)* (Stazione Celeste)
Multidimensions
Conscio
Creatività
ESTRATTI DA:
Sette Gradini verso l'Anima
Un Viaggio Poetico di Trasformazione Spirituale
di
Suzan Caroll Ph.D.
Il
Quinto Gradino
Creatività ~ Diventare un Vascello di Luce
Quando l’amore ha guarito il nostro passato e calmato i nostri pensieri e le nostre emozioni, nella nostra consapevolezza entra una rinnovata speranza. La creatività può poi entrare a far parte della nostra vita e noi possiamo iniziare a liberarci dalle catene della limitazione che ci sono state imposte durante una vita di separazione ~ separazione dalla consapevolezza del nostro vero Sé. Se siamo in grado di aprire il cuore e la mente, possiamo consentire alla luce di un nuovo inizio di mettere radici nella nostra coscienza e colmarci con la luce del nostro potenziale creativo. Ma prima ci dobbiamo confrontare con la paura del giudizio, dagli altri e da noi stessi, in modo da poter essere il vascello di luce, che è sempre stato il nostro Destino. Per fare questo, però, dobbiamo cambiare. E per cambiare, dobbiamo affrontare l'ignoto.
È affrontando l'ignoto che siamo costretti a fare appello alle innate riserve interiori del nostro potere creativo. Viaggiamo dentro noi stessi per trovare ciò che abbiamo sempre avuto ma dimenticato. Lungo la strada, possiamo trovare una guida dai regni superiori, affinché ci conduca al nostro SÉ.
SALIRE SUL QUINTO GRADINO
Vide il quinto gradino davanti a lei, ma per un po’ non riconobbe la scala. Guizzava dentro e fuori dalla sua realtà, come aveva fatto la sua creatività. Il suo impulso creativo aveva cercato di far presa quando era una bambina, ma in qualche modo era andato perduto quando lei era diventata "grande". Infine, la visione della scala divenne chiara e costante. Erano le scale che conducevano alla casa del suo primo mentore spirituale.
Naturalmente, la spiritualità e la creatività sono entrambe espressioni della sua luce interiore.
IL QUINTO CHAKRA E LA CREATIVITÀ
Il quinto chakra rappresenta la nostra capacità di creare una vita che sia rappresentativa del nostro sé più vero. Questo chakra ci chiama per trovare i doni che attendono dentro affinché siano espressi e per far risplendere la luce del nostro vascello terrestre umano.
TROVARE LA LUCE
Per diventare un faro di luce, dobbiamo essere disposti a dare via quello che cerchiamo da altri. È dall'atto di dare, che noi possiamo imparare a ricevere. Tuttavia, prima dobbiamo connetterci con la nostra guida superiore così da poter avere il coraggio di essere intimi e vulnerabili abbastanza da esprimere il nostro sé interiore.
LA STRADA
Esprimo il mio desiderio
di essere quello che posso essere
e apro la luce del mio cuore
per vedere quello che posso vedere.
Sto
cercando di diventare
quello che desidero,
per purificare il cuore e la mente
e colmarli di canto.
La
mia anima si sente lontana,
ma la sua Luce vive ancora in me.
lasciare la sua traccia sulla terra
mi darebbe una grande emozione.
So
che questa luce dentro di me
può estendersi fino alla mia Anima
e comunicare con lo Spirito
per aiutarmi a raggiungere il mio obiettivo.
Ma,
temo che nel mio tentativo
il "lavoro" fermerà il flusso.
Invece, vorrei percorrere il cammino
che sono sicura la mia anima mi mostrerà.
Ho
deciso di lasciare andare ora
la fatica e i conflitti
e credere che la luce dello Spirito
mi guiderà attraverso la mia vita.
Mentre creo una strada
che porta alla mia anima e di nuovo a me,
la mia Luce può risplendere sulla terra
per liberare il mio Spirito.
ACCETTARE LA LUCE
Accettare la luce in realtà significa accettare se stessi. Se siamo fiduciosi e chiari riguardo al nostro stesso cuore e mente, non avremo paura di quel che “loro” pensano. Una volta assaporato il dolce aiuto dell’Amore Divino, possiamo sentirci forti abbastanza da assumerci il rischio dell’espressione pura e onesta.
LA COPPA
La coppa era piena soltanto a metà.
Qualcun altro vi aveva bevuto. La coppa era stata loro offerta? Avevano chiesto il permesso? Sentimenti di rabbia e possessività crescevano in me mentre osservavo la coppa mezza vuota. Ma, mentre provavo queste emozioni, la coppa iniziò a svuotarsi ulteriormente.
“No! No!,” Pensai. “Perché la mia coppa si sta svuotando? Nessuno sta bevendo!” Ma, certamente, questa è la risposta che sentii arrivare dal profondo dentro di me. La coppa si stava svuotando perché la stavo tenendo da parte soltanto per me.
Mi sono ricordata che quando, all’inizio, avevo preso la coppa, ero molto emozionata e la offrivo a tutti. Sembrava non prosciugarsi mai. Più la gente beveva, più velocemente si riempiva. Era quasi come se una pompa invisibile riempisse la coppa nel momento in cui qualcuno ne prendeva parte.
Ma, poi qualcuno rifiutò la mia offerta e mi disse che la mia coppa non era buona. Quella persona mi disse che la sua coppa era migliore e che la mia era inferiore. Queste parole ferirono i miei sentimenti e mi fecero sentire insicura. Se questa persona pensava che la mia coppa non andava bene, allora, forse, anche qualcun altro avrebbe rifiutato la mia offerta e io sarei nuovamente stata ferita.
Cominciai a stare attenta a chi offrivo la coppa. Indugiavo e pensavo: "Questa persona giudicherà la mia coppa e la troverà carente? Sarò nuovamente ferita?"
Quando presentavo la mia coppa con questo dubbio, le persone si insospettivano del suo contenuto, e rifiutavano la mia offerta. Diventai sempre più prudente e insicura fino a quando, finalmente, non offrii più la coppa. La nascosi in un armadio e la mantenni segreta.
Ma la coppa si stava prosciugando da sola adesso e il suo contenuto era diventato torbido e acido. Che cosa dovevo fare? Quello che un tempo era stato una fonte di gioia era diventato qualcosa di cui mi vergognavo.
Andai alla coppa e la presi in mano. Guardai dentro, ricordando quanto era stata pulita. La annusai, ricordando la sua precedente dolcezza. Mentre facevo questo, il contenuto della coppa apparve cambiare e migliorare in purezza ed essenza. E, ancor più, cominciò a riempirsi. La assaggiai, ricordando quanto fosse stata deliziosa e fui contenta di scoprire che mi aveva colmata. Mi sentivo meglio e decisi di prenderne di più. Ancora una volta la coppa si riempì e, guardando dentro, il contenuto era puro e dolcemente aromatico.
"Ehi", pensai, "Non c'è niente di sbagliato in questa coppa. È buona come lo è sempre stata, ma ho lasciato che i pareri negativi e i dubbi degli altri minassero la fiducia in me stessa."
Presi la coppa dal suo nascondiglio e la mostrai con orgoglio come avevo fatto in precedenza. Decisi di non offrire la coppa, ma di aspettare e vedere prima se gli altri erano interessati. Se non lo fossero stati, allora erano fatti loro. "Forse ero stata troppo invadente prima," pensai tra me e me.
Decisi di godermi la coppa per conto mio. Se gli altri erano curiosi, allora l’avrei condivisa con loro. Quando modificai il mio comportamento diventai più leggera e più calma. Non mi importava più come si sentivano gli altri riguardo al mio tesoro. Mi sentivo bene a questo proposito e stavo bene con me stessa.
Sempre di più, divenni la rappresentazione vivente della coppa e dei suoi contenuti. Sempre di più, mi distaccai dalle reazioni degli altri. Portavo con me la coppa con orgoglio e molti chiesero di bere. Condivisi liberamente, ma non avevo bisogno né di riconoscimento né della loro approvazione.
Mi resi conto che i contenuti della tazza venivano non DA me, ma ATTRAVERSO di me. Pertanto, non importava quali fossero le opinioni altrui perché non avevano niente a che fare con me.
Mentre questa consapevolezza cresceva, la coppa cominciò a essere una parte di me. Iniziai a interiorizzare ciò che era esterno. Quel che era stato fuori di me divenne gradualmente una parte di me finché diventai un recipiente. Tutto quello che avevo imparato sulla coppa, dovetti applicarlo a me stessa.
Agivo come un vaso vuoto attraverso il quale la purezza e la dolcezza potessero fluire. Condivisi me stessa liberamente, ma solo con coloro che lo desideravano. Rimasi distaccata dalle reazioni degli altri e indipendente in tutti i miei rapporti. Ero un'isola e la causa e nucleo della mia stessa realtà.
L'essenza che scorreva attraverso di me veniva rifornita quando la condividevo e rimaneva pura quanto i miei pensieri e sentimenti. L'unico obbligo che avevo nei confronti degli altri era quello di rimanere chiara e indipendente in modo che tutto ciò che fluiva attraverso di me fosse la verità. VERITÀ ~ pura e dolce ~ nell'essenza dell'AMORE!
ESPRIMERE CREATIVITÀ
Qual è la nostra vera espressione? Come sappiamo in che modo si esprimerà la nostra creatività? Un fiore sa come apparirà prima di sbocciare? Se riusciamo a mettere da parte l’ego, potremmo sorprenderci di scoprire quanto siamo belli.
IL FIORE
Il fiore ha appena iniziato a sbocciare.
È impossibile vedere il colore
e la fragranza è ancora un segreto.
La promessa, però, sta per essere mantenuta,
la speranza esaudita
e il motivo rivelato.
Adesso è il momento
di innaffiare e accudire accuratamente
il piccolo bocciolo,
di essere guardinghi, ma pazienti.
Non si può costringere
un fiore ad aprirsi
o un’idea a germinare.
Non si può vedere
ciò che ancora non è stato svelato.
Ma è un inizio.
Presto i colori della verità
spartiranno il loro splendore.
La fragranza dell’amore
si diffonderà nella brezza.
Il potere di un sogno,
lasciato fiorire
con pazienza e con amore,
benedirà coloro
che possono ricordare.
Ricordare:
Chi sono?
Perché sono venuti qui?
Quando ritorneranno e
chi porteranno con sé?
Tanto tempo fa un fiore sbocciò nel deserto
e per duemila anni
ne abbiamo atteso un altro.
Ora è primavera.
I giardini, ovunque
iniziano a fiorire.
DIVENTARE UN VASCELLO
Una pila elettrica è connessa alla sua fonte di potere interiore. Poi il suo raggio viene proiettato in avanti affinché la luce possa illuminare la via. Per diventare un vascello di luce, dobbiamo prima connetterci alla nostra fonte interiore e poi proiettarla in un modo amorevole e disinteressato al mondo esterno. Mettendo da parte l’ego, ricordiamo che la nostra Luce non viene da noi, ma attraverso di noi. Quindi, il nostro compito più importante è mantenere pulito il nostro vascello.
UN VASCELLO DI LUCE
Un vascello di Luce
alla deriva sul mare,
la verità nel momento
in cui un’Anima viene liberata.
Ora e sempre
la consapevolezza esplora
le memorie di visioni
dalle sabbie di entrambe le spiagge.
Le spiagge dell’oscurità
e quelle della luce,
connesse
le loro ali possono spiccare il volo.
Si librano su distese d’acqua
e nel cielo
per imparare la ragione
e rispondere al perché.
Per
essere poi riportate giù
ed essere poste sull'altare,
per sentire la connessione,
sostenere la verità, e non vacillare.
Per
conoscere le tenebre
e circondarle di luce.
L'amore nel vascello
può guarire tutte le paure.
La luce
Può poi entrare
Attraverso il cuore
Del mittente
Per creare
Un inizio
Dove la VITA
Vince ancora!
Continua: "Il Quinto Gradino verso l'Anima"
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Originale in inglese: http://www.multidimensions.com/Conscious/con_emotions_acceptlight.html
Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste