)* (Stazione Celeste)
Multidimensions
Inconscio
Il Secondo Chakra
PERIODO DI TEMPO: 1979 – 1983
Era l’estate del 1979. Avevo 33 anni ed ero sola per la prima volta nella mia vita. Be’, lo sono stata per tre settimane. La Kundalini era sveglia e aveva bisogno d’amore – tantissimo amore e tantissimo sesso.
Non tanto per “farlo”, ma fare veramente l’amore. Sesso tantrico, senza le lezioni, sesso che faceva scorrere la magia lunga la spina dorsale, mia e di lui, e prometteva alla Dea Kundalini che, alla fine, Lei si sarebbe unita al Suo Dio nel loto dai mille petali del chakra della corona.
Per me, questo tipo di amore doveva essere ricolmo d’amore, un amore profondo e appassionato. Per undici anni il mio unico vero amore erano stati i miei figli e pochi amici. Adesso ero innamorata di un uomo, totalmente, irresistibilmente e appassionatamente. Egli, però, non era il padre dei miei figli e, troppo spesso, dovevo scegliere tra lui e loro, in realtà tra loro e me stessa.
Avevo trascorso una vita reprimendo e “deprimendo” le mie emozioni. Ora stavo assaporando per la prima volta l’amore e il mio appetito era insaziabile.
VITA SPIRITUALE
Dopo essere stati insieme per un anno, ci trasferimmo sulla spiaggia. Ero troppo lontana per studiare con Mrs. Reed, ma continuavo a ricevere i miei messaggi canalizzati scritti dalla Long Island Organization. Non credo che a quel tempo fossi veramente spirituale. Non avevo ancora perdonato Dio, me stessa, per aver detto che tutto sarebbe andato bene.
In altre parole, non avevo ancora appreso di essere la creatrice della mia vita. E fu così fin quando non iniziai il mio programma per il dottorato e mi sottoposi a una terapia molto profonda che riuscii a ottenere un grado di maestria sulle mie emozioni e a rilasciare la mia dipendenza dal sentirmi una vittima.
Tutti i giorni, studiavo l’astrologia che aveva appreso da Mrs. Reed. Ero ancora una nave senza un Capitano e avevo bisogno di consultare l’astrologia, i tarocchi e i sensitivi quanto più spesso riuscivo.
Non riuscivo a credere di conoscere tutte le risposte in una parte di me stessa di dimensione superiore. La mia coscienza era ancora principalmente limitata alla terza dimensione, sebbene ci fossero frequenti appelli, e alcune visite, alla quarta dimensione in cerca d’aiuto.
VITA PROFESSIONALE
Dopo aver avviato uno studio di consultazione medica come audiologa, mi resi conto che il lavoro non mi piaceva e che non potevo assolutamente passare tutta la vita facendolo. Dopo il divorzio, di fatto immediatamente dopo il divorzio, ero sposata al mio nuovo Amore.
Adesso, con un matrimonio felice, e realizzando un desiderio di vecchia data di trasferirmi alla spiaggia, non potevo più “adattarmi” a un lavoro che non era la vocazione del cuore. Lady Kundalini si era risvegliata e non poteva soltanto “lavorare”. Doveva servire dal cuore se voleva continuare il suo viaggio verso l’alto.
In modo interessante, il secondo chakra governa l’elemento acqua e quando la mia Kundalini si spostò nel secondo chakra, mi trasferii per andare a vivere a mezzo isolato dall’acqua. Inoltre, era quello il momento di concentrarmi sui miei figli. Avevano dovuto sopravvivere a una mamma un po’ folle in profonda negazione, la mia scuola, un padre assente, un divorzio e una mamma e un papà che, immediatamente dopo il divorzio, si erano legati a qualcun altro.
Quindi, mi concentrai veramente sui miei figli e diedi loro tutta la mia attenzione? No, almeno non direttamente. Entrai in un programma per il dottorato e, fortunatamente per loro, intrapresi un’intensa psicoterapia. Ehi, ne avevo proprio bisogno! Alla fine, riuscii a sentire e guarire un po’ del dolore che reprimevo da tanto tempo. Potevo smettere di reagire e iniziare a creare la mia vita.
CORPO FISICO
A parte delle periodiche infezioni alle vie urinarie, da due anni il mio corpo stava abbastanza bene. Inoltre, frequentavo i corsi di Psicologia Clinica e avevo una seduta settimanale di psicoterapia, così riuscivo a rilasciare il dolore dalla mia psiche anziché manifestarlo nel corpo.
Il mio programma era orientato al corpo-mente. Il programma mi aveva anche aiutata ad allineare l’energia maschile della mia mente analitica con l’energia femminile del mio riflesso interiore. Questo permise a Lady Kundalini di mantenere l’equilibrio delle sue polarità maschile e femminile mentre viaggiava attraverso il mio secondo chakra.
Cosa abbastanza interessante, poco dopo aver sperimentato una regressione ipnotica nella mia infanzia, scoprendo come mi ero sentita veramente quando mio padre mi aveva abbandonata, le mie infezioni terminarono. Il mio corpo mi stava dicendo: “Sei sicura di poterti fidare di lui, di un lui qualsiasi? Forse ti abbandonerà come ogni altro uomo della tua vita.” Il corpo però non parla inglese, ma esprime dolore.
Il dolore inizia come un bisbiglio, ma noi, da buoni soldati, andiamo coraggiosamente avanti. Poi, per ottenere la nostra attenzione, alza un po’ la voce, ma noi siamo coraggiosi. Con coraggio, possiamo sopportare la nostra sofferenza.
Poi, il corpo non ne può più e urla: “DOLORE”! Allora ascoltiamo. Tuttavia, troppo spesso ascoltiamo come vittime e non riusciamo a capire il messaggio molto chiaro che il corpo in cui si vive ci vuole dare.
Il mio corpo stava dicendo: “Tu/noi abbiamo paura. Con tu, intendo il tu che vive dentro di me/corpo, hai ancora troppa paura per avere veramente fiducia in te stessa e nei tuoi cari. Inoltre, hai montagne di rabbia repressa.” E ci è voluto tutto il tempo necessario alla Kundalini per entrare nel mio terzo chakra prima di poter persino iniziare a comprendere la mia rabbia. Tuttavia, rilasciai moltissimo mentre la Kundalini si trovava nel secondo chakra.
L’INIZIAZIONE CONCLUSIVA DEL SECONDO CHAKRA
Laddove l’iniziazione conclusiva del mio primo chakra era stata MOLTO ovvia, l’iniziazione del secondo fu impercettibile. Anche da bambina avevo avuto molte esperienze quadridimensionali nel Mondo Fatato, ma tutte le emozioni negate mi avevo impedito ulteriori esperienze nei piani superiori.
Avevo raggiunto un punto fermo psichico e biasimavo Dio, o tutti gli uomini in generale. O, forse ero arrabbiata veramente con il mio sé maschile che aveva avuto la brillante idea di uscire per conto suo. Comunque, la mia rabbia repressa mi aveva resa una vittima, e il Percorso Spirituale si interrompe quando il viaggiatore non riesce ad assumersi la responsabilità della vita che ha creato.
Quando entrai in terapia, una parte sempre più grande della mia mente inconscia divenne conscia. Poi mi resi conto delle molte “agende nascoste” che avevano il controllo; per esempio, conseguire la laurea per “salvare il matrimonio”. Se fossi stata consapevole di voler lasciare il matrimonio, non sarei incorsa in una devastazione simile quando il matrimonio finì.
Avrei guardato al mio divorzio come a un successo e sarei stata felice che la mia educazione mi aveva permesso di trovare un lavoro anche se avrei dovuto rifare gli esami. Ma, non era stato quello il caso. Avevo costruito la mia vita sull’illusione e, quando la bolla scoppiò, ne fui devastata.
Quando la mia mente inconscia e tutto il dolore e la confusione che conteneva divenne accessibile alla mia mente conscia, creai un sentiero attraverso il Piano Astrale Inferiore. Con un percorso chiaro attraverso il dolore e la paura, iniziai ad avere esperienze psichiche che arrivavano dai sub-piani superiori della quarta dimensione così come dai componenti di dimensione superiore del mio SÉ.
Smisi di buttarmi sulle mie letture astrologiche e di consultare sensitivi in ogni momento e iniziai a entrare dentro di me per ascoltare veramente la mia guida. Mi connessi con gli aspetti sia maschili che femminili della mia guida interiore e sviluppai con loro una relazione intima. È stato in quel momento che iniziai ad avere fiducia nel mio sé e negli altri.
Gradualmente, e quasi inconsapevolmente, ero salita sul secondo gradino verso l’Anima.
IL SECONDO GRADINO VERSO L’ANIMA
Esitando, salì sul secondo gradino verso l’Anima. Allungando il collo, scrutò nel cristallo in cima al secondo pilastro. Ma, non vedeva NIENTE, perché, all’interno del cristallo, c’era il vuoto e, all’interno del vuoto, non c’era niente – niente e tutto. All’interno del vuoto il seme della creatività era annidato in profondità nel nucleo della possibilità. Di fatto, era il SUO centro della creatività e il SUO centro della possibilità, la possibilità di tutto, così come la possibilità di niente.
Guardò profondamente nel nulla e avvertì dentro di lei un posto che risuonava al suo invito. Si ritrasse sorpresa e spaventata. Era vuota, eppur piena di potenziale creativo? Dentro di lei, poteva esserci un vuoto? L’idea la spaventava, così come l’allettava.
Se guardava troppo in profondità nel cristallo, si sarebbe persa – persa nel cristallo e in se stessa? Si sporse in avanti di nuovo per guardare nel cristallo. Troppo tardi, sentì la connessione. Il vuoto l’attirava all’interno, o era saltata? Una volta nel vuoto, non riusciva più a decifrare come fosse entrata.
Nel vuoto, tutte le polarità opposte divennero una e tutto ciò che una volta era uguale, si polarizzò in opposizione. I concetti della sua mente e le esperienze della sua emozione si confusero in un nulla che era allo stesso tempo pacifico e spaventoso. Nel vuoto i suoi pensieri non potevano esistere. Non c’era nulla che dovessero capire o analizzare. Le sue emozioni divennero così confuse che si neutralizzavano l’un l’altra.
A cosa poteva aggrapparsi? Che cosa poteva capire, sentire, sapere o mettere in dubbio? Tutta l’esperienza della familiarità scomparve in un assalto di stimolo estremo e la negazione completa delle sensazioni. La luce cadeva nell’oscurità nel momento stesso in cui veniva creata. La solitudine e l’unità danzavano dentro e fuori dalla realtà. Perse ogni sensazione del suo sé – il sé che esisteva una volta, prima che entrasse nel vuoto.
La vita e la morte, la nascita e il decadimento, volteggiavano insieme in armonia con la dolce musica del potenziale. Correnti di luce e suono guizzavano dentro e fuori dall’esistenza e la circondavano con una tale forza che lei si sentiva inghiottita, rianimata, soffocata e ringiovanita.
E poi – era tutto finito.
Era quasi come se il vuoto l’avesse buttata fuori, fuori in un mondo che ora le era estraneo. Immediatamente, lasciando il vuoto, tutto quello che aveva sperimentato fu dimenticato. Tuttavia, la mancanza del sé che esisteva all’interno del vuoto nasceva da esso con una percezione virginale della realtà.
Le nuvole si aprirono e il sole si poté vedere in tutto il suo splendore. Sugli alberi sbocciarono i germogli, piccoli fiori iniziarono ad aprirsi e gli uccelli cinguettarono un benvenuto al mattino, mentre la rugiada diffondeva il profumo dell’eternità.
Sopravvivere al vuoto era morire – morire per rinascere – rinascere poi per morire di nuovo e poi ancora. Morire ogni giorno, ogni momento, ogni ricordo e ogni dolore. La vita e la morte erano una. Niente e tutto era uno. Per sempre e mai interrotto. L’orologio smise di ticchettare. Lo spazio non veniva attraversato, ieri non accadde mai e domani non verrà.
A ogni secondo, che non esisteva come tempo, lei nasceva ancora. Quando l’eternità sprofondò nell’ADESSO, lei era nuova. La separazione divenne Unità. La Solitudine divenne una Riunione – una riunione con tutto e una riunione con il Sé. I fiori smisero di esistere, ma la loro essenza rimase.
Se soltanto avesse potuto ricordare – ciò che non accadde mai.
Continua: "Il Terzo Chakra"
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Originale in inglese: http://www.multidimensions.com/Unconscious/uncon_behavior_2chakra.html
Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste