"Il
mio interesse va a un’unica cosa essenziale: la liberazione dell’Uomo" -Jiddu Krishnamurti
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Opera di Marga Marga
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)*(Stazione
Celeste)
Cari compagni di viaggio questa settimana voglio parlarvi della
nostra prossima pubblicazione, di cui al momento vi ho detto
molto meno di quanto effettivamente meritasse, innanzitutto
perchè si tratta della nostra prima pubblicazione contenente
informazioni canalizzate direttamente in lingua italiana e non
tradotte dall'inglese come i precedenti, quindi chi lo leggerà
entrerà in contatto con la viva voce del canale senza
l'interposizione del filtro del traduttore, e poi perchè la
forma e il linguaggio utilizzato è molto più vicino alla nostra
cultura.... e quindi più comprensibile da un maggior numero di
persone.
Quello che mi accingo a pubblicare è un libro con una forza
dirompente che non lascerà indifferente i suoi lettori,
specialmente quelli con una mente intellettuali, perchè farà
vacillare tutte quelle certezze che si sono conquistate
attraverso il loro pensiero logico e razionale, e tra questi non
ci sono solo atei o agnostici, potranno esserci anche
tanti intellettuali cosiddetti di "chiesa" che hanno trovato
nell'accettazione di concetti dogmatici un modo razionale per poter far
quadrare il loro cerchio. E' un libro eretico e per certi versi
anche rivoluzionario, perchè incita i lettori a liberarsi dai
condizionamenti religiosi e culturale e ad unirsi per
manifestare insieme la propria indignazione e disappunto verso
le ingiustizie del mondo, spronandoli a diventare dei
"combattenti del bene", dei "lottatori di pace", ma non dei
pacifisti. Ma in fondo questa è proprio l'energia di Michele,
che è quella che ha spinto nei secoli i popoli a ribellarsi
contro il potere dei draghi. Un libro del genere meritava un
titolo altrettanto intellettualmente provocante, per cui il
suo titolo non sarà più "Intervista a Michele", ma
"Intervista con l'Arcangelo"..........
Di seguito trovate un estratto dal libro in modo che anche tutti
voi possiate entrare in contatto con questa dirompente energia,
quella di Michele, la "Guida delle Guide".
Buona settimana :)
Pietro
Esiste una scala universale dei valori?
Nel cammino dell’uomo tutti i valori, tutte le valenze sono di
pari valore: non c’è un metro che misuri o un peso che vi dia
uno spessore.
Tutto va messo in equilibrio e in armonia, ogni eccesso è
deleterio perché porta squilibrio: l’eccesso di rigidità per
giustizia, l’eccesso di moralità per il comportamento, l’eccesso
d’amore che porta all’estremo opposto, l’eccesso di rabbia,
l’eccesso di comportamento.
Avete purtroppo a disposizione dei parametri molto rudimentali,
degli schemi troppo razionali nel valutare.
Ogni schema è schema umano, non è uno schema che ha preso spunto
da tutti i parametri a disposizione. Parametro inteso come
animico, spirituale, corporale, fisico, materiale: ma viene
preso solo un aspetto quale disciplina, quale rigidità, quale
legge, eccetera, eccetera.
Quando tu componi un mosaico e metti una pedina vicina all’altra
incastonandone i pezzi, dimmi quale è il primo e l’ultimo pezzo?
Non c’è un primo e non c’è un ultimo perché i pezzi non sono
numerati, anche se poi hanno un ordine di successione per essere
incastonati nella maniera giusta, ma un pezzo è complementare e
abbinato unicamente all’altro e all’altro ancora.
Questo vale anche per le Religioni?
Ho parlato, ho parlato di vertice, ho parlato di sovrastrutture,
ho parlato di potere: tutto ciò che esce dall’intento di
eguaglianza e fratellanza è potere.
Tutto ciò che è inteso come imposizione a regole sociali è in
buona parte un potere occulto: è giusta la disciplina per il
rispetto delle regole, ma è arbitrario imporre con il concetto e
la presunzione che quella verità sia l’unica e assoluta.
Soprattutto nel contesto presuntuoso della religione è aberrante
che ognuno si vesta da illuminato e da detentore della verità e
al tempo stesso non abbia l’umiltà di dare l’esempio, non nelle
proprie fanatiche convinzioni ma nell’intesa di unire e di
legare i fratelli e non metterli uno contro l’altro: grave
responsabilità e grandi incapacità di gestione.
E bada che parlo a tutti i livelli e a tutti i contesti in cui
si permette con il fanatismo, di mettere colui che non la pensa
come voi alle corde e agli opposti e questo scatenerà sempre
faide e non porterà alla pace e alla fratellanza: ma ciò nella
maggior parte degli intenti è costruito ad arte.
Ci sono molte creature elevate e sagge che vengono zittite non
appena la loro voce si alza in nome della giustizia e della
pace, ma poiché le formichine siete voi, ma poiché la società
siete voi, allora è giunto il momento di ribellarvi e di reagire
andando controcorrente se è necessario.
È giunto il momento di abbattere con il machete questi idoli di
creta e di erigere un unico idolo: quello dell’amore nel nome
della giustizia e della fratellanza.
Non vi serve né scalpello, né marmo, né pietra, ma vi serve
coerenza in un ideale, nell’ideale del Tutto: costruite il Tutto
con l’intento dell’amore, della giustizia, della fratellanza e
allora vedrete tanti idoli di creta e di sabbia squagliarsi come
un gelato al sole. Mera utopia? Illusione? No, è possibile se le
formiche si uniranno e faranno suono nella verità dell’amore e
della giustizia.
Siete unici come figli di Dio, perché Dio è voi, è in voi, è
parte di voi, è parte di quel tutt’uno che vi fa essere. Essere.
Voi più che essere fate, brigate, correte, vi arrabbiate, vi
arrampicate sui vostri falsi alibi, vi costruite maschere,
sovrastrutture terribili che vi ingannano, vi mascherano anche a
voi stessi oltreché al resto del mondo e vi fanno essere giudici
spietati con gli altri, ma perché spietati lo siete con voi
stessi.
Perciò abbandonatevi a questa fede che è al di sopra di tutte le
fedi conclamate delle vostre religioni: la vostra religione sia
l’amore, la tolleranza, il perdono, accostatevi così al vostro
credo con questo spirito, con queste parole, con queste
premesse.
Non siate farisei.
Non siate farisei altrimenti non avreste e non avrete portato a
conoscenza, non avrete assimilato quello per cui il Cristo è
venuto a dirvi con tanta umiltà, con tanto amore, con tanta
abnegazione.
La religione il più delle volte complica e porta guerre e faide
di un campanilismo che degenera in fanatismo aberrante, perciò
siate fratelli uniti da uno spirito unico, matrice di quel Dio
che voi tanto volete o credete di amare.
Siate fratelli nonostante la diversità di pensiero, di razza, di
intento: non giudicate, non pensate che quello sia giusto e
quest’altro sia sbagliato. Allargate gli orizzonti, guardate
dall’alto il mosaico che si sta componendo con piccoli efficaci
tasselli, non guardate il tassello visto dal vostro tavolino di
lavoro, ma guardate il grande piano divino, il grande disegno
che è stato preposto e pianificato per voi per la vostra
crescita, per la vostra evoluzione, per la vostra liberazione.
Dovete avere più sicurezza in ciò che volete, in ciò che siete,
in ciò che sapete, però al tempo stesso dovete usare più
dolcezza e comprensione senza chiudervi nell’assolutismo di quel
che è o di quel che non è, perché così facendo forzate il vostro
equilibrio: usate il mezzo, la via di mezzo per trovare
l’equilibrio nell’assoluto che sta a destra e che sta a
sinistra.
La forza dell’amore è sì fermezza nello scegliere ciò che deve
essere scelto e va fatto, ma deve andare di pari passo con la
dolcezza, con dei piccoli gesti, con delle piccole dimostrazioni
di supporto.
Sta a voi scegliere la via maestra oppure tergiversare nei
viottoli: questo è il vostro libero arbitrio.
È questa la vera giustizia di Dio che ama veramente le sue
creature, le ama così tanto da permettere loro di sublimare la
loro sofferenza.
È il momento della resurrezione, perciò attraverso queste
sofferenze e lacerazioni apparentemente orribili c’è il
riscatto, c’è la sublimazione, c’è la resurrezione.
Quanta luce, quanta pace c’è ancora da elargire e da assorbire.
Non fatevi braccare dalla parte oscura che alberga in voi,
proprio perché fate parte dell’evoluzione di questo pianeta.
Nulla accade a caso, le nostre parole non vi feriranno, non vi
colpiranno, non vi devieranno dalla strada che voi ritenete
giusta e che è giusto rispettare.
Ognuno ha la sua strada, ha il suo modo di essere e di
conseguire la meta, perciò nessuna via è sbagliata, anche la più
tortuosa, anche la più difficile: se voi scegliete quella in
salita, passando attraverso il tunnel della sofferenza o della
paura, è una vostra scelta che va rispettata.
Siete tutti portatori del Vangelo, ognuno di voi racchiude in sé
la parola, il Verbo, perché Cristo è con voi, è in voi, è fra
voi, non rimettetelo all’esterno sulla croce, sulla croce lui
non c’è mai stato, lui è risorto, lui è vita, è resurrezione,
perciò guardatelo con gli occhi dell’amore, con gli occhi della
verità, con gli occhi del cuore.
Il risultato finale è uno solo: che voi prendiate la via maestra
o che vi attardiate nei viottoli oscuri, prima o poi la vita,
l’insegnamento, le prove, vi riporteranno sulla strada maestra.
Bandite dal vostro cuore l’egoismo della proprietà, della
possessività, è solo egoismo, è solo orgoglio: smorzate
quell’ego che si annida nel centro del vostro stomaco e la fa da
padrone, siate umili e generosi prima con voi stessi e poi con
chi vi sta vicino.
Ciò che si vuole si ottiene perché volere è potere, il potere
sta in ognuno di voi: l’attimo in cui vi abbandonerete alla sua
luce, alla sua conoscenza, avrete la risposta e la forza di
reagire e di comprendere.
Ricordate che ogni fonte di energia per quanto luminosa, elevata
sia, ha un’unica grande matrice, che è la matrice primordiale
della vita, matrice di Colui che vi è padre, madre e fratello,
maestro e discepolo: Colui che è grande luce, immensa forza,
amore, amore infinito per tutti, per tutto.
Andate e portate il vostro contributo d’amore in tutta umiltà,
in tutta semplicità, ma con il vostro slancio più bello che può
essere una parola, un sorriso, una mano tesa, un aiuto anche
materiale se i vostri mezzi lo consentono, un piccolo sostegno
con una breve parola di raccomandazione: guardatevi attorno
senza cercare proseliti ma guardatevi attorno, incrocerete gli
occhi del fratello meno fortunato di voi che per pudore e non
per orgoglio, per pudore nella dignità non chiederà, non oserà
chiedere aiuto.
Siate sensibili a questa sofferenza, siate amore perché voi
vivete in una torre d’avorio con tutte le vostre comodità, le
vostre gioie, le vostre ricchezze, ma molte altre creature, e
non solo per loro sventura, hanno toccato il fondo perché la
prepotenza e l’avidità umana hanno prevaricato e schiacciato i
valori, togliendo dignità e fierezza e voglia di vivere.
Estratto dal Capitolo "Riti Religione e
Religiosità"
di
Intervista con l'Arcangelo
"Michele, la "Guida delle Guide" risponde a
domande su l'uomo, la vita, il mondo e Dio"
di
Mario Rigoni
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