)*(Stazione Celeste)

-L/L Research-

 

Sunday Meditation

 

 

 

 

LO SCOPO DELLA TERZA DENSITA’

Q’uo attraverso Carla L. Rueckert

 18 Aprile 2004

Domanda del Gruppo: Oggi, la nostra domanda riguarda lo scopo della terza densità. Quando le entità sono promosse dalla seconda densità, dove il modo di essere è la mente di gruppo, entrano nella terza densità con l’opportunità di individuare e di sviluppare una coscienza individualizzata che sarà in grado di aiutare la propria evoluzione con le scelte che fa, scelte fatte con il libero arbitrio. Vorremmo che Q’uo ci desse delle informazioni riguardo al modo in cui questa individuazione condurrà ad un altro tipo di mente di gruppo, un complesso di memoria collettiva, e qualche informazione riguardo al modo in cui la mente di gruppo di seconda densità differisce dal complesso di memoria collettiva verso cui ci stiamo muovendo, come risultato delle scelte individuali fatte nella terza densità. Q’uo, potete darci una panoramica del modo in cui funziona tutto questo? Qual è la natura della scelta, dell’intenzione dietro la scelta? Dove trova un posto la personalità metafisica o magica?

(Canalizza Carla)

Siamo quelli del principio a voi noto come Q’uo e vi salutiamo nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore, al Cui servizio veniamo a voi in questo giorno. Vi ringraziamo per averci chiamati nel vostro gruppo, per parlare della funzione dell’esperienza di terza densità. Siamo lieti di condividere le nostre opinioni su questo soggetto, con la richiesta anticipata ad ognuno di voi di sorvegliare bene i vostri poteri di discernimento. Chiediamo che ognuno di voi sia responsabile di ciò che accoglie e di ciò che lascia indietro. Non possiamo, forse, colpire il segno con tutte le nostre osservazioni. Alcune di loro sono destinate ad essere vane per ognuno di voi. Vi chiediamo di non accoglierle senza considerare attentamente se risuonano nel vostro processo e se sembrano qualcosa che possiate aver dimenticato ma che avete sempre saputo. Se questa è la sensazione e risuona, allora è la vostra verità in questo punto particolare del vostro processo. Altrimenti, forse non vi è di alcuna utilità e sarebbe meglio lasciarla indietro. Se tutti sorveglierete il vostro libero arbitrio e i processi con cui assumete nuovi concetti e li rendete vostri, ci sentiremo liberi di dire le nostre opinioni. Vi ringraziamo per averci permesso questa considerazione.

I canali della Confederazione, con cui questo gruppo è associato da lungo tempo, hanno spesso chiamato la terza densità, la densità della scelta. È un periodo vivace, intenso e piuttosto breve in termini cosmici, durante il quale un’entità, come suggerisce la domanda, si sposta dalla coscienza delle forme di vita avanzate di seconda densità, quali il vostro predecessore, la grande scimmia, alla coscienza della forma di vita nascente di un’entità con un corpo di quarta densità e lezioni di quarta densità da apprendere. Fra l’esperienza di seconda densità del regno animale e dei mondi vegetale e minerale, e l’esperienza della densità dell’amore, comprensione o compassione, si trova la densità della scelta. Questa è l’esperienza in cui siete immersi in questo periodo.

È indubbiamente un’esperienza che non è del tutto tranquilla, né un’esperienza in cui la forma della vita sembra sempre appropriata e desiderabile. È un’esperienza d’artificio e d’illusione. Si potrebbe quasi chiamarla una giornata al luna park. Tuttavia è un luna park in cui ogni giro ha uno scopo accuratamente progettato, i cui sfondi sono disposti in modo tale da fornire un sistema di informazioni di ritorno infinitamente rispondente, che fa da eco e intensifica pensieri e desideri che hanno un valore più che transitorio. È un ambiente adagiato nell’oblio, vale a dire, un requisito della preparazione per entrare nella terza densità è quello di porre in custodia la memoria dettagliata di quel mondo metafisico, o tempo/spazio, da cui siete venuti per entrare in incarnazione nella terza densità. Senza tener conto della densità da cui siete venuti, sia dalla seconda densità alla terza, sia da una densità superiore, ritornando alla terza, per compiere altro lavoro entro questo crogiuolo, [i] presupposti per entrare nella terza densità sono simili. Quella conoscenza diretta, o come questo strumento (Carla) direbbe, gnosi del Creatore e del sé come parte integrante del Creatore, deve essere messa da parte e il velo dell’oblio deve calare, affinché ogni entità che viene nella terza densità, vi entri cieca e senza la possibilità di vedere, in modo molto specifico; e poiché è così, dal punto di vista del metafisico opposto al processo fisico, c’è un ambiente accuratamente strutturato in cui saranno costantemente dati degli accenni riguardo alla natura dello sfondo sottostante dell’essere, che è stato nascosto dal velo dell’oblio e nasconde qualsiasi tipo di prova oggettiva, confondendo le acque dell’ignoto. C’è un’inclinazione determinata nel Creatore, riguardo a questa particolare terza densità, verso il mantenimento delle entità nell’oscurità quanto più sia possibile riguardo al modo in cui le cose sono realmente sotto la loro apparenza. È una ricetta che è progettata per essere sviante, frustrante, esasperante e spiazzante.

Sembra, come raccolto di molte esperienze, che mentre più informazioni e una terza densità più trasparente siano esperienze più agevoli, alla fine è un’esperienza di terza densità più confusa, meno efficace e meno vitale dal punto di vista del servizio come atmosfera in cui le anime che sono alla ricerca sono in grado, coscientemente, di influenzare un’accelerazione del loro apprendimento e della loro evoluzione. L’esperienza di terza densità di questo particolare pianeta è estremamente realistica. La realtà/illusione prevalente è estremamente pesante e, in modo analogo, difficile da penetrare. Ciò vuol dire che c’è un grande potenziale per sperimentare intense emozioni e desideri. È la produzione di queste cose: le sensazioni, le inclinazioni, i vari elementi della costituzione di una persona, che l’ambiente di terza densità è progettato, per introdurre un conforto sempre più grande, così che ogni entità alla ricerca ha un totale libero arbitrio per osservare l’esperienza della vita in qualsiasi modo scelga.

Il Creatore non ha la speranza che qualcosa accada, perché le esperienze di tutte le creazioni precedenti sono state che l’evoluzione è inevitabile; il cambiamento è inevitabile. Può essere cambiamento, regredendo verso la densità lasciata indietro, [o] può essere cambiamento, progredendo verso la densità successiva; ma, per le entità, è impossibile rimanere totalmente stabili. Esse devono creare novità, si devono muovere. Quella è l’irrequieta ed insaziabile natura della coscienza stessa. Avrà, secondo le macchinazioni dell’infinito libero arbitrio, sempre quella curiosità riguardo a cos’altro ci possa essere da imparare che spinge l’entità in avanti, sia che si consideri l’entità dal punto di vista del microcosmo o del macrocosmo. Quindi, ognuno di voi ora dimora in una scuola che è accuratamente progettata per dare ad ogni entità dure batoste su base regolare. Non per mostrare la crudeltà o il giudizio del principio creativo, ma per creare un’atmosfera di disciplina in cui le entità sono auto-disciplinate per mano loro, dalla propria mente, dai propri problemi e soluzioni.

Osserviamo ora questa parola “scelta”. Che cosa accade dal punto di vista del funzionamento della terza densità, quando ogni entità si trova di fronte alle scelte? Questa è una vera parola chiave per questa densità. La scelta è il centro dell’apprendimento qui, perchè sulla scelta della polarità rimane il lavoro dei prossimi pochi millenni, i prossimi pochi milioni di anni, diciamo, dal nostro punto di vista. Qual è la natura della scelta? Dal punto di vista della seconda densità, della mente “alveare”, diciamo, la scelta ha una certa impronta in natura, che può essere meglio compresa vedendo che le specie di animali e di piante hanno un pool comune di esseri. Gli spiriti che creano crescita e vita utilizzando gli elementi del Creatore che sono stati forniti, come i semi e la luce del sole, sono capaci di immergersi in questo pool di genere, o tipo, e creare esemplari di quel genere. Queste entità sono create con un certo tipo di coscienza che contiene molte informazioni, che è copiata dal pool come complesso, piuttosto che essere presa da ogni individuo della specie. Di conseguenza, si può presumere, a meno che un animale, ad esempio, abbia avuto molto a che fare con gli umani che hanno alterato la sua programmazione di seconda densità, che un animale agirà secondo le azioni della sua specie. Mentre in qualsiasi specie ci sono sempre dei solitari che non agiscono secondo la specie, per la maggior parte si affronta, in un animale di seconda densità, un’entità che sta facendo scelte secondo le scelte programmate per il suo genere.

Quando un’entità progredisce dalla seconda densità alla terza, diventa un’entità che non è stata estratta da un pool di coscienza, ma deve stare sulle sue tremanti gambe d’individualità. È ancora equipaggiata con le informazioni di seconda densità, ma con il velo dell’oblio steso sopra la maggior parte di queste. Quindi, in un certo modo ha perso molto terreno prezioso. Cose che erano ovvie per gli animali di seconda densità, poiché non c’era un’attività mentale conscia nella programmazione genetica, sono diventate non ovvie per un’entità che è programmata pesantemente verso il pensiero conscio ed individualizzato. In altre parole, un’entità di terza densità ha completa libertà di volontà.

Ora, quando osservate un’entità che è appena entrata nella terza densità, osservate un’entità che non sa cosa farne del libero arbitrio. Non sa che è libero. Non sa che era, una volta, rinchiuso in una gabbia di presupposizioni generiche, e infatti, può ancora agire da molte di queste presupposizioni, poiché fanno parte del pacchetto istintivo che è debolmente ricordato, se non chiaramente richiamato. Quando un pioniere simile di terza densità comincia a fare scelte, probabilmente saranno fatte secondo la programmazione di seconda densità. In altre parole una scelta d’azione sarà generalmente decisa per proteggere il sé e la tribù, o la famiglia, e per assicurare a quella famiglia le risorse necessarie per la sua sopravvivenza. Mentre questa programmazione è semplice e persino elementare, allo stesso tempo, i tentacoli dell’istinto per la sopravvivenza sono tanti e a lunga portata, e la semplice programmazione può veramente controllare una grande quantità delle decisioni di vita di una giovane entità di terza densità.

Lentamente, di solito, attraverso una serie di molte incarnazioni, l’entità di terza densità comincia a sviluppare un senso centrale del sé che ritorna con un po’ più di forza incarnazione dopo incarnazione, così che il velo man mano diminuisce e ad un certo punto, c’è l’esperienza del risveglio. Quel risveglio è un risveglio alle possibilità che sono, come direbbe questo strumento secondo la lingua moderna, “fuori della scatola”. Ora la scatola rappresenta semplicemente le presupposizioni generiche date nella seconda densità che sono state accettate dall’entità di terza densità. La società, come la conosce questo strumento e come ognuno di voi la conosce entro la vostra civiltà Occidentale, conserva molte caratteristiche della tarda struttura di seconda densità. La struttura della famiglia, il modo in cui la società è organizzata in estesi sistemi famigliari e in quelli che si alleano per la sopravvivenza, sono strutture che conservano caratteristiche di seconda densità.

Tuttavia, quando le entità cominciano a risvegliarsi, cominciano a vedere qualcosa di molto importante per il lavoro di terza densità: quel risveglio comincia quando ci si rende conto che la scelta non è o/o. Le scelte sono infinite. Quando il punto di vista comincia ad espandersi, quando dapprima la montagna sparisce o poi riappare, allora quell’anima di terza densità comincia a vedere che non è questione di diventare migliori nel fare le scelte, è questione di diventare più capaci di vedere la gamma completa delle scelte, di vedere che non è, ad esempio, una scelta fra la credenza in un principio creativo e una credenza in nessun principio creativo. Piuttosto, la scelta è una gamma infinita di possibilità che riguarda il principio divino. C’è il movimento da un angolo d’attacco fermamente diretto alle cose nel prendere le decisioni, ad un modo di guardare al momento presente, progressivamente più libero, fluente e multi-direzionale. È stato spesso notato nelle conversazioni con questo gruppo che così tante cose sono interconnesse e che le informazioni sono disponibili virtualmente in qualsiasi cosa su cui si posano gli occhi. La domanda allora diventa: “Quell’oggetto, quella parola, quella persona, quel catalizzatore cosa sta veramente cercando di dirti?” E quando l’anima di terza densità comincia a crescere nella sua maturità, comincia a rendersi conto delle gradazioni infinite e sconfinate di significato che si possono ricevere, quando ci si spoglia di ogni momento presente per vedere strato dopo strato, dopo strato di intuizione, suggerita, accennata, spumeggiante nel vento, luccicante fra gli alberi – che aspetta solo la connessione del cuore e dell’attenzione. La scelta, allora, non è semplicemente una scelta in una certa situazione, ma, anche più di così, una scelta di atteggiamento, una scelta di come essere, di come stare, di come esprimere la propria essenza nel modo più completo ed onesto.

C’è un’altra parola chiave che vogliamo considerare ed è “individuazione”. Era parte della vostra domanda ed è un concetto molto delicato da un punto di vista metafisico. Questo strumento ha tentato molte volte di rispondere a domande fatte dalle persone che le scrivono, per quanto riguarda se sia servizio al sé o servizio agli altri prendersi del tempo per il sé, per apprendere, per studiare e per cominciare ad essere più intimi con il sé e di conoscere il sé in modo non fugace. C’è una validità straordinaria in questo processo di individuazione, di ricerca e di apprendimento del sé e questo processo continuerà davvero tanto a lungo quanto l’individuo conserverà la carne e il sangue intorno a quel particolare involucro di personalità. È, allora, un processo che non si completa mai. Non è inteso per essere completato. È, piuttosto, uno dei modi di imparare a servire e a crescere nell’atmosfera di terza densità. Fino a che non ci si individui, non si può dare il via al lavoro magico, eppure non si è mai totalmente individuati. Perciò, parlando logicamente, non si potrebbe mai cominciare il lavoro magico.

C’è, tuttavia, diciamo, una massa critica che ha solo bisogno di essere raggiunta e non è, in nessun modo, una grande percentuale della volontà vera disponibile di un’entità. È una cosa molto potente rendersi conto della propria volontà e a causa del suo uso, persino imperfetto, sbagliato o senza la totale conoscenza, possono essere messe in moto energie tremende. Quindi il processo magico comincia ad avvenire, quando un’entità comincia a chiedere al Creatore o ad una guida direttamente: “Chi sono io? Perché sono qui e cosa vorresti che facessi?” Questo tipo di domande sono quelle che creano circostanze magiche. Sicuramente è bene essere quanto più maturi sia possibile prima di fare tali domande e tuttavia la gloria della terza densità è che tutti sono imperfetti e tutti fanno quelle domande. Queste sono le domande che governano la terza densità.

Di conseguenza, le entità sul sentiero spirituale, chiedono costantemente ed ottengono molte più informazioni che sono pronte ad affrontare. Spesso non riconoscono che ricevono ciò che hanno chiesto e sentono che l’esperienza non ha senso. Tuttavia, anche questo diventa perfettamente accettabile, perché non importa in che modo le esperienze che sono state create dalle domande sono utilizzate, queste, a loro volta, saranno ciò che creerà i semi che sono seminati per la generazione successiva d’apprendimento. E quei semi cadranno in un buon terreno ed avranno la possibilità di crescere, senza tener conto di quale strada si intraprende. Senza tener conto delle scelte fatte, il risultato sarà un guadagno netto nella comprensione. Perciò è in qualche modo un’atmosfera dura in cui imparare e in altri modi è un’atmosfera molto indulgente in quanto non si può fallire. Ci si può stancare e riposare, ma si può sempre raccogliere il sé quando ci si sente nuovamente pronti per entrare nella lotta e chiedere di nuovo, e ricevere di nuovo le informazioni e lavorare di nuovo con quell’informazione.

Quando l’anima di terza densità comincia a vivere coscientemente e a fare scelte da un punto di vista più consapevole, per quanto riguarda la propria essenza, la capacità di fare del lavoro magico aumenta e le entità cominciano ad avere un indizio di com’è essere una parte di un organismo vivente che ha più di un centro di coscienza. Molte volte si incontra questa cosa per la prima volta nei piccoli gruppi connessi alla famiglia, quella famiglia fortunata che ha una connessione spirituale e sperimenta una dedizione comune a ciò che è al di là di loro. Questo avviene spesso in famiglie musicali, o in famiglie di cultura, o in guaritori come i medici. Queste sono le prime esperienze nascenti di pensiero come individui eppure come gruppo, lavorando come uno, unificati per uno scopo, che sia fare musica, risolvere un problema medico complicato, o risolvere un quesito scientifico affascinante. Raramente, tuttavia, si trovano delle entità che sono in grado di entrare nell’unità della quarta densità mentre sono nei corpi di terza densità, e notiamo questo gruppo qui presente, che tenta di creare una coscienza di quarta densità dentro il gruppo, che sta tentando davvero solo ciò che è marginalmente possibile. Tuttavia, allo stesso tempo, il tentativo non solo crea una situazione d’apprendimento molto vantaggiosa per coloro che tentano tale cosa, crea anche, come colei nota come V ha suggerito, quel posto in cui le qualità di quarta densità possono dimorare, sopravvivere e prosperare. Questi tipi di desideri, di creare il paradiso sulla Terra affilerà e luciderà l’onestà di ogni entità e creerà, se seguiti attentamente, una consapevolezza crescente della fluidità e della flessibilità della verità.

Le cose che separano le entità nella terza densità, sono quelle cose che sono presunte. Alcune presupposizioni devono essere fatte per funzionare. Quali presupposizioni hanno in comune le entità è molto critico. Le scelte fatte dalle entità che lottano, come sta lottando questo gruppo, diventano più intense e più capaci di compiere cambiamenti potenti nella coscienza, nel processo della loro realizzazione a causa della purezza del desiderio di rimanere nella luce dell’amore e di essere uniti con le forze più elevate dell’amore. Questo crea anche un’atmosfera in cui le esperienze che sono raccolte sono molto affilate e spesso dolorose. È, come direbbe questo strumento, una corsia molto veloce, quella che permette di elevarsi e di portare il sé in un’atmosfera di cambiamento, d’apprendimento e di energizzare quell’apprendimento con la dedizione cosciente. È ciò che mette alla prova la tempra e la determinazione del ricercatore. Ogni volta che un’entità tenta di fare ciò che questo strumento chiama lavoro di luce, per migliorare il pianeta e la sua gente, per servire come un faro, ecc., quella scelta porta in essere un periodo di prova. E più c’è il desiderio di servire e di imparare, più ci saranno prove. È un sistema auto-governante che deve operare in quel modo affinché il libero arbitrio sia preservato e affinché le scelte siano testate, perfezionate e fatte evolvere, perché una scelta tende a muoversi verso un’altra scelta, verso un’altra scelta e così via, così che questo è un sistema a spirale che costruisce su se stesso, ogni scelta che costruisce su se stessa o lavora per correggere una scelta precedente. Di nuovo, questo è sempre a discrezione dell’individuo.

L’entità di terza densità avanzata allora, chi è pronto per la promozione, è un’entità che conosce se stessa abbastanza bene ed è pronta ad aprirsi completamente alle offerte di tutte le altre entità con cui lavorerà. È ri-entrata in una mente di gruppo, ma non è la stessa delle altre di quella mente di gruppo; è apprezzata, piuttosto, dal gruppo, per la sua fragranza, non importa quanto possa essere pungente o aspra. Il gruppo userà quella unicità dove è necessaria secondo l’abilità di quel gruppo. È molto difficile per un’entità di terza densità persino credere in, e ancora meno sperimentare, il potere della superanima di un gruppo e tuttavia, non appena due entità creano un vero legame, c’è un’anima di gruppo. Non appena tre entità sono in grado di unificarsi ad una certa massa critica, c’è uno spirito di gruppo, [proprio come ce n’è uno] fra i partecipanti del L/L Research che è cresciuto in un periodo di 40 anni ed è una fonte di guida molto reale per coloro che vi si appellano. Ci sono movimenti d’apprendimento potenziali a disposizione di un tipo nascente di quarta densità, costruito in questo periodo semplicemente perché questo gruppo ha continuato per un lungo periodo di tempo a tentare di unificare se stesso, sempre di più, affinché tutti coloro entro il gruppo tentassero di servire insieme. C’è una straordinaria collaborazione nel servizio e nell’apprendimento che viene ad essere, come modi di quarta densità che subentrano dalla terza densità in questo periodo entro l’esperienza del vostro pianeta, queste possibilità per strutture ed interazioni di quarta densità diventano sempre più in grado di vivere, quando, come colui noto come Bob Dylan ha detto: “The times [they] are a changin’.” (I tempi stanno cambiando). L’energia sta cambiando, la vibrazione sta cambiando e un amore più completo è possibile.

Che scelte farete? Che polarità desiderate studiare? Questa è la grande scelta e non c’è questione troppo grande o troppo piccola per contenere l’acqua per il proprio mulino e l’informazione che sarà utile nel perseguire quelle scelte.

Questo strumento ci informa che abbiamo parlato tanto a lungo su un soggetto quanto dovevamo ed è tempo di aprire l’incontro ad altre domande. Quindi così facciamo e chiediamo se ora c’è un’altra domanda.

B: Q’uo, nel caso in cui il messaggero diventa più importante del messaggio, cosa può fare il messaggero per correggere la situazione e riportare l’attenzione al messaggio?

Siamo quelli di Q’uo e apprezziamo la tua domanda, fratello mio. È un ben noto fenomeno, quello in cui la faccia o il simbolo di una cosa molto buona possa essere fraintesa per quella qualità e, davvero, ci sono volte in cui la faccia deve sparire. La tecnica di quella sparizione è sempre nella scelta dell’entità che desidera diventare meno importante. Tuttavia la difficoltà sottostante è quella difficoltà del facile contro il difficile, l’ovvio contro il sottile, il semplicistico contro il reale.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

B: Conoscete tecniche specifiche, forse usate da altri in situazioni simili, che possono essere utili nel capirlo?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Conosciamo molte tecniche. Tuttavia pensiamo che questa domanda scorra molto vicino al lavoro cosciente fatto da diverse persone fra quelle presenti, incorriamo quindi nei limiti del libero arbitrio. Non è accettabile insegnare/apprendere per un altro.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

B: No, grazie.

C’è un’altra domanda ora?

D: Io ho una domanda che è da tempo che vorrei fare. Le nostre preghiere per la benedizione e la guida dei defunti, sono una pratica valida?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. La preghiera, di qualsiasi genere, è un’idea eccellente, in quanto vi porta nel cuore e in conversazione con il principio della divinità. Entrambe sono orientamenti raccomandati per la ricerca spirituale.

Diciamo che, forse, il modo più abile di trattare le benedizioni con l’infinito Creatore, è di riconoscerle, poiché ci sono molte benedizioni che abbondano anche nelle circostanze più dure. L’atteggiamento del ringraziamento e l’affermazione di grandi questioni per cui essere grati sono, come direbbe questo strumento (Carla), una buona idea. Quell’atteggiamento di affermazione della perfezione, opposto alla richiesta di benedizione, è la differenza fra sapere ed essere un bimbo bisognoso che chiede aiuto. In una situazione c’è l’affermazione del sé come parte di tutto ciò che c’è; nell’altra c’è una separazione fra il richiedente e colui al quale è stato chiesto. Tuttavia, da un punto di vista generale, ogni volta che c’è una conversazione con il Creatore, questa è una risorsa molto positiva ed utile cui attingere.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

D: Lo scopo generale della mia domanda era rivolto più verso gli amici e le persone care decedute. Questo riguarda anche quell’area?

Siamo quelli di Q’uo, e questo è corretto, fratello mio. C’è un’altra domanda ora?

G: Q’uo, in che modo un’entità nella terza entità diventa qualificata a servire come un agente più elevato, come un messaggero di un messaggio di servizio che è inteso essere per il tuo interesse migliore e più elevato, ma che viene dato come ciò che io chiamerei una natura negativa?

Siamo quelli di Q’uo e non capiamo la tua domanda, fratello mio. Puoi porla in un altro modo?

G: Leggendo le vostre parole più elevate, sento che l’apertura del cuore nei confronti di un’altra persona, accettandola incondizionatamente ed imparando in che modo amare è il punto cruciale di questa densità. Credo che un’entità possa sbagliare a stabilirsi entro un ruolo in cui può fornire una forma negativa di catalizzatore. Perciò, in che modo un’entità, se un’entità può veramente e in modo appropriato fare questo in maniera equilibrata, diventa così qualificata? Nel suo essere (apprendimento empirico) che cosa rende questo un servizio equilibrato ed amorevole?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. I modi degli insegnanti e degli studenti non corrono tanto sulla qualificazione quanto sul movimento dell’essenza. Le entità entrano in quei ruoli per cui hanno una sensazione. La domanda della qualificazione non è quella che si può applicare, poiché non c’è un sistema di qualificazione per il lavoro spirituale. È veramente questione di ogni individuo che si muove secondo i propri ritmi e secondo la propria strada e tentando di servire quanto meglio può.

Di conseguenza, tutti sono insegnanti e tutti sono studenti e tutti possono davvero, nel processo d’espressione di se stessi, creare catalizzatori negativi per gli altri, tuttavia non è sulla base della qualificazione che tali azioni possono essere giustificate. È forse più utile il concetto di equilibrio piuttosto che quello della giustificazione.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

G: Un’entità può veramente agire per il tuo bene più elevato, dando un catalizzatore di natura negativa e farlo in modo equilibrato?

Usiamo il termine di colui noto come V e diciamo: “Sconosciuto, Capitano”. Fai davvero una domanda cui non possiamo rispondere. Si muove oltre i confini del libero arbitrio e ci scusiamo, ma non possiamo andare oltre.

C’è un’altra domanda ora, fratello mio?

G: Non su quel particolare argomento. Grazie, Q’uo.

Ti ringraziamo, fratello mio. C’è una domanda finale ora?

T: Q’uo, se potete rispondere senza infrangere il mio libero arbitrio, potete offrire dei suggerimenti su come potrei meglio apprendere dalle esperienze di… momenti [in cui ho bisogno] di pazienza e di tolleranza?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Le lezioni della pazienza e della tolleranza, sono lezioni che sono lente, fratello mio. Incoraggiamo quindi, quella sensazione che hai per l’acqua, affinché venga verso di te, di immaginare dentro di te il lento, lento movimento del ghiaccio del giudizio e della limitatezza, che si spezza. Non forzare il ghiaccio, affinché si sciolga, perché è primavera, fratello mio, e il ghiaccio si scioglierà. Piuttosto, permetti a quel processo di avvenire anche se sembra che ti spezzi in due. Perché la tua natura deve davvero cambiare da acqua cristallizzata ad acqua liquida e dagli angoli ortogonali alle [gocce] sferiche dell’acqua che fluisce, in cui tutte le cose sono capaci di vivere insieme d’amore e d’accordo e si fanno spazio reciprocamente, laddove la natura cristallizzata del ghiaccio è tale da avere una certa struttura per esistere in quella forma. Stai sperimentando, quando chiedi a te stesso di rilassarti nel non-giudizio e nella pazienza, di muoverti da quella condizione congelata alla condizione liquida in cui non hai il controllo che sentivi avevi quando avevi quella struttura ad angolo retto del ghiaccio e della sua natura cristallina. Non cambi dalla natura cristallina. Anche l’acqua è un cristallo, eppure è capace di irradiare in modo diverso ed è capace di accettare strutture diverse in modo avanzato senza disturbare la propria natura.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

T: No, grazie Q’uo, questo è molto utile.

Ti ringraziamo, fratello mio, e ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato a questo gruppo oggi. Vi ringraziamo per aver riservato questo periodo di tempo e per aver messo da parte i lavori quotidiani e le preoccupazioni che sono nei vostri cuori, semplicemente per svuotare il sé ed entrare in quel posto dove le domande sono poste. Speriamo che siano state aggiunte risorse al vostro arsenale.

Lasciamo ognuno di voi nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. Siamo a voi noti come quelli di Q’uo. Adonai. Adonai, amici miei.

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 Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2004/2004_0418.htm

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