)*(Stazione Celeste)

-L/L Research-

 

Sunday Meditation

 

 

 

 

IL LIBERO ARBITRIO

Q’uo attraverso Carla L. Rueckert

2 Novembre 2003

Domanda del Gruppo: Oggi la nostra domanda riguarda il libero arbitrio. Vorremmo sapere che cosa ci può dire Q’uo riguardo al mantenere il libero arbitrio e perché il libero arbitrio è la prima distorsione della Legge dell’Uno. Perché non la seconda o la terza distorsione? Perché il Creatore di tutte le cose ha sentito che il libero arbitrio era la più importante delle distorsioni?

(Canalizza Carla)

Siamo quelli del principio a voi noto come Q’uo, e vi salutiamo nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore, al Cui servizio veniamo a voi. Possiamo dire quale privilegio sia essere chiamati al vostro circolo di ricerca? Mentre le ombre si allungano sul vostro mondo nell’ambiente di questo strumento, riposiamo nella bellezza dellenergia ed dell’essenza combinate di ognuna delle vostre anime, mentre vi fondete in un vero circolo di ricerca. È una grande benedizione per noi essere qui e condividere i nostri pensieri con voi. Come sempre, vi chiediamo di usare il vostro discernimento nell’ascolto di quelle cose che dobbiamo dire, poiché le cose che offriamo sono opinioni e non devono essere confuse come fonte di saggezza o conoscenza assolute.

Questa sera chiedete del libero arbitrio e perché è stato chiamato, nelle parole dei Ra, “la prima distorsione”. Siamo lieti di parlare di questo argomento. È certamente un argomento provocatorio ed interessante, perché è la penetrante semplicità della Legge dell’Uno che comincia con il libero arbitrio.

Innanzi tutto, ci rivolgeremo al soggetto dal punto di vista di ciò che questo strumento chiama logica, sebbene sia un tipo specifico di logica che, forse, non è interamente lineare. La creazione è, diciamo, un’invenzione dell’immaginazione del Creatore. Il Creatore esiste in uno stato di riposo assoluto dentro cui tutte le cose avvengono, un paradosso originale. La prima distorsione di questo perfetto equilibrio e pace è la scelta, o l’uso della volontà. In questo caso, è stata la volontà del Creatore di conoscere Se stesso. Di conseguenza, è quella distorsione che precede il grande Pensiero originale, poiché quel Pensiero originale è un pensiero attivo – un pensiero creativo e distruttivo, un principio potente e attivo. Colui noto come D, prima parlava dell’amore e della luce e diceva che l’energia fondamentale era l’amore, che la saggezza era importante, eppure, alla fine, l’amore era più importante. In realtà, l’amore che è l’uno grande Pensiero originale, il Logos, è ciò che è completamente al di là di ciò che la parola “amore” può esprimere e al di là di ciò che la parola “saggezza” può esprimere. È come se si stesse tentando di dare un nome a ciò che non può essere visto, sostenuto, udito e, in nessun modo, immaginato. Di conseguenza, la prima distorsione, quella distorsione che si allontana dalla potenzialità totale, dalla pace assoluta e dal riposo, è quella libertà di volontà, impiegata al principio dal Creatore Stesso, di conoscere Se stesso. Nel fare questa scelta il Creatore è diventato, diciamo, l’uno grande Pensiero originale. È più di uno spostamento fra la potenzialità e le condizioni reali o realtà cinetica, diciamo. Tuttavia da questo Pensiero, che era amore, si è creato quel materiale che il Creatore ha utilizzato per costruire il Suo universo, ed è la luce. Di conseguenza, quando vi salutiamo nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore, vi salutiamo con la vera materia della creazione stessa e mettiamo noi stessi, voi e tutte le cose, dentro la struttura di tutto ciò che è, che esiste davvero solo nel senso in cui la parola “ora” esiste.

