)*(Stazione Celeste)
Vivere con Emmanuel
di Pat Rodegast
Vorrei
condividere con voi quello che significa per me vivere con Emmanuel.
Circa
quattordici anni fa, durante le mie meditazioni MT, cominciai ad essere
distratta da visioni interiori che continuavano nonostante i miei sforzi per
reprimerle. Alla fine decisi di dare spazio a quelle visioni. Da quel momento
cambiò tutto nella mia vita, proprio come accade nei romanzi d'amore.
Sulle
prime pensai che potessero essere delle allucinazioni. Questo mi spaventava
molto. Allora cominciai a cercare quello che altri avevano da dire su cose come
queste. Lessi molto e andai a conferenze e lezioni su qualunque argomento
potesse essere in relazione, anche alla lontana, con queste esperienze. Iniziai
la mia terapia, mi unii ad una comunità spirituale, oscillando tra il resistere
e l'assecondarle, averne gioia e negarle. Finalmente, ricercando, chiarendomi o
forse soltanto familiarizzando, la confusione su queste visioni cedette il posto
ad un certo benessere, fascino e perfino piacere.
Nel
corso di questa esplorazione divenni consapevole di quale enorme forza avesse
avuto la paura nella mia vita. Paura indefinibile, per lo più. Paura di tante
cose, incluse, in primo luogo, le visioni. Ma quando giunsi a sentirmi a mio
agio con esse, cominciai a considerarle una guida che potesse aiutarmi a
mitigare le altre paure. Per esempio, volare mi ha sempre terrorizzata. Mi
sembra molto importante che, ora che mi sono aperta a queste esperienze
visionarie, particolarmente quelle che riguardano Emmanuel, e che mi sono messa
in sintonia con la loro saggezza, possa realmente godermi tutto un viaggio in
aereo. Riesco a vedere ora che quello che inizialmente mi portò alla
meditazione e poi ad esplorare queste visioni fu la paura ... e il coraggio di
vincere quella paura, mi viene ricordato di dire. Avevo un desiderio immenso di
poter dimostrare ai miei figli, come pure alla bambina dentro di me, che il
mondo è sicuro. Non volevo che i miei bambini fossero impauriti come me. Può
sembrare una giustificazione strana per aprire una porta spirituale, ma funzionò.
Mi spinse ad intraprendere un viaggio spirituale nel corso del quale trovai che
le mie paure si mitigavano. Ora, con gratitudine, posso dire di sapere che
l'universo è sicuro, come sanno i miei figli che ormai sono cresciuti.
Man
mano che l'apprensione si attenuava, entrava l'amore. La prima volta che vidi
Emmanuel, circa due anni dopo l'irruzione della visione iniziale, egli apparve,
come ancora accade, come un essere di luce dorata. Dapprima sembrava stesse in
piedi alla mia destra, appena nel campo della mia visione, ma comunque non in
modo predominante. Gradualmente si spostò sempre più verso il centro della mia
visione interiore così che, nel giro di una settimana, si trovò chiaramente e
direttamente davanti a me. Gli chiesi chi fosse. "Sono Emmanuel",
rispose. "Starai con me?", indagai. La risposta fu un semplice e
dolce: "Sì". Così cominciò il nostro lavoro insieme.
In
un primo tempo avevo semplicemente piacere di sedermi in meditazione e di stare
con lui poiché, sapete, la cosa più importante non è ciò che vedo o ascolto,
ma come mi sento. Fin dal momento della sua apparizione sentii un amore che non
mi era familiare nella mia esperienza umana, ma allo stesso tempo familiare e
noto ‑ una di quelle cose che le parole non riescono proprio a comunicare
adeguatamente.
Poiché
Emmanuel mi faceva sentire così a mio agio, non fu difficile aver fiducia in
lui. Il difficile è stato aver fiducia in tutto quello che è scaturito come
risultato di questo incontro ‑letture private, seminari, conferenze,
viaggi in tutto il mondo, questo libro ‑ tutto al di là delle mie
aspirazioni coscienti o, perfino, delle mie capacità, considerata l'opinione
che avevo di me stessa. Nonostante ciò, quanto più dico 'sì' a quanto mi si
offre, tanto più quel 'sì' diventa saggezza. Aver fiducia, fluire con tutto
questo è gioia intensa, quando riesco a permetterlo. Le ricompense sono
immediate ed inequivocabili. Una sensazione di pace e di gioia profonda, che a
sua volta mi ha aiutata ad aver fiducia. Il risultato di questa fiducia è stato
un movimento a spirale positivo verso l'alto nella mia vita.
Mi
ci sono voluti 12 anni per sapere con assoluta certezza che Emmanuel sarebbe
stato sempre lì quando mi fossi aperta a lui. Come mi ha spiegato, non è lui
ad interrompere il contatto, ma sono io. Per poter vivere la mia vita, ho avuto
bisogno di destreggiarmi con le due realtà apparentemente separate. Alla fine
so che il mio compito è quello di integrare tutte le cose nel qui e nell'ora
dell'Amore. Sto lavorando per farlo. Le esperienze con Emmanuel mi motivano ad
evolvermi come persona fino al punto di poter mantenere sempre quella empatia
d'amore con il mondo.
Molte
persone mi chiedono chi sia Emmanuel. Ancora non lo so esattamente. Siamo stati
insieme in vite passate? Lui dice che è così. Saremo insieme quando io lascerò
questo corpo fisico? "Certamente", egli promette. Fa parte del mio Sé
più ampio? Forse, poiché noi tutti siamo parte l'uno dell'altro e dell'Unità
più vasta. Tutto quello che posso dire con certezza è di conoscere una gloria
profonda quando sono in contatto con quella luce, che mi permette di avere
completa fiducia nella dolcezza di tutto ciò che è. Ci sono dei momenti nelle
nostre sedute in cui riesco a sentire personalmente l'amore onnicomprensivo che
egli porta. Non si tratta semplicemente di visione o di intelletto ma di
qualcosa di gran lunga più profondo e assoluto.
E'
stato un cammino lungo per me anche giungere ad aver finalmente fiducia nel
fatto che non sarò sfruttata, né dal mondo dello spirito né dalla gente. Ho
dovuto imparare a dire 'no' quando sono troppo stanca, troppo distratta o
personalmente troppo attaccata o distaccata per seguire quello che sarebbe il
consueto sentiero del 'si' Ho scoperto che anche il mio 'no' può essere parte
del piano perfetto.
Emmanuel
ha portato altri tesori nella mia vita: la gente meravigliosa che incontro, la
creazione comune di questo libro e la trama dorata che ha intessuto questo
lavoro insieme Judith Stanton, mia amica da sempre. Senza di lui non avrei mai
incontrato Ram Dass, né avrei iniziato i viaggi per i miei seminari. Né avrei
mai avuto l'intuizione o il coraggio di iniziare questo libro. Per tutto questo
sento un'immensa gratitudine. Ma la gioia più grande che devo a lui è quella
di avere imparato che gli angeli di Dio possono portare bluejeans e maglione
possono guidare un furgone ed essere campioni dell'umorismo e dell'avventura, ed
anche così realizzare il Piano della Salvezza.
Così
ogni passo lungo il cammino ha portato insegnamenti in tanti modi meravigliosi.
Il mio compito è quello di essere aperta ad accogliere ciò che deve essere
ricevuto ed utilizzato per la mia crescita. Ho imparato che sentiamo con il
cuore, non con le orecchie. Comprendiamo con l'intuizione, non con la mente.
Vi offro dunque il mio più caro, più saggio, più dolce, più divertente amico assoluto Emmanuel. Lo faccio con molto più orgoglio, amore e gratitudine di quanto mi sia possibile esprimere qui. Da questo momento in poi sarà lui stesso a parlare eloquentemente.
'Il libro di Emmanuel'
di Pat Rodegast & Judith Stanton
-Edizioni Crisalide-