)*(Stazione Celeste)

-L/L Research-

 

Sunday Meditation

 

 

 

 

MOMENTI DIFFICILI

Q’uo attraverso Carla L. Rueckert

8 Ottobre 2006

Domanda del Gruppo: Questa settimana la domanda ha a che fare con il riequilibrio dei nostri centri energetici e il proseguire sul sentiero di ricerca quando sembra difficile. Quando sentiamo disperazione, dubbio, oscurità, sembra che non ci sia nessuna buona ragione per continuare. C’è qualche modo in cui il ricercatore spirituale possa ritrovare l’equilibrio durante questi alti e bassi? C’è qualcosa che indichi quando stiamo cercando nella giusta direzione? O dovremmo accelerarlo e prenderlo come viene e fare il meglio che possiamo con la ricerca e il riequilibrio? Che cosa ci può dire Q’uo a proposito dei principi spirituali cui dovremmo prestare attenzione mentre tentiamo di equilibrare i nostri centri energetici?

(Canalizza Carla)

Siamo quelli del principio a voi noto come Q’uo. Saluti nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore, al Cui servizio veniamo a voi oggi. Grazie per averci invitati al vostro circolo di ricerca. È nostro privilegio essere invitati. Vi chiediamo, come sempre, di preservare i vostri poteri di discernimento nell’ascoltare le nostre idee e pensieri. Se non sono per voi, per favore scartateli e proseguite. Questo ci permetterà di parlare liberamente senza essere preoccupati di infrangere il vostro libero arbitrio. Vi ringraziamo moltissimo per questa gentile considerazione.

Diamo a questo strumento la visione di una strada aperta e vuota. La strada ha una sorta di vitalità in sé. Quasi canta con l’energia. Nel momento in cui comparite su questa strada, potete sentire la sua energia e sapete di essere in contatto, in qualche modo, con la magia.

È una strada teoretica e mistica, non una strada in un posto vicino a voi. È una strada d’energia. Quell’energia, quella lunga strada vuota che canta con il suo potenziale, è il sistema dei chakra che si allinea con il vostro corpo fisico ed è l’artefice di quel corpo fisico. Nella sua composizione, ha potere a sufficienza che la guarigione si può ottenere utilizzando quell’energia e offrendo al corpo energetico o al corpo dei chakra l’opportunità di scegliere una sistemazione delle vibrazioni diversa dalla tipica impostazione dei chakra.

In questa visione del corpo energetico come strada, non si possono vedere i colori dei centri dei chakra. Così, forse, possiamo porre i vari [nessi] dei punti d’ingresso dell’energia dicendo che qui e là, lungo la strada, sono collegate una serie di centrali energetiche. L’energia nella centrale rossa, se bloccata, non andrà oltre. Se non è bloccata nella centrale rossa, si sposterà lungo la strada in modo pieno e libero verso la centrale del chakra del raggio arancione. E se in questo nesso d’energia va tutto bene, l’energia si sposterà liberamente e pienamente verso il raggio giallo. E se davvero l’energia è libera, si sposterà nel cuore aperto.

Quando l’energia raggiunge il cuore, subisce una potente trasfigurazione. Il centro del lavoro spirituale si trova nell’apertura del cuore. È da questo punto sulla strada che crediamo che questa domanda possa essere osservata in modo più appropriato.

Innanzi tutto, lasciateci completare la descrizione del sistema dei chakra con cui questo strumento è familiare. Il centro che si trova accanto a questa linea di potere [nessi] è il centro energetico del raggio blu. Qui si fa pratica e si comincia a essere comodamente in grado di abitare regni di fiducia, onestà e comunicazione e la capacità di provare vera compassione che è mescolata con saggezza. Nell’entità che lavora con il raggio blu questo crea una straordinaria sensazione di sicurezza così che gli altri sentano di poter esprimere le proprie opinioni senza essere giudicati severamente.

Il centro energetico del raggio indaco è il nesso d’energia successivo lungo questa strada. È la sede di chi sta tentando di trovare riposo dalla stancante ricerca. È il chakra in cui la fede è l’atteggiamento caratteristico e in cui il lavoro nella coscienza può essere fatto. Una volta che il ricercatore spirituale tipico scopre le possibilità di avanzare spiritualmente in modo maggiore, comincia a stabilire mete per il sé. Comincia a desiderare per il sé un certo grado di maturità spirituale.

