)*(Stazione Celeste)

 

 

~  The Divine Cosmos ~

 

Capitolo Sei

IL BATTITO UNIVERSALE

di David Wilcock

 

 

Ora che abbiamo un modello di base valido di come funzionino la materia e l'energia a livello quantico, e avendo anche dimostrato un'espansione armonica di questi principi nel comportamento delle formazioni di plasma e nelle dinamiche dell'energia planetaria, siamo pronti a proporre un modello davvero unificato di un Cosmo Divino. Questo modello è stato nascosto nei libri antichi, nei monumenti e nelle leggende mitologiche della scienza esoterica, ora incanutiti e in attesa di essere riscoperti. Queste informazioni venute di nuovo alla luce ci permettono di considerare l'origine e la creazione dell’Universo da noi conosciuto come un’ Essenza Primaria consapevole sviluppatasi gradatamente, e non un’improvvisa esplosione di "nulla" che ha disseminato fornaci nucleari isolate a lenta combustione nella paralizzante oscurità dello spazio. 

 

Desideriamo ringraziare il Dr. Oliver Crane per lo sviluppo di molti dei concetti chiave legati a questo modello nel suo fondamentale documento del 1993, ora pronto per essere scaricato online con una donazione simbolica di 1$, intitolato Central Oscillator and the Space-Time Quanta Medium. [L’oscillatore centrale e il medium quantico spaziotemporale]. Questo capitolo è una fusione dell'ipotesi fulcro di Crane con la conoscenza acquisita dalla fisica di Johnson e anche dalle antiche scritture Vediche: tutto ciò ci ha fornito un modello più completo e unificato, che combacia con i dati osservabili.

 

6.1 - INDIZI SULL'UNIVERSO PROVENIENTI DA ANTICHE SCUOLE MISTERICHE

 

In quasi tutte le tradizioni spirituali esoteriche, l'Universo comincia con l'Unità, che è avvolta nel mistero. Si dice abbia la forma di una sfera, e vi faremo riferimento come alla Sfera Universale. Oppure, da una prospettiva matematica, possiamo pensare a questa sfera come un punto puro, che non ha "tempo" e "spazio" come lo intendiamo noi ora, ma entrambi infinitamente grandi e infinitamente piccoli, a seconda della prospettiva dal suo interno - e un punto avrebbe in effetti una simmetria sferica. Benché non possiamo veramente speculare sui suoi contenuti, la sua identità compare nella moderna fisica Russa come il "Vuoto Fisico Assoluto" o APV. Viene spesso definito erroneamente "inutile" poiché non ha movimento dentro di sé - e senza movimento, non ci può essere cambiamento, tempo, né energia come la conosciamo noi.

 

Le tradizioni ci dicono che poi l'Unità scelse di dividersi. Questo punto nella scienza esoterica viene espresso come "l'Uno diviso in Due". Tutto ciò avviene dentro la Sfera, che non modifica la sua forma, né forma un doppio sé come si vede nella scissione di una cellula. Questa semplice divisione dell'energia dentro la Sfera ha creato due principali corpi di etere, che per semplicità, indicheremo come etere 1 (A1) e etere 2 (A2). In definitiva, suggeriamo che tutti gli effetti di Kozyrev e tutti i livelli di densità eterica o piani di spazio e tempo, siano causati nella creazione della materia dall'interazione dinamica di queste due forze principali, come si è visto anche nel modello della fisica quantica di Rod Johnson. Il prossimo estratto da Physics News suggerisce che due predominanti densità diverse di etere (leggi "materia oscura") sono all'opera nelle galassie e nei supercluster. Non è necessario che il lettore comprenda per intero il paragrafo, ma semplicemente la parte evidenziata:

 

http://newton.ex.ac.uk/aip/physnews.259.html#

 

LA MATERIA OSCURA, COME QUELLA LUMINOSA, E' GERARCHICA. Cioè essa si aggrega a livello galattico e al livello di raggruppamenti di galassie. Questa visione si basa sulle nuove osservazioni effettuate con il telescopio orbitante giapponese a raggi X, ASCA, che ha registrato emissioni di raggi X provenienti dal gas nel gruppo di galassie Fornax (Y. Ikebe e altri, Nature, 1 Feb. '96). La densità della materia oscura in qualsiasi posizione, si deduce dalla densità del gas bollente (fino a 10**8 K), che probabilmente è mantenuto in equilibrio dall'influenza gravitazionale dell'invisibile materia oscura che lo circonda. Gli scienziati ASCA suggeriscono che una spiegazione delle loro misurazioni sia la presenza di due tipi diversi di materia oscura. Questo si rifà ad alcuni modelli cosmologici ibridi che propongono che la materia oscura fredda (assioni) influenzi le relazioni a livello galattico e la materia oscura calda (ammassi di neutrini) a livello di raggruppamenti (Science News 10 Feb. '96) [corsivo e grassetto nostri]

 

Quello precedente è solo uno dei tanti pezzi del puzzle che suggerisce che due principali forme di "etere" (materia oscura) siano all'opera nell'Universo. Ancora, il nostro punto cruciale di partenza, qui, è che abbiamo una Sfera Universale che si è divisa in A1 e A2 al suo interno. Questi eteri hanno velocità di vibrazione leggermente differenti, espresse nel paragrafo precedente come "caldo" e "freddo".

  

6.2 - A1 E A2 RUOTANO IN SENSO CONTRARIO L'UNA DENTRO L'ALTRA

 

Subito dopo, e soprattutto, dobbiamo osservare che i corpi universali di etere 1 ed etere 2 possono ruotare in senso contrario l'uno rispetto all'altro, o roteare in direzioni opposte, senza causarsi interferenze a vicenda: 

  • A1 ruota in senso orario, mentre A2 ruota in senso antiorario allo stesso tempo, ed essi in genere si passano attraverso nella Sfera, mentre continua il movimento.

  • Poiché A1 vibra leggermente più in fretta di A2, A1 ruoterà anche leggermente più in fretta di A2 nella Sfera. Questo sarà un punto molto importante più avanti.

 

I corpi di A1 e A2 sono simili ai fluidi, nel senso che hanno "campi bolla" sferici che hanno la capacità di fluire. Questo è sostenuto dal lavoro di Kozyrev, Mishin e altri, che dimostrarono l'attività simile ai fluidi e le "correnti" nell'etere. Tuttavia questi "campi bolla" hanno anche una geometria interna dei Solidi Platonici che li fa rimanere legati in una struttura matrice relativamente stabile con i loro vicini. A1 si lega a se stesso come un'unica entità sferica e A2 si lega a se stesso come un'entità sferica separata. Perciò questa caratteristica geometrica di cristallo fluido di A1 e A2, impedisce loro di fondersi l'uno con l'altro (omogeneizzazione) tutto in una volta e di perdere la loro energia di rotazione contraria. E mentre essi ruotano in senso opposto, i loro "campi bolla" riescono a scivolarsi oltre a vicenda, come un super-fluido, anche se si trovano esposti ad un'altissima compressione. In un certo senso, questo è simile al modo in cui le persone si oltrepassano lungo le affollate strade cittadine, mentre camminano in direzioni opposte.

 

6.3 - A1 E A2 CONDUCONO LE VIBRAZIONI COME UN FLUIDO SINGOLO

Ancora, le caratteristiche della matrice fluido-cristallina di A1 e A2 fanno sì che essi conservino il loro ordine geometrico intrinseco, molto simile ad un’elaborata forma di mandala Vedico, mentre ruotano in senso opposto. Questo si potrebbe pensarlo come una forma di attrazione magnetica interiore. Tuttavia, se cominciamo effettivamente a inviare ondulazioni (pulsazioni) attraverso questa Sfera Universale, i campi bolla di A1 e A2 cominceranno a scontrarsi fra di loro, conducendo le vibrazioni (pulsazioni) come un solo fluido omogeneo. Queste pulsazioni sono la vera, effettiva definizione delle onde di torsione. Questo concetto di A1 e A2 come fluido unificato è estremamente importante per capire come funziona in realtà l'Universo, poiché esso spiega che tutti i livelli di etere, indipendentemente dalla loro densità, sono costituiti da A1 e A2. Pertanto, A1 e A2 potrebbero essere visti come i precursori dell'Ottava delle densità di energia eterica di cui parliamo. Questo si chiarirà man mano che procediamo.

6.4 - A1 E A2 SI SCONTRANO PER FORMARE ENERGIA ELETTROMAGNETICA (MATERIA)

 

 Per gran parte del tempo, A1 e A2 si scivolano accanto. Tuttavia, se le loro geometrie sono allineate adeguatamente, essi possono fondersi e lo fanno. L'energia elettromagnetica si forma quando i campi bolla di A1 e A2 si fondono. Naturalmente noi sappiamo che l'energia elettromagnetica è il mattone di tutta la materia fisica, secondo Einstein e altri. Tale fusione, ovviamente, non è consentita nei modelli di "particelle" convenzionali.

 

Allora adesso  prendiamo questa base e avanziamo la prossima serie di concetti, che operano su di un modello di dinamica fluida: 

  • I due eteri simili a fluido ruotano effettivamente in senso contrario all'interno di uno spazio sferico, continuamente e fluendo facilmente l'uno vicino all'altro, con le caratteristiche di un "super-fluido", cioè: a meno che le loro particelle non si urtino, c'è resistenza zero al loro movimento.

  • Mentre i due eteri simili a fluido si oltrepassano, alcuni dei loro campi bolla si urteranno direttamente.

  • Quando le loro frequenze geometriche sono propriamente allineate, le due forme diverse di energia di A1 e A2 si fondono insieme.

  • Una volta che A1 e A2 si fondono, essi vengono immediatamente compressi dal materiale che li circonda da tutte le parti.

  • Similmente a come si forma una bolla d'aria nell'acqua, la compressione delle energie fuse di A1 e A2 forma una sfera in miniatura.

  • Questo crea un minuscolo duplicato della Sfera Universale, un perfetto microcosmo del macrocosmo.

  • All'interno di questa sferetta, le energie eteriche di A1 e A2 continueranno a ruotare in senso opposto e a volteggiare l'una intorno all'altra proprio come fanno nella Sfera Universale.

  • Questo genera un vortice, che assume una forma di "gravità" attirando A1 e A2 dentro di sé tramite l'effetto Biefield-Brown, come spiegato nel Capitolo Due.

  • Mentre queste piccole sfere continuano ad attirare sempre più campi bolla da A1 e A2, esse aumenteranno gradualmente di dimensione. Ciò non è dissimile dall'aggiungere nuove gocce ad una bolla d'acqua e osservandola espandersi di volume.

  • Le "unità" che si formano in questo processo, formano la materia che noi conosciamo, tramite il modello di Johhson. Senza la fusione di A1 e A2, non c'è materia osservabile.

Con tutto ciò che è scritto qui sopra, ora abbiamo sistemato le proprietà fondamentali e più importanti in questo modello "etere" del Cosmo. Il nostro prossimo passo è quello di rappresentare quali strutture appaiano all'interno di questa Sfera Universale, cioè dove potrebbe formarsi il maggior numero di piccole "unità" sferiche. Parte della risposta la si può trovare chiedendo "Esattamente, cosa succederà quando abbiamo un corpo di liquido dalla forma sferica, che ruota?" Poi il resto della risposta lo troviamo chiedendo "Dove si avrà il maggior numero di collisioni fra i "campi bolla" ?"

 

6.5 - I VORTICI SI URTANO NEL CENTRO, FORMANDO UNA SFERA PIU’ PICCOLA

 

Abbiamo giù spiegato nei capitoli precedenti, come il toroide sferico sia una formazione naturale di "mulinello" che compare in un fluido, a causa del movimento di rotazione. Nella sfera rotante di fluido, si osserva un mulinello su entrambi i poli nord e sud; su di un polo il vortice mulinerà "all'interno", verso il centro e sull'altro polo mulinerà "verso l'esterno", allontanandosi dal centro. Ricordate che sia A1 che A2 esistono nella medesima sfera, ma ruotano in direzioni opposte. Ciò significa che entrambi creeranno formazioni di toroide sferico che avranno in comune lo stesso asse nella stessa sfera.

 

Quindi deduciamo quanto segue: 

  • Il primo etere (A1) ruota in  movimento orario, e questo genera un mulinello che fluisce entrando attraverso il polo nord della Sfera ed esce attraverso il polo sud della Sfera.

  • Il secondo etere (A2) ruota in movimento antiorario, e questo genera un mulinello che fluisce entrando dal polo sud della Sfera ed esce attraverso il polo nord della Sfera.

 

Se prendiamo in considerazione l'immagine di una nave che viene catturata da un gorgo, ricorderemo che essa gira e gira in tondo a grandi cerchi e continua a muoversi sempre più velocemente man mano che si avvicina al centro del vortice, dove alla fine sarà schiacciata e sommersa dalle incredibili pressioni che si generano là. Quindi quando prendiamo questa similitudine del mulinello e la usiamo con la nostra sfera, significa che l'asse del vortice centrale della sfera avrà la maggior velocità di movimento, e anche la maggior pressione. A1 spinge verso il centro dal Nord e A2 spinge verso il centro dal Sud. Essi si scontrano nel centro esatto della Sfera Universale con la più altra velocità di movimento e con la più altra pressione.

 

Dopo che A1 e A2 si sono formati ed è iniziato il loro movimento di rotazione contraria, il momento in cui si verifica per la prima volta questa collisione di vortici nel centro, è quello che la maggioranza degli scienziati chiamerebbe "Big Bang" .  La pressione diretta verso sud di A1 entra in collisione con la pressione diretta a nord di A2 e moltissimi dei campi bolla di A1 e A2 cominciano a fondersi in questa zona più che in altre. Essi si dispongono formando una sfera nel centro, dato che c'è pressione che spinge da ogni parte. Si crea dell'energia elettromagnetica, secondo il modello di fisica di Johnson, generando luce e materia visibili. Questa sfera di energia comincia a crescere dapprincipio, man mano che assorbe in sé sempre più particelle di energia di tipo fluido di A1 e A2.

 

Possiamo anche pensare a questo evento come la nascita della prima stella nell'Universo.

 

Il plasma luminoso è la forma originale, basilare che viene prodotta quando i due eteri si mescolano. La prossima immagine, che vediamo di seguito, proviene dal lavoro di Dan Winter, e mostra il mulinello - sulla sinistra, le formazioni toriche nella loro rotazione opposta - al centro, e un diagramma del Dr. Walter Russell - all'estrema destra - che mostra come essi si uniscano a formare una sfera. (Dall'immagine possiamo vedere che Winter commette il facile errore di non vedere che i due tori sono entrambi contenuti nello stesso spazio sferico e sono in grado di ruotare all'interno l'uno dell'altro, poiché egli li ha visualizzati più simili a due ciambelle sovrapposte)

 

Figura 6.1 - Immagine di Dan Winter e Walter Russell di formazioni di vortici che ruotano in senso opposto.

 

Il Dr. Walter Russell ebbe un periodo di illuminazione mistica di 39 giorni in cui fu in grado di vedere in gran parte come fosse strutturato e funzionasse l'Universo, sviluppando molti dei punti chiave di questa nuova cosmologia. Da questo diagramma sulla destra, possiamo avere una buona immagine visiva di come sia creata esattamente questa Sfera Centrale, per mezzo dei due "mulinelli" di energia incrociati provenienti da entrambe le direzioni. Altre illustrazioni di Russell, non riportate qui, hanno un cerchio chiaramente visibile nell'area centrale a forma di diamante, fra le due spirali, per mostrare più facilmente le due sfere.

 

6.6 - COMPRENSIONE ESOTERICA DEL "GRANDE SOLE CENTRALE" 

Dato che stiamo proprio trattando con una sfera che è un plasma luminoso, molte scuole esoteriche di pensiero si riferiscono a questa Sfera Centrale come il "Grande Sole Centrale". Inoltre questa è anche la base per l'importanza mistica del numero tre.  Se A1 viene visto come "maschile" e A2 come "femminile", allora con la loro unione "sessuale" essi creano un figlio che è una piccola immagine dell'Uno, fatto della materia di entrambi i suoi "genitori". Vediamo emergere il concetto di Trinità in molte tradizioni spirituali, compresi il credo Vedico, quello egiziano e quello cristiano. L'archetipo centrale, come espresso dal noto studioso Joseph Campbell, è quello di un padre e una madre che generano un figlio androgino che è sia maschio che femmina. Questo si può vedere, ad esempio, nel mito Egiziano di Osiride - il padre, Iside - la madre e Horus - il figlio androgino. Questo è uno degli esempi di come le dottrine della trinità "esoterica" o non metafisica potevano essere comuni fra i non iniziati, mentre i racconti celavano abilmente i fatti profondi, esoterici e scientifici per mezzo di un simbolismo.  

6.7 - LA SFERA CENTRALE COMINCIA AD OSCILLARE (VIBRARE)

 

A questo punto, abbiamo la nascita e la crescita del Grande Sole Centrale. Successivamente scopriamo che si stabilisce un ritmo pulsante, in questa sfera centrale, precisamente in questo modo:

  • Una volta che il plasma luminoso che si sta formando dentro la sfera centrale raggiunge una determinata dimensione, l'incredibile pressione circostante dei movimenti mulinanti di A1 e A2 fa sì che la sfera collassi su se stessa e imploda.

  • Questa implosione mischia il plasma tutto insieme in maniera strettissima.

  • Tuttavia, il plasma resiste alla compressione, oltre un certo livello massimo di densità.

  • Quindi, proprio come farebbe una palla di gomma sotto compressione, l'intera sfera di plasma rimbalza indietro collettivamente, contro la pressione circostante, facendo sì che essa riesploda tornando alla sua forma originale.

  • Poiché la sfera non può ancora sopportare di essere compressa così fortemente, esplode di nuovo, e così il ciclo continua, con la sfera che continua a diventare leggermente più grande ogni volta, a causa dell'aumento regolare della quantità di energia che fluisce in essa.

  • Questa sfera adesso è ciò che il Dr. Crane chiama un "oscillatore centrale".

In questo modello, i principali campi energetici di A1 e A2 nella Sfera Universale, manterranno costanti e regolari le velocità di rotazione rispetto a se stessi, con A1 leggermente più rapido di A2. Questo significa anche che il ciclo di implosione-esplosione della sfera centrale pulserà con un ritmo regolare e immutato, inspirando ed espirando, dentro e fuori. Per questa ragione le tradizioni esoteriche vi fanno riferimento come al "Respiro del Divino" o il "Battito Universale".

6.8 - LE OSCILLAZIONI DELLA SFERA SI ARMONIZZANO CON IL "SECONDO"

 

Prove evidenti indicano anche il fatto che ogni grande pulsazione del Grande Sole Centrale è in perfetta armonia con l'unità di tempo che chiamiamo il secondo. Questo probabilmente può sembrare assurdo, dapprincipio, ma nel prossimo capitolo vedremo che è esattamente dove ci portano i dati; ed esso riporta anche al passato antico, sia nelle civiltà Sumerica e Maya, come già sapranno i lettori dei nostri volumi precedenti.

 

Ricordiamoci anche che il secondo non è il solo intervallo di tempo a cui dobbiamo guardare, poiché quando abbiamo a che fare con le vibrazioni, avremo molte lunghezze d'onda diverse che si muovono tutte insieme, proprio come abbiamo molti toni diversi che risuonano quando pizzichiamo una corda musicale. Il Dr. O. Crane ritiene che ci sia un'altra sfera diversa, "annidata" dentro un oscillatore centrale, per ognuna delle frequenze a pulsazione maggiore che esso produce; perciò egli sente che qualsiasi stella si scoprirà avere una struttura multistrato come una cipolla. Come esempio ipotetico, la sfera esterna potrebbe pulsare una volta al secondo, la successiva sfera interna potrebbe pulsare due volte al secondo, la successiva tre volte al secondo, la successiva cinque, la successiva otto, e così via, secondo la proporzione "phi". Altre proporzioni come le radici quadrate di 2,3 e 5, così come "e" e Pi Greco, sono fattori altrettanto probabili.

 

Quindi, di nuovo, basandoci su questa asserzione, vedremo svariate armoniche di pulsazione che sono molto più piccole o molto più grandi del secondo, ma saranno sempre ad esso correlate ad intervalli esatti.

 

6.9 - LA SONOLUMINESCENZA: LA PROVA DELLA TEORIA DELL'OSCILLATORE CENTRALE

 

Come abbiamo riferito in Convergence III, è interessante notare qui che un duplicato quasi esatto di questo fenomeno dell' "oscillatore centrale" è stato dimostrato in laboratorio dal fenomeno poco compreso della "Sonoluminescenza", osservato per la prima volta nel 1934 da H. Frenzel e H. Schultes e sottoposto alla moderna attenzione da D. F. Gaitan nel 1988 e S. Putterman e collaboratori nel 1995. La natura generale di questo esperimento ripete abbastanza da vicino le condizioni della Sfera Universale e dell'oscillatore centrale di plasma luminoso successivamente formato.

 

In questo esperimento una fiasca di vetro sferica è riempita d'acqua e fatta vibrare da ogni lato con onde sonore ad alta densità, che sono dirette verso il centro della sfera. Poi, con una sottile cannula di vetro, viene introdotta nell'area centrale una minuscola bolla d'aria. La bolla è in grado di rimanere sospesa nel centro esatto del vaso per via delle pressioni delle onde sonore che si urtano, il che, di per sé, è un fatto interessante delle armoniche. Poi, la bolla inizia a collassare e ad espandersi con ritmo uniforme. Ogni volta che la bolla collassa, essa emette una luce visibile, formando un plasma luminoso e la pulsazione è così rapida che la luce sembra costante.

 

Sorprendentemente, Putterman e collaboratori, determinarono che la bolla interna si comprime ogni volta fino a 1/100.000° della sua dimensione originale e vibra con estrema regolarità ogni 100 milionesimi di secondo, emettendo mille miliardi di volte più energia* di quanto qualsiasi singolo atomo avrebbe potuto guadagnare dalle onde sonore. Il Dr. W.A. Steer, più tardi, determinò che una deviazione anche di un solo millimetro nella perfetta forma sferica della fiasca, avrebbe indebolito l'effetto in maniera rilevante. La Figura 6.2 mostra l'attrezzatura sperimentale di base per l'esperimento della Sonoluminescenza. È stato ottenuto dalla pagina web del Dr. W. A. Steer, che oramai non è più disponibile.

 

*Il termine originale, trillion, nel sistema decimale indica un milione di bilioni, ma in Francia e USA sta per 10¹², ossia mille miliardi (N.d.T.)

 

Figura 6.2 - L'attrezzatura sperimentale di base del Dr. W. A. Steer

  

La sonoluminescenza rimane un mistero inspiegabile per la scienza ufficiale. Prima di tutto, dovremmo notare che la pulsazione della bolla è ad intervalli esatti di 100 milionesimi di un secondo, dimostrando la sua precisa connessione armonica al secondo come unità di tempo. Secondo, nessuno è stato in grado di capire come mai la semplice compressione di una bolla d'aria crei luce visibile con un'intensità energetica così elevata - non esiste nessuna energia appena sufficiente per qualsiasi processo di fusione che noi sappiamo verificarsi. Nel nostro nuovo modello, potremmo dire che la combinazione forzata di A1 e A2 dentro la bolla d'aria produce la luce visibile che si vede ogni volta che la bolla collassa. Perciò un "generatore di materia" in miniatura si forma duplicando le medesime condizioni che esistevano al momento della formazione del nostro Universo.

 

E’ ancora più interessante il fatto che recenti scoperte abbiano mostrato che in laboratorio si può produrre più di una proporzione di pulsazione per la sfera centrale oscillante:

 

http://newton.ex.ac.uk/aip/physnews.168.html#3 

LA SONOLUMINESCENZA PUÒ ESSERE CAOTICA. In precedenza i ricercatori hanno osservato che la sonoluminescenza è notevolmente stabile: applicando onde sonore a un liquido e creando poi lampi di luce provenienti dall'esplosione di bolle, essi hanno notato che il tempo fra i successivi lampi rimaneva costante. Tuttavia, nuovi esperimenti condotti da R. Glynn Holt di JPL (818-393-6946) mostrano che dei leggeri adattamenti nei parametri sperimentali (come la frequenza e l'intensità delle onde sonore) lontani da queste condizioni stabili, possono portare a variazioni nel tempo fra i lampi successivi. Prese in sequenza, le variazioni nei lampi successivi mostrano caratteristiche caotiche o non periodiche. Per esempio, gli sperimentatori hanno notato uncomportamento quasi periodico in cui il tempo fra i due lampi poteva essere spezzato in due frequenze…(R. Glynn e collaboratori, Phys. Rev. Lett.,28 Febbraio 1994) 

Quindi, nell'umile esperimento della sonoluminescenza, abbiamo un oscillatore centrale di plasma luminoso che si è formato, che emette luce e può essere fatto pulsare a due frequenze differenti. Questo fornisce più che un supporto scientifico al concetto che la semplice pulsazione può far sì che si formi energia plasmatica elettromagnetica, nel centro di un'area di volume sferico tipo fluido. Restando in argomento, è interessante anche sottolineare che nell'Universo ci sono oggetti luminosi di energia molto elevata che si vedono pulsare rapidamente, conosciuti come "pulsar". Gran parte del loro comportamento rimane ancora un mistero per la scienza ufficiale, ma questi oggetti rientrano perfettamente in questo nuovo modello.

 

6.10 - LE PULSAZIONI DEL "GRANDE SOLE CENTRALE" VENERATE NELLE ANTICHE TRADIZIONI

 

Come abbiamo detto prima, nel prossimo capitolo stabiliremo il secondo come un periodo armonico basilare per la pulsazione del Grande Sole Centrale. I Nativi Americani (che sembrano aver ereditato questa conoscenza da antiche civiltà avanzate) simboleggiano questo Battito Universale con il tamburo, che viene colpito con un ritmo regolare e invariato. La pulsazione tipica è molto vicina ai quattro battiti al secondo, con un accento sul primo di ogni serie di quattro battiti. Questo suggerisce, di nuovo, che tutti gli esseri umani abbiano una profonda consapevolezza interiore dell'importanza del secondo. I percussionisti sanno che la maggioranza delle canzoni pop hanno 120 battiti al minuto, che fanno due battiti al secondo proprio come il battito cardiaco, perfettamente intonato al Grande Sole Centrale. Le canzoni più lente hanno un effetto rilassante e quelle più veloci hanno un effetto eccitante. Il cuore umano, si sa, ha una pulsazione media di 60 battiti al minuto.

 

Non dimentichiamo che queste pulsazioni ritmiche del Grande Sole Centrale possono essere comparate anche al movimento respiratorio. Nelle scritture Vediche è detto che "la scienza del respiro è il solo e più profondo segreto di tutte le tradizioni esoteriche". La meditazione è utilizzata come mezzo per emulare questo processo di energia. Immaginando i lenti e ritmici movimenti respiratori del vostro corpo in meditazione, come se fosse il Battito Universale e/o il movimento di rotazione opposto delle bracci e delle gambe quando si cammina, potete sperimentare stati più elevati di coscienza, sentendo che avete fuso il vostro essere con l'Essere Supremo. Anche le tradizioni Hindu insegnano agli Iniziati a sintonizzare il loro respiro con un certo numero di battiti del loro cuore, creando così due frequenze ritmiche stabili fra il cuore e il movimento del diaframma e dei polmoni.

 

6.11 - L'OSCILLATORE CENTRALE CREA SFERE ANNIDATE DI DENSITÀ DI ENERGIA

 

Il prossimo punto a cui dobbiamo rivolgerci è che, mentre l'oscillatore centrale pulsa, nell'etere vengono create strutture basate sulle onde. Di nuovo, sia A1 che A2 si comportano come fluidi che ruotano continuamente l'uno accanto all'altro con un movimento contrario e possono agire come un fluido unificato quando la pulsazione vibratoria li attraversa. Quindi,

  • Le pulsazioni continue dell'oscillatore centrale producono impulsi-onda sferici o increspature (onde di torsione) che si muoveranno attraverso il corpo collettivo di etere formato da A1 e A2.

  • Questi impulsi-onde di torsione, poi, raggiungono il limite esterno della Sfera Universale

  • Una volta che gli impulsi raggiungono questo limite vi rimbalzano sopra.

  • Allora esse vengono riflesse direttamente indietro verso il centro esatto della Sfera Universale.

 

Il prossimo punto che dobbiamo vedere è questo: 

  • Il Grande Sole Centrale pulsa ovviamente più in fretta del tempo che occorre agli impulsi sferici per arrivare al limite esterno ed essere riflessi indietro.

  • Impulsi multipli viaggiano attraverso il mezzo collettivo di A1 e A2 in sequenze di tempo uniformi, dato che il Grande Sole Centrale pulsa ad una frequenza ritmica stabile.

  • Gli impulsi sferici diretti all'esterno si scontrano con gli impulsi sferici diretti verso l'interno in varie aree stratificate della Sfera, mentre continuano i loro schemi stabili di movimento.

  • Questi impulsi onda che si scontrano, formano "onde stabili" perfettamente sferiche, che rimangono immobili, nello stesso posto, ed esistono in uno stato di equilibrio.

  • Le "onde stabili" multiple, allora, si annidano intorno al Grande Sole Centrale, dando un aspetto stratificato, a cipolla, alla struttura di energia vibrazionale dell'Universo. Il Grande Sole Centrale sarà nel centro, e gli strati delle onde stabili sferiche si estenderanno fino all'estremità dell'Universo.

 

6.12 - CONOSCENZA SCIENTIFICA ANTICA PRESERVATA NUOVAMENTE IN FORMA SIMBOLICA

 

Questa struttura universale di "sfere nidificate" è una caratteristica chiave della scienza esoterica, come spiegò Manly Palmer in Secret Teachings [Dottrine segrete]:

 

La comune cipolla era venerata dagli Egizi come simbolo dell'universo, perché i suoi anelli e strati rappresentavano i piani concentrici in cui era suddivisa la creazione, secondo i Misteri Ermetici (dalle visioni e insegnamenti di Ermete). 

In effetti il concetto di una serie di "sfere nidificate" che condividono tutte un'asse comune è stata codificata segretamente in tutto il mondo, nella mitologia antica, facendovi riferimento come all'"Albero Cosmico" o "Albero del Mondo". Nel nostro volume precedente abbiamo dimostrato come l'Albero del Mondo sia l'unico insegnamento antico predominante attraverso la mitologia di tutto il mondo, emergendo letteralmente in quasi tutte le culture antiche che siano state studiate, dai Maya ai Cinesi, ai Siberiani, fino agli Egizi, agli Scandinavi e ai Celtici. Esaminate la Figura 6.3 che è un'immagine della dea Shinto di nome Quan Yin:

  

Fig. 6.3 (Sin.) - La dea Shinto "Quan Yin" mostra il simbolismo occulto del toro sferico e delle sfere concentriche

Fig. 6.4 (Dx.) - La raffigurazione dello Yaggdrasil di Manly Palmer Hall mostra prove evidenti della struttura di toro sferico.

 

Studiando questa immagine di Quan Yin possiamo vedere chiaramente che il suo corpo era atto ad illustrare l'asse di un toro sferico e che gli strati multipli delle "sfere concentriche" la circondano. Inoltre, il suo elaborato copricapo mostra che il vortice di energia di A2 si allunga verso l'alto formando un piccolo cono, mentre dietro di esso si vede il cono di A1, più ampio, che si muove nella direzione opposta.

 

La figura 6.4 è la raffigurazione, fatta da Manly Palmer Hall, della leggenda Scandinava dell'albero della vita, noto come "Yaggdrasil". Benché questo disegno non illustri in maniera adeguata ogni concetto, in particolare quello dei "rami dell'albero" che in realtà sono sfere inserite una dentro l'altra, possiamo vedere chiaramente il toro sferico nascosto descritto dalla leggenda.

 

La leggenda dello Yaggdrasil è particolarmente rilevante per via del serpente che si dice strisci intorno alla base dell'albero. Questa è una evidente illustrazione dell'azione mulinante del movimento a vortice di A2 mentre accelera verso il centro della Sfera. Proseguendo in questo capitolo, vedremo che questa immagine rivela anche altri segreti. Nel nostro volume precedente, abbiamo congetturato che la prevalenza di questo mito nel mondo intero sia dovuta ai tentativi dei veggenti umani di spiegare visivamente le strutture energetiche a toro sferico dell'Universo di cui erano stati testimoni viaggiando fuori dal corpo.

 

6.13 - OGNI SFERA DELLA “NIDIFICAZIONE” HA UN DIVERSO LIVELLO DI DENSITÀ ETERICA

 

Dunque, campi di energia sferica si formerànno strato dopo strato fra "l'oscillatore centrale" e i limiti esterni della sfera conosciuta dell'Universo. Queste "onde stazionarie" si nidificheranno insieme proprio come gli strati di una cipolla, e le interazioni di A1 e A2 sulle loro superfici esterne formeranno piccole quantità di plasma luminoso, in genere troppo debole per essere rilevato visivamente. Più importante, poiché lo schema di interferenza delle onde è diverso per ogni sfera, ognuna di queste sfere concentriche avrà una densità eterica diversa.

 

Ovviamente c'è più forza e più potere energetico quando una pulsazione viene provocata verso l'esterno rispetto all'oscillatore centrale, che non quando essa ha fatto tutto il percorso fino al limite esterno della sfera e ritorno. Poiché l'impulso causa continuamente la collisione dei campi bolla, si perde una grande quantità di energia. Quindi le aree con densità eterica più alta saranno verso il centro della sfera, poiché queste aree avranno la forza più potente, più energeticamente pressante verso l'esterno, controbilanciata dalla forza minore e poco energeticamente pressante verso l'interno.

Di conseguenza, le aree sferiche più vicine al limite estremo della sfera avranno la minore densità, poiché il tira-e-spingi delle onde sferiche sarà pressoché uguale, riducendo così la quantità di compressione e di pressione.

 

Quindi, le sfere che sono più vicine all'oscillatore centrale avranno la densità e la pressione più alta e diminuiranno continuamente di densità man mano che ci spostiamo verso il limite esterno.

 

6.14 - NUMERO TEORICAMENTE INFINITO DI LIVELLI DI DENSITÀ

 

La prossima chiave è comprendere che teoricamente esiste un numero infinito di sfere diverse, tutte concentriche, similmente alla formazione di un frattale. Tuttavia esse sono ben organizzate a strati, così che la loro struttura infinita non risulta immediatamente ovvia. Se abbiamo sette densità principali, che formano sette sfere principali, allora all'interno di ognuna di quelle densità ci sono sette strati di sotto-densità, e dentro ogni sotto-densità ci sono sette strati di sotto-sotto-densità, e così via. Quindi c'è una trasformazione fluente dalla densità più elevata al centro della sfera, verso la densità più bassa al limite esterno, poiché ci sono cambiamenti graduali infiniti attraverso tutti i  livelli armonici concentrici. Le recenti scoperte legate alle formazioni dei frattali hanno mostrato che la "recursività* infinita" è una delle proprietà fondamentali dell'Universo. Diminuendo sempre più la dimensione e la portata, si continuano a vedere emergere le medesime strutture. Più è sofisticata la strumentazione, più accurata può diventare la misurazione. Questo si può fare anche con lo studio del suono o del colore.

 

* recursivo = la determinazione di una successione di elementi (come numeri o funzioni) per mezzo di operazioni su uno o successivi elementi secondo una regola o formula basata su un numero finito di passi successivi.

 

Nonostante l'infinità di sub-livelli all'interno di ogni densità principale, man mano che ci spostiamo nel livello dell'Ottava c'è di nuovo Unità e singolarità. Pertanto è importante ricordare che c'è un tetto massimo a cui possono arrivare questi livelli vibratori. Essi sono infiniti all'interno dei parametri dell'Ottava, ma non si può uscire da quei parametri principali. L'Ottava è una legge fondamentale delle armoniche e della vibrazione, osservata nello studio della musica. Di questo si è parlato in modo più approfondito nei volumi precedenti.

 

6.15 - I CAMBIAMENTI QUANTIZZATI DEL PESO VENGONO SPIEGATI

 

Adesso abbiamo le informazioni che ci occorrono per spiegare una delle osservazioni più anomale di Kozyrev, cioè che l'aumento o la diminuzione del peso di un oggetto si verifica sempre a certi intervalli quantizzati. Partendo da una prospettiva in cui tutti i livelli di densità eterica sono visibili, uno spostamento di energia da una densità a un'altra potrebbe sembrare soltanto simile ad un cambiamento di geometria, colore o suono. Tuttavia, ai nostri organi sensori e agli strumenti di terza densità, quando un oggetto si sposta verso una densità più elevata esso sembra scomparire, proprio come fece l'iridio monoatomico di David Hudson  una volta raggiunti gli 850° C.

 

Torniamo ora al modello di Kozyrev. Nel caso delle molecole, quando il peso aumenta, stiamo avendo un ingresso di energia a densità più elevata che diventa materia, e quando il peso diminuisce una parte dell'energia-materia viene spostata in una dimensione più alta. Gran parte di questa azione si svolge nel nucleo (oscillatore centrale) dell'atomo, poiché è la che risiede la maggior quantità di "massa". Perciò, quello che a noi sembra un aumento o una diminuzione fluida del peso di un oggetto, implicherà sempre una discreta quantità di livelli di energia sferica sia che essa si sposti verso una densità più elevata, sia che rifluisca da una densità più alta nella nostra. In ogni caso, mentre la composizione di energia delle singole sfere cambia, esse appariranno o scompariranno spontaneamente dalla nostra densità. Ecco perché vediamo aumenti o diminuzioni di peso "quantizzati" negli esperimenti di Kozyrev.

 

6.16 - AUMENTO GRADUALE DEI LIVELLI DI DENSITÀ MENTRE LA SFERA EVOLVE

 

Un altro fattore interessante, che dovremmo considerare, è che fino ad un determinato punto di espansione massima l'oscillatore centrale acquisirà continuamente quantità maggiori di A1 e A2, formando ulteriore plasma luminoso e incrementando, quindi, la propria dimensione fisica. Mentre aumenta la dimensione fisica dell'oscillatore centrale, le aree di maggiore densità si allontaneranno sempre più dal centro, come increspature in espansione sulla superficie di uno stagno. Se ipotizziamo che il limite estremo della Sfera sia sotto pressione costante e non possa aumentare di misura, allora possiamo immaginare che l'intera area interna della sfera acquisisca col tempo un livello di densità eterica ed una compressione sempre più elevati.

 

Infatti, alla fine, tutta l'energia di A1 e A2 a disposizione dentro la Sfera si consumerà, nel momento in cui viene raggiunta la massima densità eterica, e le forze di tipo gravitazionale avranno il sopravvento. Allora l'energia eterica a tutti i livelli di densità comincerà a collassare rapidamente verso il centro. Questo è il passaggio verso l'Unicità che le tradizioni esoteriche insistono sia avvolto nel mistero, in maniera analoga ai concetti relativi ad un buco nero, in cui non c'è né spazio né tempo. Si ritiene che alla fine l'interno Universo debba crollare su questo punto di singolarità e questa rappresenterebbe la conclusione del cammino evolutivo per questo Essere Supremo.

 

6.17 - EVOLUZIONE STELLARE

 

Questo processo di espansione e contrazione può essere osservato nell'evoluzione delle stelle, in cui esse partono come piccoli oggetti simili al Sole e aumentano continuamente di misura. Questo viene abitualmente spiegato col fatto che le stelle consumano quantità maggiori del loro carburante nucleare, espandendosi, quindi, mentre la loro pressione si riduce, ma ciò combacia perfettamente con il modello  nuovo. Man mano che le stelle si ingrandiscono, il loro colore passa dal giallo all'arancio fino al rosso ed esse, alla fine, diventano "giganti rosse". Una volta che il nostro Sole diventa una gigante rossa, esso avrà inghiottito tutti i pianeti nella loro posizione attuale. Una volta che la gigante rossa raggiunge la sua massima dimensione essa collassa, e questo improvviso movimento di energie che implodono forma subito un lampo brillante di luce bianca, noto come supernova. Dopo che si è verificata la supernova, rimane una piccolissima area di materia molto compressa, nota come nana bianca, che alla fine si raffredda ulteriormente fino a diventare una nana scura. Nei modelli convenzionali si calcola che un cucchiaino di materia di una nana bianca pesi più dell'intera Terra.

 

È interessante anche pensare al fatto che il nostro Sistema Solare è posizionato proprio vicino al limite esterno della Galassia Via Lattea. Può essere che una sfera di energia a densità più elevata in espansione si stia formando adesso nella nostra area, vicino al bordo della Galassia? Nel Capitolo Otto analizzeremo i dati scientifici puri, ottenuti dalle prove di osservazione, che mostra che queste "sfere concentriche" di densità di energia esistono a livello di galassia, e nel Capitolo Nove discuteremo come un tale cambiamento apparente nella densità dell'ambiente locale interstellare (LISM) stia influenzando il nostro Sistema Solare adesso.

 

6.18 - L'INTERO UNIVERSO RUOTA

 

Il prossimo punto importante, in questo capitolo, è comprendere che l'intero Universo deve necessariamente ruotare. Ciò si basa sulla nostra semplice premessa che A1 ruota più velocemente di A2. Mentre si crea materia nell'Universo, essa viene tutta influenzata dall'energia extra di A1. Sappiamo già che il movimento di rotazione esiste a livello quantico, interplanetario e galattico, quindi, basandoci sul principio del frattale, dovremmo vederlo anche nell'Universo. Nel prossimo capitolo analizzeremo le prove scientifiche a sostegno di questo argomento.

 

6.19 - NELLA SFERA SI FORMA UN DISCO PIATTO DI MATERIA ESPULSA

 

Il prossimo punto spiega perché la materia assumerà la forma di un disco "piatto" nell'Universo, così come nelle galassie. È estremamente importante per il lettore, a questo punto, capire questo:

 

la più grande quantità di pressione nell'intera Sfera Universale sarà il flusso verso l'interno di A1 e A2 lungo l'asse nord-sud. Ciò significa anche che da una prospettiva di geometria pura, la minor quantità di pressione sarà lungo il piano eclittico, cioè l'area piatta che si estende lungo l'Equatore della Sfera Universale, in maniera perfettamente orizzontale. Il fisico Dr. O. E. Wagner, che ha sviluppato anche un modello cosmologico eterico, si riferisce a questa zona di bassa pressione come ad una "zona di cancellazione".

 

Le regioni di maggiore pressione che sono sopra e sotto questo piano ellittico premeranno su di esso dalla cima e dal fondo, creando una zona di compressione non dissimile dalla linea piatta che si forma tra l'olio e l'acqua quando sono in uno stato di riposo. Il Dr. O. E. Wagner la definisce "interferenza distruttiva".

 

Quest'area di bassa pressione viene infine riempita di materia che viene gettata fuori dal Grande Sole Centrale. Il processo di eiezione nel Grande Sole Centrale è causato anche dal fatto che c'è più pressione ai suoi poli nord e sud che non lungo il suo equatore:

 

L'energia implodente del vortice di energia di A1 e A2 fa sì che sulla cima e sul fondo del Grande Sole Centrale, si formi una pressione più alta di quella lungo l'equatore.

 

Noi ricordiamo che l'intera struttura combinata di A1 e A2 nella Sfera Universale è in uno stato di rotazione, con A1 che si muove leggermente più veloce di A2. Ciò significa che anche tutta l'energia-materia che si forma ruoterà. Perciò, dato che l'intera Sfera Universale ruota ed esiste una zona di bassa pressione lungo il piano ellittico, si crea una forza centrifuga che schizza verso l'esterno, così come le gocce d'acqua schizzano via dal corpo di un cane bagnato che si scuote per asciugarsi.  

  • Il Grande Sole Centrale continua le sue pulsazioni simili al respiro, mentre ruota e viene compresso sempre più fortemente dalla cima e dal fondo, rispetto alla regione equatoriale.

  • Come risultato di questo sistema, un po' della sua energia-materia combinata di A1 e A2 viene rilasciata a getti dalla regione equatoriale.

  • Queste eruzioni di energia-materia, poi, schizzano fuori lungo la zona di bassa pressione dell'eclittica, irradiandosi in forma di spirale, con una struttura simile ai bracci di una galassia.

  • Se l'intera Sfera Universale non ruotasse, allora potremmo aspettarci di vedere raggi in linea retta lungo il piano eclittico, come sentieri di energia. Tuttavia, "l'induzione" che si crea con la rotazione dell'intera Sfera Universale fa sì che questi raggi si curvino in una struttura spiraliforme, proprio come appaiono i bracci di una galassia.

  • Le forze geometriche, come i quattro nodi che circondano il centro dell'ottaedro, possono causare le eruzioni in due modi:

û      attraverso l'intero equatore del Grande Sole Centrale nello stesso momento. Questo forma anelli rotanti che si bilanceranno in una determinata posizione orbitale. Oppure,

û      da singole aree lungo l'equatore. Se viene rilasciato un getto da un nodo nella struttura geometrica di energia, come uno dei quattro nodi all'equatore dell'ottaedro, allora si formano delle sfere più  piccole di materia, che presto duplicheranno il comportamento del Grande Sole Centrale.

 

Una volta che le nuove sfere sono state lanciate nel piano ellittico, si applicano le "leggi" standard:

  • Le energie ruotanti in senso opposto di A1 e A2, nelle sfere più piccole eiettate, vengono dunque compresse dalla pressione circostante.

  • Questo fa sì che esse implodano ed esplodano ritmicamente allo stesso modo del Grande Sole Centrale, così anch'esse formano degli oscillatori centrali.

  • Da lì ognuna delle sfere più piccole duplica  al suo interno il preciso modello dell'intero Universo, con tutti i comportamenti fondamentali sopracitati.

  • Queste nuove forme appariranno come stelle, ma in realtà, a questo stato, sono proto-galassie.

 

Ora, se torniamo alla figura 6.4, l'illustrazione di Hall dell'albero Yggdrasil, vediamo che questa leggenda ha catturato anche l'importanza del piano eclittico, mostrando entrambi gli anelli e i corpi solidi. Anche molte, molte altre leggende descrivono questo piano eclittico, di cui abbiamo trattato nel Capitolo 15 del volume precedente.

 

6.20 - LA STRUTTURA FRATTALE DELL'UNIVERSO

 

Quindi, mentre il Grande Sole Centrale rilascia sempre più la sua pressione di energia-materia lungo il piano ellittico, quantità incalcolabili  di nuove "stelle primordiali" schizzano fuori lungo percorsi spiraliformi, formando i bracci di una gigantesca Super Galassia, che è il nostro Universo.

 

  • Ognuna di queste stelle primordiali ripeterà allora lo stesso schema, formando galassie provenienti dai loro oscillatori centrali.

  • Dentro ognuna di queste galassie, alla fine, si formeranno miliardi di stelle secondo lo stesso procedimento.

  • Ognuna di queste stelle agisce secondo il medesimo modello e gradualmente proietta nuovi pianeti lungo i loro piani ellittici.

  • I nuovi pianeti creati finiscono per seguire lo stesso modello, proiettando lune e anelli lungo i loro piani eclittici.

  • Nel frattempo, con suddivisioni armoniche dell'energia sempre più piccole, il mondo quantico si muove continuamente intorno secondo gli stessi principi, come si è visto nella fisica di Johnson e nei relativi modelli eterici.

  • Quindi, in definitiva, ogni atomo è un perfetto ologramma della Sfera Universale, che ci mostra che l'Universo è strutturato su un principio di frattale completo.

 

Si è visto che ogni atomo, ogni corpuscolo, ha all'interno la stessa forma dell'intero universo - dentro la sua STESSA struttura. (Edgar Cayce - Lettura 281-024 29/06/35)

 

Una conseguenza ovvia di questa linea di pensiero è che i pianeti sono nati dal Sole, piuttosto che essersi condensati partendo da una nebulosa di gas e polvere. Gli scettici ribatteranno prontamente che questo modello di formazione planetaria contraddice molti dei punti vista scientifici prevalenti. Eppure, questo modello di formazione planetaria incentrato sul Sole, risolve molti paradossi del modello attuale, come il fatto che sono necessarie almeno due esplosioni di supernove vicine, perché il modello funzioni, ma non ci sono prove che si siano verificate simili esplosioni nei paraggi (Grandpierre, 2000). Questo modello è presentato dalla cosmologia del Dr. Walter Russel, da quello dei Veda, da molti studiosi Russi e da altri non ancora visionati dall'autore. Esso risale anche ad una famosa tesi del 18° secolo di Immanuel Kant, sulla quale dissertò ulteriormente Pierre Simon de Laplace.

 

La scienza ufficiale non diede molto credito a questo concetto di formazione planetaria, quando James Clerk Maxwell provò in seguito che la gravità era decisamente troppo debole per ammassare anelli espulsi dal Sole facendoli diventare pianeti. Tuttavia, qui dobbiamo ricordare che stiamo trattando con forze ben oltre quelle della gravità, e che la geometria coinvolta può far sì che emergano esplosioni di energia in determinate aree dell'equatore della stella. Qui noteremo brevemente che il lavoro di Geoffrey Hardy intitolato Genesis Continuous presenta una forte evenienza che i modelli di formazione planetaria esistenti non siano corretti, e che i pianeti debbano in effetti essere espulsi dalla stella genitrice. Per esempio, i pianeti gassosi semplicemente non hanno abbastanza tempo per raccogliere la loro atmosfera nei modelli convenzionali di formazione planetaria. Anche il lavoro di Richard Pasichnyk presenta il caso dei pianeti che nascono dal Sole. Il peso dell'evidenza non può essere ignorato, benché noi lasciamo alla discrezione del lettore l'analisi di questi materiali.

 

Questo modello di evoluzione planetaria si dimostrerà molto importante nei prossimi capitoli, quando discuteremo l'evoluzione delle specie sulla Terra.

 

6.21 - L'UNIVERSO E' UN ORGANISMO AUTO REPLICANTE

 

Non dovrebbe essere troppo difficile a questo punto, per noi, vedere che l'Universo stesso è un Supremo Essere Vivente e che esso crea una progenie formata a sua immagine. Benché questo modello sia un po’ complesso, il comportamento dei campi di energia sferici dell'Universo ci mostra le qualità basilari di un organismo auto replicante.

 

Quindi la prossima domanda è "Dove vediamo all'opera questi campi di energia?" Se questo modello è vero, allora dev'esserci una gran quantità di prove a dimostrarlo. Nel prossimo capitolo passeremo in rassegna le prove cosmologiche che mostrano questo modello all'opera. Su ogni livello di misura vedremo la Sfera, i campi di energia che ruotano in senso opposto, l'asse centrale della sfera, l'Oscillatore Centrale, le "sfere concentriche" di densità di energia variabile e la materia espulsa lungo il piano ellittico a forma di disco. Tratteremo ognuno di questi livelli di misura separatamente, in modo da organizzare al meglio le informazioni e permetterci di osservare una visione completa Unificata del Cosmo Divino.

 

RIFERIMENTI:

1. Crane, Oliver et al. Central Oscillator and the Space-Time Quanta Medium. Universal Expert Publishers, June 2000, English Edition. ISBN 3-9521259-2-X. URL: http://www.rqm.ch/engl/book.htm

2. Deen, Glen. The Physics of an Episodic Quantized Redshift. March 26, 2001. URL: http://home1.gte.net/res00bfl/Redshift_Physics.htm

3. Grandpierre, Attila.

4. Hardy, Geoffrey. Genesis Continuous. URL: http://www.crash.ihug.co.nz/~hardy/gconsyn.html

5. Pasichnyk, Richard. The Living Cosmos. 2000. URL: http://www.livingcosmos.com

6. Russell, Walter. The Universal One. URL: http://www.philosophy.org

7. Steer, William Andrew. Sonoluminescence. (Sphericity) 1998. URL: http://www.ucl.ac.uk/~ucapwas/sl/sono.html

8. Wilcock, David. Convergence III. April, 2001. URL: http://ascension2000.com/ConvergenceIII/

 

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Originale in inglese: http://www.divinecosmos.com/index.php?option=com_content&task=view&id=100&Itemid=36

 

Tradotto da Nicoletta e Andrea per Stazione Celeste

 

 

www.stazioneceleste.it