
prossimo picco solare nel Maggio del 2000.
Questo fatto da
solo suggerisce fortemente che esista effettivamente una connessione, dato che
molti sono consapevoli dell'allineamento planetario che avverrà il 5 Maggio
2000. Questo è stato reso pubblico negli episodi di apertura dello show TV "Millennium",
così come in 5/5/2000: Ice, The Ultimate Disaster di Richard Noone.
Inoltre, in una conversazione e-mail del 1999 tra Wilcock e
John Major Jenkins, l'autore di Maya Cosmogenesis 2012 [1],
Jenkins ha rivelato quanto segue:
In Maya Cosmogenesis 2012, la mia posizione è che i Maya ritenessero che la loro
data 13.0.0.0.0 (21 Dicembre 2012) marcasse l’allineamento del solstizio solare
di Dicembre con la Via Lattea. Questo avviene ogni 13.000 anni.
Il materiale egiziano di Zep Tepi si riferisce all'ultima volta in cui questo è
accaduto. A quel tempo, il solstizio solare di Dicembre si stava allineando con
la parte sottile e diffusa della Via Lattea che attraversa i Gemelli. Questa è
la direzione verso l'esterno della Galassia.
Ora, attorno al 2012, il solstizio solare di Dicembre si sta allineando con la
parte opposta della Via Lattea, la parte che attraversa il Sagittario, dove si
dà il caso che si trovi il Centro della Galassia.
L'astronomia Vedica riassunta da Sri Yuketswar in La Scienza Sacra [2],
benché scritta in modo oscuro, suggerisce che la dottrina Vedica Yuga ha
riconosciuto l'allineamento solstizio-galassia come il fatto
trasformativo nei cicli dell'evoluzione della coscienza umana...
Penso che l'intera area di trasformazione sarà un processo guidato. Tu stai
osservando i dettagli e identificando i probabili punti di "innesco".
Anche la data del Maggio del 2000 che menzioni tu è significativa per via
dell'allineamento Sole-Pleiadi-Zenith sulla latitudine di Chichen Itza. Questa
latitudine è di 19.5°, che è significativa per via della Teoria della Griglia
Terrestre e dei Solidi Platonici.
Geograficamente, lo Yucatan è la coda del serpente; è là dove la vibrazione
Sole-Pleiadiana scende e si incarna.
Esattamente dalla parte opposta del globo, alla stessa latitudine, troviamo la
Bocca del Gange, la bocca o il canale di nascita di Ganga, la dea Vedica della
Via Lattea.
Io ritengo che questo enfatizzi il processo astronomico di 13.000 anni,
disegnato sulla Terra come fosse una mappa.
Come proposto nel mio libro, la polarità coda-bocca si trova nella
riconciliazione delle cosmologie Galattica e Zenitale, una riconciliazione che
culmina (cosmologicamente parlando) con l'allineamento Galattico dell'inizio del
21° secolo.
All’epoca della
prima pubblicazione on-line di questo libro, ci troviamo a poche settimane da
questa data; e basandoci sul modo in cui stanno andando le cose, non ci
aspettiamo che accada niente di estremamente importante.
Potrebbero
esserci terremoti, come nella precedente congiunzione dell'11 Agosto 1999, in
cui nel cielo c’è stata una congiunzione planetaria della Grande Croce, così
come una eclisse solare totale esattamente alle 11:11am GMT, solo 6 giorno dopo
abbiamo osservato un forte terremoto in Turchia.
Questo terremoto
è avvenuto esattamente sulla stessa traiettoria che aveva seguito l'eclisse
sopra la Terra, e dunque anche sopra la Griglia della Terra.
Avevamo predetto che potevano avvenire dei Cambiamenti Terrestri provocati da
questa situazione, e abbiamo avuto ragione.
L'immagine che
segue è stata scattata in Inghilterra esattamente alle 11:11am GMT, e mostra il
Sole in piena corona:
LA GRANDE CONGIUNZIONE 11:11
Il fatto che l'11 Agosto la congiunzione sia avvenuta alle 11:11am non sembra un
caso; era un numero che molte persone avevano osservato sui loro orologi per
anni senza sapere perché.
La
Rivelazione 11:11 parlava direttamente di uno sbalzo energetico, e diceva:
"Dopo 3 giorni e mezzo... Dio è apparso su una nuvola e disse, "Venite qui
sopra" e sono stati portati nei cieli..."
Secondo il
ricercatore Joe Mason, la metafora dei 3 giorni e mezzo ha a che fare col salto
dell'umanità dalla terza densità alla quarta.
Ovviamente, non
è accaduto nulla quel giorno. È certamente possibile che ognuna di queste
congiunzioni rappresenti degli aumenti discreti nell’energia, come questo autore
ha chiaramente notato.
Comunque, se ci
limitiamo ad attendere il "momento finale" stesso, potremmo rimanere delusi e
non notare tutte le altre cose importanti che ci stanno accadendo. Il periodo di
Maggio 2000 sarà probabilmente un caso simile.
Elkins non ha
mai posto la domanda sulla data del 2000 nella serie della Legge dell'Uno,
quindi dobbiamo scoprire da soli perché le Letture di Cayce puntassero ad essa.
Possiamo subito
vedere quanto strettamente questo sia legato alle nozioni Bibliche della Seconda
Venuta di Cristo che ci introduce a 1000 anni di pace.
Sembra ora che i padri della chiesa possano proprio aver aggiustato la data di
nascita di Gesù per farla coincidere con una data che loro si aspettavano essere
di grande forza; l'anno armonico 5.760 nel calendario Ebraico. 576, ovviamente,
è un altro numero Gematriano.
Comunque, lo
scopo principale di questo capitolo è quello di illustrare un aspetto ancora più
profondo del Ciclo Solare che non è stato mai notato da nessuno oltre all'autore
di questo libro.
Citeremo gli sforzi di un altro Maurice C., questa volta non Maurice Cotterell
ma Maurice Chatelain, un Francese ex scienziato e astrofisico della NASA.
La sincronicità
tra questi due nomi è un altro interessante "suggerimento" di una connessione in
un certo senso superiore.
Nel suo libro
del 1971, ormai raro e fuori stampa, intitolato Our Ancestors Came from Outer
Space [3], Chatelain evidenzia
un caso scientifico e matematico apparentemente ermetico sulla corretta
datazione del calendario Maya.
Prima di
spiegare questo caso, dobbiamo qualificare tutto questo affermando che noi ora
sappiamo che Chatelain era in effetti in errore, in un certo senso.
Chatelain ha
riconfigurato il Calendario Maya basandosi su nuove informazioni da lui stesso
scoperte. Anche se le date riconfigurate erano sbagliate, l'informazione stessa
è di vitale importanza per comprendere questo ciclo.
Quello che
apprendiamo dal lavoro di Chatelain, è che per comprendere questo ciclo,
dobbiamo osservare Giove e Saturno, specificamente quando vanno in congiunzione
tra loro.
È per questa
ragione che vi è grande interesse nel Maggio del 2000, in quanto Giove e Saturno
entrano in congiunzione il 28 Maggio 2000. Questo si dimostrerà essere il
"collegamento mancante" che cercavamo, permettendoci di "balzare" ad un livello
ancora più alto di energia.
Ricordatevi che
Ra si riferisce all’energia "in espansione verso l’esterno e in coagulazione
verso l’interno" che è responsabile del nostro Ciclo Solare.
La citazione di
Ra chiarisce che dobbiamo andare oltre al semplice studio del Sole: questa "
energia pulsante" rappresenterebbe le forze armoniche che hanno organizzato
l'intero Sistema Solare allo stesso modo in cui hanno organizzato la Griglia
Globale.
Quindi, dobbiamo
proprio considerare i cicli di TUTTI i pianeti per capire come funziona questo
ciclo. Dato che Giove e Saturno sono i pianeti più grandi, possiamo anche
aspettarci che siano essi ad esercitare le forze maggiori su questo ciclo. Per
questa ragione dobbiamo porre molta attenzione ad essi.
IL CALENDARIO MAYA DI
CHATELAIN
Nel suo libro,
che tratta molti argomenti diversi, Chatelain discute dell’aspra disputa tra
Francesi e Tedeschi nel considerare l'apparente ambiguità della data iniziale
del Calendario Maya.
Questo è
avvenuto quando il calendario è stato scoperto per la prima volta, dato che in
realtà ne erano state scoperte due copie, che di fatto non concordavano l’un
l’altra molto precisamente. C’è voluto molto lavoro per giungere infine ad una
data iniziale corretta.
Dato che tanto
sforzo era stato profuso per risolvere queste aree di conflitto sui dati,
Chatelain credeva che il nostro ormai universale adattamento della data
“vincente” non fosse necessariamente fondato.
Chatelain ha
creato una sua propria data di inizio che coincidesse perfettamente con un
grandissimo evento astrologico che sembrava dare grande credibilità al suo
sistema di datazione; all’epoca non era consapevole dei cicli solari di scala
maggiore che sono coinvolti.
Così,
indipendentemente da come viene osservato, il Calendario Maya è uno strumento
astrologico multisfacettato, di fatto piuttosto banale e molto utile una volta
compreso. Il Calendario non è un semplice ciclo; viene misurato tramite cicli
più piccoli che devono essere tenuti altrettanto in considerazione.
Il più piccolo di questi è il katun, che è di approssimativamente 20 anni, 7.200
giorni. Un ciclo del Calendario Maya di approssimativamente 5.200 anni consiste
in 260 di questi katun.
Questo numero
260 si dimostra il numero più sacro di tutta la scienza ed il misticismo Maya.
Esploreremo questa nuova informazione che suggerisce il perchè era tanto
importante.
Questo numero
era tanto cruciale e sacro per la loro comprensione dell'universo che gli hanno
addirittura assegnato un nome, chiamandolo tzolkin.
Per suddividere
il Calendario in parti più maneggevoli, hanno anche raggruppato i katun di 20
anni in gruppi di 20.
Ogni gruppo di
questi gruppi da 20 katun dura circa 400 anni, ovvero 144.000 giorni e il nome
creato per questo è baktun.
(Ovviamente, stiamo vedendo emergere ancora una volta la stessa armonica di
Cathie per la Velocità della Luce, questa volta in un ciclo che misura il
tempo).
Dato che ci sono
un totale di 260 katun in un Ciclo del Calendario, ci servono 13 gruppi da 20
per giungere alla somma finale. Quindi, per ogni Ciclo del Calendario, ci sono
13 baktun assieme.
Come abbiamo
appena detto, il numero 260 dello tzolkin è il numero più sacro in assoluto per
i Maya; è la radice del loro intero sistema matematico e il numero di giorni del
loro Anno Sacro.
Il loro
calendario consisteva sempre di due cicli di datazione: l’anno solare
convenzionale di 365 giorni insieme all'Anno Sacro di 260 giorni allo stesso
tempo.
Ogni data del
calendario era una combinazione di queste due variabili e ovviamente i punti
dove si intersecano saranno costantemente variabili. Tutto questo è ben trattato
in Mayan Prophecies [4] di
Chatelain e Gilbert.
ARMONICHE DEL NUMERO 13
Come vedremo, le più profonde sincronicità attorno al numero 260 sono piuttosto
impressionanti. Come nostro primo esempio, Cotterell ha indicato che i gas
turbinanti all'equatore del Sole compiono una rotazione completa ogni 26 giorni
Terrestri.
Questo è un punto importante, e dovremmo immediatamente vedere che ha una
probabile controparte armonica nella vibrazione. Per capire come questo possa
essere possibile, ricordiamoci che l'intera serie di numeri armonici è costruita
sulle "vibrazioni" di cifre più piccole, che si moltiplicano in figure sempre
più grandi.
Questo è un punto chiave che diverrà più ovvio quando studieremo le orbite
planetarie. Tutti i numeri da uno a otto hanno significati specifici nell'Ottava
e anche il nove, dieci, undici e dodici sono assai fondamentali per diverse
ragioni.
Il 13 sembra essere l'ultimo numero ad avere una vibrazione unica prima che le
proprietà vibratorie si inizino a replicarsi.
Ci
viene ricordato che in varie epoche molte culture antiche, compresi i Sumeri,
avrebbero usato la base 12 come sistema di conteggio, e in questo sistema le
vibrazioni del numero 13 rappresenterebbero una ottava: la prima unità nel
"livello" successivo di conteggio, proprio come il 10 è il "livello" successivo
del numero 1 quando si usa il sistema a base 10.
Le vibrazioni del numero 13 come ottava possono essere visualizzate su un
pianoforte convenzionale quando si suona la scala "cromatica", dove si va da Do
a Do suonando sia i tasti bianchi sia quelli neri. Ogni scala avrà 12 note prima
di completare l'Ottava con la tredicesima nota.
Quindi ripetiamo, possiamo vedere che il 26 è a buon diritto un numero armonico,
solo che pare che i Maya ne fossero molto più consapevoli rispetto ai Sumeri.
Secondo Ra, erano in contatto con diversi gruppi extraterrestri e questo
potrebbe ben spiegarne la ragione: ogni gruppo ha ricevuto pezzi diversi del
puzzle.
Quindi di nuovo, l'equatore del Sole ruota in 26 giorni Terrestri. Cotterell
dimostra anche che dieci di queste rotazioni, ovvero 260 giorni, sono il fulcro
di tutti i cicli Solari di livello superiore. Pertanto, l'Anno Sacro Maya di 260
giorni sarebbe un modo preciso per tenere traccia dell'attività solare.
La
domanda che dobbiamo immediatamente porci è questa: senza il suggerimento di Ra
sull'intervento extraterrestre e/o sull'eredità Atlantidea, come poteva una
società apparentemente non tecnologica sapere come conteggiarlo?
Sicuramente non c’è neanche la minima traccia di una prova che suggerisca che
avessero qualcosa di neanche remotamente rassomigliante alla tecnologia
satellitare che è servita a noi per riscoprire tutto questo.
Quando espandiamo il nostro numero 260 dello tzolkin, (costruito sul numero
vibrazionale 13), alle sue armoniche superiori, abbiamo 260 katuns nel Ciclo del
Calendario, di circa 20 anni l'uno. Abbiamo anche 260 giorni nell'Anno Sacro.
L’incredibile scoperta fatta da Chatelain è che il katun stesso non è solo una
morta frazione del Grande Ciclo; è già di per sé un ciclo funzionante.
Chatelain nel suo libro indica che gli scienziati sapevano che la lunghezza del
katun doveva essere circa di 19,75 anni, ma nessuno ha mai spiegato cosa
misurasse veramente.
Hanno provato cose come dividere la lunghezza delle orbite di vari pianeti in
anni, ma nulla sembrava funzionare. Miracolosamente, e forse assurdamente,
nessuno si era mai preoccupato di controllare le congiunzioni tra i pianeti.
Benchè nessuno lo avesse considerato, Chatelain ha realizzato che aggiungendo 54
piccolissimi giorni extra alla lunghezza armonica standard del katun di 7.200
giorni, è improvvisamente, e magicamente, arrivato alla precisa lunghezza di
tempo tra ogni congiunzione tra Giove e Saturno.
Questa congiunzione era il lubrificante per gli ingranaggi, la vera essenza di
quello che faceva tichettare l'orologio. In una conversazione via email con
questo autore, Jenkins ha rivelato ulteriori informazioni su questa connessione
armonica con le congiunzioni Giove-Saturno:
Uno studioso dei
Maya, Robert Hall, suggerisce che [la congiunzione Giove-Saturno fosse usata]
nell’iniziale sviluppo del Lungo Computo. 7.200 giorni sono esattamente 19 anni
più 260 giorni.
Questo fatto da solo suggerisce ulteriori punti di studio dei cicli armonici, ma
per la nostra discussione è solo l'inizio. Chatelain ha dimostrato che il katun
non funzionava solo per Giove e Saturno, ma se preso come unità, si inseriva
bene anche nelle orbite di molti altri pianeti.
Questo lavoro è stato anche dimostrato con lo straordinario agente di borsa
Bradley Cowan, che utilizza questi cicli armonici per previsioni accuratissime
sui mercati azionari e che associa chiaramente le congiunzioni Giove-Saturno con
movimenti come il quarto di ciclo dell'orbita di Urano. Per ora, vediamo la
spiegazione più dettagliata di Chatelain:
Per i Maya il katun
di 7.254 giorni non era solo una misura di tempo, ma anche una unità astronomica
per esprimere i periodi sinodici di rivoluzione dei pianeti ovvero il conteggio
dei giorni necessari perchè ogni pianeta si riallineasse col Sole e la Terra.
