)*(Stazione Celeste)
-L/L Research-
Sunday Meditation
COS’È IL LINGUAGGIO?
Q’uo attraverso Carla L. Rueckert
11 Dicembre 2005
Domanda del Gruppo: Q’uo, oggi la domanda riguarda ciò che è il linguaggio e in che modo funziona. Sia che si comunichi con un sasso, un albero, fra noi o con un’entità di quarta densità, in che modo funziona? Si dice che il “Solex Mal”[1] è uno dei linguaggi di base. Ra ha detto che l’Ebraico ed il Sanscrito erano linguaggi fondamentali. Qual è la base del linguaggio? Dopo che abbiamo comunicato, dopo che abbiamo tentato di usare le parole per descrivere pensieri, sensazioni, idee, ecc, in che modo questi pensieri, sensazioni, idee e parole penetrano ed hanno un effetto su di noi così che cresciamo, così che siamo più di ciò che eravamo prima di averle udite?
(Canalizza Carla)
Siamo quelli a voi noti come il principio di Q’uo. Saluti, nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. Veniamo al servizio dell’infinito Creatore per condividere le nostre umili opinioni. Ringraziamo il circolo di ricerca per averci invitati. Ringraziamo questo strumento, poiché si sintonizza per assicurarsi che siamo noi in modo particolare. E ringraziamo tutte quelle presenze invisibili, le cui energie aggiungono così tanto alla ricchezza dell’esperienza di tutti noi che sperimentiamo questo circolo insieme.
È nostro piacere e nostro privilegio offrirvi ogni nostro pensiero. Come sempre, tuttavia, chiediamo ad ognuno di voi di essere molto responsabili riguardo al mantenere una posizione di guardia davanti alle porte del proprio tempio. Per favore, fate attenzione riguardo a ciò che accettate come materiale per il pensiero. Se un’idea vi sembra utile o valida seguitela, a tutti i costi. Questo è il motivo per cui condividiamo le informazioni. Tuttavia, non sempre siamo quelli che colpiscono il bersaglio. Siatene consapevoli. Non tutti i nostri pensieri possono essere per voi in modo particolare. Se uno di questi non sembra esservi utile, vi chiediamo allora di lasciarlo indietro senza una seconda riflessione. Vi ringraziamo per questo favore, poiché ci permette di parlare liberamente e di non essere preoccupati di infrangere il vostro libero arbitrio.
Per mezzo delle parole che abbiamo appena pronunciato attraverso questo strumento, abbiamo dimostrato che consideriamo le vostre parole strumenti di comunicazione efficaci. Vogliamo puntualizzare questo prima, perché molto di ciò che dobbiamo dire riguardo alle parole sembra denigrare il potere della parola parlata o udita. E non vogliamo in nessun modo suggerire che ci sia poco o nessun potere in ciò che udite e in ciò che dite.
Ricordate, voi siete creature il cui unico accesso alla vita è attraverso l’inspirazione e l’espirazione. Anche il fischio del treno, che sentite fuori della dimora in cui ognuno di voi si trova in questo momento, è uno strumento a fiato che esprime rumori o segnali attraverso l’espressione dell’aria. Ognuno di voi, in modo simile e, speriamo con più senso, è uno strumento a fiato. Per cantare la vostra canzone, avete molto di più a disposizione di una diade a due note. Prima che mai arriviate a pronunciare una parola, avete tutti i colori della voce davanti a voi,
La semplice espressione della vostra voce è sufficiente per far sapere a qualcun altro che condivide spazio con voi in una casa, in un ufficio o in un ristorante, che nello stesso posto c’è un’altra entità. Il semplice suono della vostra voce che canticchia un motivo, è sufficiente per far sapere chi siete e per risvegliare le emozioni create dalle dinamiche dello scambio energetico. Vi incoraggiamo ad onorare e ad avere un grande rispetto del vostro respiro. Con il vostro respiro cavalcate l’onda della vita nell’ambiente di terza densità, e con quella voce, con il fiato espulso proprio in quel modo, cominciate a creare schemi quando siete ancora molto giovani.
Quali sono le vostre prime parole? Per la maggior parte delle entità, le prime parole sono quei riconoscimenti di entità che condividono spazio con loro: “Mamma”, “Papà”, “Nonna”, “Nonno”. Scopriamo nella mente di questo strumento (Carla) che le sue prime parole sono state: “Mettimi giù”, dette alla sua cara mamma. Nell’energia umana c’è il bisogno di riconoscere l’intimità e di creare l’individualità. Le parole sono utilizzate per entrambi gli scopi. Quindi, prima di pronunciare la vostra prima parola in una conversazione, chiedete a voi stessi: “Questo è uno schema di parole progettato per aumentare l’intimità o è uno schema di parole progettato per aumentare l’individualità?”
Avete chiesto: “Cos’è il linguaggio?” E dal modo in cui avete posto questa domanda, avete indicato che non state semplicemente parlando del linguaggio, come quello che usiamo attraverso questo strumento, ma, piuttosto, l’intero concetto delle modalità di comunicazione. Entrare in una discussione lucida sui fondamenti del linguaggio è un po’ come tentare di estrarre il centro da un sistema che è involuto fino ad un punto in cui il centro è difficile da raggiungere direttamente. Quindi, lasciateci essere alquanto rilassati nella nostra logica e lasciateci affrontare la domanda da un paio di angolazioni diverse.
In primo luogo, i fondamenti del linguaggio – o i fondamenti della comunicazione, suo sinonimo – sono due: amore e luce.
La vera natura della natura, del Creatore, e del creato è un Pensiero vivente. Voi siete un pensiero. Quel pensiero si traduce nel vostro linguaggio come amore. Recentemente questo strumento (Carla) diceva che è limitante usare il linguaggio e specialmente la parola “amore”, per definire questo pensiero. Siamo d’accordo, tuttavia non abbiamo scelta. Possiamo tentare di tirar su una barriera di aggettivi per indicare il tipo d’amore di cui parliamo quando parliamo dell’uno grande Pensiero originale. È un Pensiero d’amore assoluto, incondizionato.
In se stesso, l’amore è puro essere e l’essere è puro amore. Non c’è un vettore implicito nell’amore stesso o in voi come essere, considerato in modo puro. Il vettore è fornito da quel pensiero che voi siete, con tutte le sue distorsioni, poiché esistete in incarnazione nella terza densità e agite su quell’amore che voi siete.
È luce che ha plasmato se stessa in ogni atomo del vostro corpo, nei vari campi energetici che controllano i vostri vari organi, i vostri elementi dei sensi, come la vista, l’odorato, il gusto e l’udito. È luce plasmata nell’energia, nel modo in cui è ricevuta dall’energia infinita dell’uno Creatore, che l’amore che voi siete modella nel vostro schema distorto. L’uso dell’energia, che si crea e si ricrea infinitamente come catalizzatore unico e risposta a questo, è, in ogni momento, la somma totale dell’espressione di chi siete. Siete amore che usa la luce per sperimentare l’incarnazione che ora sperimentate, per elaborare il catalizzatore che ora ricevete e per esplorare quelle regioni di sensazione e di concetto che sono accese nel risveglio dentro di voi.
L’informazione più potente che mai raccoglierete, è l’informazione che riguarda i vostri pensieri, e ciò è totalmente interiore al vostro processo. Non possiamo dire quanto della vostra elaborazione interna è fatto con le parole, quanto è fatto con le sensazioni e quanto è fatto nei vari modi o usi individuali dell’energia, quali la visualizzazione, la meditazione, ciò che questo strumento (Carla) chiama preghiera e altri strumenti e risorse di un’entità che decide di andare più in profondità.
Come gruppo, stavate dicendo di rimanere sulla superficie delle cose. È davvero un piano saggio pattinare sulla superficie della vita per un po’ e permettere a qualsiasi schema sia intervenuto di sedimentarsi e di chiarirsi. Talvolta la cosa più difficile al mondo è rendersi conto che si è nel mezzo di uno schema confuso e che è necessario aspettare. Questa è un’attesa senza parole, un’attesa che è colma di consapevolezza.
Un altro modo per osservare il linguaggio è vedere ciò che avviene realmente durante una comunicazione. Colui noto come B chiedeva come si parla ad un sasso. Per noi è difficile comunicarlo attraverso questo strumento (Carla), ma tenteremo. Tutte le entità, a parte gli umani nella terza densità, parlano e comprendono il pensiero dietro alle parole, piuttosto che capire le parole. È alla mente umana che le parole sono necessarie, non alla coscienza che permane in tutte le altre densità e nei piani interiori della vostra stessa densità. Non è il resto della creazione che è strano, siete voi.
Le parole sono un manufatto molto speciale della vostra densità. Sono necessarie perché c’è un velo steso molto accuratamente che blocca la mente conscia delle entità di terza densità in incarnazione, preservandole dall’essere completamente consapevoli che tutto è uno, che tutti sono parte dell’una infinita creazione e sono parte del principio di quella creazione. Ognuno di voi è un raggio della luce del sole che il Creatore ha fatto.
Perciò, per voi, le parole sono state create come se fossero state spianate da un grande matterello dalla rotondità del concetto e poi modellate con stampini che riproducono questa o quella forma in bocca e nell’orecchio, per potervi impaperare a modo vostro attraverso la comunicazione di ciò che percepite l’uno con l’altro e da voi stessi.
In realtà, quando comunicate veramente, persino nella vostra terza densità, i corpi illusori, il concetto che si trova dietro le parole, creano punti d’unificazione che rendono l’energia delle parole che usate più coerenti. Per un sasso, tuttavia, non c’è bisogno della parola, sebbene sia molto utile per un’entità nella terza densità che comunica con un sasso, usare le parole. L’aiuto visivo e uditivo però, non è utile nella comunicazione con il sasso. È utile per far sapere all’umano che sta veramente tentando di comunicare con il sasso.
Ora, detto questo, è utile rendersi conto che la prima comunicazione che date, dal punto di vista della discussione metafisica – non fisica – è l’essere o l’amore. La distorsione precisa dell’amore a cui vibrate o esprimete in questo momento è l’inizio di tutte le comunicazioni che hanno origine da voi. Certamente, nella conversazione umana, l’aspetto dell’essenza può, o non può, avere molto impatto, secondo la qualità dell’entità cui state parlando, la qualità di voi stessi come un sé noto a se stesso, e la qualità della conversazione stessa.
Quell’essenza è informazione che è come la matrice del movimento del concetto che costituisce la formazione di una comunicazione. Se parlate ad un sasso, la vostra prima comunicazione è: “Sono qui”. La vostra seconda comunicazione è: “Ti riconosco”. La vostra terza comunicazione, dato che desiderate parlare al sasso, è: “Ascoltami”. Predisponete un modo affinché il sasso capisca che siete in comunicazione con lui. Quel sasso è immediatamente consapevole del vostro essere e del vostro desiderio di parlare con lui. È interessato variabilmente ad ascoltarvi, secondo la natura del vostro essere. Più vi ponete nei confronti di un’entità non della vostra densità rimanendo comodamente nella vostra pelle, parlando energeticamente, più eloquente e precisa la comunicazione può essere.
Quindi, l’abilità della comunicazione comincia con lo scoprire sempre più profondamente chi siete. Ciò che desiderate comunicare ad un essere come un sasso può, nella vostra mente, essere molto complesso, poiché si ha a che fare con molti dettagli. Nella mente del sasso, i dettagli andranno perduti. Ad un’entità simile sono comunicati l’emozione e il desiderio che sentite onestamente e chiaramente.
Le qualità del sé e le sensazioni sono sempre mescolate, proprio come l’amore e la luce sono costantemente mescolati dal principio alla fine della vostra incarnazione, e giocano e danzano, così che avete sempre nuove opportunità di esplorare il momento presente come se fosse una cosa nuova e, davvero, ogni momento è una cosa nuova.
La ragione per cui le entità rispondono così chiaramente, e per la maggior parte, così positivamente a ciò che si percepisce come musica armoniosa, contrapposta al parlare, è che l’energia del parlare ha molta limitazione, poiché dipende dalle abitudini del parlare dell’entità che usa le parole. Un’entità come questo strumento che trascorre buona parte del tempo cantando, crea una certa musicalità anche quando non canta, e permette alle entità che ascoltano i cantanti come questo strumento di essere trasportate dal dono delle sensazioni come dalle parole stesse. E forse avete notato come avete risposto in modo differente alle stesse parole offerte da persone diverse in diversi tipi di voce con, voi sospettate, diversi motivi e programmi dietro le parole.
L’universo si muove lungo orbite descritte dalle energie che questo strumento riconosce solo come colore e tono. Tuttavia, quei colori e toni sono ombre nella terza densità, e indicano la sostanziale esistenza nei sistemi o strutture metafisiche o non-locali delle entità ed essenze di grande potere e bellezza. Perciò se questo strumento dice: “Oh, senti e vedi quanto è buono il Signore”, c’è una reazione basata sulle parole. Se quest’entità canta:
(Carla canta) “Oh, senti e vedi quanto è buono il Signore!”
- c’è un’altra reazione basata principalmente non sulle parole, ma sulla colorazione dello strumento a fiato della voce di questo strumento (Carla).
C’è un sollievo straordinario, nel rifugiarsi nel colore e nel tono della musica, delle novelle o delle più rigorose discipline dell’arte non-parlate, dove solo il colore, la forma e la composizione può essere usata per catturare quelle ombre di verità sostanziale che sono invisibili nella vostra densità. Questo è qualcosa che possiamo dire riguardo alla natura del linguaggio e della comunicazione.
A questo punto, sentiamo che, forse, può essere utile aprire la discussione ad altre domande. C’è un’altra domanda ora? Siamo quelli di Q’uo.
B: Quando parli della canzone, in che modo la canzone comunica direttamente alle sensazioni? Non capisco la connessione. Posso capire le parole, che parlano all’intelletto, che vengono elaborate in concetti, arrivano attraverso i canali uditivi, ma qual è la differenza riguardo alla musica?
Siamo quelli di Q’uo, e crediamo di capire la tua domanda, fratello mio. Prima parlavamo dell’approccio “stampino” ai concetti che le parole usano. Prendono una rotondità che è il dono della coscienza. Prendono quel concetto che è un’unità metafisica vivente. Prendono il matterello di marmo dell’intelletto e appiattiscono il concetto in un impasto per dolci e da questo tagliano le parole. In questo modo avete creato molti linguaggi durante il vostro soggiorno su questo pianeta.
Tuttavia, al di sotto dell’approccio da stampino, ci sono dei principi guida che hanno a che fare con il suono. In una conversazione precedente con questo gruppo, questo strumento (Carla) parlava del valore di certi suoni, come i suoni delle lettere stesse negli alfabeti Ebraico e Sanscrito, dove la semplice ripetizione di certi suoni usa il potere ombra di quei particolari suoni per dischiudere l’entità sostanziale che quelle ombre di suono rappresentano, affinché possano entrare in contatto ad un livello inconscio con quegli aspetti della vostra mente archetipica, del vostro inconscio profondo o dei vostri lobi frontali, per dare una dimora ed un nome a ciò di cui stiamo parlando.
Perciò, quando sentite certe parole, il corpo energetico reagisce ad un livello inconscio o pre-conscio. Non c’è nessuno sforzo implicato. Quando udite il dolce suono di una voce umana, uno strumento ben suonato di qualsiasi tipo, che sia uno strumento a fiato, uno strumento a percussione come un pianoforte o uno strumento come il violino che crea musica dalla vibrazione, create suoni che in loro stessi sono sacri ed hanno la capacità di risvegliare, a livello preconscio o subconscio, fiumi di emozione.
Inoltre, l’abilità, di chi è dotato musicalmente, di creare non solo una tonalità ma una melodia è un dono d’invisibile chiarezza. Parliamo di nuovo di cose che sono, per la mente intellettuale, semplicemente ombre. Tuttavia, quelle ombre sono ombre di energie enormi, enormemente potenti. Perciò, quando siete in grado di sperimentare non semplicemente la tonalità ma la melodia, allora le vostre emozioni vengono letteralmente suonate come se fossero strumenti che la musica suona. Quando aggiungete parole, specialmente parole che vengono dal cuore, al flusso della melodia, avete creato uno strumento potente per svegliare un’intera orchestrazione di pensieri e di sensazioni create in uno schema coerente che è evanescente eppure, mentre udite e sperimentate questo flusso di suono, siete in grado di percepire interi universi che altrimenti, per voi, sarebbero perduti.
Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?
B: Sì. La canzone, come io la capisco, è come una sorta di rappresentazione non-locale che parla all’inconscio, laddove le parole sono più localizzate, rappresentazioni concettuali come indici in un libro. Quando si combinano, canzone e parole, le parole sono cantate. In questo caso si sta fondamentalmente parlando ad entrambe le metà [del cervello] allo stesso tempo, è corretto?
Siamo quelli di Q’uo, e, fratello mio, sei percettivo. È corretto.
B: Allora mettete la musica sullo stesso piano dell’amore e le parole su quello della luce? Nella relazione, prima avete indicato che siamo amore che si sposta verso il regno della luce.
Siamo quelli di Q’uo, e, fratello mio, non possiamo essere totalmente d’accordo con te su questo punto. Dal punto di vista di te come collettore d’informazioni, sia le parole che la musica, fino ad un certo grado, hanno elementi sia della vibrazione d’amore che di luce. Tuttavia, diciamo che è certamente preciso dire che c’è più essenza o non-localizzazione nella parte musicale di una canzone con parole di quello che c’è nelle parole.
C’è un altro elemento che può essere visto qui che è molto importante nel comprendere il tuo, e quello di ogni entità, valore rispetto al Creatore ed è che quando senti le parole e la musica, per mezzo dell’entrata del tuo cuore nelle parole e nella musica, lo porti ad una vita che non aveva avuto in precedenza e lo colori in un modo che non verrà più.
Quando reagisci e rispondi e, specialmente se sei capace di canticchiare o cantare sopra una canzone con cui sei totalmente d’accordo e con le cui parole concordi, hai allora creato uno strumento di trasformazione che è locale a te stesso e tuttavia contiene tutte le ricchezze di tutte quelle essenze di grande potere che sono state chiamate in vita da te, udendo, provando sensazioni e sperimentando.
Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?
B: Credo di capirvi ora. Ho un’altra domanda. Le parole possono provocare molto dolore. Il dolore, però, tende essere di più della cosa che si comunica attraverso la canzone. Perché è così?
Siamo quelli di Q’uo, fratello mio, e crediamo di afferrare la tua domanda. La capacità delle parole di sanare e di far male è qualcosa su cui anche questo strumento ha riflettuto molto ultimamente. Devi comprendere che voi non siete semplici esseri. Non arrivate al momento presente senza portare fardelli.
Magari arrivaste al momento presente leggeri, senza fardelli! Ci sono delle discipline della personalità che sono dedite alla ripulitura dei propri fardelli, così ci si può effettivamente avvicinare a pochi momenti presenti preziosi, liberi da qualsiasi cosa tranne che dal puro essere. Tuttavia, per la maggior parte delle entità, nel mezzo della rappresentazione di passione sul pianeta Terra…
(La prima parte del nastro termina)
(Canalizza Carla)
… ci sono fardelli. Sono fardelli che sono andati via via accatastandosi sin da quando avete cominciato a portare il dolore. Per la maggior parte delle entità, questo comincia piuttosto presto nell’incarnazione. Di solito l’imprinting del dolore avviene presto. E poi, dopo l’impronta originale di quel dolore o quel tipo di dolore, si forma uno schema non solo di esperienze di quel tipo di dolore, ma esperienze del modo in cui avete lottato con quel tipo di dolore. Potreste esser diventati una struttura molto rococò [2], con grandi abbellimenti, gargoyles [3], archi rampanti [4] e merlature occasionali [5].
Quando un’entità pronuncia una parola che è un fattore scatenante, può colpire semplicemente il bordo di una merlatura, e voi potete rimanere presso quella merlatura e lanciare una freccia che distrugge l’entità che ha pronunciato quella parola. Quella parola, però, ha colpito il suo bersaglio, e l’intera struttura di quel dolore si fa avanti. Voi, forse, non sapevate di aver questo tesoro d’inesplorato catalizzatore sepolto. Quell’unica parola che scatena tutte quelle sensazioni di dolore, rende totalmente chiaro che quel dono doveva essere scartato ancora, che c’è ancora del lavoro da fare.
Lo scopo non è accumulare dolore, ma riceverlo, esplorarlo, equilibrarlo, redimerlo ed aumentare la scorta della vostra compassione.
Anche tutti gli altri sperimentano questo tipo di dolore, in un modo o in un altro, secondo i loro involucri di personalità e il loro modo di elaborare il materiale. Non siete mai soli, quando soffrite. Non siete mai soli, quando siete nella gioia assoluta. Quando sentite, sentite una sensazione non-personale, ma totalmente valida.
In precedenza, attraverso questo strumento (Carla), abbiamo parlato dei fiumi di emozione che purificate, quando vi immergete. Colpite un’emozione di superficie e questa è melmosa ed opaca. Ma attraverso il tempo, attraverso l’amorevole percezione del vostro dolore e attraverso il lavoro con quel dolore, alla fine cominciate ad aver simpatia per voi stessi. C’è una vibrazione congeniale che viene instaurata, così quando incontrate questi rapidi e terribili dolori nella vostra esistenza quotidiana, non reagite semplicemente per difendervi o per cercare vendetta per le sensazioni dolorose, ma, piuttosto, chiedete chiarezza. Chiedete di sedervi nella fornace infuocata di quella sofferenza e chiedete chiarezza. “Che cos’è questo? Da dove è venuto? Come posso usare questo dono per crescere?”
Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?
G: Io ho una domanda, Q’uo. Nel mio processo di ricerca ci sono stati ostacoli. C’è stata la ripetizione di una varietà di problemi, di squilibri e di distorsioni che sento hanno le loro radici insieme, in una singola fonte. Lavorando con questo problema, qualsiasi esso sia, che non è identificato dentro di me, sembra che, durante gli anni passati, sia ancora un macigno che si trova dentro di me. Con tutti i miei sforzi e la forza che ho, non ne ho rimosso che cucchiaini. Non riesco a capire questo macigno, a rimuoverlo, a farlo cadere e a lasciarlo andare. Mi chiedevo se ci sono dei concetti chiave che mi possono aiutare nel – qualsiasi sia l’analogia – rimuovere il macigno, liberandomi dalla mia mente imprigionante o camminando permanentemente fuori di questa esperienza arida con cui ho troppa familiarità?
Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Esaminiamo questa domanda per quelle cose che possiamo dire senza interferire con il tuo processo e troviamo una riserva discreta di parole, che riverseremo su di te in questo momento, fratello mio, con il massimo affetto, nella speranza che possano essere d’aiuto.
Innanzi tutto, come abbiamo detto prima in questa sessione, non sei solo. È utile focalizzarsi sull’emozione che hai scoperto e di sederti con questa come si siederebbe uno studente con un insegnante, sapendo che non sei il solo studente in questa classe. Non sai quali entità sono sedute con te, e guardano lo stesso macigno. Ti assicuriamo, però, che è una grande e buona compagnia, la compagnia di belle persone che sono alla ricerca, che sono in difficoltà ed isolate nel loro processo interiore quanto te.
Per scappare dall’isolamento di questo processo, è utile sentire semplicemente la parte non-isolata della tua esperienza. Stai sperimentando un’emozione reale. È, fino ad un certo grado, infangata. Questo non significa che non è legittima o degna di essere guardata. Qualsiasi distorsione tu stia sperimentando, è assolutamente degna di essere vista. Ma non può essere così minacciosa se sai che non sei solo, se sai che sei in un posto tanto sicuro quanto qualsiasi altro, dal punto di vista del lavoro energetico, quando sperimenti emozioni potenti e frustranti. Le emozioni stesse, se vi lasciate semplicemente avvolgere da loro e lasciate che vi spazzino via da voi stessi, possono non essere utili, perché possono essere troppo forti per il vostro sistema.
È utile, per ottenere una prospettiva e, allo stesso tempo, per permettere l’intimità con queste sensazioni, arrivare a loro da un posto di comunanza sacra, sapendo che tu e tutti gli altri esseri che si trovano su questa sfera che voi chiamate Terra, si troveranno nella situazione di dover guardare quel macigno. E quando sei là, non hai solo la compagnia dei compagni sofferenti, ma la compagnia dei sistemi di guida del tuo sé e di tutti i compagni sofferenti che sono coinvolti nell’immersione nella corrente di questo particolare fiume d’emozione che scorre attraverso la mente archetipica.
Secondo, prima abbiamo menzionato la guida e la menzioniamo ora da sola, perché l’aiuto è disponibile. Per arrivare a quel luogo dentro di te, in cui puoi veramente chiedere, è necessario essere solo reale ed autentico. Quando chiami la guida, non è tempo di utilizzare fondamenti logici, pensieri intellettuali o la logica che usi per provare ad analizzare una situazione simile.
Chiedere la guida è questione, come dicevi prima, fratello mio, di diventare umili e di rendersi conto che hai bisogno di chiedere aiuto. E quando chiedi quell’aiuto, quasi non importa che cosa ti dicono le entità. Chiedere quell’aiuto ha aperto le fonti della tua compassione, così che sei diventato un amico di te stesso dove prima non lo eri, perché eri troppo occupato a difendere ciò che pensavi di sapere già.
Terzo, e questo può non sembrar essere un dono per te da parte nostra, ti offriamo il concetto di un macigno dentro un processore molto grande che non fa niente ma frantuma i macigni. Non sappiamo che cosa, nella tua vita, avrà il potere di agire come il macchinario che scioglie la vernice in un barattolo. In modo molto, molto ampio una tale contrazione vigorosa e sballottante disgrega e raffina il metallo base, estraendo le impurità e lasciando le gemme, l’oro e i metalli preziosi.
Ciò che quell’azione di scuotimento e di disgregazione ha la tendenza di creare è l’amore.
In questo periodo, come ha detto prima questo strumento, stai gioendo di una relazione che sta diventando profonda, quella per cui hai sperato da tanto tempo, con una compagna, almeno una compagna potenziale. Non è una sorpresa che tu abbia incontrato di nuovo il macigno, poiché quel macigno è, per una parte di te, un oggetto di grande sicurezza. Ti blocca dal muoverti attraverso una porta, al di là della quale c’è l’ignoto, e più di questo, al di là della quale sei completamente indifeso.
Ricorda che le tue esperienze nella tua famiglia di nascita di cosa è l’amore, non sono state quelle esperienze che erano molto incoraggianti dal punto di vista della sicurezza di un essere nelle braccia, nel cuore e nelle parole di un altro. Quella sicurezza, quell’intimità, quelle grandi possibilità esistono, ma non nella tua memoria personale.
Avrai bisogno di creare quel luogo sicuro in cui poter essere vero, vulnerabile ed amorevole. Questo è un territorio nuovo. Ti auguriamo ogni fortuna, ma dobbiamo dire a te, fratello mio, e a tutti quelli che cercano di incalzare attraverso il dolore le terre lontane, che ci vuole coraggio, tenacia e fede cieca.
Che tu possa spiccare il volo attraverso la porta che ora è bloccata, e possa ogni sforzo che fai, per arrivare al punto in cui sei pronto per volare, essere fatto con la fede che ciò che desideri è totalmente ed assolutamente possibile.
L’energia di questo strumento comincia ad indebolirsi; suggeriamo quindi di finire questo circolo di ricerca per oggi. Lasciamo ognuno di voi, meravigliandoci della vostra bellezza e del vostro coraggio. Vi ringraziamo per la vostra compagnia e le vostre domande. È stata una vera benedizione per noi essere con voi.
Vi lasciamo come vi abbiamo trovati, nell’infinito amore e luce dell’uno Creatore il Cui nome è amore incondizionato. Siamo a voi noti come il principio di Q’uo. Dai nostri cuori siamo con voi e saremo con voi ogni volta che chiederete che la nostra energia sia una parte della vostra meditazione. Adonai. Adonai.
Note:
[1] N.d.T.: Solex significa Solare e Mal significa Lingua, la Lingua Solare o Madre, è il linguaggio universale di tutto il genere umano. Una volta questo linguaggio era la lingua originale parlata da tutte le persone sulla Terra ed è ancora utilizzata nello spazio dagli abitanti di altri mondi. È un linguaggio simbolico e pittografico.
Definizione tratta dal libro Other Tongues – Other Flesh (Altre Lingue – Altra Carne) di George Hunt Williamson: http://www.sacred-texts.com/ufo/otof/otof08.htm
[2] Rococò: stile architettonico e decorativo di origine francese, diffusosi in Europa nella prima metà del secolo XVIII; è caratterizzato da decorazioni elaborate, con una profusione di svolazzi, fogliame e forme animali. Può anche significare: stile di linguaggio o di scrittura molto elaborato.
[3] Gargoyle: nell’architettura gotica, doccione di scarico, in forma di figura grottesca o mostruosa che riversa l’acqua dalle fauci.
[4] Arco rampante: http://it.wikipedia.org/wiki/Arco_rampante
[5] Merlatura: una difesa costruita intorno alla sommità di un castello, con aperture regolare per frecce o pistole.
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Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2005/2005_1211.htm
Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste