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"Il mio interesse va a un’unica cosa essenziale: la liberazione dell’Uomo" -Jiddu Krishnamurti
)*(Stazione
Celeste)
Cari compagni di viaggio, venerdì scorso in Norvegia, in quell'isoletta a forma di Cuore, è accaduto purtroppo l'impensabile... un terribile evento che resterà inciso nei Cuori dei norvegesi, e visto che siamo tutti collegati anche nel Cuore della coscienza collettiva di tutta l'umanità. Come me anche voi vi sareste certamente chiesti cosa può portare un uomo a fare un atto del genere... le ragioni umane di certi atti sono indecifrabili razionalmente spesso anche per chi li compie. Però essendo questo un contesto opportuno, vorrei provare a dare una lettura metafisica dell'evento, cioè farla attraverso quella visione della realtà descritta nei messaggi canalizzati, questo potrà aiutarci a comprendere meglio il perchè di certe dinamiche umane... Ma per farlo occorre prima staccarsi dalla prospettiva umana, ed osservare la realtà da un'ottica in cui la morte di uno o più esseri umani viene percepita come parte integrante del processo di evoluzione di un essere e del suo gruppo di appartenenza e più in generale dell'intero cosmo. In un ottica metafisica l'atto di un individuo non viene giudicato in termini di violazione di certe norme etico-giuridiche definite dal suo gruppo sociale di appartenenza, l'unico giudizio che può essere dato, è quanto questo atto sia stato fatto in accordo con la propria coscienza e con il proprio compito di vita, quel compito di vita che, come ci dicono i messaggeri di Luce, noi tutti definiamo prima di incarnarci nel nostro veicolo fisico. Se si ragiona in tali termini l'unico giudizio che ognuno può esprimere è quello verso se stessi perchè nessuno può conoscere il compito di vita di un altro. Con questo però non voglio dire che certi atti non debbano essere giudicati dalle società, anche perchè le conseguenze legali che si innescano su chi ha compiuto l'atto come ad esempio una condanna in carcere fino all'atto estremo della pena di morte rientrano nella serie di esperienze necessarie per la sua evoluzione e che appunto gli hanno fatto scegliere di incarnarsi in quel particolare contesto con quelle leggi. Quando un essere segue il proprio compito di vita, da un punto di vista cosmico o universale fa del bene a se stesso, al suo gruppo di appartenenza, e più in generale all'intero cosmo: Tutto Ciò che E'... Molto spesso però questo bene non può essere misurato con una scala di valori umani, e anche volendo misurarlo con una scala di valori metafisici o cosmici, a volte occorre far passare del tempo per poterne vedere i risultati... e questo a volte può significare far passare anni, secoli e addirittura eoni... ma che se rapportati ai tempi cosmici sono battiti di ciglia. Quindi rispetto a ciò che è avvenuto in Norvegia la domanda che da una prospettiva metafisica possiamo porci è se Anders Behring Breivik, ha agito seguendo o meno il proprio compito di vita. Se lo ha fatto la sua azione porterà nel tempo un beneficio al suo essere, al popolo norvegese a tutta l'umanità e via via si propagherà in un tempo infinito fino al punto più remoto dell'universo. Da parte mia sento che gli effetti postivi conseguenti a questo tragico evento non tarderanno a manifestarsi e che tutti coloro che hanno scelto di essere direttamente coinvolti in questo tragedia lo hanno fatto perchè su un piano superiore di coscienza sapevano che questo avrebbe portato a tutti un maggior bene... Come le persone anche i popoli hanno un "compito di vita" e lo si può rilevare studiando la storia di quel popolo... E il compito della Norvegia come popolo e nazione è quello di essere un portatore di pace... e infatti è proprio ad Oslo che viene dato ogni anno il premio Nobel per la pace, a differenza di tutti gli altri che vengono dati a Stoccolma.... però dopo l'11 settembre la paura per lo straniero si è acutizzata in Norvegia, come in tante altre nazioni e questo ha generato politicamente una radicalizzazione verso destra dei norvegesi, portando l'FRP, il partito xenofobo di estrema destra a diventare con le elezioni del 2009 il secondo partito nazionale. In questo contesto è chiaro che se a compiere l'attentato fosse stato un gruppo mussulmano l'atto terroristico avrebbe ulteriormente polarizzato il paese, e quasi certamente alle prossime elezioni l'FRP sarebbe diventato il primo partito norvegese, facendo allontanare ancor di più quel popolo dal suo compito di vita, e invece quello che è successo darà alla coscienza di quel popolo l'opportunità di riallinearsi con il suo compito di vita. Questo avverrà se i norvegesi come popolo prenderanno consapevolezza del fatto che la paura dello straniero è più pericolosa dello straniero stesso, e quindi non andrebbe alimentata... e soprattutto se capirà che l'atto di Breivik non è stato altro che una drammatica manifestazione di quella paura da lui catalizzata e quindi oltre a lui in qualche misura ne sono responsabili anche tutti coloro che hanno alimentato quella paura anche se solo con pensieri ed emozioni. Rimanendo sempre su questa prospettiva metafisica potremmo spingerci anche oltre dicendo che oltre a tutti quei ragazzi uccisi in quella strage anche lo stesso Breivik può essere visto come qualcuno che ha deciso di sacrificare la propria vita per un bene superiore... "ho agito per colpire e cambiare la società norvegese" queste sono state le sue parole dopo l'arresto e infatti è molto probabile che la sua azione porterà un cambiamento della società, anche se non nella direzione in cui Breivik, o meglio la sua personalità credeva... Ma questa è meta-fisica... poi c'è la fisica a cui non possiamo sottrarci e il mio cuore piange per quei figli uccisi cosi brutalmente e per il dolore dei loro familiari... e l'unico sollievo a questo dolore è questo mio sentire che mi dice che il loro sacrificio non è stato inutile e anche da esso si trarranno energie per costruire un mondo migliore. Se avete voglia di dire la vostra su questo argomento potete farlo come al solito sul Quaderno della news-letter Buona settimana... Pietro)* P.S: la prossima settimana invierò l'ultima news-letter prima delle ferie, poi ci rivedremo a settembre.
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