)*(Stazione Celeste)

-L/L Research-

 

Sunday Meditation

 

 

 

 

L'ESPERIENZA DELLA MORTE

Q’uo attraverso Carla L. Rueckert

5 Marzo 2006

Domanda del Gruppo: Q’uo, oggi la domanda riguarda la transizione che chiamiamo morte dalla terza densità, sia alla densità successiva che all’aldilà. Ci chiediamo se ci potete dire qualcosa riguardo al modo in cui questa influenza le persone intorno a chi sta per attraversare la transizione della morte. Sono le più colpite qui, nel nostro mondo. Ci potete dire in che modo questa influenza le persone che vengono lasciate indietro, gli amici e la famiglia? In che modo le persone possono essere ispirate a supportarsi una con l’altra e con la persona che sta per attraversare la transizione della morte? Poi, per la persona che sta per attraversare la transizione della morte, diteci qualcosa riguardo al modo in cui questa funziona. In che modo questa persona si volge – o la persona si volta – al mondo che viene lasciato indietro? [La persona] è impaziente di vedere il mondo che verrà? Potete riferirlo sia dal punto di vista dello spazio/tempo che del tempo/spazio? Dal punto di vista di ciò che sperimenta la persona che attraversa la transizione della morte?

(Canalizza Carla)

Siamo quelli a voi noti come il principio di Q’uo. Saluti nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. Siamo venuti a voi al Suo servizio, rispondendo alla chiamata del vostro circolo di ricerca, che cerca informazioni e pensieri che riguardano il processo della morte, analizzato da molti punti di vista differenti. Siamo veramente felici di essere chiamati e vi ringraziamo per l’onore ed il privilegio di poter condividere i nostri pensieri con voi.

Come sempre, vi chiediamo di essere responsabili del discernimento fra quei nostri pensieri che vi aiutano e sembrano risuonarvi e quei pensieri che non fanno nulla per voi. Se un nostro pensiero non vi sembra risonante, vi chiediamo di lasciarlo andare. Non siamo un’autorità sopra di voi. Siamo, piuttosto, i vostri compagni ricercatori. Se vi assumerete la responsabilità di filtrare i pensieri che vi aiutano veramente da quelli che non lo fanno, allora ci sentiremo molto più liberi di condividere i nostri pensieri senza essere preoccupati del vostro libero arbitrio o il nostro infrangere il vostro sacro processo d’evoluzione. Vi ringraziamo con tutto il cuore per questa considerazione.

Facciamo sorridere questo strumento abbastanza spesso e la possiamo sentire sorridere, mentre esprimiamo il pensiero che siamo alquanto sorpresi che ci abbiate chiesto informazioni sulla morte. Abbiamo scoperto che fra il vostro popolo questo soggetto non è qualcosa che attira spesso l’interesse della gente. Qualsiasi curiosità la gente possa avere riguardo alla morte, sembra essere sepolta nella copertura del tabù culturale. Non è un soggetto con cui la gente si sente a proprio agio in generale. Di conseguenza, ci fa molto piacere condividere i nostri pensieri su questo soggetto e vi ringraziamo per l’opportunità.

Recentemente questo strumento ha fatto parte del [gruppo] di amici e famiglia, [intorno] a due [dei suoi] amici intimi che avevano perso la madre. Queste entità, un fratello e sorella, sono state coinvolte con il L/L Research e con questo strumento sin dai primi anni ’60. Quindi, l’amicizia e la compagnia fra coloro noti come M e B1 e questo strumento e colui noto come Jim, è molto intima e profonda.

Di conseguenza, questo strumento e colui noto come Jim, hanno trascorso forse sei ore, su un periodo di due giorni, percorrendo i passi del modo in cui la vostra cultura trae sollievo, conforto ed affronta la fine della vita, la bontà, la virtù e la bellezza di quell’entità, la loro madre, che aveva oltrepassato le porte verso la vita più ampia.

C’era, nell’esperienza di questo processo di rituale e di comunione, ogni pezzetto del conforto che quelli che amavano quell’anima potevano impacchettare nel ricordo ritualizzato della visita e del funerale. Non c’era quasi consapevolezza, entro il gruppo che si era riunito, della vicinanza e dell’intimità della presenza di quell’entità il cui corpo giaceva nella sua bara in esibizione per il lutto della famiglia e degli amici. Non c’era consapevolezza che quell’entità fosse viva e parte dei procedimenti. Se la verità fosse stata nota, avrebbe persino potuto non essere confortevole come consapevolezza.

Il pastore che durante le esequie ha offerto i suoi pareri, aveva immaginato che colei nota come E, la madre di coloro noti come M e B1, non soffriva più ed era con il suo Signore Gesù il Cristo. Queste cose erano confortanti eppure, dal punto di vista della situazione reale, non erano precise.

Sicuramente colei nota come E aveva sperimentato l’essere accolta da quell’amato Salvatore che si aspettava di vedere. Tuttavia, nel tempo/spazio, le cose avvengono in modo non-locale. E colei nota come E faceva parte del funerale, curiosa come sempre, volendo vedere ciò che ognuno indossava, il modo in cui tutti parlavano, cosa stavano dicendo, e, in generale, gioendo della riunione e sperimentando molto amore, affetto e gratitudine, dato che così tante persone avevano riservato il tempo e lo sforzo per riunirsi.

Vediamo che la vostra cultura non ha il tipo di relazione con la morte che permette al fattore conforto di aumentare oltre ad un certo punto. Le entità sentono che, fino ad un certo grado, hanno bisogno di essere solenni e serie, anche se l’entità [defunta ndt] era molto malata, con tanti anni e pronta, in molti modi diversi e su parecchi livelli differenti, a procedere. C’è una reazione automatica della sensazione che è un evento triste e negativo; che in qualche modo sarebbe stato meglio se la persona fosse riuscita a continuare a vivere.

Di nuovo, da un punto di vista di tempo/spazio, questo è un atteggiamento inopportuno e persino primitivo, diciamo, non prendere in considerazione la meravigliosa esperienza che è, soprattutto quando si è stati limitati, come colei nota come E, incapace di parlare a causa dell’ictus sofferto e così via. È ancora considerata una cosa triste, il motivo per cui questa donna è riuscita a proseguire verso l’esperienza successiva.

Questo è a cosa assomiglia l’esperienza della morte per noi, mentre osserviamo, attraverso la mente di questo strumento (Carla), le esequie offerte per colei nota come E così di recente.

Rendiamo onore allo straordinario amore che è entrato in questi rituali per colei nota come E. Eppure, commentiamo semplicemente che, se la cultura fosse più a suo agio con il concetto della morte fisica ed in grado di separare questo evento da qualsiasi pensiero di una fine di qualsiasi tipo per quell’anima, le esequie diventerebbero dei festeggiamenti e il dolore conterrebbe molta più gioia fra le vostre genti.

L’entrata nell’incarnazione è spesso alquanto traumatica, non solo per la madre che dà alla luce il bambino, ma per il bambino. C’è un viaggio terrificante e precipitoso dalla calda e ricca oscurità verso la luce dell’ospedale fredda ed abbagliante. C’è la necessità di cominciare a respirare, che è traumatica di per sé. E c’è l’indignazione di essere manipolati, punzecchiati e persino sculacciati, mentre i dottori e le infermiere si assicurano che il nuovo bambino respiri in modo appropriato, sia lavato, e così via.

Quando quel processo giunge alla sua conclusione, quando gli schemi di un’incarnazione sono stati completati e il Creatore ha chiamato quell’entità fuori dall’incarnazione, il processo è, talvolta, di nuovo traumatico dalla parte Terrena della porta verso la vita più ampia, come questo strumento è solita chiamare la morte.

Ci può essere una malattia protratta. C’è spesso una difficoltà che si percepisce quando un’entità sta morendo. Rendiamo onore alla saggezza e alla compassione di ciò che questo strumento chiama il movimento degli Hospice [1]. Da quando le entità [che lavorano nell’hospice] sono addestrate a vedere la morte come parte di un processo, non una fine ma anche un inizio, questo atteggiamento ha aiutato molte famiglie ad affrontare con più sensibilità e praticità il mistero della morte.

Coinvolti nella tristezza della perdita di un amico amato o di un parente, è facile perdere di vista il fatto che la morte non è una conclusione di alcun genere, anzi è un punto finale per quelli che rimangono a dimorare nella sfera terrestre della Terra. Per l’entità che è morta, c’è una transizione molto dolce, a meno che non ci siano delle difficoltà con la morte, nel senso che possa essere improvvisa o inattesa. Per un’entità che è ammalata ed è consapevole che la vita sta scivolando via, i sensi diventano sempre più deboli e la forza vitale declina, la morte è naturale, spontanea e benvenuta.

Viene sperimentata dall’entità che sta morendo in vari modi, a seconda di quanto chiare siano le energie di quell’entità. Quando questo strumento (Carla) all’età di 13 anni è morta per un breve periodo di tempo, non c’è stato sforzo alcuno, poiché questo strumento era sul punto di morte da due settimane prima che la morte reale avvenisse ed era pienamente consapevole che era una grande benedizione non sentire più dolore ed essere in movimento verso una nuova avventura [2].

Questo strumento era stata informata, prima che si addentrasse troppo nell’esperienza [dopo la morte] che non poteva davvero rimanere. Avrebbe veramente dovuto entrare di nuovo nell’incarnazione utilizzando il corpo che aveva lasciato o dare il via ad un nuovo processo incarnazionale e di ritornare nell’incarnazione come un neonato nel modo normale, poiché aveva del lavoro da fare e delle lezioni da imparare. Questo strumento ha deciso di ritornare indietro nel veicolo fisico che aveva lasciato e lei sta davvero usando ancora quel veicolo fisico con grande gioia e gratitudine. Questo strumento, perciò, non ha assolutamente alcuna inclinazione culturale e non ha paura quando si tratta della morte fisica.

Tuttavia, per la maggior parte, la vostra gente rimane costretta dalla paura che smetterà di esistere. C’è una mancanza di vera fede nella cultura, per tutte le belle parole e gli sfarzosi rituali che abbraccia. Possiamo semplicemente dire su questo punto, che ognuno di voi esisteva prima che il tempo cominciasse a srotolare la sua matassa nello spazio/tempo. ed esisterete a lungo dopo che non solo il vostro corpo fisico ma la Terra stessa sarà polvere.

Osserviamo ora gli schemi implicati nelle entità che riescono ad attraversare il loro processo di lutto, quando c’è la perdita di un’entità amata. Non c’è una vera perdita, perché le energie connesse con le dinamiche fra il sé e chi ha attraversato le porte della morte, continuano a vivere nella mente, nel cuore e nelle emozioni di quelli che vengono lasciati indietro.

Una delle cose più difficili da affrontare o da capire, se siete una persona in lutto, è che non c’è nessuna vera perdita. Non c’è una conclusione della relazione che è maturata nel tempo, condivisa dal sé e da chi è morto/a. Ciò che era vero ed autentico riguardo alla relazione dura nel tempo.

E, davvero, si dice veramente che un’entità amata diventa un angelo sulla spalla. Questo è spesso vero, soprattutto per genitori e figli. Dove c’è stata devozione da parte dei genitori, ci sarà veramente un’energia che rimarrà con l’amato figlio. Se quel figlio riesce a ricordare di chiedere la sensazione di quell’amato essere, nella mente conscia può arrivare un grande conforto.

Questo è un suggerimento molto soggettivo e non ci aspettiamo che tutti riusciranno ad affrontare questo. Ciò nonostante, è così, per quanto ne sappiamo. Certamente, questo strumento è consapevole di diverse entità che sono accoccolate dentro il suo cuore, grazie alla devozione che hanno avuto per lei e la devozione che lei ha avuto per loro. Sua madre, suo padre e colui noto come Don (Elkins), soprattutto, riposano comodamente e intimamente nel vero centro del suo cuore, una parte della sua forza, una parte delle sue radici ed una parte di ciò che la rende chi è. C’è una dinamica che la fortifica per il lavoro.

E incoraggiamo tutti quelli che hanno avuto delle perdite, ad entrare in contatto con la relazione che rimane, se potete, dove c’è forza. Quelle entità credevano in voi; vi supportavano e vi incoraggiavano e lasciano ancora quella comprensione con voi. Avvantaggiatevene. Non allontanate forzatamente i ricordi delle persone amate. Anzi, apprezzate ognuno dei vostri antenati, non solo con la memoria, ma magari anche con la conversazione.

È spesso utile avere una conversazione immaginaria, che è, forse, non così immaginata, quando ci sono cose nella vostra mente ed avete trovato qualcuno che ha attraversato la porta della morte d’aiuto. Parlate loro ora. Potreste dover immaginare quello che dicono o potrebbe venirvi in mente come una conversazione reale.

In un certo senso, siete in grado di fare questo con chiunque abbia vissuto in qualunque momento e sia entrato in contatto con la vostra vita. Quando vi connettete una volta con qualcuno, quella connessione esisterà eternamente. Potete aver fiducia in questo. Non c’è perdita attraverso la morte, tranne la perdita della compagnia del corpo fisico dell’entità con cui eravate soliti stare.

Questo non rende facile dire addio ad una persona amata. E certamente, come colui noto come B2 diceva prima, nel caso di qualcuno come colei nota come V, dove è mancata la sua gemella, c’è una perdita, sebbene difficile da quantificare, fisica così come una perdita metafisica. Perché quell’entità era V nel senso del DNA unito. Ed è abbastanza difficile sperimentare una simile morte quando si è gemelli identici. Anche un gemello dizigotico, che in questo caso era la relazione, ha un collegamento unico con il suo gemello e di conseguenza la perdita di un gemello è particolarmente difficile. È come se qualcosa fosse strappato da voi e c’è una ferita che sanguina. Anziché sangue nel senso fisico, c’è il sangue del cuore, che è l’emozione. Queste emozioni sono state ferite e c’è un disagio sanguinante e doloroso derivante dallo shock della perdita.

Il Creatore non lascia nessuno dei Suoi amati figli senza conforto. Questa fonte di conforto inizia con il sistema di guida che è una parte del vostro essere. Il vostro sé superiore aspetta che sia chiesto il suo aiuto. Questo strumento (Carla) chiama quel sé superiore lo Spirito Santo. Suggeriamo che, in qualsiasi modo chiamiate il vostro sistema di guida, quando affrontate la morte, dovete, in modo molto centrale, accedere alla vostra guida e ricordare di chiedergli notizie.

Se siete afflitti vi muovete molto velocemente. Intraprendete un viaggio molto velocemente, più veloce di quanto andiate normalmente. È un viaggio che tutti intraprendono quando c’è un cambiamento di qualsiasi genere, buono o cattivo dal punto di vista del vostro sistema di valori.

Quell’entità che se n’è andata ha cambiato tutto perché quelle energie vengono ora portate fuori dalla vostra equazione personale. Quando è qualcuno molto vicino a voi soprattutto, questo lascia un buco tremendo. Nessuno può sostituire la compagnia o l’affetto che quell’entità aveva per voi, perché due singole persone si relazionano in un modo unico.

Quindi, quando tentate di aiutare qualcuno che ha avuto una perdita, potete certamente distrarlo con la vostra presenza e confortarlo con la vostra gentilezza, il vostro affetto e le vostre buone parole. Questi sono i doni sostanziali da offrire ad un’entità che ha subito una perdita. Tuttavia, non potete sostituire quell’entità che è andata oltre. Solo i processi del tempo permetteranno all’entità in lutto di recuperare con gli enormi cambiamenti che ha sperimentato.

Vediamo dai ricordi di questo strumento che, quando è morta sua madre, è stato in modo improvviso. La morte è stata immediata e indolore, e questo strumento sapeva che sua madre aveva sperato di lasciare l’incarnazione prima che i processi dell’età anziana le avessero portato malattie e perdita di facoltà.

Questo strumento è stata la persona responsabile della creazione del servizio per onorare sua madre ed è stata esecutrice testamentaria di quell’entità. E così, non appena l’evento si è verificato, questo strumento si è ritrovata rinchiusa per molti giorni nella creazione del servizio commemorativo, del riunire la famiglia e di spostarsi attraverso i processi della chiusura che sono terminati con la conclusione del servizio commemorativo. È stato poi compito dello strumento mettere a posto una situazione finanziaria terribilmente complessa e difficile, e, gradualmente e gentilmente, cominciare a sistemare gli affari terreni di sua madre.

Nel processo di tutte queste cose, questo strumento non era afflitta. Era così consapevole del desiderio di sua madre di proseguire verso la vita più ampia, mentre stava ancora bene, che l’unica emozione che questo strumento provava era felicità ed era compiaciuta per sua mamma.

È stato mesi dopo, quando questo strumento si trovava all’ospedale per subire un intervento chirurgico, che è finalmente riuscita a sentire la mancanza della presenza di sua madre, di essere afflitta e dare il via a quel processo di risanamento che era stato in sospeso così a lungo, dato che gli eventi si erano succeduti troppo velocemente, perché le sue emozioni rispondessero.

Una cosa che le entità che desiderano aiutare una persona in lutto possono fare è lasciare a quella persona il tempo e l’espressione che sono appropriate per quella persona, nell’elaborare il processo di lutto e di chiusura. Alcune entità possono farlo entro diversi dei vostri mesi. Altre entità non riescono a superare il processo in meno di qualche anno. E ogni tempo, ogni scelta di un modo per attraversare il processo è corretto per quell’entità.

Di conseguenza, potete confortare qualcuno che è afflitto semplicemente ascoltando, affermando e comprendendo. Anche se sentite che, forse, questa persona la sta prendendo troppo duramente o forse volete che ci sia qualcosa che potete fare per facilitare le cose, vi incoraggiamo a lasciare che le entità abbiamo il loro momento difficile. Quello potrebbe essere il loro modo migliore di attraversare il processo.

Non è necessario che questo processo sia agevole. È d’aiuto, in mezzo a qualunque sconforto la persona afflitta si trovi, per quella persona sapere e sentire che siete con loro, che li ricordate nelle preghiere e che il vostro cuore pensa a loro e manda messaggeri d’amore e luce.

E quelle piccole volte, quei minuscoli secondi di ricordo che giungono a quelli che amano, [sono utili]. Certamente ora che questo strumento (Carla) è consapevole di colei nota come V e della sua perdita, ci sarà un flusso costante di pensiero che vanno verso di lei, perché questo strumento ha un ciclo di ricordi che ricorre, forse, tre o quattro volte al giorno.

Usate quella parte di voi che ricorda e manda quei pensieri all’esterno senza dirlo a nessuno o prenderla in modo così serio come dirlo a voi stessi. Ogni volta che si pensa a quell’amica amata che ha avuto una perdita, mandatele una preghiera.

E lo stesso è vero se voi subite una perdita e volete pregare per essere con l’entità che è morta. Nella preghiera, tutto avviene in un momento. Quando pensate alla preghiera, questa è offerta a chi si trova nei piani interni, e si muove attraverso i processi della morte e della trasformazione. Non c’è perdita di tempo. Non c’è intervallo. Quando pregate, quel pensiero raggiunge la sua meta e l’aiuto è immediato. Sappiate che l’aiuto è immediato, ogni volta che pregate.

Abbiate fiducia, perché la risposta è protetta dentro il vostro stesso sistema di mente, corpo e spirito. Avete il conforto con voi, tanto vicino quanto la mano di questo strumento sul suo seno. Mentre tocca la pelle sopra il suo cuore, a quella preghiera è già stato risposto. Nel tempo che ci vuole per formare il pensiero, l’aiuto è già in arrivo.

Bussate e vi sarà risposto; chi cerca trova; domandate e vi sarà risposto. Questi sono fatti metafisici. Contate su di loro. Vi consoleranno.

Non li potete provare. Potete solo “conoscerli”. E colui noto come B2 saprà esattamente cosa vogliamo dire [3]. Conosceteli. Saranno d’aiuto per qualcuno.

Ciò che vedete come emozione difficile è ciò che deve accadere affinché quell’entità che è in lutto attraversi il processo adeguato. Quindi, vedete cosa potete fare per far sì che vada bene che quell’entità si senta a disagio, sia inconsolabile e triste. Rimanete nell’accettazione di ciò che è. Poiché voi non siete disturbati o distratti a causa delle emozioni dell’entità in lutto, quell’accettazione si regolerà con chi si affligge. Oltre a quello è semplicemente questione di lasciare che quella persona attraversi il processo a modo suo, alle sue condizioni e con i suoi tempi.

(La prima parte del nastro termina)

(Canalizza Carla)

Ci avete chiesto cosa sembra il processo, dalla posizione di vantaggio del tempo/spazio. Siamo felici di darvi delle informazioni a questo proposito. Dobbiamo raccogliere e scegliere un po’, perché non vogliamo infrangere in alcun modo il vostro libero arbitrio.

Dal punto di vista del tempo/spazio, un’entità fuori dell’incarnazione sceglie di entrare nell’incarnazione e sceglie poi di lasciare l’incarnazione in quasi lo stesso spazio [4]. Perciò è come se ci fosse una bolla d’incarnazione che è stata creata dal sé superiore e dal Sé, accordandosi su quello che l’incarnazione dovrebbe realizzare dal punto di vista del servizio e dal punto di vista dell’apprendimento, quale karma dovrebbe essere equilibrato e quali relazioni dovrebbero nascere per creare l’appropriata sofferenza per l’incarnazione.

Dalla posizione di vantaggio del tempo/spazio, poi, quando un’entità ritorna al sé più grande o al flusso d’anima, come questo strumento ha chiamato il sé più grande, c’è quella sensazione di non essere mai stati via, che si prova quando andate a trovare vecchi amici che sono stati lontani per anni. In qualche modo riprendono esattamente dove avevano smesso, se è una buona relazione. E per il vostro flusso d’anima, il tu che ritorna a quel flusso non è affatto il figliol prodigo, anzi è l’eroe che ritorna.

Ognuno di voi ha moltissimo coraggio e lo avete dimostrato assumendo l’incarnazione. È un rischio elevato. Potreste dimenticare di risvegliarvi. Potreste dimenticare di compiere la vostra missione. Potreste saltare [l’elaborazione] delle lezioni che volevate imparare.

Quando ritornate da un’incarnazione ed osservate lo schema che avete creato, potreste scoprire di aver mancato alcune opportunità che, con il senno di poi, vi dispiace aver perso. Ciò nonostante, ogni incarnazione è perfetta. Non ci sono errori.

E quando ritornate a casa da questa esperienza illusoria della vita sulla Terra, c’è una pienezza nella vostra esperienza che non c’era prima. Avete aggiunto al sé esperienze che non conoscevate, mentre eravate incarnati. Ed avete dato un raccolto di nuove informazioni all’uno infinito Creatore. È un momento di gioia. Ed è come se non ve ne foste mai andati.

C’è, nel processo della morte, una cosa finale che diremmo ed è che c’è un incrocio nell’entrata all’infinito intelligente o vita più ampia, come lo ha chiamato questo strumento, dove la morte ha avuto luogo e la volontà dell’entità che è appena morta è ancora connessa con il sistema di credenza della vita. Quindi, le entità tenderanno a vedere qualsiasi cosa speravano di vedere o si aspettavano di vedere nel momento della morte. Per le entità che sono Cristiane, quella visione può includere colui noto come Gesù, colei nota come Maria, la madre di Gesù, o altri santi o entità entro la storia Cristiana che siano stati significativi e a cui sono state offerte preghiere su base continua per tutta la vita.

Per quelli che non hanno la tendenza a focalizzarsi sulle personalità, possono non esserci visioni. Può semplicemente esserci il cambiamento di ambiente come se usciste da una stanza ed entraste in un’altra senza perdita di tempo o coscienza di alcun genere.

Il punto della morte sembra un istante nello spazio/tempo, nella realtà terrestre. Tuttavia, dal punto di vista del tempo/spazio, quel momento della cosiddetta morte, può impiegarci un po’, può sollevare un po’ di spazio nel tempo/spazio mentre i vari fili ed aspetti del sé vengono raccolti in modo rilassato, agevole, facile e non precipitoso.

Una volta che il sé è stato raccolto, tutti i legami fisici sono stati completati ed è stata trovata la chiusura, quella parte del sé che vuole rimanere con le amate entità rimaste indietro fa così e l’entità stessa si riunisce al flusso d’anima

Di nuovo, entrando in comunione con il sistema di guida, il sé determina quale risanamento sia necessario. Alcune incarnazioni lasciano l’entità un po’ a pezzi, parlando fisicamente, e viene compiuto un risanamento energetico.

Diversamente dalla guarigione terrestre, questa è questione di lasciare che le cose si riequilibrino, anziché far qualcosa energeticamente ed attivamente. C’è un lasciare che l’aiuto arrivi e, di nuovo, per questo ci può volere una quantità di spazio – ciò che chiamereste tempo - ragionevolmente sostanziale affinché si realizzi.

Una volta che il processo di risanamento è stato completato, c’è un periodo di tempo per contemplare ciò che il Creatore fa nascere più profondamente da quel flusso d’anima. Come servirete ora? Come punterete le lezioni che continueranno a portarvi in una situazione sempre più chiara ed equilibrata nel vostro sistema energetico? Poi è tempo di pensare a quello che avverrà dopo.

Naturalmente, in questo periodo di tempo fra la vostra gente, è alquanto probabile che quelli che moriranno riusciranno ad essere promossi e quindi le scelte di cosa fare dopo, vengono drammaticamente ampliate.

Crediamo che questo sia un buon posto per fare una pausa e chiedere se ci sono domande supplementari o se c’è qualsiasi altra domanda che vorreste porre ora.

B2: In che modo è diverso il processo del raccolto dal processo della morte? Hai appena parlato della promozione ed altre opzioni, così che se si fanno i cambiamenti dalla forma fisica alla forma metafisica attraverso la morte o dalla forma fisica a qualunque cosa risulti dal corpo di quarta densità, non vedo quale differenza ci sia.

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Il processo di promozione è diverso dal processo della morte e rinascita perché, come abbiamo detto, quando si viene promossi si ha una quantità maggiore di possibilità, dal punto di vista delle opzioni disponibili.

Se si sta morendo e non si è ancora pronti per la promozione, vale a dire, se ci si trova nel mezzo del ciclo e la promozione non è generata dalle energie dell’essere nel momento della morte, allora le opzioni implicate sono quelle di rimanere nei piani interni o di entrare nell’incarnazione di terza densità sul pianeta Terra una volta ancora.

Se si è in grado di generare le energie della promozione per mezzo del proprio stato mentale, diciamo, o stato del cuore, nel momento della morte, si attraversa l’esperienza del normale momento della morte, l’esperienza del risanamento e, quando tutto ciò che è avvenuto, il sé superiore e il sé possono decidere insieme che è tempo di percorrere i passi della luce e di vedere se si può essere promossi.

Ora, questi passi di luce sono un modo [di dire] che è stato inventato dalla parte di questo principio noto come il gruppo di Ra, per cercare di descrivere un’operazione molto meticolosa, sorvegliata attentamente da amici invisibili, in cui ad un’entità viene dato un costrutto di diverse gradazioni di luce fino al livello più elevato della terza densità e l’inizio con il livello più basso della quarta densità.

Le gradazioni sono mostrate in modo uniforme, così che non c’è un senso di: “Oh, mi sto avvicinando alla quarta densità ora, devo passare”. C’è semplicemente un invito a camminare nella luce fino a che la luce diventa troppo forte. Poi, si suggerisce di fare un passo indietro e di fermarsi per vedere se è la miglior luce possibile per voi, che vi dà il miglior conforto e il miglior senso di gioia.

In un certo modo, [il processo della promozione] è cercare il posto cui appartenete, se accettate quel concetto.

Una volta che avete deciso che quello è il posto in cui vi sentite più a vostro agio, vi viene poi offerta l’informazione riguardo al fatto se siete stati promossi nella quarta densità oppure no. Se siete stati promossi nella quarta densità – e qui è dove dobbiamo essere alquanto vaghi riguardo al processo – vi viene offerta la visione per la prima volta di questa nuova densità ed il vostro posto. Siete ancora voi stessi, avendo lasciato cadere quei pezzetti di personalità che avevate nell’incarnazione perché sarebbero stati utili. Ciò nonostante, siete essenzialmente ed inequivocabilmente voi.

E scoprite che nella quarta densità, le entità sono facili da leggere. Conoscete tutti. Anche prima di assumere l’incarnazione di quarta densità, diventate consapevoli di un ambiente drammaticamente mutato. Vi trovate ancora fra le incarnazioni a questo punto, ma vi siete ora spostati nella quarta densità ed avete spazio per arrivare a sentirvi a vostro agio prima di scegliere ciò che volete fare.

Dalla posizione di quarta densità, le vostre opzioni sono più grandi che nella terza densità. nella quarta densità, siete in grado di scegliere con quale gruppo d’entità volete lavorare. Potete scegliere di essere un errante e di tornare immediatamente indietro nella terza densità, come colui noto come B2 ha fatto una volta quando era stato promosso dalla terza densità di questo pianeta con pochi amici, solo per scoprire che la sua preoccupazione per la sua amata tribù del genere umano non lo avrebbe lasciato riposare fino a quando non avesse fatto del suo meglio per chiamare tante persone che lo seguissero verso la vita più ampia, verso viste più ampie ed accresciute opportunità per il servizio e per l’apprendimento, quanto poteva.

Avete l’opportunità di rimanere nella quarta densità e di procedere con i vostri studi. Avete l’opportunità di spostarvi nei regni invisibili, come li chiama questo strumento (Carla), o i piani interni della quarta densità che sono molto più sottili e colmi di un numero maggior di interessanti mix d’entità da cui imparare dell’ambiente dei piani interiori della terza densità, a causa della diversa natura della luce in quella densità e delle possibilità di informazioni che sono molto più ricche.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

B2: Per essere stati vaghi, è stata una buonissima risposta. Un’altra cosa: nell’esperienza di premorte, molte persone hanno visioni di una città cristallina di luce. In realtà l’ho vista anch’io, ma non in un’esperienza di premorte. Viene vista sempre più frequentemente. Mi potete dire che cos’è?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Di nuovo, dovremo rimanere vaghi. Tuttavia possiamo dire qualcosa riguardo a questo costrutto.

Il costrutto è precisamente questo: è la consapevolezza della quarta densità nella mente di moltissime persone, troppe persone per farla rimanere una visione privata. Non è la quarta densità stessa. Non il pianeta Terra stesso. Sono informazioni che sono codificate in un certo modo che è caratteristico dei cristalli. Viene costruito giorno per giorno, dal punto di vista della vostra esperienza di spazio/tempo, grazie alle persone che hanno cominciato ad essere promosse ed hanno iniziato un’esistenza di quarta densità. Quest’esistenza e questa Terra di quarta densità sono invisibili per [loro] scelta, così che non si rechi disturbo alle entità di terza densità che stanno ancora utilizzando la terza densità del pianeta Terra.

Fino a quando sul pianeta Terra gli schemi di terza densità non saranno stati completati, l’esistenza delle entità di quarta densità non sarà resa ovvia e manifesta. Ciò nonostante, questa energia, queste essenze e questa nuova Terra sono molto reali.

Poiché per la mente umana è impossibile concepire due Terre che si compenetrano l’una con l’altra e non si preoccupa dell’esistenza di nessuna delle due in alcun modo, si verifica il costrutto. È un costrutto della coscienza di massa, molto simile a quello degli UFO ed esprime una realtà che va oltre la comprensione cosciente della mente umana, ma non oltre la consapevolezza inconscia della tribù del genere umano come complesso.

Immaginate quanto è potente la quarta densità, mentre compenetra la terza densità in questo periodo di tempo. è almeno tanto reale quanto la terza densità che sembra essere la somma della realtà a quelli che hanno occhi fisici. Quindi, deve essere espressa.

E per quelli che hanno contatto con tutto tramite la loro mente più profonda, ci saranno alcune versioni di questa visione che possono apparire. E questo aumenterà dal punto di vista del numero delle persone che sono in grado di vedere e persino, come colui noto come B2 ha detto, in grado di andare là e di lavorare con quelle informazioni.

B2: Va bene. È da tanto che parlate. Come sta lo strumento?

Siamo quelli di Q’uo, e siamo felici che tu abbia posto questa domanda, fratello mio. È indubbiamente il momento di abbandonare il controllo di questo strumento e di dire arrivederci a lei e al gruppo.

Ringraziamo ognuno di voi per la chiarezza e la dolcezza della vostra natura, per la bellezza delle vostre vibrazione e per averci chiesto di unirci alla vostra meditazione. Vi ringraziamo poiché riusciamo a condividere le nostre umili parole con voi. vi chiediamo di nuovo di accoglierle con leggerezza, di usarle se potete e di lasciarle indietro se in qualche modo vi preoccupano.

Grazie per questa sessione di ricerca. È stato un piacere. Siamo a voi noti come il principio di Q’uo. Vi lasciamo nell’amore, nella luce, nel potere e nella pace dell’uno infinito Creatore. Adonai, amici miei. Siamo Q’uo.

Note:

[1] Si possono trovare molte informazioni sull’Hospice in questo sito web: www.hospicecare.com. Se si vogliono avere ulteriori informazioni, si può fare una ricerca sul web con “hospice”.

Ndt Hospice è un termine che viene utilizzato anche in italiano. Si tratta di reparti che si possono trovare negli stessi ospedali, oppure in sedi distaccate, dove vengono ricoverati i malati terminali. In questi reparti viene praticata esclusivamente la terapia del dolore, vengono cioè somministrati farmaci atti ad alleviare il dolore affinché il malato possa raggiungere il momento della transizione senza soffrire troppo.

[2] Carla morì dopo che i suoi reni vennero meno quando aveva 13 anni. Fu rianimata approssimativamente due minuti dopo dal personale sanitario.

[3] Nella trascrizione datata 26 Febbraio 2006, per conto di B2 Jim ha posto ai Q’uo la seguente domanda: “Abbiamo bisogno di qualche notizia riguardo al modo in cui ottenere un linguaggio del cuore che sia comprensibile a B2, che gli permetta di condividere quello che sente con se stesso e con gli altri.” Parlando di “quella parte di te che pensa con il cuore,” hanno detto i Q’uo, “Quella parte di consapevolezza, mentre non è affatto intellettuale, è estremamente intelligente. Di fatto, anziché del pensiero, il suo potere è un potere di conoscenza.” B2 partecipava anche al circolo di ricerca nella sessione di oggi.

[4] Carla: Questa espressione mi ha lasciata perplessa. Tuttavia, dopo aver riflettuto, mi è venuto in mente che se il tempo/spazio è reciproco allo spazio/tempo come presuppone Larson, allora, teoricamente, il loro spazio è un fiume che fluisce solo in un senso, proprio come il nostro tempo, mentre il loro tempo è un campo, proprio come il nostro spazio.

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Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2006/2006_0305.htm

Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste

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