Cari compagni di viaggio questa settimana voglio
condividere con voi un estratto da un libro che sto leggendo in questi giorni
scritto da
Bert Hellinger il padre delle costellazioni
familiari, parla su come ci si dovrebbe comportare rispetto ad un'eredità
che si riceve da un proprio caro, ciò che dice è molto interessante e sono certo
che darà a chi lo leggerà tanti spunti di riflessione.
Buona
settimana :)
Pietro)*
Eredità,
benedizione e maledizione
di Bert Hellinger
Sull’eredità Goethe
dice: “Quel che hai ereditato dai tuoi padri guadagnatelo, per possederlo”. È in
questo senso che l’eredità si trasforma in compito.
La domanda è: questa
eredità corrisponde al nostro destino individuale? Lo asseconda, lo sostiene? È
al suo sevizio? E noi, grazie a essa, siamo al suo servizio? Oppure l’eredità
prende il posto di questo destino, di questa vocazione? Si trasforma per noi in
un peso o persino in una maledizione? Soprattutto nel caso in cui ci irretisca
in qualcosa che ci coinvolge nelle conseguenze di una colpa. Per esempio quando
l’eredità è stata acquisita ai danni di altri, forse persino al prezzo della
loro vita? Come ci comportiamo di fronte a essa?
Rinunciarvi sarebbe la
via più semplice e spesso la più giusta.
La strada più
impegnativa è quella di accettare l’eredità per farla crescere e sviluppare con
uno scopo e un’intenzione buona. Allora ci assumiamo il compito di usarla per
mettere ordine in qualcosa a cui va posto rimedio. La usiamo e al contempo vi
rinunciamo, in entrambi i casi al servizio dell’amore.
Chi aspetta
un’eredità e fa progetti in proposito, in fondo non fa altro che attendere la
morte di chi ha fatto testamento. Se è così che aspetta l’eredità dei genitori,
cosa possono sperare suo padre e sua madre da lui? E lui, cosa ottiene da loro?
Quale benedizione è insita in questa eredità? Quale benedizione scende su coloro
che la ricevono? È un’eredità che ha ancora un valore? E quanto vale?
Quando i figli
ereditano tutti insieme, e dunque formano una comunità di eredi, spesso litigano
per ottenere la loro parte. Accade soprattutto quando uno dei figli è stato
privilegiato rispetto agli altri.
In questo caso, che
ne è del rispetto dovuto ai genitori? Vengono ricordati con affetto? Che ne è
della riconoscenza, che ne è dell’amore verso di loro?
Spesso un’eredità del
genere viene dissipata contro il volere dei genitori. E con essa, cos’altro
viene dissipato? Quanti doni della vita che i nostri genitori ci hanno regalato?
Una simile eredità si
trasforma spesso in maledizione. Porta via qualcosa invece di donarlo.
In questa eredità,
qual è il principale aspetto che svaluta e riduce la vita? È il guadagno
ottenuto senza prestazione. Con una simile eredità accade come con il denaro
che, se guadagnato senza una prestazione, ci sfugge di mano perché non riusciamo
a trattenerlo.
C’è un'altra cosa che
possiamo notare nel caso di un’eredità, soprattutto di un’ingente eredità.
Quanto resta agli eredi della loro vita? Per cosa continuano a vivere? Quanto
valgono le piume del pavone altrui con cui si fanno belli, in rapporto al tozzo
di pane guadagnato col sudore della fronte che nutre noi e la nostra famiglia?
Diverso è il caso in
cui poniamo l’eredità ricevuta al servizio della vita. Allora la guadagniamo
attraverso una prestazione. Più ingente è la nostra prestazione, e più possiamo
prendere possesso dell’eredità, che si trasforma in segno di riconoscenza e
amore verso coloro dai quali l’abbiamo ricevuta. Soprattutto verso i nostri
genitori, se sono stati loro a lasciarcela, o nei confronti del partner che ce
ne ha fatto dono.
In quest’ultimo caso
è utile riflettere su un altro aspetto. Grazie a questa eredità, il partner che
resta in vita è libero di intrecciare una nuova relazione? Resta libero di
plasmare il proprio futuro? Quale corona indossa? La sua?
In linea di massima
vale il principio che nessuna eredità è meritata. Appena lo riconosciamo, ci
liberiamo dai suoi vincoli. Ma soprattutto ci rendiamo liberi e restiamo liberi
di plasmare il nostro futuro. E ci affranchiamo dalle invidie altrui. Brilliamo
solo della nostra luce.
Se sull’eredità grava
un peso, ce ne liberiamo rinunciandovi. Se nell’eredità è insita una
benedizione, l’accettiamo come fosse una benedizione. E con essa ne elargiamo
una a nostra volta, un’ingente benedizione - a favore di molte persone.
estratto da:
Bert
Hellinger
"Gli Ordini del Successo - Nella Vita e nel lavoro"
[Tecniche Nuove]
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