)*(Stazione Celeste)

 

 

LE TRASMISSIONI META-ARC

Parte 2

 

 

 

 

Mont St Michel

 

Messaggi da Metatron-Arturo

Attraverso Michela Christi

___________________

 

Saluti da Metatron ed Arturo attraverso Kayla in questo giorno.

 

Siamo felici di trasmettervi la Seconda Parte, di questa serie a tre parti.

 

LA FINE DEL TEMPO COME LO CONOSCETE

 

C’è chiaramente qualcosa di speciale riguardo a questo periodo di tempo sulla terra. Gli umani, su diversi continenti, hanno sviluppato storie mitologiche di creazione, distruzione e ri-creazione notevolmente simili, e molte civiltà hanno lasciato testimonianze di tentativi fatti per descrivere, e persino calcolare, “la fine del mondo”. Per alcuni catastrofisti, l’apocalisse è sempre dietro l’angolo, le profezie, però, convergono su eventi simbolici e si moltiplicano quando tali eventi accadono… come è successo di nuovo, dall’avvento del potere nucleare nella recente storia umana. Libri, documentari, messaggi diffusi attraverso i vostri media hanno portato alla luce antichi calendari e presagi che indicano quest’era come… beh, qualcosa che ha a che fare con “la fine” e con il “tempo”.

 

Non ci uniremo alle piacevoli discussioni ed interpretazioni di questi “tempi finali” che potete trovare altrove, poiché questo non ci aiuterebbe a rispondere alla domanda finale posta nella Prima Parte di questa serie. Un’interpretazione, tuttavia, ci sembra utile: per vedere, in questa fase dell’evoluzione umana, un potenziale – per chi lo sceglie – per sperimentare “la fine del tempo come lo conoscete”.

 

In che modo conoscete il tempo? Voi certamente sapete che i modi in cui la maggior parte della gente pensa riguardo al tempo sono mezzi per misurare e per contare. Gli umani hanno osservato i cicli della natura, su fino al sole, la luna e le stelle; giù nelle molecole, negli atomi e nelle particelle… ed hanno usato i cicli per costruire un sistema. Hanno progetto modi diversi per contare e diversi calendari per scopi pratici come la navigazione, la celebrazione o per programmare le riunioni. Alla fine alcuni gruppi sentirono che dovevano accordarsi (o imporre) su un sistema globale per la precisione scientifica, l’ingegneria e la tecnologia.

 

Il tempo dell’orologio non è colpevole, infatti, anche se gli esseri umani lo usano per render schiavi se stessi e l’un l’altro. La vita in questa galassia si dispiega in cicli e spirali. Le tre lancette che scandiscono le ore intorno ad un orologio tradizionale, servono come una fine metafora, anche oggi, per il modo in cui avviene la manifestazione nel nostro universo, attraverso schemi che usano valori a numeri interi, in cicli di mantenimento e spirali d’evoluzione attraverso livelli sovrapposti.

 

Ci si domanda, tuttavia, in che modo gli esseri umani siano mai giunti all’idea del tempo lineare – dividere l’ORA eterno (in cui viviamo sempre) in una realtà virtuale di passato, presente, futuro. Questo concetto può anche aver avuto i suoi scopi pratici. Può esser servito per generare la speranza e la modellatura del progresso “nel futuro” per gli umani che si sentivano impantanati nell’energia stagnante. Questo però, ora bloccherà la vostra evoluzione se non lo capite.

 

Il passato, secondo cosa? Il futuro, conformemente a quando? Il solo scopo cui queste parole possono servire è indicare qualcosa come non ora. “Non ora” significa facoltativo. Siete liberi di focalizzare l’attenzione su qualcosa che non è ora, o non focalizzarci l’attenzione. Le cose diventano reali per voi, quando focalizzate la consapevolezza su di loro. La focalizzazione le porta nel vostro campo nel momento presente, l’ORA in cui siete sempre. Se rifiutate cortesemente di focalizzare la vostra consapevolezza su un evento che non sta avvenendo ora, o se vi ci siete focalizzati, ma poi vi siete fermati ed avete rivolto la vostra attenzione altrove, quell’evento cessa di esistere per voi, in qualsiasi modo che importa.

 

Le parole “ri-cordare”, “ri-chiamare” [ndt: re-call=richiamare con la mente], “raccogliere” [ndt: re-collect=raccogliere i pensieri], vi mostrano ciò che fate quando usate la memoria. Rimettete insieme, chiamate una volta ancora e raccogliete nel vostro momento presente cose che non esistono più qui e ora per voi. Scegliete liberamente di portare il passato nel presente, quando onorate un antenato o celebrate un evento storico… ma anche quando richiamate alla mente qualcosa che innesca la colpa o il rimpianto, se ci pensate ora. Scegliete liberamente di portare il futuro nel presente, quando considerate un’opzione, esaminate un potenziale, immaginate un sogno che diventa vero… ma anche quando vi preoccupate di qualcosa che può o non può accadere. Come molti autori fanno notare in questi giorni, il passato ed il futuro sono costrutti mentali. La mente umana ha inventato una linea di tempo per collocarsi entro il regno di tutte le memorie e proiezioni potenziali, relative a dove/quando vi trovate ora. Niente nel passato o nel futuro è reale in alcun modo che importi – a meno che scegliate di completare qualcosa che potete ricordare od immaginare… entro il vostro momento presente, dove vi trovate sempre.

 

Se avete integrato questa verità, sapete che siete sempre la sintesi di ciò su cui avete scelto e state ancora scegliendo di focalizzarvi ora… e, di nuovo, ora… e, di nuovo, in ogni singolo momento che continua a rinnovarsi… per sempre. Quando applicate quella conoscenza ad ogni momento della vostra vita, vi rendete conto che:

 

-         siete responsabili al 100% di ciò su cui vi focalizzate;

-         ciò su cui vi focalizzate è la vostra esperienza e definisce ciò che è reale per voi; e

-         ogni momento vi dà un’opportunità di scegliere ancora.

 

Sapere questo, ogni singolo momento, vi restituisce la vostra libertà.

 

Definite il vostro spazio e tempo

 

Quanto dura un “adesso”, per voi? La maggior parte della gente trova difficile rispondere a questa domanda, perciò schioccano le dita o battono la mano sul tavolo. Naturalmente, non appena lo avete fatto, il suono se n’è andato e così il momento, quel “adesso”. Siete già in quello successivo.

 

Molti insegnamenti hanno posto in rilievo che non vi potete allontanare dall’ADESSO, perché siete sempre nel momento presente, anche quando cercate di scappare. È dove siete voi. Potete, di fatto, vedere la vostra definizione dell’“adesso” come il quando – l’aspetto temporale – di chi siete. E “qui”, in qualsiasi modo lo definite, è il dove – l’aspetto spaziale – di chi siete.

 

Questo è vero perché generalmente scegliete di esistere entro i parametri dello spazio-tempo. Per favore credete a noi, non avete bisogno di comprendere niente riguardo alla fisica per capire ciò che significa questo. Sulla terra, nella forma fisica, avete un chiaro senso del quando e del dove siete, in relazione a tutti e tutto che non si trovano nello stesso posto nello stesso momento. Chi occupa quale parte di spazio in quale momento deve essere soggetto ad un accordo, se si desidera agire come individui separati in un posto in cui si vede e si percepisce la materia come solida, e dove non ci si vuole scontrare reciprocamente o qualsiasi altra cosa. Lo spazio e il tempo forniscono la struttura e l’ordine, permettendovi di dividere la vasta diversità di potenziale nella creazione. Essi vi permettono di sperimentare l’energia nella forma di “questo qui” e “quello là” (oggetti nello spazio) e di “prima questo, e poi quello” (momenti nel tempo).

 

Avete scelto di dividere la creazione in una cosa successiva all’altra, e una cosa dopo l’altra. Ricordate che il vostro dito è anche cellule… atomi… onde particella di energia in movimento… e così è l’aria intorno al vostro dito e a tutti gli oggetti nel mondo. Se avete spostato la vostra focalizzazione al livello quantico, ogni cosa si dissolverebbe in schemi di luce dentro l’oscurità, e per un momento potreste trovar difficile vedere dove finisce il vostro dito e dove comincia l’aria. Ma abbiamo sviluppato tutti un modo per accordarci su come dire dove finisce una cosa ed un’altra comincia. State focalizzando la vostra espressione e consapevolezza in una gamma di frequenze che corrisponde alla fisicità, che crea la materia nello spazio e nel tempo. Sulla terra l’evoluzione ha sviluppato gli organi sensoriali che state usando per sperimentare la creazione in questo modo.

 

Avrete probabilmente visto immagini che tentano di mostravi i diversi modi in cui i gatti, le api o le aquile vedono e sapete che molti animali odono o sentono l’odore in una più ampia gamma di frequenze di voi. sapete anche che la radio, la TV, il telefono, il satellite ed altri segnali, irradiano attraverso l’aria intorno a voi a frequenze che non potete vedere o udire. Se espandeste la vostra focalizzazione per racchiudere tutti questi ambiti, dovreste trovare un modo per usare il vostro sintonizzatore interiore nel modo in cui usate la tecnologia, per selezionare la comunicazione che vi interessa. L’esperienza umana della vita è altamente selettiva. E allo stesso modo è l’esperienza del gatto, dell’ape o dell’aquila… o, per quella questione, l’esperienza di vita dell’albero o della roccia.

 

Il fatto che avete selezionato (e continuate a selezionare) la vostra gamma di focalizzazione significa che avete una scelta. Nulla esisterebbe nella forma sperimentata se non ci fosse nessuno che sceglie fra gli infiniti potenziali della creazione. Lo scopo della vostra vita – di quasi tutta la vita – è scegliere. Voi siete il culmine, la sintesi di tutto ciò che avete scelto e state ancora scegliendo ora. Tutto ciò di cui siete consapevoli, in questo momento, è il risultato di miliardi e miliardi di scelte. I vostri sé spirituali possono ricordare molte di quelle scelte. Il vostro sé umano ha scelto di dimenticarle quasi tutte. Come abbiamo detto nella Prima Parte, ci sono state molte buone ragioni per fare questo… una delle quali è che in questo modo avreste potuto avere esperienze veramente nuove e avreste fatto in modo di scegliere ancora.

 

Perché? Forse abbiamo esaurito le idee. Forse le forme di vita che abbiamo sostenuto su altre stelle o pianeti sono diventate troppo specializzate, troppo di una mente. O forse siamo diventati solo troppo rigidi, troppo rigorosi nei nostri modi di creare qualcosa senza un forte scossone. Sapete in che modo le persone tendono a diventare schiave della propria esperienza, quando invecchiano? Sono “state là, hanno fatto quello”. Dicono alle persone più giovani che una nuova idea in realtà non è affatto nuova, è stata provata in precedenza e non ha funzionato, quindi non c’è motivo di riprovare. Diventano cinici e acidi. Persino prima di diventare vecchi, molti umani chiudono interi domini di vita per evitare di essere feriti o per non sentirsi più frustrati.

 

Come sotto, così sopra: anche gruppi, famiglie, clan e tribù d’anime fanno questo. Intere comunità d’origine, intere civiltà, si sono chiuse, diventando cristallizzate in scelte difensive. Talvolta, l’unica soluzione sembra essere distruggere tutto e cominciare di nuovo. O forse distruggere solo parte di ciò che è stato creato, decidere di applicare le lezioni imparate e vedere da ciò cosa si sviluppa. Quanto indietro nel tempo vanno tali scelte? Se parliamo “della fine del tempo come lo conoscete”, quando è cominciato il tempo?

 

Siamo tutti esseri eterni. L’estensione delle vostre scelte è infinita. Espandete la vostra focalizzazione verso l’infinito, e cominciate a sentire il grado della vostra estensione. Una volta fatto, potete scegliere di continuare ad andare… nel qual caso non avremo vostre notizie molto presto. Se siete come il resto di noi, tuttavia, farete probabilmente la scelta che noi abbiamo fatto in precedenza molte volte. Nel momento in cui vi rendete conto che la vostra consapevolezza si dirige verso l’infinito, direte: “Ah, sì. Anche questo è infinito”. E ritornerete a qualcosa di definito.

 

Perché? Forse perché l’infinito è tutto uguale. Finisce sempre per essere tutto nello stesso tempo.

 

Siamo già stati fuori, nell’infinito. Siamo venuti da là e sappiamo che ci possiamo sempre ritornare. Però a noi piace fare scelte, evidentemente. E qualsiasi scelta facciamo, questa ci definisce come solo una parte di tutto ciò che è. Parlando in modo molto preciso, anche scegliendo di essere parte di “tutto ciò che è” ci distingue da “tutto ciò che non è”. L’essenza è la nostra prima scelta, poi ci spostiamo nell’“essere cosa”? Tutto il potenziale della creazione in questo universo si apre davanti a noi. Scegliendo, usciamo dall’infinito. Scegliere è focalizzarsi su questa parte di tutto ciò che potrebbe essere, qui (e quindi, non quella parte, là). Questo è quello che scelgo di essere ora. Questo è quello che scelgo di udire. Questo è quello che scelgo di vedere. Il scegliere divide l’infinito nella parte di cui voi siete consapevoli ora…  e tutto il resto (di cui non siete consapevoli ora).

 

Sembra che, almeno nel nostro universo, il Creatore, il Dio/Dea, lo Spirito (o qualunque nome scegliate) crede che Tutto Ciò Che E’ deve fare questo per conoscere tutte le cose. Un intero indifferenziato non può conoscere il proprio potenziale. Non può persino sapere se esiste. Per sapere, dovete avere un conoscitore ed una cosa che è conosciuta. Dovete perciò dividere l’intero in almeno due parti.

 

Nella nostra ondata di creazione attuale, abbiamo fatto questo una volta, creando un Conoscitore ed un Conosciuto. Poi lo abbiamo fatto ancora, creando due conoscitori, due centri di focalizzazione che sono diventati quattro e poi otto… nel modo in cui si dividono le cellule. Più punti di vista forniscono più modi di conoscere, più creatori di conoscenza.

 

Siamo tutti creatori di conoscenza, la conoscenza che possiamo chiamare nostra. Estraiamo da tutti i potenziali di creazione ciò che scegliamo di esprimere e di sperimentare ora… e di nuovo ora… e di nuovo ora… per sempre. E trasformiamo la nostra espressione ed esperienza in conoscenza, sintetizzando la sua essenza dentro di noi.

 

La geometria sacra di questo universo: passo 1

 

Sia la fisica che la metafisica, sia la scienza che la religione, presentano l’universo come avente un principio. Certamente, parlano riguardo al nostro universo conosciuto, che (secondo la definizione) è l’unica cosa di cui chiunque di noi può parlare. Il nostro universo esiste entro o è costruito sullo spazio/tempo (fra le altre cose), perciò sia la scienza che la religione presuppongono un momento di creazione che rappresenta l’inizio dello spazio/tempo come lo conosciamo.

 

Al giorno d’oggi, sentite parlare di universi multipli, universi paralleli, o dell’“Onniverso” che contiene tutto il potenziale… così più essere umani si rendono conto che il nostro universo è solo uno di molte possibili creazioni nella forma.

 

Se scegliete di entrare in questi altri universi, alla fine capirete che “Anche questo è infinito”. E vi renderete conto che c’è un tale enorme potenziale negli schemi di creazione che abbiamo scelto di evolverci nei nostri gruppi molto diversi di galassie, perché andare da qualche altra parte? Questo è un posto meraviglioso. E comunque, potete conoscere l’intero attraverso una qualsiasi delle sue parti, perciò non c’è nessun bisogno di guardare più in alto o più in basso. Disegnate un cerchio intorno a qualsiasi segmento di un intero olografico, fate splendere la luce della consapevolezza attraverso di lui e rivelate il pieno potenziale che è ovunque lo stesso.

 

Disegnate un cerchio. Definite un sfera. Questo è l’atto di creazione più essenziale in questo universo.

 

Una sfera auto-genera ogni altra forma che conosciamo. Antichi matematici umani hanno dimostrato che questo è vero e il loro lavoro viene studiato ancora oggi, con il nome “geometria sacra”. Chi ha una mente scientifica può rilevare che anche la vecchia geometria piana vi mostra questo, ma molte persone perdono interesse quando schemi universali sono separati dalle meraviglie del mondo e rappresentati, invece, nel linguaggio matematico. È molto più divertente guardare un breve film Disney che porta Paperino nella “magica terra della matematica”, o leggere uno dei molti deliziosi libri ora disponibili che possono agire come guide per costruire un universo.

 

In che modo disegnate un cerchio e delimitate una sfera? Non potete fare questo senza scegliere un punto per il suo centro ed una lunghezza per determinare la sua dimensione. Entro l’infinità di potenziale, questa è la scelta che tutti abbiamo fatto… e continuiamo a fare in ogni momento.

 

Selezionate un punto (qualsiasi punto andrà bene) come vostro centro, casa vostra. Là. Avete appena creato spazio, nell’esperienza della selezione del molto vostro “qui (e quindi non là)”.

 

Ora allontanatevi in qualsiasi direzione da quel punto, e poi fermatevi. Notate che per fare questo c’è voluto del tempo. Il tempo esiste non appena lo spazio – e quindi la possibilità di movimento dentro di lui – esiste. Sono creati insieme per mezzo di una scelta. Io definisco me stesso come qui ora, perciò se voglio essere da qualunque altra parte, mi devo spostare… e per questo ci vuole tempo.

 

Però, per favore, notate che il mio precedente “là”, quando scelgo di dirigermi “là”, per me diventa “qui” non appena arrivo là. Può essere un “qui” diverso dal mio “qui” precedente, ma è dove mi trovo adesso. Perciò io sono sempre qui adesso (ovunque e quando possa essere). E posso scegliere una volta ancora.

 

Questo può non sembrarvi molto, ma è l’atto di creazione determinante, come lo conosciamo.

 

Collochiamo noi stessi nel tipo di spazio che abbiamo creato nelle frequenze di fisicità usando la lunghezza, la larghezza e l’altezza: tre dimensioni, che definiscono la nostra sfera. Una massiccia esplosione in tutte le direzioni da un punto centrale è ciò che la luce ha presumibilmente fatto nel (o subito dopo) “Big Bang”. Questo è ciò che la maggior parte della gente pensa abbia creato l’universo.

 

Potrebbe forse essere più preciso dire che questo ha rivelato un universo potenziale. L’espressione fratturata del nostro Creatore/Dio/Sorgente e consapevolezza in noi, udì i potenziali del suono e vide i potenziali della luce… attraverso e nell’esperienza di dividere SE STESSO in noi. Ci siamo diffusi da uno dei nostri centri per assumere il suono, la luce, la forma… in schemi che rivelavano i potenziali di un universo, il nostro. Perciò “siamo stati creati” per “rispecchiare”, l’uno all’altro, schemi potenziali di forma – selezionandoli, manifestandoli e sperimentandoli insieme.

 

Avanti veloce fino alla terra… dove ci siamo focalizzati molto intensamente sull’esprimere una sintesi delle nostre creazioni fino ad ora e sullo sperimentare queste creazioni come una realtà prevalente, condivisa. Questo ci ha permesso di scambiare esperienze, di creare insieme più diversità e di trovare soluzioni a ciò che si percepisce come problema. Ma non siamo mai stati intrappolati in questa creazione. Siamo sempre stati liberi di scivolare intorno, entro i parametri di ciò che creiamo.

