)*(Stazione Celeste)
Intermediari e Intercessori
O
tu, che nel tuo desiderio di servirmi sei entrato in una chiesa, in
un'organizzazione religiosa, in una società occulta, in un qualunque ordine
spirituale, credendo di far cosa grata a me con l'aiutarne e appoggiarne
l'opera, nella speranza di ricevere in cambio favori speciali da me, ascolta
queste mie parole e medita su di esse.
Sappi,
innanzitutto, che già mi compiaccio di te poiché tu non fai nulla che io non
ti faccia fare e quanto fai è per compiere il mio intento, anche se a volte può
sembrarti di agire contro il mio volere e solo per soddisfare i tuoi desideri.
Sappi, inoltre, che io provvedo a tutte le menti tutte le esperienze
della loro vita, che le utilizzo unicamente per preparare il loro corpo,
risvegliare il loro cuore e sviluppare la loro coscienza in modo che possano
comprendersi e così esprimere per mezzo loro la mia Idea.
Mediante queste esperienze io ispiro alle menti barlumi di me e della mia
Idea e ho parlato, con tali ispirazioni, a molti che hanno raccolto le mie
parole, le hanno scritte in libri e le hanno insegnate ad altre menti.
Con tali parole ho risvegliato i cuori e la coscienza di quanti erano
pronti a riceverle, anche se gli scrittori e gli istruttori non comprendevano il
mio intento.
Molti
di quelli le cui menti ispiro così, io li faccio diventare istruttori e guide
di altri; ed essi, organizzando chiese, società e culti, attirano ricercatori e
seguaci di modo che io, mediante parole che dico per mezzo loro, possa
risvegliare i cuori e la coscienza di quelli che sono preparati a riconoscermi.
Ma sono Io, l'Impersonale interno, che fa tutto ciò, e gli istruttori e le
guide, personalmente non fanno nulla; servono soltanto come canali attraverso i
quali io posso esprimere la mia Idea alla coscienza di quelli che a tale scopo
attiro a essi. Poiché la mente è
soltanto un canale e l'intelletto uno strumento che io adopero impersonalmente,
dovunque e in qualunque tempo sia necessario, per esprimere la mia Idea, solo
quando il cuore si è risvegliato e si è aperto a contenermi, la personalità
può, con la sua mente e il suo intelletto, comprendere coscientemente il mio
intento, allorché Io mi esprimo attraverso la mia Idea.
Tu,
nel tuo desiderio di servirmi, puoi aver trovato in qualche istruttore o in
qualche guida una personalità che, dalle meravigliose parole che io esprimo per
mezzo suo, sembra contenerne già ora nel suo cuore.
Nei tuoi dubbi, nella tua brama di essermi gradito e nella tua paura di
spiacermi disobbedendo ai miei comandi, sei forse andato da qualcuno di quegli
istruttori, che probabilmente asserivano di essere sacerdoti o sacerdotesse
dell'Altissimo, e hai creduto di poter avere per mezzo di essi il mio messaggio,
o parole di aiuto e di consiglio da qualche «maestro» o «guida» del mondo
spirituale, reputato da te mio emissario.
Fa
pure questo, se vuoi. Anzi, sono io
che ti offro tale possibilità, se non vuoi o non puoi contentarti di confidare
in me e di aspettare che Io ti risponda e ti aiuti a mio tempo e a modo mio.
Sì,
ti mando perfino da questi sacerdoti e da queste sacerdotesse e lascio che tu
riponga in essi la tua fiducia e la tua fede; lascio che essi ti nutrano di
tutti gli insegnamenti e consigli «spirituali» provenienti da tali «maestri»
e «guide» che tu puoi ricevere; affinché, in dolore e umiliazione per il
disinganno che inevitabilmente sussegue, tu sia ancora una volta respinto su te
stesso, sull'Istruttore interno, su di Me, sul tuo vero Sé.
Hai
avuto tante delusioni, ti sei sottoposto a tutte le discipline, hai dato tutto
il tuo ardore, tutta la tua devozione - per non parlare del tuo denaro e dei
tuoi servigi - credendo di aiutare il mio lavoro; invece tutto ciò ti era
carpito e veniva adoperato per costruire e rafforzare il potere personale e il
prestigio di tali istruttori. Essi
ti hanno alimentato con sottili adulazioni e promesse di avanzamento spirituale,
usando un'abile sofistica sotto forma di altisonanti insegnamenti spirituali,
allo scopo di tenerti legato a essi e di farti continuare a onorarli, tenendo
sempre su di te la minaccia del mio malcontento se tu non davi loro indiscussa
fede e obbedienza. Tutto questo io
ti porto, perché è ciò che desideri e cerchi, e il desiderio è invero
l'agente della mia volontà.
Tu
puoi anche aver dato il tuo amore e la tua devozione a qualche istruttore
visibile o invisibile, bene intenzionato forse, e spiritualmente saggio, il
quale ti sembra non possa essere classificato tra coloro che ho menzionato, e
avesse ricevuto insegnamenti che ti paiono d'inestimabile valore. Tutto ciò è bene, finché senti il bisogno di ricevere;
poiché io do quanto appaga i tuoi desideri.
Sappi, però, che tutto ciò è vano e non porta i risultati che cerchi.
Poiché la ricerca di un conseguimento spirituale è della personalità;
è quindi egoistica e conduce solo alla delusione.
Ma,
se ben guardi, è appunto nella disillusione che raggiungi i veri risultati;
poiché io stesso te li preparai e ti condussi verso di essi, presentandoti la
possibilità di avere aiuto da qualche istruttore umano; le disillusioni e le
umiliazioni te le procurai apposta, perché tu, divenuto di nuovo più umile e
docile come un piccolo fanciullo, ascoltassi e obbedissi alla mia parola
proferita dentro di te e, ascoltandola, potessi entrare nel mio Regno. Tutte le ricerche esterne finiranno così e ti riporteranno
solo e sempre a me, stanco, nudo, affamato, disposto ad ascoltare me e a fare
qualunque cosa anche solo per una crosta del mio pane, che nella tua presunzione
prima disdegnavi. Ma ora, se ne hai
abbastanza d'insegnamenti e d'istruttori e sei sicuro che dentro di te è la
sorgente d'ogni sapienza, queste parole porteranno al tuo cuore una gioia
ineffabile. Poiché non confermano
esse ciò che tu hai già sentito dentro di te come vero?
A
te, che ancora non puoi vedere questo e che hai bisogno di un intermediario, io
ho provveduto con la storia del Cristo crocifisso per la tua redenzione,
raffigurandoti in essa come desidero che tu viva, in modo che, attraverso la
crocifissione della tua personalità, tu possa innalzarti alla coscienza
dell'Unità con me.
Ma
a te, che sei forte abbastanza per comprenderlo, io dico che non occorre
intermediario fra te e me, poiché noi siamo già Uno.
Se tu puoi appena percepire questo, tu puoi venire direttamente e
immediatamente a me nella tua coscienza e io, Dio dentro di te, ti accoglierò e
tu dimorerai con me in eterno, come fa mio figlio Gesù, l'Uomo di Nazaret, per
mezzo del quale io mi esprimo ora, come duemila anni fa, e come un giorno mi
esprimerò per mezzo tuo.
A
te, che vorresti sapere come e perché io dico queste cose tanto belle e
spirituali attraverso personalità che falliscono nel vivere gli insegnamenti
che essi danno per propri, io dico: io adopero tutti i mezzi di comunicazione
impersonalmente per esprimere il mio Intento.
Alcuni ho preparato a essere mezzi di espressione migliori di altri, pur
non conoscendo essi personalmente nulla di me.
In alcuni ho risvegliato il cuore in modo che possano meglio contenermi e
divenire coscientemente più uniti con me.
Alcuni, così, sono divenuti Uno con Me, non sono più separati da me
nella loro coscienza e io vivo, mi muovo ed esprimo in essi il mio Essere.
Fin
dai primordi della Terra io ho preparato i miei sacerdoti, i miei profeti, i
miei Messia, perché mostrare al mondo la mia Idea, la mia Parola che diventerà
finalmente carne.
Ma
che io parli per mezzo di un sacerdote, di un profeta, di un messia, di un
piccolo bimbo o del tuo peggiore nemico, ogni parola che in modo vitale fa
appello a te, è la parola dell'Io sono di te che parla attraverso l'organismo
di quell'intermediario alla coscienza della tua anima.
Quando
alcuni sono riuniti ad ascoltare la mia Parola, proferita da uno dei miei
sacerdoti, non è il sacerdote, ma sono Io, nel cuore di ciascuno degli
ascoltatori, che attiro dal sacerdote le parole vitali che penetrano
profondamente nella coscienza di ciascuno degli uditori.
Il sacerdote non sa che cosa nelle sue parole commuova gli astanti e non
comprende neppure il mio Intento nelle parole che dice.
Ma Io, dentro di lui, attraggo dalla devozione e dalla fede in Me,
coscientemente e incoscientemente espresse da tutti quelli che sono riuniti
intorno a lui, la forza spirituale che serve come canale di congiunzione
mediante il quale Io raggiungo la coscienza di quelle menti preparate a
comprendere il mio intento. Poiché,
quantunque io dica per tutti le stesse parole, in effetti esse contengono un
messaggio distinto per ciascuno e ciascuno comprende solo il messaggio che dico
a lui; perché Io dentro di te scelgo dalle parole il significato che intendo
per te e così per ogni tuo fratello, dentro di esso; per tutti scelgo il
significato che intendo per ciascuno di essi.
Quando
due o tre sono riuniti insieme in mio nome, io sono in mezzo a essi; poiché
l'Idea che li ha raccolti è la mia Idea, da Me dentro ciascuno ispirata, e con
l'unione delle loro aspirazioni verso di Me, io cerco un canale per mezzo del
quale rendo la coscienza di ciascuna di quelle anime capace di afferrare barlumi
di Me nella misura delle sue possibilità.
Io
faccio in modo che ogni sacerdote, ogni istruttore, ogni intermediario, senta
istintivamente questo poiché tutti sono miei ministri, scelti da me.
Così pure sveglio nel loro cuore il desiderio di circondarsi di seguaci,
per poter risvegliare nei cuori di quelli che sono pronti una coscienza della
mia presenza dentro di loro. Il sacerdote, l'istruttore, l'intermediario,
possono non aver mai riconosciuto la mia presenza dentro di loro e pensare che
io sia personificato in qualche maestro o in qualche Dio, o in qualche salvatore
fuori di loro; pure, per mezzo di certe parole che faccio pronunziare ai miei
ministri, insieme alla forza spirituale fornita dai vari aspiranti, io posso
risvegliare la coscienza dell'anima di coloro che ho condotto a quei miei
ministri, alla reale comprensione di Me, l'Uno Impersonale, che risiede
nell'intimo, nel cuore di tutti e di ciascuno.
Poiché
l'Io sono del mio ministro e l'Io sono di ogni seguace è Uno; uno in coscienza,
uno in comprensione, uno in amore,
uno in scopo, il quale è il compimento della mia Volontà.
Questo
Io sono, che è interamente impersonale e che non conosce tempo né spazio, né
differenti identità, utilizza solo le personalità dei ministri e dei seguaci e
l'occasione del contatto personale come mezzo per dare voce alla mia Idea, che
sempre si sforza dall'interno di esprimersi esternamente.
I
ministri che approfittano della confidenza e della fede dei miei seguaci e le
adoperano per avvantaggiare i propri interessi privati, io li sveglio a suo
tempo al riconoscimento del mio volere e della mia Idea.
Questo risveglio è però tutt'altro che piacevole per le loro personalità,
e quasi sempre cagiona molte sofferenze e umiliazioni: ma le anime gioiscono e
cantan lodi a me quando il fatto avviene.
Non
stupirti, dunque, se talvolta odi meravigliose parole di Verità da labbra
apparentemente disadatte a proferirle e da persone che forse non ne comprendono
tutto il significato; né del fatto che spesso semplici seguaci si risvegliano
prima dei loro istruttori e si sviluppano più di essi.
Io, che dimoro tanto nell'istruttore che nei suoi seguaci, scelgo
differenti condizioni e fornisco diverse vie per l'espressione dei miei
attributi in ogni anima, adattando ciascuna di esse al tempo e al luogo in cui
possono completarsi e aiutarsi meglio a vicenda; unendole così tutte nella più
armoniosa espressione possibile della mia Idea, a seconda delle circostanze.