Da quest’aspettativa del sé arriva una profusione di catalizzatore. Il sé, che giudica il sé, può talvolta essere molto severo, specialmente se il sé giudica il sé in modo iniquo o severamente in primo luogo, così che la giustizia non è parte del giudizio.

La meta tipica, allora, è fare il lavoro nella coscienza e ci si immerge in quel lavoro desiderosi di diventare ancor più consapevoli, ancor più ben realizzati come entità, come anima. Tuttavia l’energia che fluisce lungo questa strada energetica è parte della creazione come complesso. Non comincia né termina con voi. Vi trovate nel suo flusso e il vostro corpo energetico assorbe l’energia dal raggio rosso e la sposta attraverso tutti i chakra, verso l’alto attraverso la sommità del capo e di nuovo fuori verso l’infinito Creatore in un interminabile ciclo d’energia che è infinito ed eterno.

Non è per mancanza d’energia vitale che attraverserete la porta della morte. È perché è tempo che il vostro veicolo fisico si ritiri e che voi prendiate il vostro corpo energetico e vi spostiate in avanti come coscienza e anima in quel corpo.

Tuttavia il corpo fisico è tutto tranne che privo d’importanza. L’errore più comune fatto da chi sta tentando di progredire spiritualmente, secondo la nostra umile opinione, è tentare di muoversi più velocemente di quanto si possa muovere l’organismo fisico, mentale ed emozionale. Per il neofita spiritualmente risvegliato, c’è un illimitato entusiasmo per le nuove tecniche che aprono il mondo interiore cui è stato dato uno sguardo e che adesso è diventato un oggetto del desiderio. C’è la tendenza ad arrivare e spingere.

Vi chiediamo di considerare di smettere di spingere e di essere più efficaci, con un atteggiamento più leggero, più gentile e più paziente verso il sé cui state chiedendo di attraversare questi momenti difficili. Perché in un certo modo, quando un’entità comincia a modificare il suo stile di vita per includere del lavoro con il silenzio e con il tentativo di diventare consapevole in ogni momento che passa, di quel momento nella sua infinità di possibilità, il corpo, la mente e le emozioni protestano.

Era comodo essere addormentati spiritualmente. Adesso il sé chiede al corpo di sedersi e di non fare nulla per dei periodi di tempo in meditazione. Il corpo reagisce, talvolta violentemente. Possono esserci sensazioni di nausea, emicranie, formicolii nel corpo o una sensazione che il corpo si dilati. Il corpo è agitato e non capisce che cosa gli viene chiesto di fare. Non guarda niente. Non fa niente. Che cosa succede?

Perciò, proprio all’inizio di una pratica di meditazione, bisogno avere a che fare con il corpo stesso. Alla fine il corpo si sentirà a proprio agio seduto quietamente in meditazione per periodi tempo. Davvero, il corpo alla fine potrà arrivare a dipendere sul riposo di questi momenti quieti e di questa comunione con il divino.

Anche l’aspetto mentale dell’inizio di una pratica di meditazione e consapevolezza può essere pesante. Il percorso consueto è che la mente trovi ragioni per non far pratica in un certo giorno o a una certa ora. O può, quando vi sedete a meditare, evocare immagini che disturbano. Questo perché, proprio sotto la superficie della coscienza, si trova un’ampia area di emozioni, sensazioni e pensieri digeriti a metà. Quando queste sensazioni e pensieri vengono replicati e ripetuti nel vostro comportamento interiore, parlando soltanto di pensieri e immagini mentali, quelle idee e quei pensieri che avete ripetutamente intrattenuto diventano forme pensiero.

Quando entrate in meditazione, queste forme pensiero possono nascere nella vostra coscienza come immagini vaghe. Se tutti i vostri pensieri ripetitivi fossero positivi, sareste allora accolti da cherubini e angeli. Se, per contro, i vostri pensieri ripetitivi si sono basati sulla paura, vedrete allora immagini spaventose. Non conosciamo nessun modo più veloce per spiegarvi quanto siano importanti i vostri pensieri se non condividere questo particolare fatto.

Sensazioni di disperazione, depressione e oscurità sono assolutamente necessarie per il ricercatore che desidera attraversare la raffineria e far sì che quel fuoco raffinatore purifichi lo sporco che ricopre le gemme nascoste nei minerali grezzi. Ognuno di voi si è programmato momenti di sofferenza intensa che culminano in varie scelte. Man mano che vi avvicinate a tali momenti difficili, ciò che veramente aiuta a regolarizzare la vostra risposta è la memoria o il ricordo del dono che questo rappresenta. Voi e il vostro sistema di guida avete creato questo momento difficile. Ci si aspettava che la sofferenza sarebbe stata una parte dello schema che vi avrebbe scosso da vecchie abitudini di pensiero e sareste stati in grado di percepire opzioni diverse da quelle che erano state sperimentate nel passato in modo ripetitivo.

Quando una tale sofferenza sopraggiunge, allora, incoraggiamo una svolta della mente, così che la difficoltà è abbracciata e ringraziata. Una volta che vi rendete conto di avere un dono, allora lo potete aprire con un senso d’anticipazione e impazienza di vedere in che modo la parte migliore e più elevata di voi può reagire.

La disperazione è spesso un blocco nei chakra più bassi, ma raramente è semplice quanto un problema di un chakra. Il nocciolo della disperazione è un giudizio contro il sé. L’entità che è presa nella rete della disperazione guarda il mondo e non vede nulla di bello. È incapace di uscire dalla campana di vetro di un’esistenza interiorizzata. Non c’è aria in una campana di vetro. Quando un’entità non sente che c’è una bellezza qualsiasi nella vita, il blocco avviene immediatamente. La soluzione è così semplice che siamo apologetici nell’offrirvela. La soluzione all’essere in una campana di vetro di personalità è lasciare la campana di vetro.

Durante questo fine settimana, colui noto come R si è preso un giorno e una notte per andare a immergersi nella campagna e nella saggezza della terra, degli alberi, del vento, del sole e delle stelle. Oggi, parlando nel circolo, quest’entità ha parlato di come non abbia idea del perché funzioni per lui andare in ritiro per una giornata, ma quando ritorna in qualche modo la terra lo ha risanato. E noi diciamo che è vero che c’è del risanamento nella terra, ma diciamo anche che colui noto come R e la terra conosciuta come Avalon [1] si sono guariti a vicenda.

Uscire da una campana di vetro di coscienza interiorizzata è un’esperienza molto liberatoria e ogni entità brama la capacità di sfuggire al sé. La soluzione a una tale brama è cominciare a rilasciare la presa che avete su voi stessi. Che cos’è importante riguardo alla vostra identità? Esaminatelo, perché potrebbe essere un blocco. O potrebbe essere, in futuro, un’occasione che potrà renderlo un blocco. Quando siete preoccupati riguardo a quello che pensa la gente, questo soffoca quella libertà di pensiero che considera tutte le opzioni.

Abbiamo parlato soprattutto della parte negativa dell’oscillazione da negativo a positivo a negativo e così via, a causa del fatto che la maggior parte delle entità non obietta nel sentirsi ispirata molto positivamente o estatica. Tuttavia, è una domanda valida chiedere dell’oscillazione fra gli estremi, che cosa può indicare e come si può riportare in una configurazione più che disciplinata ed equilibrata.

Fino a un certo grado, è perfettamente naturale che ci sia una mutevolezza nell’umore. Che sia semplicemente parte di un naturale ciclo vitale, dove in alcuni giorni c’è uno spirito forte più che in altri, sia che altri fattori siano implicati, per le entità è naturale e normale procedere in cicli sentendosi in modo positivo fino a sentirsi in modo alquanto negativo e di nuovo da capo.

E non crediamo che questo è ciò che colei nota come M chiedeva. Era preoccupata, crediamo, che le esperienze troppo estreme nel flusso di una persona indichino che c’è forse qualcosa di tossico che deve essere riportato in controllo. E noi diciamo a colei nota come M che va bene procedere con calma e gentilezza nel tentare di imbrigliare il sé. Incoraggiamo un atteggiamento d’osservazione e amicizia con il sé che esprime questi stati d’animo.

Ogni entità è un’entità complessa composta di una coscienza che è l’osservatore della vita e varie parti di superficie dell’involucro di personalità che si comporta bene. La meta dell’osservatore non è necessariamente cambiare il comportamento. La meta dell’osservatore è capire il comportamento e sperimentare gli effetti di quel comportamento.

Non siete semplicemente quelli che agiscono. Siete l’entità che ha chiesto al sé di fare questo o quello. Siete il critico che osserva come fate questo o quello. Avete molti ruoli dal punto di vista di come la vita vi capita, perché è veramente un sistema di feedback ed è a quel proposito che incoraggiamo la consapevolezza, quanto vi trovate in extremis, vale a dire è soprattutto importante ricordare di osservare e di essere un amico di quell’entità che contiene tutte quelle emozioni oscure e difficili.

Quando con voi stessi siete in buona compagnia, avete la sensazione di essere più capaci di muovervi attraverso le energie che sperimentate. Non siete indifesi. Non siete una vittima. Siete un’entità che osserva lo sconvolgimento di una grandissima tempesta che si abbatte sulle emozioni e sui chakra. Il vostro lavoro è osservare e sperimentare, non giudicare o cambiare qualcosa.

Quando guardate voi stessi da un punto d’osservazione d’amore incondizionato, comincerete ad auto-correggere il comportamento estremo perché sarete riusciti a interrompere il vecchio schema che agiva da fattore scatenante della disperazione. Non possiamo dire quale sia lo schema. È diverso per ogni entità e  per ogni situazione. Vi incoraggiamo semplicemente a notare quei momenti in cui vengono innescate sensazioni estreme.

Quando comincerete a raccogliere dati, inizierete a vedere lo schema della vostra particolare distorsione. Riuscirete a vedere di più come siete inibiti e dove si blocca quell’energia.

Un ultimo pensiero prima di lasciare questo soggetto è che non è particolarmente utile applicare l’intelletto e i poteri dell’analisi per l’auto-analisi fino a che non scoprite che il sé dentro di voi è amorevole, perspicace e compassionevole. Molte sono le entità che sentono in profondità dentro di loro di non essere degne di andare oltre un certo punto. Siate consapevoli di essere degni. Siete una pare dell’infinito Creatore. Quando avvertite queste sensazioni di non essere degni, sedetevi con loro, siate un amico per loro e portate il vostro spirito a casa nella pace e nell’amore.

Quanto vi imbattete in momenti difficili, vedetevi come una persona a pezzi. Non se n’è persa neanche una briciola, ma siete a pezzi. Perciò, gentilmente, la consapevolezza che contiene l’involucro di personalità va in giro e raccoglie i pezzi, poi quella coscienza che voi siete aspetta il momento e il Creatore che incolla di nuovo tutti i pezzi e vi rende migliori di prima.

Siete più resistenti di quello che pensate, amici miei. Siete degli esseri molto potenti e magici. Vi onoriamo. Vi offriamo il nostro amore e lasciamo questa domanda con amore, perché non è una domanda cui si può rispondere completamente, non importa quante volte si tenti di parlarne.

Portare il sé che sembra essere il sé al punto d’incontro con il sé che è stato lì tutto il tempo è un affare delicato. Non si vuole annientare la personalità. La personalità è l’interfaccia con il mondo. Per contro, non si vuole essere quella personalità quando si può essere quel sé essenziale che è la coscienza.

Chiediamo se ci sono altre domande adesso. Siamo quelli di Q’uo.

R: Io ho una domanda, Q’uo. Vorrei chiedere se ci sono molti lettori dei libri della Legge dell’Uno e di molte delle canalizzazioni che voi avete aiutato a trasmettere che cercano di ottenere un sistema di ricerca e di lavoro spirituale dalle varie letture. Poiché voi siete un contatto esterno, siete limitati dalla legge del libero arbitrio e dal numero dei dettagli che potete offrire. Ho sempre sentito che un altro maestro chiamato Aaron con cui avete lavorato è in grado di offrire un dettaglio maggiore sulle indicazioni del lavoro con le emozioni a un livello personale. Volevo perciò chiedervi se siete d’accordo che quello che Aaron insegna è molto compatibile con quello che voi state cercando di fare e se veramente quei ricercatori che cercano più indicazioni possono tentare di combinare questi due approcci, quello di Aaron e il vostro, o se è più preciso dire che ci sono più informazioni nella propria ricerca che le informazioni esterne non sono realmente necessarie?

Siamo quelli di Q’uo e crediamo di capire la tua domanda, fratello mio. Siamo d’accordo che colui noto come Aaron è più in grado di noi di offrire informazioni specifiche e ci ha davvero soddisfatti ogni comunicazione che abbiamo condiviso con lui e con colei nota come Barbara [2]. Diciamo che è un aiuto suggerire fonti alle persone che possono trovare utili. L’unico errore, fratello mio, sarebbe se tu ti aspettassi che loro prestassero attenzione a quello che avevi da dire. Si lascia cadere un seme e non ci si volta indietro.

Infine, siamo d’accordo con te che l’impulso di base verso l’evoluzione si trova dentro di voi. Il ricercatore, senza alcuna spinta, alla fine si imbatterà in ogni pezzo d’ispirazione e informazioni di cui ha bisogno. È, tuttavia, un servizio agli altri, stare all’erta per momenti in cui si sente che qualcuno ha un bisogno cui si potrebbe offrire un pensiero utile. Non è infrangere il libero arbitrio condividere idee quando richiesto, è solo inappropriato aspettarsi che le entità rispondano ai vostri pensieri in un modo qualsiasi. C’è un modo per tutti e certamente non è uguale neanche per due persone.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

R: Vi ringrazio per questo. Credo che ciò che dite è che ho ricevuto qualcosa che è stato vero per me e cerco di estrapolarlo per un gruppo più grande, il che non è necessariamente utile a meno che si consideri la legge del libero arbitrio e una mancanza d’aspettativa per quanto riguarda il modo in cui gli altri possono reagire. È corretto?

Siamo quelli di Q’uo, e questo è corretto, fratello mio.

R: Sono felice anche che abbiate potuto usare quello che ho detto durante la condivisione prima di cominciare la canalizzazione. Per me è una grande gioia offrire qualcosa di questo tipo, perciò ogni volta che vedete un mio pensiero o una mia esperienza che potete usare, sentitevi liberi di farlo.

Siamo quelli di Q’uo e ti ringraziamo, fratello mio.

T: Perché Aaron è in grado di dare informazioni più specifiche di quelli di Q’uo?

Siamo quelli di Q’uo, fratello mio, e capiamo la tua domanda. Il pianeta su cui vivi non è una Terra ma molte, che si compenetrano a vari livelli di sottigliezza di vibrazione, così che in realtà ci sono sette Terre interne con un Terra fisica. Le entità che vivono sulla Terra e hanno l’incarnazione sul vostro pianeta quando muoiono si spostano nei piani interni, i “mondi celesti” e vivono in qualsiasi nicchia sia stata meritata dalla loro vibrazione.

Abbiamo cercato una parola diversa da “meritata” perché non è questione di studiare duramente e di superare un test. È questione di assoluta onestà del sé che è il vostro raggio viola. Qualsiasi cosa esprima il vostro raggio viola, questo vi porterà al posto appropriato nei piani interni dove tutto vibra in armonia con la vostra vibrazione di quel momento.

Dai piani interni le entità ritornano nell’incarnazione, e ritornano poi di nuovo nei piani interni. A volte rimangono nei piani interni per un po’ di tempo e decidono di non entrare in incarnazione. Questo è il caso di colui noto come Aaron. Colui noto come Aaron descrive se stesso come un antico monaco Buddista e a causa del fatto che ha raggiunto la consapevolezza quando colei nota come Barbara è intervenuta davanti a lui e lo [ha difeso], ha fatto voto di essere una guida interna a colei nota come Barbara fino al momento in cui lei stessa avesse raggiunto la consapevolezza [3].

Quest’entità ha vissuto sulla Terra. Ha lavorato, mangiato, sudato ed è morta. Quest’entità ha un’appartenenza. È parte della tribù del genere umano sul pianeta Terra. Gli appartenenti a una famiglia tribale possono parlarsi. Possono darsi consigli. Possono condividere qualsiasi informazione a disposizione. Hanno il diritto di interferire con il libero arbitrio degli altri componenti della loro famiglia.

Quelli di noi che sono nella Confederazione dei Pianeti al Servizio dell’Infinito Creatore, non hanno avuto incarnazioni sulla Terra. Non siamo parte della tribù del genere umano sul pianeta Terra. Veniamo da altrove. Non abbiamo il diritto di interferire con le vostre decisioni. Questa è la differenza fra una guida interna e ciò che questo strumento (Carla) chiama una fonte esterna, il che vuol dire che arriva da altrove anziché dai piani interni.

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio?

T: No, grazie molte.

Grazie a te, fratello mio. C’è una domanda finale adesso?

R: Io ho un’altra domanda, Q’uo. Cerco di immaginare la Terra in sette strati che si compenetrano e poi aggiungo i piani interni ed esterni, voi parlate di piani interni ed esterni per quelle sette Terre diverse? E perché il piano interno è chiamato “interno” e quello esterno “esterno”?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda fratello mio. Il termine “piani interni” è fuorviante in quanto i piani interni sono piani nel tempo/spazio o mondo metafisico opposto allo spazio/tempo quale è il vostro pianeta con solide pietre e acqua e così via. Quindi i piani interni non hanno una posizione fisica tranne in modo tangenziale perché appartengono al pianeta Terra. Questo strumento (Carla) li chiama piani interni perché ha letto anche altri scritti che li chiamano piani interni e anche perché sono dentro di te.

(La prima parte del nastro termina.)

 

(Canalizza Carla)

 

Non si trovano dentro la creazione. Tu sei il centro di una coscienza che è sia locale che non-locale. La località della coscienza è quella connessione con il corpo fisico che è avvenuta in un certo punto fra il concepimento e poche settimane dopo la nascita.

 

Possiamo risponderti ulteriormente, fratello mio? Siamo quelli di Q’uo.

 

R: Avete risposto alla seconda parte della mia domanda ed è stato molto illuminante. L’altra parte è questa. Quando penso ai piani interni ed esterni li penso come connessi in qualche modo alle sette Terre di cui si è parlato durante questa canalizzazione e tento di creare un’immagine visiva per me stesso per vedere come appare. Credo che stiate dicendo che questi piani esistono nel tempo/spazio così non c’è un equivalente fisico nello spazio/tempo e che interno ed esterno sono semplicemente parole che sono state scelte per indicare aspetti o qualità particolari di questi piani anziché la loro ubicazione. È corretto?

 

Siamo quelli di Q’uo e ringraziamo colui noto come R per questa domanda. Fratello mio, è corretto che tu ti renda conto che questi mondi celesti non abbiano un’ubicazione fisica. Hanno una disposizione nell’ordine di grandezza, diciamo, si inseriscono quindi uno nell’altro senza disturbarsi. C’è, in ogni focalizzazione del Creatore, che sei tu e ogni altro essere umano sul pianeta, una porta verso quei piani interni. E di nuovo è una di quelle situazioni in cui, a meno che tu sia molto esperto e ricercato, se riesci a penetrare nella porta e a muoverti nei piani interni, sarai portato alquanto automaticamente al posto che più fa fronte ai tuoi bisogni o ai tuoi desideri.

 

La soluzione di ognuno dei sette piani interni connessi a una località corrispondente non è corretta, per quanto noi siamo a conoscenza della situazione. Tutti i piani interni sono connessi nell’unica località fisica d’influenza del pianeta Terra.

 

Questo risponde alla tua domanda, fratello mio, o vorresti che proseguissimo? Siamo quelli di Q’uo.

 

R: No, grazie, Q’uo. Risponde alla mia domanda. Vi ringrazio per aver assecondato la mia curiosità.

 

Siamo quelli di Q’uo, fratello mio, e siamo molto felici di fare quello che possiamo.

 

Carissimi, è stato un periodo di tempo molto gradevole. L’energia di questo strumento si sta veramente indebolendo e dovremo lasciarlo presto. Vogliamo però condividere con voi la gioia che proviamo alla vostra bellissima presenza. Grazie ancora per l’esperienza della meditazione condivisa e di questo sacro momento insieme. Lo scambio d’energia che abbiamo avuto con voi è stato sicuramente benedetto. Vi lasciamo nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. Adonai. Adonai.

 

Note:

[1] Avalon è il nome dato alla tenuta di Carla e Jim a Louisville, Kentucky.

[2] Barbara Brodsky, che canalizza Aaron e Carla L. Rueckert, che canalizza Q’uo, dal 1991 al 1996 hanno canalizzato una serie di sessioni insieme. Potete trovare queste sessioni (in inglese) sul sito della L/L Research, “The Aaron/Q’uo Dialogues”.

[3] Aaron dice che l’incarnazione di 500 anni fa è stata la sua ultima incarnazione fisica.

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Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2006/2006_1008.htm

Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste

www.stazioneceleste.it