)*(Stazione Celeste)
Anime compagne
Esaminiamo
ora alcune delle cose che io ti ho dato, specialmente quelle delle quali tu non
puoi ancora riconoscerne come il Donatore.
Tu
pensi, forse, che la posizione che occupi attualmente nella vita non sia la più
adatta all'espressione della mia Idea che incalza entro di te.
Se così è, perché non esci da codesta posizione e non vai in quella
che sceglieresti? Il fatto stesso che tu fai o non fai o non puoi fare ciò,
prova che, per adesso, tale posizione è la più adatta a svegliare in te certe
qualità necessarie alla mia perfetta espressione e che io, il tuo Sé, ti
costringo a rimanervi finché tu non riconosca il mio intento e il significato
nascosto nel potere che codesta posizione ha di turbare la tua pace di mente e
di mantenerti così insoddisfatto.
Quando
tu avrai riconosciuto il mio significato e il mio proposito e avrai deciso di
rendere tuo il mio proposito, allora, solo allora, ti darò la forza di uscire
da codesta posizione e di passare in ~un'altra che ho previsto per te.
Forse
tu trovi che il marito o la moglie che ti ho dato sono ben lungi dal convenirti
e dall'essere capaci di aiutarti nel tuo risveglio spirituale, ch'essi sono anzi
un impedimento e un danno. E, tu,
puoi avere segretamente desiderato di lasciare e perfìno aver coltivato l'idea
di abbandonare quel compagno (o compagna) per un altro che è affine a te nelle
aspirazioni e nella ricerca e che quindi ti sembra più vicino al tuo ideale.
Tu puoi sfuggire alla mia scelta primitiva, se vuoi, ma sappi che non
puoi sfuggire alla tua personalità; che nella sua brama egoista di un compagno
spirituale, tu sviluppi ancora di più il lato egoistico della tua natura;
mentre un compagno antipatico ti obbliga a ripiegarti su te stesso, a volgerti
all'interno, dove io dimoro.
Così
pure un compagno amabile, fedele, condiscendente incoraggerebbe in te soltanto
l'egoismo e la superbia, se tu non dimori ancora nella coscienza del mio amore
impersonale; mentre un compagno tormentoso ti fornisce appunto la disciplina
dell'anima di cui hai bisogno ancora e t'insegna il valore dell'opposizione e
del dominio di se stessi.
Solo
che tu lo sapessi, colui che assume la parte del tuo presente compagno è in
realtà un angelo del Cielo, uno degli attributi del mio Sé divino, venuto a te
per insegnarti con il dispotismo e l'opposizione, con l'egoismo, la durezza, il
rigore - i quali sono soltanto ombre di qualità che esistono in te che la luce
della mia Idea dentro, irradiando attraverso la tua annebbiata personalità,
getta sull'anima del tuo compagno, oscurandola, inceppandola, legandola alla sua
personalità, magnificando e nello stesso tempo distorcendo queste ombre di
qualità nella sua personalità in modo che esse vengano innanzi audacemente,
ostentando davanti a te il potere di turbarti e di tormentarti; per insegnarti
che solo quando tu avrai purificato la tua personalità di tali qualità, in
modo che il mio sacro amore possa esprimersi, tu potrai essere liberato dalle
condizioni che ora turbano tanto la tua mente e rendono così infelice la tua
anima.
Poiché,
sappilo, quell'anima dolente e incatenata, questo angelo del cielo, questa altra
parte di me e di te, è venuta a te e batte le sue ali contro la gabbia chiusa
della tua personalità in cui tu l'aiuti a restar chiusa, mentre essa
continuamente anela e si forza di chiamare a espressione attraverso te l'amore
impersonale, la tenera, attenta cura verso gli altri, la calma della mente, la
pace dei cuore, il sereno e fermo impero di sé che possono spezzare i ceppi,
aprire le porte e permetterle di uscire nella libertà del suo glorioso essere
ed essere per te il suo vero sé; soltanto allorché tu potrai vedere in
quest'anima tutta la sua divina bellezza, benché ora ammalata e indebolita dai
suoi ceppi terreni, sarà possibile per te trovare e riconoscere l'ideale che
cerchi.
Poiché
quell'Ideale non esiste all'esterno, in qualche altra personalità, ma solo
dentro, nella tua controparte divina, che è Io, il tuo Sé superiore,
immortale. È solo la mia Idea di questo tuo perfetto Sé, che si sforza di
esprimersi e manifestarsi mediante la tua personalità, che ti mostra le
apparenti imperfezioni nel compagno che io ti ho dato.
Tempo
verrà, ad ogni modo, in cui tu cesserai di cercare al di fuori l'amore e la
simpatia, la considerazione e l'aiuto spirituale, e in cui ti volgerai
completamente a me dentro, e allora queste apparenti imperfezioni spariranno;
allora tu vedrai nel tuo compagno soltanto il riflesso dell'amore altruista,
della dolcezza, della fiducia, della fedeltà e lo sforzo costante a rendere gli
altri felici, tutte qualità che irradieranno luminosamente e di continuo dal
tuo proprio cuore.
Forse
tu non puoi ancora credere completamente tutto questo e domanderai se io, il tuo
Sé, sono proprio responsabile della tua presente posizione nella vita e se
proprio io scelsi per te il tuo presente compagno.
Se è così, è bene che tu ti interroghi finché tutto sia evidente.
Ma, ricorda, io parlerò in modo molto più chiaro direttamente
dall'interno, solo che tu ti rivolga fiducioso a me per aiuto.
Poiché, io serbo sempre i miei più sacri segreti per quelli che si
rivolgono a Me e che nutrono fede profonda e perseverante che io posso e voglio
provvedere a ogni loro necessità. Ma
a te, che non puoi ancora fare questo, io dico: se il tuo Sé non ti mise dove
ti trovi e non ti diede il compagno che hai, perché allora tu sei così?
Perché hai quel compagno?
Pensaci.
Io,
il Tutto, il Perfetto, non commetto errori.
Sì,
ma, tu dici, la personalità ne commette. E
la personalità scelse quel compagno, e forse non ha meritato miglior posizione.
Ma
che cosa e chi fece scegliere alla personalità proprio quel compagno e quella
posizione? Chi scelse e collocò
quel compagno in modo che tu potessi sceglierlo e chi ti fece nascere, fra tutti
i paesi, proprio in questo paese e in questa città, fra tutte le città del
mondo, e proprio in questo tempo? Perché
non in un'altra città e cento anni dopo? Fu
la tua personalità che fece queste cose?
Rispondi
sinceramente a queste domande dinanzi a te stesso e imparerai che io, Dio in te,
il tuo proprio Sé, faccio tutte le cose che tu fai e le faccio bene.
Le
faccio nell'esprimere la mia idea, che cerca di manifestarsi continuamente in
forma esteriore quale perfezione attraverso di te, mio vivente attributo, pur
restando nell'eterno interiormente.
Quanto
alla tua vera «anima compagna» che qualcuno ti ha indotto a credere che ti
aspetti in qualche posto, smetti di cercarla; poiché essa non esiste al di
fuori, in qualche altro corpo, ma dentro la tua anima.
Poiché
ciò che in te chiede complemento è solo il tuo senso della mia presenza,
dell'Io dentro, anelante di essere riconosciuto; Io, la tua controparte divina,
la tua parte spirituale, la tua altra metà a cui soltanto tu devi essere unito,
prima che tu finisca ciò che sei venuto a esprimere in Terra.
Questo
è invero un mistero per te che non sei ancora sposato nella coscienza al tuo Sé
impersonale. Ma non dubitare; se tu
verrai in completa rinuncia e non ti curerai d'altro che dell'unione con me, ti
schiuderò le dolcezze dell'estasi celeste che da lungo tempo ho in serbo per
te.