)*(Stazione Celeste)
LA LEGGE DELL'UNO
LIBRO I
THE RA
MATERIAL
Sessione 5
23
Gennaio 1981
RA: Sono Ra. Vi do il benvenuto nell’amore e nella luce dell’Infinito Creatore. Sto comunicando.
INTERVISTATORE: Durante l’ultima seduta abbiamo parlato dell’apprendimento della guarigione. Mi sembra di avere capito che innanzitutto è necessario purificarsi tramite determinate discipline ed esercizi. Quindi, per guarire un paziente, è indispensabile, tramite esempi e determinati esercizi, creare nel paziente una configurazione mentale che gli permetta di guarirsi da solo. E’ corretto?
RA: Sono Ra. Sebbene la tua distorsione apprendimento/conoscenza sia corretta, la scelta del complesso di suoni vibranti non è precisamente accurata, non quanto lo permette questo linguaggio. Non è tramite l’esempio che il guaritore opera. Il lavoro esiste di per sé. Il guaritore è solo il catalizzatore, allo stesso modo in cui questo strumento ha la catalisi necessaria per fornire il canale alle nostre parole, quindi nessun esempio o esercizio può rendere l’idea di questo lavoro.
La guarigione/lavoro è adeguata semplicemente perché è un modo per comunicare alcune distorsioni dell’infinito intelligente.
INTERVISTATORE: Abbiamo deciso di accettare, se ci viene offerto, l’onore/dovere di apprendere/insegnare il processo di guarigione. A questo punto vorrei chiedere qual è il primo passo da compiere per divenire dei guaritori.
RA: Sono Ra. Procediamo con il primo dei tre insegnamenti/apprendimenti.
Iniziamo con l’apprendimento/insegnamento mentale necessario per entrare in contatto con l’infinito intelligente. Il prerequisito del lavoro mentale è la capacità di creare il silenzio quando viene richiesto dall’io. La mente deve essere aperta come una porta. La chiave è il silenzio.
All’interno della porta vi è una costruzione gerarchica, paragonabile a una veduta geografica e, in un certo modo alla geometria, perché questa gerarchia è abbastanza regolare, avendo delle relazioni interne.
Per cominciare a imparare il concetto di disciplina mentale è necessario esaminare l’io. La polarità della tua dimensione deve essere interiorizzata. Quando nella tua mente trovi la sopportazione devi consciamente trovare l’intolleranza corrispondente e viceversa. Qualunque pensiero ha un’antitesi. La disciplina della mente comporta innanzitutto, l’identificazione delle cose che, nel tuo io, approvi e quelle che disapprovi e quindi equilibrare qualunque carica positiva e negativa con il suo eguale. La mente contiene tutte queste cose. Quindi, questa completezza deve essere scoperta dentro di te.
La seconda disciplina mentale è l’accettazione della completezza all’interno della tua coscienza. Nella coscienza fisica, un essere di polarità sceglie tra i vari attributi, costruendo così i ruoli che causano blocchi e confusione nel complesso già distorto. Ogni accettazione leviga parte delle numerose distorsioni create dalla facoltà che voi chiamate giudizio.
La terza disciplina della mente è una ripetizione della prima ma è rivolta alle entità incontrate. In ogni entità esiste la completezza. Di conseguenza è necessaria la capacità di capire qualunque equilibrio. Quando si esamina la sopportazione, si è responsabili di riflettere nella propria consapevolezza mentale, sopportazione/intolleranza. Quando si osserva l’intolleranza è necessario, per la propria configurazione mentale di comprensione, essere intolleranti/tolleranti. Utilizziamolo come esempio. Molte configurazioni della mente hanno numerose sfaccettature e la comprensione di queste polarità individuali, o ciò che chiamereste le polarità altrui, possono e devono essere capite nelle sue sottigliezze.
Il passo successivo è l’accettazione delle polarità altrui, operazione che rispecchia il secondo passo. Questi sono i primi quattro passi dell’apprendimento della disciplina mentale. Il quinto prevede l’osservazione delle relazioni e delle proporzioni geografiche e geometriche della mente, della mente altrui, della mente della massa e della mente infinita.
La seconda area di apprendimento/insegnamento è lo studio/comprensione del corpo. E’ necessario conoscerlo profondamente. E a questo scopo bisogna utilizzare la mente per esaminare in che modo i sentimenti, le polarizzazioni, ciò che voi chiamereste emozioni, influiscono sulle varie parti del corpo. E’ necessario capire e accettare le polarità corporali, ripetendo in una manifestazione chimica/fisica il lavoro svolto sulla mente che riflette la coscienza.
Il corpo è una creatura della mente. Ha le sue polarizzazioni. Quelle biologiche devono essere prima capite appieno e quindi permettere a quelle opposte di trovare piena espressione nella comprensione. Il processo di accettazione del corpo quale individuo equilibrato e polarizzato può quindi essere portato a termine. Il compito sarà poi di estendere questa comprensione ai corpi degli altri esseri incontrati.
L’esempio più facile è quello di capire che ogni essere biologicamente uomo è donna; e che ogni donna è uomo. E’ semplice. Tuttavia, ogni qualvolta si cerca di comprendere il proprio corpo o quello di altri esseri, si scopre che, per afferrare pienamente le polarità implicate, è necessaria una distinzione estremamente sottile.
Vi suggeriremmo di terminare, così che nella prossima seduta potremo dedicare il tempo necessario alla terza area di interesse.
Prima di lasciare questo strumento possiamo rispondere ancora a una breve domanda.
INTERVISTATORE: Lo strumento è a proprio agio? Possiamo fare qualcos’altro per migliorarlo?
RA: Sono Ra. A ogni seduta la candela potrebbe essere ruotata in senso orario di circa 10° così da migliorare il flusso di energia del meccanismo di ricezione. Ad ogni modo va bene anche questa particolare configurazione. Vi chiediamo solamente di utilizzare e posizionare gli oggetti descritti in precedenza con cura geometrica e di controllarli di volta in volta. Inoltre non devono venire esposti a quello spazio/tempo in cui il lavoro non è importante.
Sono Ra. Lascio questo strumento nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore. Continuate a rallegrarvi nel potere e nella pace dell’Uno Creatore. Adonai.
* * * * * * * * * *
Originale in Inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/1981/1981_0123_book_1.htm
Traduzione di Gisella Bianchi, Amala Montecucco e Lara Varisco