)* (Stazione Celeste)

 

 

Multidimensions

 

Superconscio

 

 

 

 

Il Complemento Divino

L’estratto precedente, solleva il concetto del “Complemento Divino”. Il Complemento Divino, conosciuto anche come Fiamma Gemella, è il completamento del nostro SÉ androgino di quinta dimensione. Nella quinta dimensione ed oltre, non c’è alcuna polarità, quindi, non si sono né “maschi” né “femmine”. Tutti gli esseri sono androgini in natura, ma possono scegliere di vestirsi in modo sia maschile che femminile, proprio come noi sceglieremmo di vestirci con gli abiti del sesso opposto. Quando risuoniamo nella quinta dimensione, possiamo decidere di mandare la nostra coscienza, o una parte della nostra essenza che assumerà l’incarnazione, nelle dimensioni inferiori. Poi dobbiamo scegliere di assumere una forma maschile o femminile.

Il nostro Complemento Divino, o Fiamma Gemella, è una parte del nostro sé androgino che rimane nella quinta dimensione per servire da ispirazione e guida ai suoi corpi di dimensione inferiore. Poiché il nostro Complemento Divino ha la nostra stessa essenza, è il portale più facile verso la quinta dimensione. Anche se il nostro corpo manifesto appartiene ad un sesso, siamo costantemente collegati alla nostra polarità opposta che non è manifesta nel nostro corpo androgino di quinta dimensione. È questo collegamento che ci esorta a cercare l’unità del vero amore.

Il nostro Sé Superiore porta molti elementi di se stesso nelle dimensioni inferiori per ottenere esperienza. È l’esperienza della terza e quarta dimensione che gli permette di ottenere più Saggezza, Amore e Potere. Durante l’espirazione il nostro Sé Superiore fa scendere la sua essenza per sperimentare la vita nelle dimensioni inferiori. Poi, con l’inspirazione, richiama tutte queste “propaggini” affinché ritornino a Casa con tutto quello che hanno imparato.

Questa chiamata per ritornare a Casa si percepisce come amore – Amore Incondizionato. Spesso non riusciamo a sentire quella chiamata dalle dimensioni superiori, eppure la cerchiamo nella realtà in cui viviamo. Se incontriamo un’altra parte del nostro SÉ in incarnazione fisica, si sentiamo costretti a fonderci con quella persona. Talvolta ci riusciamo, ma più spesso che no, le complicazioni della vita nella terza dimensione non ci permettono una fusione riuscita. Tuttavia, solo l’incontro con quell’altra parte del nostro SÉ accende il fuoco del ricordo. Poi, desideriamo profondamente di ritornare a Casa, dove la fusione è garantita. Possiamo ritornare a Casa anche nella Coscienza, così da poter avere l’euforica esperienza della fusione fisica del nostro sé manifesto con il nostro sé spirituale, non manifesto. Carl Jung chiama questo “Sposalizio Mistico”.

Quello che segue è un estratto da “Visioni da Venere, Libro II” di Suzan Caroll, per illustrare ulteriormente il Complemento Divino, la fusione con il Complemento e la vita nella quinta dimensione:  

“Sì, Shature, ora sei ritornata a Casa, sul pianeta Venere di quinta dimensione. Ti trovi in mezzo alle incarnazioni, e studi riguardo alla tua vita tridimensionale sulla Terra, dove hai cercato di fonderti con il tuo Complemento Divino”. La Guida di Shature le toccò le spalle. “Le emozioni estreme della tua prima esperienza terrestre ad Atlantide ti hanno allontanata dalla consapevolezza del tuo vero sé. Ti vuoi riposare un po’?”

Shature annuì col capo, mentre portava le mani alla testa.

“Forse un po’ di riposo mi aiuterebbe a riavere il mio equilibrio,” pensò, ricordando che su Venere tutta la comunicazione era telepatica.

“Suggerisco che tu ti fonda con Lamire, il tuo Complemento che è qui con te. Credo che questo ti riporterà al tuo SÉ”.

Shature annuì nuovamente e si sedette poggiando le gambe per terra. Le girava la testa e si alzò lentamente. La sua Guida l’aiutò ad alzarsi e la accompagnò alla porta. Egli in realtà era androgino, ma la sua emanazione principale era mascolina. Appoggiarsi contro la sua calda essenza calmò e rassicurò Shature. “Grazie,” disse lasciando la stanza. “So che se mi fondo di nuovo in Lamerius, riavrò la mia forza.”

Lamerius era il nome della sua forma completa ed androgina. Quando lei e Lamire studiavano con le loro guide nel tempio, si erano separati nella loro essenza maschile e femminile. Lei usava il nome Shature, anziché il nome Venusiano Lamira, perché l’aiutava ad identificarsi con le sue esperienze Terrestri. Spesso, fra gli studi, si sarebbero nuovamente riuniti in un unico essere. La sua Guida le aveva detto che lei si stava preparando per la sua visita finale alla Terra tridimensionale. La ruota del Grande Ciclo si stava chiudendo e i Venusiani erano richiamati a Casa. Era importante che capissero e riequilibrassero le loro vite Terrestri dalla prospettiva di quinta dimensione di Venere prima della loro incarnazione finale. 

* * * * *

Lamerius era sdraiato/a sulla calda sabbia rosa della loro speciale caverna sotto le scogliere della Montagna Rossa. Le Acque di Luce carezzavano i loro piedi e ancoravano la loro visione congiunta, mentre la calda sabbia penetrava nella loro aura unita. Il Sole era basso all’orizzonte, e sarebbe stato presto il momento di ritornare ai loro studi nel Tempio. Lamerius ricordava le loro molte vite tridimensionali separate. Ora erano nuovamente uno in un corpo di Luce. La loro unione li aveva arricchiti e risanati entrambi. Ognuno condivideva ciò che aveva imparato mentre erano separati, e la loro visione congiunta portava chiarezza e pace.

A Lamerius piaceva il “non tempo” del pianeta Venere di quinta dimensione, dove la buona disposizione personale creava segni ambientali per indicare che erano pronti a fare una transizione. Quando si era pronti per ritornare dal proprio ciclo di meditazione profonda, conosciuto sulla Terra come sonno, il Sole sorgeva. Quando erano pronti per accogliere i bellissimi e risananti raggi dell’ecosistema Venusiano, il loro Sole era alto nel cielo. Quando erano pronti per ritornare al Tempio per altre lezioni e risanamento, il Sole era allora basso all’orizzonte.

Non c’era nessuno spazio-tempo continuum come sulla Terra tridimensionale. Sul pianeta Venere di quinta dimensione, il proprio ambiente veniva creato, anzi scelto, da ogni membro della coscienza di gruppo. Ogni realtà prevalente era scelta; quasi come si sceglie una stazione radio o si volta una pagina di un libro sulla Terra. Tutte queste stazioni radio  e pagine esistevano sempre simultaneamente e si poteva scegliere quella che si desiderava sperimentare. Altri che facevano quella scelta condividevano la stessa realtà.

“La mia Guida ha detto che presto sarò pronta per far ritornare una mia parte nella terza dimensione,” disse Lamira, la polarità femminile di Lamerius.

“E’ così anche per me,” disse Lamire, la polarità maschile. “Il nostro impegno con la Terra sta terminando e noi saremo liberi di ritornare a Casa. Vale a dire, dopo aver equilibrato e risanato i pensieri limitati e le emozioni dolorose delle nostre incarnazioni Terrestri. Questo viene fatto meglio mentre ci si trova in una forma fisica, se riusciamo a ricordare chi siamo una volta che ci incarniamo”.

“Quella è la parte difficile,” aggiunse Lamira. “L’illusione della separazione è così forte che annebbia la memoria”.

“Si dice che alcuni di noi rimarranno sulla Terra ed aiuteranno nella creazione della sua nuova realtà di quinta dimensione. Cosa credi che faremo?”

“Non credo che possiamo prendere quella decisione fino a che non finiamo il nostro risanamento. Ho appena rivisto la mia prima incarnazione, e la nostra prima separazione, negli anni finali di Atlantide. In quella vita sono state create profonde emozioni, e le sto ancora purificando dai miei corpi tri e quadridimensionali.”

