Prova per un momento
pensare di trovarti in un ambiente naturale, nudo, senza manufatti a tua
disposizione.
Prova ora a cibarti di carne, devi però rincorrere la tua preda,
agguantarla con le mani, ucciderla, e mangiarla così; cruda, con pelle o piume,
come farebbe un carnivoro.
Pensi che ti sarebbe possibile?
----------------------------------------------------
“Colui che non rispetta la vita, non la
merita”.
Leonardo Da Vinci
----------------------------------------------------
E’ mia convinzione che il futuro del mondo
dipenda molto da come trattiamo le creature più deboli. La crudeltà e la
malvagità dovrebbero non far parte di una società civile. Sebbene spesso
sosteniamo di essere civili, credo sia un’affermazione lontana dalla realtà.
In questi giorni guardiamo con orrore alla schiavitù e ci riesce difficile
capire come certe pratiche siano durate così a lungo, e ancor oggi esistano in
certe parti del mondo. Una volta allontanatici dalla schiavitù umana, dobbiamo
fare il passo successivo, ed allontanarci dalla schiavitù animale. Per ragioni
egoistiche o morali, un mondo vegetariano senza sfruttamento e senza crudeltà
verso gli esseri umani e gli altri animali deve essere il nostro obiettivo.
Se non ci preoccupiamo ora, il futuro di tutte le creature continuerà ad essere
nero.
Maxwell G.Lee
----------------------------------------------------
Vegetarianesimo
Una scelta spirituale
di Annalisa e Giampiero
estratto da
http://www.viviamoinpositivo.org/salute/pages/veget_1.htm
Non mangiare carne non è soltanto, né soprattutto, una questione di salute.
Si tratta, piuttosto, di una questione d'amore: per gli animali e per la Terra,
senza dubbio, ma anche per noi stessi.
Come è possibile, infatti, espandere il proprio livello di consapevolezza,
comprendere l'unità del tutto, rimanendo insensibili all'uccisione di tanti
nostri meravigliosi "fratelli minori"?
Negli ultimi tempi si sente parlare sempre di più del vegetarianesimo (o
vegetarianismo o vegetarismo). Spesso chi propugna la dieta vegetariana, ossia
priva di cibi provenienti dall'uccisione di animali, lo fa sostenendo che
mangiar carne fa male alla salute.
I motivi ecologici e di salute
Si tratta di una tesi avallata, in effetti, anche dalla scienza ufficiale,
secondo cui chi mangia soprattutto alimenti vegetali è molto meno esposto a
malattie dell'apparato cardiovascolare, a tumori, ipertensione, diabete. Ciò
accade, secondo molti studiosi, soprattutto perché l'uomo, per le sue
caratteristiche fisiologiche affini a quelle delle scimmie e assai diverse da
quelle degli animali carnivori, non è onnivoro bensì frugivoro, ossia
predisposto ad un'alimentazione a base di frutti e semi.
Esistono dei motivi ecologici altrettanto validi a favore del vegetarianesimo,
tra cui gli enormi sprechi di risorse necessari per mantenere gli allevamenti
intensivi di "bestiame da macello", condotti con criteri disumani,
nonché la distruzione di foreste millenarie e di terreni fertili, soprattutto
nel Terzo Mondo, per creare pascoli.
Tuttavia, al di là di queste motivazioni che fanno già del vegetarianesimo
un'alimentazione benefica per tutto il Pianeta, è importante notare che il
primo motivo, sia dal punto di vista cronologico sia per importanza, per cui
è nato e continua ad esistere il vegetarianesimo è un motivo di carattere
spirituale, morale, religioso.
I motivi dello spirito
Da sempre, i più grandi saggi e illuminati della storia raccomandano a chi
segue un cammino di evoluzione interiore di non mangiare carne. Vediamo perché.
Uno dei pilastri comuni a tutte le grandi religioni della Terra è rappresentato
dalla compassione verso ogni essere vivente, da cui consegue il divieto di
uccidere. In effetti, nella religione cristiana, il celebre quinto comandamento
non pone limiti in questo senso: non dice "Non uccideregli esseri
umani".
Anzi, in realtà, la sua traduzione letterale dall'ebraico equivale a "Non
commettere alcun genere di uccisione". Questo perché il Cristianesimo -
come il Buddhismo, l'Induismo, l'Islamismo e l'Ebraismo - è una religione che,
alle origini, faceva del vegetarianesimo uno dei fondamenti della sua dottrina.