Per esempio, 5 katun
erano uguali a 313 rivoluzioni di Mercurio, 13 katun erano uguali a 121
rivoluzioni di Marte, 27 katun erano uguali a 7 ritorni della cometa di Halley.
Quindi, possiamo facilmente vedere che usando per contare semplicemente i katun,
sarebbe piuttosto possibile in questo modo ricavare tutti i maggiori movimenti
planetari attraverso una matematica relativamente semplice.
Il lavoro di Cowan ci dimostra la stessa cosa, e col tempo vedremo che questa è
una proprietà vibrazionale fondamentale delle orbite planetarie.
Il
sistema numerico tipicamente riconosciuto per la struttura del Calendario Maya è
molto semplificato e tondo; 20, 260, 360, 7.200 e 144.000. Ognuno di questi si
riferisce ad un numero di giorni, ovvero l’uinal, lo tzolkin, il tun, il katun
ed il baktun.
Non
possiamo ignorare quanto siano realmente armonici questi numeri del ciclo e
questo dà molto da pensare quando realizziamo che la struttura del tempo per
come la conosciamo noi, è costruita su proprio questo ciclo.
Per
esempio, 36 e 36 fanno 72, 72 e 72 fanno 144, la frequenza della Luce.
Pertanto, possiamo ipotizzare che tutti questi diversi cicli di tempo siano
correlati alle armoniche della Luce stessa e, come Ra ed altre fonti come i
fisici Nordberg e Larson credono, il tempo si misura con la velocità della luce.
Quindi, i cicli di tempo che osserviamo nell'universo sono tutti armonici di
questa vibrazione fondamentale.
Di
nuovo, le teorie di Chatelain hanno attirato attenzione verso la connessione
precisa quasi al 100% tra il katun e la congiunzione Giove-Saturno.
Possiamo poi iniziare a comprendere la possibile connessione fisica con l'uso
dei katun come sistema di conteggio.
Se
le orbite fossero appena un poco diverse sarebbero perfette, proprio come
perfette erano una volta l'orbita della Terra di 360 giorni e quella di Marte di
666 giorni.
Chatelain continua mostrandoci come il principale Ciclo Calendariale di 5.200
anni possa essere perfettamente suddiviso in misurazioni armoniche
matematicamente precise per molte diverse congiunzioni planetarie, specialmente
quella di Giove e Saturno, come abbiamo detto. Ecco come lo spiega Chatelain:
...Nel frattempo, i
Maya avevano anche scoperto che il ciclo (del Calendario Maya) di 1.886.040
giorni rappresentava esattamente 260 congiunzioni fra Giove e Saturno, 2.310 fra
Marte e Giove, 2.418 fra la Terra e Marte e 3.230 fra la Terra e Venere.
Questo particolare
ciclo era la chiave del mistero del calendario Maya. Si basava sulle
congiunzioni fra Giove e Saturno, qualcosa che nessuno si era preoccupato di
considerare... nessuno aveva verificato le congiunzioni tra i pianeti.
(Fino ad ora, non lo
ha ancora fatto nessuno, oltre alla scoperta di Cotterell di un ciclo che legava
il Calendario Maya con la lunghezza dell'anno di Venere, discussa nel suo
libro).
Il periodo di
congiunzione fra Giove e Saturno è in realtà di 7.253,445 giorni, ma il valore
dei Maya arrotondato a 7254 giorni è valido perchè loro non usano i decimali e
contavano solo in giorni interi.
Quindi il Grande
Ciclo (del Calendario) delle 260 congiunzioni Maya era di 1.886.040 giorni,
ovvero 5.163,8 dei nostri anni.
E
così, abbiamo la spiegazione di Chatelain su come sia arrivato a quella che lui
considerava la vera lunghezza del Calendario Maya, di 5.163,8 anni e a come è
stata misurata.
La
misurazione è avvenuta tramite le congiunzioni planetarie, le vere fondamenta
dell'astrologia nonché un prodotto invariabile della meccaniche celesti.
Possiamo anche vedere dai suoi scritti come un gran numero di diverse
congiunzioni planetarie rientrino tutte nel Ciclo del Calendario come un
gigantesco puzzle. Si noti, comunque, che questo sistema di calcoli planetari
combacia con il suo numero per il Calendario Maya, di 1.886.040 giorni di
lunghezza, e non per il numero regolare di 1.872.000 giorni.
Il
lavoro di Cotterell ci dà molti pezzi cruciali del puzzle, ma è stata la
scoperta di Chatelain che il Calendario Maya era direttamente collegato con le
congiunzioni astrali a portare alla sua scoperta dell’importanza di Giove e
Saturno.
Per
combaciare con le congiunzioni Giove-Saturno che i Maya usavano come sistema di
conteggio, Chatelain ha dovuto modificare le date tipicamente usate.
Mentre andiamo avanti e osserviamo i numeri, dobbiamo chiederci se era possibile
che i Maya fossero davvero consapevoli sia della versione del calendario di
Chatelain sia di quella convenzionale.
Senza dubbio, pare che i due cicli siano permanentemente e inestricabilmente
legati tra loro. La lunghezza del katun è veramente troppo vicina alla lunghezza
della congiunzione Giove-Saturno per essere una coincidenza.
Dagli estratti citati prima, ora sappiamo che Chatelain ci sta indicando che la
lunghezza della sua versione del Ciclo del Calendario Maya è di 1.886.040 giorni
e che quindi un baktun, che è 1/13 dell'intero ciclo, sarebbe di 145.080 giorni.
Le
figure armoniche standard considerano il baktun di 144.000 giorni; e ricordiamo
ancora che questa è un'armonica della Velocità della Luce, così come il numero
delle persone che Ascenderebbero secondo la Bibbia.
Se
moltiplichiamo il baktun tradizionale di 144.000 per 13, otteniamo 1.872.000, il
numero dei giorni del normale ciclo del Calendario Maya. Quindi tra la lunghezza
di Chatelain di 1.886.040 e la lunghezza comune di 1.872.000, possiamo vedere
una discrepanza; il Calendario Maya basato sull'astrologia di Chatelain è
leggermente più lungo.
Ricordate ora che Cotterell ha scoperto in modo indipendente un ciclo di macchie
solari che provocava un’inversione dei campi magnetici del sole, prima di aver
mai visto qualsiasi informazione matematica che collegasse questo fatto ai Maya.
I suoi numeri sono venuti fuori strettamente dall'interpretazione dei dati
satellitari pertinenti al flusso e riflusso delle macchie solari.
In
Mayan Prophecies questo principale ciclo di macchie solari che Cotterell
ha calcolato viene dato come di 1.366.040 giorni. I Maya hanno profuso molto
lavoro nel monitorare questi cicli, in quanto erano direttamente connessi a
cataclismi di scala minore ed a cambiamenti di energia sulla Terra.
Ricordate che questo è un ciclo più piccolo e più frequente che influisce quando
i poli del Sole si invertono, non il Grande Ciclo stesso di 25.920 giorni. Come
abbiamo affermato in precedenza, questo ciclo di inversione polare del sole deve
avvenire esattamente 7 volte per formare un Grande Ciclo.
Riguardando ancora Cotterell, vediamo che il suo ciclo di inversione delle
macchie di 1.366.040 giorni era molto strettamente correlato ai 1.366.560
giorni, il "Super Numero" Maya nel Codice Dresda. Si differenziano fra di loro
di esattamente 520 giorni, ovvero 2 x 260, il numero tzolkin nonché l'Anno
Sacro, costruito sulle vibrazioni armoniche del numero 13.
Questo non dovrebbe lasciare assolutamente alcun dubbio sul fatto che i Maya
fossero consapevoli dei cicli solari di cui stiamo parlando.
I
520 giorni aggiuntivi agiscono come "l’operatore differenziale di inversione" di
Cotterell, introducendo uno schema extra nell'equazione che ci permette di
espandere questi cicli in schemi ancor più grandi dell'attività del Sole.
Questo "numero di inversione" tzolkin ovviamente ha un’ampia gamma di usi
nell'universo, in quanto è un'altra proprietà vibrazionale fondamentale del mare
di energia vivente e intelligente che crea la nostra esistenza momento dopo
momento.
Ricordate che Cotterell ha calcolato il suo numero di inversione polare del Sole
senza aver mai visto le informazioni dei Maya.
Quando si scava veramente nelle informazioni di Cotterell, si scopre che il
"Super Numero" Maya di 1.366.560 giorni era basato sull'uso dei cicli di Venere
per calcolare l’inversione polare del Sole.
Non
entreremo nei dettagli per spiegare questi punti, in quanto sono estremamente
complicati, relegati nelle appendici in fondo a Mayan Prophecies. È
interessante, tuttavia, osservare come Venere funzioni tanto perfettamente con
il ciclo delle macchie solari di cui stiamo parlando; tutto combacia
perfettamente.
Quindi, aggiungiamo 520 giorni, ovvero due dei "differenziali di inversione"
solare di Cotterell e improvvisamente i fatti combaciano con l’ipotesi: un ciclo
Solare totalmente moderno e ricavato scientificamente si armonizza perfettamente
con un antico numero Maya.
La
Scienza rimane ancora una volta costernata di fronte ad un pantano
apparentemente irrisolvibile, in cui un manipolo di "selvaggi" aveva avuto
chiaramente accesso ad alcune informazioni molto significative. Però, dato che
"loro" non potevano sapere cose del genere, il fatto viene semplicemente messo
da parte ed ignorato. Non ci piace quello che non comprendiamo.
Il
legame tra il numero basato sull’astrologia di Chatelain di 1.866.040 giorni per
il Calendario Maya e i 1.366.040 giorni di Cotterell per il ciclo di inversione
delle macchie solari dovrebbe saltare subito all’occhio.
Miracolosamente, la differenza è un numero piuttosto tondo, in quanto entrambi i
numeri finiscono per 6.040; quindi, sottratti tra loro, le ultime quattro cifre
divengono 0.000.
Questo notevole arrotondamento indica chiaramente che la natura combaciante dei
numeri non è un caso. La loro differenza è esattamente, precisamente di 520.000
giorni.
Questa è indubbiamente una delle più fantastiche relazioni tra i due cicli, in
quanto mostra ancora un altro "strato" delle proprietà armoniche del salto di
Ottava del numero 13!
Se
ricordiamo dai capitoli precedenti, Bruce Cathie indica che gli Antichi
aggiungevano o sottraevano senza sforzo degli zeri ai numeri, sapendo che, sotto
sotto, i numeri rimanevano armonicamente identici.
Questo ha a che fare con le proprietà innate del sistema a base 10, che può
certamente frustrare i matematici che vogliono che tutte le basi numeriche siano
equivalenti.
Quindi, 520.000 armonicamente si riduce a 520, che è esattamente lo stesso
numero che abbiamo appena visto quando Cotterell ha ottenuto che la "inversione
polare" del Sole combaciasse con il "Super Numero" Maya. Di nuovo, lo ha fatto
semplicemente aggiungendo due tzolkin, o Anni Sacri, di 260 giorni.
Dobbiamo ammettere che esiste una similarità fondamentale tra le figure
modificate di Chatelain per il Calendario Maya, basato sulle congiunzioni
Giove-Saturno, e il numero di Cotterell per l’inversione polare del sole.
A
meno che non vediamo le armoniche del 13 in funzione, sarà molto difficile
capire come questo possa essere possibile, in quanto il libro di Chatelain era
uscito sugli scaffali nel 1971, molto prima che Cotterell calcolasse il ciclo di
inversione delle macchie solari.
In
più, Cotterell ha fatto questi calcoli sulle macchie solari apparentemente senza
una qualsiasi conoscenza del lavoro di Chatelain.
Quindi per riassumere, le armoniche del 13, espanse al "numero tzolkin" di 260,
sembrano, in più modi, di fondamentale importanza per capire tutti i nostri
cicli misticamente correlati, compreso il Grande Ciclo di circa 25.920 anni.
Lo
tzolkin è l'ancora dell'intero sistema, dalla rotazione di 26 giorni
dell'equatore del Sole all' "Anno Sacro" dei Maya, al numero di katun nel
Calendario Maya.
Lo
tzolkin collega anche il ciclo di inversione delle macchie solari al "Super
Numero", permettendolgi di espandersi nel Grande Ciclo Solare.
Ora, abbiamo appena mostrato come questo dimostri anche un collegamento armonico
tra le congiunzioni Giove-Saturno e lo stesso ciclo di inversione delle macchie
solari.
CONGIUNZIONI GIOVE-SATURNO E DISTURBI RADIO
ESTREMI
È
interessante notare che lo "scienziato di frontiera" Richard Hoagland con il suo
team ha scritto un recente articolo sulla fisica iperdimensionale sul suo sito
www.enterprisemission.com che dimostra anche
l'importanza iperdimensionale della congiunzione Giove-Saturno in questo sistema
armonico integrato.
In
questo caso, egli mostra che la forza della congiunzione Giove-Saturno supera la
forza emessa dal ciclo di macchie solari standard di 11 anni.
Questo è stato misurato studiando il livello relativo di interferenza radio
causato dai picchi del ciclo di macchie solari, per poi compararlo con il
livello di interferenza causato dalle congiunzioni Giove-Saturno.
In
questo caso, le congiunzioni Giove-Saturno hanno causato una quantità di
interferenze notevolmente maggiore di quelle del ciclo di macchie solari di 11
anni, e lui ha ristampato gli articoli originali che lo provano.
É
interessante come Hoagland nello stesso articolo menzioni anche il ciclo di
25.920 anni, solo che ha mancato le vere cause dietro a questo ciclo, quelle che
noi stiamo discutendo qui ora. Nel suo articolo sul sito, ipotizza che la causa
di questo ciclo possa essere l'orbita di un grande e distante pianeta.
Ora
sappiamo dai nostri estratti di Edgar Cayce, della Serie della Legge dell'Uno e
da altre fonti, che questo ciclo di 25.920 anni non viene affatto causato da un
pianeta, è un effetto Solare.
Sappiamo anche che fa di più di una semplice influenza sul clima, sulle
inversioni dei poli magnetici e sulla crescita e caduta delle civiltà; controlla
anche olograficamente le frequenze dimensionali che affluiscono dal Centro
Galattico e riverberano attraversano l'intero Sistema Solare.
Abbiamo mostrato che per via delle proprietà delle vibrazioni eteriche, ogni
pianeta è un corpo multidimensionale, che si dispone in forme geometriche e
cristalline.
Queste forme cristalline non sono altro che proiezioni olografiche dell'Uno;
essenzialmente, forme di energia conscia. Sono tutte intrecciate in una vasta
rete energetica, e il Sole controlla la frequenza di risonanza di questa rete
tramite il Grande Ciclo, ovvero il "Respiro del Divino".
GESÙ E IL PERIODO DI TEST DI 40 ANNI
Come abbiamo precedentemente accennato, quello che realmente vediamo è una
specie di "crick" in fase di sviluppo, dove l'energia di dimensione superiore
disponibile aumenta notevolmente fino a un picco per ogni congiunzione
Giove-Saturno.
Pertanto, anche se è chiaramente all’opera il Calendario Maya convenzionale
usato da Cotterell, abbiamo ancora bisogno di osservare Giove e Saturno per
osservare i "crick" di questo ciclo.
È
interessante che Edgar Cayce abbia elencato il periodo "1958-‘98" come periodo
cruciale di "valutazione" che avrebbe condotto a cambiamenti planetari. Entrambe
queste date precedono esattamente di due anni una congiunzione Giove-Saturno.
Basandoci su quello che abbiamo appena snocciolato, dobbiamo concludere che le
Letture di Cayce si riferivano proprio a questo. Sentiamo fortemente la
pressione a trovare qualsiasi altra osservazione fisica del Ciclo che possa
collimare meglio di questa.
Ma
perchè le Letture di Cayce, riferendosi ad un "periodo di test", avrebbero
anticipato ognuna di queste congiunzioni di due anni? Dobbiamo concludere che il
solo avvicinarsi della congiunzione Giove-Saturno possa provocare cambiamenti
enormi, anche prima che la congiunzione abbia effettivamente raggiunto il
culmine.
Questo vale anche in astrologia, dove gli effetti di una congiunzione maggiore
diventano sempre più forti man mano che la congiunzione diventa sempre più
stretta. È veramente lo stesso esatto principio, sebbene su larga scala.
Il tempo intercorso tra il '58 e il '98 è di 40 anni, e vediamo ancora una volta
il simbolismo Biblico saltar fuori dappertutto. L'inondazione Biblica che ha
coinvolto l'Arca di Noè è durata "quaranta giorni e quaranta notti". L'esodo
degli Israeliti, guidati da Mosè, è durato 40 anni nel deserto. Il periodo di
tentazione di Gesù da parte di Satana nel deserto è stato anch’esso di 40 giorni
e 40 notti. Tutti e tre questi casi sarebbero certamente considerati "periodi di
test".
Ricordate la prova schiacciante che collega la storia di Gesù ai moderni
racconti delle visite extraterrestri.
Questo comprende l’immacolata concezione, la luce gigante che si librava nel
cielo di Betlemme, l'apparizione degli "angeli del Signore" e ovviamente le
molte fantastiche abilità di Gesù.
Abbiamo anche numerosi ufficiali governativi top-secret che si sono fatti avanti
per dire che i visitatori extraterrestri li hanno informati che Gesù era uno di
loro (Good, 1991). Questo è stato anche confermato nella serie della Legge
dell’Uno, in cui si diceva che Gesù aveva ottenuto il “permesso” dal Concilio di
Saturno di adempiere alla propria missione.
Pertanto, per un essere che si trova fuori dal tempo lineare, l’era di Gesù
potrebbe essere l’equivalente di uno o due dei nostri giorni nel passato.
Quindi, quando troviamo scritture nella Bibbia che dicono: “Due camminano nei
campi, e poi ce ne è uno...” dobbiamo ricordare che questo non è antico o
mitologico per loro; è un’affermazione del fatto esatto che sta accadendo a noi.
Gesù ovviamente sarebbe l'esempio più alto di un essere fisico con abilità di
quarta densità chiaramente visibili prima del vero salto dimensionale.
È
chiaro che lui stava "preparando la via", mostrandoci una visione futura di noi
stessi. Nel grande disegno, una volta compreso che abbiamo a che fare con cicli
di circa 26.000 anni, possiamo vedere come il suo arrivo sia avvenuto
essenzialmente alla chiusura del ciclo più recente.
Questo spiegherebbe la sua citazione in Giovanni 14, "Come io compio io queste
azioni, così le compirete voi, e anche di più grandi".
MALDEK E LA DISCREPANZA DI 54 GIORNI
Tornando al punto di
questo capitolo, dobbiamo ricordare che nessun altro ricercatore ha mai legato
il Calendario Maya alle congiunzioni planetarie, eccetto Chatelain.
Se le congiunzioni
Giove-Saturno sono così ovviamente vicine al katun Maya, perchè la discrepanza
di 54 giorni? Le letture dello stesso Wilcock lo hanno finalmente spiegato in
modo sensato, confermando l’accuratezza del Ra Material.
Ricordiamo che Ra ha
detto che una volta esisteva un pianeta dove ora si trova la Cintura di
Asteroidi, spesso chiamato Maldek. Ra ci ha detto che questo pianeta è stato
fatto esplodere da una guerra avvenuta tra i suoi abitanti circa 500.000 anni
fa.
Sappiamo anche che Thomas
Van Flandern, un rinomato astrofisico, sta mettendo insieme sempre più materiale
scientifico a supporto del fatto che questo nel recente passato fosse davvero un
pianeta che è poi esploso.
Tutte le comete nel
Sistema Solare, per esempio, possono essere fatte risalire fino a quel punto
d’origine. Dato che le comete sono in gran parte acqua ghiacciata, questi sono i
pezzi ghiacciatisi nel vuoto di quello che una volta era un fertile oceano.
Quindi, anche se non è ancora "ufficialmente" riconosciuto, in futuro la perdita
di Maldek per una guerra nucleare non sarà più considerata materia da fiction,
ma una semplice e tragica vicenda umana.
L'unica cosa che ci
impedisce di poter accettare la verità, sono le limitazioni della nostra
immaginazione, e il nostro desiderio di restare disperatamente ancorati alle
nostre "convinzioni", che spesso sono una serie di pregiudizi.
Noi semplicemente
eliminiamo le informazioni che non ci piacciono, e tutto va "bene". Dato che
abbiamo appena iniziato ad accettare l'idea della vita extraterrestre, la
nozione di una "balzo planetario" richiede sicuramente tempo perché ci diventi
familiare. Però fatti come la gigantesca Faccia su Marte ci danno certamente
indizi che vanno in questa direzione.
[Come nota a margine
molto interessante, la mattina dopo aver scritto questo, il 23-1-99, Wilcock ha
fatto un sogno molto interessante e dettagliato che apparentemente riguardava
Maldek.
Era estremamente ricco e
dettagliato e prendeva in prestito l'idea dell’allora nuovo episodio di Guerre
Stellari. A metà di una frase che Wilcock stava dicendo ad una cameriera di un
bizzarro "ristorante", la prospettiva si è improvvisamente spostata nello spazio
esterno, dove ha visto un enorme lampo di luce. Era lui!
Poi, era in un cinema e
tutti sono rimasti delusi dal finale. Avevano tutti una copia del libro Mayan
Prophecies di Gilbert e Cotterell.
Wilcock stava pensando
che il pianeta esploso ritratto nel film Guerre Stellari fosse una sorta di
"memoria genetica" arrivata tramite George Lucas, che potrebbe essere uno di
quel 50% che ha vissuto quella reale esperienza.
È molto interessane per
Wilcock quanto il "ristorante" Maldekiano ricordasse la sensazione generale
della scena della cantina di Guerre Stellari e dell’incrociatore volante di
Jabba de Hutt nel Ritorno dello Jedi.
Tutti i personaggi erano
umani, ma c’erano delle somiglianze ben definite. Teoricamente, chiunque
dovrebbe essere in grado di accedere a queste informazioni e sognarle in modo
accurato. Forse Lucas le ha trasformate in un film grazie a questa abilità].
Quindi, dal momento che ora possiamo provare che Maldek è esploso davvero,
dobbiamo spingere la nostra immaginazione ancora un po’ più in là. Chiaramente
la forza e l'impatto di un intero pianeta che esplode dovrebbe pur lasciare
qualche traccia.
Infatti, parte della
ricerca di Van Flandern riguarda i sorprendenti impatti esplosivi visibili sui
vicini corpi planetari e lunari più prossimi alla Cintura di Asteroidi.
Molti di essi sembrano
aver subito molti più danni su una metà rispetto all'altra, Marte compreso, che
ora pare fosse una delle lune del pianeta esploso.
Con la forza di una
esplosione nucleare in grado di distruggere un pianeta e di tutti i detriti che
si vengono a creare, avremmo chiaramente un problema incredibile fra le mani.
Infatti, qualcosa di simile potrebbe accadere anche alla Terra se fosse
sufficientemente disturbata da una guerra nucleare su larga scala.
Quindi, quando Maldek è
esploso, si sono creati effetti estremamente dannosi nell'intera struttura
armonica del Sistema Solare, disturbando la naturale e armonica fluidità delle
orbite planetarie.
Nel modello Newtoniano
convenzionale, i pianeti vengono tenuti in posizione dalla sola gravità del
Sole. Quindi, se avessimo una serie di corpi liberamente fluttuanti colpiti
improvvisamente dall'impatto di una esplosione tremenda come questa, sarebbe
come fare una partita a biliardo.
Possiamo facilmente
vedere come gli altri pianeti verrebbero “bocciati” e scaraventati lontano dalle
loro posizioni. Dato che Giove e Saturno sono entrambi oltre la Cintura
d'Asteroidi, l'esplosione li avrebbe sbattuti ancora più lontano dal Sole.
Basterebbe che uno o entrambi fossero stati vicini a Maldek nel loro percorso
orbitale, e i 54 giorni extra potrebbero essere spiegati molto facilmente.
Quindi, quello che
dobbiamo capire qui è che un tempo il Sistema Solare funzionava in modo
bellissimo e Divino, con una matematica armonica ed elegante.
Tra le molte altre cose,
questa matematica permetteva alla congiunzione tra Giove e Saturno, di essere
lunga esattamente 7.200 giorni, corrispondendo quindi precisamene ai numeri
relativi al Ciclo delle Macchie Solari.
Tuttavia, dopo
l'esplosione di Maldek, i pianeti sono stati scagliati fuori posto, creando un
periodo accettabile di 54 giorni extra tra ogni congiunzione. Anche se sono
stati leggermente buttati fuori posto, i loro effetti come guide del Ciclo
Solare non possono essere contestati; erano i due pianeti più grandi del Sistema
Solare.
È interessante pensare
che se questa esplosione non avesse disturbato il nostro sistema, noi saremmo
potuti giungere molto prima alla scoperta di questi sistemi armonici.
Dato che invece È
avvenuto, le forze extraterrestri a cui si riferiva Ra hanno dovuto tenere
traccia di entrambi i sistemi di misurazione.
Il Calendario Maya
"convenzionale" veniva utilizzato per tenere traccia perfetta dei cicli armonici
ideali del Sole, che non sarebbero stati influenzati significativamente
dall'esplosione di Maldek, per via della massa gigantesca del Sole. Questi
numeri sarebbero rimasti meravigliosamente semplici ed eleganti, a rappresentare
il vero progetto Divino della creazione.
Quindi, anche se Giove e
Saturno sono stati scagliati fuori allineamento, hanno finito per mettersi in
una posizione che si armonizzava perfettamente con il ciclo nel Sole con "numero
di traslazione" di 2x260, ovvero 520.
Questo ci mostra quanto
sia realmente adattabile il sistema armonico: anche dopo un’esplosione tanto
catastrofica, le nuove posizioni assunte dai pianeti avevano ancora qualità
vibrazionali armoniche.
Quindi, Giove e Saturno
hanno ancora un effetto ben definito, anche se non figurano più tanto
precisamente nel Calendario Maya convenzionale.
Possiamo ora vedere
esattamente quanto importante sia veramente il "periodo di inversione" del
Maggio 2000, in quanto non è solo l'ultimo picco del ciclo delle macchie solari
prima della fine del Ciclo stesso, ma è anche l'ultimissima volta che le masse
di Giove e Saturno si congiungeranno prima della fine del ciclo.
Dobbiamo concludere che è
per questa ragione che le forze nelle letture di Edgar Cayce si triangolavano
sul 1998-2001 quando parlavano del Ciclo Solare e della corrispondente
inversione dei poli.
Nel prossimo capitolo
indagheremo sulle ulteriori ramificazioni di questa antica tecnologia
astrologica dei cicli, scoprendo un ciclo ancora più grande rappresentato
altrettanto bene dal contingente Atlantideo/Extraterrestre, e tramandato fino ai
Maya ed agli Egizi.
Anche Maurice Chatelain
ha scoperto questo ciclo, e lo ha chiamato La Costante di Nineveh. È vitale per
noi esplorare quanto precise e multisfaccettate possano realmente essere le
armoniche dei cicli planetari, dato che in ultimo concluderemo che ogni orbita
nell'intero Universo funziona in questo modo.
La precisione del calcolo
dietro a questo ciclo dimostrerà inequivocabilmente che un qualche tipo di
influenza di altissimo livello era in contatto con queste antiche culture, in
quanto questo numero armonico vecchio di 6.000 anni permette il calcolo preciso
dei pianeti fino a Plutone.