Le Riconnessioni
“LA PORTA”
Adesso. Adesso è il momento.
Qui, nelle lontane distanze dello spazio interiore si trova un portale. È una porta verso l’ignoto. Ci troviamo, come James Spader davanti ad un imponente “Stargate” (Portale Stellare), guardando il nostro riflesso come acque fresche e scintillanti. Infiliamo dentro una mano, sentiamo la sensazione e poi la ritiriamo velocemente. Dentro, da qualche parte, sapevamo che sarebbe stato così!
Decisioni. Decisioni. Oso attraversarla? Sembra che ci siano degli occhi dietro di me. Persone, alcune di loro hanno investimenti mentali, emozionali o finanziari in me, e vogliono che io “lo faccia per loro”. Mi domando quanti antenati e parenti porto con me in questo viaggio. Quanti hanno cercato questa visione, solo per cadere al lato della strada – bloccati dalla paura o dalla pre-occupazione per i problemi terreni?
Eppure…… qui, in questo momento, “loro” non ci sono più. Ci sono solo io, da solo. Questa, credo, è la più grande paura nota all’uomo – stare per conto proprio…… da soli. Quando oso pensarci e sento veramente come sarebbe, indietreggio con orrore ed esitazione.
Tutto il mio scrivere, tutto quell’insegnamento (dato ad “altri”), tutte quelle sessioni canalizzate al computer o in gruppi – tutto quanto è ora ridotto a questo. Una parte di me ora riconosce che sono un uomo (o una donna), perso in un luna park fatto interamente di specchi. Scrivo ad “altri” e ricevo “risposte” – ed è un’illusione! È un Gioco. Mi sono divertito, e continuo a divertirmi. Ora, però, una parte di me sa.
Stare “per conto mio” ed avere paura è essere da solo. Stare “per conto mio” ed essere in pace è essere tutto uno. Persino la parola “alone” (solo) è una contrazione [1], come lo è l’esperienza emozionale chiamata “lonely” (solitaria). E così…… attraverso il tempo…… nei miei vari stati di contrazione, prendo il mio TUTTO UNO (all one) e “lo faccio a pezzi”. Ho frammentato il mio mondo, creando l’illusione di “me” separati così da poter imparare di più riguardo a me stesso e a godermi me stesso di più. Questa non è una cosa cattiva. Non è una cosa buona. È, semplicemente.
Oh sì, mi rendo conto che là fuori ci sono “altri”. Non riesco a convincermi ad espandere il mio ego così tanto da pensare che non esista nient’altro che questa forma fragile e confusa. Il problema è, tuttavia, che non riesco a VEDERE quegli altri. I miei occhi sono coperti da un ego. Quell’ego, o griglia percettuale, “filtra” realmente ciò che percepisco e fa sì che si veda esattamente come una parte di me. Come potrebbe fare altrimenti? Ho bisogno di quei “concetti di me” per definire la mia realtà.
Anche se la griglia è meravigliosamente complessa, e incredibilmente creativa nella varietà di espressioni che ne scaturiscono, sto veramente cominciando a rendermi conto – ai livelli mentale ed emozionale – del “tessuto comune” da cui tutte queste “forme” sono tagliate. Sto unendo tutti i “frammenti” e sto cominciando a vedere un disegno più grande.
Il mondo “là fuori” è una cosa abbagliante a volte. Viaggio, incontro persone, formo relazioni. Acquisisco cose, gioisco delle esperienze, faccio l’amore.
Distrae coooosì tanto ed è affascinante. Mi fa dimenticare ciò che questa parte di me ora sa. Mi fa voler lavorare, trattare, lottare e logorare – cercando di costruire “là fuori” quello che manca dentro. Ma alla fine, quando la musica si abbassa ed il fumo si dissolve – quando le attrazioni del circo hanno fatto i bagagli e se ne sono andate e tutto il pubblico è andato “a casa” – mi ritrovi ancora qui, accanto a La Porta.
La Porta è davvero di più di quello che implica il suo nome. È davvero un armadio con due porte. Una porta si interfaccia con questo Mondo della Forma. L’altra porta si apre verso il Multiverso – una compilation di tutte le manifestazioni possibili/probabili di ogni universo, ogni essere vivente, ogni oggetto, ogni volto di Dio/Dea/Tutto Ciò Che È, che è sempre stato o potrebbe mai essere.
Questo “armadio” comincia con un lungo corridoio. In realtà, è stato spesso descritto come un tunnel, al cui termine, sembra sempre esserci una luce. Il colore “bianco” è sempre stato un simbolo di purezza e salute. Questo perché è l’unico colore che contiene tutti i colori. Alla fine del “tunnel” c’è tutto. Certamente doveva essere bianco!
Ci sono altre porte qui, in questo armadio. Questo armadio, questo corridoio è fiancheggiato da loro. Ognuna rappresenta una versione alternativa del nostro Mondo della Forma. Ci sono qui milioni e trilioni di variazioni, pronte per essere esplorate. Proprio come si aspirava precisamente e ci si focalizzava su quello “Stargate” nel film – consegnando i suoi “viaggiatori” in un batter d’occhio, in un momento qualsiasi e verso dovunque desiderassero andare – allo stesso modo allora, è pronta questa Porta per portarMI ovunque desidero andare.
Ma ho paura. Ho DIRITTO di entrare qui? Sono abbastanza responsabile da gestire quello che troverò? Sarò schiacciato dal peso della mia stessa atmosfera/paura [1] o sarò fritto non appena la oltrepasserò – perdendo questo corpo fisico che considero essere il mio solo sé? Farà male, se dovesse accadere?
Sono pronto.
Ah sì, c’è la mia preoccupazione!!! Sono veramente PRONTO a fare questo?
E così, aspetto. Rimango davanti a questa Porta, o vago nelle vicinanze. Mi siedo su una pietra e penso. Mi è rimasto qualcosa da “fare” qui in questo Mondo di Limitazione? Come anticipazione di questo tempo, la mia stessa forza vitale, ha installato certe “cinture di sicurezza” – come la responsabilità per altre persone, posti o situazioni. Ho connessioni qui…… amici, un lavoro, una famiglia. E loro? Li rivedrò ancora?
Mi gira la testa. Alcuni momenti prima, le cose sembravano tutte così chiare. Ora, mentre ri-entro in questa nebbia del dubbio, una densa coltre di paura cade intorno a me. Mi alzo dalla mia pietra e mi avvio di nuovo verso il portale.
La mia mano entra. La tiro indietro velocemente. C’è un flusso improvviso, una sensazione di intorpidimento, un formicolio. Poi, inserisco un piede. C’è dolore e una terribile sensazione di costrizione. Di nuovo, mi allontano dal portale. Arrivo a rendermi conto di qualcosa di molto importante sul mio mondo!
Adesso vedo che tutte le malattie nel mio universo hanno origine in questa stessa esperienza che sto avendo ora! Tutte le malattie sono il risultato di un essere finito, che si avvicina ad un’esperienza di “Trasformazione Totale”, che mette solo una parte del suo corpo attraverso la Porta!
La “decomposizione” che sopravviene nel corpo quando passiamo attraverso La Porta è una parte necessaria del processo di teletrasporto energetico e “ricomposizione” in qualsiasi altra dimensione scegliamo. Tuttavia se un viaggiatore mette solo una parte del suo corpo attraverso la Porta, e poi si ritira velocemente, sentirà e sembrerà che qualcosa stia cominciando a mangiare la sua carne e deve sicuramente distruggerla.
Questo è il “prezzo” dell’esitazione. L’esitazione rallenta l’esperienza. Pollice dopo pollice, mano dopo mano, piede dopo piede – indecisione, paura, agitazione. Attraverso, indietro. Attraversa, corri e nasconditi – nasconditi e pensa. È il gioco del NASCONDINO! Ma cosa cerco? Cerco una ragione per NON ANDARE. Chiedo una cosa, una persona, un obbligo benedetto che mi farà DIMENTICARE tutta questa faccenda – lasciarla per un altro giorno! Perché? Perché voglio così tanto continuare a dimenticare?
È perché sono grandioso. Vengo dal nucleo di Tutto Ciò Che È. Vengo dal centro del potere, dal culmine della conoscenza e della saggezza. Nella mia tenuta precedente, ero/sono un Essere di una tale grazia ed abilità infinite che possono essere o avere, piuttosto letteralmente, qualsiasi cosa io desideri.
A causa di questo, cerco la “ricreazione”. Occasionalmente ho bisogno di fare una vacanza. Se già arrivate da un tale potere e da una tale saggezza, dove andate per avere un po’ di “R & R?” [2] Venite qui, in questo posto – il Mondo della Limitazione. Fate il possibile per DIMENTICARE. Spegnete la vostra maestà, mettete via la vostra saggezza e vi piantate fermamente nel terreno – nascete in una famiglia di “mortali” e persone che si trovano sotto le “leggi” planetarie.
Lottate e vi fate strada attraverso le avversità. “Assoldate” malviventi che vi vengano a violentare, maltrattare, abusare e FERIRE. Assoldate genitori, insegnanti, figure autoritarie e “guru” spirituali che buttano all’aria il vostro pensiero e nascondono la vostra divinità da voi! Tutto è per il buono e puro divertimento. Un universo qui, una galassia là, campi gioco per gli Antichi e gli Splendenti.
Sebbene il Velo dell’Oblio nasconda alquanto efficacemente questa motivazione contorta dalla mente cosciente, io sono davvero un “Houdini” Cosmico che cerca di competere con se stesso riguardo al numero di “svantaggi” che posso superare!
Non esito davanti a questa Porta perché “dubito” che funzionerà! Lo so che funzionerà. Innanzi tutto questa Porta è il modo in cui sono arrivato qui! Esito come farebbe chiunque – chiunque si trovi alla cassa del supermercato facendosi quella domanda universale: “Ora… c’è qualcos’altro di cui ho bisogno mentre sono qui?”
Bene……………… C’È?
Nota:
[1] In inglese la parola utilizzata è "at-most-fear"
[2] "R & R" Ricreazione & Rilassamento
*1995*
Originale in inglese: http://www.reconnections.net/the_gate.htm
Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste