)*(Stazione Celeste)
-L/L Research-
Sunday Meditation
LA VERA COMUNICAZIONE
Q’uo attraverso Carla L. Rueckert e Jim McCarty (Jim)
24 Febbraio 2002
Domanda del Gruppo: Questa settimana la nostra domanda ha a che fare con la comunicazione, la vera comunicazione. E’ abbastanza difficile essere onesti e parlare chiaramente ad un’altra persona di ciò che si pensa e si sente. Ci chiediamo in che modo una persona può impegnare il cuore, e anche come si sente veramente e, forse, i principi più elevati in cui crede, il concetto d’amore, perdono e compassione, affinché la comunicazione intellettuale che condivide non sia solo un mezzo d’attacco o di difesa. Come consiglieresti le persone che hanno difficoltà a comunicare – non ad essere onesti – affinché riescano ad arrivare al loro cuore, ad essere vulnerabili, a condividere ciò che è di primaria importanza nella loro vita?
(Canalizza Carla)
Siamo quelli del principio a voi noto come Q’uo e vi salutiamo nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore. E’ una grande benedizione per noi, come sempre, essere chiamati nel vostro gruppo e vi ringraziamo, poiché riservate questo tempo per cercare nel silenzio la verità, quella verità che, spesso, non ha parole, ma prende forma nel silenzio ed è modellata nell’infinito.
Vi ringraziamo per la profondità di questa domanda. La comunicazione è davvero una strada di principio attraverso cui l’apprendimento e il servizio possono avvenire fra la vostra gente. Lo troviamo un soggetto stimolante, con molte sottigliezze. Siamo lieti di affrontarlo con voi in questo giorno. Chiediamo che, come sempre, ognuno mantenga un certo grado di discernimento riguardo a qualsiasi cosa noi, o qualsiasi altra autorità simile, possiamo aver da dire. Non credete alle idee di nessuno, a causa del pregio del loro carattere, ma, piuttosto, sottoponete tutti i pensieri in arrivo, ai vostri stessi poteri di discernimento insiti, poiché riconoscerete quelle verità, piacevoli o sgradevoli, che sono vostre. Risuoneranno per voi e non vi lasceranno. Focalizzatevi su quei pochi pensieri che vi suonano veramente familiari, e lasciate tutti gli altri da parte, poiché le idee che non risuonano possono solo confondere, e noi non desideriamo confondere ma aiutare. Quindi, vi chiediamo, per favore, di usare il vostro discernimento.
Parlare di comunicazione, è parlare di molti livelli di trasmissione. Nella terza densità, in una comunicazione fra un’entità e un’altra, avviene molto di più di ciò che viene visto sulla superficie. Sulla superficie c’è una qualità bidimensionale nella forma delle parole e nella struttura delle frasi, e se la comunicazione fosse questione di parole, allora la nostra discussione sarebbe molto semplificata. Tuttavia, in verità, la comunicazione è un processo molto più multidimensionale di ciò che le parole da sole suggeriscono. Quando diciamo parole attraverso questo strumento (Carla), in realtà, di solito, le offriamo concetti che non vengono nella forma di parole, ma, piuttosto, hanno quella qualità d’infinito che arricchisce il bidimensionale nella terza, nella quarta, nella quinta e nella sesta dimensione, poiché tutte quelle dimensioni sono gli strati di significato e di riferimento che ogni entità ha creato entro la propria struttura interna, molto al di sotto del livello delle parole, in cui le informazioni entranti possono essere collocate, così che le stesse parole che arrivano nel campo di dodici entità diverse, significheranno dodici diverse serie di cose molto complesse. E quando la comunicazione diventa più complessa della richiesta che qualcosa sia passato o preso, quando la comunicazione diventa questione di esprimere ombre d’opinioni e discriminazioni di sentimenti, allora la sottigliezza delle possibili tecniche di comunicazione diventa sempre più ovvia.
