)*(Stazione Celeste)

 

Seduta 69

29 Agosto 1981

RA: Sono Ra. Vi do il benvenuto nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. Prima di procedere abbiamo una piccola richiesta per le future sessioni. In questo particolare lavoro risulta una lieve interferenza nel contatto dovuta ai capelli dello strumento. Vorremmo suggerire di pettinare questi materiali simili ad antenne, in una configurazione più ordinata prima di iniziare la sessione.

Stiamo comunicando.

Intervistatore: Una domanda che non sono riuscito a porre nell’ultima sessione e che perciò devo fare ora è questa: lo stato di trance è l’unico stato in cui un’entità positiva di mente/corpo/spirito può essere trascinata da un’entità negativa o un adepto della configurazione spazio/tempo negativa?

RA: Sono Ra. Questo è un concetto non ben percepito. Il complesso mente/corpo/spirito che lascia liberamente il complesso fisico di terza densità è vulnerabile quando la protezione appropriata non è a portata di mano. Con un po’di attenzione potete percepire che davvero pochi di coloro che scelgono di lasciare i loro complessi fisici stanno compiendo un lavoro di natura tale da attrarre l’attenzione polarizzata di entità negativamente orientata. Il pericolo, per chi si trova in stato di trance, come voi definite quando si lascia il complesso fisico, è che quest’ultimo venga toccato in modo tale da danneggiare il complesso mente/corpo/spirito, o danneggiare i mezzi con cui ciò che voi chiamate ectoplasma viene richiamato.

Questo strumento è un’anomalia nel senso che è bene che esso non venga toccato né che si accendano luci artificiali vicino ad esso mentre si trova in stato di trance. In ogni caso, l’attività ectoplasmatica è interiorizzata. La difficoltà principale, cui dovete fare attenzione, è perciò la rimozione del negativo dell’entità entro il suo libero arbitrio, cosa precedentemente discussa.

Non è del tutto certo che ciò possa avvenire solo in stato di trance, ma è altamente probabile che in un altro tipo di esperienza fuori-dal-corpo come la morte l’entità qui esaminata potrebbe avere, come la maggior parte delle entità polarizzate positivamente, una grande quantità di protezione da compagni, guide e porzioni del sé consapevoli del trasferimento di ciò che chiamate morte fisica.

Intervistatore: Quindi stai dicendo che gli amici protettivi, li chiameremo così, sono utilizzabili in ogni occasione, tranne quando ci si trova in stato di trance, che appare anomalo rispetto ad altri stati. È corretto?

RA: Sono Ra. È corretto.

Intervistatore: Perché questo stato di trance, come lo definiamo, è  così differente? Perché in questo particolare stato non sono utilizzabili altre entità?

RA: Sono Ra. L’unicità di una simile situazione non è tanto la mancanza di amici, in quanto ognuno, come tutte le entità, possiede le sue guide o presenze angeliche e perciò, a motivo della polarizzazione, anche insegnanti e amici. La caratteristica unica delle sessioni di lavoro che il complesso di memoria collettiva Ra e il tuo gruppo ha intrapreso è l’intento di servire gli altri con il più elevato tentativo di avvicinarsi alla purezza che noi come compagni possiamo raggiungere.

Questo lavoro ha allertato un numero molto più elevato di amici determinati di polarità negativa, interessati a rimuovere questa particolare opportunità.

Ancora una volta possiamo fare due osservazioni. Anzitutto, abbiamo cercato a lungo un canale appropriato o strumento e un appropriato gruppo di supporto. Se questa opportunità dovesse finire, saremmo grati per tutto ciò che è stato fatto, ma i vortici di possibilità/probabilità che indicano il verificarsi di una simile condizione sono ancora scarsi. Secondariamente, vi ringraziamo perché sappiamo cosa state sacrificando per realizzare ciò che voi desiderate come gruppo.

Per quanto ci è possibile non esauriremo questo strumento. Abbiamo tentato di parlare di come lo strumento possa esaurirsi da sé se si dedica troppo al lavoro. Tutte queste cose e ogni cosa che noi abbiamo detto è stata ascoltata. Ve ne siamo grati. Nella presente situazione esprimiamo ringraziamenti anche alle entità che si definiscono Latwii.

Intervistatore: Allora devo intuire che la morte, sia naturale che accidentale che per suicidio, di tutti i tipi insomma, creerebbe la stessa condizione post-mortem raggiunta dall’entità nei confronti della sua protezione dagli amici? È corretto?

RA: Sono Ra. Presumiamo che tu voglia riferirti al fatto che nell’esperienza di morte, quale che ne sia la causa, gli amici negativi non siano in grado di rimuovere un’entità. Questo è largamente corretto, perché l’entità, senza l’attaccamento al complesso fisico spazio/tempo, e senza quell’ingenuità che è un po’ il segno distintivo di coloro che amano espansivamente, è molto più consapevole.

Comunque, è la morte naturale ad essere quella più armoniosa; la morte per omicidio è una situazione più confusa, e ingenera nell’entità la necessità di spazio/tempo in cui portare il suo peso, per così dire; la morte per suicidio causa invece la necessità di molto lavoro di guarigione e, potremmo dire, di dedicare la terza densità per una rinnovata opportunità di imparare le lezioni impartite dal sé superiore.

Intervistatore: Si può dire questo anche per condizioni inconsapevoli dovute a incidenti, o problemi sanitari, o droghe?

RA: Sono Ra. Dato per acquisito che l’entità non stia tentando di essere di servizio in questo modo particolare ora in corso, le entità di orientamento negativo non riuscirebbero a rimuovere il complesso mente/corpo/spirito. L’unica caratteristica che, come abbiamo detto, è pericolosa, è la volontà del complesso mente/corpo/spirito esterno al complesso fisico di terza densità per il proposito di servizio-agli-altri. In qualsiasi altra situazione questa circostanza non si verificherebbe.

Intervistatore: Potrebbe trattarsi di una funzione dell’azione di bilanciamento della prima distorsione?

RA: Sono Ra. La tua domanda è un po’ opaca. Puoi riformulare più specificamente?

Intervistatore: Stavo solo immaginando che dalla volontà del complesso mente/corpo/spirito dal corpo di terza densità per un particolare dovere o servizio-agli-altri, si può creare una situazione primaria in riferimento alla prima distorsione, in cui viene resa utilizzabile l’opportunità per bilanciare questo servizio per mezzo del sevizio negativo; perciò, questa opportunità diventa magicamente possibile per l’intrusione dell’altra polarizzazione. Questo ragionamento è corretto?

RA: Sono Ra. No. Il libero arbitrio dello strumento è invece una parte necessaria dell’opportunità offerta dal gruppo di Orione. Questo libero arbitrio e la prima distorsione si applicano comunque solo allo strumento. L’intero intendimento del gruppo di Orione è infrangere il libero arbitrio senza perdere polarità. Così questo gruppo, qualora rappresentato da un’entità dotata di saggezza, cerca di essere ingegnoso.

Intervistatore: È mai accaduto che un Errante sia stato usurpato da un adepto negativo e quindi collocato in uno spazio/tempo negativo?

RA: Sono Ra. Si, è accaduto.

Intervistatore: Puoi dirmi la situazione che l’Errante trova per sé stesso e il percorso per tornare indietro, affinché questo percorso non sia solo un semplice muoversi verso lo spazio/tempo positivo?

RA: Sono Ra. Il percorso a ritroso ruota, innanzitutto, intorno alla riluttanza del sé superiore ad entrare nello spazio/tempo negativo. Questo spiega la lunghezza di quel percorso. Inoltre, quando un’entità positivamente orientata si incarna in un ambiente del tutto negativo ha assoluto bisogno di imparare/insegnare le lezioni dell’amore del sé, diventando in tal modo uno con gli altri-sé.

Quando questo è stato compiuto, l’entità può quindi scegliere di rilasciare la potenziale differenza e cambiare così polarità.

In ogni caso, il processo di apprendere le lezioni accumulate dell’amore per il sé può essere anche lungo. L’entità, durante queste lezioni, può anche perdere molto del suo orientamento positivo, e la scelta di invertire le polarità può essere rinviata fino alla metà della sesta densità. Tutto ciò, nel vostro modo di misurare, è una perdita di tempo anche se il risultato finale è positivo.

Intervistatore: È possibile che tu mi dica approssimativamente quanti Erranti, giunti su questo pianeta durante questo ciclo principale, hanno sperimentato questa collocazione in uno spazio/tempo negativo?

RA: Sono Ra. Siamo in grado di dire il numero di tali occorrenze. È successo solo una volta, ma non possiamo discutere di questa entità, a causa della Legge della Confusione.

Intervistatore: Hai detto che il sé superiore è riluttante ad entrare nello spazio/tempo negativo. È corretto?

RA: Sono Ra. Il processo incarnativo riguarda le essenze incarnate da tempo/spazio a spazio/tempo. Quindi è corretto.

Intervistatore: Farò un’affermazione e mi dirai se è corretta. Quando dapprima si muove nel tempo/spazio di polarizzazione negativa, un’entità positiva non sperimenta altro che oscurità. Quindi, incarnandosi in uno spazio/tempo negativo per mezzo del sé superiore, essa sperimenta uno spazio/tempo negativo con un ambiente di altri sé polarizzati negativamente. È corretto?

RA: Sono Ra. È corretto.

Intervistatore: Mi sembra si tratti di una situazione estremamente difficile per l’entità positivamente polarizzata; anche il processo di apprendimento potrebbe assumere contorni traumatici. È corretto?

RA: Sono Ra. Diciamo che l’individuo polarizzato positivamente forma uno studente molto poco incline all’amore verso sé; egli impiega molto più tempo, diciamo così, rispetto a coloro nati entro questo modello vibratorio.

Intervistatore: Ritengo quindi che questo dislocamento debba essere in qualche modo una funzione del suo libero arbitrio. È corretto?

RA: Sono Ra. È assolutamente corretto.

Intervistatore: Ora un punto che per me è fonte di confusione. È funzione del libero arbitrio di un’entità orientata positivamente muoversi nello spazio/tempo negativo. Ma questa è anche una funzione della sua mancanza di comprensione di ciò che sta facendo. Sono sicuro che se l’entità avesse una piena comprensione di ciò che sta facendo, non lo farebbe. È una funzione del suo altro-sé polarizzato negativamente il creare una situazione in cui egli è attirato verso quella configurazione. Qual è il principio che fa accadere tutto ciò, in riferimento alla prima distorsione, dal momento che abbiamo due porzioni del Creatore, ognuna di uguale valore o potenziale, ma polarizzate all’opposto, che come risultato danno la situazione sopra descritta? Potresti dirmi qual è il principio filosofico che risiede dietro questo atto particolare?

RA: Sono Ra. Ci sono due importanti punti in riferimento a questo. Primo: possiamo notare che la situazione, agli occhi di un’entità, assume il carattere di mappa stradale con pochi punti prefigurati; ecco perché la situazione diviene scorretta. L’entità si avvia verso la sua destinazione. Essa desidera solo raggiungere il proprio punto di destinazione, ma, poiché si trova confusa a causa della censurabile autorità, e non conosce il territorio all’interno del quale sta guidando, inizia a perdersi senza speranza.

Il libero arbitrio non significa che non esisteranno mai circostanze in cui i calcoli saranno errati. È così per tutti gli aspetti dell’esperienza nella vita. Anche se non si tratta di errori, ma di sorprese.

Secondo: ciò che noi e voi facciamo in lavori come questo possiede una carica magica, anche se bisogna stare attenti con questo termine, facile da mistificare, diciamo magia nel senso di potere metafisico. Coloro che lavorano con il potere possono ottenere la comunicazione da e verso le entità di potere approssimativamente simile. È una circostanza fortunata che le entità di Orione non possiedano il potere nativo di questo gruppo. Quindi, il gruppo di Orione è molto disciplinato, dal momento che manca della finezza corrispondente al suo potere. Ognuno lavora con consapevolezza, ma il gruppo non ha mai iniziato un qualsiasi lavoro come gruppo. Il lavoro individuale è utile poiché il gruppo è di mutuo e reciproco aiuto.

Intervistatore: Questo strumento produce servizi che coinvolgono canalizzazioni di altri membri della Confederazione. Siamo riluttanti a continuare questa canalizzazione perché lo strumento ha la possibilità di cadere in trance ed esporsi così al servizio dell’entità o adepto negativamente polarizzato. Ci sono salvaguardie che consentano di creare una situazione in cui lei non sia costretta a cadere in trance ad eccezione del lavoro protetto come quello che stiamo facendo adesso?

RA: Sono Ra.  Ce ne sono tre. Anzitutto, lo strumento deve migliorare i tabù disciplinati subconsci che manifesta ancora nei confronti delle richieste di Ra. Questo aspetto coinvolge pensieri piuttosto seri presenti a livello cosciente. La seconda salvaguardia è trattenersi dall’aprire lo strumento su domande e risposte concernenti il presente. La terza sembrerà piuttosto grossolana, ma serve a mantenere lo strumento nel suo complesso fisico. Si tratta di tenerle la mano.

Intervistatore: Stai dicendo, quindi, che soltanto tenendo la mano dello strumento durante le sessioni di canalizzazione questo riuscirebbe a prevenire la trance?

RA: Sono Ra. Questo preverrebbe quei livelli di meditazione che necessariamente precedono la trance. Anche nell’eventualità che, al contrario di come potrebbe sembrare, l’entità divenisse in grado di lasciare il complesso fisico, la penetrazione del campo aurico e la pressione tattile consentirebbero al complesso mente/corpo/spirito di trattenersi dal lasciare il corpo.

Possiamo osservare che una lunga pratica nell’arte che ognuno può qui intuire sarebbe utile. Non possiamo parlare di metodologia poiché la penetrazione del campo aurico dovrebbe essere più ampia possibile. Comunque, parlare degli sforzi del gruppo, per come noi riusciamo a scandagliare ognuno di voi, è una mera conferma di ciò che è già noto. Quindi questo è ciò che possiamo fare.

Abbiamo energia sufficiente per un’altra breve domanda.

Intervistatore: Ci sono molte tecniche e modi di praticare le cosiddette arti di magia bianca. Esistono rituali designati da un gruppo particolare per il loro uso particolare, ugualmente bene o possibilmente meglio rispetto a coloro che li hanno praticati per mezzo di gruppi come l’Ordine dalla Golden Dawn (Alba dorata) e altri gruppi magici?

RA: Sono Ra. Anche se non siamo in grado di parlare con precisione rispetto a questa domanda, possiamo rilevare una certa gratificazione per il fatto che l’intervistatore abbia penetrato alcune delle basi di un formidabile sistema di servizio e di disciplina.

Sono Ra. Vogliamo ringraziarvi ancora, amici, per la vostra coscienziosità. Va tutto bene. Vi lasciamo rallegrandoci nel potere e nella pace dell’uno infinito Creatore. Andate avanti con gioia. Adonai.

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Tradotto da Andrea Calabrese e Mauro Carfi per Stazione Celeste