"Il mio interesse va a un’unica cosa essenziale: la liberazione dell’Uomo" -Jiddu Krishnamurti
Opera di Maria Barreca, Tourquoise
)*(Stazione Celeste)
Cari amici, per far comprendere, a chi ancora non ha avuto l'opportunità di saggiare il grande valore di Going Deeper, la nostra ultima fatica letteraria, come editori, questa settimana condividiamo con tutti voi un bellissimo estratto, che sono certo potrà darvi degli interessanti spunti di riflessione, si tratta del passo relativo all'incontro tra Larry - protagonista del romanzo insieme al suo cane Zeus - e un Ginepro, un albero molto, molto particolare :)
A chi invece ha letto o sta leggendo il libro, li invito ad scrivere un commento nel blog dedicato al libro e all'autore: http://conversazioniconzeus.blogspot.com/
Buona lettura Con un sorriso :) Pietro)*
[...] «Mi piace» disse qualcuno. «Ehi?» disse Larry. «Chi ha parlato?» «Io, naturalmente.» Le parole parvero provenire dall’albero alto quattro metri che riparava Larry dai raggi intensi del sole pomeridiano. «Pensi che mi trovi qui solo per fare un po’ d’ombra?» «Tu parli?» disse Larry. «Perché poi mi stupisco tanto? A quanto pare da queste parti parlano tutti.» «Si, ed è quello che ogni cosa fa» replicò il ginepro. «Ma prima d’ora non avevi mai ascoltato. Deduco che ti trovi qui per trovare un tesoro di grande valore, è così?» «Così mi hanno detto.» «Bene. Allora sei arrivato nel posto giusto. Sì, certo, che sei nel posto giusto! Ma, prima di tutto, per iniziare un vero discorso devi sentirti completamente a tuo agio. Perché non ti guardi intorno e ti scegli una roccia su cui star comodo?» Risolutamente determinato a mantenere sotto controllo la ragione, Larry osservò la scena. Il sole alla sua sinistra divideva in due la conca tagliando il pendio in una zona di luce e una d’ombra. Il ginepro parlante era piantato proprio sulla linea di demarcazione, e alcuni dei suoi rami più bassi erano già in ombra. Le rocce sembravano disposte in ordine di grandezza, da quelle più imponenti, di alcuni metri, a quelle che sarebbero potute stare nel palmo di una mano. Vi erano alcuni arbusti di cui non conosceva il nome e una lucertola con delle macchie sul dorso giocava tra le rocce più piccole. «Sembra proprio che questo sia il luogo adatto.» Larry si era già accomodato nella conca di una roccia di medie dimensioni. «Ad ogni modo, forse sarebbe meglio che mi presentassi. Sono Larry Randers. Chi sei, se posso chiederlo?» «Ciao, Larry. So chi sei. Zeus ci aveva detto del tuo arrivo. Espavo. In quanto al mio nome, non so se ne ho mai avuto uno oltre a Juniperus californica, che però mi è sempre suonato un po’ impersonale. Penso sarebbe bello poter avere un nome tutto mio. Forse sarai così gentile da darmene uno.» Larry rimase perplesso. Ginny, il primo nome ad attraversargli la mente, suonava così frivolo, ma come altro chiamare un ginepro parlante? La sua mente si lanciò in ogni direzione cercando di uscirne politicamente ma si ritrovò in un cul-de-sac. Il ginepro si mise a ridere. «"Ginny" andrà bene... «Comunque, il posto in cui ti sei seduto è perfetto. Sono felice che tu sia lì e non ti sia sentito costretto a spostarti semplicemente perché ti era stata data la scelta. Questa è una lezione importante. Ben fatto! Per quanto riguarda l’altra domanda su cui stai rimuginando in silenzio: Espavo è una parola che risale a moltissimo tempo fa nel tempo di questa illusione. Veniva utilizzata per dire "ciao" e "arrivederci", come "namaste" che molti utilizzano ora. Al pari della parola sanscrita, che a un livello più profondo significa "mi inchino al divino che è in te", anche espavo ha un significato più profondo: "grazie per esserti assunto il tuo potere". La sua matrice vibratoria aiuta le persone a ricordare. Le aiuta a riconnettersi con il loro proprio posto nell’Universo. «Stai per intraprendere un viaggio in questo stato di rimembranza. Ma prima di tutto, ci sono diverse persone che devi incontrare. Senza il loro consenso e il loro aiuto, temo che non sarai in grado di andare oltre.» Larry sentì un’ondata di risentimento montare lentamente in indignazione, e poi in rabbia. Che razza di follia era questa? Che fine aveva fatto il Libero Arbitrio? Chi mai poteva essere così grande, così potente, così incredibilmente importante da doverne chiedere il consenso prima che egli potesse continuare? «E chi sono, se è lecito chiedere, questi onnipotenti e onniscienti guardiani? E qual è, esattamente, il loro prezzo?» «Una bella esibizione, direi. Ah, la gamma di emozioni umane – così vasta, così diretta, così meravigliosamente imprevedibile. Come possono dei semplici suoni, ai quali è la mente a dare un significato, provocare una risposta così immediata e istintiva?» «Tutto ciò che ho chiesto è chi è questo potente gruppo e cosa si aspetta che faccia per guadagnarmi il diritto di passare» disse Larry, desiderando riformulare quanto aveva pronunciato. «Certo» replicò Ginny, tenendo per sé qualsiasi giudizio. «So che hai conosciuto Rocky, uno dei più profondi maestri della galassia, e che ti ha cantato il suo rap, aiutandoti a guardare nell’infinità degli io. Bene, Larry, questo è esattamente quello che andremo a fare. I tre io, ego, anima, e Dio, sono parte dell’infinito continuum degli io. Non esiste anima senza Dio, e non esiste ego, o sé inferiore, senza anima. «Immaginati come un essere che si esprime simultaneamente attraverso tutti e tre gli aspetti del continuum ego/anima/Dio. Cerca di vederli non come una gerarchia verticale, dove Dio sta sopra all’anima e l’anima sopra all’ego, ma come una miscela – o uno stufato se preferisci – di tre elementi, con ciascuno che emette la propria gamma di colore, suono e impronta energetica. Il loro rapporto di attivazione – o il sapore del tuo particolare stufato – è semplicemente una funzione della Coscienza. Più la tua Coscienza si espande nella sfera dell’ego, più puoi accedere alla sfera dell’anima. E più ti espandi nella sfera animica, più sei vicino a Dio, per ri-fonderti con Tutto Ciò Che È. «La Coscienza è come una mongolfiera; può sollevarsi libera verso l’alto solo se vengono sciolte tutte le funi. Allora trova la sua strada, seguendo le correnti d’aria piuttosto che la volontà dei suoi passeggeri o degli osservatori a terra. Il nostro compito è di incontrare le persone che stanno tenendo la nostra mongolfiera fermamente ancorata a questa realtà e capire cosa vogliono per farti ascendere.» «Non hai ancora risposto alla mia domanda» disse Larry. «Chi sono queste persone e cosa vogliono?» «Queste persone, Larry, sono te. Ciascuna è una diversa parte di te, una sub-personalità, che ti tiene saldamente legato a un particolare punto di osservazione. Per quanto riguarda il prezzo che esigono per lasciare le redini, non sono in grado di dirlo. «In realtà non è poi tanto complicato. Dal tuo lato del Velo, il complesso egoico degli esseri di terza densità – gli umani, nel tuo caso – è la somma delle loro parti. Queste parti sono le tante voci nella tua testa che dirigono la tua vita, essenzialmente a tua insaputa e sicuramente senza il tuo consenso consapevole. Ti indicano come comportarti, cosa fare, e quando farlo. La tua "esplosione interiore" per coniare un termine, il rilascio delle emozioni negative che hai avuto quando hai creduto che qualcuno avesse il potere di determinare il tuo destino, ne è un ottimo esempio. Non appena ti sei sentito minacciato, una delle tue parti, chiamiamola il Guerriero, si è fatta avanti in difesa. «Larry, tu hai un esercito di personaggi al tuo servizio, tutti gli umani ce l’hanno. Infatti, puoi definire queste sub-personalità una delle caratteristiche peculiari degli esseri umani. Loro costituiscono la tua personalità. La straordinaria varietà e diversità della vostra scala emotiva è essenzialmente ciò che vi contraddistingue da tutte le altre forme di vita su questo pianeta. Tu e i tuoi compagni umani aggiungete sapore alla Coscienza cosmica, e noi lo apprezziamo più di quanto riusciamo a esprimerlo. Ciascuno di voi è come una grande orchestra costituita da migliaia di musicisti talentuosi. «La tua particolare serie di voci è ciò che ti rende unico e definisce la tua interazione con il mondo. Ogni emozione passa attraverso di loro. Ogni pensiero e ogni credenza si manifestano dentro di loro. Conosciamone alcune, vuoi?» Larry annuì. «Intendi dire che tutte le voci nella mia testa fanno realmente parte di me?» «È proprio quel che intendo. Ad esempio, rivediamo brevemente il tuo matrimonio e la successiva rottura con Marianne.» «Ahi» disse Larry. «Ti ho toccato sul vivo, vero? Bene. Lavoreremo su qualcosa che scotta. Torniamo al momento in cui l’hai conosciuta. Cosa fu ad attrarti di più verso di lei?» Larry chiuse gli occhi. Accennando un sorriso, disse: «Era bellissima, incredibilmente intelligente, e molto sexy. No, era più di questo. Amavo la sua energia, la sua arguzia, la sua ambizione. Era magnifico stare con lei, fare i picnic, andare al cinema, fare l’amore. Era come se noi due fossimo perfetti insieme.» «Okay. Poi cosa è successo? Perché vi siete separati?» «Domanda interessante» rispose Larry. «Me lo sono domandato spesso. Immagino che la direzione che entrambi avevamo scelto nella vita ci abbia semplicemente diviso. Lei era sempre più presa dal suo lavoro, scriveva articoli e diversi libri che sono entrati tra i bestseller del New York Times. Tutti e due iniziammo a viaggiare. Il successo portò Marianne nel circuito promozionale di radio, televisione e sulle riviste. La Cresswell & Timmons mi aveva richiesto un impegno maggiore con clienti internazionali di primo piano. Alla fine ci parlavamo più al telefono che di persona. Ci amavamo ancora, tuttavia non eravamo più innamorati.» «Come ti sentivi?» chiese Ginny. «Wow, a proposito di voci! Negli ultimi due anni ho provato un migliaio di cose differenti. Una parte di me era arrabbiata, risentita per il fatto che Mari avesse scelto la sua carriera e non la nostra relazione. Un’altra parte era triste, perché avevo perso il mio amore e la mia migliore amica. Un’altra parte mi faceva sentire come se avessi completamente fallito, come se fosse stata mia la colpa, non ero stato abbastanza bravo e per questo lei mi aveva lasciato.» Larry sedette in silenzio per un attimo, e Ginny non provò a interromperlo. «Sai, in realtà una parte di me si sente libera. Lo sento intensamente perché sto facendo qualcosa di completamente diverso nella mia vita, e se fossi stato ancora sposato con lei, non avrei potuto farlo. Sento che stare qui con te e Zeus fa parte di tutto questo.» «Ottimo, Larry» disse Ginny. «Hai afferrato molto bene ciò che intendevo dicendo che la tua psiche è fatta di molte parti. Se, come ho detto, il tuo complesso egoico è come un’orchestra, ciascuna delle tue voci è uno dei vari strumenti. Quando senti suonare la stessa nota da un violino e da un oboe, come riesci a identificare i due strumenti?» «È semplice» rispose Larry. «Ognuno emette un suono differente. Ha un timbro distintivo.» «Ed è così anche per le voci nella tua testa. Ciascuna parla con una melodia unica o una qualità vibratoria che è la sua impronta identificativa. Nel breve riassunto sulla tua relazione con Marianne, hai identificato diverse di queste voci interiori, alcune adulte, altre infantili. Ad esempio, una delle tue voci infantili era quella triste e solitaria, che si sentiva non desiderata e abbandonata. L’altra voce infantile picchiava i piedi dalla rabbia, incolpando Marianne di considerare i propri bisogni al di sopra dei suoi. «Poi hai manifestato la voce del Critico che, per quanto tu faccia, non è mai buono abbastanza. Il Critico deve sempre trovare un difetto. Una delle tue voci sembrava di una natura piuttosto cosmica e recava la visione di un piano più grande. Se ascolti attentamente le sottigliezze che stanno dietro al significato delle parole, potrai distinguere ogni schema energetico della voce, proprio come distingui un violino da un violoncello o un oboe da un corno francese, anche quando suonano lo stesso passaggio. «La comunicazione all’interno della matrice egoica è molto complessa. Tu presumi che quando qualcuno parla la voce provenga da lui. Di fatto, raramente è così.» «Cosa? Cosa?… » Il grido stridulo che echeggiò fra le rocce, fece ridere Ginny. «Larry, sto correndo troppo?» «No. Aveva un senso fino a quando hai detto che la persona che muove le labbra non è la stessa che parla.» «Capisco. Fammi provare a sistemare le ventisei lettere del tuo alfabeto in modo più efficace. In altre parole, fammi provare a dirlo in altre parole.» Ginny scoppiò a ridere per il suo stesso gioco di parole. Larry, ancora in balia delle emozioni nel rivivere il dolore provato per Marianne, ebbe difficoltà a coglierne l’umorismo. «Facciamo un passo indietro» disse Ginny, dopo essersi ripresa. «Tutti gli umani sono costituiti da una schiera di voci o sub-personalità. Un manipolo di queste, che chiamiamo primarie, giocano il ruolo principale e dominano la personalità dell’individuo. Molte altre voci giocano ruoli subordinati, alcuni attivi, altri disconosciuti o repressi. Le voci primarie solitamente si formano durante la prima infanzia e sono quelle che hanno funzionato meglio affinché il bambino ottenesse dagli adulti che gli stavano intorno nutrimento, accudimento e soddisfazione dei propri bisogni, fino a quando non era in grado di farlo da solo. «Una personalità primaria può emergere dal modello di una sub-personalità qualsiasi. Ad esempio, l’Accomodante, che cattura l’attenzione farfugliando e sorridendo; il Piagnucolone, che si lamenta e pretende; o il Bambino Malaticcio, il quale scopre che la malattia cronica gli procura le attenzioni che gli occorrono. Una volta formate, le personalità primarie in genere rimangono in carica sino al giorno in cui la persona muore. Se raffigurassi la vita di una persona a vignette, di tre anni in tre anni, vedresti che ben poco cambia se non la forma, gli abiti che indossa, e le circostanze esterne.» «Lo so» disse Larry. «Quando tengo delle riunioni importanti, uno dei miei trucchi preferiti è visualizzare ogni persona intorno al tavolo come se fosse seduta al suo banco di scuola in terza elementare. Un modo per disattivare la tensione, aiuta a spianare il campo da gioco.» «Molto intelligente» disse Ginny. «Istintivamente sai che c’è molto di più in quelle persone di quanto scelgano di proiettare, e utilizzi questa conoscenza a tuo vantaggio. Capisci che a livello egoico è praticamente impossibile comunicare in modo preciso. Una persona quasi sempre parla attraverso la sub-personalità che primeggia in quel momento. Anche chi ascolta, sente attraverso i filtri della sua sub-personalità che è attiva in quel momento. «Ad esempio, da quel che ho potuto capire sulla tua relazione con Marianne, scommetterei che ci sono stati periodi in cui lei si comportava come una madre severa e tu interpretavi il bambino ferito.» «Sì. Ma non sempre» aggiunse Larry sulla difensiva. «Certo non sempre. Non vi è alcun dubbio che entrambi eseguivate una danza ben orchestrata con molte variazioni. Tu a volte interpretavi il ruolo del padre critico e, da quanto mi hai lasciato intendere, Marianne avrebbe agito come una figlia ribelle.» «Hai colpito nel segno» disse Larry. «Quindi, quando Marianne parlava, chi era in realtà a parlare? E quando tu ascoltavi e reagivi, quale delle tue parti stava schiacciando i bottoni? Sai, le labbra si muovono ed escono le parole, ma ciò non significa che le due parti in causa riconoscano chi ne è responsabile.» «Ma, allora, se io non sono nessuna delle mie parti, allora chi sono?» chiese Larry. «Tu sei la somma di tutte le tue parti e molto, molto di più. A livello egoico, tu sei ogni strumento dell’orchestra così come il personaggio principale che non hai ancora conosciuto: il Direttore d’Orchestra, il tuo Ego Consapevole. In un certo senso, la tua orchestra suona da sola mentre il Direttore d’Orchestra è legato, imbavagliato, e relegato sotto il suo palchetto. La melodia può sembrare abbastanza piacevole, ma dopo un po’ diventa ripetitiva. La tua vita assume uno schema vario e avventuroso come una carta da parati fiorata. «Il Direttore d’Orchestra non suona uno strumento. Mentre si trova sul podio e al comando, dirige la sinfonia, decidendo quale strumento suonerà quel passaggio. Ognuna delle tue sub-personalità è fondamentale. Il trucco sta nel non cancellare, seppellire, o cambiare nessuna di esse, neanche il Critico, così come non andresti a colpire un violoncello semplicemente perché non ha suonato al momento giusto. Anzi, accogli tutte le voci benedicendo i loro doni. [...] Estratto da di Jean-Claude Koven [Edizioni Stazione Celeste]
Gli aggiornamenti settimanali di StazioneCeleste.it - in allegato il testo integrale degli aggiornamenti in formato pdf- (scarica: acrobat Reader per leggere i file pdf; winzip per leggere i file zippati)
Per ricevere settimanalmente questa e-mail clicca qui
|