E’ utile, crediamo, fare un passo indietro e vedere chi sta comunicando. Mentre siete seduti sulla sedia in questo cerchio ognuno di voi sembra essere un oggetto fisico abbastanza ben definito. Avete un certo peso; avete una certa massa; avete un certo colore di capelli; avete un certo colore d’occhi; presentate un disegno abbastanza semplificato di un’entità finita. Tuttavia, in verità, entro i vostri confini finiti, ognuno di voi contiene i cieli, la terra e tutto ciò che in loro è. Ognuno di voi è tutto ciò che c’è, e tutto ciò che c’è risiede dentro di voi. Com’è possibile questo? In un mondo lineare, questo non è possibile. Certamente, non crediamo che nessuno di noi viva in un mondo lineare. Lo vediamo come una semplice illusione, un’illusione dentro una serie più grande di illusioni, e tutte queste illusioni sono accettabili, appropriate e come dovrebbero essere, non per mantenere le persone nell’oscurità o confuse, ma per esprimere l’interminabilità dell’essere, poiché ognuno di voi è, dentro la minuscola struttura di ossa, muscoli e battito del cuore, il Creatore, il creato e tutto ciò che fra di loro è.
Quindi voi siete infinitamente preziosi, di proporzioni e misura infinite e mentre vi avvicinate l’un l’altro, siete come stelle che ruotano nelle loro orbite, che entrano in contatto l’una con l’altra, due esseri incredibilmente radiosi e potenti il cui fulgore e splendore è oltre ogni descrizione.
E come può, quella stella che voi
siete, risplendere in modo tale da comunicare con l’altra stella che risplende
verso di voi? Se la trattenete, potete vedere che in quest’immagine si trova
la questione dei campi energetici e del modo in cui si attraggono e respingono
reciprocamente. Si può vedere che alcune entità saranno aiutate e spinte
insieme dalle forze che allontaneranno naturalmente altre entità, perché ogni
entità ha una certa qualità vibrazionale che porta una certa carica. E questa
non la chiameremmo una dinamica positivo/negativo, perché suggerirebbe che
nella comunicazione un’entità possa essere positiva e, quindi, l’altra
debba essere negativa. Non è così. E’ più complesso di così. E’
semplicemente questione di campo energetico, ogni persona cioè, ha una firma
d’essere molto chiara e percepibile che si esprime molto al di sotto del
livello di auto-consapevolezza. Emettete un segnale molto chiaro, ognuno di voi.
Possiamo distinguervi singolarmente ed individuarvi fra tutti i miliardi
d’entità che ora dimorano sul vostro pianeta. Ce n’è solo uno di voi. Ce
n’è solo uno di ognuno di voi, e ognuno di voi è prezioso, unico e
necessario. Se, nella comunicazione umana può essere ricordato che ogni entità
è meritevole di rispetto, necessaria per la sopravvivenza del gruppo come un
complesso, ed è ciò che è accettabile, sentiamo allora che la comunicazione
può forse diventare un po’ meno difficile. In verità, siamo assolutamente
consapevoli che nella fretta della vita ordinaria è estremamente difficile
ricordare che le entità che sono sulla superficie recano dispiacere al sé, ma
ciò nonostante sono bellissime, necessarie e perfette a modo loro, proprio come
siete belli voi, necessari e perfetti a modo vostro.
Lo scopo della comunicazione,
spesso, sembra essere quello di arrivare ad una soluzione, di determinare un
cambiamento, di avere le cose fatte. E, ancora, vi suggeriamo che è utile,
quando si lavora sulla comunicazione, rendersi conto che il suo proposito non è
tanto ottenere lo scopo desiderato, ma, a volte, la comunicazione ha lo scopo di
esprimere la dinamica che avviene non con la spinta di trovare una soluzione, ma
nello spirito del chiarimento. Come risultato della comunicazione, quindi, fra
due entità che dissentono entra nell’essere di ogni entità una comprensione
crescente o una conoscenza più completa della natura dell’altro sé che si
trova dietro la superficie apparentemente piatta di un disaccordo o di un punto
di discussione.
Nel vostro mondo, i processi
assumono le qualità delle interazioni chimiche, in cui c’è sempre un
vettore, c’è sempre una direzione, c’è sempre una freccia che indica da
uno a due, a tre, a quattro processi. Questo è ciò che le entità tendono ad
aspettarsi dalla comunicazione, che l’informazione sia ricevuta e processata,
che il lavoro sia fatto, che le decisioni siano prese, e che tutte le entità
siano totalmente informate e in grado di proseguire; e, certamente, ci sono
molte volte in cui due entità possono adempiere queste cose con poco sforzo, e
quelli sono momenti benedetti. Tuttavia, avete chiesto di quelle comunicazioni
che sembrano essere andate storte; e mentre fate queste domande, possiamo
avvertire dentro di voi che la presupposizione, che lo scopo di una
conversazione sia quello di arrivare ad una conclusione, e vi suggeriamo che
questo non è sempre il modello che è più utile per la comunicazione.
Suggeriamo, piuttosto, che ci sono volte in cui è importante che chi tenta di
comunicare sia semplicemente in grado di esprimere le emozioni, le strutture
mentali e le considerazioni spirituali che si sono introdotte nella materia
riguardo cui la comunicazione avviene.
Nella vostra vita, tutte le cose
sono contenitori di cose dello spirito. Tutte le cose sono vive. Tutte le cose
sono pronte a raccontarvi la loro storia, quindi c’è un universo vibrante,
interessante, intricato e molto più complesso di quello che l’intelletto può,
forse, percepire. Ci sono energie che risalgono dal livello archetipico che
aspettano semplicemente l’opportunità di introdurre la loro magia entro la
fragile struttura dell’incarnazione umana. Ci sono energie spirituali
meravigliose e potenti che aspettano solo dei canali attraverso cui poter
scorrere, essere benedette ed entrare nel potere e in possesso della Terra in
generale.
La comunicazione sembra semplice,
ma nei suoi processi si trova la salvezza o la redenzione dell’intero gruppo;
ed è proprio come gruppo che quelli del pianeta Terra andranno avanti e non
individualmente. Ognuno di voi è una parte del gruppo, che è il genere umano
del pianeta Terra ed è intrecciato ineluttabilmente, e c’è una straordinaria
quantità d’energia che desidera collaborare con quel gruppo che lavora
insieme per andare avanti. Di conseguenza c’è un’inclinazione spirituale
straordinaria verso i tentativi di comunicazione, non importa se sono goffi,
inopportuni o apparentemente vani.
Di fronte a questa grande
inclinazione da parte del Creatore nei confronti della comunicazione, possiamo
dire che è allettante, persino seducente, scendere in gara nella comunicazione,
come se fosse un torneo medievale. I “comunicatori” indossano la loro
armatura, montano sul loro destriero e si dirigono uno verso l’altro, con uno
scudo in una mano e una lancia nell’altra per comunicare questa e quella idea,
per trasmettere concetti all’altra persona e, nel processo, certamente, buttar
giù dal destriero quella persona e vincere la competizione della comunicazione.
Questo non è un modello che incoraggiamo. Incoraggiamo, piuttosto, il modello
che si rende conto che il giusto e l’ingiusto hanno solo una limitata quantità
d’energia, laddove la verità e l’amore sono uguali nelle loro energie;
quindi non c’è una sincerità lineare di un momento in nessun’opinione o
sensazione che è comunicata, ma, piuttosto, ciò che è comunicato è la punta
di un iceberg. Quando la persona esperta ascolta ciò che è comunicato, quella
persona è disposta ad aprire la sua consapevolezza per accogliere, non
semplicemente la punta dell’iceberg che si vede sopra l’acqua, non
semplicemente le parole, ma è disposta ad aprirsi all’invisibile presenza di
tutto ciò che sta sotto il livello dell’acqua, tutto ciò che è taciuto,
tutto ciò che rende più sostanziosa la sostanza di un’opinione o di una
sensazione che è comunicata. In questo modo, ognuno può vedere l’altro come
una fonte positiva d’informazioni e di sostegno, anche quando sembrano esserci
enormi divergenze d’opinione e un’ampia prova che suggerisce
l’impossibilità di una conclusione felice alla comunicazione.
Per avere una buona comunicazione,
non è necessario avere una conclusione felice; e non è neppure necessario
avere il contrario, avere un apparente litigio e disaccordo e un’entità che
prevale sull’altra. Queste sono dinamiche d’illusione. Ciò che è prezioso
è lo spirito entro ognuna delle parti che comunicano, quindi, se lasciati a
scegliere fra qualcuno che dice tutte le parole giuste e qualcuno che è capace
di entrare in qualsiasi modo nel rispetto delle infinite qualità del sé e
dell’altro sé, sceglieremmo, ogni volta, quello sciocco che non comunica con
particolare abilità, ma che riceve e offre comunicazione nell’umile
consapevolezza delle infinite qualità del sé e dell’altro sé.
Una crescente consapevolezza della
natura delle cose nascoste nella più semplice comunicazione, è molto utile
allo spirito in sviluppo; e in qualsiasi modo possiate, vi incoraggiamo a
sostenere queste consapevolezze crescenti dentro al sé che comincia a vedere
quell’altro sé in un modo che solleva il giudizio e lo porta via dal campo
visivo, affinché il sé possa vedere l’altro sé con una dolcezza di
ricezione basata sulla consapevolezza della natura e del valore più profondi di
quell’entità.
Com’è possibile questo? Come può
la persona comune rinunciare ai processi lineari che sembrano così chiari e
ovvi e, invece, abbracciare quei valori che si trovano di là della
comprensione? Possiamo solo dire che comincia dentro voi stessi; perché la
prima entità con cui ognuno di noi deve comunicare, a qualsiasi livello
d’apprendimento, è il sé. Come comunicate con voi stessi? Che conversazioni
avete avuto oggi con voi stessi? Sono state comunicazioni chiare? Sono state gentili? Comprensive?
Avete rispettato voi stessi, anche quando i pensieri che avete avuto nel vostro
cuore non erano quelli che avreste scelto? Vi rimproverate? Siete onesti con voi
stessi? Come trattate il vostro sé? Suggeriamo che molti di voi, sono soliti
abusare di se stessi.
Forse può sembrare che non è così;
ma provate a guardare come trattate voi stessi. Crediamo che scoprirete che
siete impazienti, turbati e sgarbati con voi stessi come lo siete con gli altri.
Prima che altri possano ferirvi, molte volte, secondo il modo in cui trattate
voi stessi, vi siete già provocati dolore. Vi suggeriamo che c’è un gran
valore nell’ascolto e nel silenzio, nell’apertura e nel lasciare andare,
nell’essere vuoti ed essere a proprio agio nell’essere vuoti. Vi suggeriamo
che non è il primo scopo della comunicazione aver senso od ottenere oggetti,
ma, piuttosto, il primo scopo della comunicazione è di aprire il cuore ad
un’altra entità e di permettere a quell’entità di vedere il vostro cuore.
In termini d’energia, la comunicazione è molto oltre a ciò che si considera
comunicazione fra la vostra gente. Fra la vostra gente quello che passa come
comunicazione non raggiunge nessun livello energetico oltre a quello dei raggi
rosso, arancione e giallo. Molta della comunicazione fra la vostra gente non
coinvolge il cuore, e suggeriamo che l’abilità nel comunicare comprende il
diventare un’entità spiritualmente vitale che entra nel cuore, fissa il sé
dentro il cuore e solo allora si volge all’esterno, con la volontà di
condividere idee. Se le entità invocassero i loro stessi cuori aperti prima di
ogni comunicazione, sentiamo che molto di ciò che è controverso fra la vostra
gente, diminuirebbe naturalmente.
E’ sempre più necessario
entrare nel silenzio del proprio cuore. Chiamate voi stessi oggi, con quella
campana interiore d’amore sconosciuto che suona. Lasciate che quella campana
suoni per voi. Lasciatela suonare e risuonare nella moltitudine e nelle acque
profonde del vostro essere. Aprite voi stessi alla meraviglia di ciò che è
dentro di voi e permettete ad un disegno più grande del sé di emergere, un
disegno di un sé che vede la creazione come compiuta e dice che va bene; poiché
voi siete co-creatori in un modo più specifico di ciò che, forse, vi siete
resi conto. Voi, con i semi d’amore che avete seminato oggi, create l’amore
di domani. Di conseguenza, chiediamo semplicemente ad ognuno di voi, di togliere
il giudizio lineare dalle limitazioni della vista. Sollevatevi dalle limitazioni
di ciò che è apparentemente comunicato in qualsiasi situazione, così che,
quando giungete alla comunicazione nella sua forma esteriore apparente, che è
la parola, le inflessioni e il linguaggio del corpo, avete tanta comprensione
quanta ne potete portare nel vostro cuore della bellezza, della sacralità e del
valore di ogni singola entità che è nel vostro mondo.
I processi del pensiero lineare
continueranno a funzionare come hanno fatto per le entità di terza densità per
millenni; ma il valore della comunicazione non rimane mai al livello dei
problemi risolti e delle informazioni condivise. Il valore della comunicazione
si trova nella ricezione di ognuno per ognuno, in modo tale che ognuno è
d’aiuto ad ognuno. Ognuno è un sostenitore ed incoraggiatore per ognuno.
Quando la comunicazione trova modi per abbracciare quest’attuazione della
preziosità di ogni altro, allora ciò che è comunicato entra nei sistemi
reciproci dei due in modo migliorato ed è molto potente nei profondi livelli
subconsci di connessione; perché, vedete, ciò che fate veramente comunicando
l’uno con l’altro, è creare connessioni di un certo tipo. I risultati
sperati della comunicazione, per chi è orientato verso il servizio agli altri,
è uno scambio d’energia che è utile per entrambe le parti. E’ opinione di
questo particolare strumento (Carla) che, quando risponde alla richiesta
d’aiuto di qualcuno che presume sia un’insegnante, ciò che lei veramente fa
non è condividere informazioni ma amore; ed è nell’accettazione e nel
rispetto dell’altro sé che la comunicazione comincia ad avere un valore
reale, non semplicemente in ciò che è detto, ma nell’energia che scorre
sotto le parole.
Di conseguenza, chiediamo ad
ognuno di voi, quale energia scorre sotto le parole che dite? Date potere alla
vostra comunicazione dal cuore? Date potere e rafforzate voi stessi con il
rispetto e l’amore che vi date, incuranti degli errori che sembrate fare? Che
giudizi avete dato contro voi stessi oggi, e che valore hanno quei giudizi?
Preghiamo che ognuno di voi possa
ponderare queste cose. Fate una domanda molto avanzata, quando chiedete della
comunicazione. La comunicazione, quando funziona veramente, è un evento
spirituale, è un’esperienza reciprocamente fortificante e legittima. Quando
potete entrare in comunicazione con voi stessi e sentite che vi siete onorati e
rispettati, solo allora potete dire di essere pronti per comunicare pienamente
con un’altra persona.
E’ estremamente utile rendersi
conto che la natura della comunicazione è quella di parlare ad uno specchio.
L’altro sé con cui comunicate è un vostro specchio molto fedele; e le cose
che vedete nello specchio sono quelle dentro di voi con cui siete sia in grande
accordo sia in gran disaccordo. Di solito, fra le entità di terza densità, la
preponderanza delle reazioni che si hanno riguardo ad altri sé, rimane carica
di pregiudizi, di giudizi e di una carenza d’amore; e questo è come dovrebbe
essere, in un ambiente in cui ognuno di voi tenta di sondare cos’è l’amore
e di cominciare a fare scelte che sono scelte amorevoli. Rendetevi conto, ogni
volta che cominciate a comunicare, che comunicate con il Creatore e che quel
Creatore comunica con voi, offrendovi uno specchio in cui potete vedere la
vostra natura.
Speriamo che questi pochi pensieri
non vi confondano, ma vi aiutino ad aprire il cuore alla profondità e
all’illimitatezza dello spirito. Siete esseri eterici chiusi in una matrice di
nascita e di morte, vivere e morire, luce e oscurità. In questo momento,
camminate lungo questa strada per ragioni infinite, ma con passi finiti. Di
conseguenza siete una creatura di due mondi, uno con una misura e uno che è
incommensurabile; ed entrambe queste parti del sé sono così allo stesso modo.
Tuttavia, considerando il punto di vista dell’infinito, l’esperienza di vita
si apre davanti a tutti in modo molto diverso da quella vita cui ci si avvicina
dal livello della comprensione ed attività lineare.
Di conseguenza, vi orientiamo
sempre al valore del silenzio e dell’apertura del sé all’infinito
sconosciuto dentro quel silenzio e alla bontà e alla bellezza di ciò che non
è ancora conosciuto. Permettete al mistero di dare forza alla vostra
immaginazione. Permettete a quelle qualità infinite, che non sembrano essere
parte della comunicazione, di entrare nella vostra volontà e di aprire la
vostra capacità di muovervi attraverso materiale difficile, in modo tale da
rafforzare voi stessi e l’altro sé, in modi che si muovono al di là della
verità lineare; perché la verità più grande è sempre unità, armonia e
consolidamento di cose disparate in schemi belli e utili. C’è uno schema
bello e utile fra ogni singola anima con cui potreste entrare in contatto in
questa vita. C’è sempre una completa possibilità di risoluzione, pace e
proseguimento, non importa quanto possono sembrare infinitamente impossibili i
due punti di disaccordo.
Vi ringraziamo per averci permesso
di parlare oggi e ci rendiamo conto che abbiamo parlato troppo a lungo come, a
volte, facciamo; lasceremo quindi questo strumento (Carla) ora e continueremo
questa comunicazione, attraverso colui noto come Jim. Ringraziamo questo
strumento (Carla) e la lasciamo nell’amore e nella luce. Siamo conosciuti come
quelli di Q’uo.
(Canalizza
Jim)
Sono Q’uo e saluto ancora tutti nell’amore e nella luce attraverso
questo strumento (Jim). Ora è nostro privilegio chiedere se possiamo rispondere
a qualsiasi domanda più breve, che possa ancora rimanere nelle menti delle
persone presenti. C’è un’altra breve domanda ora?
Carla:
Io ho una domanda. Prima il gruppo parlava della discussione in corso con P e le
nostre forti sensazioni che sia meglio accettare P, malgrado non siamo
d’accordo con lui, piuttosto che tentare di controllare la situazione e far
prevalere la nostra volontà sulla sua e riprenderci il nostro materiale. Ci
rendiamo conto che è un modo di pensare non di questo mondo. Mi chiedo se hai
dei commenti da fare riguardo alle nostre continue sensazioni che questo è il
modo in cui dovremmo agire.
Sono Q’uo, e sono consapevole del tuo quesito, sorella mia. Sentiamo
che questa materia è nell’area generale del “fare quello che si dice.”
Questa è una frase che abbiamo sentito usare spesso nelle vostre discussioni
metafisiche, dove i principi secondo cui entità come voi vivono, sono provati;
quando una prova simile si presenta al ricercatore, è bene che il ricercatore
stabilisca quelle priorità secondo cui vive la sua vita e rimanga poi fedele
all’osservanza di quelle priorità, sebbene possa esserci un prezzo, in
termini mondani, da pagare. Ciò che cercate di fare, sebbene sia in questo
mondo, non è di questo mondo. Cercate di essere più di quello che siete.
Cercate di essere fari di luce. Se, quindi, sarete un faro di luce, non
preoccupatevi della pagliuzza che è nell’occhio di un altro. Preoccupatevi di
quanto chiaramente vedete voi stessi. C’è un’altra domanda, sorella mia?
Carla:
Se mi perdoni, ho un’altra domanda interamente su un altro soggetto. Tre
persone diverse mi hanno detto nelle ultime due settimane, che il genere umano
ha bisogno di più DNA di quello che ha e qualcosa deve essere fatto per
migliorare la sua struttura o il genere umano non completerà la terza densità
per passare alla quarta e sarà, come gruppo, bloccato qui, continuando a
ripetere la terza densità. Il modello che queste tre persone hanno usato, è
che non abbiamo questo DNA e abbiamo bisogno quindi di procurarcelo. Si
riferivano a filamenti extra di DNA che ci avrebbero permesso di fare diverse
cose. Il mio modello, e quello che sento, a questo punto molto più corretto, è
che abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno ma è spento (il DNA). Dobbiamo
solo trovare il modo, affinché sia attivato nuovamente. Di quei due modelli,
avresti un’opinione riguardo a quale sia più preciso o senti che non è
affatto una questione valida?
Sono Q’uo, e sono consapevole della tua domanda, sorella mia. Come
esseri di terza densità, il vostro complesso mente/corpo/spirito è stato
dotato di tutti i prerequisiti necessari per utilizzare il catalizzatore di
questa densità di scelte. Non avete bisogno di ulteriori dotazioni ma di fare
riferimento al vostro manuale d’uso. Le risposte sono nel vostro cuore, non
nel vostro DNA. C’è un’altra domanda, sorella mia?
Carla: No. Grazie.
[...]
Io sono Q’uo, e ringraziamo te,
sorella mia. C’è un’altra domanda ora?
(Nessun’altra domanda)
Carla: Molte grazie, Q’uo. Siamo solo grati che lo hai chiesto.
Io sono Q’uo, e anche noi siamo molto grati per ogni quesito
che è stato presentato oggi, poiché ci permette di servire nel modo che,
sentiamo, è più utile. Così, insieme, ci aiutiamo reciprocamente nel viaggio
alla ricerca dell’uno Creatore in ogni esperienza, in ognuno e in noi stessi;
poiché, davvero, il Creatore dimora in tutte le cose e in tutte le persone.
Ora prenderemo commiato da questo strumento (Jim) e da questo
gruppo. Lasciamo ognuno, come sempre, nell’amore e nell’inesprimibile luce
dell’uno Creatore. Adonai, amici miei. Adonai.
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* * * * * * * * *
Trascrizione
originale in inglese:
http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2002/2002_0224.htm
Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste