)*(Stazione Celeste)
Immediatamente ora
12 febbraio 2004
Il
concetto “ora” è estremamente difficile da cogliere in profondità.
Per
ciò che implica e quel che determina racchiude in sé l’immediatezza.
Potrebbe
essere paragonato ad un’azione già fatta ma nel momento in cui la si sta
svolgendo. Essendo presenti nel presente. Né prima, né dopo. In linea col
tempo assorbendo il tempo.
Intuibile
intellettualmente è difficile da realizzare. Se si riesce si è in altra
dimensione.
Il
passaggio, questo passaggio, avviene in maniera repentina. Immediata.
Immediatamente
ora rappresenta il modo in cui partorire un’idea realizzata.
La
divina provvidenza ha tante facce. Questa è abbastanza nascosta. Celata alla
vista proprio per dare modo di poterla conquistare.
Essere
presenti e vigili in tale nuova condizione concede la necessaria libertà alla
dimensione fisica di potersi esprimere in armonia col suo essere. Percependo e
cogliendo stimoli ed interessi che, poiché in linea col tempo, concorrono
armonicamente alla realizzazione del progetto unico.
Per
fare un esempio ne è prova concreta la struttura uomo.
Liberamente
infatti ogni parte del corpo fisico (ivi compresa quella infinitesimale
all’apparenza inesistente) svolge ruoli e funzioni in maniera armonica
contribuendo a determinare l’uomo; anche se la sua appartenenza, e quindi il
lavoro che questa parte compie, non avviene su un piano fisico unico ma in
stratificazioni dello stesso.
Il
corpo funziona perfettamente senza che l’uomo intervenga in modo vigile in
ognuna delle parti che lo compongono.
Anche
perché non sa farlo.
Diventa
addirittura impensabile che egli possa sovrintendere contemporaneamente ed in
modo vigile ad ogni parte di sé.
Eppure
il corpo funziona perfettamente.
Questo
può aiutare a capire che ogni parte ha consapevolezza del suo ruolo.
Consapevolezza
che paradossalmente manca all’uomo.
All’uomo
manca l’appartenenza alla sua naturale condizione. La centratura col proprio
essere che si trova nella dimensione verso cui è prossimo come razza in
espansione.
Cosa
questa che, una volta raggiunta o se raggiunta, eleva il corpo fisico ad una sua
più alta condizione. Libero (e quindi senza più il giogo dell’uomo psichico
che lo ingabbia a mò di morsa) può percepire le vibrazioni in linea col suo
essere che gli consentono di fare esattamente ciò che avrebbe svolto prima. Ma
che magari avrebbe svolto in maniera angosciata poiché adombrato emotivamente
da stati d’animo dell’uomo psichico pieni di dubbi, incertezze, sensazioni e
paure tali da farlo ammalare e soffrire.
Cambiando
l’uomo psichico (e divenendo un essere che conquista l’immortalità
fondendosi, in Vª dimensione, con quella parte di sé perfettamente centrata
nel presente) anche il corpo può superare lo stadio morte perché non più
necessario all’evoluzione in quanto la Terra ha ora prospettive diverse e
compiti particolari da eseguire.
L’uomo
nuovo, nella Terra nuova, può ben avere quindi un corpo nuovo. Evoluto rispetto
alla semplice fisicità. Tanto da potere sperimentare come essere
“immediatamente ora” dove necessita la sua presenza in funzione dei compiti
che assume.
Chi
opera in un insieme di Vª dimensione è sempre nel posto giusto al momento
giusto. Perché, centrato nel presente, agisce in linea con esigenze planetarie
che gli consentono e permettono di “manifestarsi” dove è necessaria la sua
presenza. Così da essere immediatamente, col nuovo corpo, proprio dove l’ora
impone perché lo presuppone.
“FMOO”