1.1 - L’ETERE
Il termine “aether” in greco significa
“splendore”, e la realtà fondamentale di una tale invisibile, fluida
sorgente di energia universale è da sempre una delle caratteristiche
delle scuole segrete misteriche di tutto il mondo. Le opere dei filosofi
greci Pitagora e Platone vi dedicano molto spazio, così come le
scritture dei Veda dell’antica India; queste opere chiamano l’etere in
molti modi fra cui “prana” o “Akasha”. In Oriente, esso è conosciuto
come “chi” o “ki”, e viene data una speciale importanza alle sue
interazioni con il corpo umano, come nella scienza dell’agopuntura.
Maestri e adepti che ereditassero una tale tradizione segreta potrebbero
eventualmente imparare a manipolare quest’energia, creando risultati
miracolosi, quali levitazione, teletrasporto, manifestazioni, guarigioni
istantanee, telepatia e simili. Tali risultati sono stati ripetutamente
documentati nel XX secolo e studiati in laboratorio, come abbiamo
scritto in Convergence III.
L’esistenza dell’etere è stata manifestamente
accettata senza riserve nei circoli scientifici a partire dai primi anni
del XX secolo, dopo che l’esperimento Michelson-Morley del 1887 era
stato “cooptato” per provare che una simile forma di energia nascosta
non esisteva. D’altra parte, le scoperte più recenti sulla “massa
oscura”, l’”energia oscura”, le “particelle virtuali”, il “vacuum flux”,
e l’”energia del punto-zero”, per citarne solo alcune, hanno portato gli
scienziati occidentali riluttanti a dover riconoscere che invece doveva
esistere un medium energetico nascosto nell’Universo. Finché si adopera
un termine rassicurante come “quantum medium” anziché la parola proibita
“etere”, è possibile parlare sulla stampa ufficiale senza timore di
cadere nel ridicolo. L’establishment scientifico di base è assai
duramente polarizzato contro chiunque si avvicini ad una teoria
“eterica”: loro “sanno” che una simile teoria è palesemente falsa, e si
batteranno vigorosamente per questo. Comunque, una simile repressione
non fa altro che incrementare il desiderio e l’impegno di quanti si
adoperano per risolvere il puzzle.
Uno dei primi esempi della prova dell’esistenza
dell’etere proviene dal dott. Hal Puthoff, un rispettabile scienziato
della Cambridge University. Puthoff menziona di frequente gli
esperimenti compiuti all’inizio del XX secolo, prima dell’avvento
della teoria meccanica dei quanti, che cercavano di definire se ci
fosse una forma di energia nello spazio vuoto. Per verificare
quest’idea in laboratorio, era necessario creare uno spazio
completamente privo di aria (il vacuum), schermato e protetto da
tutti i tipi di radiazione elettromagnetica, usando ciò che è noto con
il nome di gabbia di Faraday. Questo vacuum veniva portato alla
temperatura di meno 273 gradi (lo zero assoluto), alla quale tutta la
materia dovrebbe smettere di vibrare e di produrre calore.
Questi esperimenti provarono che, anziché assenza
di energia nel vacuum, si verificava un tremendo aumento di essa, per
giunta da una fonte non-elettromagnetica! Il dott. Puthoff ha spesso
definito questo processo come “un calderone in ebollizione” di energia
alla più elevata magnitudine. Dato che questa energia potrebbe essere
trovata allo zero assoluto, tale forza è stata chiamata “energia del
punto zero” o ZPE (zero point energy), mentre gli scienziati russi di
solito la definiscono “il vacuum fisico”, o PV (phisical vacuum).
Recentemente, gli affermati fisici John Wheeler e Richard Feynman hanno
calcolato che:
La quantità di zero point energy nel volume
spaziale di un singolo bulbo luminoso è potente abbastanza da portare
tutti gli oceani del mondo al punto di ebollizione!
Chiaramente, non abbiamo a che fare con una forza
tenue e invisibile, ma con una fonte di potenza incredibilmente elevata,
che potrebbe avere capacità necessaria per sostenere l’esistenza di
tutta la materia fisica. Nella nuova visuale scientifica che emerge
dalla teoria dell’etere, tutti e quattro i campi di forza, il campo
gravitazionale, il nucleare forte e quello debole, il campo
elettromagnetico, sono in sostanza differenti manifestazioni
dell’etere/ZPE. Per avere un’idea di quanta energia “libera” esista
intorno a noi, il prof. M.T. Daniels calcola che la densità di energia
gravitazionale vicino la superficie della terra corrisponde a 5,74 x
10^10 (t/m^3). [Non bisogna dimenticare che la gravità potrebbe
essere semplicemente un’altra forma di etere secondo questo nuovo
modello]. I calcoli del prof. Daniels rivelano che il prelevamento
di 100 kilowatt di questa potenza di “energia libera” dal campo
gravitazionale intacca un estremamente piccolo 0,001% dell’energia
naturale che è stata prodotta in quell’area. (New Energy News, Giugno
1994, pag. 4)
1.2 -
ANALOGIE PER COMPRENDERE LE SCOPERTE DI KOZYREV
Nei capitoli 3 e 4, analizzeremo i miti della
fisica quantica mostrando che il consueto modello dell’atomo a
“particella” è seriamente errato. Come suggerisce la teoria della
relatività di Einstein, tutta la materia fisica, in ultima analisi, è
composta da pura energia, e non vi sono “particelle pesanti” da
rinvenire nel regno quantico. Sempre più spesso la comunità scientifica
viene forzata ad accettare il fatto che gli atomi e le molecole siano
come la fiamma di una candela, in cui l’energia che essa rilascia
(come il calore e la luce della fiamma) deve essere bilanciata
dall’energia che assorbe (come la cera della candela e l’ossigeno
dell’aria). Quest’”analogia della candela” è un tratto distintivo
del modello del dott. Hal Puthoff, con cui egli cerca di spiegare per
quale motivo l’elettrone ipotetico non irradia intorno tutta la sua
energia e precipita dentro il nucleo. Questo apparente “moto perpetuo”
entro l’atomo viene spiegato semplicemente dai più come “la magia della
meccanica quantistica”.
Per essere realmente in grado di grattare la
scorza del lavoro e delle relative scoperte di Kozyrev, sono richieste
certe nuove analogie per la materia fisica. L’opera di Kozyrev richiede
rigorosamente che noi siamo in grado di visualizzare tutti gli oggetti
fisici della materia dell’Universo come se essi fossero spugne
immerse nell’acqua. In tutte queste analogie, dovremmo considerare
le spugne come se fossero rimaste immerse nel liquido per tutto il tempo
sufficiente affinché arrivassero ad essere sature. Tenendo presente
questo, ci sono adesso due cose che possiamo fare con le spugne
imbevute: possiamo decrementare il volume dell’acqua che esse
contengono oppure incrementarlo, per mezzo di alcune procedure
meccaniche molto semplici.
1.
decrementare: se una spugna imbevuta viene strizzata,
raffreddata o ruotata, parte dell'acqua che essa contiene verrà
rilasciata nelle vicinanze, diminuendo la sua massa. lasciando riposare
la spugna subito dopo, la pressione dei milioni di piccoli pori viene
alleggerita, portandola a poter nuovamente assorbire altra acqua e ad
espandersi nuovamente entro la sua normale massa a riposo.
2.
incrementare: possiamo anche pompare più acqua nella spugna in
posizione di riposo, scaldandola (facendola vibrare), portando così i
pori ad espandersi più della loro normale capacità ricettiva. In questo
caso, dopo aver rilevato la pressione aggiunta, la spugna rilascerà
naturalmente l'acqua in eccesso e si ritrarrà di nuovo alla sua massa a
riposo.
Anche se potrebbe apparire impossibile alla maggior parte
delle persone, Kozyrev ha dimostrato che scuotendo, facendo girare,
riscaldando, raffreddando, facendo vibrare o rompendo oggetti fisici, il loro
peso può essere incrementato o decrementato di piccole ma significative unità.
E questo è solo uno degli aspetti del suo eccezionale lavoro.
1.3 - IL
BACKGROUND DEL PROF. KOZYREV
Dato che il mondo occidentale conosce molto poco su
Kozyrev, saranno utili alcune note biografiche e informazioni di ricerca, le
quali mostreranno anche come egli sia ben lungi dall’essere una sorta di scienziato-mitomane:
si tratta anzi di uno dei più eminenti pensatori russi del XX secolo. La prima
pubblicazione scientifica di Kozyrev ebbe luogo quando aveva diciassette anni;
gli altri scienziati si meravigliarono della profondità e della chiarezza della
sua logica. La sua attenzione principale fu rivolta all’astrofisica, in
particolare studiò l’atmosfera del Sole e delle altre stelle, il fenomeno delle
eclissi solari e l’equilibrio della radiazione. A venti anni si laureò in
Fisica e Matematica all’università di Leningrado, e a ventotto anni era già
conosciuto come importante astronomo, e relatore a diversi convegni.
L’intensa vita di Kozyrev attraversò una fase sfortunata e
difficile nel 1936, quando fu arrestato a causa della leggi repressive di Josef
Stalin; subito dopo, nel 1937, iniziò un tormentoso periodo di 11 anni durante
i quali conobbe tutti gli orrori di un campo di concentramento. Anche senza
equipaggiamento scientifico, durante questo periodo gli fu data la più brutale
delle iniziazioni nel campo della conoscenza nascosta. Per una mente
illuminata, una serie di terribili difficoltà può anche bruciare qualsiasi
desiderio di gratificazione dal mondo materiale, rimuovendo la resistenza verso
la più alta consapevolezza, cosicché viene prodotto uno stato di illuminazione
nel quale la verità universale viene immediatamente riconosciuta e assimilata.
In questo stato, egli meditò profondamente sui misteri dell’Universo, prestando
attenzione a tutte le strutture esistenti nella vita, in cui così tanti
differenti organismi manifestano segni di asimmetria e/o sviluppo a spirale.
Kozyrev sapeva che, a metà dell’Ottocento, Louis Pasteur
aveva scoperto che il blocco di vita in formazione noto come “protoplasma” era
intrinsecamente non simmetrico, e che le colonie di microbi crescevano in una
struttura a spirale. Queste proporzioni in espansione soggiacevano anche alla
struttura di piante, insetti, animali e uomini, così come avevano scritto molti
fra gli appartenenti all’antica tradizione di Misteri Atlantidei a proposito
della “geometria sacra”, come la forma a spirale nota come Fibonacci, Sezione Aurea,
o spirale “phi”.
Figura 1.2 – La
spirale “phi” nel guscio del nautilo (L) e con triangoli geometricamente
inscritti (R)
Dalle sue osservazioni
illuminate nel campo di prigionia, Kozyrev ritenne che tutte le forme di vita dovevano essere composte da una forma di energia
invisibile a spirale, in aggiunta alle loro normali proprietà di ottenere
energia per mezzo di cibo, liquidi, respirazione e fotosintesi. Vedremo più
avanti in quest’opera come i dati in questione siano del tutto esaurienti.
Kozyrev teorizzò che cose come la crescita della spirale del guscio e quale
lato del corpo umano conterrà il cuore sono determinati dalla direzione di
questo flusso. Da qualche parte nello spaziotempo dovrebbe esistere un’area in
cui il flusso di energia produca spirali in direzione opposta, cosicché Kozyrev
si aspettava che lì i gusci crescessero in direzione opposta, e che il cuore si
trovasse dalla parte opposta della cavità corporea.
Questo concetto di energia a
spirale potrebbe sembrare non realistico in biologia, ma le scuole misteriche
lo conoscono da molto tempo. La prossima immagine ci mostra come la ratio del “phi” emerga naturalmente
nella struttura del braccio umano, e questo non è che uno degli esempi in cui
si ripete in tutto il corpo umano, così come nelle piante, animali e insetti.
Quei pochi che riconoscono ciò alle fine riterranno, del tutto tipicamente, che
tali relazioni emergono semplicemente perché “phi” rappresenta il modello
naturale più efficiente in cui la crescita possa manifestarsi. Kozyrev suggerì che la vita non
avrebbe avuto altri modi di manifestarsi, poiché essa crea continuamente la sua
energia a spirale per sostenersi, e perciò ogni momento del processo deve
seguire le proporzioni. In questo senso possiamo ritenere che il sistema
scheletrico funga da antenna per quest’energia.
Figura 1.3.
Le proporzioni “Phi” nell’avambraccio umano
Quando Kozyrev venne finalmente
riabilitato e liberato dal campo di prigionia, nel 1948, fece ritorno alle sue
ricerche, e fece delle predizioni sulla Luna, Venere e Marte, che furono in
seguito convalidate dai ricercatori spaziali sovietici più di dieci anni dopo.
Con questo si guadagnò la considerazione generale dei sovietici, che lo
considerarono un pioniere della corsa allo spazio. Quindi, nel 1958 il prof.
Kozyrev attirò su di sé una controversia a livello mondiale, dichiarando che la
Luna presentava attività vulcanica in prossimità del cratere Alphonsus. Se
questa scoperta si fosse dimostrata vera – cosa che la maggior parte di
astronomi e scienziati si rifiutò fermamente di credere – avrebbe significato
che la luna possedeva immense risorse naturali e sorgenti di forza, tali da
rendersi utili come propellenti per lanciare l’umanità verso le stelle.
Il Premio Nobel statunitense
prof. Harold Urey fu tra i pochi che credettero all’ipotesi di Kozyrev
sull’attività vulcanica lunare, tanto da spingere la NASA a svolgere ricerche
in merito. Il risultato fu che la NASA lanciò l’immenso progetto “Moon Blink”
(battito lunare), che in seguito fu in grado di confermare le asserzioni di
Kozyrev, avendo scoperto significative emissioni di gas sul suolo lunare.
In ogni caso, non tutte le
ricerche di Kozyrev furono così prontamente riprese dal mondo tradizionale
della NASA. Nell’inverno del 1951-52, solo tre anni dopo essere scampato alla
tremenda iniziazione del campo di prigionia, il prof. Kozyrev iniziò le sue
incursioni nel mondo della fisica esoterica: fu quello il primo di trentatre
anni intensi durante i quali si dedicò ad ogni sorta di esperimenti, dai
risvolti intriganti e controversi. Il suo naturale desiderio di perseguire tali
ricerche era destinato a servire da convalida per le verità spirituali di cui
egli aveva già fatto esperienza attraverso il processo mistico di preparazione,
illuminazione e iniziazione (come riferito nel classico di Rudolf Steiner Knowledge of Higher Worlds and Its
Attainment) [1], sotto il
pungolo più vivo delle circostanze. Dopo aver iniziato a pubblicare i risultati
di queste scoperte, molti scienziati russi e una piccola parte di quelli
occidentali, basandosi sui suoi passati successi, erano disposti ad ascoltarlo.
Come detto, i modelli di energia a
spirale si svelarono agli occhi dell’illuminato prof. Kozyrev mentre si trovava
nel campo di concentramento. La sua “conoscenza diretta” lo informò che questa
energia a spirale era, in effetti, la vera natura e manifestazione del “tempo”. Naturalmente, egli trovò che la
nozione di “tempo” che possediamo doveva essere qualcosa di più che un semplice
calcolo di durata. Kozyrev ci spinge a tentare di trovare una causa
per il tempo, qualcosa di tangibile ed identificabile nell’Universo che
noi possiamo associare al tempo. Dopo averci pensato per un po’, possiamo
concludere che il tempo non è nient’altro che un movimento a spirale. Sappiamo che stiamo tracciando un complesso
modello di spirale attraverso lo spazio grazie ai modelli orbitali della Terra e
del Sistema Solare. E adesso, lo studio della “temporologia”, o scienza del
tempo, è sotto continua, attiva investigazione dall’Università di Stato di Mosca
e dalla Fondazione Umanitaria Russa, ispirata dal lavoro pionieristico del prof.
Kozyrev. Sul loro sito web, essi affermano che:
Secondo noi, la “natura” del tempo è il meccanismo che causa cambi
apparenti
e nuovi
accadimenti nel mondo
.
Comprendere la natura del tempo significa
concentrare l’attenzione su un processo, un fenomeno, una
“carriera” nel mondo materiale le cui proprietà potrebbero essere
identificate o corrispondere a quelle del tempo
.
Tutto ciò potrebbe a prima vista
apparire strano: un albero che cade su un vostro terreno potrebbe essere stato
causato da forte vento, piuttosto che dal “flusso del tempo”. Piuttosto,
bisognerebbe chiedersi che cos’è che ha causato il soffio del vento.In ultima
analisi, il maggior responsabile di ciò è il movimento della Terra intorno al
proprio asse. Perciò, tutti i cambiamenti sono causati da qualche forma di movimento, e
senza movimento non può esistere il tempo. Diversi studiosi i cui lavori
sono pubblicati sull’Istituto Russo di
Temporologia, concordano sul fatto che se Kozyrev avesse cambiato la sua
terminologia, usando la parola “tempo”, anziché termini scientifici più comuni
come “etere” e “vacuum fisico”, allora molte persone sarebbero state in grado di
comprendere il suo lavoro prima. A questo punto, non è necessario al lettore
approfondire la filosofia dell’energia a spirale come manifestazione del tempo,
come sarà più chiaro in seguito.
Uno dei pochi sguardi che Kozyrev ricevette dai media occidentali in
merito ai suoi concetti è rappresentato da un capitolo del libro
pionieristico di Sheila Ostrander e Lynn Schroeder intitolato Psychic
Discoveries Behind the Iron Curtain
[2],
che ha ottenuto grande successo in tutto il
mondo, ed è tuttora in ristampa con il titolo abbreviato Psychic
Discoveries. Molte delle precedenti informazioni biografiche su Kozyrev
provengono da questa fonte. Nel capitolo 13, intitolato Tempo: una nuova frontiera
per la mente, l’autore spiega che
anche negli anni ’60, Kozyrev aveva un aspetto abbronzato e atletico e
dava “l’impressione di grande calma e qualità spirituale.” Essi affermano anche:
Per reputazione e lavoro, si tratta del più
importante scienziato che abbiamo incontrato. Egli sta cercando di
sviscerare una nuova visione del mondo, una nuova cosmogonia. Nella
nuova concezione di Kozyrev, gli accadimenti psichici dovrebbero
cominciare in un luogo. Il punto di vista ufficiale della scienza è
invece che essi non dovrebbero esistere a lungo, come se si trattasse di
qualcosa che va al di là del sistema, qualcosa che deve essere negata
per proteggere il sistema.
La connessione dei fenomeni psichici alla fisica è ben conosciuta e
frequentemente discussa nella letteratura russa, che fra l’altro
ultimamente sta divenendo sempre più disponibile; in tutto ciò è evidente
la funzione di apripista esercitata da Kozyrev. Uno dei pochi ricercatori
occidentali a rilevare le opere del prof. Kozyrev fu il dott. Albert
Wilson dei Douglas Research Laboratories in
California, che affermò:
Trovo che qualcosa di molto
simile a ciò che ha teorizzato il prof. Kozyrev sarà istituzionalizzato
nella teoria fisica entro dieci o vent’anni. Le implicazioni di ciò
saranno rivoluzionarie. Sarà necessario lavorare per una generazione per
integrare i salti in avanti che egli ha prodotto e incorporarli nella
conoscenza scientifica.
La previsione di Wilson si è rivelata
ottimistica, in effetti solo adesso, all’alba del 21° Secolo siamo in grado di
mettere insieme tutti i pezzi. Per dare consistenza ai nostri termini, useremo
le espressioni scientifiche comuni “campi di torsione” oppure “onde di torsione”
nel riferirci al flusso spiraliforme di energia-tempo scoperta da Kozyrev
[La parola torsione essenzialmente significa “girare” o “scuotere”]. Molti
scienziati occidentali che hanno esplorato questo argomenti, in particolare il
Ten. Col. Tom Bearden, definiscono tali campi come “onde scalari”, ma noi
riteniamo che l’espressione “onde di torsione” è in ultima analisi di più facile
approccio, anche perché ci rimanda al modello a spirale. Il lettore dovrebbe poi
tenere presente che in tutti i casi, ciò di cui ci occupiamo è semplicemente un
impulso di momentum
[3] che viaggia
attraverso il medium dell’etere/ZPE/vacuum fisico, e non possiede qualità
elettromagnetiche.
Prima che Kozyrev avesse mai iniziato
a condurre i suoi esperimenti, già esisteva una buona, solida fondazione
teoretica che aveva già dato i suoi risultati. Cominceremo perciò con una
discussione preliminare sulla teoria della relatività di Einstein, seguita dalle
aggiunte del prof. Eli Cartan, che per primo stabilì l’esistenza di campi
torsionali.
1.4 -
IL MODELLO GEOMETRICO DELLA GRAVITA’ DI EINSTEIN
Il 29 maggio 1919 Albert Einstein
apparentemente provò “che noi viviamo in uno spazio tempo curvato
quadridimensionale”, in cui spazio e tempo sono due entità unite insieme come
fossero una “fabbrica”. Egli riteneva che un oggetto come la Terra, ruotante
nello spazio, “dovrebbe trascinare insieme ad essa spazio e tempo...”; ancora,
riteneva che questa “fabbrica di spaziotempo” curvasse interiormente attorno a
un corpo planetario. Così, egli affermava:
la gravità non è affatto una forza misteriosa che agisce a distanza, bensì
[piuttosto si tratta del] risultato di un oggetto che cerca di camminare in
linea retta attraverso una spazio che risulta curvato dalla presenza di corpi
materiali.
Spazio curvo? “Un attimo…non si
suppone che lo spazio sia vuoto?”, potreste domandare. Come è possibile curvare
qualcosa che è vuoto? Come possiamo vedere, il problema fondamentale nel
visualizzare il modello di gravità di Einstein risiede tutto nel termine
“curvo”, poiché si tratta di qualcosa che una superficie piana ed elastica
dovrebbe riuscire a fare. Invece, quasi tutti i tentativi di visualizzare i
risultati raffigurano i pianeti come se fossero dei pesi che abbassano un
immaginario strato piano di gomma esteso per tutto lo spazio come “fabbrica”
dello spazio-tempo. Un oggetto come una cometa o un asteroide, nel muoversi
verso la terra, segue semplicemente la geometria dello strato. Il problema con
questo modello è che qualunque curvatura dello spazio-tempo avrebbe bisogno di
essere portata dentro un oggetto sferico da tutte le direzioni, non solo da un
piano liscio. E ancora, si richiede una forza di gravità, per tirar giù un peso
in uno strato piano di gomma. In uno spazio senza peso, la sfera e il piano
devono semplicemente fluttuare insieme.
In realtà, il verbo “fluttuare” è più preciso di “curvare”, e
in Convergence III ho dimostrato che la gravità è una forma di energia eterica
che fluttua costantemente in un oggetto. Le equazioni gravitazionali non
specificano in quale direzione una simile energia debba fluttuare, ma solo che
la gravità esiste come forza responsabile del fatto che gli oggetti non possono
volar via dalla terra. Tali idee possono essere collegate a John Keely, il dott.
Walter Russell e alla più recente e brillante teoria di Walter Wright sulla
“push gravity” [gravità di spinta].
Dopo aver
stabilito che tutti i campi come la forza gravitazionale e quella
elettromagnetica sono semplicemente differenti forme di etere/ZPE in movimento,
abbiamo una sorgente attiva per la gravità, e una semplice e chiara ragione per
la quale essa dovrebbe esistere. Osserviamo che ogni molecola di un intero
corpo planetario deve essere sostenuta da un continuo flusso interno di energia
eterica. La stessa energia che interviene nella creazione della Terra crea e fluttua dentro di noi. Allora,
noi restiamo impigliati nella corrente gigante del fiume di energia che scorre
all’interno della Terra, così come le zanzare restano incastrate in una
zanzariera mentre l’aria continua a fluire attraverso la retina. I nostri corpi
non possono spostarsi attraverso la materia solida, ma ciò è certamente
possibile ad una corrente di energia eterica – e questa è una delle molteplici
cose che Keely, Tesla, Kozyrev e altri hanno dimostrato. Un stella o un pianeta
deve continuamente ricavare energia dal suo ambiente per riuscire a mantenersi
in vita. Kozyrev ha fatto le stesse osservazioni a proposito del Sole negli
anni ’50, concludendo che le stelle agiscono come “macchine che convertono il
flusso del tempo in calore e luce”.
Quasi
tutti gli scienziati occidentali ritengono che le teorie della relatività di
Einstein, la generale e la ristretta, eliminino la necessità di fare
riferimento all’etere – e, invece, Einstein sosteneva il rifiuto dell’etere nel
1910, che è l’anno in cui la scienza ufficiale ritiene conclusa la riflessione
di Einstein sull’argomento. Tuttavia, nel 1920 Einstein afferma in realtà che “l’ipotesi dell’esistenza dell’etere non
contraddice la teoria della relatività ristretta”. E nel 1924, scrive:
... nella fisica teoretica, non
andiamo da nessuna parte senza l’etere, cioè un continuum di proprietà
fisiche definite, in quanto la teoria generale della relatività (…) esclude
un’azione diretta a lungo raggio; e ogni teoria a breve raggio assume la
presenza di campi continui, e, conseguentemente, l’esistenza dell’"etere”.
(grassetto aggiunto)
1.5 -
FISICA TORSIONALE
Nel 1913, il fisico Eli Cartan dimostrò per primo
che la “fabbrica” (flusso) di spazio e tempo nella teoria della relatività
generale di Einstein non solo “curvava”, ma possedeva
in sé stessa anche un movimento di rotazione o spiraliforme conosciuto come
“torsione”. Questa parte della fisica viene collegata esplicitamente alla
Teoria Einstein-Cartan, o ECT. La teoria di Cartan da principio non venne presa
troppo sul serio, poiché venne fuori prima dell’epoca della fisica quantistica,
durante un periodo in cui si credeva che particelle elementari come gli
elettroni rotassero o girassero intorno al nucleo. La maggior parte delle
persone non sa che oggi viene generalmente accettato che lo spazio che circonda
la Terra e probabilmente l’intera Galassia possiede una rotazione destrorsa, il che significa che l’energia sarà influenzata a girare in senso orario come se viaggiasse
attraverso il vacuum fisico. Nel 1990, gli studiosi russi dottori Akimov e
Shipov scrivevano:
Per la precisione, i riferimenti contenuti nelle
pubblicazioni di tutto il mondo ai campi torsionali ammontano a 10.000 articoli,
appartenenti a circa un centinaio di autori. Di questi, almeno la metà lavora in Russia.
Come vedremo facilmente, l’opera del prof. Kozyrev
costituì l’influenza principale per gli oltre 5.000 articoli russi su
quest’argomento, come sopra citato. Nei modelli di fisica classica, i campi
torsionali non venivano mai considerati come una forza universale allo stesso
livello del campo gravitazionale o elettromagnetico, soprattutto perché
possedevano solo esistenza teorica. Cartan con la sua teoria originale del 1913
congetturò che i campi torsionali fossero quantificabili in 30 gradi di
magnitudine più deboli della gravità, la
quale a sua volta ne possiede 40 in meno del campo elettromagnetico! Con un
livello di influenza tanto minuscolo, così affermano le teorie, i campi
torsionali “rotanti naturalmente” costituivano in sostanza un insignificante
granello di polvere non in grado di dare alcun contributo ai fenomeni
osservabili nell’universo.
Per tutti gli scienziati in grado di mantenere la
mente aperta, le opere di Trautman, Kopczyynski, F. Hehl, T. Kibble, D. Sciama e altri nei
primi anni ’70 creavano onde di interesse verso i campi torsionali. Concreti
fatti scientifici confutarono la teoria di Cartan, vecchia di 60 anni e più
simile a un mito, che i campi torsionali fossero deboli, piccoli e inadatti a
muoversi nello spazio. Il mito della teoria Einstein-Cartan era che i campi di
torsione a spirale non avrebbero potuto muoversi (cioè rimanevano statici), e
non avrebbero potuto esistere in uno spazio molto più piccolo dell’atomo.
Sciama et al. hanno dimostrato che questi campi torsionali di base previsti
nella ECT esistevano realmente, e ad essi ci si riferiva come a “campi torsionali statici”. La differenza
consisteva nella dimostrazione dei “campi torsionali dinamici”, i quali
possedevano proprietà più importanti di quelli statici, teorizzati dalla ECT.
Secondo
Sciama ed altri, i campi torsionali statici sono causati da sorgenti ruotanti che non irradiano alcuna
energia. Perciò, se si ha una qualsiasi fonte ruotante in grado di rilasciare energia sotto qualunque
forma, come il Sole o il centro della Galassia, e/o una fonte ruotante che
possiede più forme di movimento che
agiscono contemporaneamente, come un pianeta che sta ruotando intorno al
proprio asse e nello stesso tempo intorno al Sole, allora viene prodotta una torsione dinamica. Questo fenomeno
permette alle onde di torsione di propagarsi
nello spazio anziché permanere in un singolo punto “statico”. Così,
i campi torsionali, come la gravità e l’elettromagnetismo, sono capaci di
muoversi da un punto all’altro dell’Universo. Per di più, come
scopriremo nei prossimi capitoli, Kozyrev dimostrò, decadi addietro, che questi campi viaggiano a velocità
“superluminali”, ossia a più della velocità della luce. Avendo un impulso che
si muove direttamente dalla “fabbrica dello spaziotempo”, che viaggia a
velocità superluminali e che è separato da gravità ed elettromagnetismo, si
arriva ad una significativa conquista della fisica, qualcosa che richiede che
il “vacuum fisico”, la “zero-point-energy” o l’”etere” esistano realmente.
1.6 - LISTA
GENERALE DEI FENOMENI CHE CREANO GLI EFFETTI DI KOZYREV
Gli
esperimenti di Kozyrev iniziarono negli anni ’50 e durarono fino agli anni ’70
con l’assistenza continua del prof. V.V. Nasonov, il quale aiutò a
standardizzare i metodi di laboratorio e l’analisi statistica dei risultati. E’
importante ricordare che questi esperimenti furono condotti nelle condizioni
più rigide possibili, nonché ripetuti centinaia e spesso migliaia di volte e
messi per iscritto con esattezza di dettagli matematici. Inoltre, tali
esperimenti sono stati accuratamente revisionati, infatti Lavrentyev e altri
hanno potuto replicare gli stessi risultati per via indipendente (in questo
libro abbiamo volutamente omesso i risultati matematico-analitici del lavoro di
Kozyrev per favorire la scorrevolezza della lettura). Rivelatori speciali basati
sulla rotazione e vibrazione sono stati messi a punto allo scopo di reagire in
presenza di campi torsionali, ciò che Kozyrev definiva “il flusso del tempo”.
Se
torniamo alla precedente analogia, possiamo affermare che la materia si comporta come una spugna immersa nell’acqua. Se
facciamo qualcosa che disturba la struttura della spugna, come strizzarla,
ruotarla o scuoterla, essa rilascerà parte dell’acqua raccolta nell’ambiente
circostante. Negli anni, tutti i seguenti processi sono stati scoperti allo
scopo di creare in laboratorio un “flusso di tempo” di onde torsionali, dovute
allo scompiglio da esse creato nei confronti della materia in queste forme:
-
la
deformazione di un oggetto fisico;
-
l’incontro
di un ostacolo da parte di un getto d’aria;
-
il riempimento
con sabbia di una clessidra;
-
l’assorbimento
di luce;
-
la
frizione;
-
il
bruciamento;
-
l’azione
di un osservatore, come il movimento della testa;
-
il
riscaldamento o raffreddamento di un oggetto;
-
transizioni
di fase nelle sostanze (da ghiacciato a liquido, da liquido a vapore ecc.);
-
scioglimento
e mescolamento di sostanze;
-
la
morte delle piante per appassimento;
-
radiazioni
non-luminose da oggetti astronomici;
-
improvvisi
cambiamenti di coscienza nell’individuo.
A parte
la problematica ultima voce riguardante la coscienza umana, possiamo vedere
facilmente come ogni processo “disturbi” in qualche modo la materia, provocando
così il rilascio o l’assorbimento di una certa quantità della sua “acqua
eterica”, la qual cosa si adatta perfettamente alla nostra analogia della
spugna. Ancor più importante è il fatto che una forte energia emozionale
potrebbe causare una reazione a distanza misurabile, cosa che è stata
ripetutamente provata non solo da Kozyrev ma anche da molti altri; tutto ciò
porta sotto i riflettori i nostri concetti di fenomeni fisici e di
consapevolezza. Tali concetti hanno fatto ancor più notizia dopo l’attacco
terroristico agli Stati Uniti dell’11 settembre 2001, nel momento in cui Dean
Radin e il suo team dell’Institute of Noetic Sciences sono stati in grado di
misurare un tremendo mutamento nel comportamento di un certo numero di
generatori computerizzati nei periodi immediatamente precedente e successivo
rispetto all’attacco:
Figura 1.4. Dati forniti da Radin / INS
che misurano un mutamento nella coscienza di massa l’11 settembre 2001
Il grafico mostra che un cambio nella coscienza di
massa ha in qualche modo influenzato il comportamento dell’energia
elettromagnetica nei computer di tutto il mondo, specialmente nei circuiti
dislocati nel Nord America. Più tardi vedremo che questo è solo l’inizio di un
intero nuovo mondo di una “scienza della consapevolezza”. Suggeriremo che le
onde torsionali e la consapevolezza sono essenzialmente identiche
manifestazioni di un’energia
intelligente.
Ritornando alla più confortevole arena della
materia fisica, il lavoro di Kozyrev ha dimostrato che i campi torsionali
possono essere assorbiti, schermati e qualche volta riflessi. Per esempio, lo
zucchero può assorbire, una pellicola di polietilene può schermare, e altre
forme di alluminio o specchi possono riflettere. Kozyrev scoprì che in presenza
di simili flussi di energia, oggetti rigidi e non-elastici potevano manifestare
cambi di peso, mentre oggetti flessibili ed elastici potevano mostrare cambi
nella loro elasticità/viscosità. Kozyrev mostrò anche che il peso di una
trottola cambiava in caso di vibrazioni, riscaldamento, raffreddamento o di
corrente elettrica fatta passare attraverso di essa. Come possiamo osservare,
tutti i precedenti comportamenti si adattano perfettamente alla nostra analogia
della materia come spugna che rilascia o assorbe piccoli quantitativi di “acqua
energetica”.
1.7 -
COSTRUZIONE DI UN RILEVATORE MECCANICO PER IL
“FLUSSO DI TEMPO”
Al momento, la questione più inesplicata risulta
essere, ovviamente, quale sia il modo di ottenere meccanicamente una simile
energia. Fra l’altro, tutto ciò è del tutto sfuggito alla scienza ufficiale per
circa un secolo. Dunque, è importante ricordare che, sebbene la forza delle
onde di torsione sulla materia sia relativamente piccola, essa tuttavia esercita una spinta regolare. Le
ricerche di Shipov, Terletzkij e altri teorici russi hanno associato
direttamente l’energia dei campi torsionali con quella gravitazionale,
arrivando così alla definizione del termine “energia gravispin”, e della
scienza della “gravispinotica”. In queste nuove teorie, la gravità e la
rotazione [spin] sono accoppiate nella stessa basilare maniera in cui lo sono
elettrostatica e magnetismo nel momento in cui insieme formano le onde
elettromagnetiche. Sebbene le onde torsionali possano viaggiare in ogni
direzione, esse vengono più tipicamente assorbite nel flusso discendente del
campo gravitazionale. Così, gli effetti più rilevanti della pressione di
torsione potrebbero essere identificati in un lieve movimento spiraliforme
congiunto all’energia gravitazionale. Trattandosi di una pressione molto
lieve, solitamente non riusciamo a notare alcun movimento in noi stessi o in
oggetti che stanno cadendo verso il basso.
Molti dei rilevatori meccanici di onde di torsione
approntati dal prof. Kozyrev coinvolgevano oggetti
in movimento, come un giroscopio rotante o un pendolo oscillante
asimmetrico. Attraverso una semplice analogia possiamo essere aiutati a capire
in che modi tali oggetti in movimento possano catturare una pressione così
delicata. Se una barca non allinea le
sue vele nella direzione del vento, allora non si potrà muovere. Allineando le
vele con il vento, lo farà, e se il vento cambia, bisognerà essere pronti a
cambiare posizione delle vele. Rilevare le onde torsionali è un processo più
difficile rispetto alla navigazione, poiché le onde torsionali cambiano
continuamente la loro direzione in forma
di spirale tridimensionale. In qualche modo, è necessario creare vibrazioni
nell’oggetto della rilevazione, ciò che gli permetterà di imbrigliare di
continuo una spirale in movimento tridimensionale di forza energetica.
Kozyrev riuscì a catturare la sottile pressione
delle onde torsionali combinando nello stesso tempo due differenti forme di
vibrazione o movimento. Nei seguenti paragrafi discuteremo approfonditamente di
ciò. In speciali condizioni di laboratorio, giroscopi o pendoli possono essere
usati per interagire con l’energia “time flow” [flusso temporale], come Kozyrev
la definì. In questi casi, tali rilevatori segnaleranno variazioni di peso o
improvvisi movimenti angolari in risposta all’energia.
Uno dei più importanti rilevatori di energia
“time-flow” usati da Kozyrev è la “bilancia di torsione”, ossia un giogo di
bilancia in grado di ruotare liberamente se sospeso ad un filo. Come descritto
nella prima pubblicazione di Kozyrev dell’anno 1971, la bilancia di torsione
non possiede eguale bilanciamento in entrambi i lati, infatti un’estremità del
giogo pesa 10 grammi e l’altra solo uno. Kozyrev sospese questo giogo ad un
filo di capron di 50 micrometri di diametro e 5-10 cm di lunghezza. La corda
era attaccata molto più strettamente all’estremità più pesante del filo che a
quella più leggera, in maniera tale da consentire al giogo di rimanere in una
perfetta posizione orizzontale nonostante la gravità. Questo posizionamento
creava anche una maggiore tensione al giogo, permettendogli di muoversi
liberamente. L’estremità più leggera del giogo era collegata ad un indice,
cosicché Kozyrev poteva misurare su un goniometro di quanti gradi il giogo si
sarebbe mosso volta per volta.
Per evitare di essere influenzato dall’atmosfera,
l’intero sistema era avvolto in una calotta di vetro cui tutta l’aria era stata
eliminata per creare un vacuum. Ancora, Kozyrev circondò la calotta con una
rete di metallo (simile alla gabbia di Faraday) allo scopo di eliminare tutte
le interferenze elettromagnetiche.
E, quel che più conta, la sommità del filamento, cui la
bilancia era appesa, era fatta vibrare meccanicamente da una fonte
elettromagnetica.
L’esperimento non era ritenuto valido qualora il
giogo non fosse rimasto perfettamente immobile anche in presenza di
extra-vibrazioni alla sommità del filo. Comunque, queste extra-vibrazioni che
scuotevano a tratti la sommità del filo causavano
una aumentata sensibilità alle vibrazioni esterne che si sarebbe riverberata
nell’intero oggetto. Siamo allora in presenza di un disuguale set di pesi accuratamente sospesi ad un
sottile filo in modo da rimanere orizzontali che crea un sistema in grado di
grande tensione, pronto a muoversi al minimo tocco. E’ qualcosa di simile alla
potenza sprigionata da una leva che permette ad un uomo di sollevare la propria
automobile con il semplice movimento del cric. Perciò, se a questo si aggiunge anche la tensione delle vibrazioni che
si irradiano su e giù per il filo e nella bilancia stessa, si ottengono tutti
gli ingredienti necessari a rendere il rilevatore estremamente sensibile alla
pressione dal tocco leggero delle onde di torsione, tanto da poterne poi
misurare l’effetto. Questo è uno dei modi più ingegnosi per catturare e
rilevare queste forze. (Come altro esempio, si poteva mettere in moto un
giroscopio in moto e quindi appeso ad una corda fatta vibrare).
Sotto alcuni aspetti questa extra-sensibilità si
comporta nello stesso modo di un tavolo da hockey ad aria, in cui una
superficie piatta e rettangolare viene bucherellata con diversi fori che fanno
passare l’aria verso sopra. La partita viene giocata con un disco leggero e
piatto che è colpito avanti e indietro da due giocatori. Se l’aria scorre
attraverso il tavolo (come l’asimmetria della bilancia e le extra-vibrazioni
sul filo negli esperimenti di Kozyrev), in tal caso la gravità del disco è
neutralizzata da una forza superiore, che crea un equilibrio più delicato fra
le due (forze). Il disco può rimanere perfettamente immobile una volta lasciato
solo, ma, se si introduce nel sistema nuova energia colpendo il disco quando
l’aria è in movimento, allora il disco si sposterà molto velocemente e con il
minimo sforzo. Se invece l’aria non circola, il disco si muove molto più
lentamente e richiede molta più forza per essere messo in azione.
Accade nello stesso modo con i rilevatori di
Kozyrev. Se non si include l’energia extra-vibrazionale, ci vorrà molta fortuna
per poter osservare una reazione, in quanto la “spinta” delle onde di torsione
non è sufficiente a muovere un oggetto stazionario. Molti scienziati che hanno
tentato di ripetere gli esperimenti di Kozyrev spesso non vi sono riusciti, e
ciò perché essi non consideravano importanti le extra-vibrazioni. Certamente
non è possibile rilevare le onde di torsione con un pendolo se questo non è
asimmetrico e/o se non si introducono vibrazioni alla sommità del filo. Un
altro modo per visualizzare questo effetto può essere considerata la nostra
analogia esposta nel prologo, nella quale la differenza fra una goccia d’acqua
allocata in un metallo freddo viene opposta a quella goccia allocata in una
padella calda. Le vibrazioni del metallo della padella faranno schizzare
l’acqua attorno al tegame, divenendo parecchio sensibili ai più lievi cambi di
pressione da ogni direzione.
Per i lettori più inclini alla spiritualità, è
interessante notare che le dottrine degli Iniziati hanno sempre fatto
riferimento al bisogno di “aumentare le proprie vibrazioni” per migliaia di
anni se si vuole divenire capaci di percepire l’invisibile energia
dell’universo. Come abbiamo dimostrato in alcuni dei nostri laboratori, in un
arco di tempo relativamente breve un umano può essere portato a rispondere alla
lieve pressione delle onde di torsione nella propria ”aura” attraverso il
tocco. Con i più profondi addestramenti, come quelli descritti nelle opere di
Rudolph Steiner o Carlos Castaneda, il campo energetico umano può essere alla
fine visualizzato. Nella Parte II discuteremo questa ingombrante evidenza allo
scopo di dimostrare l’esistenza di questo campo energetico umano, che si
comporta nei nostri corpi come componente delle onde di torsione.
1.8 - SEMPLICI MOVIMENTI CREANO ONDE DI TORSIONE
Alcuni esperimenti di Kozyrev sembravano,
ingannevolmente, semplici, considerando gli effetti che egli fu in grado di
ottenere. Per esempio, il semplice
innalzamento e abbassamento di un peso di 10 kg esercitava una pressione
torsionale su un pendolo alla distanza di 2-3 metri, un effetto che in
grado di viaggiare attraverso i muri. Il pendolo adoperato come rilevatore era
stato schermato in un vetro sotto vuoto, così da non far ottenere questo
effetto dalla presenza di aria. Ancora una volta, la chiave dell’esperimento
era l’extra-vibrazione provocata alla sommità del filo, che con l’introduzione
della tensione extra e del movimento, metteva le onde di torsione in grado di
essere ricevute dal pendolo. Quest’altro esperimento mostra che una semplice
massa di 10 kg di peso si comporta come una spugna immersa nell’acqua, creando
piccole “increspature d’onda” nell’”acqua” circostante qualora venga mossa su e
giù. Siamo ancora di fronte ad una proprietà basilare della materia.
1.9 - IL PESO INCREMENTA E DECREMENTA A CAUSA DI UN SEMPLICE MOVIMENTO
In un altro esperimento simile, Kozyrev aveva una
tipica bilancia a due gioghi usata per pesare, con un peso fisso sul lato
destro, ed un uncino sul sinistro adoperabile per appendere oggetti. Nel caso
di questo esperimento, venivano appesi all’uncino dei semplici pesi, solo che
essi venivano attaccati a strisce di gomma che permettevano loro di essere
facilmente montati sulla bilancia. Normalmente, con i pesi su entrambi i lati
in una posizione stabile, il giogo rimaneva in equilibrio ad un dato peso,
misurabile sulla scala graduata. Kozyrev stabilizzava i bracci della bilancia
con le mani o con una morsa per impedire loro di muoversi, e rimuoveva
l’oggetto alla sinistra del suo uncino. Quindi, scuoteva l’oggetto su e giù sul
pezzo di gomma per circa un minuto. E questo era tutto!
Una volta fatto ciò, nel momento in cui lo
scienziato andava a pesare di nuovo, sistemandolo sulla bilancia in perfetta
quiete, succedeva che il peso dell’oggetto fosse leggermente più alto di prima. Perciò, la bilancia dimostrerebbe la
graduale diminuzione del peso dell’oggetto, una volta che esso abbia
rilasciato l’extra-energia precedentemente inclusa. Kozyrev notò l’importanza
di non riscaldare con il calore della mano il braccio della bilancia, così optò
per una morsa di metallo con la quale sostenerlo. E’ interessante notare che
questo test in alcuni giorni riusciva con una certa facilità, mentre in altri
riusciva solo con grande difficoltà o per nulla affatto. Lo stesso dicasi per
l’esperimento precedente, quello effettuato con un peso di 10 kg sollevato e
abbassato ripetutamente. Questo fenomeno è noto come “variabile temporale” e
sarà discusso più avanti.
1.10
- I
RISULTATI DI KOZYREV SONO STATI REPLICATI, MAI CONFUTATI
Molti lettori si aspetterebbero che i risultati
ottenuti da Kozyrev siano solo dovuti ad errori di registrazione. Invece è
importante notare che non esistono concrete confutazioni dei risultati
sperimentali di V.A. Kozyrev e V.V. Nasonov (Levich, 1996). In aggiunta, gruppi
indipendenti di ricercatori hanno adesso riprodotto e confermato alcuni degli
esperimenti di Kozyrev. Fra
questi, A.I. Veinik dagli anni ‘60 agli ‘80, Lavrentyev, Yeganova et al. nel
1990, Lavrentyev, Gusev et al. nel 1990, e Lavrentyev et al. in 1991 and 1992.
Il ricercatore americano Don Savage ha anche replicato molti esperimenti di
Kozyrev pubblicandoli poi in
Speculations in Science and Tech.
Per di più, senza alcuna conoscenza dell’opera di
Kozyrev, nel 1989 G.
Hayasaka e S. Tekeyuchi hanno scoperto similari effetti di perdita di peso
facendo ruotare giroscopi di 150 grammi, e più di recente hanno ottenuto dei
successi lasciando cadere i giroscopi fra due rilevatori laser ad alta
precisione. (
Bisogna ricordare che un
giroscopio pesato sia in stato di rotazione che di non-rotazione non mostrerà
alcun rilevabile cambio di peso a meno che non venga introdotto un processo
addizionale come la vibrazione, il movimento – in questo caso la caduta – la
conduzione di calore o una transizione di corrente elettrica). I risultati
degli studi di Hayasaka et al., condotti per conto della Mitsubishi
corporation, addirittura pubblicati sui principali media scientifici, hanno
causato molta sorpresa. Per di più, essi attribuiscono i risultati proprio ai
campi di torsione. Molti altri ricercatori, come il prof. S.M. Polyakov, il
prof. Bruce DePalma e Sandy Kidd, indipendentemente gli uni dagli altri, hanno
scoperto mediante giroscopi cambi gravitazionali, ma è chiaro che molti di loro
non hanno pienamente compreso la natura fluida dell’etere, che è sempre
presente nei movimenti spiraliformi delle onde di torsione.
1.11 -
EFFETTI
ANTI-GRAVITA’ CAUSATI DALLA DIREZIONE DELLA ROTAZIONE
Molti
degli esperimenti di Kozyrev mostravano che la direzione del movimento del
rilevatore era molto importante ai fini della misurazione dei cambi di
peso. Kozyrev determinò che un giroscopio che veniva fatto vibrare, o
riscaldare, o condurre elettricità avrebbe sostanzialmente
perso peso se fatto ruotare in senso anti-orario,
mentre l’avrebbe mantenuto se fatto ruotare in senso orario. Lo scienziato concluse che ciò dipendeva dal cosiddetto
effetto-Coriolis, mediante il quale un oggetto lanciato sulla superficie della
Terra assume contemporaneamente un movimento di rotazione. In definitiva, ciò
dipende dalla sottile pressione di torsione spiraliforme che viene comunicata
al flusso dell’etere (gravità) quando precipita sulla terra, sostenendo l’esistenza
di tutti i suoi atomi e molecole. Nel 1860 Newton e Hook confermarono che
l’effetto Coriolis era qualcosa di reale facendo precipitare giù oggetti lungo
pozzi di miniera, e l’esperimento venne ripetuto in seguito molte volte.
L’effetto Coriolis provoca un movimento antiorario nell’emisfero settentrionale
e uno orario nell’emisfero meridionale, ed è considerata la forza maggiore che
sta dietro i movimenti delle stagioni. L’effetto deve essere calcolato quando
si voglia sparare con cannoni a lunga gittata, e infatti prima che fosse
scoperto l’effetto Coriolis, questo problema creava grossa confusione a livello
militare. Si tratta di un altro caso scientifico non molto noto, di cui la
maggior parte delle persone non è a conoscenza.
Teniamo
presente che Kozyrev faceva vibrare, riscaldare o elettrificare il giroscopio
per rilevarne gli effetti anomali. In queste condizioni, egli doveva muovere il
giroscopio sia in senso orario che antiorario. Muovendosi in senso antiorario
nell’emisfero settentrionale, si muoveva
all’unisono con la corrente antioraria causata dall’effetto Coriolis. Ciò
fa sì che l’oggetto assorba parte dell’energia che avrebbe normalmente essendo
spinto giù, e un piccolo ma definito decremento nel suo peso viene in tal caso
misurato.
L’opera
su menzionata di G. Hayasaka e S. Tekeyuchi, ha confermato indipendentemente lo
stesso risultato. Rotando il loro
giroscopio in senso antiorario esso cadeva più lentamente del previsto, mentre
rotandolo in senso orario non si verificavano cambiamenti, cosa che provava
le scoperte di Kozyrev. Naturalmente, anche il Giappone si trova nell’emisfero
settentrionale. Kozyrev scoprì ancora che poteva essere introdotta in questi
esperimenti una torsione addizionale, qualora il giroscopio non fosse
posizionato al 100% orizzontalmente, e ciò gli fece supporre che la gravità, la
quale fa muovere in linea retta verso il basso, è qualcosa di collegato con le
onde di torsione, come successivi teorici hanno confermato. Senza l’esistenza
dell’etere e del fenomeno della torsione dinamica, nessuno di questi risultati
sarebbe mai stato possibile.
1.12 - L'ESPERIMENTO DI DE PALMA CON LO "SPINNING BALL"
Figura 1.5. Dati dell’esperimento del
dott. Bruce De Palma con lo spinning ball dall’incontro ONU di Hoagland del
1992
Un
perfetto esempio di sfruttamento delle onde torsionali per mezzo della
rotazione venne scoperto in maniera del tutto indipendente dal dott. Bruce De
Palma, di frequente citato da R.C. Hoagland et al. sul sito web Enterprise Mission. All’interno di un
completo vacuum, De Palma prese due biglie d’acciaio e le catapultò in aria ad
angoli uguali, con la stessa forza. La sola differenza era che una biglia
ruotava 27.000 volte al minuto mentre l’altra era stazionaria. La biglia ruotante saliva più in alto e
scendeva più velocemente della sua controparte, cosa che violava tutte le
leggi della fisica. L’unica spiegazione per questo effetto è che entrambe le
biglie attingono energia da una fonte sconosciuta, e la biglia rotante
“assorbe” più energia della controparte – energia che potrebbe esistere
normalmente come la gravità, che si muove giù verso la terra. Con l’aggiunta
della ricerca sui campi di torsione, possiamo rilevare che lo spinning-ball è
in grado di sfruttare naturalmente le onde torsionali spiraliformi presenti
nell’ambiente, le quali forniscono un surplus di energia addizionale.
1.13
- EFFETTI
DI VARIABILE TEMPORALE
Kozyrev
scoprì nei suoi esperimenti la produzione di un effetto di variabile temporale. In tardo autunno e nel primo
inverno gli esperimenti funzionavano meglio, mentre erano di riuscita praticamente
impossibile in estate. Kozyrev riteneva che il riscaldamento atmosferico
estivo creava un disturbo che in qualche misura interrompeva il flusso delle
onde di torsione. Il caldo extra provocava lo scuotimento più vigoroso delle
molecole d’aria, e ciò a sua volta avrebbe disturbato le sottili pressioni
spiraliformi attinenti alle onde di torsione. Come egli stesso affermava, “il riscaldamento attraverso i raggi solari
crea un caricatore atmosferico che interferisce con gli effetti [sperimentali]”.
Agli inizi della sua carriera Kozyrev riteneva che questo effetto di variabile
temporale fosse causato dalla naturale crescita della vegetazione nei mesi più
caldi, poiché egli aveva già notato che la semplice presenza di piante che
crescevano poteva interferire con i suoi risultati sperimentali, e ciò perché
le stesse piante avevano la capacità di assorbire in sé stesse l’energia che invece
avrebbe dovuto fluire entro i rilevatori. Chiaramente, sia vegetali che
assorbono energia per loro sostentamento in estate sia il caos crescente nelle
vibrazioni dell’atmosfera più calda costituivano una combinazione che avrebbe
potuto bene essere responsabile per la difficoltà di effettuare simili
misurazioni durante le stagioni più calde.
Tali
effetti sperimentali stagionali prevenivano gli scienziati americani operanti
in un’area come la California meridionale dall’essere in grado di replicare questi
risultati, poiché non potevano mai sperimentare le condizioni esistenti in
tardo autunno e primo inverno, ideali per realizzare gli esperimenti.
1.14
-
POSIZIONE, POSIZIONE, POSIZIONE
Un’altra implicazione complessiva dell’opera di
Kozyrev è che la posizione geografica in cui si localizza l’esperimento
costituisce una rilevante differenza. I suoi risultati migliori vennero
ottenuti effettuando le misurazioni vicino al Polo Nord, i più avventurosi dei
quali furono effettuati su blocchi di ghiaccio alla deriva con una latitudine
massima di 84°15’, con il Polo Nord a 90°. Questo è un punto molto importante,
perché ci mostra che la più grande quantità di energia di onde torsionali
fluisce sulla Terra nelle regioni polari, e diminuisce gradualmente se ci si
sposta verso l’Equatore.
Certamente, la maggior parte dei lettori si
potrebbe meravigliare del fatto che si associ un qualche effetto ai poli
terrestri. La risposta va ricercata in uno studio sul magnetismo. Nel 1991-92,
A.I. Veinik determinò che i tipici magneti di ferro “permanenti” non solo
possiedono un campo magnetico collettivo, ma anche un campo di torsione collettivo, con una rotazione oraria al Polo
Nord, ed una antioraria al Polo Sud. Il Dott. G.I. Shipov ha dimostrato che tutti i campi elettromagnetici generano
onde di torsione. Così, dal momento che sappiamo che il campo magnetico della
Terra è maggiormente concentrato ai poli, possiamo dedurre che allo stesso modo
la più grande quantità di onde di torsione dovrebbe trovarsi proprio nelle regioni
polari. Nei suoi libri e nel sito web, Richard Pasichnyk ha dimostrato che gli
impulsi dei terremoti viaggiano più velocemente da Nord a Sud che da Est a
Ovest. Così, la pressione aggiunta delle onde di torsione, incanalandosi e
affluendo nelle regioni polari, incide molto più della semplice polarità
nord-sud del campo magnetico che può essere misurato con un compasso.
