)*(Stazione Celeste)
LA LEGGE DELL'UNO
LIBRO II THE RA
MATERIAL
Sessione 33
1 Marzo 1981
RA: Sono Ra. Vi do il benvenuto nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore. Sto comunicando.
INTERVISTATORE: Nell’ultima seduta hai detto che ognuno di noi, durante le sedute, dovrebbe fare attenzione alle energie vitali necessarie a non esaurire lo strumento e il livello del contatto. Intendevi dire che dobbiamo fare attenzione alle energie vitali dello strumento e alle nostre?
RA: Sono Ra. Ogni entità è responsabile di se stessa. Innanzitutto, i meccanismi perché questo processo possa compiersi implicano l’utilizzo del complesso fisico corporeo di terza densità con la sua materia fisica, allo scopo di dare voce a queste parole. Quindi questo strumento deve fare molta attenzione alle proprie energie vitali, perché non desideriamo esaurirlo. Secondariamente, la funzione del gruppo di sostegno può essere considerata una sorta di protezione di questo contatto; e poi ha lo scopo di energizzare lo strumento e intensificare le sue energie vitali.
Questo gruppo di sostegno è sempre stato, grazie a un’armonia di base, di una natura stabile, per quanto riguarda la protezione nell’amore e nella luce, assicurando quindi la continuazione di questo contatto a bande ristrette. Tuttavia, quando le energie vitali dei membri di sostegno si esauriscono, lo strumento deve utilizzare una maggiore porzione delle proprie energie vitali, esaurendosi più del dovuto, in un discorso a lungo termine.
Vi preghiamo di scusare questa violazione del vostro libero arbitrio. Tuttavia, è una nostra distorsione/comprensione che voi preferiate questa informazione piuttosto che essere lasciati totalmente alla vostra dedizione/distorsione, a esaurire lo strumento o il gruppo al punto da rendere impossibile il contatto.
INTERVISTATORE: Puoi consigliarci come mantenere le migliori condizioni possibili per continuare questo contatto?
RA: Sono Ra. Vi abbiamo già dato le informazioni riferite all’adeguata alimentazione di questo canale. Quindi, potremo solo ripeterci in due modi. Innanzitutto, piuttosto di essere, diciamo, coraggiosi e ignorare la debolezza/distorsione di un complesso fisico, è meglio condividere questa distorsione con il gruppo e quindi forse, diciamo, rinunciare all’opportunità di un contatto, molto stancante per lo strumento, e attendere che si presenti un’altra opportunità in cui lo strumento sia adeguatamente sostenuto.
Secondariamente, il lavoro iniziato in armonia può continuare in armonia/ringraziamento, lodando le opportunità e il Creatore. Queste sono le vostre protezioni. Questi sono i nostri consigli. Non possiamo essere più specifici poiché il libero arbitrio è l’essenza di questo contatto. Come abbiamo già detto, ne parliamo unicamente perché abbiamo compreso che il vostro orientamento è quello di un contatto a lungo termine. Questo possiamo accettarlo.
INTERVISTATORE: Grazie. Noi utilizziamo la cosiddetta terapia del colore e, poiché nell’ultima seduta abbiamo parlato del concetto dei diversi colori, mi domandavo se tutto ciò in qualche modo si possa applicare al principio di questa terapia sul corpo fisico. Un colore particolare può avere un effetto benefico? Puoi dirmi qualcosa a questo riguardo?
RA: Sono Ra. Questa terapia, come la chiamate, è un strumento maldestro, utile in modo variabile, per stimolare in un complesso mente/corpo/spirito l’intensificazione delle energie o vibrazioni che possono essere di aiuto all’entità. La variabilità di questa terapia è dovuta, innanzitutto, alla mancanza dei colori reali utilizzati, e, secondariamente, alle estreme variazioni di sensibilità alla vibrazione tra la vostra gente.
INTERVISTATORE: Immagino che si possa raggiunge un colore reale filtrando la luce attraverso un cristallo di quel colore particolare. E’ corretto?
RA: Sono Ra. Questo è uno dei modi per avvicinarsi a un colore accurato. Il problema è ciò che voi chiamereste controllo qualità, cioè la celluloide usata è di un colore variabile. La variazione non è eccessiva e a volte neppure visibile, ma in applicazioni specifiche determina la differenza.
INTERVISTATORE: Forse si potrebbe utilizzare un prisma che rompa la luce bianca nel suo spettro, schermando tutte le parti dello spettro ad eccezione di ciò che si desidera utilizzare facendolo passare attraverso una fenditura. E’ corretto?
RA: Sono Ra. E’ corretto.
INTERVISTATORE: Mi domandavo se vi è una programmazione di esperienze che porti un individuo ad avere determinati catalizzatori nella sua vita quotidiana. Per esempio, ogni giorno abbiamo la possibilità di sperimentare molte cose. Possiamo considerare che queste esperienze avvengano per puro caso o per un nostro volere cosciente, come per esempio fissare un appuntamento o visitare un luogo. Mi domandavo se, dietro le quinte, come tu diresti, vi è un programmazione per questo catalizzatore al fine di creare le esperienze necessarie a una crescita più rapida nel caso di alcune entità. E’ così?
RA: Sono Ra. Penso di avere capito cosa intendi. In caso contrario ti prego di porre ulteriori domande.
L’entità incarnata che è diventata cosciente del processo di incarnazione e quindi programma le proprie esperienze, può scegliere la quantità del catalizzatore o, per dirla in modo diverso, il numero di lezioni che intende sperimentare e apprendere in un’incarnazione. Ciò non significa che tutto è predestinato, ma piuttosto che ci sono delle linee guida invisibili che regolano gli eventi che funzioneranno a seconda di questa programmazione. Quindi se si perde un’occasione se ne presenterà un’altra finché, diciamo, l’allievo dell’esperienza di vita capisce che viene offerta una lezione e decide di impararla.
INTERVISTATORE: Quindi queste lezioni verranno riprogrammate, si potrebbe dire, man mano che l’esperienza di vita procede. Per cui un’entità svilupperebbe la tendenza che in effetti non ha scelto di sviluppare prima dell’incarnazione. E’ quindi possibile programmare le esperienze così che abbia l’opportunità di alleviare questa tendenza attraverso l’equilibrio. E’ corretto?
RA: Sono Ra. E’ assolutamente corretto.
INTERVISTATORE: Grazie. Da ciò dovrei ipotizzare che l’orientamento mentale dell’entità è l’unica cosa che abbia delle conseguenze. Il catalizzatore fisico che sperimenta, indipendentemente da ciò che gli accade, sarà una funzione strettamente legata al suo orientamento mentale. Utilizzerò come esempio (esempio cancellato): questo si può considerare l’orientamento mentale che governa il catalizzatore. E’ corretto?
RA: Sono Ra. Durante le nostre comunicazioni preferiamo non utilizzare alcun esempio, detto o adagio noti, a causa dell’enorme quantità di distorsioni a cui sono sottoposti. Quindi, possiamo rispondere alla prima parte della tua domanda chiedendoti di cancellare l’esempio.
E’ assolutamente vero, al meglio della nostra conoscenza, che l’orientamento, o polarizzazione, del complesso mente/corpo/spirito è la causa delle percezioni generate da ogni entità. Così nel vostro grande magazzino si può osservare una scena. L’entità davanti al sé può essere priva dei fondi sufficienti. C’è chi potrebbe quindi cogliere questa occasione per rubare. Un altro potrebbe prendere questa opportunità per sentirsi un fallito. Un altro ancora può, con indifferenza, prendere gli oggetti strettamente necessari, pagare per ciò che può e badare ai fatti propri. Colui che sta dietro l’essere, osservando, potrebbe provare compassione, potrebbe sentirsi insultato perché vicino a una persona povera, potrebbe provare generosità o indifferenza.
Riesci a vedere le analogie in modo più appropriato?
INTERVISTATORE: Credo di sì. Da ciò posso estrapolare il concetto che è in qualche modo più difficile perché, come hai spiegato prima, persino la quarta densità positiva ha il concetto dell’azione difensiva, ma sopra il livello di quarta densità il concetto di azione difensiva non viene utilizzato. Il concetto di azione difensiva e offensiva è molto utilizzato nella nostra densità presente.
Presumo che se un’entità è, nei suoi pensieri, sufficientemente polarizzata in senso positivo, quell’azione difensiva non diventerà necessaria perché l’opportunità di applicare l’azione difensiva non si originerà mai. E’ corretto?
RA: Sono Ra. Questo non si può sapere. In ogni caso, come abbiamo detto, un’entità in grado di programmare le esperienze può scegliere il numero e l’intensità di lezioni che devono essere apprese. E’ possibile che un’entità orientata in modo estremamente positivo possa programmare per se stesso situazioni che sondino la capacità del sé di evitare azioni difensive, persino al punto della morte fisica del sé o di altri esseri. Questa è una lezione intensiva e non si sa, diciamo, ciò che le entità hanno programmato. Noi possiamo, se desideriamo, leggere questa programmazione. Tuttavia, è una violazione e scegliamo di non farlo.
INTERVISTATORE: Conosci un film chiamato "La Nona Configurazione"?
RA: Sono Ra. Sondiamo la tua mente e vediamo questa configurazione chiamata "La Nona Configurazione".
INTERVISTATORE: Questo film tratta l’argomento di cui abbiamo parlato. Il Colonnello doveva prendere una decisione. Mi chiedevo quale fosse la sua polarizzazione. Avrebbe potuto arrendersi, si potrebbe dire, alle forze negative, ma invece scelse di difendere il proprio amico. E’ possibile per te valutare qual è la polarizzazione più positiva: difendere l’entità orientata positivamente, o permettere la soppressione da parte delle entità orientate negativamente?
RA: Sono Ra. Questa domanda comprende la sfera della quarta densità e la sua risposta può essere vista dall’azione dell’entità chiamata Jehoshuah, che voi chiamate Gesù. Questa entità doveva essere difesa dai suoi amici. L’entità ricordò ai suoi amici di gettare la spada. Quindi si consegnò per essere sottoposto a morte fisica. L’impulso di proteggere gli altri persiste attraverso la quarta densità, una densità che abbonda di compassione. Non possiamo e non abbiamo bisogno di dire più di questo.
INTERVISTATORE: Grazie. Poiché ci avviciniamo alla fine di questo ciclo maggiore potrebbe esserci un maggiore ammontare di catalizzatore per le entità. Poiché le vibrazioni planetarie in qualche modo si discostano dalle vibrazioni di quarta densità e il catalizzatore è aumentato, mi domandavo se ciò creerà maggiore polarizzazione con cui ottenere un raccolto maggiore.
RA: Sono Ra. La domanda deve essere suddivisa in due parti. Innanzitutto le catastrofi planetarie, come voi potete chiamarle, sono sintomo del raccolto difficile piuttosto che di un catalizzatore consciamente programmato per il raccolto. Quindi non ce ne preoccupiamo, poiché ciò è casuale riguardo al catalizzatore cosciente per come noi lo possiamo rendere disponibile.
La seconda parte è questa: anche i risultati del catalizzatore causale di ciò che voi chiamate i cambiamenti terresti sono casuali. Quindi possiamo vedere vortici di probabilità/possibilità che si dirigono verso il positivo e il negativo. Tuttavia, sarà quel che sarà. Le reali opportunità per il catalizzatore cosciente non sono una funzione dei cambiamenti terrestri ma piuttosto del risultato del sistema di anzianità dell’incarnazione che, al tempo del raccolto, ha permesso l’incarnazione di coloro con migliori possibilità di utilizzare le esperienze di vita e poter quindi essere raccolti.
INTERVISTATORE: Questo sistema di anzianità viene utilizzato anche nel servizio di coloro polarizzati al servizio del sé, così da potere essere raccolti?
RA: Sono Ra. E’ corretto. Puoi fare ancora una domanda completa.
INTERVISTATORE: Ciò che vorrei sapere sono tutti i meccanismi principali atti a fornire esperienze catalitiche che non comprendano l’interazione con altri esseri. Questa è la prima parte.
RA: Sono Ra. Da questa domanda capiamo che hai compreso che il meccanismo principale per l’esperienza catalitica in terza densità sono gli altri esseri. Le altre influenze catalitiche sono, innanzitutto, l’universo del Creatore; secondo, il sé.
INTERVISTATORE: Puoi dirmi delle diramazioni del sé o dei modi in cui il sé agisce in modo catalitico così da produrre esperienza?
RA: Sono Ra. Innanzitutto il sé occulto. Secondo, il sé in relazione al sé collettivo, creato dal sé e dagli altri. Terzo, l’interazione tra il sé e i congegni, i giocattoli e i divertimenti del sé, invenzioni degli altri. Quarto, il sé in relazione a quegli attributi che voi potete chiamare guerra e voci di guerra.
INTERVISTATORE: Pensavo forse al catalizzatore del dolore fisico. Potrebbe essere considerato un sottotitolo?
RA: Sono Ra. Esatto, si pone sotto il sé occulto; cioè, il sé non ha bisogno degli altri per manifestarsi o agire.
INTERVISTATORE: Abbiamo abbastanza tempo perché tu possa rispondere alla seconda parte della domanda, cioè elencare i principali meccanismi che forniscono il catalizzatore che comprenda l’azione con gli altri esseri?
RA: Sono Ra. Il tempo è sufficiente e possiamo esprimere questa lista in uno o due modi. Potremmo parlare infinitamente, o semplicemente asserire che qualunque interazione tra il sé e gli altri ha qualunque potenziale per catalizzare ciò che esiste nella potenziale differenza tra il sé e gli altri, e ciò è moderato e regolato dal fatto costante del Creatore quale sé e quale altro essere. Se vuoi ulteriori informazioni puoi fare un’altra domanda.
INTERVISTATORE: Credo che ciò sia sufficiente.
Ra. Sono Ra. Prima di terminare hai qualche breve domanda?
INTERVISTATORE: Sì, ho una domanda. C’è qualche differenza tra l’attività, o luminosità, del raggio viola tra le entità positive e negative che sono al livello di entrata di quarta densità?
RA: Sono Ra. E’ corretto. Il raggio viola della quarta densità positiva verrà colorato con la triade di energie del verde, blu e indaco. Questa colorazione può essere considerata una porzione di un arcobaleno o prisma, come tu lo conosci, e i raggi sono piuttosto distinti.
Il raggio viola di quarta densità negativa ha nella propria aura, diciamo, i colori rosso, arancione e giallo, e questi raggi sono opachi e non distinti.
INTERVISTATORE: Come apparirebbero i raggi di quinta e sesta densità?
RA: Sono Ra. Possiamo parlare solo approssimativamente. Tuttavia, speriamo che tu capisca, c'è una differenza particolare nella struttura del colore di ogni densità. La quinta densità è forse meglio descritta come di vibrazione estremamente bianca. La sesta densità è di un bianco dorato come voi lo percepireste; questi colori hanno a che fare con le sfumature nella saggezza della compassione appresa in quarta densità, che in sesta si riunisce in una comprensione unificata di compassione e saggezza. Questo colore dorato non è del vostro spettro ma è ciò che voi chiamereste vivo.
Puoi fare ancora una breve domanda.
INTERVISTATORE: Possiamo fare qualcosa perché lo strumento sia maggiormente a proprio agio e per migliorare la comunicazione?
RA: Sono Ra. Va tutto bene. State cercando di essere coscienziosi. Vi ringraziamo. Possiamo dire di avere gioito della vostra visione del nostro complesso di memoria collettiva che beveva uno dei vostri liquidi mentre parlava attraverso lo strumento.
Sono Ra. Vi lascio nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore. Adonai.
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Originale in Inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/1981/1981_0301_book_2.htm
Traduzione di Gisella Bianchi, Amala Montecucco e Lara Varisco