)*(Stazione Celeste)
-L/L Research-
Sunday Meditation
ESSERE PARTE DI UN GRUPPO
Q’uo attraverso Carla L. Rueckert
6 Febbraio 2005
Domanda del Gruppo: La domanda oggi riguarda ciò che significa essere membro di un gruppo. Vorremmo che Q’uo ci desse un’indicazione: è qualcosa di più fisico o è qualcosa di più metafisico? Riguarda gli impegni con gli ideali? Lavorare per il benessere del gruppo, è uno sforzo di lavoro offerto? Che cosa significa essere membro di un gruppo? Soprattutto un gruppo in una comunità spirituale.
Vorremmo sapere inoltre, come seconda parte, qual è il modo più amorevole per affrontare un membro di un gruppo che viene meno agli ideali del gruppo?
(Canalizza Carla)
Siamo a voi noti come il principio di Q’uo e vi salutiamo nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore, al Cui servizio veniamo a voi in questo giorno. È un grande privilegio essere chiamati nel vostro gruppo per parlare riguardo ai gruppi e, come sempre, vi chiediamo un favore e cioè che ognuno di voi sorvegli bene le proprie capacità di discernimento. Ascoltate quelle cose che condividiamo con voi, chiedendo a voi stessi se i pensieri vi sono utili oppure no. Se non vi sembrano utili o non vi risuonano, vi chiediamo allora di lasciarli da parte senza una seconda riflessione, perché non vogliamo interferire con il vostro processo od essere un ostacolo. Non rispettate l’autorità, ma mettetela in discussione. Mettete sempre tutto alla prova davanti a voi, concedetegli forza o potere dentro la vostra mente, perché voi sapete ciò che è vostro. Risuonerà ed echeggerà dentro di voi come se fosse qualcosa che avete solo ricordato, anche se potreste non aver mai sentito prima quel pensiero. Quando i pensieri non sono risonanti, è molto meglio lasciarli indietro. Stabilito questo, saremo liberi di parlare e non avremo paura di infrangere il vostro libero arbitrio. Vi ringraziamo per questa considerazione.
Ci chiedete cosa significa essere parte di un gruppo e, poiché facciamo parte di diversi gruppi, cominceremo da lì. Noi, parlandovi come il principio di Q’uo, siamo un gruppo composto di tre complessi di memoria collettiva. Abbiamo, come complessi, scelto di servire in modo unificato, condividendo pensieri con chi cerca attivamente, chi fa domande attivamente e chi ha la capacità di ascoltare canali come questo. Parliamo direttamente anche nei sogni e nelle meditazioni delle entità, non con parole ma con un’energia vibrazionale di base, che è come un’onda portante per il vostro nexus [1], perciò è come se stessimo rafforzando il vostro segnale di base e rendendovi più facile sentire voi stessi ed essere consapevoli della vostra realtà.
Ci siamo così uniti come complessi di memoria collettiva, come un principio per servire insieme in questo modo, per quanto riguarda questo strumento (Carla) che richiede il contatto migliore e più elevato che possa ricevere. È il nostro modo di rispondere a quella richiesta, per formare un principio a tre parti, così che, insieme, possiamo elevare al massimo grado le sfumature disponibili da fonti spirituali per questo strumento. Per essere parte di questo particolare gruppo, allora, c’è stata una scelta molto cosciente e deliberata da parte nostra; quella di unirci e di servire ed è stata una scelta di tutti e tre i nostri complessi di memoria collettiva.
Abbiamo il vantaggio di sapere, dov’è il nostro centro. Abbiamo il vantaggio di avere una consapevolezza della nostra – diamo a questo strumento (Carla) una parola che non può tradurre in Inglese; non è leadership, suggerisce centralità, ma si focalizza oltre qualsiasi entità o persona fisica ed è avvolta nel concetto del Creatore Stesso. Per noi però, è molto reale, ovvia e naturale entro l’illusione del piano Terrestre.
Un gruppo centrato sul Creatore, non può funzionare come se quel Creatore fosse ovvio, chiaro e colmo di significato. Entro la vostra densità, i sistemi d’illusione sono dominanti. Ciò che chiamate realtà prevalente è illusorio, e cercare un centro, o un Creatore che ha significato entro quella realtà prevalente, è cercare ciò che non esiste a quel livello in quella realtà. Di conseguenza, ciò che troviamo naturale, confortevole e ovvio non è qualcosa che vi possiamo spiegare e dire: “Ecco il regolamento per un gruppo. Ecco, in che modo sapete di appartenere, insieme, ad un gruppo.”
Entro la vostra realtà prevalente, tuttavia, entro la terza densità, nel modo in cui la conoscete, la domanda dei gruppi è centrale. Questo è dovuto al fatto che entro la terza densità il progresso di ogni individuo è impossibile senza un’interazione di gruppo fino ad un certo grado. Un’entità lasciata completamente a se stessa non può prosperare. Questo è il sistema della terza densità. È stata progettata per essere una densità in cui le entità avrebbero appreso sempre più riguardo a chi fossero, interagendo con altre entità che facevano la stessa cosa. È un ambiente progettato per ingannare tanto quanto per rivelare, per confondere tanto quanto per chiarire. È stata progettata in questo modo, per promuovere le energie della crescita, che sono anche le energie della confusione. E quindi, entro la terza densità, gli individui che cercano di progredire spiritualmente, mentalmente, emozionalmente e fisicamente, hanno, più di ogni altra cosa, le loro sensazioni ed istinti che li guidano. Naturalmente quegli istinti li conducono a riunirsi in gruppi.
Il più ovvio dei tipi di gruppi, entro la terza densità, è la famiglia. Nella famiglia, il centro è fisico: il progenitore ha generato figli, quei figli hanno generato figli e così via. C’è un albero genealogico da cui si discende e di cui si fa parte. Non ci si può dissociare da un gruppo famigliare. La propria madre, il proprio padre e così via, rimangono chi sono e, d’altro canto, sono stati scelti in modo specifico da ognuno di voi, prima di entrare nell’incarnazione di cui ora godete.
Le energie delle entità entro la terza densità, sono anche istintivamente e naturalmente ciò che chiamiamo politica. C’è il desiderio di organizzare la struttura e il tenore della propria esistenza per il gruppo e, nel tempo, questo si è sviluppato nell’ascesa e nella caduta di molti tipi di civiltà e di culture diverse. Di nuovo, in gruppi simili, il centro è ovvio. È percepita un’autorità, cioè, il capo dello stato, della città, della nazione o qualsiasi gruppo sia percepito essere il governo, diciamo. La vostra gente ha creato molti tipi diversi di strutture da cui il governo dipende. E, in questo momento, le vostre esperienze delle strutture politiche sono, per la maggior parte, felici in quanto, mentre c’è spesso del disaccordo con i leaders delle vostre strutture nelle civiltà o culture Occidentali, è percepito un grado di libertà che è ciò che sembra giusto e appropriato. Perciò, mentre le entità si possono sentire deluse o contrariate da leaders specifici, c’è quella fiducia sottostante nei processi che sorvegliano la libertà e fanno sì che il governo non diventi oppressivo e schiavista.
Un altro tipo di gruppo ovvio che sperimentate nella vostra cultura è la famiglia nucleare; cioè, la famiglia composta da due persone che decidono di sposarsi. Anche in questo gruppo il centro è ovvio ed è fisico. C’è un tipo di società famigliare che è stata istituita ed è un’associazione. In tutti questi gruppi, non c’è bisogno di scandagliare i misteri dello spirito umano [e], più in particolare, del proprio spirito e della propria natura.
Quando si tenta di dare inizio ad un gruppo che ha come sua focalizzazione il Creatore, si comincia a creare un gruppo che è basato e fondato sul mistero. Non c’è un centro ovvio, fisicamente parlando, in un gruppo simile. Nell’esperienza di questo strumento (Carla), l’aspetto religioso della ricerca spirituale è stato enfatizzato e lei ha apprezzato la centralità fisica del culto di gruppo lungo le linee della sua distorsione, che è il culto Cristiano. Nell’atmosfera o nel gruppo della chiesa, di nuovo, c’è un centro fisico. C’è un luogo in cui le entità si riuniscono per venerare. Viene percepito un leader del culto, ed un parroco o un prete, e c’è una liturgia in cui le entità possono entrare. I mezzi per unirsi ad un gruppo simile sono disposti in modo rituale, e sono il battesimo e la cresima.
Per lo scopo della ricerca di questa particola entità (Carla), tuttavia, appartenere ad un gruppo fisico e religioso, non soddisfaceva affatto il suo desiderio di servire il Creatore. E, insieme ad altri di mentalità simile, questa entità, tanto tempo fa, ha cominciato a prendere accordi, al principio con colui noto come Don (Elkins), per formare un’associazione di ricerca di servizio e dono. Poi, dopo aver servito per molti anni a questo livello, c’è stato un ulteriore accordo con una terza entità, colui noto come Jim (McCarty), e questo accordo raggiunto fra tre entità è stato manifestato nel fisico. La forma esteriore di questo accordo era un documento in cui queste entità organizzavano semplicemente le loro vite in comune, i loro beni, i loro talenti e il loro tempo, offrendo tutto al Creatore: tutti per uno e uno per tutti.
Quando queste tre entità si sono unite con questa focalizzazione, le manifestazioni esteriori di grazia sono piovute in abbondanza, ed hanno incluso il materiale canalizzato che coloro entro questo gruppo conoscono come l’informazione della Legge dell’Uno. E in generale, attraverso gli anni fino a che questi tre si sono espansi per mezzo di coloro entro questo circolo attuale, la pace, l’unità e l’armonia di questo gruppo e la sua focalizzazione sono stati notevoli. Mentre il tempo volava ed il secolo è cambiato, più abbondanza ha cominciato ad arrivare a questo gruppo, più anime sono state chiamate a questa vicinanza con quella sensazione che c’era qualcosa qui, qualche opportunità per servire, qualche possibilità che valeva la pena perseguire. E così, nella speranza idealistica, nel desiderio di servire e in grande armonia positiva, le entità hanno cominciato ad arrivare a creare una famiglia orientata spiritualmente. Dove prima c’era stato un gruppo di tre e poi due, a causa della perdita attraverso la morte di colui noto come Don, sono arrivati ad essere sei, sette o persino otto nell’unità famigliare che si era riunita nella speranza di servire l’Uno infinito.
Si può vedere forse, mentre si osserva questo schema di sviluppo, che, a questo punto, questo particolare gruppo che è il L/L Research, o la famiglia che si è riunita intorno alle idee e agli ideali del L/L Research, ha continuato per un po’ di tempo senza sedersi in consiglio e concordare una focalizzazione di gruppo, un’identità di gruppo e così via.
Ora, cos’è essere un gruppo? Possiamo dire che è ciò che desiderate essere. Desiderate che il vostro gruppo abbia una focalizzazione fisica? Desiderate così tanto quello stato di supporto contrattuale concordato? O, piuttosto, desiderate un senso di indipendenza nella vostra ricerca, nel vostro servizio, e nel vostro apprendimento? Perché ci possono essere confederazioni di entità con una mentalità simile che non hanno degli accordi specifici entro il piano fisico.
Ora osserviamo ciò che ognuno di voi porta al circolo di ricerca dal punto di vista del potenziale di gruppo. Ognuno di voi ha una certa energia, quella con cui siete venuti nel mondo, quella che è il vostro unico e meraviglioso dono. Non c’è nessun’altra energia che è come la vostra. Il modo in cui vi relazionate ad ognuno degli altri entro questo circolo è unico. I colori di ognuno di voi che si mescolano, nell’aura, energeticamente, chakra per chakra, sono meravigliosi e complessi. Ognuno di voi porta il suo livello di consapevolezza, i propri doni, il proprio tempo, la propria energia e il proprio essere. Soprattutto, portate quella individualità essenziale. Portate anche amici invisibili. Ognuno di voi ha una guida spirituale e, in alcuni casi, questa guida è estremamente sviluppata. Ed è come se la vostra storia famigliare fosse con voi, non nel senso della fisicità, ma nel senso del vostro flusso d’energia animica: dove siete stati, con chi avete lavorato in altre vite, in altre densità, su altri progetti. Perciò voi portate ad un gruppo la vostra energia e l’energia del vostro sistema di guida; portate con voi anche ciò che sperate, ciò che sognate, ciò che vi prefiggete.
Quando si parla di energia di gruppo è bene vedere i membri, non semplicemente in quel corpo che riempie la sedia o è sul pavimento, ma rendersi conto di quell’entità come un’energia, un potere ed una struttura estesa che ritorna attraverso il tempo e lo spazio, connettendosi mentre va con altri livelli nei piani interiori e anche nei piani esteriori. C’è una diramazione molto ricca d’energie che ognuno di voi porta. Quando vi sedete in un circolo, come ora, potete vedere voi stessi come il cerchio di pietre di Stonehenge o un cerchio di alberi in un cerchio magico e usiamo la similitudine degli alberi in modo specifico, perché negli alberi ci sono i rami e quei rami si estendono, così che voi non siete semplicemente il tronco di un albero qui, avete ramificazioni invisibili che si fondono dentro le ramificazioni invisibili degli altri nel vostro gruppo.
Quando scegliete di unirvi come gruppo esterno in cui si percepisce un centro d’autorità, è molto più facile andare avanti in modi che tutti possono capire, invece che come in un gruppo come il vostro: ostinatamente dedito ad un centro che è invisibile, sperando tanto ostinatamente di servire in modi che rimangono misteriosi. Quest’entità, ad esempio, ha la speranza di sviluppare un centro di crescita sacro nel paese, un posto in cui una comunità possa stabilirsi per vivere. Quest’entità, quindi, sta tentando di sentire com’è creare una comunità. “Di che cosa ci sarà bisogno per quel tipo di comunità?” ha chiesto molte volte questo strumento. La percezione che questo strumento ha avuto è che il bisogno principale è di mantenere la focalizzazione pura, di mantenere l’amore incondizionato, e con queste semplici intenzioni non possiamo discutere. Ma quanto è difficile mantenere tutte le cose con amore e tutte le cose pure quando si affrontano entità entro la terza densità che sono necessariamente imperfette ed inconsapevoli di molte delle ramificazioni delle cose che fanno e dicono! Qui è dove la domanda che colei nota come V aveva diventa importante ed è: qual è il modo migliore per comunicare entro un gruppo simile? Il lusso della comunicazione piena non è quello che è offerto alle entità di terza densità. Entro la terza densità è un lusso persino per due entità essere in grado di comunicare completamente. È estremamente raro per la comunicazione non-telepatica avere un successo completo.
Ciò che ha bisogno di essere ricordato, è quell’energia invisibile del cuore aperto. Quando si affrontano le cose dal cuore aperto, c’è una sensazione che accompagna le parole ed è quella sensazione che deve sostenere gli spazi vuoti prodotti dalle imperfezioni degli esseri coinvolti e colmare quelle lacune.
Avete chiesto anche qual è il modo appropriato, quando un’entità nel gruppo è venuto meno ai principi del gruppo, di affrontare quell’entità con amore. E, davvero, questa è una domanda che è così vicina alla superficie della coscienza di questo strumento (Carla) che troviamo impossibile muoverci molto vicino alla discussione di questo aspetto della domanda. Perché, come stava dicendo prima questa entità, si è cercato di essere impeccabili nell’apertura del cuore, nell’amorevole qualità della comunicazione e tuttavia ci si rende conto di non essere riusciti a servire, in modo puro e completo, le forze dell’amore in questo momento. Questo perché ci sono stati sentimenti ostili, delusioni e altre emozioni che tendono a separare i gruppi e a buttar giù il lavoro che l’entità nota come Carla stava tentando di fare.
Quando una domanda è così vicina alla coscienza di un canale (Carla), sentiamo che non è appropriato tentare di muoversi attraverso quell’interferenza, perciò diremo semplicemente, a tutti quelli che si trovano in questo circolo di ricerca e a chiunque tenti di servire l’uno infinito Creatore, che è bene rendersi conto che ognuno affronta esseri umani realizzati in modo imperfetto che hanno, tuttavia, speranze, sogni ed intenzioni legittime. Il gruppo che esce da un circolo di ricerca simile, ha bisogno di essere quel gruppo che è reale, il cuore essenziale di ogni membro del gruppo. Quando non avete nessun dogma su cui appoggiarvi, quando non c’è nessuna figura d’autorità percepita da cui dipendere, quando è un vero circolo di ricerca, e quando il centro di quel circolo è quell’invisibile, eppur sentita profondamente, verità del Creatore, quando è l’Uno che chiama tutti verso di sé, allora ognuno deve diventare un sacerdote, ognuno deve diventare un’autorità, ognuno deve scegliere per sé come e in quale modo desidera creare un gruppo. Voi avete l’opportunità di accettare ciò che colei nota come Carla e colui noto come Jim hanno creato fino ad ora e tentare di aiutare quel gruppo fisico che è Jim, Carla e L/L Research.
Tuttavia, sia colei nota come Carla e colui noto come Jim, hanno fatto un passo indietro rispetto alla posizione di centralità e d’autorità percepita per richiedere che un gruppo fosse creato con la sua unica focalizzazione creata entro l’intero gruppo.
Non c’è un modo giusto o sbagliato per creare un gruppo. Sia il gruppo del L/L Research, come era prima che ognuno di voi arrivasse, che il gruppo che L/L Research potrebbe diventare se tutti entrassero nella creazione di un’ulteriore fioritura di questo gruppo, non solo sarebbe un gruppo accettabile, ma meraviglioso. Non c’è nessun lato negativo nella creazione di un gruppo, per quanto ne sappiamo. C’è solo la vostra saggezza di come desiderereste entrare nella creazione del gruppo. Il gruppo, così com’è, è confortevole? Lasciate allora che sia così e lasciate che l’autorità scaturisca da coloro noti come Jim e Carla e dai loro desideri. Se c’è un’altra focalizzazione che può essere riunita, e sentiamo che c’è ciò che ha potenziale per crescere che è più delle semplici speranze di coloro noti come Jim e Carla, allora questo sarebbe uno schema meraviglioso e più complesso. Non vi possiamo incoraggiare in un modo o in un altro. Possiamo solo meravigliarci dell’energia che vi ha spinti tanto lontano, che vi ha elevati e vi ha lanciati nello schema in cui ora vi inerpicate, perché tutti voi meritate, tentando di percepire lo schema nel caos, quello schema che si sta formando.
Non vi possiamo dire che lo spirito ha la risposta per voi. Non vi possiamo dire che c’è un risultato giusto. Tutti i risultati possibili sono ugualmente giusti. È nei vostri cuori, nelle vostre mani e nelle vostre parole. Percepiamo l’amore straordinario che ognuno ha per se stesso, per gli altri, per l’uno infinito Creatore e per il pianeta. Intuiamo la profondità e la ricchezza della vostra intenzione di servire e vediamo la bellezza del vostro essere. E sappiamo che creerete luce, vita e cose nuove. Siamo felici di essere una minuscola parte dell’energia che avete insieme.
Vi incoraggiamo a guardare sempre verso il centro invisibile, ad osservare il mistero che vi ha chiamati qui e che vi porta avanti ora. Che cos’è il vostro gruppo? Cosa farete? È nelle vostre mani. È nei vostri cuori.
Apriamo ora l’incontro ad ulteriori domande. C’è un’altra domanda ora?
G: Q’uo, chi o che cosa sono i “leoni all’entrata del raggio verde”?
Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda fratello mio. La figura dei leoni all’ingresso del tempio è un antico mezzo per esprimere una verità riguardo ai doni spirituali. La New York Public Library, che questo strumento ha visto, ha proprio questi leoni che sono coricati ai due lati della scalinata che conduce al suo ingresso principale.
Il concetto mitico dei leoni all’ingresso, va indietro di molte migliaia…
(La prima parte del nastro termina)
(Canalizza Carla)
… d’anni nella vostra cultura e riguarda quel senso di sicurezza che le entità desiderano sentire, quando vanno a letto la sera, spengono la candela e stanno distesi nell’oscurità aspettando di addormentarsi. C’è il desiderio di sapere di essere protetti. La realtà del vostro sistema energetico è che siete davvero protetti ad ogni livello, affinché quell’uso imprudente dell’energia non possa distruggere realmente il corpo energetico.
Quando si cerca di spostarsi nel cuore, si tenta di entrare in uno spazio sacro. Persino più degli ingressi di una città o gli ingressi di una biblioteca che sono intese proteggere la conoscenza e la saggezza, le entrate del cuore proteggono voi, il vostro sé essenziale. Se fate irruzione in quello spazio sacro bevendo, imprecando e facendo un sacco di rumore, siete entrati in uno spazio sacro in modo non appropriato e il chakra del cuore non desidera essere invaso inadeguatamente. Di conseguenza, se tentate di entrare nel vostro chakra del cuore, di attraversare quella porta che conduce a quello spazio sacro, quando non siete appropriatamente sintonizzati, sarete, in un modo o in un altro, cacciati fuori dai leoni all’ingresso. Questo è il significato di quella figura.
Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?
G: Non ora Q’uo, grazie.
Ringraziamo te, fratello mio. Forse quando lavorerai con questa figura, arriveranno una serie di quesiti che potremo seguire insieme a te.
C’è un’altra domanda, ora?
V: Q’uo, parlate del guardiano all’entrata (Guardiano di Soglia) come una metafora anche per il guardiano fra i livelli? Per essere protetti e non avanzare troppo velocemente? C’è un tema nella mitologia del guardiano sul ponte (Guardiano di Ponte) e credo che sia una metafora per la stessa protezione, ma c’è qualcos’altro – non solo la protezione fra i livelli di progresso spirituale, ma c’è qualcos’altro che fa sì che la figura del guardiano sul ponte si mostri nella mitologia di così tante culture diverse?
Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, sorella mia. È una domanda interessante perché, come colei nota come V fa così spesso, coglie le sfumature che coprono significati nascosti. E sì, sorella mia, la ragione per cui la figura si presenta così spesso è che è costruita nel tessuto della spiritualità, metafisica o del gioco tempo/spazio della creazione, [quindi] che solo l’entità onesta e sincera sarà in grado di infilare attraverso quello stretto posto, quella cruna dell’ago. Che sia un’emozione, un apprendimento, una realizzazione o una sorprendente epifania, [con] ogni pezzo di voi stessi, quando si è capaci di recuperarlo, è come se li stai recuperando attraverso uno spazio molto stretto, sopra un ponte molto stretto, attraverso la cruna dell’ago o un’altra figura di quel genere.
Le forze dello spirito non stanno tentando di imprigionare o di limitare. È piuttosto quel modo in cui è il tempo/spazio, che viene permesso alle cose di sbocciare quando sono state percepite appieno. E la qualità di quella pienezza ha a che fare con la volontà di cedere tutto ciò che non è quella cosa. C’è una straordinaria quantità di rilascio nel processo d’attraversamento di quel ponte, nel superamento dei leoni, e così via.
Possiamo risponderti ulteriormente, sorella mia?
V: Sì. Potete dire se ci sia un’entità che è il guardiano sul ponte o se è semplicemente la natura cosciente della realtà?
Siamo quelli di Q’uo, ed apprezziamo molto la tua domanda, sorella mia. Non ci rifiutiamo, ma siamo incapaci di racchiudere la vera natura della realtà del mondo metafisico. Ci sono, infatti, molti guardiani simili ed essi sono entità ed essenze. In natura essi sono archetipici. Tuttavia, per ogni entità, per te, per colei nota come Carla, per ognuno di questo circolo ed ognuno entro la creazione, la natura del sé aiuta a creare quegli archetipi. È un concetto molto difficile su cui avvolgere la mente. Non siete solo il ricercatore, ma avete anche una parte molto potente nel creare il mondo entro cui state cercando. La cosiddetta verità, è al di là degli sforzi compiuti per cercarla. E voi, voi stessi, come creatori del vostro mondo, create, in parte, la verità che state tentando di cercare.
Lo studio del mito e degli archetipi, quindi, è una passeggiata interattiva attraverso la casa degli specchi. Questo perché gli archetipi, in molti modi, sono stabiliti e sono come sono. In altri modi, le entità che incontrate sono entità alla cui creazione avete contribuito. Queste sono però, entità specifiche. Tuttavia, anche il tessuto del tempo/spazio vi ha costruito l’intelligenza di riconoscere, rispettare e creare aperture di consapevolezza e coscienza mature e completamente formate.
In ogni entità c’è un processo in corso che è alquanto complesso, poiché ha a che fare con l’apprendimento, l’iniziazione, il prosieguo dell’iniziazione, l’inizio di un nuovo apprendimento e il ciclo ricomincia. Inoltre, non c’è semplicemente un solo ciclo d’iniziazione che si verifica per la maggior parte delle entità. Entro questo circolo, sicuramente, [è così], perché non state imparando solo dalla terza densità in avanti; state imparando dalla quarta densità, quinta densità, o sesta densità indietro. Di conseguenza, ci sono diversi cicli d’iniziazione che si verificano nella maggior parte delle vostre vite in questo periodo. Non tutte le parti critiche di questi cicli saranno toccate nello stesso momento. Occasionalmente, si toccherà più di un ciclo, in senso critico, nello stesso momento, creando così sensazioni di confusione e caos più del solito. E certamente, questo strumento, ha sperimentato questa concatenazione di più di un ciclo che si muove in uno stesso momento.
Perciò, lo scopo dei leoni all’entrata è in un processo infinito di spostamento per rispondere a dove sono le entrate in quella particolare entità in quel particolare giorno a quel particolare livello; e ci possono essere più di un livello, più di un’entrata e più di un leone.
Possiamo risponderti ulteriormente, sorella mia?
V: Allora è un’affermazione vera dire che gli archetipi sono, su un livello, certamente entità indipendenti e separate o efflussi dell’universo, ma il modo in cui si manifestano, il quando e in quali circostanze, sono determinati dal ricercatore.
Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, sorella mia. Entro certi limiti, sorella mia, questo è un’affermazione corretta. Possiamo risponderti ulteriormente?
V: Non su quell’argomento, grazie. Abbiamo una domanda diversa dal nostro amico B. Chiede: “Se un errante ne uccide un altro durante la sua incarnazione di terza densità, ma si risveglia anche spiritualmente per essere di servizio agli altri si batte per amare tutti dal cuore, sarà ancora in grado di partecipare al raccolto?
Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. L’energia dell’omicidio é certamente un’energia che porta con sé ciò che questo strumento conosce come karma. Potete vedere questa azione come il mettere qualcuno sulla ruota del destino. La ruota porta con sé il sé, l’altro sé, tutte le sensazioni implicate nella creazione della relazione fra i due, e così via. Nel senso classico del karma e della causa ed effetto, l’azione ha come sua conseguenza una perdita d’unità con l’altro sé e fermare quella ruota del karma ha a che fare con il bilanciamento delle energie che sono state disturbate da questa transazione.
In qualsiasi azione, in cui il libero arbitrio di un’altra persona viene limitato, c’è la necessità di cercare il perdono dell’entità cui è stato limitato il libero arbitrio. In un senso più profondo, la transazione ha leso anche il sé, forse di più dell’altro sé. Di conseguenza, fermare la ruota del karma, implica il perdono del sé e il perdono dell’altro sé.
Non è da noi promettere il paradiso, poiché non siamo appesi ad una croce. Noi non guardiamo le altre croci e diciamo: “Questo giorno, sarai con me in Paradiso”. Possiamo dire a colui noto come B, che le forze dell’amore incondizionato parlerebbero veramente dalla croce della sofferenza e della redenzione e direbbero: “Sì, sarai con me in Paradiso”. Possiamo offrire quella speranza e quella verità a colui noto come B. Dal punto di vista, tuttavia, di chi si trova sul terreno e osserva quella croce, c’è il sé e la vita che rimane da vivere e la consapevolezza che ogni giorno di quella vita è una scelta di vivere nell’auto-perdono, in servizio, nella fede e nella speranza.
Sollecitiamo colui noto come B a lavorare sulle profondità del perdono del sé, perché è, davvero, diciamo, impossibile scandagliare le profondità del giudizio umano. Rilascia quelle forze del giudizio e sappi che sei arrivato al momento presente e che in quel momento presente vive una nuova vita, una nuova speranza ed un nuovo essere che sei tu. In questo momento presente, scegli e dedica quel momento al servizio dell’uno infinito Creatore, e non sentiamo che ci sia una singola forza nell’universo che possa negarti l’amore e la luce dell’uno infinito Creatore.
C’è un’altra domanda, ora?
T: Q’uo, per molti anni, evitare le distrazioni durante la meditazione è stata una vera sfida. Sento che recentemente questa è più grande o forse l’ho notata di più. Avete qualche consiglio che possa aiutare me ed altri in questa situazione?
Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Suggeriamo a colui noto come T, di trovare la musica dentro il rumore. Nonostante gli eccessi della musica classica del ventesimo secolo, ci sono stati molti tentativi, che hanno avuto successo, di dar forma, in qualche modo, all’arte dietro la natura del rumore moderno. Questo strumento (Carla), quando era a scuola, si ritrovava in un’atmosfera molto rumorosa, poiché la sua scuola si trovava su una strada dove passavano camion e c’era una luce rossa in fondo alla collina su cui questo strumento dormiva. Perciò durante la notte si sentivano i rumori di questi grandi camion che frenavano, mentre si avvicinano alla luce rossa in fondo alla collina. Creavano un suono non facilmente descrivibile, ma facilmente immaginabile e sicuramente fragoroso. Questo strumento aveva scoperto che creando una canzone in cui usare la melodia e i toni di questi suoni, altrimenti odiosi, poteva dar loro un riconoscimento e persino canticchiare con questi e poteva prenderli con un cuore più leggero e vederli come parte della musica della vita.
Ci rendiamo conto che è più difficile fare questo con il rumore sconsiderato di quelli che ci sono intorno che non devono fermarsi davanti alla luce rossa, mentre vivono. Se li possiamo vedere, o sentire, diciamo, come una parte della melodia della vita, allora può essere più facile dar loro riconoscimento, accoglierli e persino divertirsi.
Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?
T: Grazie Q’uo. Durante la meditazione ho pensieri e distrazioni mentali, in cui la mente vaga e mi distoglie. Hai dei pensieri riguardo al modo di gestire questo, entro la meditazione?
Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. La nostra sensazione riguardo ai pensieri che distraggono durante la meditazione, è che questi sono accettabili. Il nostro modo di affrontarli sarebbe semplicemente quello di osservarli, di sedersi e di essere con loro, né resistergli né entrare in loro, ma essere con loro e guardarli. Lascia che insorgano e lasciali cadere.
Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?
T: No, grazie, e grazie per la vostra presenza durante la meditazione.
Siamo quelli di Q’uo e, fratello mio, tu innalzi i nostri cuori! Ti ringraziamo per essere consapevole di noi.
C’è una domanda finale, ora?
G: Q’uo, ho un’amica che ha sperimentato una ripetizione nelle circostanze, che sembrano aver creato nella sua vita uno schema singolare in questo periodo, con circostanze leggermente diverse, un complesso di personaggi leggermente diversi, pur tuttavia uno schema. Hai qualcosa da condividere con lei che potrebbe illuminare un po’ il significato di questo particolare schema o che cosa dovrebbe osservare, affinché possa discernere ciò che il significato e lo schema potrebbero dirle?
Siamo quelli di Q’uo, ed abbiamo difficoltà a scorgere il quesito.
G: Posso provare a riformulare la domanda, mi dispiace.
Lo apprezziamo, fratello mio. Siamo quelli di Q’uo.
G: E’ interessata a conoscere il significato dietro questo schema particolare, i perché, qual è il messaggio, cosa le sta dicendo. Hai delle informazioni che potrebbero illuminare quel significato per lei o darle degli indizi del modo in cui potrebbe affrontare il discernimento del significato?
Siamo quelli di Q’uo, e crediamo di essere consapevoli della tua domanda, fratello mio. Quando c’è uno schema che si ripete, allora è bene scriverlo, trattarlo come un progetto di ricerca, elencare quelle cose riguardo allo schema che sembrano ovvie, tenere un diario di quelle cose che non sembrano ovvie e semplicemente cominciare a tentare di arrivare ad avere una sensazione che si ha una conoscenza piena di tutto ciò che riguarda questo schema che si può conoscere ad un livello conscio. Poi penso, fratello mio, che possiamo dire che è questione di prendere quello schema ed osservarlo senza la mente; portarlo nel silenzio; portarlo in quel luogo che non ha confini e non ha regole logiche. Perché, spesso, quando c’è uno schema che si ripete, ciò che tenta di essere detto al sé dal sè non è affatto un pezzo, ma è, piuttosto, una parte su un livello e una parte su un altro e così via. C’è bisogno quindi di un po’ di tempo e di silenzio per circondare i pensieri di questo, affinché un nuovo schema in cui i pezzi ingarbugliati vengono rimescolati e trovati per formare un nuovo e più sensibile schema .
Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?
G: No, molte grazie strumento (Carla), e grazie, Q’uo.
Ringraziamo questo gruppo dai nostri cuori, per aver riservato il tempo e l’energia per riunirsi come circolo di ricerca. È una cosa meravigliosa per noi condividere e ci sentiamo proprio privilegiati per essere stati chiamati da voi. Vi ringraziamo per aver chiesto i nostri pensieri. È una vera benedizione.
Vi lasciamo come vi abbiamo trovato, in tutto ciò che c’è, nell’amore, nella luce, nell’unità, nel potere e nella pace dell’uno infinito Creatore. Siamo a voi noti come quelli di Q’uo. Adonai. Adonai.
Note:
[1] Nexus = nexus, punto di unione o incontro tra varie realtà o dimensioni
* * * * * * * * * *
Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2005/2005_0206.htm
Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste