)* (Stazione Celeste)

 

 

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Inconscio

 

 

 

Altre Avventure nel Regno Fatato

 

Chiamo e richiamo la mia bambina interiore, ma credo che mi abbia abbandonata proprio come io ho abbandonato lei.

“Susy, Susy,” chiamo nella caverna dentro di me. “Voglio condividere così tanto la tua esperienza. Anch’io vorrei scendere nella caverna, uscire attraverso l’apertura e poi entrare nel meraviglioso mondo del Regno Fatato.”

“Non puoi farlo,” finalmente sento la risposta di Susy. “Gli adulti non possono stare qui. Questo posto è solo per bambini.”

“Non è giusto,” mi lamento, sembrando io stessa una bambina.

“Ma è giusto. Gli adulti non sono benvenuti qui, perché vogliono sempre cambiare le cose. Vogliono sbarrare la cascata, tagliare l’albero e raccogliere i fiori. Qui ogni cosa è intesa rimanere uguale, affinché tutti ne gioiscano. Gli adulti vogliono ‘possedere’ le cose solo per loro stessi.”

“Sì, Susy, non discuto con questo. Ma, io non voglio possedere nulla. Non voglio neanche stare là come adulto. Perché noi adulti abbiamo dimenticato le semplici gioie dell’infanzia? Perché non possiamo stare sotto un albero o guardare una cascata. Lavoriamo e ci sforziamo sempre. Vorrei poter solo giocare!” Dico con tristezza, mentre le lacrime mi sgorgano dagli occhi.

Poi sento una piccola mano invisibile sulla spalla. Susy è ritornata attraverso la caverna per consolarmi.

“Forse, se ti nascondi dentro di me. Voglio dire, il Regno Fatato è il mondo dell’immaginazione, non è vero? Se tu immaginassi di essere nascosta dentro di me, non sarebbe vero allora?”

“Vale certamente la pena tentare,” dico tirandomi su di morale. “Tu sei rimasta nascosta dentro di me, da quando ‘sono diventata grande’. Non vedo perché non potrei nascondermi dentro di te ora. Ma, non sono troppo grossa?”

“Adulti! Ragazzi… avete proprio perso tutta la vostra immaginazione. Puoi far finta di essere di qualsiasi dimensione tu voglia. Fai solo finta di essere più piccola di me.”

“Hai ragione. Ho dimenticato, ma non ‘faccio finta’ sin da quando ero una bambina.” “Ma tu sei una bambina. Sei me, giusto?”

“S… s… sì.”

“Bene allora, chiudi gli occhi e vedi i miei piedi come se fossero i tuoi, le mie mani come se fossero le tue e il mio corpo come se fosse il tuo corpo.”

Anche se sono un po’ imbarazzata ad essere istruita da una bambina – la mia bambina – faccio quello che mi dice. Chiudo gli occhi e guardo i miei piedi con l’“immaginazione”. Di sicuro sono piuttosto piccoli, inoltre indosso scarpe con la fibbia e calzini bianchi con merletti. Le mie gambe sono corte e indosso un abito blu che ha il corpetto ricamato. Mi tocco i capelli e scopro di avere i boccoli.

“Beh, credo di essere te ora,” dico alla mia bambina – al mio sé.

“Bene,” sento provenire la voce da dentro di me. “Ritorniamo al Regno Fatato. Voglio volare.” “Anch’io!!!”

Ehi, ha funzionato! Sono ritornata nel Regno Fatato. Da qualche parte dentro di me sento il mio sé adulto. Spero che rimanga nascosta. Non voglio essere buttata fuori perché ho portato un adulto. Ah, ah, è divertente. Ricordo sulla Terra, ci sono moltissimi posti in cui bambini non possono andare. Sono felice di essere in un posto dove gli adulti non possono andare. Nessuno può dirmi cosa fare. Credo che volerò ancora un po’.

Volo a lungo, ma comincio a rendermi conto che non è così divertente senza i miei amici fatati. Mi chiedo come stanno. Mi mancano. Non è proprio divertente imparare a fare qualcosa di nuovo se non c’è nessuno con cui condividerlo. Oh, beh, lascerò la mente tranquilla e vedrò dove mi porta il cuore. Il sole è molto caldo e il cielo è blu quanto il mio vestito. Sotto di me ci sono verdi colline, ricoperte di alberi e di fiori. Ogni tanto, vedo un piccolo torrente o un minuscolo lago.

Sento lo stomaco che mi brontola. Mmmh, mi rendo conto che, da quando sono arrivata qui, non ho mangiato. Ho paura, tuttavia, di mangiare qualcosa perché tutto è vivo. Sulla Terra, avrei potuto mangiare della frutta o della verdura, e se avessi iniziato a mangiare qualcosa e questo mi avesse parlato? Come posso mangiare qualcosa che parla? Poiché non ci sono molte persone reali qui (di fatto, non ne ho vista neanche una, grazie al cielo), non posso chieder loro che cosa mangia la gente. Forse, se riuscissi a trovare qualcosa da bere. La cascata non sembrava troppo attaccata alla sua acqua.

Guarda, ma quello non è un ruscello? Volerò là per vedere. Credo che sarebbe bello bere e, quindi, volo in quella direzione. Atterro accanto al ruscello sull’erba fresca. Riesco a sentire l’odore dell’acqua chiara, della terra umida e dei molti fiori che crescono intorno al ruscello.

“Accipicchia,” dice il ruscello, con voce molto materna (deve essere una Signorina Ruscello). “Una vera persona viva che ha imparato a volare. Devi essere molto speciale.”

“Oh, non so questo. Mi sento abbastanza comune ora. Infatti, credo di aver fame.”

“Ma ti sbagli,” ride la Signorina Ruscello. “Non esiste la fame qui. Forse hai solo bisogno di riempire la tazza.”

“Ma non ho una tazza!”

“No, cara, voglio dire la tua tazza interiore. Il posto all’interno in cui si trova il ‘Flusso’.”

“Ho paura di non sapere che cos’è il Flusso, ma sono sicura di averne bisogno. Sto cominciando a sentirmi molto vuota.”

“Bene, guarda soltanto dentro di me, cara bambina, e senti la mia vita che fluisce dentro di te. Di solito la tazza è nel cuore, ma il Flusso spesso risale dai piedi e scende dalla cima della testa. Se guardi da vicino lo puoi vedere. È più luminoso del Sole ed è come se piccole stelle entrassero nel tuo corpo.”

“Sì,” dico. “Credo di sentirlo ora. Caspita, è meraviglioso.”

“Puoi guardare nel tuo cuore e vedere la tazza. Guarda le stelle che entrano nella tazza e la riempiono fino a che cominciano a traboccare. Saprai quando sarai stata riempita. Poi dì soltanto ‘grazie’ ed è fatto,” mi istruisce la Signorina Ruscello.

Immagino il Flusso e scopro di essere capace di fare tutto quello che il ruscello ha detto.

“E’ stato meraviglioso,” dico. “Ora, però, il mio cuore è molto pesante. Perché?”

“A volte, con l’amore arriva il dolore,” risponde la Signorina Ruscello. “E’, certamente, un tipo diverso di dolore. È il dolore della compassione. Una volta che ti abituerai a portare l’Amore Incondizionato nel cuore, non sentirai la compassione pesante. Tuttavia, all’inizio, quando cominci a ricevere l’Amore Incondizionato dalla Sorgente, potresti percepire la sofferenza di tutti i mondi. Questo è l’inizio dell’empatia. Quando riuscirai a rilasciare il dolore della sofferenza, vivrai in uno stato d’Amore Incondizionato e Compassione.”

“Sembra molto bello,” dico. “Ma come faccio a rilasciare il dolore della sofferenza?”

“Quando avrai rilasciato il dolore dal tuo cuore, non farà più da calamita per attirarne altro.”

“Ma non riesco a rilasciare il mio dolore. Vorrei poterlo fare, ma è come un’ancora nel mio cuore e non so come liberarla.” Comincio a piangere.

Il mormorio della Signora Ruscello è sorprendentemente confortante e sembra qualcuno che mi sostiene.

“Devi scendere lungo la catena dell’ancora e scoprire a che cosa è agganciato il tuo dolore,” dice la Signorina Ruscello con una voce affettuosa. “La consapevolezza dei posti oscuri dentro di te possono rilasciare il dolore e la sofferenza – se la consapevolezza è mantenuta nell’Amore.”

“Ma il mio cuore non se ne andrà via senza la sua ancora?”

“Oh, mia cara, mi piace che tu sia così onesta. No, mia cara, il tuo cuore non se ne può andar via da te. Ma poi potresti non riuscire più a controllarlo. Quando l’ancora nel tuo cuore sarà libera, sarai mandata alla deriva sul Mare della Vita e i Venti dello Spirito ti indicheranno la via.”

“Ma allora mi perderò?”

“Ti perderai se non liberi te stessa. Non puoi tracciare la tua via, a meno che tu non abbia una mappa. Ma non è quel genere di mappa cui voi umani siete abituati. Quando sciogliete l’ancora del vostro cuore sarete condotti dalla Bussola della Verità.”

Sembra bellissimo e non voglio che la Signorina Ruscello si senta a disagio, ma ho paura di non capire molto quello che ha detto. Forse se mi siedo e sto veramente tranquilla accanto a lei, posso cominciare a capire il vero significato delle sue parole.

Mi raggomitolo sul limitare della Signorina Ruscello, ma rimanere accanto al ruscello mi fa sentir sola. Non so chi, o dove, o che cosa mi manca, ma sento uno strappo sull’ancora del mio cuore. Quando sento questo strappo, un ricordo vago attraverso la mia mente e tocca il mio cuore. È il ricordo della Scintillante, che è una sorta di parte di me, ma non è veramente me, tranne che nella mia immaginazione. Ricordo come la chiamavo, affinché mi abbracciasse e mi desse il bacio della buonanotte quando ero sulla Terra. Il suo viso sembrava proprio una nuvola, quando mi baciava gentilmente. La Scintillante mi svegliava quando facevo brutti sogni.

Mi chiedo se quella parte di me sia qui. Credo che domanderò alla Signorina Ruscello. Ma, prima credo di aver bisogno di bere. Voglio dire, il flusso è stato molto bello, ma ora sento proprio di aver bisogno di bere dell’acqua. Dato che non ho una tazza, mi chino così da prenderne un po’ con le mani. Ma, aspetta, qualcosa accade quando chino sopra la Signorina Ruscello. Non mi sento più come Susy. Grazie al cielo, non mi sento neanche come l’adulto che si nasconde dentro di me. Mi sento di più come la Scintillante. Riempio le mani con la chiara e fresca acqua del ruscello. Sento il bisogno di risciacquarmi il viso con quest’acqua. Quando lo faccio, il mio viso è il viso della Scintillante.

Guardo in giro con la mia nuova faccia. Quando l’acqua mi tocca il naso, mi rendo conto di poter sentire gli odori in modo molto intenso. Sento l’odore del ruscello, del terreno umido, dei piccoli fiori e delle felci, della brezza e degli alberi. Wow, è MERAVIGLIOSO. Mi sdraio per terra e all’improvviso sento di essere un topo. Mi rotolo nell’erba bagnata e fiuto le piante che rilasciano il loro aroma quando le schiaccio con il mio corpo. Il mio sé topo scava nella terra e sento ogni granello di terra e sassi con le mie minuscole zampette. Ora mi sento un lombrico e sento il conforto della terra lungo il mio corpo, mentre scavo una galleria attraverso l’oscurità. Ritorno fuori e mi arrampico su un filo d’erba. Sono una piccola cavalletta e sento la rugiada con le zampe posteriori, mentre salto attraverso l’erba del mattino.

Wow, voglio sentire quest’acqua su tutto il mio corpo. Mi tolgo le scarpe, i calzini bianchi e il vestito blu e distendo il mio corpo sulle pietre fresche. Sento l’acqua che gorgoglia sopra di me, come se fossi una pietra di quelle che si trovano sotto di me. Guardo in alto, nel luminoso cielo blu e guardo ogni raggio di luce individuale dal sole, rimbalzare sulla terra. Mentre i raggi del Sole penetrano nel mio corpo, sento che questo gradualmente si solleva nell’aria. Ma, aspetta, non è il mio corpo che viene sollevato nell’aria. Sono io, ma senza il corpo. Al principio sono spaventata, ma poi ricordo come la cascata riusciva a rilasciare l’acqua, mentre questa proseguiva verso la sua destinazione. Ora, anch’io posso rilasciare il mio corpo mentre viaggio ad un altro posto. Mi libro nell’aria sempre più in alto. Il suono del ruscello diventa sempre più distante ed è ora sostituito da una dolce melodia che sembra provenire da un flauto invisibile.

Sto entrando in un posto molto speciale che è sicuro e libero. Oh, ora non ho nessun corpo. Sono come la Scintillante. Il mondo intorno a me ondeggia come i riflessi nella Pozza della Gentilezza. Vedo il mio corpo, ora molto più in basso di me. Appare denso e rigido come le pietre nel ruscello. La forma che ora sono è morbida e vaporosa come le nuvole che fluttuano accanto a me. Guardo in alto e vedo il luccichio vago di un altro mondo. Voglio veramente andare là, ma sento il mio corpo nel ruscello che mi chiama. “Ho freddo”, dice. “Per favore, portami fuori dall’acqua.” Non mi piace l’idea di dover ritornare, perché mi piace stare qui in alto, ma so che devo obbedire. Ritorno verso il mio corpo, ma quando mi tendo per allungarmi sulla terra, scopro che le mani lo attraversano. Questo mi spaventa. Come posso spostare il corpo se non riesco ad afferrarlo?

Di nuovo il mio corpo mi chiama: “Devi entrare dentro di me.”

L’idea non mi piace molto. Mi piace essere in questo corpo fatto di nuvole, ma il mio corpo fisico sta cominciando a diventare blu. Credo di dovermene occupare. È probabile che più tardi lo rivoglia ancora. Mi stendo e mi sento come se stessi affondando dentro mio corpo. Tuttavia, quando allungo il braccio verso la vicina erba vedo che ci sono due braccia, una densa ed una luminosa. Ora mi sto veramente spaventando. E se non riesco a rientrare nel corpo e muoio? Mi piace molto il Regno Fatato, ma un giorno, magari, vorrò ritornare sulla terra. Potrei persino voler essere nuovamente un adulto.

“Ascoltami,” dice il ruscello. “Il mio suono ti riporterà in questo mondo.”

Seguo le istruzioni del ruscello e il mio corpo comincia a cambiare. Diventa sempre più pesante e scopro che fa davvero molto freddo, ma ancora non riesco a muoverlo. Guardo fissamente la mia mano e vedo la lotta, quando la mano più sottile cerca di controllare quella più grossolana. Il mio corpo di luce, gradualmente diventa più denso, ma non è ancora dentro il corpo che si trova nell’acqua. Ho freddo, tanto, tanto freddo. Che cosa posso fare?

So che chiamerò la Scintillante, affinché mi risvegli di nuovo nel mio corpo fisico. “Aiuto! Aiuto!” Grido. Sicuramente abbastanza, proprio come sempre, sento la Scintillante che spinge gentilmente il mio corpo fatto di nuvole in quello fisico. La Scintillante bisbiglia nel mio cuore: “Carissima, dove si trova la tua attenzione, ti trovi anche tu. Poni l’attenzione sul mondo in cui stai per entrare invece che sul mondo da cui provieni.”

Sento i miei due corpi diventare uno alla fine e so che devo riscaldarmi immediatamente. Mi trascino fuori dall’acqua. Uso il vestito per asciugarmi prima di indossarlo. Indosso anche le scarpe e le calze e trovo lì vicino una roccia piatta che è inondata dal Sole.

“Ehi, che avventura hai avuto,” sento che dice la Signorina Ruscello. “Mi stavo preoccupando per il tuo corpo fisico. Sono felice tu sia infine riuscita a reclamarlo. Dimmi, quanto ti sei divertita durante il tuo viaggio nelle dimensioni superiori dello Spirito?”

“E’ questo quello che era?” dico, “Non capivo niente e ho pensato fosse molto spaventoso. Ma mi era piaciuto essere il mio corpo fatto di nuvole e sentire ancora la Scintillante. Mi piacerebbe farlo di nuovo, ma la prossima volta voglio sapere come ritornare. Sai perché ho avuto così tanti problemi?”

“Beh,” risponde il ruscello, “parte del problema è stato che non conoscevi le regole.”

“Quali sono le regole?” domando ansiosamente.

“Come hai scoperto, mia cara, la prima regola è mettere il corpo in un luogo sicuro.”

“Sì, questo l’ho imparato. Ora, però, sono confusa. Come posso avere due corpi?”

“Oh, mia cara,” dice la Signorina Ruscello. “In realtà tu hai molti corpi, proprio come il fiore ha molti petali. Ogni petalo può essere separato dal fiore, ma da solo non vivrà molto a lungo. Il tuo corpo Spirito è come un fiore e ogni petalo è una ‘vita’ diversa. Diversamente dal fiore, ti puoi separare dal tuo corpo spirito e sopravvivere per un po’. Tuttavia, alla fine ritornerai a condividere le avventure della tua vita con il fiore del tuo Spirito. Puoi anche visitare il tuo Fiore Spirito quando fai ciò che gli umani chiamano ‘sonno’.”

“Ma come faccio a sapere come ritornare durante il sonno, o quando morirò?”

“Sebbene tu non riesca a vederlo, c’è un cordone sottile che connette tutti i tuoi corpi, così che quando ti separi, puoi unirti di nuovo. Se quel cordone si spezzasse, allora sarebbe come un petalo che si separa e tu avresti difficoltà a riunirti al complesso di nuovo.”

“Vedo, credo di star cominciando a capire. È un’altra regola stare attenti a non spezzare il cordone?”

“Oh, sì, questo è una regola molto importante. Un’altra regola importante è che tu conosca le tue Guide. Ti aiuteranno molto e manterranno la tua attenzione sulla Luce.”

“Le mie guide? Vuoi dire come la Scintillante?”

“Sì, ci assomiglia molto. Tuttavia, non posso essere sicura poiché non ho visto la tua Scintillante. Ci sono molte visioni che arrivano dall’interno quando decidi di vedere, ma, di solito, solo tu puoi vederle o udirle.

“Credi che la mia Guida possa aiutarmi a percorrere la catena nel mio cuore per rilasciare la sua ancora?”

“Non vedo perché no,” risponde la Signorina Ruscello. “Devi chiedere tu però. Primo, fai un altro sorso della mia acqua. Il tuo corpo ha bisogno di cure extra. Poi, forse, puoi trovare un albero amichevole sotto cui sederti così da poter parlare con la tua Guida interiore.”

Mi chino di nuovo sopra la Signorina Ruscello e uso le mani per prendere un po’ della sua chiara e fresca acqua. Questa volta decido di rimanere dentro il mio corpo. Forse, dopo aver rilasciato la mia paura, mi librerò nuovamente e vedrò com’è nelle dimensioni superiori dello Spirito. Mmh, l’acqua ha il sapore migliore che io abbia mai sentito. Con poche sorsate la mie sete è completamente andata via e io sono piena di vita e calda dappertutto. Ora sono pronta a trovare quell’albero amichevole.

“Arrivederci, cara Signorina Ruscello,” le dico, mentre mi allontano. “Grazie.”

“Arrivederci, Amore,” risponde la Signorina Ruscello. “Ritorna ogni volta che hai bisogno di essere rifornita. Io sono sempre qui.”

“Lo farò, lo farò! Ho imparato davvero tanto da te e ti prometto che ritornerò presto.” Mi allontano determinata a trovare un modo per togliere l’ancora dal mio cuore. Vedo un albero particolarmente bello in cima alla collina. Forse mi può aiutare. Mentre mi avvicino, riesco a sentire il suo splendore.

“Salve, Signor Albero o sei una Signorina?”

“Ehi, salve cara umana volante. Sono conosciuta come la Signora Albero. Se ti guardi intorno vedrai i miei molti bambini.”

“Come fai a sapere che posso volare! Qui sono arrivata camminando.”

“Cara Susy, io so tutto di te. Vedi, i miei uccellini me lo dicono.”

“I tuoi uccellini?”

“Sì, ci sono molti uccelli che vivono sopra di me.”

“Ti hanno raccontato che cosa mi è successo al ruscello?”

“Sì, cara, e so anche che vuoi toglierti l’ancora che si trova nel tuo cuore.”

“Assolutamente sì. Mi puoi aiutare?”

“Forse posso, ma prima devo sapere: a che cosa è agganciata la tua ancora?”

“Non sono sicura, ma so che l’ancora mi fa sentire pesante e triste. Forse è agganciata alla tristezza. È possibile?”

“Tutto è possibile. Se la tua ancora è attaccata ad un’emozione, allora devi entrare in quell’emozione per rilasciarla. Tu sai che le ancore vengono utilizzate affinché le barche non si perdano nel mare quando il Capitano riposa. Ti abbandoni alla tristezza fra i viaggi?”

“Non ci ho mai pensato, ma so che di solito non mi sento triste mentre viaggio, ma talvolta comincio a sentirmi triste quando mi riposo. Penso, però, che è perché comincio a pensare ai miei problemi quando non sono attiva.”

“Dimmi, giovane essere vivente, sei in viaggio ora?”

“Oh sì. Di fatto questo è in assoluto il mio viaggio migliore.”

“Ti senti triste ora?” chiede la Signora Albero.

“No, però quando mi sono riposata accanto al ruscello, mi sono sentita triste.”

“Beh, a me sembra,” proclama con orgoglio la Signora Albero, “che la tua ancora sia agganciata alla tristezza. Quindi, devi entrare nella sensazione della tristezza, in modo da risanarla.”

“Ma non voglio entrare nella mia tristezza… fa così male,” dico, ricacciando indietro le lacrime.

“Cara bambina, proprio come là c’è una parte di te che è triste, c’è anche una parte che è felice. Ci sono molte parti di te e di me. I ho molti elementi diversi: rami, rametti e foglie. Ognuno di loro è diverso. Alcuni sono giovani e sani ed alcuni sono vecchi e pronti a cadere a terra, ma li amo tutti. Tu puoi imparare ad amare tutte le tue parti. Anche quelle tristi!!”

“Non so come posso amare una parte di me che fa male,” dico, quasi a me stessa.

“Spesso c’è una parte di me che fa male,” dice l’amichevole albero, “e quando questo accade, devo arrivare fino al nucleo del tronco e dei rami per scoprire cos’è che non funziona. A volte scopro che quella parte di me è ammalata o ferita ed ha bisogno d’amore ed attenzione extra. Spesso quella parte può essere risanata, ma ci sono volte in cui ha bisogno di cadere da me così da essere riassorbita nel terreno intorno alle mie radici. Quella parte allora è morta, ma ha contribuito alla salute dell’albero intero fertilizzando il terreno così che nuove parti possano crescere.”

“Non so se capisco veramente quello che stai cercando di dirmi, perciò forse mi riposerò sotto i tuoi rami ed ascolterò le tue parole nella mia mente di nuovo. Grazie per avermi aiutata.”

“Certamente, bimba. Rilassati nella mia ombra ed ascolta la brezza mentre si muove attraverso le mie foglie. Questo ti aiuterà a sentirti in pace. Vedi, cara bambina, ogni foglia è separata dalla successiva, eppure è connessa alla Sorgente. Ogni foglia è totalmente un individuo, ma allo stesso tempo un membro di un tutto più grande. Una singola foglia non fornirebbe troppa ombra, ma come gruppo fanno un’ombra bellissima e confortante. E, come puoi vedere, nessuna foglia separata non fa niente. Condivide solo se stessa con le altre, affinché il loro contributo congiunto possa essere usufruito.”

Sento le parole dell’albero solo con gli angoli della mia mente, perché sento che mi sto velocemente addormentando. Gradualmente l’ombra diventa una calda coperta che mi copre e mi protegge. Una brezza tiepida accarezza ogni foglia e me nello stesso momento. Sto cominciando a fluttuare nel mio corpo di luce, ma non ho paura questa volta. So che il corpo sotto l’albero sarà al sicuro. I raggi del Sole si raccolgono intorno a me e cominciano a formarsi in un bagliore. Il bagliore diventa una figura luminescente con una forma vagamente umana. Non riesco a vedere alcun volto dietro la luce dorata della forma, ma sembra la Scintillante. No, sembra molte Scintillanti.

“Benvenuta nella Terra Interiore della Gioia Beata e dello Splendore Radiante. Siamo la tua Guida. Ti ricordi di noi, cara bambina? Ti abbiamo sostenuta quando eri spaventata, calmata quando eri triste ed ascoltata quando eri arrabbiata. Siamo dell’Uno e ti abbiamo amata e protetta per sempre.

Sei stata molto occupata, caro membro dell’Uno. Sei stata molto coraggiosa ed hai imparato molte lezioni. Hai aiuto, amato ed ascoltato. Non essere preoccupata se non hai capito tutto quello che hai sentito. Le parole rimarranno nel tuo cuore e nella tua mente come piccoli semi gettati su un terreno fertile. La Verità ha il tono di una campana pura e ritornerà alle tue orecchie quando avrai bisogno di ricordarla. Siamo molto orgogliosi di te!”

“Ricordaci, Carissima.

Ricorda questo luogo, e, soprattutto,

ricorda sempre la bambina che sei

profondamente dentro il tuo Sé.”

 

La bambina è addormentata ora. Dorme al sicuro sotto l’albero, da qualche parte fra le terre del Regno Fatato e dello Spirito. Io, però, sono sveglia. Sono consapevole della bambina che vive dentro di me e dei misteri che lei ha ricordato per me.

 

Grazie cara bambina. Rimarrò consapevole delle verità che hai salvato per me.

 

Ma, quando dormirò, verrò a trovarTI.

 

 

Continua: "Ricordo il Regno Fatato"

* * * * * * * * * *

Originale in inglese: http://www.multidimensions.com/Unconscious/uncon_emotions_further.html

 

Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste

 

www.stazioneceleste.it