 

Per favore fatelo. Non siete mai bloccati nelle vostre scelte più recenti. Avete scelto di focalizzare l’espressione e la consapevolezza  in una vita umana, e potete continuare a fare quella scelta ancora per un po’. Comprendete però che state sempre definendo dove è qui e quando è adesso per voi, ogni momento di ogni giorno, ripetutamente. State facendo quell’unica scelta attraverso il vostro centro di focalizzazione. Nessuno è esattamente nel vostro stesso qui e ora.

 

Alcuni insegnamenti Orientali e le filosofie moderne dicono che voi siete la consapevolezza stessa. C’è della verità in quell’affermazione. Chiaramente, tuttavia, la consapevolezza è qualcosa che condividete con tutti gli altri esseri umani – con tutte le altre forme di vita, di fatto, in modi molto diversi. Ciò che vi distingue da tutte le altre forme di vita è la vostra scelta di dove, quando e come focalizzare la consapevolezza.

 

Un veloce riassunto: nel nostro universo, il modo determinante di creare l’esperienza di “chi siete” è scegliendo dove è qui e quando è adesso, per voi. Probabilmente non ne siete consapevoli, ma state ricreando lo spazio ed il tempo per voi stessi in ogni momento, mentre scegliete di mantenere il vostro accordo per focalizzare l’espressione e la consapevolezza entro la vostra vita umana corpo-mente. Continuate a determinare qui/adesso in relazione a dove e quando avete scelto di essere prima e dove e quando scegliete di essere poi. Creare entro lo spazio/tempo, significa scegliere di conoscere la creazione in questo modo.

 

C’è un infinito numero di modi per conoscere l’infinito potenziale della creazione. Siamo la parte di quell’infinito potenziale che ha scelto di conoscere attraverso l’esperienza. Esperienza significa “attraversare” e questo è ciò che facciamo: ci muoviamo attraverso lo spazio e il tempo che abbiamo estratto da tutto ciò che è. Ogni mossa che facciamo ci determina e ci crea da capo.

 

Non importa se lo abbiamo fatto prima o lo faremo ancora. L’unica ondata di creazione che importa è quella in cui vi trovate ora. Se non sapevate ancora questo ed avevate scelto di entrare in un’altra ondata di creazione invece, sareste là… e quella sarebbe quella che vi importa. Comunque sono tutte equivalenti, come i potenziali sono ovunque gli stessi. Tutte le realtà si compenetrano. Ogni cosa che può esistere dovunque, con ogni altro nome, può esistere anche qui e adesso, ovunque VOI siate.

 

Espansione e contrazione

 

Dopo aver scelto il nostro centro ed esserci allontanati in tutte le direzioni, non abbiamo continuato ad espanderci allo stesso ritmo. O, piuttosto, chiunque l’abbia fatto non è più con noi ora. In qualche punto, abbiamo avuto il nostro primo momento “Ah, sì” (“Anche questo è infinito”), ed abbiamo iniziato a rallentare, per vedere come sarebbe stato. Alcuni di noi si sono fermati per un po’. Altri sono tornati indietro. La diversità delle nostre scelte ha creato gli elementi nelle nostre galassie ed i cicli di vita come li conosciamo: una gamma di forme generate muovendoci dentro e fuori, avanti e indietro, su e giù… e intorno, intorno, intorno.

 

In molte tradizioni ed insegnamenti, il respiro è visto come l’essenza della vita. Può certamente essere considerata una fine metafora dei nostri più importanti mezzi per creare la forma. Il modo in cui la vediamo, ciò che la scienza umana chiama “vita” è solo metà della storia: l’espirazione, o espansione nella forma manifestata. Quando vi estendete in una vita umana, respirare espressione e consapevolezza in uno schema scelto, rallentando i limiti esterni della vostra focalizzazione per accompagnare la forma in una gamma di frequenze che potete vedere, udire, toccare, odorare, gustare o percepire come pensiero, sensazione, istinto, intuizione… entro la terra fisica.

 

Come molta gente ha detto, la vita e la morte non sono opposti. La vita non ha opposti. La vita è una forma per l’espressione e la consapevolezza, una scelta che è nostra eternamente. L’opposto della morte è la nascita. La nascita avviene quando un sé spirituale espira in una forma fisica. La morte avviene quando quel sé (alquanto modificato, ma lo stesso) inspira ancora, lasciando la forma fisica. Il sé spirituale non cessa mai di esistere e non perde mai la sua capacità di scegliere dove, quando e come focalizzare l’espressione e la consapevolezza. Tutti quelli che vengono sulla terra scelgono liberamente di focalizzare l’espressione e la consapevolezza qui ora. Quelli che espirano nella vita umana scelgono quella forma potenziale, sufficientemente “fuori del campo” di altre scelte potenziali, sperimentare essere separati dal sé spirituale ed il suo accesso a tutti i passati e futuri potenziali.

 

Diremo una volta ancora che tutti gli esseri che ora sono umani lo hanno fatto per buone ragioni che ognuno può scegliere di ricordare. Voi però, attrarrete a voi solo i mezzi per ricordare se, quando, e nel modo che tutti i vostri sé concordano servirebbero meglio i vostri scopi.

 

L’espirazione e l’inspirazione – espansione e contrazione – hanno fornito un enorme terreno per la creazione in questo universo.

 

Quando espiriamo ed usciamo, rilasciamo noi stessi in un nuovo spazio e tempo, dove possiamo unirci agli altri, scontrandoci, mescolandoci, fondendoci e creando la possibilità di ricombinazione ed evoluzione.

 

Quando inspiriamo ed entriamo, valutiamo, sintetizziamo, cristallizziamo e perciò sosteniamo alcune delle nostre scelte, trattenendo ciò che scegliamo di usare ancora nel nostro contributo successivo alla (e l’esperienza della) creazione collettiva… quando scegliamo di espirare di nuovo.

 

Sì, è possibile espandere o contrarre per sempre. Alcuni esseri lo fanno, rimanendo fedeli alla purezza di una scelta. Però, chiunque si espanda per sempre non può creare una forma sostenuta e chiunque si contragga per sempre diventa così densamente ammassato e incapace di muoversi che non è più possibile evolversi. Nel nostro universo – il nostro regno di creazione – abbiamo scelto di creare in cicli che cambiano occasionalmente, cicli che si avvicendano: movimento circolare che si innalza o cade per creare spirali attraverso sequenze potenziali.

 

Noi perciò abbiamo scelto sia di sostenere che di evolvere.

 

Quando inspirate nuovamente il vostro sé (e non siete più nella forma fisica), potete rivedere i vostri ultimi cicli e spirali. La gamma di frequenza su cui focalizzate il vostro sé dentro fra le vite è più elevata. Più elevata significa più veloce, non migliore. I vostri sé spirituali, poiché rappresentano tutta la vostra comunità d’anima, sanno che ogni umano terrestre è la miglior scelta per il vostro gruppo d’anima ora o non sareste qui.

 

Il vostro sé spirituale è anche uno e molti. È la parte di voi che rimane su ciò che alcune persone chiamano “l’altra parte” e la immaginano come un angelo custode o una guida. Questa parte di voi sta focalizzando espressione e consapevolezza entro una gamma più veloce di frequenza, dove i vostri giorni, mesi e anni terrestri sono sperimentati come se fossero solo secondi, minuti, ore. Quando vi addormentate, il vostro senso del tempo cambia insieme alla vostra focalizzazione, poiché vi spostate temporaneamente in alcune di queste frequenze più rapide. Quando vi svegliate, la vostra focalizzazione ritorna nella gamma della coscienza umana molto più lenta, così il vostro periodo di sonno sembra essersene andato in un lampo.

 

Avrete probabilmente sentito insegnamenti che dicono: “Ciò che assumiamo come essere realtà è di fatto il sogno e ci svegliamo quando ci accorgiamo che il nostro vero sé non è di questo mondo”. Potreste anche aver sentito la storia dell’imperatore che sognava di essere una farfalla e dopo non poteva essere mai sicuro di non essere di fatto una farfalla che sognava di essere un imperatore. Vista in questo modo, la Matrice è un’illusione e la realtà è fuori o al di là della Matrice. Quello è un punto di vista possibile, ma non l’unico. Ci sono molti mondi da cui scegliere. E fintanto che scegliete di focalizzarvi in un mondo, quel mondo è la vostra realtà.

 

Il vostro intero sé non esiste solo nelle tre, quattro, cinque o sei dimensioni. In una trasmissione successiva, esamineremo i termini che la gente usa per gli altri mondi – densità, livelli, piani di esistenza – e i molti modi in cui potete scegliere di divederli o contarli, se lo desiderate.

 

Attraverso lo specchio 

 

Quando Alice passa attraverso lo specchio [N.d.T. in inglese: looking glass=vetro per guardare] o quando la Bibbia dice: “Ora vediamo attraverso un vetro [glass], oscuramente”, la parola “vetro” significa “specchio”.

 

Qualsiasi metafora che superi la prova del tempo e ricompaia da diverse fonti contiene della verità riconosciuta. Una metafora simile presenta il mondo come “lo specchio di Dio”, suggerendo che ciò che noi percepiamo nella forma rispecchia i sottostanti schemi della creazione. Guardate cosa fa uno specchio: vi dà la vostra immagine, rovesciata. Vi permette di vedere cosa state facendo, ma gira l’immagine e ve la mostra in senso inverso. Il mondo è uno specchio per voi. Gli esseri umani sono tutti specchi, uno per l’altro. Il ricordo di chi siete veramente può essere trovato in un’inversione di percezione che vi fa vedere voi stessi da un altro punto di vista.