Kozyrev determinò anche che l’energia torsionale
fluisce differentemente nell’emisfero meridionale terrestre in quanto opposto
al settentrionale, e di nuovo questo è dovuto all’effetto Coriolis. Egli scoprì
anche che la velocità dell’accelerazione
gravitazionale cambia lievemente tra l’emisfero nord e quello sud di un
sottile fattore di 3.10^-5. Ciò sembra essere causato dal fatto poco noto che
la forma sferica della Terra è addirittura più schiacciata nell’emisfero
settentrionale rispetto al meridionale! Questo fatto è stato fra l’altro
osservato e misurato anche in altri pianeti come Giove e Saturno. Kozyrev
riteneva che dal, dal momento che la superficie dell’emisfero sud era lievemente più distante dall’Equatore rispetto alla corrispondente area
nell’emisfero nord, ciò spiegava i sottili cambiamenti nella velocità di
accelerazione gravitazionale.
1.15 - ESISTONO FORZE LATENTI DOPO AVER GENERATO
INTERRUZIONI DI ENERGIA
Il termine “latente” vuol dire “lasciato in
sospeso”, e Kozyrev osservò certi effetti che si manifestavano per un certo
periodo di tempo dopo aver interrotto la formazione di onde torsionali e/o
disturbi agli oggetti misurati. Si ricordi che Kozyrev dimostrò come il
semplice scuotimento di un corpo su di una striscia di gomma ne avrebbe
incrementato il peso, e che esso sarebbe lentamente tornato alla normale massa
a riposo dopo averlo sistemato sulla bilancia a gioghi. Il tempo che il corpo
impiega a ritornare al suo peso normale equivale a misurare la “forza latente”
che esso è in grado di sostenere.
In questi esperimenti certi oggetti aumentano e
diminuiscono di peso più velocemente di altri. Kozyrev concluse che la percentuale
alla quale un oggetto aumenta o diminuisce di peso si basa sulla sua densità, o spessore, e non sul suo peso
complessivo. Egli mostrò che la perdita di peso si verifica ad indice
esponenziale, e che più è elevata la densità del materiale, più velocemente le forze
residue scompaiono. Ecco alcuni esempi:
-
Il piombo, densità 11, perderà le forze latenti in
14 secondi;
-
L’alluminio, densità 2.7, in 28 secondi;
-
Il legno, densità 0.5, in 70 secondi.
Se questo risulta difficile da capire, possiamo
pensare al fatto che una spugna più densa e spessa come la gommapiuma usata nei
materassi o nei cuscini da poltrona possieda molta più “elasticità” rispetto ad
una più leggera e sottile, come una vecchia e stanca spugna da cucina. Più un
materiale è elastico, più velocemente può assorbire e rilasciare energia.
Kozyrev testò anche questi effetti su rame, ottone, quarzo, vetro, aria, acqua,
carbone, grafite, sale da tavola e altri, e indicò che “gli effetti più ampi,
con tempi di preservazione massimi, venivano osservati su materiali porosi come
mattoni o tufo vulcanico (Nasonov 1985°, pag. 15). Questo dovrebbe essere fonte
d’interesse, dal momento che nella nostra analogia la spugna è anch’essa
costituita di materiale poroso, ossia formata da una quantità di pori o buchi.
1.15.1 - L’EFFETTO ASPDEN
Un altro esempio di forze latenti presenti in un
sistema si trova nel cosiddetto effetto Aspden, scoperto dal dott. Harold
Aspden della Cambridge University. Questo esperimento si basa su un giroscopio
il cui ingranaggio centrale viene attratto da un potente magnete. Il normale
quantitativo di energia richiesta per rotare il giroscopio ad una velocità
massima data è di 1.000 joule. Come un bicchiere d’acqua che viene agitato con
una spugna, la rotazione del giroscopio
fa sì che l’energia eterica contenuta nell’ingranaggio centrale inizi a
muoversi a spirale, e questo movimento agitatorio continui nell’oggetto anche
dopo aver arrestato il giroscopio.
Sorprendentemente, fino a 60 secondi dopo che il giroscopio finisce di ruotare, basta un’energia dieci volte inferiore affinché esso ritorni alla stessa velocità
ottenuta la prima volta, ossia solo 100 joule. Questo è un altro
effetto riproducibile che è stato semplicemente ignorato dalla corrente
principale scientifica, in quanto “viola le leggi della fisica”. Ad ogni modo,
con l’opera di Kozyrev come background, possiamo immaginare le risatine degli
scienziati russi dopo aver letto dei problemi di Aspden nel far riconoscere
agli scienziati occidentali questo effetto.
Ora, se si è notato, il piombo (Pb) manteneva le
sue forze latenti per 14 secondi mentre l’alluminio per 28, e, ancora, i
giroscopi di Aspden mantenevano le loro forze per 60 secondi. Questo è dovuto
al fatto che l’energia extra torsionale / eterica viene attratta dal potente
magnete permanente che compone il centro del giroscopio; in Convergence III abbiamo dimostrato in
che modo questa proprietà basilare dei magneti rotanti è stata usata per creare
molte fonti differenti di “energia libera”.
1.16 - LISTA GENERALE DI RILEVATORI NON MECCANICI
Anche se fin qui abbiamo trattato di giroscopi,
pendoli e bilance a gioghi, Kozyrev scoprì ancora rilevatori non meccanici
in grado di catturare l’energia del “flusso temporale”. Ciò che intendiamo con
il termine “non-meccanico” è che le onde di torsione possono essere rilevate
senza le parti mobili normalmente richieste, che coinvolgono due differenti
forme di vibrazione o moto meccanico, come nel giroscopio, bilancia di torsione
e pendolo. Alcuni di questi rilevatori non meccanici possono dimostrare
chiaramente cambiamenti sostanziali in presenza di campi di torsione, e nel
caso di tungsteno e quarzo, gli effetti dei campi torsionali sul materiale
possono diventare irreversibili. Tutti i
seguenti materiali manifestano mutamenti in presenza di energia di onde
torsionali:
-
la
conduttività di resistenze elettriche, specialmente quelle
costituite da materiale al tungsteno;
-
il
livello di mercurio nei termometri;
-
le
frequenze vibrazionali di oscillatori di cristallo al quarzo;
-
i
potenziali elettrici delle termocoppie;
-
la
viscosità dell'acqua;
-
la
quantità di lavoro elettronico che può essere eseguito in una
cellula fotoelettrica;
-
le
percentuali di reazione dei componenti chimici (come l'effetto
Belousov-Zhabotinskij);
-
i
parametri di crescita di batteri e piante.
Una lista
altamente dettagliata del lavoro di Kozyrev, compresi i grafici esatti,
le statistiche precise, le analisi e descrizioni di tutti i rilevatori
precedentemente menzionati può essere rintracciata in "A Substantial
Interpretation of N.A. Kozyrev's Conception of Time," [Una
interpretazione sostanziale della concezione del tempo di N.A. Kozyrev]
di A.P. Levich, 1996.
1.17
- LA RIPRODUZIONE DI CHERNETSKIJ
Alcune di queste onde di torsione
non-meccaniche sono state riprodotte dal team di A.V. Chernetskij, Y.A. Galkin
e S.N. Kolokoltzev, i quali hanno inoltre creato una sorgente che genera e
immagazzina questa energia eterica in maniera del tutto simile ad un capacitor, che è un componente
elettronico capace di immagazzinare una carica elettrica. Questi scienziati
considerano la loro invenzione come “una sorgente di scarico autorigenerante”.
Come Kozyrev, Chernetskij et al. hanno scoperto che il livello di resistenza di
un circuito elettronico può mutare se parte di esso viene collocata tra due
piastre di capacitor della sorgente mentre si trova in azione. Ancora, la
frequenza vibrazionale di un oscillatore al quarzo può diventare 1000
o più volte più veloce qualora venga in precedenza collocata fra le due
piastre. Tutto ciò dovrebbe perlomeno far sollevare le sopracciglia, dal
momento che la precisione dei cristalli al quarzo nel mantenere un esatto ritmo
pulsante mentre l’elettricità li attraversa viene adoperata per segnare l’ora
esatta nella gran parte di orologi digitali esistenti.
1.18
- FORZE LATENTI NEL VACUUM E
NELLA MATERIA
Chernetskij et al. scoprirono
anche che la loro “sorgente di scarico autogenerante” poteva creare un campo di
torsione statico o non-movente nella
struttura profonda dello spazio-tempo stesso. Una corrente scorrevole può
essere creata in un etere fluido anche se nell’area non risieda materia.
Chernetskij et al. erano anche in grado di misurare gli stessi effetti dei campi
torsionali nell’area che si era trovata in mezzo alle due piastre dello
strumento, dopo che esso era stato disattivato e rimosso da quell’area!
Gli effetti latenti sono misurabili anche in metalli al tungsteno o oscillatori
al quarzo.
Un altro effetto simile venne
scoperto da Donald Roth con la cosiddetta “memoria magnetica”, e documentato
dall’Institute for New Energy. Roth scoprì che si poteva portare un magnete
sufficientemente vicino ad una bilancia da attrarla a sé, e dopo cinque giorni
il magnete poteva essere posizionato molto più distante dalla bilancia ed
ottenere gli stessi effetti di prima. Gli scienziati russi si riferiscono a
questo effetto definendolo “vacuum strutturale”, ciò che ci dimostra una volta
ancora che esiste qualcosa, lì nello spazio “vuoto”, qualcosa che gli eredi dei
Misteri Atlantidei conoscono come “etere”.
Kozyrev scoprì ancora che una
sostanza fisica poteva diventare “strutturata” allo stesso modo. Come
scrive a pag. 271 del quaderno del 1977:
Un corpo collocato per un certo
tempo vicino ad un processo [che genera onde di torsione] e poi portato su una
bilancia di torsione [può] produrre lo stesso effetto [sulla bilancia di
torsione] come il processo [generato dalla torsione originale prodotto] da sé
stesso. [La] memorizzazione [della] azione dei processi è una caratteristica di
[tutte] le diverse sostanze, eccetto l’alluminio.
Nel 1984, Dankachov mostrò che
la “memorizzazione” o l’effetto “strutturale” poteva avvenire anche con
l’acqua, e questo è un esperimento che di tanto in tanto trova modo di
espressione anche presso il pensiero scientifico occidentale alternativo. Gli
esperimenti sulla “memoria dell’acqua” cominciano ad utilizzare uno dei
basilari processi di creazione di onde di torsione allo scopo di far decrescere
la viscosità o densità dell’acqua. Quindi, l’acqua trattata viene collocata
vicino ad un altro contenitore d’acqua, e la
nuova viscosità dell’acqua decrescerà esattamente fino a quella dell’acqua
originale trattata. Altri esperimenti, come quelli di Jacques Beneviste,
dimostrano come gli effetti di questa memoria dell’acqua siano in grado di
perdurare anche sotto effetti chimici, con generatori di onde torsionali
adoperati per stimolare l’acqua per mezzo di un determinato composto chimico.
Infine, quel composto può essere trasferito energeticamente in un contenitore
sigillato di acqua pura, cosicché l’acqua sigillata assumerà le stesse
caratteristiche del modello originale.
1.19
- L’EFFETTO-SCHERMATURA
DELL’ENERGIA DI UN’ECLISSE SOLARE
Come già suggerito nel prologo,
il Sole è la nostra ovvia scelta come sorgente primaria di onde di torsione
nella nostra eliosfera, visto che possiede il 99.86% dell’intera massa del
Sistema Solare. Nel 1970, Saxel ed Allen dimostrarono che durante un’eclisse
solare la presenza della Luna scherma i campi di torsione radianti dal Sole,
cosa che provoca un incremento nel periodo di oscillazione di una bilanciadi
torsione. I metereologi V.S.
Kazachok, O.V. Khavroshkin e V.V. Tsyplakov sono stati in grado di ripetere
questo esperimento durante l’eclisse solare del 1976, producendo lo stesso
effetto; tutto ciò venne poi pubblicato nel 1977. Altri hanno ottenuto gli
stessi risultati osservando le semplici deviazioni di un pendolo durante
un’eclisse solare.
1.20 - ALLINEAMENTI MOLECOLARI CHE AIUTANO O SCHERMANO GLI EFFETTI DELLA
TORSIONE
Come già detto, la teoria Einstein-Cartan fu la
prima a porre le basi teoretiche per l’esistenza dei campi di torsione, nel
1913. La teoria predice che, a seconda della dislocazione, vi saranno torsioni
orarie o antiorarie nello spazio. Le successive scoperte nella fisica dei quanti
relative alla nozione di “spin” o rotazione hanno confermato che anche gli
elettroni possono avere rotazione destrorsa o sinistrorsa, il che equivale a
parlare di movimento orario/antiorario. Tutti gli atomi e le molecole
mantengono vari gradi di bilanciamento fra spin destro e sinistro. Kozyrev
determinò che molecole fortemente destrorse come lo zucchero possono schermare
gli effetti della torsione, mentre quelle fortemente sinistrorse come la
trementina li rinforzano. Successive indagini russe hanno stabilito che la
comune pellicola di polietilene agisce come potente schermatura per le onde di
torsione, pertanto essa viene usata in molti e diversi esperimenti, come quelli
effettuati dal dott. Alexander Frolov.
1.21- MUTAMENTI “QUANTIZZATI” NEL PESO
Abbiamo parlato degli esperimenti di Kozyrev nei
quali un oggetto veniva disturbato in vari modi, dopodiché esso tornava
lentamente al suo bilanciamento normale dopo aver attraversato variazioni di
peso. In questi esperimenti emerge un importante fattore, che fra l’altro non
collima perfettamente con l’analogia della spugna immersa nel liquido; tale
fattore è noto come “effetto quantizzazione”. (Spiegheremo più avanti che cosa
lo provochi). Quando qualcosa è quantizzata,
significa che essa non si muove o si calcola scorrevolmente, ma solo scalarmente,
a specifici intervalli. Detto semplicemente, il peso di un oggetto non dovrebbe crescere o decrescere gradualmente
negli esperimenti sulla “forza latente”, ma solo a scatti improvvisi.
Questa è certamente una proprietà anomala della materia. Kozyrev afferma:
Negli esperimenti di vibrazione su una bilancia la riduzione
di peso avviene a scatti, iniziando con un certo potere vibrazionale. Se la
frequenza della vibrazione è ulteriormente incrementata, la riduzione di peso
sulle prime rimane la stessa, e quindi di nuovo cresce a scatti dello stesso
valore… Fino ad ora una spiegazione realistica di questo fenomeno non è stata
ancora trovata. In seguito si è riscontrato che l’effetto-quantizzaizone si
verifica in quasi tutti gli esperimenti. (Kozyrev 1971, pag. 26)
Nel caso in questione, Kozyrev studiò gli effetti
su un peso di 620 grammi, che egli sottopose a vibrazioni, misurate in hertz o
cicli per secondo. Sia riscaldare che raffreddare sono funzioni della vibrazione,
così a seconda di come facciamo vibrare un oggetto, possiamo accrescerne o
diminuirne il peso. In questo esperimento, la massa del peso di 620 grammi veniva
lievemente accresciuta sottoponoendo l’oggetto a vibrazioni ad alta velocità.
Per ottenere risultati numericamente chiari e precisi, in seguito Kozyrev e
Nasonov applicarono una semplice funzione matematica per ri-normalizzare i
risultati riferiti al peso da 620 g verso la misura più elevata e semplice di 1 kg. I seguenti numeri sono
ri-normalizzati calcolando il peso di 1 kg:
Figura 1.6. – Incrementi quantizzati nel
peso attraverso aumento di frequenza vibrazionale, misurati attraverso
bilancia.
Come
possiamo vedere da questo grafico, quando le vibrazioni dello strumento
giungono alla soglia di 16-23 Hz (o cicli per secondo), l’oggetto mostra un
incremento stabile di 31 mg. A
questo punto, se Kozyrev incrementava le vibrazioni tra 16 e 23 cicli per
secondo non si verificava ulteriore guadagno di peso. Però, se le vibrazioni si
spostavano sui 24 Hz, improvvisamente il peso lordo si incrementava
spontaneamente del doppio, giungendo a 62
mg. Incrementando ancora, da 24 a 27 Hz, non si registrava cambio di peso.
Arrivando a 28 Hz, il peso netto di nuovo si incrementava improvvisamente di
altri 31 mg[4] fino a
raggiungere i 93 mg. Ogni volta che
si raggiungeva una nuova soglia, il guadagno iniziale di 31 mg veniva aggiunto
alla somma totale. Come Kozyrev scoprì,
Siamo riusciti ad ottenere effetti quintupli e decupli. (!)
Non dimentichiamo che questo effetto-quantizzazione si verificava in tutti gli esperimenti di Kozyrev, sia se l’oggetto in questione
aumentava sia se diminuiva di peso. Affinché una cosa di questo genere possa aver
luogo, l’intervallo-base di 31 mg misurato nell’oggetto di 1 kg deve essere una
funzione combinata di volume, densità, peso e topologia (forma), simile al tono
udibile percuotendo una campana di dimensioni, forma e densità date. Nel
momento in cui Kozyrev accresceva nell’oggetto la frequenza delle sue
vibrazioni, venivano prodotti nuovi intervalli di incremento di peso, ma sempre espressi in unità di 31 mg.
Questo effetto-quantizzazione costituisce in
effetti una chiave molto importante per comprendere la natura multidimensionale
della materia, ed esemplifica chiaramente il fatto che gli atomi e le molecole
possiedono una struttura a strati di onde sferiche nidificate, tipo cipolla.
Nel prossimo capitolo cominceremo a mostrare il contesto di quest’esperimento,
e come esso si relazioni alle nuove scoperte nel campo della fisica quantica.
1.22 - LA DIFFICOLTA' DI COMBINARE I RISULTATI DI KOZYREV CON LA SCIENZA
UFFICIALE
Le idee di Kozyrev non sono state assimilate
facilmente né velocemente dalla corrente scientifica ufficiale, specialmente in
Occidente, forse perché la magnitudine degli effetti da lui rilevati non è
sufficientemente visibile. Per esempio, le forze addizionali introdotte nei
suoi esperimenti meccanici cambiavano il peso degli oggetti di un mero fattore
di 10^-4/10^-5, come il giroscopio che diveniva solo 100 mg più leggero se
fatto ruotare e vibrare allo stesso tempo. Per capire quanto sia infinitesimale
un simile cambiamento, basta ricordare che un semplice ingrediente attivo
aggiunto ad una pillola di vitamine può pesare 100 mg.
Come Kozyrev stesso ritiene, “i risultati
sperimentali mostrano che le proprietà di organizzazione del tempo esercitano
un’influenza molto limitata sui sistemi [di materia come le stelle], comparati
al corso naturale e distruttivo del loro sviluppo. Quindi non è sorprendente
che una simile … entità sia stata mancata nel nostro sistema di conoscenza
scientifica. Comunque, essendo limitata, è distribuita ovunque in natura, ed è
necessaria solo la sua capacità di essere immagazzinata.
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