“Le emozioni sono una sfida costante, quando ci si trova nei mondi astrale e fisico. Quando avremo imparato a fare appello all’amore per alleviare la paura, equilibreremo le polarità della terza e della quarta dimensione. Una volta equilibrate le polarità, tutti i giudizi di “bene” o “male” potranno essere rilasciate e gli errori potranno diventare lezioni. La Terra offre una grande opportunità per quella esperienza,” disse Lamire.

“Sì, e quell’opportunità continua. Oggi, nei miei studi, mi sono resa conto che ho trattenuto del risentimento contro di te, contro me stessa, sin da quella prima incarnazione su Atlantide. Quando non hai potuto entrare nel corpo tridimensionale con me, mi sono sentita abbandonata, sola e arrabbiata. Ho imparato che vita dopo vita ho ripetuto quello schema iniziale d’abbandono. Avevo paura di aver fiducia, avevo paura di amare. tutto ciò che mi era rimasto era una rabbia nascosta. Mi puoi perdonare? Posso perdonare me stessa?”

“Anch’io ho creato schemi che si sono ripetuti,” continuò Lamire. “Dopo non essere riuscito ad entrare nel corpo con te, ho cercato di contattarti per giorni e mesi del tuo tempo Terrestre, ma non riuscivi a sentirmi. Se avessi abbassato la mia vibrazione alla quarta dimensione inferiore, la paura e la tristezza per averti perso, avrebbero attratto tutte le forze oscure che erano attive intorno al pianeta in quel periodo. Quindi, dovevo chiamarti nel tuo corpo notturno, mentre dormivi. Ci siamo connessi molte volte in quel modo, ma ti trovavi in un tale tumulto emozionale, che dimenticavi i sogni una volta sveglia. Prima che entrassimo nella terza dimensione, le emozioni di questo tipo erano ignote. Quindi, quando le hai sperimentate per la prima volta, non le potevi controllare.

Infine, quando eri al sicuro nel tempio, sono stato richiamato su Venere. Ce n’erano molti di noi là, che non erano riusciti ad entrare nel corpo con l’altra metà. Ci siamo uniti per formare un gruppo che guidasse i propri complementi sulla Terra. Sebbene non avessi ancora avuto una vera esperienza fisica, ho sentito la tua, poiché siamo, di fatto, un essere. Ho sentito tutta la tua rabbia, la paura e la tristezza. Proprio come sentivi di essere l’unica parte di te stessa, allo stesso modo lo sentivo io. Quelli di noi che avevano perso il proprio complemento erano diversi dagli altri. sebbene non ci sia giudizio su Venere, non mi sono sentito  “a posto” per moltissimo tempo.

Fui colto da una spiacevole sensazione di rimorso. Ti avevo detto che sarei stato il primo, ma ti sei assunta l’incarico e ti sei affrettata per entrare. Proprio come tu avevi un profondo senso d’abbandono, io avevo un profondo senso di colpa. Mi resi conto che una parte del motivo per cui non riuscivo a comunicare con te è a causa della mia colpa. In tutte le mie vite Terrestri, ogni volta che incontravo una situazione d’abbandono, reagivo con un’antica memoria di colpa e di vergogna. Forse, ho anche bisogno di perdonare entrambi e la terza dimensione che ha fatto sì che ci separassimo.”

Lamerius rimase tranquillo/a per un momento dopo la conversazione dentro di loro. Si resero conto che era il senso di separazione che rendeva così difficile la terza dimensione. Ma la separazione era solo un’illusione. erano Uno insieme e con l’universo intero. Riuscivano a ricordarsi di questo quando non erano fusi insieme?

“Il Sole è basso,” dissero come uno. “E’ ora il nostro momento per separarci di nuovo e ritornare ai nostri studi. Ognuno chiederà aiuto alla propria guida.”

Il Corpo di Luce singolo di Lamerius era in piedi sulla sabbia e le loro braccia si estesero verso la cima della Montagna Rossa. La loro forma luminosa e dorata si espanse lentamente, diventando sempre più grande fino a che assunsero la forma di due piramidi attaccate alla base con la punta maschile estesa verso il cielo e la punta femminile ancorata verso il cuore di Venere. Non appena la punta superiore si aprì, la doppia piramide si separò lentamente in due spirali di luce separate. Le spirali sembravano vortici  roteanti dorati. Gradualmente si distesero in due stelle dorate. Lentamente, braccia, gambe ed una testa si formarono dalle stelle e due esseri separati emersero. Lamire e Lamira alzarono le mani al livello del cuore e si toccarono l’uno con l’altra, palmo contro palmo.

“Arrivederci per ora, Amato/a,” dissero insieme imboccando i loro sentieri separati verso il Tempio. Sebbene avrebbero potuto separarsi davanti alla porta del Tempio, avevano imparato che erano meglio se si recavano al Tempio separatamente. Dava loro il tempo per individuarsi. Lamira ritornava alla persona di Shature, perché per lei era più facile pensare a se stessa come Shature, mentre guardava le sue realtà Terrestri. Nei loro studi individuali del Tempio, Lamire e Lamira avevano imparato a sperimentare più di una realtà alla volta. In questo modo, potevano essere consci di entrambi i loro sé di quinta dimensione e i loro sé di terza dimensione che guardavano.

La focalizzazione principale degli studi del Tempio era comunicare con le loro realtà tridimensionali dalla loro posizione di quinta dimensione su Venere ed agire come guide per risanare e risvegliare le parti del loro sé totale che erano ancora imprigionate nell’oblio della Terra. Una volta che la loro parte tridimensionale avesse potuto risvegliarsi alla natura del loro sé totale ed entrare coscientemente in comunione con il loro sé di quinta dimensione, potevano capire e risanare il dolore dell’incarnazione fisica e diventare quel Sé Superiore. Sulla Terra, questo processo era conosciuto come ascensione. Su Venere, era conosciuto come il richiamare tutte le parti del sé di nuovo nell’Unità.

Questa comunicazione di solito cominciava mentre chi si trovava sulla Terra era addormentato o in un momento di grande sfida. Talvolta, se il sé Terrestre riusciva a vedere la spiritualità come un percorso verso la libertà, si poteva effettuare una connessione durante la preghiera o la meditazione. Quando Shature o Lamire guardavano ogni vita, diventavano veramente una sua parte, mentre mantenevano simultaneamente la loro coscienza Venusiana. Tuttavia, se le emozioni Terrestri erano troppo forti, c’era il pericolo che perdessero la loro prospettiva di quinta dimensione e perciò cadessero nell’oblio delle incarnazioni Terrestri. La Guida di Shature le aveva detto che stava migliorando molto. Era quasi pronta a spostare una parte della sua consapevolezza primaria nella terza dimensione, affinché potesse sperimentare i suoi sé superiori dalla prospettiva della terza dimensione. Shature, amava molto la sua  vita su Venere. La sua Guida le aveva detto che poteva usare quell’amore per creare un desiderio nella sua realtà tridimensionale, che avrebbe provocato il bisogno urgente di ricordare la sua coscienza multidimensionale.

Mentre Shature faceva il suo viaggio solitario verso il Tempio, poteva sentire il suo suono. Ognuno dei dodici Templi del Mistero su Venere irradiava il proprio tono e colore. Lei stava studiando nel Tempio Viola della Trasmutazione. Shature poteva porre la sua intenzione sul Tempio ed arrivare là istantaneamente, ma amava così tanto l’ambiente di Venere che sceglieva di andar là con la sensazione fluttuante, relativa al movimento nella quinta dimensione. Lungo la strada verso il Tempio, vide molti dei suoi amici che si erano sintonizzati nella realtà che lei stava sperimentando. La buona amica di Shature, Founteen, fluttuò verso di lei e la salutò con una calda fusione. Fondersi con un’altra Anima, non era come un’unione completa con il proprio Complemento Divino, ma era ancora meraviglioso.

“Stai ritornando al Tempio?” domandò telepaticamente Founteen

“Sì, sono pronta per guardare altre mie incarnazioni Terrestri. La mia Guida ha detto che presto sarò pronta per ritornare nella terza dimensione”.

“Forse ci incontreremo,” continuò Founteen, “perché anch’io sto ritornando là. Sembra che lo stiano facendo in molti. Lady Gaia, la coscienza della Terra, sta inviando una chiamata agli Operatori di Luce, affinché ritornino per aiutarLa durante un’importante trasformazione. Almeno, quella è la realtà cui sto ritornando.”

“Oh, spero di poter ritornare anch’io in quella realtà. Forse ci vedremo là.” Disse Shature allontanandosi da Founteen e dirigendosi al Tempio.

A Shature piaceva particolarmente quell’ultimo percorso verso i Cancelli del Tempio. Anche se si trasportava direttamente al Tempio, arrivava sempre ai piedi della collina su cui vibrava il Tempio. La lenta ascesa lungo il sentiero, l’aiutava a focalizzarsi su un aperto stato di coscienza. Nel momento in cui imboccava il Sentiero Dorato, riusciva a percepire l’amore che proveniva dai bellissimi giardini fluttuanti che circondavano il Tempio. Questi giardini avevano fiori di forme e colori che non erano possibili sulla Terra. C’erano anche molte piccole forme di vita che vivevano nei giardini. Alcune volavano ed alcune saltavano di fiore in fiore. Altre vivevano nelle radici fluttuanti che pendevano verso il cuore del pianeta.

Shature si prese un momento, come spesso faceva, per lasciare il sentiero e vagare fra le meravigliose aiole. Qui, ogni pianta e forma di via la accoglieva calorosamente mentre si avvicinava. Si sentiva come se potesse comunicare con tutta la vita. Sorrise, ricordando che un tale comportamento sarebbe stato considerato illusorio per molte delle società Terrestri. Ne avrebbe avuto a sazietà, ora che si trovava ancora su Venere. Una volta sulla Terra, sarebbe stato il suo compito ricordare che una parte del suo essere esisteva infinitamente sul pianeta Venere di quinta dimensione. Se avesse potuto ricordarlo, avrebbe allora potuto ancorare la sua coscienza multidimensionale nella sua forma fisica. Questo radicamento avrebbe aiutato ad elevare la vibrazione del pianeta, perché lei avrebbe creato un ponte, fondendo lo spirito e la materia, quasi come era stato fatto su Atlantide.

Shature ora sentiva che il Tempo era vicino, perché il suo cuore brillava e la sua mente cantava. Fluttuò sopra le aiole, così non avrebbe disturbato le loro radici delicate e disse loro arrivederci mentre si avvicinava ai Cancelli del Tempio. Prima di entrare, si voltò e guardo la sua amata casa. Dai Cancelli del Tempio, in cima alla collina, poteva vedere per sempre. Sotto di lei e alla sua destra si trovava una valle meravigliosa ricolma di glicini. Il sentiero verso la spiaggia rosa dove si incontrò con Lamire, si trovava alla sua sinistra. Il Tempio Viola era la corona sopra il Picco della Montagna Rossa. Molto più in basso c’erano le rive delle Acque di Luce, dove lei e Lamire si erano incontrati per fondersi in Lamerius. Quando pensava a lui, l’essenza di Lamire la circondava istantaneamente. Shature aveva intrapreso un’ascesa particolarmente lenta verso il Tempio, perchè stava decidendo se ora voleva focalizzarsi su vite in cui si era incarnata con Lamire. Shature sapeva intuitivamente che in molte di queste vite lei non lo aveva riconosciuto, proprio come lui non l’aveva riconosciuta nella sua vita come Malton.

* * * * *

Noi abbiamo corpi che abitano in tutte le dimensioni. Alcune delle nostre “guide” sono corpi di dimensione superiore del nostro SÉ, laddove altre guide non sono parte del nostro flusso di vita superconscio. Nel momento in cui impareremo a viaggiare attraverso la quarta dimensione, riusciremo a differenziare fra le due. L’Amore Incondizionato degli elementi superconsci del nostro SÉ, e soprattutto il nostro Complemento Divino, che è il completamento spirituale del nostro sé fisico, possono meglio condurci attraverso “gli stretti” e poi nella quinta dimensione. Una volta là, possiamo fonderci nell’UNITÀ delle nostre realtà superconsce.

 

 

Continua: "Il Riconoscimento del Completamento"

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Originale in inglese: http://www.multidimensions.com/Superconscious/super_divine.html

 

Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste

 

www.stazioneceleste.it