 

Ad esempio: probabilmente pensate di voi stessi come di una cosa (un essere umano) in un mondo di molte cose. Questo non è sbagliato, ma è solo un’interpretazione della realtà. Nella Prima Parte, vi abbiamo dimostrato come potete adottare un altro punto di vista e vedere voi stessi come un gruppo di collettivi – un collettivo fisico di cellule, organi e sistemi, compenetrati da un collettivo psicologico di sub-personalità con tendenze, attitudini, sensazioni… che partecipano in una mente collettiva che sembra stia costantemente generando e scambiando pensieri. Questo voi multi-collettivo è intensamente focalizzato sull’agire come (o far finta di essere?) un essere umano individuale, che vive fra e dentro tutti gli altri collettivi-individuali che insieme costituiscono questa terra.

 

Immaginate come ci si potrebbe sentire ad essere la nostra terra. Tutta l’umanità sarebbe solo un elemento sparso sulla vostra superficie. Il vostro quartiere includerebbe la luna e i pianeti, gli asteroidi, le meteore e altri visitatori e i campi elettromagnetici che tutti muovono. Sareste un membro di un’associazione di esseri che ha sviluppato questo sistema, con il sole al suo centro, che evolve la sua natura composita al proprio livello d’esperienza.

 

Estendetevi un altro po’. Anche la nostra galassia è un organismo: una forma di vita complessa. La fantascienza tende ad immaginare pianeti e razze, le loro alleanze e guerre, che creano lo stesso tipo di dramma che gli umani trovano così affascinante sulla terra. Ma, proprio come la terra ha una meravigliosa vita propria, allo stesso modo ce l’ha la nostra galassia nel suo quartiere, entro la propria sfera, in una creazione collettiva con altre galassie. Potete assumere il punto di vista di qualsiasi forma, su e giù lungo tutta la scala. Sfere dentro sfere dentro sfere: atomi e molecole si muovono e cambiano dentro le cellule del vostro dito, le vostre cellule si muovono e cambiano dentro di voi; voi vi muovete e cambiate dentro la vostra comunità sulla terra; la terra si muove e cambia dentro questo sistema solare, le galassie dentro gli ammassi stellari… su e fuori verso tutto ciò che è.

 

Ora fate la stessa cosa con il tempo. Voi sperimentate la vita ad un certo ritmo, dove i minuti costituiscono le ore, i giorni, i mesi, gli anni, e tutto ciò che avviene quest’anno sarà datato entro questa decade, questo secolo, questo millennio. Attualmente, la vita umana raramente dura più di un secolo, voi però potete espandere la vostra focalizzazione nell’immaginazione per assumere il punto di vista dei vostri antenati o dei figli dei vostri figli. Nella Prima Parte, vi abbiamo suggerito di mescolarvi insieme e di assumere il punto di vista del collettivo di un’intera civiltà che è durata secoli. Gli esseri umani hanno anime individuali ma condividono anche un’anima collettiva, potete così accedere al punto di vista di tutta l’umanità. La storia ed il punto di vista della terra è persino più lungo è più ampio. Quindi, quando vi espandete nel punto di vista della terra, i secoli ed i millenni umani sembreranno durare solo minuti e ore.

 

Continuate ad andare. Per un essere grande quanto la nostra galassia, la storia umana passa in un secondo spaccato. Per la Via Lattea ed Andromeda “un minuto galattico” equivale a milioni di anni terrestri.

 

Perciò, cosa succede quando vi espandete ancor di più, nell’ambito in cui tutta la creazione come la conosciamo esiste entro ciò che voi percepireste (da quel punto di vista) come un secondo spaccato? Un secondo spaccato non è veramente tempo, non è vero?

 

Fate un ultimo passo, espandetevi solo un po’ di più e tutto ciò che chiunque possa aver mai saputo, esiste in un momento, questo, adesso. A quel punto, per voi, tutta la creazione esiste tutta insieme, ora, come un vasto campo di potenziali.

 

Questo è ciò che alcune persone chiamano “tempo di Dio” o “nessun tempo”, quando tutto il tempo è ora. Per gli esseri umani è difficile immaginare con chiarezza. È utile però estendere i propri confini e riconoscere che il tempo è un concetto molto relativo. Relativo alla dimensione, come abbiamo appena visto, e quindi relativo allo spazio. Questo è Einstein per gli stupidi – e non preoccupatevi se rientrate in questa categoria: ne fa parte il nostro canale e quasi tutti gli altri esseri sulla terra!

 

La scelta di estendere il vostro sé in una vita umana dispone i vostri confini e determina il vostro senso di spazio e di tempo. Quando lasciate una vita, il vostro senso di spazio e di tempo può cambiare piuttosto radicalmente… se glielo permettete. Molti di quelli che sono umani terrestri ora hanno rifiutato a lungo di fare questo, mantenendo intensamente la propria focalizzazione dentro la sfera terrestre e certamente è perfetto finché gli scopi del loro gruppo d’anima li mantenevano dentro un ciclo. Questo, tuttavia, è l’era in cui molti cicli giungono ad una conclusione e nuovi cicli cominciano. Questo è un tempo di scelta molto più grande.

 

In preparazione a quelle scelte, potete sperimentare cambiamenti nel vostro senso di spazio e tempo ora, mentre rimanete nei vostri parametri umani. Forse lo avete già fatto. Dopo tutto, quando siete molto fertili o felicemente alla deriva in un sogno ad occhi aperti, le ore passano velocemente. Ma quando siete indolenti, annoiati o depressi, il tempo avanza svogliatamente come voi. La paura espande il tempo, non è vero? Il pericolo imminente – ricordate come ci si sente a scivolare verso ciò che riconoscete sarà probabilmente un incidente? Ci si sente come si vede in scene simili nei film o alla TV, al rallentatore. Questo particolare cambiamento nella focalizzazione è un risposta di sopravvivenza, dandovi “più tempo” per scegliere la miglior strategia, mentre ancora potete. La paura è di bassa frequenza; rallenta il tempo. Allo stesso modo lo fa la disperazione e la noia. L’euforia è di frequenza elevata, così il tempo “vola” davvero quando vi divertite. Se cominciate a fare attenzione, percepirete il vostro stesso senso del tempo che cambia insieme con il tono delle vostre sensazioni, rendendo il vostro orologio interiore diverso da quello di tutti gli altri.

 

Osservare la vostra stessa molteplicità e sperimentare con altri punti di vista, sono modi di unirsi all’evoluzione della coscienza umana durante questi “tempi finali”. Alcuni dei risultati potenziali di quest’era nella storia umana sono stati disastrosi e drammatici come le profezie e i presagi che avete sentito. Però, se state leggendo questo oggi, siete uno dei tanti che hanno scelto diversamente. Piuttosto che finire il tempo dell’umanità sulla terra, voi avete scelto di evolvere le vostre precedenti interpretazioni di ciò che questa “fine” del “tempo” significasse per voi. State ancora considerando se desiderate ancore essere limitati ad una specifica esperienza nello spazio/tempo. Perciò questa può essere la fine del tempo come lo avete conosciuto, il momento in cui permettete a voi stessi di riprendere la vostra libertà.

 

Questa era speciale ci fornisce anche un’opportunità per vedere più chiaramente, perciò costituisce un’“illuminazione. Pochi secoli fa, un’“illuminazione” della mente umana portava una conoscenza più grande agli esseri umani attraverso la ragione, la filosofia e la scienza. Ora giunge un periodo di tempo per l’illuminazione dell’anima umana e dello spirito. Poi, come adesso, la luce vi permette di vedere più di ciò che è sempre stato dentro ed intorno a voi. La mente umana ha costruito strumenti per estendere il campo dei suoi sensi fisici. Quali strumenti inventerete per espandere ulteriormente la vostra percezione ora?

 

I soli limiti che mai avrete sono quelli che scegliete. Non siete mai intrappolati in nessun sistema. Siamo sempre stati tutti (e sempre saremo) liberi di espanderci, contrarci o altrimenti cambiare la nostra focalizzazione… e perciò cambiare ciò che è vero per noi.

 

Lo spazio/tempo fornisce la struttura per “il sistema di raccolta” del nostro universo. E la tecnologia segue la coscienza. In una generazione, i sistemi di raccolta umani si sono evoluti da rigidi e lineari – testo e disegni posti su carta o cartone che può essere tenuto in scatole o armadietti di legno o metallo – a fluide, flessibili, effimere: immagini su uno schermo… che si possono o non possono tenere in qualche posto virtuale che difficilmente si può localizzare (o persino pensarci più). Non avreste costruito un Internet se non aveste già concepito una realtà in modo simile. Perciò, forse adesso potete vedere lo spazio/tempo come un’architettura invisibile che permette a tutti gli utilizzatori di questo universo di navigare, scegliere, focalizzarsi su un disegno da un punto di vista, ascoltare una melodia da un altro punto di vista, concentrarsi su una vita, connettersi con gli altri e navigare liberamente entro la sfera della nostra creazione.

 

Questi “tempi finali” vi stanno fornendo opportunità per liberarvi da molte delle strutture di credenza che vi hanno mantenuto in prigioni concettuali. Una che può già esservi ovvia è la dualità. Dopo tutto, sapete che niente è sia caldo sia freddo: ogni cosa che potete percepire è situata su una scala da “più caldo” a “più freddo” (perché l’acqua, l’aria e la terra variano nella quantità di fuoco/calore con cui sono compenetrate). Niente che potete vedere è sia nero sia bianco, sia luminoso sia scuro, sia “buono” sia “cattivo”… ma sempre un po’ di entrambi, che scegliete di valutare e determinare per voi stessi come più o meno… oppure non.

 

Ritorneremo su questi argomenti nella Terza Parte.

 

IO SONO/noi siamo Metatron, Arturo, Kayla in servizio a Tutto Ciò Che E’.

 

* * * * * * * * * * * * * * *

 

Originale in inglese: http://www.reconnections.net/meta_arc2.htm

 

Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste

 

www.stazioneceleste.it