)* (Stazione Celeste)
Multidimensions
Inconscio
Il Secondo Gradino
ESTRATTI DA:
SETTE GRADINI VERSO L'ANIMA
Spesso le prime emozioni di cui alla fine ci rendiamo conto ed esprimiamo sono quelle dolorose, perché sono le memorie che abbiamo allontanato presto nella vita. Non riusciremo ad avere pace, finché non potremo equilibrare queste emozioni dolorose con emozioni di conforto e di felicità. Questa pace, certamente, se ne va perché c’è sempre un nuovo catalizzatore cui reagire. Ma, se possiamo purificare il nostro passato, possiamo sperimentare ogni momento in modo chiaro e presente. Poi, saremo colpiti dalle sfide della vita quotidiana.
Emozionin
Risanare il Dolore
Vide il secondo gradino davanti a lei. Si trovava sulla scala che conduceva alla sua prima casa da adulta. Questa casa era piena di memorie emozionali: divertimento, paura, risate e dolore. Avrebbe potuto usare la saggezza che aveva imparato dalla sua bambina per risanare le emozioni dolorose ed equilibrarle con felicità e gioia? Sì, affermò. Ma, non appena si avviò verso la scala, le emozioni la sopraffecero.
Avrebbe dovuto andare molto lentamente.
IL SECONDO CHAKRA E LE EMOZIONI
Il secondo chakra rappresenta le nostre emozioni primarie e le esperienze della prima infanzia. Molte di queste emozioni e le esperienze che le hanno create sono state da lungo tempo dimenticate. Il secondo chakra ci radica nella Madre Terra e alla nostra storia personale. Se riusciamo a percepire l’amore della Grande Madre, Lei ci può aiutare a ricordare di più di ciò che ci ha resi quello che siamo.
RISVEGLIARE LE SENSAZIONI
Risvegliare le sensazioni può spaventare al principio, ma se siamo ostinati, troveremo l’amore nascosto nel cespuglio delle nostre paure. Quell’amore ci può aiutare a ricordare ciò che il nostro bambino ha sempre saputo e ciò che abbiamo dimenticato da quando siamo “diventati grandi”.
Paura
Attraverso la luce dell’alba
Vedevo una figura.
Era difficile distinguere
se fosse maschio o femmina
o persino umana.
Tuttavia, sentivo un’affinità con quella figura.
Sembrava attirarmi come una calamita.
Mi alzai dal letto nella foresta
per essere più vicina alla visione.
Forse, se potessi toccarla
o in qualche modo comunicare,
potrei comprendere le mie sensazioni al suo riguardo
e la grande familiarità che ho sentito.
Ma aspetta!
Come sono arrivata in questa foresta?
Non ero andata a dormire nel mio letto?
Sì, decisi con cuore pesante,
era di nuovo soltanto un sogno.
Ma perché non seguire la figura ancora?
Anche se avevo deciso
di essere in un sogno
scoprii che potevo ancora muovermi
secondo il mio volere.
A quella figura non sembrava importasse
che io mi avvicinassi.
Non scompariva, né si allontanava.
Poco a poco
assunse più chiarezza.
Riuscivo a vedere che indossava una veste
ed aveva occhi profondi e luminosi
del blu più puro che mai avevo sperimentato.
Tuttavia, gli altri tratti del volto
erano mascherati da una brillante radiosità
che quasi feriva i miei occhi –
era come guardare nel sole!
Più mi avvicinavo,
e più intensamente fissavo.
Era quasi come se non riuscivo
a distogliere lo sguardo.
Ero imprigionata nelle profonde pozze blu
che prima sembravano essere occhi.
Gli occhi però non avevano significato.
Solo il colore e la radianza
ne avevano.
Ora, non solo la figura
che stavo guardando,
ma anche la figura che
avevo determinato fossi io
cominciarono a svanire
sempre di più
dalla mia coscienza.
Ero libera.
La forma che avevo osservato
e quella che avevo indossato
se n’erano andate entrambe.
Rimaneva solo la radianza blu.
Mi sentivo stranamente a mio agio.
Ma, allo stesso tempo, una paura
cominciò ad aumentare da qualche parte dentro di me.
Lottai per allontanarla
e mi persi nella
profonda radianza blu.
Ma, nella lotta,
la radianza cominciò ad affievolirsi.
“No, no!” Gridai nella mente.
“Non avrò paura!
Non perderò ancora questo!”
Ma la rabbia nutriva la paura.
E, mentre la paura aumentava, cominciò
a riportarmi nel mio corpo.
Sentii la pesantezza
delle mani e dei piedi,
il pulsare del cuore
e l’affanno del respiro.
Perché continuava ad accadermi?
Da dove arrivava questa paura?
Dove l’avevo presa?
Dalla radianza blu che ormai si stava affievolendo
udii telepaticamente le parole,
“Voltati, mia cara, ed affronta la tua paura.
Non ci si può impadronire di quello
di cui si ha paura.”
Con queste parole finali
mi svegliai improvvisamente nel mio letto.
Il sogno era finito.
O era appena cominciato?
Che cos’era la maestria
di cui aveva parlato la visione?
Potevo rendere la mia vita un sogno
o il mio sogno la mia vita?
Forse,
ma prima
avrei dovuto
affrontare la mia paura.
TROVARE IL CORAGGIO
La paura è come la nostra ombra. Se ci voltiamo e le andiamo incontro, diventa più piccola.
Tuttavia, se cerchiamo di scappare, ci segue, diventando sempre più grande.
Confronto
“Rimarrò e la affronterò.
Qualsiasi cosa accada,
non può essere peggio
dello scappar via.
Ho corso e corso
e l’ombra dietro a me
diventa solo più grande.
Qualsiasi cosa io abbia creato
è il momento di guardarla in faccia.”
Si voltò con la convinzione
delle sue parole finali
e piantò i piedi
aspettando il confronto.
Si sentiva bene.
Almeno, ora, si sentiva in controllo.
Almeno, ora, lei era il cacciatore
anziché la preda.
Arrivò fino a lei lentamente
e così subdolamente che
non la vide finché non fu sopra di lei.
Avrebbe avuto la forza di combatterla
e il coraggio
di farsela amica?
Ora lo avrebbe scoperto
Una volta per tutte.
RICORDARE LA FELICITÀ
Mentre avanziamo con difficoltà attraverso ciò che temiamo, possiamo anche ricordare volte in cui eravamo felici, volte in cui ci sentivamo amati. Poi possiamo usare quell’amore per risanare il bambino impaurito che era nascosto, inosservato e sconsolato, nel nostro inconscio. Quando risaniamo il nostro passato, possiamo ricordare di più la nostra felicità.
Ricorda di più
Ricorda di più.
Ricorda di più.
La piccola voce dentro la mia testa
proclama le parole
mentre brancolo nel buio.
Sforzo la mente
al limite dello sfinimento.
Che cosa devo ricordare?
Qualcosa riguardo alla vita.
Qualcosa riguardo all’amore.
Qualcosa riguardo
il modo di sapere
e il modo di essere.
Lentamente, uno scintillio lontano
comincia a brillare nel mio cervello.
Una lenta comprensione
comincia a formarsi.
Qualcosa di familiare comincia a crescere.
Come una piantina in Primavera
porta tutta la speranza e la purezza
di un fiore
e la forza e la virilità
di un concetto non provato.
Ma, guizza
dentro e fuori dalla mia coscienza
come una stella in una notte di nebbia.
Cerco di afferrare quella stella
Così che, quando la nebbia si alza,
posso capire dove sono finita.
Ma, di nuovo, la memoria mi sfugge.
Perché? Ho paura di nuovo?
No, ora non permetterò alla paura
Di annebbiare la mia mente
E di reprimere il mio cuore.
Non permetterò alla paura di essere mia maestra.
Continuerò e continuerò,
qualunque cosa avvenga.
Ricorda di più.
Ricorda di più.
Oh sì, ora ricordo.
Ora la nebbia si è alzata
e per un momento, so.
Sono venuta qui per Amare.
Sono venuta qui per Servire.
La felicità non è
qualcosa da cercare.
La felicità è
qualcosa da ricordare.
VIVERE IN PACE
Quando ricordiamo tutto ciò che abbiamo dimenticato, possiamo dimenticare il dolore e ricordare solo la lezione. Poi possiamo vivere in pace.
Messaggio dal Maestro
Apri il tuo cuore, mia cara.
L’ancora che hai dentro pesa molto
con i molluschi di molte
ere di immersione.
Per salpare verso il cuore dell’Uno
l’ancora deve essere levata.
Sappi che quando l’ancora
risale in superficie,
tutti i segreti che sono stati
rinchiusi dentro in profondità, saranno
riportati alla Luce del Giorno.
Puoi Amare te stessa?
Puoi Accettare te stessa?
Ti sei nascosta da te stessa
per mantenere
l’illusione di chi volevi essere.
Levare l’ancora nel tuo cuore
vuol dire conoscere chi SEI.
Sei pronta per la sofferenza.
Sei pronta per la Gioia?
Sei pronta per il mal di testa.
Sei pronta per la Felicità?
Sei pronta per l’oscurità.
Riesci ad affrontare la Luce?
E se tu aprissi il vecchio ed arrugginito scrigno
che hai tenuto segreto a te stessa
e scoprissi che
era pieno d’Oro?
Riesci ad affrontare
Non ciò che è sbagliato,
ma, invece,
ciò che è già Perfetto?
Hai affrontato i tuoi Demoni.
Ora è tempo di affrontare i tuoi Angeli.
Sei perfetta.
In questo momento, vivi in grembo a Dio.
Non devi “fare”.
Devi solo “accettare”.
Lascia che queste parole fluttuino
profondamente nel tuo cuore.
Sei amata incondizionatamente
e sei destinata a sperimentare
l’Unità Divina.
Ama te stessa.
Sei veramente bellissima.
L’oscurità è il centro
del seme della bellezza.
Dentro quell’oscurità si trova
il potenziale del tuo vero Sé.
Ama l’Oscurità
Come un bimbo ama sua madre.
Ama l’oscurità.
L’amore guarisce.
Continua: "Il Terzo Gradino: I Pensieri"
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Originale in inglese: http://www.multidimensions.com/Unconscious/uncon_spiritual_2step.html
Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste