)* (Stazione Celeste)
Multidimensions
Inconscio
Il Terzo Chakra
PERIODO DI TEMPO: 1983 – 1986
Nel 1983 avevo finito la maggior parte dei corsi e stavo scrivendo la mia tesi di laurea. Inoltre, avevo iniziato a ricevere dei clienti. Scoprii che gli istinti emozionali del secondo chakra erano alquanto diversi dall’energia psichica del terzo chakra.
La mia esperienza dell’energia psichica del secondo chakra è molto istintiva, personale e basata sulla sopravvivenza. Dall’altro lato, l’energia psichica del terzo chakra è più mentale e interpersonale. Quindi, il terzo chakra governa sia il potere dell’auto-consapevolezza, che il potere nelle relazioni che possono derivare dall’auto-consapevolezza. In altre parole, se si ha potere sulle proprie emozioni e sui propri pensieri, all’interno delle proprie relazioni si riesce allora a mantenere il proprio potere personale. Se non si trova il proprio potere, ci si ritroverà in battaglie di potere con gli altri, così da provare – inconsciamente – a se stessi di essere potenti.
Con la Kundalini nel mio terzo chakra, formavo relazioni in cui avevo moltissimo potere per influenzare gli altri. Una delle prime lezioni che ho imparato è stata che la gente mi ascoltava davvero, perciò dovevo essere “cosciente” di quel potere.
Questo è stato un periodo di realizzazioni, sviluppo dell’ego, autocontrollo e forza di volontà. È stato anche un momento, più di qualsiasi altro, in cui definivo il mio sé e affermavo la mia libertà di essere quel “sé” che avevo scoperto.
VITA SPIRITUALE
La mia mente assimilava nuove informazioni quasi più velocemente di quanto potessi assorbirne. In modo interessante, mi sentii attratta dal percorso spirituale orientale. Tutte le settimane andavo a lezione di Tai Chi e meditavo con un maestro Taoista. Entrambe le discipline si concentrano sul rallentamento della mente. Il Tai Chi per me è stato particolarmente difficile. Il maestro continuava a dire: “Più piano, più lentamente. Fai coincidere la mente con il ritmo del movimento.”
Muovermi MOLTO lentamente e connettere la mente con ogni movimento per me era estremamente difficile. Anche le meditazioni mi forzavano a rimanere ferma nel corpo per trovare la tranquillità della mente. Questa tranquillità mi permise di creare un percorso attraverso gli oceani del Piano Emozionale e di connettermi con il Piano Mentale nella quarta dimensione superiore. Allo stesso tempo, questo mi permise di affrontare le mie emozioni nel mondo esterno e ottenere una più grande maestria sulla mente.
VITA PROFESSIONALE
La mia vita professionale e spirituale stavano iniziando a fondersi. Uno dei miei mentori, che mi stava insegnando l’ipnosi, mi insegnò anche la scrittura automatica. Non era il genere di scrittura automatica in cui un altro essere entra nel corpo, era invece un modo per “uscire dal mio stesso modo di essere” e comunicare, con la scrittura, con il mondo dentro di me. La prima persona che ho sentito è stata la mia bambina interiore, e ciò che scrissi l’ho intitolato “L’Avventura di una Bambina nel Regno Fatato.”
Scoprii che quando scrivevo sotto la dettatura della mia guida interiore, che fosse da un essere di dimensione superiore o da una mia parte di dimensione superiore, potevo ottenere maggiori dettagli e chiarezza. La scrittura mi aiutava anche a radicare le informazioni nel mondo di tutti i giorni.
Prima ricevevo, poi rileggevo, poi controllavo e l’ampliavo. Poi, gradualmente, le comunicazioni sono diventate storie, poesie e infine libri. Ma questo sarebbe accaduto più avanti.
Il mio mondo professionale era molto attivo, comunque completamente appagante. In questo periodo di tempo, non avevo nessun programma nascosto per il mio corso di specializzazione e le mie menti conscia e inconscia erano in accordo completo. Ogni minuto venivo sfidata e mi piaceva. Sapevo che stavo seguendo il mio destino. Presto, questa consapevolezza sarebbe stata messa alla prova.
CORPO FISICO
La mia mente stava benissimo, ma il mio corpo, come sempre, doveva subire lo sfogo del mio stress. Lavoravo quattro giorni alla settimana, per conseguire il mio dottorato, ero sposata e avevo due figli adolescenti e il terzo chakra mi dava tutti i sintomi dello stress cronico.
La mia digestione era disturbata e lo stomaco spesso era sottosopra e sembrava che cominciasse ad avere l’ulcera. Nel plesso solare avevo una costante sensazione sgradevole, che non se n’è andata fino a quando non ho finito la scuola. Poi se n’è andata. Sì, la Kundalini si trovava, senza alcun dubbio, nel terzo chakra.
L’INIZIAZIONE FINALE DEL TERZO CHAKRA
La mia iniziazione finale per questo chakra è stata la somma di tutto quello che avevo imparato da quando Lady Kundalini vi era entrata. Era tempo di conseguire l’attestato e c’era un contrattempo: stavano cambiando le leggi e se non avessi sostenuto gli esami in quel momento, sarei dovuta ritornare a scuola per frequentare altri corsi, quindi gli esami NON erano un’opzione.
Dovetti allora studiare senza sapere se avrei potuto dare gli esami. Nel contempo lavoravo a tempo pieno, crescevo dei teenager e mercanteggiavo con la commissione esaminatrice per i miei documenti.
Doveva stare calma o non sarei riuscita a concentrarmi sui miei studi. Quindi, dovetti usare tutto quello che avevo imparato dalla “modalità volere” di: “farò questo” a una modalità più permettente: “Tutto quello che posso fare, è tutto quello che riesco a fare”. Proprio come le sensazioni del mio corpo erano concentrate sull’area tra il terzo e il quarto chakra, la mia iniziazione era lasciare indietro la modalità volere del terzo chakra e spostarmi nella modalità del cuore consentendo alla mia vita di dispiegarsi.
Meditavo, praticavo Tai Chi e yoga e lavoravo soltanto tre giorni alla settimana. Poi diventai troppo “occupata” e accantonai la gestione dello stress. Precipitò tutto quando crollai in classe, davanti a tutti e sfondai una cassetta della posta dopo aver tentato istericamente di lasciare il parcheggio.
Aspettate un momento. È familiare tutto questo? L’avevo già fatto? Quando era stata l’ultima volta in cui avevo avuto un incidente in auto ed ero terrorizzata dal risultato dei miei esami “finali”? Sì la vita è un sistema promossi-bocciati. Dato che avevo fatto un pasticcio per il mio diploma, dovevo “rifarlo” e conseguire la mia laurea.
L’incidente ottenne la mia attenzione. Cinquecento dollari dopo, mi resi conto che le tecniche per gestire lo stresso funzionano soltanto se le pratichi! Beh, la mia mente e il mio intelletto funzionavano. Passai tutti gli esami e iniziai un’altra nuova vita.
Oh, e mio marito e miei figli che stavano aspettando che finissi la scuola così da poter avere un po’ di più della mia attenzione? Questa era la lezione del chakra del cuore. Avevo attraversato però, le lezioni del terzo chakra e mi trovavo sul TERZO GRADINO VERSO L’ANIMA.
IL TERZO GRADINO VERSO L’ANIMA
Salì sul terzo gradino verso l’Anima e guardò nel cristallo in cima al pilastro. Dentro di esso vide il volto di un fior di loto che risplendeva su di lei. Guardò nel fiore così profondamente che la sua coscienza cadde nel cristallo e fu attratta dentro l’acqua sotto il loto.
Mentre i suoi occhi si abituavano al nuovo ambiente, vide che il loto era sopra di lei e galleggiava lieto sulla superficie dell’acqua. Cercò di raggiungere il loto, ma questo galleggiava in lontananza al di là della sua portata. Cercò di nuotare verso il fiore, ma i piedi erano bloccati nel fango.
Doveva aspettare. Era il fiore che doveva andare da lei. Cercò di schiarire la mente, affinché nessun pensiero negativo lo respingesse, ma pensieri oscuri giravano nella sua mente come uno squalo in acque tenebrose. L’impazienza e una crescente paura pesavano su di lei e la costringevano sempre più profondamente nel fango.
Doveva imparare a essere paziente. Doveva imparare a calmare i suoi pensieri e ad aspettare in pace. “La strada verso l’illuminazione è lastricata di pazienza”, disse una voce proveniente dal profondo. Il tempo, però, l’agitava e lo spazio la limitava.
Vecchi pensieri intrappolavano la sua mente e antiche emozioni facevano ribollire l’acqua fangosa intorno a lei. Se soltanto fosse riuscita a trovare la Pace – pace della mente e pace del cuore, allora avrebbe potuto aspettare.
Che cosa stava aspettando? Non conosceva la risposta, ma la domanda le portò speranza. Stava aspettando di riunirsi? Sì, di riunirsi con il suo Sé.
Sapeva di dover lasciare che i piedi si radicassero nella terra e aspettare. Aspettare lo stelo del loto con cuore aperto e mente tranquilla.
Mentre sosteneva questo nuovo pensiero nella mente, qualcosa simile alla pace iniziò a stabilirsi nel suo cuore. Guardò in alto, verso la superficie dell’acqua e vide che il loto, che una volta galleggiava liberamente, stava iniziando ad abbassare lentamente le sue radici.
Il suo primo istinto fu di cercare di scappare dal fango sotto di lei e di scattare verso la superficie per aggrapparsi freneticamente a qualunque cosa riuscisse a raggiungere. Qualcosa dentro di lei, però, le sussurrava quietamente di essere paziente e di sostenere la pace. Di aspettare – aspettare con un cuore aperto e una mente calma.
Si sistemò. Si concesse la pazienza di non sapere quanto ci sarebbe voluto. Notò che il fango era caldo e confortevole sui piedi. Si rese conto che l’acqua che la tratteneva sotto la manteneva leggera e ottimista. Lentamente, fece ondeggiare le braccia e sentì il piacere dell’acqua che si muoveva sulla sua pelle.
Forse non si stava così male, dopo tutto. Forse l’attesa poteva veramente essere piacevole se fosse stata disposta ad accettare “cos’è” invece di cercare continuamente “ciò che potrebbe essere”. Se avesse potuto sentire l’ADESSO, allora forse poteva sostenere la speranza del domani e liberare il dolore di ieri.
Sì, sperimentare al massimo l’ADESSO. Se avesse potuto farlo, non ci sarebbe stata NESSUNA attesa. Non ci sarebbero state memorie passate o preoccupazioni future.
Ci sarebbe stato soltanto – l’ADESSO.
Continua: "Che cos'hai imparato?"
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Originale in inglese: http://www.multidimensions.com/Unconscious/uncon_behavior_3chakra.html
Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste