Cari compagni di viaggio,
oggi voglio utilizzare questo spazio per condividere con voi alcune riflessioni
sul "giudizio", nel libro "IO SONO IL VERBO" è scritto che
"il giudizio
è paura camuffata":
poiché dietro al giudizio c'è sempre una paura, per cui osservare ciò che giudichiamo
ci permette di identificare le nostre paure, anche quelle più nascoste.
Esistono però
due forme di giudizio verso un'altra persona o una situazione. Una è quella che si ha
dopo esser passati attraverso una diretta esperienza con quella persona o situazione, ed in quel caso il giudizio diventa discernimento,
perché attraverso la mia esperienza posso esprimere una mia personale
valutazione su quella persona/situazione e scegliere di conseguenza se modificare o meno
la mia relazione con essa. Esiste poi l'altra forma di giudizio che non è basato da una
esperienza diretta con una certa persona/situazione, ma è influenzato da delle
esperienza pregresse che noi in modo più o meno
consapevole colleghiamo alla situazione attuale, ad esempio il modo di
atteggiarsi di una certa persona che ci porta a diffidare da essa solo perché ci ricorda
un'altra persona con cui avevamo
avuto in passato un'esperienza negativa.
Questo forma di giudizio sarebbe più corretta
chiamarla pre-giudizio, ed è proprio il pregiudizio che possiamo utilizzare come
una sonda in grado di captare le nostre paure. Ogni volta che esprimiamo un
pregiudizio verso qualcuno dovremmo chiederci: "Quale paura mi sta richiamando
questa persona?" Ed una volta che l'abbiamo individuata, riportarla a noi,
a quel punto cadrebbe il giudizio verso quella persona
perché verrebbe meno il carico emotivo proiettato sulla persona stessa, e per cui
a quel punto potremmo lasciar andare il nostro giudizio inviando a quella
persona un grazie dal cuore, per averci permesso di
rintracciare questa nostra paura.
Così facendo riusciremo ad osservare la nostra paura senza la protezione di
specchi e scudi e una volta vista e identificata possiamo inondarla della nostra
luce ed iniziare a provare un sentimento di amore, comprensione e gratitudine
per quella parte di noi che ha quel timore, consapevole del fatto che quella
parte sta solo cercando di proteggesi e proteggerci da qualcosa che in passato
ci aveva ferito, e solo questa semplice presa di coscienza potrà innescare un
processo che in un tempo più o meno breve, potrà liberarci da quella paura.
Buona liberazione da ogni pregiudizio! ;)
Pietro)*
IO
SONO
IL VERBO
Dal Cap.4, "Amore e Comprensione"
"[...] Ora vogliamo parlarti di nuovo dell’amore e, quando lo fai con
l’intenzione di vedere la perfezione, agisci dal piano dell’amore, perché operi
senza giudizio e il giudizio è paura camuffata. Hai paura di tutto quello che
giudichi. Pensaci. Hai paura di tutto quello che giudichi. Chiediti che cosa
giudichi e poi chiediti di cosa hai paura e nel tuo cuore saprai,
definitivamente, che è così. Hai paura di tutto quello che giudichi. E temi
tutto quello che giudichi perché hai investito su un certo modo di pensare, di
sentire, di credere o sulla convinzione che la tua sicurezza e il sé della tua
personalità ne siano in qualche modo minacciati. E quindi adesso ci lavoriamo
su:
"Io ora dichiaro l’intenzione di rilasciare
tutti i giudizi sui miei simili, su me stesso, su ogni cosa e su tutte le
cose che sento potrebbero essere giudicate e che siano rilasciate in modo
perfetto per portarmi in allineamento con l’espressione Cristica della
verità. Lo faccio di buon grado sapendo di essere protetto e sicuro nella
mia nuova realizzazione della perfezione che mi sta davanti, di cui sono
testimone. Verbo Io sono il Verbo per mezzo di questa intenzione. Verbo Io
sono il Verbo."
Ora, ti diciamo che discernere non è giudicare. Se
riconosco che un film non mi piace, non sto dicendo, "È un film orribile." Se
sento che quel maestro non è giusto per me, o che la classe o che il lavoro non
fanno per me, sto facendo una distinzione, non sto giudicando.
Noi vogliamo che tu sappia discernere. Se non lo fai, svendi la tua
autorevolezza e questa è una ricetta che produce disastri. Tu devi rimanere
saldo nella tua scelta e per rimanere saldo nella scelta devi usare il
discernimento, altrimenti come fai a sapere che cosa fare? Quindi, non vogliamo
eliminare il discernimento, ti stiamo semplicemente dicendo che, tanto giudichi
i tuoi simili, altrettanto, di fatto, abbassi la tua frequenza. E quando abbassi
la tua frequenza, ti allontani dall’allineamento con la vibrazione Cristica in
cui stai lavorando ora. Ci puoi ritornare. Puoi elevare la tua frequenza. Ma,
fintanto che disprezzi o emetti un giudizio su un tuo simile o lo consideri
inferiore a te, stai negando la manifestazione del Cristo in lui.
Come puoi pensare che il Creatore preferisca un uomo a un altro? Come puoi
credere che l’amore di Dio sia sancito a uno sì o a uno no? Siete tutti
creazioni perfette, siete tutti profondamente amati e realizzare questa cosa, in
tutta verità, trasformerà e trasformerebbe questo pianeta in un secondo, se
fosse realizzata in tutta la sua pienezza.
[...] "
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