)*(Stazione Celeste)

-L/L Research-

 

Sunday Meditation

 

 

 

 

SIMBOLI

Q’uo attraverso Carla L. Rueckert

20 Marzo 2005

Domanda da B: Questa settimana, la domanda è la seguente: Noi, di questo mondo, abbiamo la tendenza a formare gruppi, la cui voce collettiva è iconizzata e rappresentata da un nome e da un simbolo grafico, quale [il nome della] “L/L Research” e la sua immagine di Don Chisciotte. Q’uo potete espandere il concetto sulla natura e sulla costruzione del nome e del simbolo di un gruppo, fondato sui principi della Legge dell’Uno? Un tale costrutto è vantaggioso? Potete dare dei consigli sui modi più efficaci di scegliere un nome ed un simbolo appropriato per un gruppo che cerca il servizio agli altri, fondato sui concetti di quarta densità?

(Canalizza Carla)

Siamo quelli a voi noti come il principio di Q’uo. Saluti nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore, al Cui servizio siamo. Siamo molto riconoscenti, poiché possiamo unirci al vostro circolo di ricerca e osservare la delicatezza e la bellezza delle vostre anime in fiore, mentre sedete cercando ciò che è chiamata, con leggerezza, la verità, quello che è tutto ciò che è.

Siamo molto felici di condividere i nostri pensieri con voi sui simboli e sul modo in cui vengono creati. Vi chiediamo una cosa che ci renderà molto più facile parlare liberamente, vale a dire che ognuno di voi si assuma la completa responsabilità del modo in cui accoglie ciò che offriamo. Non abbiamo sempre ragione. Non siamo una voce d’indiscussa autorità. Siamo solo quelli [che] cercano, come voi, la verità. Quindi, per favore, mentre sentite questi pensieri, valutateli per come vi fanno sentire, e se non vi fanno sentire bene, se non vi risuonano, per favore, lasciateli andare, torneranno nel momento in cui sarete pronti per esaminarli. Non sono per voi ora e non avete bisogno di prestare attenzione. Scegliete accuratamente l’oggetto della vostra attenzione! Se lo farete per noi, ci sentiremo allora in grado di parlare senza preoccuparci di infrangere il vostro libero arbitrio o il vostro processo d’evoluzione spirituale.

Oggi la domanda riguarda la creazione dei simboli e dei modi di creare icone o di simboleggiare i pensieri profondi e preziosi che sono dentro di voi, pensieri che sono sostenuti in comune da un gruppo. Siamo molto felici di ricevere questa domanda, poiché è una domanda che apre meravigliosamente il cuore e la mente. Raggiunge la vostra vera natura in profondità e, quindi, è con impazienza che consideriamo il modo con cui attaccare questa domanda.

Come solitamente facciamo, torniamo un po’ indietro rispetto alla domanda stessa e consideriamo la natura di chi fa la domanda. Dal punto di vista della natura del sé, ognuno di voi ha una struttura tanto chiara, lucida e, in qualche modo, lineare quanto la geografia. In questo momento, non parliamo della coscienza di superficie, ma dal punto di vista di ciò che portate come cittadini dell’eternità, come spirito o anima.

La coscienza è qualcosa che condividete con ogni altro essere cristallo che cammina sul vostro pianeta come entità di terza-densità, un cosiddetto umano. Condividete una natura infinitamente profonda che, per la maggior parte, si nasconde a voi. L’area, che crea i simboli che perdurano, è chiamata mente subconscia, radici della coscienza o, come questo strumento (Carla) spesso la chiama, mente archetipica.

I miti sono storie in cui i personaggi rappresentano parti del sé profondo. Le storie che sono raccontate nel mito, si relazionano alle varie parti di questo sé più profondo, affinché ci sia del potere trasformativo nelle relazioni e nei complessi di concetti che sono sostenuti [entro] i vari punti della storia, dei simboli dei personaggi e della trama entro il mito e l’archetipo.

Ognuno di voi ha un modo unico di vedere nella mente archetipica. Quindi per ognuno di voi, anche se lavorate in un affermato sistema di verità archetipica o mitica quale la fede Cristiana, il modo in cui riuscite ad entrare in questi complessi di concetti, questi personaggi e storie, è unico. Proprio come siete unici voi. Quando vi unite ad un gruppo, avete in comune la maggior parte del materiale archetipico. Ogni persona entro il gruppo però, entrerà, inevitabilmente e legittimamente, nella storia o nell’archetipo creato dal gruppo, in un modo unico. I più affermati sistemi mitici hanno guadagnato potere non solo [grazie] alla precisione del potere descrittivo sostenuto entro la storia e i personaggi, ma anche perché, nel tempo, le persone che hanno seguito quel percorso, quella storia e quei personaggi, hanno creato un’inesprimibile ricchezza di sottigliezze e sfumature che, forse, non sono mai state scritte e non sono disponibili per chi sta semplicemente tentando di imparare il mito e l’archetipo con lo studio.