Si può pensare alla creazione, in un certo modo, come quel momento in cui tutto il tempo e tutto lo spazio hanno il loro battito di cuore di un momento. L’illusione è un ampio svolgersi di momenti consecutivi, “ora” consecutivi, che creano anni, decadi, secoli, millenni ed eoni. È altrettanto utile, tuttavia, dal punto di vista della crescita spirituale, pensare alla momentaneità o alla circolarità del tempo, poiché ognuno di voi è molto lontano dall’essere un prigioniero dello spazio e del tempo. Entro la vostra percezione di mezzogiorno, sembra che avete molti limiti: siete alti così, larghi così, avete solo queste esperienze, solo questa conoscenza e solo queste azioni che compongono il trascorrere di un giorno normale. Tuttavia, in realtà, avviene della comunicazione, anche nella coscienza della luce del giorno, fra le percezioni consce ed inconsce; fra la limitata realtà prevalente e la realtà metafisica circostante e penetrante che sfugge dai sensi del mondo fisico, ma parla molto chiaramente a quei grandi centri di conoscenza e d’esperienza che si trovano in profondità, dentro ciò che questo strumento (Carla) chiama i lobi frontali, quell’area che ha una grande forza e un potere da offrire al sè di realtà prevalente. Quindi c’è sempre, in qualsiasi situazione, una parte di voi che è sfuggita a tutti i limiti che sembrano rinchiudervi. Non c’è un momento in cui siete veramente prigionieri del vostro corpo.

Può certamente sembrare che sia così. Sicuramente entro ogni memoria, in questo circolo (di ricerca), vivono quei momenti in cui il sè era molto limitato, incapace di muoversi perché, forse, un osso era rotto e aveva bisogno di aggiustarsi o c’era una malattia e bisognava recuperare con calma. Ci sono molti modi in cui un’entità può sentirsi limitata e impacciata e tuttavia esiste sempre quella comunicazione continua con tutte le forze della creazione insite in ogni piccola briciola di creazione, perché tutte le cose sono vive. Quell’intelligenza che è la luce, è infinitamente ricolma d’informazioni e, mentre il veicolo fisico del sè si muove attraverso la danza della vita quotidiana, l’interazione fra la parte metafisica del sè e il sè della giornata è in continuo svolgimento. Questa comunicazione può sicuramente essere incoraggiata dalle vostre scelte. E la prima di queste scelte, come colui noto come G ha detto, è chiedere semplicemente di essere consapevoli della comunicazione che si sta svolgendo. Ogni richiesta mette sull’avviso l’inconscio ed esprime a questo una preferenza. Viene poi data forza alla parte inconscia del sè che riceve questo permesso. Questo è il modo in cui la fede si basa su se stessa, utilizzandola come se fosse un muscolo. Quando i muscoli non sono usati diventano flaccidi e, prima o poi, un muscolo non usato si atrofizzerà e non funzionerà più. Perciò è con il potere della fede che, in un certo modo, si può descrivere la certezza che c’è una comunicazione fra il visibile e l’invisibile o forse più semplicemente, quella certezza nell’invisibile.

È possibile prender questo come se fosse un raffreddore, per mezzo del contatto con altre entità che l’hanno. E questo è il motivo per cui è utile, per persone motivate spiritualmente, riunirsi in gruppi come questo, condividere la consapevolezza che si muove troppo profondamente per le parole nell’essere di ognuno e tuttavia non saranno smentite. C’è forza in un gruppo di entità che hanno concordato di presupporre, almeno come una possibilità, la realtà che ci sono prospettive e verità più grandi, più profonde e più elevate riguardo al sè di come sono immediatamente evidenti [in un ambiente] che sembra immerso nella banalità, nella vacuità e nella follia. Siamo molto felici di vedere gruppi come questo, e possiamo dire quanto siano potenti, non solo per aiutarsi reciprocamente nel gruppo, sebbene questo sia certamente il caso, ma anche per l’energia che creano, quando cercano veramente, e che è come quella luce che rischiara le tenebre, quel faro che si trova sul promontorio, e benedice tutti con la sua guida.

Il nostro primo punto, allora, è che il libero arbitrio è la prima distorsione perché è la prima distorsione, quella distorsione che ha reso tutte le altre distorsioni possibili, che ha reso possibile la creazione, che ha reso possibile ad ognuno di noi e di voi di essere presenti qui.

C’è una seconda, ed ugualmente profonda, trama di pensiero riguardo a questa prima distorsione di libero arbitrio. Quest’entità (Carla) venera in maniera Cristiana e dentro questo particolare sistema mitologico c’è una designazione a tre parti della Divinità – il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Si può vedere il Padre come l’uno grande Pensiero Originale. Si può vedere il Figlio come quel Pensiero trasformato in qualcosa, quel Pensiero trasformato in luce. Si può vedere lo Spirito Santo come la personificazione del libero arbitrio. Queste non sono connessioni direttamente logiche e non vi chiediamo di tentare di comprendere letteralmente ciò che stiamo dicendo. Stiamo semplicemente tentando di dimostrare un certo tipo di connessione fra il modo di pensare Cristiano, riguardo al mistero della Divinità e la costruzione similare entro la cosiddetta Legge dell’Uno riguardo allo stesso mistero. Quando coloro entro il sistema Cristiano, che scrivevano al principio della storia della Chiesa, tentavano di descrivere lo Spirito, quando colui noto come Gesù parlava riguardo allo Spirito, c’erano similitudini con il fuoco e il vento, quelle cose che non sono controllate, quelle cose che “soffiano dove vogliono” [1], il vento dello spirito, la fiamma o il fuoco dello spirito, che discende nel chakra della corona e giù, nel sistema di coloro che pregano a quello spirito. Chiedono che il vento li sospinga, che il fuoco li bruci; chiedono la trasformazione, chiedono il cambiamento, chiedono di essere cambiati e chiedono all’agente di quel cambiamento di far loro visita.

È difficile pensare al libero arbitrio come qualcosa che deve essere chiesto, tuttavia è importante muoversi in uno spazio dentro il sé in cui si è capaci di mettere da parte tutto, tranne il desiderio di conoscere la verità. E in quel posto di assoluta umiltà e ignoto, nella posizione di una persona con le mani vuote che aspetta di ricevere, la richiesta può essere fatta per quello Spirito che è il libero arbitrio, che ravviva e dà forza. È vostro se lo reclamate. È vostro se chiedete. Di nuovo, se non chiedete, se non lo reclamate, poco alla volta quel muscolo si atrofizzerà e diventerà sempre più difficile muoversi con i venti dello Spirito, nei cambiamenti che si muovono veramente verso il centro di voi stessi, aiutandovi a conoscere di più, e sempre più profondamente, voi stessi.

Quindi si può guardare questa prima distorsione non semplicemente come un vento senza nome o un fuoco casuale, ma come il proprio vento e fuoco, poiché l’intero concetto della guida dai piani interiori è avvolto in quella richiesta che viene fatta dal libero arbitrio. Non ci si può trascinare con riluttanza, per abbracciare la trasformazione. Può certamente avvenire in quel modo, poiché le energie della trasformazione sono assolutamente inarrestabili. L’evoluzione avverrà automaticamente. È solo piuttosto lenta, paragonata al ritmo di cambiamento che è possibile quando un’entità ha deciso di collaborare e di affidarsi al processo di trasformazione.

È necessario arrivare ripetutamente al centro del sé con mani aperte, mani vuote, colme di ignoto, colme di tutti i colori che hanno dipinto il vostro mondo negli ultimi tempi, che siano colori brillanti o viola, marroni e neri profondi che arrivano dalle esperienze difficili. Tutti questi doni possono essere portati in quel posto e adagiati davanti all’Uno infinito, così che avete mani vuote, avete un cuore aperto e siete in ginocchio, vale a dire senza orgoglio, senza arroganza, senza il bisogno di essere sicuri o di avere ragione. In quello stato potete chiedere a quel vostro sistema di guida, a quella vostra personificazione del libero arbitrio: “Cos’è la verità? Chi sono io? Perché sono qui? Chi servirò?”

E ogni momento di richiesta ha la sua esperienza. Forse non udrete parole. Forse non avrete un’esperienza di cui potete parlare; forse lo farete. Ma quelle cose che chiedete, quando chiedete allo Spirito, sono troppo profonde per le parole. Si muovono molto al di sotto della personalità e di quel fragile involucro di civiltà e cultura che sono come i vestiti che indossate per mettervi in relazione con chi è intorno a voi in questa incarnazione. E infine siete nudi, maestosi nella bellezza del sé, quel sé che è una scintilla dell’uno infinito Creatore. E quando potete stare lì, o inginocchiarvi lì, contenti solo di essere voi e di sentire quel desiderio e quella richiesta che insorgono, avete allora veramente offerto il dono più grande che potevate al Creatore, poiché quel Creatore desidera veramente conoscervi. Ed Egli vi può conoscere solo come voi conoscete voi stessi. Ciò che Egli sa di voi è ciò che ha già sperimentato. Ciò che Egli non sa di voi è ciò che voi non avete sperimentato, ciò in cui non vi siete imbattuti. È come se dentro quella sembianza così seducente della personalità, del volto e del corpo si trovasse un enorme paese inesplorato, con montagne, pianure, fiumi e profonde caverne nel sottosuolo, e queste sono tutte vostre, per essere esplorate. E il libero arbitrio è la vostra guida.

Crediamo che questo sia sufficiente per questa richiesta e quindi ora apriamo l’incontro ad ulteriori domande, se ce ne sono. C’è una domanda ora?

J: Sì. Q’uo, io ho una domanda. Due settimane fa vi ho fatto una domanda riguardo alle impostazioni del DNA e mi avete detto che la mia designazione era un’impostazione di terza e quarta densità, ma non ancora totalmente avviata. Chiedo quindi la vostra opinione riguardo a ciò che posso fare per avviare quella connessione di quarta densità.

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, sorella mia. Il DNA di cui parli è influenzato dal pensiero. Di conseguenza, se, con la disciplina della personalità, un’entità è capace di cominciare a sintonizzare il cuore ad una vita in uno stato aperto, amorevole e vulnerabile, quale lo stato che le entità di quarta densità [sperimentano], le percezioni che arrivano nella mente e dicono al corpo ciò che avviene, sono quelle percezioni che collegheranno automaticamente ciò che non è collegato nei filamenti di DNA. Lo stimolo per il corpo è la mente; perciò nel lavorare con la mente per spostarsi da ciò che questo strumento (Carla) chiama pensiero mentale, verso un pensiero orientato nel cuore, è il movimento dal pensiero di terza densità a quello di quarta densità. Quando al cuore è permesso pensare e ad essere forte nel muoversi in una parte più grande del processo di percezione, il corpo lo seguirà, poiché è una creatura della mente.

Possiamo risponderti ulteriormente, sorella mia?

J: No, andava bene.

Ti ringraziamo, sorella mia. C’è un’altra domanda ora?

T: Io ho una domanda, Q’uo. Mi rendo conto che la meditazione canalizzata è principalmente un evento metafisico, [e] il mio essere ad una distanza fisica [2] probabilmente non è molto importante. Mi chiedevo però, ci sono delle precauzioni o preparazioni speciali in cui potrebbe essere utile impegnarmi, affinché non sia d’ostacolo o causi qualsiasi altra difficoltà al contatto?

Siamo quelli di Q’uo, e afferriamo la tua domanda, fratello mio. Pensiamo che non sia necessaria alcuna preoccupazione da parte tua. La località fisica, come hai supposto, non importa davvero. Ad un certo punto della nostra discussione, quando parlavamo della bellezza delle ombre che si allungano, però, ci siamo sentiti confusi, perché vedevamo anche la bellezza del mattino e abbiamo dovuto sorridere per la nostra stessa bilocazione e per non essere abbastanza abituati a lavorare con entità che non sono nella stessa località fisica. Tuttavia, questo non ci è stato in nessun modo d’ostacolo, ma qualcosa che ci ha fatto ridere e divertire. Stiamo sempre imparando da chi dimora entro la terza densità e, ancora una volta, troviamo che la vostra tecnologia abbia una certa comicità.

Tuttavia, dal punto di vista di una migliore preparazione per il contatto con questo gruppo e con noi, il processo che questo gruppo attraversa, di parlare cioè attraverso il circolo, sembra essere un mezzo molto potente e semplice per fondere o combinare il gruppo, affinché il loro cuore batta come uno e chiedano come una sola anima. Di conseguenza, ci fa piacere che tu abbia scelto di unirti alla discussione che precede il contatto e sentiamo che, certamente, porti al gruppo molta luce e siamo molto felici che tu sia qui con noi.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

T: No, grazie Q’uo, è stato molto utile. Grazie molte.

Ringraziamo te, fratello mio.

G: Q’uo, ho scoperto, con l’aiuto di una lettura che ho avuto attraverso D, uno schema in cui sono presente con il corpo, ma una parte della mia coscienza se ne va in un momento, in qualsiasi conversazione. Mi chiedevo se hai qualcosa da offrirmi riguardo al modo in cui quello schema si è sviluppato in me. Ci sono delle tecniche od esercizi che posso utilizzare per rimanere presente ed occupare il mio corpo in modo più completo?

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Dal punto di vista della genesi di questa particolare distorsione mentale, come in molti casi, bisogna entrare nelle lontane distanze della prima infanzia, per vedere dove è cominciato lo schema. È abbastanza comprensibile che quando c’è disarmonia che è presente ad un livello che è doloroso da sperimentare, la scelta di un’entità sensibile, per proteggere il sé, è di rimuovere mentalmente il sé dalle circostanze, poiché non può farlo fisicamente. Certamente i processi dell’educazione scolastica e religiosa creano altri momenti in cui è desiderabile mettere una distanza psichica fra il sé e situazioni che non fanno piacere al sé per una ragione o per un’altra. E questo ha avuto il suo effetto anche sul tuo involucro di personalità.

Il dolore che viene evitato non è un dolore fisico, tuttavia, a causa della sensibilità del particolare corpo fisico che hai e del suo modo di essere connesso alla mente, c’è un’abitudine che è stata formata ed è come il nervosismo o la tensione che un altro può percepire, diciamo, mentre tenta di attraversare una porta ed è incapace di aprirla. È una sensazione di chiusura o frustrazione e, tuttavia, non c’è, fisicamente, nessun posto dove andare per allontanarsi da quella sensazione. Di conseguenza, il viaggio deve essere fatto mentalmente. E quest’abitudine è diventata alquanto regolare entro il tuo involucro di personalità.

Ora, per quanto riguarda il modo in cui lavorare con questa, ti suggeriamo di essere creativo e cominciare con la premessa che operi con un software difettoso e che hai bisogno di riscriverlo. Come si può lavorare con le proprie impostazioni mentali per cambiare la configurazione di base? Questa è la domanda! E la lasciamo a voi, perché questo è il lavoro che dovete fare voi. Avete strumenti a vostra disposizione. Avete il lavoro con i sogni. Avete la meditazione stessa. Avete la preghiera. Avete molte opportunità per connettervi con la guida, per connettervi con la guida che si trova nella natura e così via. Tutto questo è a vostra disposizione. Suggeriamo anche il tocco di luce, il colpetto gentile, piuttosto che un tentativo duro o tipo da pulizia della casa da cima a fondo, per cambiare il sé. Questo non è il modo desiderabile per trattare il sé. Vedete, piuttosto, il sé tanto amorevolmente e compassionevolmente quanto un padre può vedere suo figlio o una madre può vedere il suo bambino. Chiedete al sé: “Di che cosa hai bisogno?” E poi vedete cosa potete fare per…

(La prima parte del nastro termina.)

(Canalizza Carla)

… soddisfare quei bisogni. Se c’è il bisogno della solitudine, collaborate con quel bisogno e entrate in solitudine appassionatamente. Se vi vengono suggerite altre cose che potreste fare o cose che potreste smettere di fare, seguite il vostro istinto, seguite il vostro cuore, seguite quella guida che viene a voi.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

G: No, è stato eccellente. Grazie per questa risposta veramente completa, Q’uo.

Ringraziamo te, fratello mio. Le tue parole gentili ci fanno arrossire. C’è una domanda finale ora?

S: Io ho una domanda. Credo abbiate sentito la storia che ho raccontato prima. Sto cercando altri pensieri, altre opinioni, altre idee riguardo a ciò che avviene in me e nella mia vita. Mi piacerebbe molto avere i vostri pensieri ed idee, ciò che vedete dalla vostra prospettiva.

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Dalla nostra prospettiva, fratello mio, vediamo bellezza. Vediamo forza e coraggio. Vediamo una profonda umiltà. Vediamo gentilezza e, allo stesso tempo, vediamo forza. Ti chiediamo di vedere queste cose di te. Vedi la bellezza che è tua. Lascia che quella bellezza ti illumini e illumini la tua strada. Vedi la dolcezza e la gentilezza che sono state il tuo dono attraverso tutta la tua incarnazione. E lasciati sentire quella gentilezza, quella dolcezza. Hai bisogno di queste per te, in questo momento.

Immaginati mentre ti sostieni come se fossi un bimbo. Culla quel bimbo, culla quel bimbo, e continua a cullarlo. E culla quel bimbo tutta la notte se è turbato, perché, a volte, solo il tocco umano, solo l’amore umano di un genitore può far superare una brutta notte ad un bambino. Possiamo dire, forse, che stai tagliando nuovi denti, come i bambini. È un processo molto doloroso. Non si capisce perché debba far così male, perché si è, dopo tutto, solo bambini. Diciamo che questo è equivalente a ciò che è capitato dentro di te. È un processo naturale. È un processo che promette una buona crescita e nuovi “denti”. Tuttavia è un processo che è molto difficile da attraversare.

Ti chiediamo quindi, di nutrire te stesso. Renditi conto, ogni volta che puoi, che c’è uno straordinario amore intorno a te, non semplicemente dagli amici quali quelli in questo circolo o dalla famiglia, ma da una famiglia molto estesa di chi sta con te come guida e semplicemente chi è con te perché è stato attratto alla tua bontà e alla tua ricerca. Il sistema di sostegno è forte per salvare e veloce a rispondere, e ti incoraggiamo ad usarlo. Noi stessi siamo disponibili in ogni momento per offrirti una meditazione più profonda o una sensazione di presenza più forte. Appoggiati all’aiuto che c’è e, soprattutto, credi in te stesso, credi in questo processo e sappi che ogni notte buia finisce con un’alba meravigliosa.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

S: Apprezzo le vostre parole gentili. Ho qualcosa che avete detto due anni fa che tengo con me e che leggo. Apprezzo molto il supporto e la gentilezza. Dalla mia prospettiva è difficile da vedere, ma per ora vi ringrazio.

Ringraziamo te, fratello mio.

È con profonda gratitudine che diciamo arrivederci a questo gruppo. Grazie per il piacere della vostra compagnia. Grazie per aver condiviso con noi le vostre speranze e le vostre domande e per averci permesso la nostra condivisione. Lasciamo ognuno di voi nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. Adonai. Adonai.

Note:

[1] Sacra Bibbia, Giovanni 3:6-8: “Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Dovete rinascere dall’alto”. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito.”

[2] T partecipa telefonicamente al gruppo, che si incontra in Kentucky, da casa sua in Australia. 

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 Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2003/2003_1102.htm

 Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste

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