Cari Compagni
di Viaggio, la lezioni di oggi, del lavoro sulle emozioni, si intitola "Verso
il Territorio Comune" e, almeno per me, è una delle più belle tra quelle
condivise sin'ora e non solo per il contenuto, ma anche per la sonorità della
voce di Paola, ancor più armoniosa del solito.
Chi ci sta seguendo in questo lavoro con i Portatori di Presenza, ha ormai
compreso che il filo conduttore che unisce questo libro sulle emozioni,
gli
altri che abbiamo pubblicato e i prossimi che verranno, è il Territorio
Comune, cioè la costruzione di un livello di realtà in cui l'altro,
indipendente da chi sia, cosa abbia fatto o da dove venga, è percepito come
un Fratello, ovvero come uno di famiglia.... questa non è una novità tutti i grandi
Maestri spirituali hanno seminato in questo Territorio, "ama il tuo nemico"
significa proprio questo.... e noi stiamo semplicemente continuando a farlo, come
tanti altri in questo momento: "bella gente" sparsa in tutto il mondo.... che
ha già nel cuore questo territorio, sospinti dal desiderio di vederlo
fiorire tutto intorno.... è solo questione di tempo... poiché si tratta di un
processo e di un progetto - il Progetto - a cui tutti, in modo più o meno consapevole,
da millenni, stiamo
lavorando...
Questa visione di Territorio Comune che hanno le Guide a me ricorda molto il
mondo sognato da chi si professava Anarchico tra la fine l'ottocento e gli
inizi del novecento...
Anarchici con la "A" maiuscola.. che non hanno nulla a che vedere con le
azioni terroristiche attuate da singoli o gruppi e che la storia ha siglato
come tali; un anarchico per definizione è un pacifista e un non violento,
come potrebbe altrimenti pensare alla possibilità di un mondo senza
istituzioni e leggi emesse da tali istituzioni in un contesto conflittuale?
Era chi deteneva il potere che ha invece, per convenienza, voluto siglare
tutto ciò che non riusciva ad etichettare e che si opponeva ad esso con
questo appellativo....
Qualche giorno fa mi sono imbattuto per "caso" in un
documentario pubblicato
su Youtube sulla storia degli anarchici in Italia, l'ho trovato molto
interessante, poiché mi ha fatto capire quanto la loro visione fosse in
sintonia con quella del Territorio Comune, e l'ho trovato anche attuale
perché ci aiuta a comprendere meglio il nostro presente da un punto di
vista storico, per questo
l'ho voluto proporre come copertina di questa settimana.
Vi saluto riportandovi di seguito un estratto della trascrizione della
lezione di questa settimana.
Buon
Territorio a tutti!!! :)
Pietro)*
[...] In questo lavoro sulle emozioni
insieme, noi vi abbiamo passato tante informazioni, e tante
volte, senza nemmeno che voi ve ne siate accorti, noi vi
abbiamo presi per mano e accompagnati nell’amorevole campo
della guarigione. Così che voi, nel Territorio Comune,
possiate cominciare a praticarvi come Presenza, partendo da
una frequenza di guarigione; non perché voi in realtà
abbiate bisogno di guarire, ma perché voi avete bisogno,
amati fratelli,
di lasciare cadere dai vostri occhi il velo della sofferenza
che caparbiamente continuate a portarvi dentro per vedervi
solamente con l’immenso velo dell’Amore Universale. Noi
comprendiamo e sentiamo che voi comprendete e sentite.
Amati fratelli, per stare nella Verità occorre che voi vi
accettiate con le vostre debolezze, con le vostre
inclinazioni sessuali, con le vostre preferenze, con il
vostro modo di starci, onorando tutta la vostra famiglia.
Occorre questo per fare in modo che la Fratellanza sia
l’unico solo sistema politico che vi può far vivere nella
pace; non vi chiediamo di ribaltare i vostri modi di vivere,
di fare delle rivoluzioni, armate o non, per fare cadere i
vostri governi. No, qui noi non parliamo di lotta, di
barricate, di guerre, di referendum politici. Qui noi
partiamo da una frequenza che sta sopra, perché sta prima
rispetto a tutto questo, ed è la vita praticata come
presenza di Verità.
Voi questo, amati fratelli, portate, come corpo di luce che
scende in un corpo fisico; voi portate la presenza
– sempre –
della vostra Verità, e per vivere con rispetto tutto questo,
c’è bisogno che voi, finalmente, facciate cadere il velo
della sofferenza dallo sguardo con il quale vi guardate.
Voi vi guardate con il velo della sofferenza, ed ecco che
allora riconoscete all’altro un ruolo, nella vostra vita;
riconoscete all’altro un ruolo di dovervi amare o di dovervi
perdonare o di dovervi riconoscere.
No, amati fratelli, tutto questo invece è nelle vostre mani
e non è nelle mani dell’altro! [...]
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