Infatti, coloro che leggono e studiano gli archetipi vengono imprigionati dentro la mente e trattenuti dalla loro diligenza e dalla loro erudizione, dall’entrare profondamente e diventare gli archetipi che studiano. Tuttavia, coloro che alla fine rilasciano gli archetipi dalla ristrettezza della mente e vi entrano attraverso il cuore, hanno intrapreso un percorso che è stato seguito da molti. E, mentre percorrono il sentiero che questa storia configura e suggerisce, arricchiscono quel sentiero con ogni pensiero che pensano ed ogni desiderio che insorge in relazione a quella storia e quei personaggi, quel mito e quegli archetipi che [il mito] estrae dalla geografia della mente profonda.

Crescere dalle radici di queste parti relativamente fissate della mente archetipica, [è] una pianta viva, un albero vivo, diciamo, di conoscenza, di comprensione. Questo è il vantaggio che si ha, entrando in un affermato sistema archetipico quale una fede religiosa, una filosofia, o un sistema mitico indigeno di una cultura; che sia una cultura primitiva o una cultura apparentemente più civilizzata o, nel caso di chi desidera creare un gruppo che [non] è mai stato creato prima, una nuova cultura, una nuova filosofia o un nuovo sistema religioso. Quindi, c’è una panoplia infinitamente ampia e ricca di scelte, quando si arriva al modo in cui creare l’iconografia e il sistema di notazione di un simbolo per un gruppo, quale il nome e l’icona che sono stati scelti da coloro noti come Don (Elkins) e Carla (Rueckert) nella creazione del nome della L/L Research o Love and Light Research (Ricerca di Amore e Luce) e l’icona che era un simbolo dipinto dall’artista noto come Pablo (Picasso) del personaggio mitico noto come Don Chisciotte tratto dalla cultura letteraria [1]. Quest’entità, Don Chisciotte, combatteva contro i mulini a vento e coloro noti come Don e Carla, sono stati attratti a questo sognare il sogno impossibile e a cercare il meglio in un mondo che non sembrava essere capace del meglio, ma capace solo di un paesaggio di mulini a vento fatti a brandelli, che ondeggiano al sole.

Scegliendo di circoscrivere le loro speranze e i loro sogni d’espansione e di servizio all’amore e alla luce e scegliendo un simbolo che fosse indicativo per entrambe le entità del gruppo, sono stati capaci di focalizzare per loro stessi un certo flusso d’energia, che li ha aiutati a diventare i sognatori del sogno impossibile. La loro focalizzazione è stata anche contagiosa e, circa 35 anni dopo la scelta di quel simbolo [2], centinaia di migliaia d’entità sono venute a conoscenza di questo particolare flusso d’energia archetipica, hanno risuonato con questa fino ad un certo punto, ed hanno, a quel punto, pensato di più a quest’energia, fatto progressi e percorso quel sentiero, arricchendo in modi mai visti il sentiero che ora attende l’ingresso persino più ampio e più facile per altri che verranno dopo di loro.

Bisogna considerare che, come questo strumento (Carla) ha detto prima, l’inizio della scelta dei simboli è stato modesto. Questo strumento teneva un disegno di Don Chisciotte sulla sua scrivania dai tempi del college, e, quando, dopo circa sei anni dal momento in cui era stato originariamente scelto da lei, il simbolo è stato scelto, colui noto come Don si è semplicemente imbattuto in quel simbolo per la prima volta, e questo perché conosceva lo strumento. Egli si era abituato a quel simbolo e risuonava a lui come allo strumento. Perciò, quando hanno parlato di come chiamare la loro associazione, poiché questo era davvero l’inizio della L/L Research, hanno deciso di chiamarla con quel nome a causa della natura della loro comprensione del perché erano qui e chi erano. Ad oggi questo strumento chiede spesso alle persone di considerare chi sono e perché sono qui. È da questi onesti e umili inizi che i simboli possono essere creati ed è solo da una conoscenza del sé e dalla capacità che è sempre più raffinata e purificata che si giunge profondamente nel cuore del sé e si arriva alla risposta a quelle domande, e l’abilità di entrare nella propria mente archetipica è alimentata.

Ora, questo strumento (Carla) è consapevole che il gruppo che ha ispirato colui noto come B a fare questa domanda è un gruppo chiamato “I Rangers”. I Rangers è un nome che fa parte di un’altra composizione letterale, in questo caso una serie televisiva che è stata sviluppata come storia quinquennale che è stata intrapresa molto coscientemente dai suoi creatori come ciò che scava negli aspetti profondi dei gruppi, del motivo per cui le persone si uniscono e quali sono i loro scopi. In questa rappresentazione televisiva, che è chiamata Babylon 5, gli Anla’shok o I Rangers sono quelli che vengono da molte tradizioni diverse, sono attratti insieme come gruppo dal desiderio di essere di servizio agli altri. E’ una sorta di cavalleria i cui valori riguardano il servizio agli altri, l’amore per gli altri, l’amore dell’onore e del dovere e la fedeltà alla causa che hanno scelto di intraprendere.

Di conseguenza, questo strumento è consapevole che in nessun modo o forma, un tale gruppo può entrare in un sistema vecchio o costituito, poiché il concetto di molte società diverse o tipi di persone che si alleano l’una con l’altra è quello di una compagnia di cavalieri o di un gruppo di persone onorabili, e questo non è configurato precisamente nei miti di nessuna religione o cultura. È, piuttosto, un costrutto basato sulla comprensione che è relativamente nuovo e che è la comprensione che la varietà d’entità sul vostro pianeta, in questo periodo, si estende attraverso ogni cultura, ogni religione e ogni filosofia eppure ha un’unità basilare, infinita ed eterna. Suggeriamo quindi che un tale nome e simbolo possa essere scelto su concetti relativamente nuovi. In altre parole, suggeriamo che in questo caso possa essere fruttuoso sollevarsi dai sistemi mitici e creare una storia e dei personaggi che risuonano con questo gruppo.

Non stiamo suggerendo che i nuovi miti debbano essere dissociati dai sistemi mitici più vecchi. È possibile usare elementi di altri sistemi archetipici nel creare il nome e l’icona di un nuovo gruppo. Tuttavia, suggeriamo che nessuna storia soddisferà i bisogni di un gruppo che ha un’ampia portata come questo.

Ciò che vogliamo fare, è usare la consapevolezza di questo strumento (Carla) e offrire alcune idee che possiamo cogliere dal suo alquanto vasto flusso di coscienza, nel tentare di offrire modi diversi da prendere in considerazione, non tanto del nome come sistema simbolico sottostante, o l’icona che sosterrebbe il nome, di un tale gruppo. È possibile, ad esempio, che il nome, Rangers, sia perfettamente soddisfacente. La ragione per cui suggeriamo che il nome che avete scelto possa non essere adeguato non è tanto il nome quanto il significato che sta alla base del nome e [questo] è il nome che era stato creato da un’entità il cui desiderio era di fare sfoggio di un concetto in un certo modo colorato e non obiettivo che poteva non soddisfare quel bisogno del gruppo di creare un nome unico che ha strati di significato che possono essere discussi e rafforzati mentre il gruppo si sviluppa.

Non ci prendiamo la libertà di dare suggerimenti per un tale nome, né per dare consigli precisi o limitati per un simbolo. Ciò che vorremmo fare allora, se ci date il permesso mentalmente, è fare una passeggiata attraverso i sistemi simbolici di questo strumento (Carla) usando varie cose cui lei ha pensato per indicarvi il tipo di pensiero che potrebbe essere utile, affinché questo gruppo prenda in considerazione la creazione del proprio unico e autentico sistema di notazione. [3]

Cominciamo notando che, come prima cosa, sceglieremo di discutere un tipo di simbolo o un sistema di notazione che non ha un’inclinazione spirituale o religiosa. Poi, ci piacerebbe lavorare con il sistema religioso di questo strumento e la sua conoscenza di quel tipo di filosofia della Confederazione con cui ha più familiarità e che ha spesso chiamato la Legge dell’Uno. Cominceremo perciò in un posto e finiremo in un altro, ma, crediamo, che entrambe le strade siano utili e quindi le includeremo entrambe per vostra riflessione.

Innanzi tutto parliamo della geometria sacra, il modo in cui la chiama questo strumento. Pensiamo che questo strumento sia poco istruita o informata sulla geometria sacra. Ha poche informazioni vere che possiamo usare e quindi useremo cose molto semplici, che possono essere utili nell’indicare il tipo di pensiero che potete considerare.

Questo strumento (Carla) vede il mondo della natura come un cerchio, che non è solo la seconda densità ma, in modo riflessivo, il cerchio di tutte le densità e dei loro piani interni. Questo perché ciò che il mondo naturale e il mondo naturale esteso, lasciando fuori la terza densità, hanno in comune è una conoscenza piena dell’amore e della luce dell’Uno Infinito Creatore. Questo crea, entro il mondo naturale e anche nella creazione come complesso, un’infinita gamma di possibilità. Il cerchio della conoscenza è costantemente in espansione e non ha né inizio né fine, e in questo tutte le cose sono in un costante ed ininterrotto equilibrio.

Ciò che è interessante, nella terza densità, è che c’è quella che può essere chiamata una zona morta, per quanto riguarda il cerchio della conoscenza. Il cerchio è quadrato. Lo spazio e il tempo diventano finiti, misurati. C’è un inizio e una fine alla vita, alla conoscenza, alla civiltà e al mondo come qualsiasi generazione di entità sa.

Questa forma quadrata o stasi non è senza possibilità, poiché il cerchio è contenuto dentro il quadrato nella forma della coscienza che portate. Lo spirito si trova dentro di voi nella sua circolarità ed infinità, aspettando di essere invocato dal vostro desiderio. Dovete estendervi come uno spirito e chiedere che la porta verso l’infinito sia aperta. Dovete chiedere dentro questo quadrato e questa stasi. Ad ogni entità deve giungere la nascita della speranza, il risveglio delle facoltà di fede e il principio di un senso del sé che è arrotondato nell’eternità. In questo campo apparentemente sterile della Terra, si trova il campo fertile che farà crescere qualsiasi seme piantiate. Cosa sceglierete di piantare? Cosa sceglierete di desiderare? In che modo vi allontanerete dagli angoli che vi intrappolano nel pensiero che siete limitati?

Se il simbolo della terza densità è un quadrato, allora, forse, possiamo dire che il simbolo dell’entrata in un punto di vista più ampio o, in un altro contesto, l’entrata nella quarta densità, è un delta o una piramide. È una costruzione a tre lati. Questo strumento è consapevole del lavoro che è stato fatto ricercando le energie di questa figura a forma di triangolo nella sua forma tridimensionale qual è una piramide ed è consapevole dell’energia che si muove a spirale che è stato scoperto sia raccolta dalla forma. Questa è la geometria del cambiamento. Questa è la forma della trasformazione. C’è del risanamento in una tale forma, ma, in modo più rilevante per questo particolare gruppo e questa particolare domanda, c’è crescita.

La spirale che parte dalla sommità della piramide è ciò che è in grado di entrare nella quarta densità o [nello] spazio fra le densità in cui c’è resistenza, di conseguenza, si ha il cerchio, si ha il quadrato e si ha il delta o il triangolo.

Non diamo a questo strumento ulteriori informazioni riguardo ad alcuna costruzione di quarta densità, sebbene incoraggiamo sicuramente ognuno di voi a considerare tali costruzioni. Dovete rendervi conto che il gruppo è un gruppo di entità di terza densità che desidera influenzare il cambiamento e la trasformazione dentro di sé e nel funzionamento del pianeta entro questo quadrato.

Ci spostiamo allora dalle apparentemente emozionali e spirituali immagini neutrali di forme al sistema religioso o spirituale di questo strumento, perché non desideriamo lasciare il quadrato come un quadrato ma, piuttosto, riconfigurare questa forma a quattro, o a quattro direzioni nel sistema religioso di questo strumento, che è quello della croce. C’è un grande potere nel vedere il quadrato in questa configurazione piuttosto “dentro e fuori”. Guardiamo quindi un po’ nelle riflessioni profonde di questo strumento riguardo a questo simbolo, poiché è stato da lei usato per trasfigurare la stasi dell’incarnazione fisica; è stato usato per risvegliare la sua circolarità, il suo infinito dentro. In che modo è successo?

Ci sono due aspetti relativi al simbolo della croce. C’è l’asse verticale e quella orizzontale. La croce può essere vista essere come ciò su cui è attaccato un Redentore che muore per purificare e raffinare la coscienza del mondo come Egli stesso, come il Cristo, è stato raffinato e purificato dal sacrificio del sé per amore dell’altro sé. Tuttavia, troviamo che questo strumento non permette a colui noto come Gesù il Cristo di stare disteso supino [4] su una croce. Piuttosto, questo strumento non è mai stata capace di configurare quest’entità come intrappolato da un tale costrutto. Ma, piuttosto, è stato visto da questo strumento come piattaforma di lancio per un’idea. E quella è l’idea che c’è una vita più ampia e che è qui oggi, vivo, e ha promesso nel più grande amore e nell’assoluta certezza di colui noto come la conoscenza di Gesù il Cristo che una cosa quale il sacrificio, una cosa quale amore assoluto ed incondizionato, era quel motore che avrebbe lanciato non solo se stesso ma tutta la creazione e creato un flusso che avrebbe riconfigurato e liberato il genere umano da quegli angoli di limitazione che sono suggeriti da ogni aspetto della vostra esperienza umana. Ogni tentativo che gli umani fanno per essere degni, per essere perfetti, è senza speranza. Ogni tentativo di diventare degni dell’amore e della luce dell’Infinito Creato è fallito prima che fosse cominciato. Piuttosto, deve essere acquisito, abbracciato senza sapere o vedere niente; abbracciato solo perché la risonanza di questa verità è irresistibile.

Quindi questo strumento non vede la croce come un simbolo di sofferenza, ma piuttosto come ciò che è il vero trampolino verso l’infinito e l’eternità, e non in un altro mondo ma in questo mondo, oggi e in questo momento. Questo simbolo ha creato per lei un modo per guardare in su, in giù e da ogni parte. Il quadrato è diventato ciò che ha aperto. C’è l'elemento verticale che è fissato nella terra e raggiunge il cielo. E c’è l'elemento orizzontale cui questo strumento ha spesso pensato come simboleggiante la vita di ogni giorno. Sicuramente, ognuno è inchiodato ad un’esistenza quotidiana che è inevitabile. Ci si alza la mattina dal proprio riposo e si fa attività mentre si è coscienti. Si hanno molti doveri e responsabilità, molti pensieri e molti desideri mentre si affronta la giornata. Ci si nutre con il cibo per sopravvivere e si dà cibo agli altri, che sia una provvista fisica, idee, consigli buoni e cattivi, o qualsiasi tipo di male intenzionale. Poi, alla fine, si perde nuovamente la coscienza e dopo il riposo ci si sveglia ancora per rifare tutto daccapo.

Tuttavia non si ripete nessun istante di nessun giorno. È sempre un mondo nuovo. È un mondo che si muove lungo le strade dell’ordinarietà ed è in quell’ordinarietà che si trova tutta la verità, tutta la rivelazione, tutta la comprensione e tutta l’epifania della trasformazione. È su questo elemento orizzontale che il fuoco di raffinamento brucia continuamente. Proprio come ogni entità è radicata nella terra ed è volta verso una consapevolezza più ampia, allo stesso modo lo è l’orizzontale nella sua quotidianità e nella sua sensazione di essere ordinario.

C’è un grande desiderio nelle entità che stanno cercando di diventare non-ordinarie. Tuttavia, il punto di quest’entrata nella non-ordinarietà è il punto in cui l'elemento verticale e quello orizzontale si incontrano. C’è un cerchio che vi descrive come una persona sulla croce della vita o dentro il quadrato della vita. Sia che gli angoli siano esterni, come in un quadrato, o che gli angoli siano di quegli elementi ed apparentemente si spostino nel centro, comunque, il cerchio è dentro il quadrato, il cerchio è al centro della croce. Voi siete la focalizzazione dell’infinito nel quotidiano. E il modo in cui soffrite configura la vostra evoluzione spirituale. Il modo in cui rendete circolare il vostro quadrato crea per voi il vostro sentiero verso l’evoluzione spirituale.

A questo proposito suggeriamo ora altre due cose che hanno a che fare con le forme, ma si spostano anche nel religioso o spirituale, e, in alcuni casi, anche nel culturale. Innanzi tutto, vi suggeriamo che l'elemento orizzontale di una tale croce può essere visto essere, piuttosto che il legno su cui si stendono le braccia del Cristo, il simbolo dell’infinito, che questo strumento descrive come un otto pigro [5]. L’infinito si trova dentro l’ordinario.

L’altra cosa che suggeriamo è il simbolo, dalla vostra cultura Egizia e dal sistema spirituale o religioso degli Egizi nella vostra storia, dell’ankh o Croce Ansata [6]. È un tipo di croce che è molto descrittiva delle possibilità dell’infinito e dell’eternità perché forma nel suo elemento superiore, la parte in cima dell'elemento verticale della croce, un cerchio stilizzato. Questo cerchio non è rotondo, ma piuttosto è modellato in modo molto simile alla mezza-spirale che sale dalla sommità della piramide.

La discussione delle varie rappresentazioni simboliche di questo strumento, non ha bisogno di andare oltre perché non intendiamo suggerirvi in nessun modo che il simbolo per il gruppo noto come i Rangers, contenga alcuna di queste idee. Desideriamo solo suggerirvi che, cominciando con le nude essenze delle cose, questo gruppo trova notevoli o interessanti, [qui] si trova una ricchezza in cui aver fiducia. E desideriamo suggerirvi inoltre che le rappresentazioni mitiche, quali quelle che [si trovano entro] la Cristianità amata e sentita profondamente da questo strumento (Carla), sono terreno fertile per scavare e scoprire relazioni che possano arricchire, ravvivare e creare risonanza per le idee fondamentali che creano l’icona.

Se si sceglie, ad esempio, il simbolo base di un triangolo, ci si deve allora chiedere: che cosa rappresentano i tre lati? Dal punto di vista della Legge dell’Uno, la mente di questo strumento (Carla) svilupperebbe una risposta semplice: i tre lati sarebbero, fondamentalmente, amore, saggezza e potere. È molto semplice, ma molto evocativo. Che cos’è l’amore? Che cosa rievoca, dentro di noi, pensare all’amore?

Usiamo questo esempio perché, entro il materiale della Legge dell’Uno, ad un certo punto i tre componenti del gruppo di ricerca in quel periodo – colei nota come Carla (Rueckert), colui noto come Don (Elkins) e colui noto come Jim (McCarty) – sono stati descritti da coloro noti come Ra, come ben equilibrati, poiché colei nota come Carla aveva, nella sua costituzione, molto amore incondizionato, abbastanza da riversarsi ed ispirare gli altri, laddove colui noto come Don aveva un’eccezionale connessione con la saggezza, e colui noto come Jim aveva un notevole grado di potere. Le differenze [delle persone entro il gruppo] erano armonizzate in modo tale da creare uno spazio sacro. Perciò la domanda che Ra ha posto allora al gruppo è stata: “In che modo, questo equilibrio può essere utile al gruppo e, in espansione, alla creazione?”

Con quattro lati, ci sarebbe la possibilità di descrivere quattro modi per esprimere il Creatore. Ovvi esempi per i quattro lati sono le quattro direzioni, i quattro arcangeli e i quattro elementi.

Che cos’è la forma circolare o la sfericità?

Infine, vi suggeriamo che, a causa della natura dei Rangers, può esserci la necessità di un’immagine emblematica che contenga il simbolo di assistenza angelica oppure ali, a causa del fatto che questo gruppo ha, come parte del suo sistema di valori, la consapevolezza che tutte le cose sono coscienti e vive e che le energie che ci circondano, sia nella prima densità, nella seconda, e così via, sono senzienti ed utili, ogni elemento aiuta l’altro. È quest’energia che ci suggerisce la personificazione di base di, diciamo, un angelo o di qualsiasi figura alata dai sistemi mitici che sono apparentemente utili, mentre aumenta la discussione riguardo ad un tale disegno.

Certamente gli elementi del disegno possono essere imposti e i disegni possono essere creati, ogni elemento che ha un significato per i membri del gruppo. Può essere che il simbolo di un albero sia migliore per questo gruppo, diciamo, del simbolo di un angelo. Ciò che desideriamo suggerire però, è la personificazione, proprio come la figura di Don Chisciotte, con le sue pazze idee e i suoi mulini a vento ridotti a brandelli che diventano un mondo meraviglioso in cui la speranza è possibile, energia focalizzata per coloro noti come Don (Elkins) e Carla (Rueckert). Aiuta avere una figura o essenza personificata che sia parte di un’icona o di un simbolo. È utile, diciamo, avere il cast dei personaggi e la storia di base.

È un po’ che questo strumento (Carla) ci dice che abbiamo parlato troppo a lungo ed è il momento di aprire l’incontro ad ulteriori domande, [e quindi] ci scusiamo. Desideravamo però, produrre questo materiale attraverso questo strumento (Carla) in una seduta, per fare ciò che potevamo per condividere la nostra consapevolezza del modo in cui funzionano i complessi di concetto e il modo in cui la gente comune può creare il mito e l’archetipo da se stessa. Fate fiorire le vostre idee; fatele sbocciare. Vi auguriamo la gioia di quest’esplorazione, e siamo, come sempre, con voi per dare forza alle vostre energie meditative, mentre vi immergete nel silenzio e chiedete.

Apriamo ora l’incontro ad altri quesiti. C’è un’altra domanda ora? Siamo quelli di Q’uo.

V: Q’uo, abbiamo una domanda da D. Chiede: “Potete, per favore, esprimere un’opinione sulle fonti dei messaggi psichici che hanno condotto alla formazione dello Swedenborgianismo (N.d.t: Religione fondata alla fine del ‘700. Dal nome del fondatore Swedenborg), e della religione Mormone?

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli del tuo quesito, fratello mio. Possiamo commentare fino ad un certo punto e ci scusiamo per non poterlo fare oltre, ma ci muoviamo sull’orlo della Legge della Confusione e lì ci fermiamo. È per la vostra, come per la nostra, protezione. Ci rendiamo conto, tuttavia, che vi possiamo frustrare, perciò ci scusiamo.

Possiamo dire, riguardo alle figure carismatiche ispirate o ispiranti, come queste due entità, che ci sono due modi basici in cui l’ispirazione entra nel sistema energetico e corporeo di un cosiddetto canale, profeta o figura carismatica.

Il primo è il fenomeno che ha sperimentato colui noto come Joseph [7]. Che cos’ha sperimentato quest’entità? Non possiamo commentare ciò che ha detto precisamente e l’esperienza, ma possiamo esprimere opinioni su una tendenza generale delle entità che sperimentano cose come contatti extraterrestri o UFO in un modo che concorda con le loro aspettative di base. Ciò che un’entità vede in un contatto con un UFO o con un’entità extraterrestre, nel caso di contatto positivo, non è mai quello che sembra. È un costrutto di pensiero. E il costrutto di pensiero è ciò che sostiene un nuovo pensiero che non potrebbe essere impegnato senza usare i punti di riferimento di un precedente sistema di credenza di un’entità e le sue aspettative di una tale incontro divino.

L’altro modo in cui entità carismatiche o profetiche ricevono l’ispirazione è da un semplice duro lavoro: lavoro nella coscienza, nella meditazione, preghiera, dubbio, disperazione e tutte le ricche risorse emozionali del fuoco raffinatore dell’esperienza umana. Nel caso di colui noto come Swedenborg, questo era il percorso verso l’apertura delle fonti d’ispirazione. Il lavoro fatto da quest’entità per lunghi periodi, non era ciò che ha predisposto quest’entità a ricevere un simbolo e, entrando in questo simbolo, ad aprirsi poi ad un sistema mitico o archetipico. L’entrata è stata nel suo cuore e quindi c’è stato un corpo di materiale [prodotto] da quest’entità più puro e meno influenzato o colorato. Quest’entità ha semplicemente attinto alla sua conoscenza vasta ed enciclopedica del mondo in cui viveva, e che aveva ottenuto attraverso decenni di studio e servizio agli altri.

C’è chi risuona di più con il lavoro del sistema mitico creato da colui noto come Joseph. Ci sono altri che attingono dagli scritti ispiratori di colui noto come Swedenborg e trovano carburante che accende il fuoco dello spirito dentro di loro. Ogni sistema di qualsiasi tipo creato da esseri umani ispirati ha le sue caratteristiche. Questo include le informazioni positive e cosiddette negative. Ciò che viene fatto dal ricercatore con queste informazioni è ciò che crea la sua bontà o la sua mediocrità come un fulcro di realizzazione.

Come sempre, incoraggiamo colui noto come D a leggere nel lavoro scritto di un tale gruppo, creato da una tale figura ispirata e percepire la sua risonanza. Se ha risonanza per colui noto come D, allora per lui ha virtù. Se, leggendo nella sua opera scritta percependo le sue ramificazioni dentro le proprie reazioni, non c’è una vera connessione, suggeriamo allora a colui noto come D, di metterlo da parte.

L’altra nostra considerazione è semplicemente ricordare a colui noto come D, che il gruppo che si forma intorno ad una figura ispirata non è la stessa cosa del lavoro originale della figura ispirata. Per scoprire se vale la pena fare ricerche in un sistema, non fate ricerche nel gruppo, ma nel cuore di ciò che la figura ispirata ha offerto al Creatore e alla creazione come suo unico servizio.

C’è un’altra domanda ora? Siamo quelli di Q’uo.

G: Q’uo, ciò che hai descritto come il “pasto” del catalizzatore, della crescita e auto-comprensione è stato davvero come hai detto sarebbe stato: lungo, e, come sento, infinitamente abbondante e, forse, anche un po’ saporito. Poiché sembra che è da tanto tempo che lavoro diligentemente per ingerire e digerire questo pasto, non posso fare a meno di pregustare e desiderare il corso del dessert e mi chiedevo se avessi qualche informazione riguardo al luogo in cui potrebbe essere.

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli del tuo quesito, fratello mio. Diciamo a colui noto come G che siamo sorpresi che quest’entità abbia perso il dessert che ha avuto.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

G: Q’uo, puoi definire “perso”, per favore?

Siamo quelli di Q’uo. Fratello mio, quando abbiamo detto che hai perso il dessert, intendevamo semplicemente che lo hai avuto, ma non sei stato consapevole della sua ricchezza e della sua dolcezza. Assicuriamo colui noto come G che ci sono dolci ad ogni fermata lungo la strada. Fratello mio, il sole sorge e il sole tramonta e proprio come chi segue Allah ha un Ramadan e un digiuno durante il giorno, quando il sole tramonta la festa comincia. Quindi, nella tua esperienza ci sono stati pasti meravigliosi e deliziosi, ricolmi di dolci.

La consapevolezza di questa dolcezza, a volte, è persa nell’iper-stimolazione della festa stessa. Molte volte avvengono cose colme di significato, ma queste sono anche scomode e sconcertanti e catturano la propria attenzione così appieno, che quelle dolci portate rimboccate negli orli vanno perdute. Incoraggiamo colui noto come G a meditare su questo digiuno e festa di vita vissuta sulla corsia di sorpasso, cercando di accelerare il ritmo della crescita spirituale. Come direbbe questo strumento (Carla), il ritmo può farti volar via, e le lacrime possono sembrare annegare la gioia. Incoraggiamo colui noto come G a riflettere su ciò che è opposto a ciò che è percepito.

Dentro il cuore aperto c’è un dessert eterno.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

G: Mi dispiace rielaborare il punto e mi scuso con tutti per il tempo, ma proverò da un altro punto di vista. Per me il dessert in quella particolare metafora è personificato in una ragazza. Capisco il dessert dell’unione con il Creatore e tutte le ricompense che arrivano dalla ricerca spirituale e dal conoscere e dall’accettare il sé. Mi puoi dire qualcosa riguardo a quel particolare dessert su cui la mia mente era concentrata? Dopo non chiederò altro. Ti ringrazio molto, Q’uo.

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli del tuo quesito, fratello mio. Non possiamo essere profetici per te, fratello mio, ma possiamo considerare questo: per coloro che sono facili da accontentare, la personificazione del dessert nella forma della compagnia, arriva molto facilmente. Ma è come un dessert Cinese: non dura molto a lungo e, entro un’ora, hai ancora fame! Cerchi un dessert che sia profondo e che duri tutta la vita. Quanto pensi sia facile scegliere, fratello mio? E come ti preparerai per camminare fianco a fianco con un’entità che parla al tuo cuore più profondo e ti soddisfa, non per un giorno o per una settimana, ma per tutta l’eternità?

Possiamo chiedere se c’è una domanda finale, ora?

T: Q’uo vorrei farti una domanda riguardo all’Arca dell’Alleanza. E’ puramente un mito o, se quest’oggetto esiste realmente, qual era la sua funzione?

Siamo quelli di Q’uo, e possiamo dire poco riguardo alla tua domanda, fratello mio. Questo perché in parte è un mito e in parte era una reliquia vera. Era stata progettata per essere ciò che conteneva potere e, come un apporto [8] trasformazionale, diciamo, è ciò che era entrato in possesso di un’entità che l’aveva creata con la sua natura spirituale, vale a dire Mosè. Era un oggetto fisico, terrestre, testuale che fu portato in giro e posto in templi e seppellito. La sua realtà, tuttavia, è mitica. Come reliquia, è semplicemente polvere. Nel suo tempo e nel suo posto, aveva un certo significato per determinate persone. Proprio come la piramide, ha una forma che non è più utile, secondo noi. Ti chiediamo quindi, di sollevare questo simbolo dalla sua struttura e di vedere che, quando si riceve la propria legge, regola di vita, o, come i Rangers hanno fatto recentemente, si sviluppa un codice etico e li si mette in una determinata struttura, allora quella struttura può essere descritta nel mondo, ma è una focalizzazione che ha valore per un tempo, un luogo ed un gruppo.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

T: No, grazie Q’uo. Come sempre, mi aiuti a vedere il disegno più grande.

Ringraziamo anche te, fratello mio, e ringraziamo tutti quelli che oggi hanno posto domande ed hanno condiviso l’energia di questo circolo (di ricerca). È una tale benedizione per noi poter condividere quest’energia con voi, questo sacro spazio dei vostri cuori aperti, e di parlare a coloro che hanno chiesto.

Lasciamo ognuno di voi nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore. Adonai. Adonai.

Note:

[1] Da: http://orwell.ru/library/articles/As_I_Please/Don_Quixote-ld : “Il disegno di Don Chisciotte di Pablo Picasso è una delle rappresentazioni grafiche più famose e conosciute dello stupendo personaggio di Cervantes. Il disegno era stato fatto nel 1955 per il numero 581 di Les Lettres Françaises.”

[2] Il disegno del Don Chisciotte di Picasso era sulla scrivania di Carla sin dal 1964. Quando Don e Carla hanno costituito un’associazione formale nel 1970, denominandola L/L Research, come simbolo, hanno usato l’immagine di Don Chisciotte.

[3] Un sistema di notazione è definito come un sistema tecnico di simboli, utilizzato per rappresentare cose speciali.

[4] Supino: “essere distesi sulla schiena o aver il viso rivolto verso l’altro, con un significato secondario di “mostrare apatia, passività, indifferenza riprovevole.

[5]

[6]

[7] Joseph Smith era il canale o autore degli scritti che sono diventati il Libro del Mormone. È sulla sua storia, che comprendeva una sorta di contatto ET, e questi scritti che sono stati ricevuti, che la religione Mormone fu fondata.

[8] Apporto: un oggetto prodotto durante una seduta spiritica, presumibilmente con mezzi paranormali.

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Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2005/2005_0320.htm

Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste

www.stazioneceleste.it