Certo, ormai la maggior parte dei sacerdoti di queste religioni (tranne il
Buddhismo e l'Induismo) tollera se non addirittura incoraggia l'uccisione di
animali e il consumo delle loro carni. Ma forse è il caso di riflettere su
quanto disse il Buddha nel Dhammapada: "In futuro, alcuni sciocchi
sosterranno che io ho dato il permesso di mangiare carne, e che io stesso ne ho
mangiata, ma io non ho permesso a nessuno di mangiare carne, non lo permetterò
ora, non lo permetterò in alcuna forma, in alcun modo e in alcun luogo. E'
incondizionatamente proibito a tutti".
Abbiamo già accennato al motivo di tanta severità:
"Mangiare la carne", spiegava ancora il Buddha, "spegne il seme
della grande compassione". Pertanto, se si desidera avvicinarsi a Dio, che
è compassione e amore perfetti, non si può non coltivare in sé questi
sentimenti. E aggiunge il Buddha: "E' per sfuggire alle sofferenze della
vita e per raggiungere la perfezione mistica che si pratica la meditazione.
Ma perché infliggere sofferenza agli altri, quando noi stessi cerchiamo di
evitarla? Se non riuscirete a controllare la mente in modo da aborrire anche
solo il pensiero di un atto brutale e dell'uccidere, non sarete mai in grado di
sfuggire ai legami della vita di questo mondo. Come può colui che cerca, che
spera di imparare a liberare gli altri, vivere della carne di esseri
senzienti?"
Anche nei Veda, i testi sacri dell'Induismo, si possono leggere migliaia di
ingiunzioni a non consumare carne, perché "si diventa degni della salvezza
quando non si uccide alcun essere vivente". E non solo non lo si uccide, ma
non lo si mangia neppure. Infatti, nei Veda si sostiene che è necessario
astenersi dall'ingerire qualsiasi genere di carne, perché tale cibo implica
sempre l'atto di uccidere e crea legami karmici. "Chi uccide gli
animali", concludono impietosamente i Veda, "non può provare piacere
nel messaggio della verità assoluta".
Secondo i Veda, insomma, l'uomo dovrebbe scorgere lo stesso principio della vita
in tutti gli esseri viventi. E infatti, questi testi sacri descrivono
incarnazioni di Dio in varie forme non umane, tra cui il pesce , il cavallo, la
tartaruga, il cinghiale.
[...]
I motivi esoterici
Secondo varie discipline esoteriche, il vegetarianesimo è l'alimentazione
ideale anche per raggiungere livelli elevati di sviluppo spirituale. Per
esempio, il teosofo americano C.W. Leadbeater ha scritto addirittura un saggio
su Vegetarismo ed occultismo, in cui sostiene che l'alimentazione vegetariana è
l'unica che consenta un'indispensabile purificazione del corpo a chi intende
"prendere posto fra le falangi gloriose che si sforzano di raggiungere la
perfezione, onde aiutare l'evoluzione dell'umanità".
Secondo Leadbeater, è un'eresia dire che la questione dell'alimentazione ha
poca importanza dal lato occulto, perché, in realtà, tutte le scuole di
occultismo antiche e moderne sostengono che "l'assoluta purezza è
indispensabile al vero progresso, tanto sul piano fisico quanto sui piani più
elevati".
Riferendosi ai quattro corpi dell'essere umano di cui parla la Teosofia (fisico,
eterico, astrale e dell'Io), Leadbeater afferma che essi, pur trovandosi su
piani diversi, sono in comunicazione tra loro, per cui, essendo la carne il
nutrimento più grossolano, chi se ne ciba avrà anche dei corpi superiori
composti di materia più grossolana, impura. Tra l'altro, ottundendo la
sensibilità, l'alimentazione carnea è anche di ostacolo allo sviluppo di
percezioni extrasensoriali. I veri chiaroveggenti, afferma Leadbeater, devono
essere tutti vegetariani.
Secondo altri Maestri, il fatto di cibarsi di carne risulta dannoso anche per
chi intende praticare la meditazione, perché le energie negative che si
assorbono quando si assimila la carne di animali brutalmente uccisi impediscono
una perfetta armonizzazione delle proprie energie con quelle dell'universo.
Tutti i grandi yogi indiani, infatti, sono vegetariani.
Anche il maestro indiano forse più "occidentalizzato" di tutti, Osho,
non permetteva che nelle sue comunità si consumasse cibo di origine animale.
"Io non sono contrario alla carne per motivi ideologici", affermava
Osho. "Se un uomo non medita, se non cerca una crescita interiore, se non
è alla ricerca del divino, qualsiasi cosa mangia va più che bene[...] Ma se
inizi a meditare, il tuo ambiente interiore cambia, e in questo caso è
consigliabile mutare l'alimentazione [...] Più sali verso l'alto e più dovrai
lasciar cadere qualsiasi bagaglio inutile; solo così potrai volare. E il cibo
non-vegetariano non è altro che questo: un peso inutile!"
Per i devoti Hare Krishna, un movimento religioso che ha avuto e continua ad
avere un ruolo importante nella diffusione del vegetarianesimo in Occidente, la
nostra "violenza alimentare", unita a tutte le altre forme di
violenza, finisce per creare una grande ondata di karma negativi, che a sua
volta produce un aumento dell'aggressività umana e quindi dei delitti compiuti
in tutto il mondo.
Certo, i vegetariani possono ottenere alimenti come la frutta, il latte, le
uova, le noci e i cereali senza bisogno di uccidere, ma qualcuno potrebbe
chiedersi se il problema karmico non si estenda anche all'"uccisione"
di vegetali come le carote, le patate, le cipolle, ecc. "Anche togliendo la
vita ad una pianta", spiega un portavoce degli Hare
Krishna, "possono esserci reazioni karmiche negative, ma si provoca molto
meno dolore che uccidendo animali, perché il sistema nervoso delle piante è
assai meno sviluppato".
In effetti, un altro motivo per cui la tradizione induista prescrive il
vegetarianesimo è la credenza nella possibilità che un essere umano possa
reincarnarsi in una forma animale. Nell'uccidere un animale, dunque, è
possibile commettere violenza nei confronti di un'anima umana. Anche Pitagora
credeva nella trasmigrazione delle anime, e
sosteneva che quelle degli animali sono imperiture come quelle degli uomini,
poiché entrambe scaturiscono dall'"Anima del Mondo", ossia la forza
di cui sono pervase tutte le molecole dell'universo, il principio motore e
plasmatore della materia, intermediario fra il cosmo e il Dio supremo.
L'animale, insomma, è, come l'uomo, un'emanazione divina.
L'anima degli animali
Nel suo affascinante libro Anche gli animali hanno un'anima (Ed. Mediterranee),
lo studioso francese Jean Prieur osserva che questi principi pitagorici si
mantennero, sia pure attraverso varie elaborazioni, nel pensiero di altri grandi
filosofi come Platone e Aristotele. In Occidente, il primo a distaccarsene in
modo netto fu, nel Seicento, Cartesio, il quale affermò che soltanto il
pensiero era segno di una natura superiore, e quindi gli animali erano semplici
automi.
Da allora, per una strana conciliazione tra scienza e fede, questa concezione
cartesiana è stata mantenuta anche dalla religione cattolica. Tuttavia, negli
ultimi anni pare che qualcosa stia cambiando, sia pur lentamente. "Nella
Sollicitudo rei socialis", fa notare Mons. Mario Canciani, il parroco di S.
Giovanni dei Fiorentini a Roma, meglio noto come "il prete che non scaccia
i cani dalla chiesa", "il Papa ha invitato i teologi a studiare un
nuovo tipo di rapporto uomo-animale e, il 10 gennaio 1990, commentando in un suo
discorso la Bibbia, ne ha rinverdito una grande verità: 'Non solo nell'uomo, ma
anche negli animali c'è un soffio divino'"
Anche se le considerazioni papali non toccano ancora il tema del vegetarianesimo,
è innegabile che, al limitare del terzo millennio, le riflessioni sulla natura
spirituale di una scelta alimentare sono sempre più attuali. E se la Nuova Era
è davvero l'era dell'amore e dell'unione, della compassione e della
comprensione, allora è anche l'era di una riflessione più sincera e attenta
sulle nostre scelte di vita, sul nostro modo di considerare l'esistenza e la
natura di tutto il creato.
Ognuno ha il diritto di compiere le sue scelte nella massima libertà, ma ogni
singola scelta ha effetti su tutti gli esseri viventi. E poiché, secondo la
legge del karma, la violenza genera altra violenza, scegliere di non far del
male a chi è più debole non può che avere meravigliosi effetti su tutta
l'umanità.
Perciò, in questa nuova era di luce, al di là dei timori di rovinarsi la
salute o di provocare un'apocalisse ecologica, chiunque può scegliere un motivo
nuovo, seppure antico, per diventare vegetariano. Per amore, solo per amore.
Copyright © 1999 Annalisa & Giampiero Cara
(bliss2000@libero.it)
----------------------------------------------------
"verrà il giorno in
cui gli uomini giudicheranno l'uccisione di un animale come essi giudicano oggi
quella di un uomo?"
Leonardo da Vinci