)*(Stazione Celeste)

 

Starchild

 

 

L'angolo della Fiaba

Storie per Bambini Cristallo

La Cometa Smemorata

di Ornella Trentin

 

C’era una volta una Cometa molto distratta che trascorreva il tempo a pettinare la sua chioma. Ogni tanto si avvicinava troppo al Sole, dimentica di tutto,  però se la cavava sempre, per un soffio. Così ringraziando il Cielo tornava a lanciarsi nello Spazio con la sua coda scintillante di milioni di chilometri, insieme a un ciuffo un po’ più corto pettinato da una parte con il gel.

Ma un giorno, a forza  di andare a spasso per il  Cosmo con la testa in aria, la Cometa andò a finire in una Galassia fuori mano. Rallentò la corsa e sbuffando rovistò tra i cumuli di ghiaccio, gas e polveri in cerca dell’agenda. Da qualche parte doveva aver annotato la sua  rotta.

“Ecco dov’era!” disse trovandola in fondo a uno dei tanti cassetti luminosi. Tolse un  po’ di  polvere di stelle dalla copertina, sfogliò le  pagine sgualcite, si grattò la fronte cercando di ricordare, e riepilogò le tappe del percorso:

“Dunque… Tour della Via Lattea in 7.000 anni  andata e ritorno  eccetera…   escursioni attorno al  Sole,  Marte, Giove, eccetera… Ah ecco! Giro intorno al  Pianeta Terra… minimo sei mesi.”

“Sei mesi!? Ma così mi annoio!” disse la Cometa che non riusciva a stare tanto ferma.  “Uff! E va bene, vedrò cosa posso  fare!”

 E riprese a sfrecciare velocissima tra una Costellazione e l’altra, cercando di stare più attenta a dove andava.

“Ah, guarda, guarda… quella dev’essere la Terra!” esclamò ad un tratto scorgendo in lontananza un piccolo Pianeta.

 “Ma era più blu, e molto più verde,  sono sicura… Uhm! Non si può star lontani qualche migliaio d’anni che si trova tutto sottosopra! Chi abitava qui? Fammi pensare… Ah già… gli Esseri… Umani!  Ci saranno ancora? Sì mi sembra di vederne!” Aggiunse sporgendosi un pochino. “Davvero me li ricordavo un po’ più allegri!... Ma sarà la Terra?!” Si interrogò ancora più  dubbiosa.

”Devo essermi sbagliata” disse scuotendo la testa mentre confrontava il Pianeta con la mappa. Stava quasi per tirare dritto quando vide dei bagliori. Incuriosita tornò indietro per vedere meglio. Le luci sfavillavano qua e là sempre più brillanti, come dei segnali.

Con un tuffo al cuore la Cometa si diede un colpetto sulla testa ed esclamò:

“Che sbadata, ma certo che è la Terra!  Solo i Piccoli degli Umani possono avere questa luce, non ci si può confondere!  Sono loro!… come si chiamano… i Ba… Bam… sono i Bambini!  Che fortuna! Ora sì che riesco ad orientarmi. E adesso all’opera!”  Concluse.  “Non c’è da perdere altro tempo!”

“Meno male che ho portato un  sacco di  luce in polvere!” si assicurò controllando i bagagli. “Non faccio per vantarmi, ma il mio pulviscolo dorato fa proprio scintille! L’acqua scorre limpida, i prati rifioriscono, l’aria diventa più leggera, e gli abitanti si svegliano così di  buon umore che i pensieri tristi si stufano e dopo un poco se ne vanno!” e sparse tutto intorno una scia  di luce dietro l’altra.

“Eh sì, da quella parte servono ancora un po’ di scintille, anche lì, e un tantino laggiù in fondo, non si sa mai! Fammi vedere… Ohhh pure là dietro ce ne vogliono parecchie!“ aggiunse lanciando un’altra manciata luminosa verso il suolo.

“Ecco, già mi sembra  meglio” commentò guardandosi attorno soddisfatta. “Chissà cos’è successo, avevo lasciato la Terra che era un Paradiso, pieno di ogni ben di Dio, e  a momenti non la riconosco. Per fortuna i Bambini mi hanno avvisato in tempo. La prossima volta comunque sarà meglio che  ritorni prima. Anzi fammi prendere l’agenda, me lo segno subito!”

 

© 2006-7 Ornella Trentin and Starchild

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Pubblicata in Inglese su Starchild

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